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La Sicilia… resta un'isola!!!

La Sicilia, un piccolo continente…
Una terra troppo satura che non può assorbire ancora oltre, le energie dei suoi figli…

C’è l’emigrazione come fatto di rifiuto economico…
C’è l’immigrazione fatto di rifiuto intellettuale e culturale…
È da oltre mezzo secolo che la Sicilia si imbarbarisce, perde le sue risorse, cede al disfacimento il suo patrimonio antico… 
Il suo stesso panorama, che resiste ormai soltanto in alcune zone e che bisogna faticosamente riscoprire…
Entrare nella storia moderna è stato difficile.
La sua vecchia classe dirigente si è dissolta al servizio degli interessi esterni e fra questi ha trovato accoglimento ideologico, politico ed economico.
Le sue antiche industrie e i suoi commerci resistettero poco all’invasione degli interessi cosiddetti “nazionali” in quella imposizione politica che caratterizzò il processo unitario…
Ogni qualvolta mi trovo a visitare alcune zone fortemente caratterizzate per il loro patrimonio artistico e culturale, penso ormai di appartenere ad una generazione, che ha avuto il privilegio di vedere i luoghi così com’erano…
E così avviene quando si visitano alcune zone costiere oggi fortemente degradate e questo fa riflettere sul fatto che le nuove generazioni non avranno più questa possibilità di avere almeno nella loro memoria, una visione del territorio così com’era e di come è stato selvaggiamente negli anni trasformato, un bene che viceversa doveva essere conservato. 
Ma mi chiedo: siamo stati vittime?
È pure vero che le colpe le abbiamo tutti, le colpe sono anche la tolleranza, le colpe sono anche la mancanza di reazione… che certamente ha caratterizzato noi siciliani nella situazione di degrado esponenziale in cui il nostro territorio è stato portato.
Questo dipende dal fatto che noi non abbiamo saputo dare alla cultura, il peso che invece avremmo dovuto dare, non solo per il nostro presente, ma soprattutto per il nostro futuro. 
L’altra riflessione da fare è se non è necessario fare un profondo ripensamento sul ruolo effettivo dato alla cultura…
L’uomo di domani avrà certamente una serie di vantaggi e anche di condizionamenti, evoluzioni tecnologiche, sistemi informativi, nuovi sistemi di comunicazioni…
Dobbiamo quindi valorizzare al massimo la componente culturale??? 
La risposta è chiaramente sì!!!
Quando si parla di centri storici, di parchi archeologici, di riserve naturali, come ad esempio i parchi, dobbiamo fare i conti con queste nuove dimensioni…
Ad esempio sui problemi parchi naturali, alcuni aspetti vanno evidenziati: il primo è quello dell’abusivismo!!! 
È un fatto su cui non si può più chiudere gli occhi, non possiamo dire, “ciò che è stato è stato”, quello che è avvenuto è avvenuto, partiamo da oggi, perché già si sono compromesse alcune cose, che invece possono e devono essere ripristinate…
Allora, le forze politiche che vogliono portare avanti questi discorsi, facciano qualcosa…
Avranno il coraggio di dire demoliamo quelle strutture abusive??? 
È questo, secondo me, un banco di prova, perché bisogna dare la dimostrazione che si vogliono superare certi egoismi, che non si vogliono premiare i soliti furbi e disonesti. 
E io dico che in parecchi casi ci troviamo di fronte a costruzioni che perfino l’ultima legge sul condono ritiene non sanabili o quantomeno non rientranti in questa nuova sanatoria.
Questo ci deve fare riflettere che c’è un limite anche alle sanatorie, c’è un limite alla coltre che copre tutto, ci sono delle condizioni che non possono essere sopportate e allora è su questo si deve misurare anche la capacità, la volontà delle forze politiche di dire no e di aprire quindi ad una pagina nuova…
Ma si sa… la Sicilia su questi gravi argomenti, resta sempre un’isola…

Xenofobia in Europa: le famiglie ebraiche vanno via!!!!

Una ignominia ciò che sta accadendo nuovamente in Europa!!!

Sono passati “soltanto ” pochi anni dalla tragedia che ha colpito il nostro continente ed ora si ritorna a parlare di parole che non dovrebbero appartenere a nessun linguaggio dell’uomo ed essere cancellate da tutti i vocabolari, ed ecco che invece ritornano come nulla fosse…
Già in questi giorni hanno ripreso vigore parola come razzismo e xenofobia e ci si prepara ad un parlamento europeo costituito da partiti ed esponenti d’ispirazione xenofoba, discriminanti che variano, dalla estrema destra all’estrema sinistra…
Si riaffacciano, dopo anni di tacito silenzio, nuove teoria che si ispirano a vecchi concetti sulla divisione degli uomini in razze, caratterizzate dalla diversità della specie umana e cioè da quanti credono (ancora oggi) che esistono due categorie di uomini, una costituita dalla razza superiore ed un’altra che ingloba tutte le altre, definite inferiori e che per tale carattere distintivo, possono essere discriminate e perseguitate. 
Questo pregiudizio basa i loro principi nel condizionare i propri discepoli, creando in loro quella errata convinzione basata su una metodologia che porta a eliminare la coscienza dell’uomo ed ogni suo possibile e ragionevole giudizio e pensiero…
L’inizio è lento, ma pian piano inizia a prendere forma e va incuneandosi nella vita ordinaria, cominciando con modi esecrabili, storicamente ben conosciuti, che all’inizio danno quei segnali d’insofferenza e di pregiudizio e poi sfociano in attacchi mirati, che conducono alla eliminazione fisica dell’individuo così tanto diverso ed inferiore ( a loro dire ) da loro…

Si iniziano a modellare quei pregiudizi sia nei confronti della opposte etnie che per quelle diversità evidenti, culturali, religiose e sessuali… 

Se rileggiamo la storia, vediamo come da sempre l’umanità ha avuto atteggiamenti di discriminazione e di intolleranza, che son servite a creare le prime aggregazioni, comunità unite dalla stessa etnia, cultura o da politiche violente nelle quali la forza aveva il sopravvento, che hanno permesso la creazione delle città, imperi, stati, un continuo scontro tra culture liberali e dispotismo, un mondo quello passato e recente, nel quale possiamo tranquillamente affermare che da sempre la storia degli uomini è stata segnata purtroppo dal razzismo e dalla xenofobia.

Non bisogna mai dimenticare che le vittime dei genocidi, non sono soltanto quelle riferite ad un limitato gruppo etnico, ma a questi vanno sommati quanti ( pur appartenendo di nascita a quel sistema, divenuto ora violento ), ne sono divenuti avversi oppositori, sia per ragioni politiche che culturali, principi liberali che con quel particolare sistema non possono convivere…
Politici, scrittori, musicisti, giornalisti, religiosi, attori, ma anche cittadini comuni che non vogliono piegarsi a quelle regole, vengono barbaramente deportati e trucidati, insieme alle loro famiglie  

Milioni di vittime ” parenti e consanguinei ” ai quali si aggiungono gli altrettanti milioni di vittime, perseguitate queste a causa di una ideologia spregevole che fa ritenere alcuni esseri inferiori; uomini, donne e soprattutto bambini, vengono perseguitati ed eliminati soltanto perché di diversi di etnia, cultura, religione, perché omosessuali, zingari e/o portatori di handicap fisici e mentali….

La nostra Costituzione condanna ogni forma di razzismo e all’articolo 3 riporta che: ”Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” e il trattato sull’Unione Europea, con l’articolo 29 ha costituito una base giuridica per la lotta contro il razzismo e la xenofobia nel ambito della cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale e la discriminazione razziale è una violazione dei diritti umani.
Ma quanto fatto purtroppo non basta; il problema di questo aumento di xenofobia è dovuto non soltanto alle intolleranze nei confronti di tutte le minoranze religiose e sessuali presenti, ma ciò che incide maggiormente è dovuto all’aumento esponenziale dei flussi migratori e dalle difficoltà per gli stessi cittadini creati loro dalla difficoltà del posto di lavoro…
La nostra società e quella dei paesi appartenenti la comunità Europea, sono fortemente preoccupati da questi flussi migratori, che per ragioni varie ( guerre, povertà, carestie, oppositori politici ) giungono nei ns. territori e se a questi sommiamo quanti da sempre costituiscono quelle cosiddette popolazioni rom, ecco che gli atteggiamenti discriminanti nei confronti degli stranieri aumenta…
Non bisogna inoltre dimenticare che ( e qui la grande responsabilità è dei ns. mezzi di comunicazione…. ) , la crescita della presenza di stranieri è vissuta dai cittadini come una minaccia, in considerazione delle numerose attività criminali che molti di questi realizzano quotidianamente come furti, spaccio, prostituzione, commercio di prodotti falsi o clonati, per finire con estorsioni ed omicidi…

Ovviamente non possiamo fare di tutta un’erba un fascio, poiché ci sono e sono in tanti, che rappresentano la produttività del ns. paese, anche perché non dobbiamo dimenticare che questi operano in settori ritenuti troppo umili e che ormai da noi, ma possiamo dire in tutti quei paesi tecnologicamente avanzati, non vogliamo più essere svolti dai cittadini e vengono demandati a loro…
Ora, in una condizione diversa di disoccupazione, quella sopra descritta realtà, non condizionerebbe i cittadini, ma anzi li beneficerebbe di questo apporto ( quasi sempre svolto ad un prezzo inferiore rispetto alle regole di mercato ) poiché graverebbe su di essi, quanto di più degradante e certamente faticoso…, ma l’attuale ed inarrestabile difficoltà del mercato del lavoro, sta creando quei giusti pregiudizi, tali da far si che anche quell’umile lavoro venga ritenuto appetibile dalla  massa…

Un mercato economico nel quale la globalizzazione ha preso il sopravvento, sta spingendo i cittadini al ritorno a quelle spinte nazionaliste e xenofobe che pensavamo ormai facenti parte del passato….
Anche i nostri esponenti politici non si sottraggono alla scia dei consensi, ed è per questo che in questi giorni stiamo assistendo a coalizioni dei nostri partiti con altri europei di carattere xenofobo, ai quali però, il più dei cittadini italiani, nell’esprimere il proprio voto, non aveva minimamente dato il loro consenso all’idea di essere inseriti all’interno di  nuove coalizioni che certamente non li rappresentano ed anzi li indignano!!!
C’è una sola strada per risolvere questo grave problema è ed quello del dialogo, quello di cercare di costruire in maniera democratica un futuro di speranza, di pace e di dignità per tutti gli uomini…
NON SI PUO’ E NON SI DEVE PENSARE DI RITORNARE INDIETRO!!!
Purtroppo ed è veramente spiacevole doverlo riportare, ma mentre il sottoscritto sta scrivendo quest’articolo, centinaia di famiglie ebree, in questi giorni stanno lasciando il loro paese d’origine per andare a vivere all’estero, proprio a causa della recrudescenza di antisemitismo.
Ho letto l’intervista fatta all’attrice francese Charlotte Gainsbourg sul tema del razzismo, sulla vittoria di Marine Le Pen, e sull’eventuale possibilità di fuga da parte, dal suo paese la Francia: sì, anche io ho pensato di farlo… certo, ho anche molte ragioni per restare qui, prima di tutto i miei figli, ma l’antisemitismo è un problema gigantesco e non voglio appartenere a un paese che esprime questo tipo di sentimento, anche se il governo sta cercando di fare qualcosa al riguardo.. è un momento spaventoso!!!
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
… e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.