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Cos'è più pericoloso? Un dipendente infedele o uno distratto…???

Scegliere bene i propri dipendenti è per un imprenditore uno dei fattori più importanti…
Infatti, avere alle proprie dipendenze, personale non solo professionalmente valido, ma soprattutto capace di garantire quella disponibilità degli orari, prestando altresì la propria opera al di fuori della sede operativa è di per se uno dei fattori fondamentali che incide in quella scelta…
Se poi oltre a quanto sopra, si potrà beneficiare d’ulteriori sue abilità, quali per esempio il possesso di attestazioni formative o di  requisiti certificati, della conoscenza delle lingue o della capacità di interconnessione al web con la capacità d’uso di software diversi da quelli esclusivamente attinenti la professione ricercata, ciò fa sì che s’indirizzi nel migliore dei modi quella eventuale ricerca…
Ma ciò che maggiormente (o forse più di tutte…) dovrebbe far si che la scelta ricada proprio verso quel particolare candidato è certamente la prova concreta che egli possieda un vero e proprio carisma, legato alla propria personalità… da non confondersi con istintivi atteggiamenti istrionici di prevaricazioni, che hanno quasi sempre la premessa di voler ostentare quella propria “sapienza” (il più delle volte inadeguata…), esprimendola anche quando non richiesta, esclusivamente per voler primeggiare (a scapito poi degli altri…)!!!
Bensì si tratta di saper scegliere quegli individui che sanno unire gli aspetti biologici del proprio temperamento, a quelli psichici del carattere, soggetti capaci di creare modelli comportamentali utili e necessari ai fini dell’organizzazione, per stabilire quali regole saranno in grado di modificare l’ambiente in cui dovrà prestare la propria opera…    
Il problema però è che nel nostro paese… si punta principalmente ad avere un altro tipo di dipendente…
Sì, quello che va per la maggiore (in particolare proprio qui da noi in Sicilia…) è il modello “sottomesso” (che nulla centra con l’essere fedele… anzi tutt’altro), quello cioè che fa sempre quanto gli si ordina… senza domandarsi se ciò che gli è stato ordinato sia giusto o sbagliato… (questo soggetto, è infinitamente peggiore rispetto a quei cosiddetti “soldati” di ben note associazioni criminali… perché dimostra d’essere ancor più debole di quei “affiliati” che,  scoperti e catturati, si pentono come “femminucce” diventano così “collaboratori di giustizia”…).
Sono proprio come quei bambini che non hanno mai il coraggio di scegliere e stanno lì… dietro i loro compagni, osservare in silenzio quanto accade, non si espongono e poi come cagnolini, saltano sul carro dei vincitori… che poi è quasi sempre quello del più forte.
Per fortuna però a questi “nati sottomessi“, ci si contrappone un’altra serie di soggetti “indipendenti“, che ragionano con la propria testa e che operano affinché si trovi sempre la migliore soluzione ai problemi emersi, decidendo il più delle volte, in modo diverso e contrario, a quanto loro imposto!!!
Ma quest’ultimi sono così… incondizionati… ed è per questo loro modo d’essere “ribelli”, se pur leali, precisi e corretti, che vengono definiti “infedeli”…
Una strana valutazione (del tutto nostra, regionale…) quella di voler applicare una diversa valutazione di giudizio a chi meriterebbe altra valutazione…
E tutto l’opposto di quanto avviene in altri paesi europei… dove proprio una recente indagine condotta su molte aziende del Regno Unito, ha dimostrato come il rischio rappresentato dai dipendenti “negligenti” è assai se non più grave, al rischio legati ad una loro infedeltà…
Lo studio ha dimostrato come il 57% delle aziende inglesi hanno subito danni a causa proprio della negligenza o per situazioni e azioni errate, da parte proprio di dipendenti “distratti” o che non hanno avuto il coraggio di manifestare, in quei precisi momenti, le proprie perplessità…
In particolare ciò che è stato maggiormente evidenziato, è che quanto accaduto è principalmente avvenuto in quelle aziende che avevano poco investito in “sensibilizzazione” dei dipendenti!!!
La mancanza quindi di un’adeguata formazione delle procedure da adottarsi, l’intuire o il prevedere eventuali iniziative correttive a seguito anche di arbitrarie decisioni da prendere lì sull’istante, è essenziale affinché non si commettano errori.
In quella loro inadeguatezza morale, si dimostra come il non aver compiuto le scelte giuste  ecco, in quel minimo lasso di tempo in cui non si sono intrapresi provvedimenti, si è venuta a creare quel giusto presupposto di violazione o danno, che preso in tempo, sarebbe risultato di modesta entità, ma che successivamente assume proporzioni drammatiche!!!
Per l’ennesima volta, l’inerzia si è dimostrata più negativa della stessa efficienza!!!
Nel voler ricercare ad ogni costo la salvaguardia della propria immagine o del proprio posto di lavoro, nel non aver saputo proporre o decidere, si è accettato di operare in modo negligente… Chissà forse il tempo non sarà in grado di far emergere quei comportamenti sleali compiuti… come probabilmente non ci si dovrà giustificare dinnanzi a qualcuno per quanto commesso… ma sono certo comunque che alla fine, prima o poi, con la propria coscienza… ci si dovrà confrontare!!!
E’ solo una questione di tempo…

Cornuto e mazziato…

Ho letto di un articolo credo simpatico ma soprattutto interessante;

Il caso di un salumiere che trova la propria consorte a letto con il proprio dipendente…
Voi direte… è allora, qual è la notizia interessante non sarà certamente ne il primo e ne l’ultimo… in cui si sente parlare di tradimenti all’interno del proprio posto di lavoro e soprattutto con la moglie del proprio capo!!!
Certo questo è vero ma la parte più interessante riguardava, con quale modalità il datore di lavoro “ cornuto “ poteva licenziare il proprio dipendente e qui arriva la parte interessante:

1) innanzitutto è fondamentale che in una parte del negozio, fosse presente un codice disciplinare, che prevede fra i vari obblighi ( certamente non quello di scoparsi le mogli altrui, nel caso specifico quella del proprio datore di lavoro…), ma almeno l’obbligo di comportarsi in maniera conforme, a quelle definite regole di civile convivenza…;

2) quindi si deve contestare per iscritto al proprio dipendente di averlo trovato ( data, ora e luogo ), preferibilmente durante l’orario di lavoro, con la propria moglie;

3) bisogna dare 5 giorni di tempo per potergli permettere di giustificarsi e si deve permettere, al dipendente, di potersi difendere da tali accuse;
4) quindi, può anche licenziarlo, sempre per iscritto, se ritiene che le giustificazioni siano inadatte o non veritiere;
Per cui, se non ha adottato quanto sopra, il Giudice condannerà il salumiere, a pagare una indennità da 2,5 a 6 mensilità di retribuzione!!!
Ed inoltre renderà nullo il licenziamento, ed cosa assurda, dovrà reintegrare il dipendente nel proprio posto di lavoro…
Tenendo conto delle cause civili in Italia, questa situazione potrebbe protrarsi anche fino ad otto anni, ed in tal caso il Salumiere ( beffato doppiamente… ) sarà costretto a pagare 8 anni di stipendi!!!
Il dipendente, comunque potrà anche decidere di non rientrare nel proprio posto di lavoro, accettando in compenso 15 mensilità…
Questo è comunque quanto prevede il famoso art. 18 dello Statuto dei lavoratori…
Certo qualcuno potrebbe pensare che quanto sopra costituisca una ingiustizia…;

beh, io innanzitutto dico che un marito dovrebbe cercare di dare alla propria moglie quanto ella necessiti…, senza che questa vada a cercarsi fuori quanto in casa manca…: ed inoltre, che nel caso in cui la moglie, fosse proprio “ put… “ per sua natura ( e di queste c’è ne sono tantissime in giro… ), prima di pensare a licenziare il proprio dipendente, io vi suggerisco di “ringraziarlo” per avervi concesso la possibilità di buttare finalmente fuori quella “ brava ragazza “ ( uso una terminologia educata ), che volontariamente e/o involontariamente vi eravate scelti per moglie!!!
Ovviamente speriamo sempre nel buon senso dei giudici e comunque, come dice il proverbio, non tutti i mali vengono per nuocere, a volte le circostanze sfavorevoli… possono essere ribaltate a vostro favore!!!

Cornuto e mazziato…

Ho letto di un articolo credo simpatico ma soprattutto interessante;

Il caso di un salumiere che trova la propria consorte a letto con il proprio dipendente…
Voi direte… è allora, qual è la notizia interessante non sarà certamente ne il primo e ne l’ultimo… in cui si sente parlare di tradimenti all’interno del proprio posto di lavoro e soprattutto con la moglie del proprio capo!!!
Certo questo è vero ma la parte più interessante riguardava, con quale modalità il datore di lavoro “ cornuto “ poteva licenziare il proprio dipendente e qui arriva la parte interessante:

1) innanzitutto è fondamentale che in una parte del negozio, fosse presente un codice disciplinare, che prevede fra i vari obblighi ( certamente non quello di scoparsi le mogli altrui, nel caso specifico quella del proprio datore di lavoro…), ma almeno l’obbligo di comportarsi in maniera conforme, a quelle definite regole di civile convivenza…;

2) quindi si deve contestare per iscritto al proprio dipendente di averlo trovato ( data, ora e luogo ), preferibilmente durante l’orario di lavoro, con la propria moglie;

3) bisogna dare 5 giorni di tempo per potergli permettere di giustificarsi e si deve permettere, al dipendente, di potersi difendere da tali accuse;
4) quindi, può anche licenziarlo, sempre per iscritto, se ritiene che le giustificazioni siano inadatte o non veritiere;
Per cui, se non ha adottato quanto sopra, il Giudice condannerà il salumiere, a pagare una indennità da 2,5 a 6 mensilità di retribuzione!!!
Ed inoltre renderà nullo il licenziamento, ed cosa assurda, dovrà reintegrare il dipendente nel proprio posto di lavoro…
Tenendo conto delle cause civili in Italia, questa situazione potrebbe protrarsi anche fino ad otto anni, ed in tal caso il Salumiere ( beffato doppiamente… ) sarà costretto a pagare 8 anni di stipendi!!!
Il dipendente, comunque potrà anche decidere di non rientrare nel proprio posto di lavoro, accettando in compenso 15 mensilità…
Questo è comunque quanto prevede il famoso art. 18 dello Statuto dei lavoratori…
Certo qualcuno potrebbe pensare che quanto sopra costituisca una ingiustizia…;

beh, io innanzitutto dico che un marito dovrebbe cercare di dare alla propria moglie quanto ella necessiti…, senza che questa vada a cercarsi fuori quanto in casa manca…: ed inoltre, che nel caso in cui la moglie, fosse proprio “ put… “ per sua natura ( e di queste c’è ne sono tantissime in giro… ), prima di pensare a licenziare il proprio dipendente, io vi suggerisco di “ringraziarlo” per avervi concesso la possibilità di buttare finalmente fuori quella “ brava ragazza “ ( uso una terminologia educata ), che volontariamente e/o involontariamente vi eravate scelti per moglie!!!
Ovviamente speriamo sempre nel buon senso dei giudici e comunque, come dice il proverbio, non tutti i mali vengono per nuocere, a volte le circostanze sfavorevoli… possono essere ribaltate a vostro favore!!!