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La magistratura viene definita da un Ministro “politicizzata, un potere che non ha più controlli”!!! Presidente Mattarella, credo che sarebbe gradita una Sua risposta Istituzionale.

Presidente, sono d’accordo con Lei quando – alcuni giorni fa – ha dichiarato al Quirinale: “Sono certo che terrete sempre ben presente che la funzione del magistrato va esercitata in modo autonomo e imparziale, adottando decisioni con un saldo fondamento normativo; che sappiano tenere nel debito conto la condizione delle persone e la realtà amministrativa ed economica sulle quali sono destinate ad incidere. Auguri a tutti voi: la Repubblica vi esprime fiducia e conta sul vostro impegno”. 

Ma ora, leggendo l’intervento durissimo del Ministro della difesa Guido Crosetto, resto particolarmente basito, perché nel difendere il collega Giovanni Toti, attacca non solo i suoi alleati, ma soprattutto la magistratura che Egli definisce: “politicizzata e senza controlli”!!!

Ora, ritengo quantomeno corretto attendere sempre che l’operato delle inchieste giudiziarie abbia un seguito presso i Tribunali di pertinenza ed è giusto attendere che fintanto non viene formulata una condanna, ogni cittadino di questo nostro Paese – accusato di un reato – deve essere considerato – sino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente accertata – presunto innocente!!! E quindi, nessuno, neppure un Ministro dello Stato, può dichiarare che la Magistratura sia politicizzata, perché allora dobbiamo credere che essa sia – di fatto – corrotta e che quindi vi sia qualcuno che realmente la manipola, possa essere questi una coalizione politica, un partito, un parlamentare o anche un finanziere e/o imprenditore!!!

Secondo, quanto ora affermato dal ministro, sembra – secondo egli – che esistono dei poteri forti che deviano l’operato dei magistrati e soprattutto chi dovrebbe controllare quel lavoro, non lo fa!!

Quindi, ritengo sia corretto aspettare la fine dell’inchiesta e solo successivamente – nel caso in cui si scoprisse che quei reati contestati erano fallaci – si potrebbe perseguire, anche se solo mediaticamente, quei magistrati, verificando altresì se quest’ultimi fossero stati da qualcuno realmente pilotati!!!  

D’altronde lo stesso ministro esponente di FdI in un’intervista al quotidiano “La Stampa”, ha dichiarato: “Mi fanno ribrezzo le persone che speculano su vicende di questo tipo, ma so di essere in netta minoranza, anche all’interno del centrodestra. Oggi ho visto le dichiarazioni di un ministro di Forza Italia che, di fatto, scarica Toti, dimenticando la storia del fondatore del suo partito e la persecuzione che subì. Queste cose non riesco a capirle e non le sopporto più”; ovviamente nella dichiarazione non fa il nome dell’esponente del partito di Silvio Berlusconi, indicato però come presunto perseguitato da parte della magistratura…

Per fortuna il ministro Crosetto continuando ha aggiunto: “Clima pesante; in Italia c’è un clima pesante, preoccupante, che incide in modo intollerabile anche sulla vita personale, provo sempre più disprezzo nei confronti di persone che dicono di voler servire lo Stato e invece spesso servono solo i loro microinteressi personali. In nessun altro Paese c’è un livello così basso nel rispetto dei ruoli istituzionali e di interessi nazionali, non politici o di parte”…

Ecco leggendo quindi quanto sopra vorrei asupicare che il governo che egli attualmente rappresenta, inizi ad attuare una serie di norme a contrasto della diffusa illegalità di questo Paese che dimostra ogni giorno e ad ogni livello istituzionale di esser ahimè corrotta!!!

Credo sia urgente un profondo cambiamento, prima di dover rivedere nuovamente i miei connazionali – con le monetine in mano – sì… per come accaduto ai tempi dell’ex presidente del Consiglio, Bettino Craxi!!!

Sono quindi tante le riforme che ci aspettiamo dall’attuale governo Meloni e tra queste vorrei ricordare vi sono proprio le politiche di contrasto alla corruzione, voto di scambio, peculato, malversazione, indebita percezione di erogazioni, concussione ed ancora, corruzione per l’esercizio della funzione e/o per atti contrari ai doveri d’ufficio!!! Ecco ministro, da quanto riportato si vede come molto vi sia da fare e quindi forse è il momento di parlar meno e fare di più…

Vorrei concludere ricordando quanto scritto nell’Art. 3 della nostra Costituzione: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Quindi, in attesa che il Capo della Magistratura intervenga, ritengo sia corretto procedere in maniera serena e senza tirare la toga a nessuno, e attendere l’operato della nostra giustizia che, anche se con tempi ragionevolmente lunghi, prima o poi arriva!!!

Arriva… Super Mario!!! Ma chi è Mario Draghi??? Seconda (e per fortuna ) ultima parte!!!

«Un vile affarista. Non si può nominare Presidente del Consiglio dei Ministri chi è stato socio della Goldman & Sachs, grande banca d’affari americana. E male, molto male io feci ad appoggiarne, quasi ad imporne la candidatura a Silvio Berlusconi». 

Francesco Cossiga, ex Presidente della Repubblica, profondo conoscitore degli scantinati dell’Italia repubblicana, non ha mai avuto la mano delicata nei confronti di Mario Draghi, ex governatore di Bankitalia e successivamente Presidente della Banca Centrale Europea…

La dichiarazione è ovviamente datata, nata come risposta ad alcune insinuazioni sorte alcuni anni fa sull’eventuale candidatura di Draghi a ricoprire il ruolo di Premier: «Ѐ il liquidatore – proseguiva allora Cossiga – dopo la famosa crociera sul “Britannia”, dell’industria pubblica italiana. Da governatore del tesoro ha svenduto l’apparato produttivo statale, figuriamoci cosa potrebbe fare da Presidente del Consiglio dei Ministri»!!!

Insomma, un messaggio chiaro e diretto, che non ha oggi riproposto alcun bisogno di filtro. D’altronde di filtri l’allora Presidente Cossiga ne ha avuti pochi. Le ha sempre mandate a dire, non si è mai tirato indietro, neanche quando, da Ministro degli Interni, non ha avuto problemi a reprimere con le cattive qualsiasi moto studentesco che si alzasse sopra le righe consentite, in quel lontano 1977.

Chissà quali parole avrebbe speso oggi, avendo la possibilità di ammirare questa deplorevole italica scenografia. 

Chissà quante picconate sarebbero piovute su questo eventuale (e prossimo) Presidente del Consiglio, a suo tempo socio di Goldman & Sachs…

La natura ambigua di Cossiga impone ora una certa calma nella valutazione di qualsiasi dichiarazione, tuttavia passa agli atti anche quell’allora antipatia del politico sassarese nei confronti di Romano Prodi, definito, alla stessa stregua di Draghi, un «vile» (agosto 2005). 

Certo, fa specie la differenza di trattamento che Cossiga comunque ha riservato ai due: a gamba tesissima su Draghi, molto più morbido nei confronti del Professor Romano, mai nominato nelle allusioni alla famosa crociera sul Britannia…

Già a cosa faceva riferimento l’ex Presidente della repubblica??? Cosa intendeva dire per “Britannia”? Già… cosa accadde su quella nave, durante quella crociera allusa da molti e raccontata da pochissimi? 

Nel 2011 Roberto Santoro scrisse: “Il 2 giugno del 1992 il direttore del Tesoro, Mario Draghi, sale sulla passerella del Royal Yacht “Britannia”, il panfilo della Regina Elisabetta ormeggiato nel porto di Civitavecchia. Draghi ha con sé l’invito ricevuto dai British Invisibles, che non sono i protagonisti di un romanzo complottista bensì i rappresentanti di un influente gruppo di pressione della City londinese, “invisibles” nel senso che si occupano di transazioni che non riguardano merci ma servizi finanziari. I Warburg, i Barings, i Barclays, ma anche i rappresentanti di Goldman & Sachs, finanzieri e banchieri del capitalismo che funziona, o funzionava, sono venuti a spiegare a un gruppo di imprenditori e boiardi di Stato italiani come fare le privatizzazioni».

Insomma, si parla di privatizzare. Una parola salita esponenzialmente in auge, un periodo durante il quale molte aziende statali hanno subito una metamorfosi repentina e non troppo rumorosa. La grande IRI, gigantesco consorzio di aziende che per decenni aveva rappresentato il simbolo dell’efficienza e della produttività statale, si è gradualmente smembrata. L’effetto è stato quello di avere un corollario di aziende private, che ormai poco hanno a che fare con il novecentesco concetto di “motore nazionale”, avendo ormai struttura internazionale, grazie a capitali esteri: vedasi Buitoni, Invernizzi, Locatelli, Galbani, Negroni, Ferrarelle, Peroni, Moretti, Fini, Mira Lanza e per ultima Fiat!!!

Privatizzazioni furiose che hanno coinvolto qualsiasi ambito. La privatizzazione dell’Istruzione superiore, con i tagli alla scuola pubblica, la privatizzazione del mercato del lavoro, con il famigerato pacchetto Treu rincarato dalla riforma Biagi. Quel pacchetto e quella riforma intrisa di sangue aprirono il sipario sull’angosciante realtà del precariato, pesante fardello demonizzato e al contempo difeso e tutelato da qualsiasi esecutivo, di destra e di sinistra, fino ad arrivare a Monti e alle sue infelici esternazioni piene di lacrime di sangue di noi italiani…

Seguendo quel percorso ecco “Autostrade per l’Italia”, una società costituita nell’ambito della riorganizzazione dell’originaria Società Autostrade Concessioni e Costruzioni S.p.a., completata nei primi mesi del 2003, che autorizzò, nell’ordine: le partecipazioni nelle società attive nel settore autostradale; le partecipazioni nelle altre società, avviate anche con partner, per lo sviluppo di nuove arterie autostradali in Italia; le partecipazioni nelle società che svolgono attività di progettazione e di pavimentazione di supporto alle attività caratteristiche del comparto autostradale; le partecipazioni in società ed enti operanti in attività comunque connesse alla gestione di strade e autostrade.

Abbiamo visto in questi anni cosa è emerso dopo il crollo del ponte Morandi!!!

Peraltro perché meravigliarsi… già nel giugno 2000 la sorte delle autostrade era toccata alle ferrovie, dando il via ad un lento processo di privatizzazione che, pur non avendo ancora completato il suo corso, aveva prodotto l’effettiva metamorfosi di un servizio diventato, col passare degli anni, sempre più vicina all’operatività di un’agenzia di viaggi che a una doverosa funzione di trasporto pubblico. Si pensi al rincaro dei biglietti, alla soppressione di molti convogli economici, o alle poco felici e recentissime sponsorizzazioni dal sapore classista…

Dunque, più che soffermarsi ad analizzare cosa avvenne e quali furono gli argomenti trattati sullo yacht Reale, è utile soffermarsi su ciò che accadde dopo quell’incontro, a cui erano presenti, come scrive Santoro, il già citato Draghi, il presidente di Bankitalia Ciampi, Beniamino Andreatta, Mario Baldassarri, i vertici di Iri, Eni, Ina, Comit, delle grandi partecipate che di lì a poco sarebbero state “svendute”, così si dice, senza grande acume proprio da coloro che nell’ultimo scorcio della Prima Repubblica le avevano trasformate nei “gioielli di famiglia!!!.

Il Riformista, nel 2003 scriveva così:

Nel settembre ’92, soprattutto, l’agenzia di rating Moody’s, la stessa che ha declassato la Fiat poche settimane fa, si accanì particolarmente contro l’Italia: un suo declassamento dei Bot italiani diede infatti il via a una spaventosa speculazione sulla nostra moneta che ci portò fuori dallo Sme. Ecco cosa disse l’allora presidente del Consiglio, Bettino Craxi, al riguardo: «Esiste un intreccio di forze e circostanze diverse». Parlò di «quantità di capitali speculativi provenienti sia da operatori finanziari che da gruppi economici», di «potenti interessi che pare si siano mossi allo scopo di spezzare le maglie dello Sme», di «avversari dell’Unione Europea».

Craxi lo disse allora, anche perché oggi non può ripeterlo… non c’è più!!!

Ci sono in compenso altri personaggi che entrano e che escono come caselle perfettamente inserite di un domino. C’è ad esempio Reginald Bartholomew, figlio naturale del caso del 1993 che nel mese di giugno diventerà ambasciatore americano a Roma. Un anno dopo, siamo nel giugno 1994, con la scorpacciata del Britannia bella e consumata, ecco cosa dirà Bartholomew: Continueremo a sottolineare ai nostri interlocutori italiani la necessità di essere trasparenti nelle privatizzazioni, di proseguire in modo spedito e di rimuovere qualsiasi barriera per gli investimenti esteri!!!

Ciò che emerge da quanto sopra è l’evidente parallelismo che alcuni passaggi hanno con la situazione odierna….

Oggi Moody’s  (società privata con sede a New York che esegue ricerche finanziarie e analisi sulle attività di imprese commerciali e statali) è sulla bocca di tutti, tanto da attirare le uova degli indignati manifestanti. Peraltro si è visto come i giudizi da penna rossa delle agenzie di rating non sono certo nati con la crisi. 

Scriveva Sergio Romano sul Corriere della Sera: “L’uscita dallo Sme provocò un terremoto totale, facendo intraprendere al Paese una faticosissima Via Crucis che riportò l’Italia in Europa nella seconda metà degli anni novanta, governata da quel Prodi che assicurò la continuità del progetto Amato: governo tecnico istituito nel 1992 e archiviato con l’uscita della cellula Berlusconi, vera e propria cellula impazzita che avrebbe maramaldeggiato sul paese per quasi vent’anni. Ventennio interrotto appunto dalla parentesi di Romano Prodi e della sua corsa all’Euro. Insomma, per parafrasare il tutto alla ferroviaria maniera, Silvio scese dal vagone Italia sicuro di poterci risalire, ma lasciando a Prodi il compito di azzeccare gli scambi (ferroviari e non solo) in direzione Bruxelles.

Ritorniamo al “Britannia”, il panfilo della Regina Elisabetta, che evidenziò come la crociera fosse stata decisa e programmata dal governo di Sua Maestà. E il fatto che l’evento fosse stato organizzato da una società chiamata “British Invisibles” provocò una valanga di sorrisi, ammiccamenti e battute ironiche… 

Cominciamo dal nome degli organizzatori. “Invisibili”, nel linguaggio economico-finanziario, sono le transazioni di beni immateriali, come per l’appunto la vendita di servizi finanziari. Negli anni in cui fu governata dalla signora Thatcher, la Gran Bretagna privatizzò molte imprese, rilanciò la City, sviluppò la componente finanziaria della sua economia e acquisì in tal modo uno straordinario capitale di competenze nel settore delle acquisizioni e delle fusioni. Fu deciso che quel capitale sarebbe stato utile ad altri Paesi e che le imprese finanziarie britanniche avrebbero potuto svolgere un ruolo utile al loro Paese. 

British Invisibles” nacque da un comitato della Banca Centrale del Regno Unito e divenne una sorta di Confindustria delle imprese finanziarie. Oggi si chiama “International Financial Services” e raggruppa circa 150 aziende del settore. Un’organizzazione che seppe in anticipo su tutti di come il nostro Paese  avrebbe finalmente aperto il capitolo delle privatizzazioni e in quella sede – i nostri uomini – decisero di illustrare quali privatizzazioni potevano essere compiute ai danni del nostro settore pubblico e quali servizi quelle sue imprese erano in grado di fornire…

Ci hanno svenduto al migliore offerente, ed oggi, proprio coloro che nulla sanno di quanto realmente accaduto nel corso di questi anni in danno del nostro paese, ma soprattutto, come sempre avviene in questi casi e cioè quando improvvisamente qualcuno si erge a “Salvatore della patria” ecco che tutti iniziano ad applaudire, ancor prima che quel soggetto ( ora designato ) , abbia iniziato a fare qualcosa di buono… 

Ma si sa, così va l’Italia e così sono molti miei connazionali (pecoroni) che invece di leggere, informarsi ed anche interrogarsi su quanto avviene nel loro paese, preferiscono credere alle notizie riportate… molte delle quali completamente “false” o “fake”, l’importante per loro è che queste notizie non superino mai i 280 caratteri!!!

Già sono questi gli italiani, d’altronde perché dover leggere così tanto, quando si ha la predisposizione a credere a tutte le “cazzate” che, di volta in volta, vengono dai nostri media riportate???

Comunque, se avete ancora voglia di leggere, seguite questo link: https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/01/22/britannia-la-vera-storia/5681308/

L'ultimo bluff di Berlusconi e Renzi!!!

Non ci vuole molto a comprendere cosa stia accadendo…

Da un lato abbiamo Berlusconi… prossimo con la propria coalizione del Centrodestra a raggiungere il 35/37 % (secondo i sondaggi) e poi c’è il M5Stelle, attualmente sotto attacco (vedasi lo scandalo in corso sui falsi rimborsi di alcuni suoi esponenti, attraverso bonifici fatti e poi annullati dagli stessi…), che non dovrebbe superare quota 30%, pur essendo il primo partito (e quindi il più votato), ma senza poter raggiungere quella fatidica soglia del 40%, resterà sicuramente in opposizione… a meno che, il Sig. Matteo Salvini, non comprenda finalmente che per avere una chance per diventare premier…  dovrà necessariamente allearsi con il Sig. Di Maio, ed allora sì… che ci sarebbe da ridere e tutti questi attuali partiti la prenderebbero definitivamente in quel posto!!!

Ma si sa… le poltrone vengono prima degli uomini e soprattutto ancor prima delle esigenze dei cittadini… e quindi, mettiamoci il cuore apposto, e subiamo sin d’ora le conseguenze scellerate di tutti quei nostri connazionali!!!
Ritorniamo quindi al Cavaliere e al suo amico del cuore Matteo Renzi (o forse dovrei dire Gentiloni).
Si… perché il “Cavaliere“, pur di non perdere quel potere finalmente acquisito, potrebbe riconfermare Gentiloni quale premier (d’altronde è come parlare con Renzi in persona…) e così facendo, salvaguardare le proprie società, in particolare quelle televisive, attualmente sotto attacco del partner francese Vivendi, il quale in questi giorni è uscito allo scoperto, dopo aver annunciato d’aver messo le mani sul 12,3% del Gruppo del Biscione…
Va ricordato inoltre che il gruppo francese controllato da Bolloré, punta ormai deciso verso il 20% con un’operazione certamente non gradita al gruppo Fininvest di Silvio Berlusconi, che possiede il 38,266%, ovvero il 39,775% sul capitale con diritto di voto… 
Serve quindi una mano e questa può essere data soltanto dal nostro Presidente del Consiglio, molto amico del Presidente Emmanuel Macron, il quale è secondo alcune fonti, in profonda amicizia proprio con il Bollorè…
Inoltre, non dimentichiamoci dell’incandidabilità del “Cavaliere” e dei processi in corso al quale deve ancora rispondere… con una magistratura togata, fortemente di sinistra e incline a non vedere di buon occhio, quanto compiuto in tutti questi anni dallo stesso imprenditore…
Il rischio quindi per il “Cavaliere” è quello di dover veder ripercorrere la strada fatta a suo tempo dall’amico del cuore e testimone di nozze, Bettino Craxi, e recarsi così “obbligatoriamente presso qualche paese ove non esiste l’estradizione… (se mi consente “presidente”… sconsiglierei il Libano, visto quanto accaduto al suo amico e socio Marcello Dell’Utri…)!!!
Ecco quindi il colpo di genio… 
Ciascuno di essi parte in quella competizione in modo separato, se poi, con la propria coalizione si raggiunge il 40% allora si governa… altrimenti ci si rivede in altra sede (preferibilmente ad Arcore…) e si prova a trovare l’inciucio… ehm… volevo dire l’intesa!!!
Per evitare ovviamente di demotivare gli elettori, considerato che il 40% si asterrà dalle urne… ecco che si finge di essere in contrasto su tutto, sui programmi, sui contenuti, su quanto compiuto reciprocamente durante i propri governi, ma soprattutto si prova a non far saltare le proprie coalizioni, sempre messe a repentaglio dagli altri segretari di partito…
Comunque… tranquilli, i giochi sono stati già fatti a tavolino… e le poltrone sono state già assegnate con i relativi incarichi di governo!!!
Quindi… tutti seduti e contenti… e a noi danno l’impressione –con quel voto espresso– di scegliere il partito e/o il candidato desiderato…
Sperare infine nel Quirinale…  è come voler sperare che esistano i miracoli!!!
Io comunque ci credo: sì… il sottoscritto ci crede che un giorno in questo nostro paese… la “rabbia impotente dei suoi onesti conterranei”… farà quel miracolo necessario!!!

Una parte degli Italiani si fida ancora del "Cavaliere": peccato… se solo s'informassero!!!

Tralascio la biografia personale e familiare che trovate ricercandola sul web. 

M’interessa evidenziare soltanto alcuni aspetti, quelli attraverso cui è riuscito dal nulla, a diventare uno dei più influenti uomini del nostro paese. 
Inizia la sua professione nel 1961 nel campo dell’edilizia, acquistando un terreno, grazie alle fidejussioni fornitagli dal banchiere Carlo Rasini, che ovviamente gli procurerà anche un socio, il costruttore Pietro Canali: nasce così la “Cantieri Riuniti Milanesi”. 
Due anni dopo fonda la “Edilnord Sas” insieme ad alcuni soci accomandanti, tra cui Carlo Rasini (quello sopra della concessa garanzia…) ed il commercialista svizzero Carlo Rezzonico (per c/ della misteriosa finanziaria luganese Finanzierungesellschaft für Residenzen Ag).

Nel 1965 è pronto il primo condominio, di cui però non si vende nemmeno un appartamento, ma improvvisamente (già… non si sa come), riesce a venderlo al Fondo di previdenza dei dirigenti commerciali!!!

Nel 1968 nasce l’Edilnord 2, che acquisterà i terreni a Segrate, dove sorgerà la famosa “Milano 2”.
Nel 1969 sono stati venduti 1000 appartamenti!!!
Nel 1973 fonda la Italcantieri Srl, grazie ad altre due misteriose fiduciarie ticinesi (la Cofigen, legata al finanziere Tito Tettamanti e la Eti AG Holding, amministrata dal finanziere Ercole Doninelli).

Grazie ai buoni uffici dell’amico Cesare Previti, acquista ad Arcore la villa Casati Stampa, con tutti i terreni annessi, ad un prezzo di super favore. 

Ah… dimenticavo, Previti è il pro-tutore dell’unica erede dei Casati Stampa, la contessina Annamaria (appena dodicenne…), contemporaneamente però il Previti, è oltre che amico di Berlusconi anche in affari con lui…
Nel 1974, grazie a due fiduciarie della Bnl, la “Servizio Italia” e la “Saf“, nasce l’Immobiliare San Martino, amministrata da un amico ed ex compagno universitario palermitano, Marcello Dell’Utri!!!

Ecco quindi che nel condominio di Milano 2 ha l’intuizione di far nascere la prima Tv via cavo… “Telemilano 58”, che passerà presto all’etere con il nome di “Canale 5”. 

Nello stesso anno si trasferisce con la famiglia a villa Casati, ed avrà tra i suoi dipendenti quale “fattore”, il noto boss mafioso Vittorio Mangano, conosciuto come lo “stalliere di Arcore”, assunto in Sicilia da Dell’Utri per operare in nord Italia, all’interno di quella Villa e nei suoi terreni circostanti…
Mangano lascerà Arcore soltanto un anno e mezzo dopo, in seguito a due arresti e ad una inchiesta a suo carico, per il sequestro di un ospite della villa, amico di Berlusconi…
Nel 1975, dalle due fiduciarie nasce la “Fininvest”…seguono la Edilnord e la Milano 2: la prima, rappresenta la “storica” società attiva nel settore immobiliare,  passata più volte di mano negli ultimi cinquant’anni…
Infatti, all’inizio degli anni ’90, il controllo fu ceduto al fratello dell’ex premier, Paolo, salvo poi ritornare successivamente in capo a Fininvest, che verrà venduta nell’estate del 2001 (quando c’è Egli alla presidenza del Consiglio), per 425 miliardi di vecchie lire (si chiamerà Ground immobiliare Spa) alla Pirelli Real Estate (diventata poi Prelios) del noto Marco Tronchetti Provera (un manager quest’ultimo, in quel periodo all’apice del successo poiché alle prese con l’acquisizione di Telecom Italia, successivamente rilevata per la quota di maggioranza da Telco, la cassaforte ora controllata dalla spagnola Telefonica)…
Ma Berlusconi non compare mai… schermato da una miriade di “prestanomi” fino al 1975, quando diventa presidente di “Italcantieri” e nel 1979 quando assumerà la presidenza della “Fininvest”. 
Nel 1977 viene nominato “Cavaliere del Lavoro” e acquista una quota dell’editrice de “Il Giornale”, fondato nel 1974 da Indro Montanelli. 
Tra il 1978 e il 1983, riceve circa 500 miliardi (al valore di oggi), di cui almeno una quindicina in contanti, per rifornire le 24 Holding italiane –salite successivamente a 37– che compongono la Fininvest, di cui si ignorano a tutt’oggi la provenienza.
Sono gli anni in cui s’interessa di politica, in particolare della scalata dell’amico Bettino Craxi, segretario allora del Psi dal 1976 ed a breve, giungerà a governare il Paese (sarà anche il padrino di battesimo della prima figlia Barbara…).
Nel 1978, si scopre essere affiliato alla loggia massonica deviata e occulta “P2″ (Propaganda 2) del maestro venerabile Licio Gelli, a cui è stato presentato dal giornalista Roberto Gervaso. 
Con la tessera numero “1816”, inizierà di lì a poco a ricevere crediti (oltre ogni normalità) dal Monte dei Paschi e dalla Bnl (due banche su cui erano presenti alcuni uomini-chiave affiliati proprio alla P2). 
Quando la loggia massonica viene definita dal governo Spadolini come “eversiva”, Berlusconi insieme a Marcello Dell’Utri, fonda Publitalia 80, la concessionaria pubblicitarie per le reti tv…
Nel 1982, acquista l’emittente televisiva Italia 1 dall’editore Edilio Rusconi e dopo solo due anni acquista l’emittente Rete 4 dalla Mondadori: è diventato titolare di tre network televisivi nazionali ed entra in concorrenza diretta con la Rai!!!
A seguito di ciò, tre pretori, di Torino, Pescara e Roma, sequestrano gli impianti, che consentono le trasmissioni illegali di programmi in “interconnessione”, cioè in contemporanea su tutto il territorio nazionale…
Ecco quindi che l’amico Craxi vara un decreto con urgenza (è il primo “decreto Berlusconi”) per legalizzare una condizione illegale!!!
Ma il decreto non viene convertito in legge in quanto incostituzionale…
Allora Craxi ne vara un altro (il secondo “decreto Berlusconi”), minacciando tutti i partiti alleati di andare alle elezioni anticipate in caso di nuova bocciatura del decreto, ed ecco quindi che nel febbraio dell’85’ il decreto sarà approvato, dopo che il governo avrà posto la questione di fiducia…
Nel 1985 Berlusconi divorzia da Carla Dell’Oglio e ufficializza il legame con Veronica Lario, che gli darà altri due figli: Eleonora (1986) e Luigi (1988).
La cosa interessante e che a ufficializzare il rito civile sia (nel 1990) il sindaco socialista di Milano Paolo Pillitteri (cognato di Craxi) e i testimoni degli sposi sono, Bettino e Anna Craxi, Confalonieri e Gianni Letta!!!
Nel 1986, Berlusconi acquista il Milan Calcio e prova ad acquisire la società francese televisiva “La Cinq“: l’operazione non andrà in porto, sarà Jacques Chirac a cacciarlo dal suolo francese, definendolo “venditore di minestre”!!!
Nel 1988, il governo De Mita, annuncia la legge Mammì sul sistema radiotelevisivo che verrà approvata nel 1190: in pratica blocca il sistema “Rai-Fininvest”, senza imporre al Cavaliere alcuna garanzia antitrust. 
Berlusconi acquista la Standa e inizia una lunga battaglia con De Benedetti per il controllo della Mondadori, la prima casa editrice che controlla quotidiani (La Repubblica e 13 giornali locali), settimanali (Panorama, Espresso, Epoca) e tutto il settore libri. 
Grazie a una sentenza del giudice Vittorio Metta, che il tribunale di Milano riterrà poi comprata con tangenti dall’Avvocato Previti (per c/ di Berlusconi), il Cavaliere strappa la Mondadori al suo concorrente. Una successiva mediazione politica porterà poi alla restituzione a De Benedetti almeno di Repubblica, Espresso e giornali locali. Tutto il resto rimarrà a Berlusconi…

Berlusconi amplia le proprie televisioni con “Telepiù” mentre dovrà rinunciare personalmente al quotidiano  “Il Giornale di  Mondadori, che verrà girato nello stesso anno al fratello Paolo…

Inizia Tangentopoli e molti dei suoi amici sono costretti a scappare, ed allora, siamo nel 1994 entra direttamente in politica, fondando il partito di Forza Italia, con il quale vince le elezioni politiche del 27 marzo alla guida del Polo delle Libertà, diventando presidente del Consiglio. 

Il 21 novembre viene coinvolto nell’inchiesta sulle tangenti alla Guardia di Finanza e l’indomani è costretto a dimettersi, per la mozione di sfiducia della Lega Nord, che non condivide più la sua politica sociale e preme per la risoluzione del conflitto d’interessi…

Nel 1996, il “Cavaliere” è indagato per storie di mafia, falso in bilancio, frode fiscali e soprattutto corruzione giudiziaria insieme a Previti…
Si ricandiderà alle elezioni politiche, ma perderà a scapito del centrosinistra (Ulivo), capitanato da Romano Prodi. 
Trascorrerà 5 anni all’opposizione, alle prese con una serie di inchieste giudiziarie e di processi, conclusi con diverse condanne in primo grado, poi trasformate in prescrizioni (raramente… in assoluzioni in appello e in Cassazione!!!).
Nel 2001 ritorna con la “Casa delle Libertà” e il 15 maggio vince le elezioni e torna alla presidenza del Consiglio… seguiranno altri due governi nel 2005 e nel 2008…
Su una cosa però il “Cavaliere” ha ragione: dal 2011 ad oggi, subentreranno una serie di governi illegittimi, in quanto mai votati da noi cittadini e precisamente, il governo Monti, Letta, Renzi e per ultimo quello attuale con Paolo Gentiloni, Presidente del Consiglio!!!
Li hanno definiti “governi tecnici” e sono stati compiuti grazie all’ausilio dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano…
La storia un giorno racconterà di questo paese… dei quelle scelte non democratiche, ma imposte quasi a modello “colpo di stato”!!!
Ora, pur in attesa della sentenza da parte della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo (sentenza che probabilmente giungerà non prima dell’estate 2018…), Berlusconi resta nei fatti “incandidabile” e quindi per l’ex Cavaliere non ci sarebbe alcuna speranza di ritornare in Parlamento e ancor meno al governo…
Ed allora non comprendo perché Egli si presenta oggi a parlare per nome/conto di quel (suo…) partito o ancor più di quella coalizione di centrodestra, che evidenzia al suo interno “alleati” che dimostrano essere totalmente succubi di quel loro interlocutore, nuovi “prestanome” politici, posti lì accucciati come cagnolini, solerti a scodinzolare quella propria coda, dinnanzi al loro padrone!!!
Ma perché meravigliarsi, molti miei connazionali per altro… non fanno ancora oggi lo stesso!!!

Altro che "scoop": le cimici della Procura svelano quanto stia accadendo all'interno di quel "centrodestra"!!!

Non so dire cosa accadrà… ma una cosa è certa, alcune notizie sono come quelle del presidente della Corea del nord, Kim Jong-un… “ATOMICHE”!!!
Avevo scritto proprio ieri che a breve, all’incirca qualche giorno prima del 5 Novembre,  saremmo venuti a conoscenza di qualche notizia “scoop” nei confronti di una delle due coalizioni politiche date oggi preferite nei sondaggi elettorali, ma certamente mai avrei potuto immaginare, che quelle notizie avrebbero iniziato a emergere così presto, a quasi due mesi da quelle elezioni!!!
Difatti, un quotidiano web, Live Sicilia Catania, è uscito con un articolo dai toni molto risonanti, facendo riferimento ad una serie di intercettazioni da parte della Procura nazionale, che metterebbero in una situazione difficile l’attuale premier Nello Musumeci…
Ora come sempre si cerca di mettere di salvaguardare il partito e soprattutto si farà in modo che qualcuno paghi per tutti, perché si sa… la politica è “bastarda“, già, sfrutta gli amici quando servono, ma al sorgere dei loro problemi… li abbandona immediatamente!!!
Come dimenticare l’esempio eclatante… la vicenda “Craxi” e di quel golpe appositamente creato da un gruppo di poteri forti, per riuscire ad impadronirsi di questo Stato!!!
E dire che il sottoscritto, aveva espresso alcune considerazioni a riguardo, infatti, rivolgendomi alcuni giorni fa al candidato Presidente del centrodestra – che ha fatto della legalità e di quel “pizzo” la propria battaglia personale – avevo sollecitato un programma serio, blindato, l’avevo definito “protocollo di legalità”, ma soprattutto, suggerivo ad Egli di filtrare quei suoi intimi sostenitori, applicando una semplice regola… quella di far dimostrare a ciascuno di essi, la propria trasparenza giudiziaria, presentando, casellario giudiziario e carichi pendenti… 
Leggendo quindi quanto ora emerso da quelle intercettazioni della Procura di Catania, ho l’impressione di dover assistere per l’ennesima volta, alle stesse notizie!!!
Io debbo dirvi con estrema franchezza, che di questi ripetuti contesti, mi sono leggermente rotto i c…., perché alla fine mi accorgo che non cambia nulla!!!
Sì, come dicevo sopra, c’è sempre un capro espiatorio che pagherà per tutti ed è proprio il motivo per cui non comprendo, a cosa servano tutte quelle adottate risoluzioni quando poi il sistema resta di fatto inalterato???
Fateci caso, gira e rigira la ministra è sempre quella… io la definisco “riscaldata” e disgraziatamente non c’è modo di modificarla, perché gli attori (aggiungerei “scadenti e inetti”) sono sempre gli stessi e ciascuno di essi dimostra nei fatti, quanto colluso sia con quel sistema!!!
La verità in fondo è che puntano tutti a vincere, perché soltanto questo interessa e per farlo, come si dice a Catania: “non si talia nda facci a nuddu… ie poi picchi, ogni lassata è pessa”!!!
Ecco perché da noi, quei noti personaggi politici fanno finta il più delle volte, di non sapere chi si ha di fronte.
Già, fanno in modo di restare indifferenti e si atteggiano come veri e propri “scimuniti”; così da un lato si resta svincolati da quel legame e dall’altro, non si evidenzia mai a certi personaggi “influenti“, quella equivoca “ingratitudine“!!!

Berlusconi: spero di potere essere ancora utile all’Italia e agli italiani!!!

Si… credo anch’io sia così!!! 
Basta semplicemente che Lei si ritiri dalla scena politica e nell’allontanarsi… porti con se quegli esponenti del suo “staff” (chiamarlo partito sarebbe oltraggioso…).

Già, dalle sue ultime parole, comprendo come non ci sia peggior sordo di chi non vuol comprendere…
Oggi il problema non è per Lei quel (odioso) M5Stelle e neppure deve preoccuparsi sul sistema elettorale da realizzare per sconfiggerli… perché alla fine, se dovranno vincere, vinceranno lo stesso!!!
Caro “Cavaliere” ciò che Lei dovrebbe porsi è il perché… non si sia fatto nulla, negli anni dei suoi governi, periodo nel quale Lei, ne era direttamente il leader!!! 
Vede noi…  non vogliamo affidare il nostro destino a nessuno… quanto meno a Lei (dovrebbe già da tempo stare in ciabatte ad Arcore a godersi la pensione…) o a suoi quattro lacchè… gente che ha vissuto e ahimè continua a vivere… sulle nostre spalle, cittadini onesti di questo “ingrato” paese!!!
Con la sua politica corruttiva Lei non ha fatto altro che distruggerlo… non dico che, chi ci fosse prima di Lei fosse migliore, anzi tutt’altro… 
Come poter dimenticare quei mafiosi della Dc… o quei lestofanti del PSI, il tutto condito da quella condiscendenza della sinistra ipocrita…
Si sono gli stessi politici che in questi anni si sono andati riciclandosi, all’interno di nuovi schieramenti e liste civiche, e di cui ogni tanto, qualcuno riemerge… già come un fungo, aggiungerei velenoso… 
Ma in ogni caso…  anche Lei allora di quel sistema, ne faceva parte, non per nulla (si può vedere dalle foto…) cenava insieme a loro!!!
Non si dimentichi che, proprio il suo partito (quanto mi pento d’averlo votato per ben tre volte…) era a quei tempi quasi maggioritario, ma non ha fatto nulla per migliorarlo questo Paese, se non incrementare finanziariamente le centinaia d’aziende di famiglia, gioielli che ora tenta di salvaguardare per poterle tramandare ai suoi discendenti…
Ma i corsi storici dicono che per tutto c’è un inizio e ci sarà una fine, quindi vedrà… finirà così… anche per le sue proprietà!!!
Chissà… un giorno passeggiando per quelle strade e guardando di lato, vedremo soltanto ciò che resta di quelle strutture… delle semplici targhe a ricordo di quelle sue società, ormai distrutte ed inservibili… 
Perché così è la vita… viene e va, da è toglie… e quindi Le consiglio, per questi ultimi anni che ancora le restano, si dedichi a cose più importanti… ai suoi familiari, ai nipotini e perché no… anche a questa sua nuova compagna…
Noi, può stare tranquillo… andremo avanti lo stesso, senza di Lei e (speriamo presto…) senza molti di quelli che ancora siedono in maniera “indegna”, su quelle poltrone rosse …
Il contributo a questa nazione… da parte Sua… c’è già stato!!!
Ha permesso infatti che in Sicilia la mafia continuasse a governare… che in Campania la criminalità avvelenasse i suoi figli, che in Umbria ed in quasi tutto il paese, la corruzione negli appalti dilagasse… 
Inoltre, ha fatto in modo che il suo partner del nord “Padano”, infettasse con collusioni e tangenti, quelle terre da sempre produttive…
Cosa dire inoltre della libera informazione… totalmente censurata o quantomeno non compiuta in modo imparziale… 
Mentre ai suoi amici, quelli dei grandi gruppi industriali e bancari, ha permesso loro di evadere liberamente e grazie al suo “scudo fiscale”, hanno potuto usufruire di quella “lavatrice”… per ripulire tutto il denaro riciclato… proveniente da attività illegali!!!
Ha inoltre partecipato ad accrescere al decadimento di quelle regole morali, fondamentali per la convivenza civile e sociale… e potrei ancora continuare quasi all’infinito… ma mi creda, mi sento come tutti quegli italiani perbene… stanco!!!
Vede, è vero, Lei è stato utile all’Italia e soprattutto agli italiani… 
Si, in particolare a tutti quegli italiani disonesti, di cui Lei in questi anni si è circondato e che grazie a leggi “ad personam…”, hanno potuto godere d’escamotage, che hanno permesso loro di compiere qualsivoglia reato… senza passare nemmeno un giorno in carcere!!!
Grazie “Cavaliere” per quanto ha fatto per questo paese… veramente… grazie di cuore!!!
Mi consenta però un ultima richiesta: faccia noi un grande regalo, si tolga dalle……….!!!
*******

Infine, ha conferma dell’Impero posseduto, ho trovato (un post di Chiara Manetti) sull’elenco delle imprese di proprietà della famiglia Berlusconi ( non so quanto sia aggiornato… ma comunque è bene dargli un’occhiata…), resterete certamente senza parole: 

A. ME. R. SRL – MILANO PUBBLICITA’
ACI MONDADORI S.R.L. EDITORIA
ACTION GROUP EDITORIA
AD EDITORIA
AGENZIA LOMBARDA DISTR. GIORNALI E RIVISTE S.R.L. 50% EDITORIA
ALBA SERVIZI AEROTRASPORTI – MI SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
ALBACOM (TELEFONIA FISSA E INTERNET) TELEFONIA
ALIGHIERI SRL – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
AMATORI RUGBY MILANO MEDIOLANUM SRL – MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
AMBROSIANA VITA SPA – MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
AME PUBLISHING LTD EDITORIA
ANFRI IMMOBILIARE SRL – SEGRATE (MI) SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
ARAM SPA – MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
ARNOLDO MONDADORI DEUTSCHLAND GMBH EDITORIA
ARNOWEB S.A. EDITORIA
ARTES GRAFICAS TOLEDO S.A. EDITORIA
ASSOFIN SPA – MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
ATHENA FINANZIARIA S.R.L. EDITORIA
AUDITEL SRL – MILANO TELEVISIONE
AUTO OGGI EDITORIA
AUTOMOBILE CLUB EDITORIA
BAMBI EDITORIA
BANCA ASSICURAZIONE PRODOTTI FINANZIARI ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
BANCA FINANZA GIORNALE ASSICURAZIONI EDITORIA
BANCA MEDIOLANUM SPA – MILANO 3 BASIGLIO (MI) ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
BLOCKBUSTER CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
BLU TELEFONIA
BOL BOOKS ON LINE S.P.A. EDITORIA
BONOMI E PAGANI – BOPA SRL – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
BROKERS FIVE SRL – MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
BULL LTD – BRITISH VIRGIN ISLANDS SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
CALCIO 2000 EDITORIA
CANALE 5 MUSIC SRL – MILANO TELEVISIONE
CANTIERI RIUNITI MILANESI SPA – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
CASA EDITRICE FELICE LE MONNIER S.P.A. EDITORIA
CASA EDITRICE POSEIDONA S.R.L. EDITORIA
CASA FACILE EDITORIA
CASA IDEA EDITORIA
CASA VIVA EDITORIA
CASABELLA – ALMANACCO ARCHITETTURA EDITORIA
CEMIT INTERACTIVE MEDIA S.P.A. EDITORIA
CENTRO COMMERCIALE MILANO 3 SRL – MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
CHI EDITORIA
CIAK EDITORIA
CINEMA 5 GESTIONE SPA – ROMA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
CINEMA 5 SPA – ROMA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
CIP & CIOP EDITORIA
COLORA DISNEY EDITORIA
COLORA WINNI THE POOH EDITORIA
CONDE’ NEST EDITORIA
CONFIDENZE EDITORIA
CONSORTIUM SPA – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
CONSORZIO AEROMOBILI FININVEST (CAFIN) – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
CONSORZIO ELICOTTERI FININVEST (CEFIN) – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
COSMOPOLITAN EDITORIA
CREARE CON CASAVIVA EDITORIA
CUCINA MODERNA EDITORIA
DANIA FILM SRL – ROMA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
DELTA SRL – MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
DISNEY ENIGMISTICA EDITORIA
DISTRIB. EXCL. GRIJALBO S.A. (COLOMBIA) EDITORIA
DONNA IN FORMA EDITORIA
DONNA MODERNA EDITORIA
E. I.S. SRL – SESTO SAN GIOVANNI (MI) SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
E.BIS MEDIA S.R.L. EDITORIA
E.I.S. PROGETTI SRL – SESTO SAN GIOVANNI (MI) SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
E.I.S. ROMA SRL – SESTO SAN GIOVANNI (MI) SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
ED. E FINANZIARIA LE MONNIER S.P.A. EDITORIA
EDICIONES MUSICALES CINCO S.A. – MADRID TELEVISIONE
EDILNORD 2000 SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
EDITORIAL GRIJALBO S.A. (CILE) EDITORIA
EDITORIAL GRIJALBO S.A. (MESSICO) EDITORIA
EDITRICE PENTA SRL – MILANO EDITORIA
EDITRICE PORTORIA S.P.A. EDITORIA
EDIZIONI DI COMUNITA’ S.R.L. EDITORIA
EDIZIONI EL S.R.L. EDITORIA
EDIZIONI ELECTA BRUNO MONDADORI S.R.L. EDITORIA
EDIZIONI FRASSINELLI S.R.L. EDITORIA
EGEO ’82 SRL – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
EINAUDI EDITORE EDITORIA
ELECTA NAPOLI EDITORIA
ELEMOND EDITORIA
ELEMOND S.P.A. EDITORIA
ELETTRONICA INDUSTRIALE SPA – LISSONE (MI) TELEVISIONE
ESERCIZIO SCHERMI ITALIANI SRL – ROMA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
ESPANSIONE EDITORIA
ESSELUNGA GRANDE DISTRIBUZIONE
ESSETICI SRL (SERVIZI TEATRALI E CINEMATOGRAF. SRL) – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
EUROLOTERIE GIBILTAR LTD – GIBILTERRA SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
EUROLOTERIE S. A. – LUSSEMBURGO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
EUROMOBILIARE SPA – MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
EUROPA AGENCY LTD – MALTA SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
EUROPA INVEST S. A. – LUSSEMBURGO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
EUROPE 5 S. A. – PARIGI TELEVISIONE
EUROPE 5 S. A. IN LIQUIDAZIONE – PARIGI TELEVISIONE
EUROSET (TELEVISIONE/KIRCH MEDIA) TELEVISIONE
FIBANK INVERSIONES S.A. – (BARCELLONA) ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
FIED SPA – MILANO EDITORIA
FINEDIM ITALIA SPA – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
FINGROSS SRL – FINANZIARIA GROSSISTI DI PARTECIPAZIONI – ROMA SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
FININTEL SPA – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
FININVEST COMUNICAZIONI SRL – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
FININVEST FIDUCIARIA SPA – SEGRATE (MI) ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
FININVEST ITALIA SPA – MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
FININVEST LTD – LONDRA TELEVISIONE
FININVEST SERVICE S. A. – MASSAGNO – SVIZZERA SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
FININVEST SERVIZI SPA – SEGRATE (MI) SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
FINMEDIA SRL – MILANO TELEVISIONE
FINSIMAC SPA – MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
FIVE INTERNATIONAL SRL – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
FIVE VIAGGI SRL- MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
FOCUS EDITORIA
FOCUS EXTRA EDITORIA
FORZA MILAN EDITORIA
FUTURA FINANZIARIA SRL – MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
G. & G. ELECTRIC SRL – SESTO SAN GIOVANNI (MI) SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
G. R. T. – GESTIONI RADIO TELEVISIVE SPA – MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
GAMAX BROKER POOL A.G. – LEVERKUSEN (GERMANIA) ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
GESTEVISION S. A. – MADRID TELEVISIONE
GESTIONE FONDI FININVEST SPA – SEGRATE (MI) ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
GESTIONE IMPIANTI MILAN SRL – SEGRATE (MI) CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
GESTIONI ESTERE SPA – SEGRATE (MI) ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
GESTIONI INTERNAZIONALI SPA – SEGRATE (MI) ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
GIULIO EINAUDI EDITORE S.P.A EDITORIA
GLAMOUR EDITORIA
GO – PANORAMA TRAVEL EDITORIA
GQ EDITORIA
GRAND GOURMET EDITORIA
GRANDI EVENTI SRL – MILANO PUBBLICITA’
GRAZIA EDITORIA
GRAZIA ACCESSORI EDITORIA
GRAZIA CASA EDITORIA
GRIJALBO EDITORIA
GRIJALBO EDITOR S.A. (URUGUAY) EDITORIA
GRIJALBO MONDADORI S.A. EDITORIA
GRIJALBO S.A. (ARGENTINA) EDITORIA
GRIJALBO S.A. (VENEZUELA) EDITORIA
GRUPPO A. M. E. – MILANO EDITORIA
GRUPPO STANDA GRANDE DISTRIBUZIONE
GRüNER UND JAHR MONDADORI S.P.A. EDITORIA
H & A MOTIVATION SPA – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
HARLEQUIN MONDADORI S.P.A. EDITORIA
HEARST MONDADORI EDITORIALE S.R.L. EDITORIA
HOCKEY CLUB DEVILS MEDIOLANUM MILANO SRL – MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
HOCKEY CLUB DIAVOLI MEDIOLANUM MILANO SRL – COMO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
I CLASSICI DEL GIALLO EDITORIA
I CLASSICI DISNEY EDITORIA
I CLASSICI URANIA EDITORIA
I GRANDI CLASSICI DISNEY EDITORIA
I ROMANZI EDITORIA
IL CODICE DELLA CUCINA ITALIANA EDITORIA
IL GIALLO MONDADORI EDITORIA
IL GIORNALE EDITORIA
IL TEATRO MANZONI SPA – MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
IMMOBILIARE BRISEIDE SPA – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
IMMOBILIARE BUONAPARTE I SRL – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
IMMOBILIARE CARBONOLO SPA – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
IMMOBILIARE CORIASCO SPA – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
IMMOBILIARE IDRA SPA – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
IMMOBILIARE LURATE CACCIVIO SRL – MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
IMMOBILIARE PERSEO SRL – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
IMMOBILIARE VERROCCHIO II SRL – SEGRATE (MI) SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
INDUSTRIE ALIMENTARI RIUNITE SPA – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
INFRASTRUTTURE IMMOBILIARI SPA – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
INTERNAZIONALE EDITORIA
INTERNAZIONALE EDITORIA
INTERNI EDITORIA
INTERNI ANNUAL BAGNO EDITORIA
INTERNI ANNUAL CUCINA EDITORIA
INTIMITA’ EDITORIA
IO COLORO TOPOLINO EDITORIA
ISIM – ITALIANA SVILUPPO E INVESTIM. MOBILIARI SPA – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
ISTIFI ESPANA S. A. – MADRID SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
ISTIFI SPA – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
JACK EDITORIA
JONIO ’82 SRL – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
JUMPY INTERNET & NEW MEDIA
KIRCH MEDIA TELEVISIONE
KMP – KABEL MEDIA PROGRAMMGESELLSCHAFT MBH – MONACO DI BAVIERA TELEVISIONE
L’ENIGMISTICA DI MINNI EDITORIA
L’UOMO VOGUE EDITORIA
LA CUCINA ITALIANA EDITORIA
LA MACCHINA DEL TEMPO EDITORIA
LE MONNIER EDITORIA
LEOPARD COMMUNICATIONS LTD – LONDRA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
LIBRA COMMUNICATIONS LTD – LONDRA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
LIBRA UK COMMUNICATIONS LTD – LONDRA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
LION COMMUNICATIONS LTD – MALTA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
LOVE STORY EDITORIA
MACH 3 VIDEO SPA – MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
MACH 5 DISCO SPA – MILANO TELEVISIONE
MARIE CLAIRE EDITORIA
MEDIADIGIT TELEVISIONE
MEDIASET TELEVISIONE
MEDIASET INVESTMENT TELEVISIONE
MEDIATRADE (PRODUZIONE FICTION TELEVISIVE) TELEVISIONE
MEDIOLANUM ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
MEDIOLANUM ASSICURAZIONI SPA – MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
MEDIOLANUM BORSA SIM P. A. – MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
MEDIOLANUM COMMISSIONARIA SPA – MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
MEDIOLANUM CONSULENZA SIM P. A. – MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
MEDIOLANUM FACTOR SPA – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
MEDIOLANUM GESTIONE FONDI ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
MEDIOLANUM GMBH – MONACO DI BAVIERA PUBBLICITA’
MEDIOLANUM INTER. FUNDS LIMITED (DUBLINO) ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
MEDIOLANUM PRIVATE S.A.M. – MONACO (FR.) ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
MEDIOLANUM SPORT SPA – MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
MEDIOLANUM STATE STREET ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
MEDIOLANUM VITA SPA – MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
MEDUSA DISTRIBUZIONE SPA – ROMA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
MEDUSA FILM CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
MEDUSA VIDEO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
MEGA 3000 EDITORIA
MEN’S HEALTH EDITORIA
MILAN A. C. SPA – MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
MINNI AMICA DEL CUORE EDITORIA
MONDADORI EDITORIA

MONDADORI FACTOR SPA – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE

MONDADORI FRANCHISING S.P.A. EDITORIA
MONDADORI INFORMATICA EDITORIA
MONDADORI INFORMATICA EDITORIA
MONDADORI INFORMATICA S.P.A. EDITORIA
MONDADORI INTERNATIONAL S.A. EDITORIA
MONDADORI PRINTING EDITORIA
MONDADORI PRINTING S.P.A. EDITORIA
MONDADORI PUBBLICITA’ S.P.A. EDITORIA
MONDADORI PUBBLICITA’ EDITORIA
MONDADORI RETAIL S.R.L. EDITORIA
MONDADORI RODALE S.R.L. EDITORIA
MONDADORI SOLE 24 ORE S.P.A. EDITORIA
MONDADORI.COM S.P.A. EDITORIA
MONDADORI.COM U.S.A. INC. EDITORIA
MONDATORI HEARST EDITORIA
MONDATORI RODALE EDITORIA
MONDOLIBRI EDITORIA
MONDOLIBRI S.P.A. EDITORIA
MOUSE/TOPOLINO EDITORIA
N. T. S. SRL – NUOVE TECNOLOGIE DI SICUREZZA – SESTO SAN GIOVANNI (MI) SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
NETWORKING INTERNET & NEW MEDIA
NEWMEDIA INVESTMENT – 100% INTERNET & NEW MEDIA
NEWS ALERT INVESTORS LLC EDITORIA
NEWS AND SPORT TELEVISION LTD – LONDRA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
NEWS AND SPORT TIME LTD – MALTA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
NEWSPAPER MILANO EDITORIA
NUOVE INIZIATIVE ROMANE SRL IN LIQUIDAZIONE – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
OLIMPYA SPA – SEGRATE (MI) CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
PAGINE ITALIA ANNUARISTICA
PAGINE UTILI ANNUARISTICA
PALLAVOLO MEDIOLANUM GONZAGA MILANO SRL – MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
PANINI EDITORIA
PANORAMA EDITORIA
PANORAMA NEXT EDITORIA
PANORAMA TRAVEL EDITORIA
PANORAMA WEB EDITORIA
PAPERCOLOR EDITORIA
PAPERINIK EDITORIA
PAPERINO EDITORIA
PARKING MILANO 2 – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
PARTNER TIME ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
PC PROFESSIONALE EDITORIA
PENTA (UK) INTERNATIONAL LTD – LONDRA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
PENTA AMERICA COMMUNICATIONS INC – LOS ANGELES CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
PENTA AMERICA PICTURES LTD – LOS ANGELES CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
PENTA ENTERTAINMENT LTD – ANTILLE OLANDESI CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
PENTADISTRIBUZIONE SRL – ROMA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
PENTAFILM MUSIC SRL – ROMA TELEVISIONE
PENTAFILM SPA – ROMA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
PENTAVIDEO SRL – MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
PK EDITORIA
PK2 EDITORIA
PRINCIPAL COMMUNICATIONS LTD – BRITISH VIRGIN ISLANDS CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
PRINCIPAL FINANCE LTD – BRITISH VIRGIN ISLANDS SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
PRINCIPAL NETWORK LTD – LONDRA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
PROGETTO TRADE SRL – MILANO GRANDE DISTRIBUZIONE
PROGRAMMA ITALIA INVESTIMENTI SIM P. A. – SEGRATE (MI) ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
PROGRAMMA ITALIA SPA – SEGRATE (MI) ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
PROMETEO EDITORIA
PROMOSERVICE ITALIA SRL – SEGRATE (MI) PUBBLICITA’
PUBLIESPAÑA (RACCOLTA PUBBLICITARIA TELECINCO) PUBBLICITA’
PUBLIEUROPE INTERNATIONAL LTD – LONDRA PUBBLICITA’
PUBLITALIA 80 SPA – MILANO (RACCOLTA PUBBLICITARIA RETI MEDIASET) PUBBLICITA’
QUADRATUM EDITORIA
QUINTA COMMUNICATIONS S.A. – NEVILLY SUR SEINE CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
R. T. I. SPA – ROMA (RETI TELEVISIVE ITALIANE: CANALE 5, ITALIA 1, RETE 4) TELEVISIONE
R. T.I. U.S.A. INC – DELAWARE (USA) TELEVISIONE
R.T.I. EDITORIA
R.T.I. MUSIC SRL – MILANO TELEVISIONE
RADIO E RETI SRL – MILANO TELEVISIONE
RADIO FIVE SRL – SEGRATE (MI) TELEVISIONE
RENONCINO SRL – SEGRATE (MI) SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
RESID. IMMOBILIARI SRL – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
RETE 10 SRL – MILANO TELEVISIONE
RETE 2000 SPA – MILANO PUBBLICITA’
RETEINVEST HOLDING S. A. – LUSSEMBURGO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
RETEITALIA LTD – LONDRA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
RETEITALIA PRODUCTION SPA – ROMA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
RETEITALIA SPA – MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
RETEUROPA B. V. – AMSTERDAM CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
RETEUROPA N. V. – ANTILLE OLANDESI CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
RICCARDO RICCIARDI EDITORE S.P.A. EDITORIA
ROM PK EDITORIA
S.A.G.E. – SEREGNI AZ. GRAFICA ED EDITORIALE SPA – MILANO EDITORIA
S.E.L. – SOCIETA’ EDITRICE LOMBARDA SPA – MILANO EDITORIA
S.E.L. SRL – SESTO SAN GIOVANNI (MI) SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
S.G.N. – SOCIETA’ GRAFICA NOVARESE SPA – MILANO EDITORIA
S.I.E.S. – SOCIETA’ ITALIANA EDITRICE STAMPATRICE SPA – MILANO EDITORIA
S.T.S. – SOCIETA’ TIPOGRAFICA SICILIANA SPA – CATANIA EDITORIA
SAFIN COMMUNICATIONS SPA – ROMA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
SAIRE SRL – MILANO EDITORIA
SALE E PEPE EDITORIA
SAVOY PICTURES ENTERTAINMENT INC – NEW YORK CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
SCANEMORE LTD – MALTA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
SEGRETISSIMO EDITORIA
SILBERCO ESPANA S. A. – MADRID CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
SILVIO BERLUSCONI EDITORE SPA – MILANO EDITORIA
SILVIO BERLUSCONI ENTERTAINMENT LTD – LONDRA TELEVISIONE
SILVIO BERLUSCONI FINANZIARIA S. A. – LUSSEMBURGO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
SILVIO BERLUSCONI HOLDING EDITORIALE SPA – MILANO EDITORIA
SIMAC S. A. IN LIQUIDAZIONE – PARIGI CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
SOCIETA’ EDITRICE IL MULINO S.P.A. EDITORIA
SOCIETA’ EUROPEA DI EDIZIONI S.P.A. EDITORIA
SOCIETA’ EUROPEA DI EDIZIONI SPA – MILANO EDITORIA
SORIT SPA – SOC. ROTOCALCOGRAFIA ITALIANA SPA – MELZO (MI) EDITORIA
SORRISI E CANZONI TV EDITORIA
SORRISI GIOCHI EDITORIA
SORRISI SALUTE EDITORIA
SPECIALE SCOOTER AUTO OGGI EDITORIA
SPECIALI AUTO OGGI EDITORIA
SPERLING & KUPFER EDITORIA
SPERLING & KUPFER EDITORIA
SPERLING & KUPFER EDITORI S.P.A. EDITORIA
SPORT IMAGE INTERNATIONAL LTD – BRITISH VIRGIN ISLANDS CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
STARBENE EDITORIA
STOP EDITORIA
TELE ORIONE 1 – MILANO TELEVISIONE
TELE TORINO SPA – TORINO TELEVISIONE
TELECINCO – SPAGNA TELEVISIONE
TELEUROPA SPA – NAPOLI TELEVISIONE
TOP GIRL EDITORIA
TOPOCOLOR EDITORIA
TOPOLINO EDITORIA
TRAVELLER EDITORIA
TRICORN S. A. – PARIGI CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
TUTTO EDITORIA
TV SORRISI E CANZONI EDITORIA
UNITEL SPA – MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
URANIA EDITORIA
VACANZE ITALIA SPA – MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
VELENO S.P.A. EDITORIA
VERA EDITORIA
VIAGGI E SAPORI EDITORIA
VIDEOTECNICA SRL – MILANO TELEVISIONE
VIDEOTIME SPA – MILANO (PRODUZIONE PROGRAMMI TELEVISIVI) TELEVISIONE
VILLE GIARDINI EDITORIA
VOGUE BAMBINI EDITORIA
VOGUE GIOIELLO EDITORIA
VOGUE ITALIA EDITORIA
VOGUE PELLE EDITORIA
VOGUE SPOSA EDITORIA
WALT DISNEY (FUMETTI) EDITORIA
WEBMOND S.A. EDITORIA
WINNI THE POOH EDITORIA
WINNICOLOR EDITORIA
WITCH EDITORIA
YOND INTERNET & NEW MEDIA
ZERO UNO EDITORIA
ZIO PAPERONE EDITORIA

Cachistocrazia…

Questa sera, mentre ascoltavo da alcuni amici la trasmissione “l’Eredità” presentata da Fabrizio Frizzi, ho sentito una parola che non conoscevo e precisamente: Cachistocrazia 
E’ veramente strano, in quanto, proprio questa parola, dovrebbe essere – con riferimento al nostro paese – tra quelle meglio conosciute…
Vi starete chiedendo anche Voi come mai???
Ecco, la parola Cachistocrazia, deriva dal greco kakistos, quindi da kakòs che significava il cattivo, il peggiore, in particolare veniva proprio usata per rappresentare in maniera chiara…. il governo dei peggiori.
Ma allora mi chiedevo, come può essere che “stranamente” proprio la parola che meglio rappresenta perfettamente il nostro governo ed i loro rappresentanti è “casualmente” proprio la parola che oggi si è deciso di voler eliminare dal nostro vocabolario… non sarà che forse, dietro questa semplice coincidenza, si voglia nascondere una parola tanto scomoda??? 
Comunque negli ultimi trent’anni, non so dirvi quale sia stato il nostro peggiore governo, perché per quanto mi riguarda, sembra che tutti abbiano fatto a gara per rappresentarci al peggio, più di quanto era loro possibile fare…
Dal governo di Craxi, passando per De Mita ed Andreotti…, quindi Dini, Prodi, D’Alema ed Amato…ed infine il Cavaliere per giungere al Prof. Monti, Letta ed oggi Renzi!!!
Non importa essere di parte, non bisogna lasciarsi condizionare da dottrine filosofiche o economiche, da consigli o ispirazioni politiche o perché si possiede una qualche tessera di partito… qui, bisogna essere coerenti con ciò che si vede e cioè con lo sfacelo a cui, tutti questi cosiddetti “signori” ed i loro “meravigliosi” colleghi, hanno condotto, con il loro disamore, questo nostro meraviglioso paese… 
Cosa aggiungere, volevamo un nuovo Parlamento, soggetti totalmente diversi da quelli che ci avevano da sempre governato, speravamo che almeno questa nostra Costituzione avesse garantito quei minimi requisiti di democrazia e di uguaglianza, ci auguravamo che la monarchia a suon tempo sconfitta definitivamente non ritornasse con un Presidente, che attraverso le proprie azioni, si comporta come fosse un sovrano…
Speravamo si è vero… e siamo ancora qui a parlarne…
Forse però bisogna finirla di parlare… di non continuare ad essere passivi, di vedere in quali modi, tutti questi truffaldini che ci governano, continuino tranquillamente a circolare impunemente…
Ecco cose da fare c’è n’è…  e non bisogna dover attendere le elezioni per darsi una mossa… basta cominciare a parlarne, unirci tutti insieme e per una volta, tentare di cambiarlo definitivamente questo nostro paese e soprattutto queste sue regole inique… senza necessità di ascoltare ulteriori ed inutili #hastag!!!

Il nuovo mago dell'economia: Matteo Renzi

La fiducia al Senato ed alla Camera è stata data, ed ora che è riuscito a giungere dove da due anni tentava di arrivare, vedremo se le belle parole, si trasformeranno in qualcosa di concreto…
Promesse come sempre c’è ne sono tante, il punto è adesso come realizzarle, quali nuove disposizioni verranno prese, se definitivamente s’interverrà sui costi di questa “maledetta casta” o se come sempre saranno quei poveri fessi degli “impiegati” Italiani a pagare per tutti…
Ed inoltre, cosa farà… andrà anch’egli girovago per il mondo, alla ricerca di qualche paese che ci possa dare qualche sovvenzionamento, tanto per durare qualche altro mese??? 
Già… i soldi, questo inutile parola che costantemente regola tutta la nostra economia, la politica, i rapporti tra gli Stati, ed anche le nostre vite… tutto dipende da questo denaro!!!
Ed allora dove pensa di prenderli il nuovo Presidente Renzi questi…, speriamo che non faccia come hanno fatto i suoi predecessori e cioè infilando le mani nelle ns. tasche creando sempre più tasse!!!
Ci manca soltanto che paghiamo l’aria che respiriamo!!!
Non tanti sanno infatti che oggi, paghiamo a questo ns. Stato con le “mani bucate” cento tasse!!!
Si, uno a volte non ci si pensa ma ecco l’elenco in dettaglio:   
1 Addizionale comunale sui diritti d’imbarco di passeggeri sulle aeromobili
2 Addizionale comunale sull’Irpef
3 Addizionale erariale tassa automobilistica per auto di potenza sup 185 kw
4 Addizionale IRES imprese settore energetico
5 Addizionale provinciale all’accisa su energia elettrica
6 Addizionale regionale all’accisa sul gas naturale
7 Addizionale regionale sull’Irpef
8 Bollo auto
9 Canoni su telecomunicazioni e Rai Tv
10 Cedolare secca sugli affitti
11 Concessioni governative
12 Contributi concessioni edilizie
13 Contributi consortili
14 Contributo al SSN sui premi RC auto
15 Contributo di perequazione pensioni elevate (1)
16 Contributo solidarietà sui redditi elevati (2)
17 Contributo unificato di iscrizione a ruolo (3)
18 Contributo unificato processo tributario
19 Diritti catastali
20 Diritti delle Camere di commercio
21 Diritti di magazzinaggio
22 Diritti erariali su pubblici spettacoli
23 Diritti per contrassegni apposti alle merci
24 Imposta catastale
25 Imposta di bollo
26 Imposta di bollo sui capitali all’estero
27 Imposta di bollo sulla secretazione dei capitali scudati
28 Imposta di registro e sostitutiva
29 Imposta di scopo
30 Imposta di soggiorno
31 Imposta erariale sui aeromobili privati
32 Imposta erariale sui voli passeggeri aerotaxi
33 Imposta ipotecaria
34 Imposta municipale propria (Imu)
35 Imposta per l’adeguamento dei principi contabili (Ias)
36 Imposta plusvalenze cessioni azioni (capital gain)
37 Imposta provinciale di trascrizione
38 Imposta regionale sulla benzina per autotrazione
39 Imposta regionale sulle attività produttive (Irap)
40 Imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili
41 Imposta sulla sigaretta elettronica (4)
42 Imposta sostitutiva contribuenti minimi e regime vantaggio
43 Imposta sostitutiva sui premi e vincite
44 Imposta su consumi carbone
45 Imposta su immobili all’estero
46 Imposta sugli oli minerali e derivati
47 Imposta sugli spiriti
48 Imposta sui gas incondensabili
49 Imposta sui giuochi, abilità e concorsi pronostici
50 Imposta sui tabacchi
51 Imposta sul gas metano
52 Imposta sul gioco del Totocalcio e dell’ Enalotto
53 Imposta sul gioco Totip e sulle scommesse Unire
54 Imposta sul lotto e le lotterie
55 Imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef)
56 Imposta sul valore aggiunto (Iva)
57 Imposta sulla birra
58 Imposta sulle assicurazioni
59 Imposta sulle assicurazioni Rc auto
60 Imposta sulle concessioni statali dei beni del demanio e patrimonio indisponibile
61 Imposta sulle patenti
62 Imposta sulle riserve matematiche di assicurazione
63 Imposta sulle transazioni finanziarie (Tobin Tax)
64 Imposta sull’energia elettrica
65 Imposte giochi abilità e concorsi pronostici
66 Imposte comunali sulla pubblicità e sulle affissioni
67 Imposte sostitutive su risparmio gestito
68 Imposte su assicurazione vita e previdenza complementare
69 Imposte sul reddito delle società (Ires)
70 Imposte sulle successioni e donazioni
71 Maggiorazione IRES Società di comodo
72 Maggiorazione TARES
73 Nuova imposta sostitutiva rivalutazione beni aziendali
74 Proventi dei Casinò
75 Ritenuta acconto (Tfr)
76 Ritenute sugli interessi e su altri redditi da capitale
77 Ritenute sugli utili distribuiti dalle società
78 Sovraimposta di confine su gas incondensabili (5)
79 Sovraimposta di confine su gas metano (6)
80 Sovraimposta di confine sugli spiriti
81 Sovraimposta di confine sui fiammiferi
82 Sovraimposta di confine sui sacchetti di plastica non biodegradabili
83 Sovraimposta di confine sulla birra
84 Sovrimposta di confine sugli oli minerali
85 Tassa annuale sulla numerazione e bollatura di libri e registri contabili
86 Tassa annuale unità da diporto
87 Tassa di ancoraggio nei porti, rade o spiagge dello Stato
88 Tassa emissione di anidride solforosa e di ossidi di azoto
89 Tassa occupazione di spazi e aree pubbliche TOSAP (comunale)
90 Tassa portuale sulle merci imbarcate e sbarcate nei porti, rade o spiagge dello Stato
91 Tassa regionale di abilitazione all’esercizio professionale
92 Tassa regionale di occupazione di spazi e aree pubbliche regionali
93 Tassa regionale per il diritto allo studio universitario
94 Tassa smaltimento rifiuti (TIA, TARSU, TARES)
95 Tassa sulle concessioni regionali
96 Tassazione addizionale stock option settore finanziario
97 Tasse e contributi universitari
98 Tasse scolastiche (iscrizione, frequenza, tassa esame, tassa diploma)
99 Tributo provinciale per la tutela ambientale
100 Tributo speciale discarica
Incredibile… ed invece è tutto vero, con l’aggiunta che per quanto paghiamo, non godiamo minimamente di servizi adeguati, anzi questi sono quasi sempre, scadenti e ove privi della cosiddetta “raccomandazione” si fa pure fatica ad usufruirli…
Ed allora ecco il nuovo Mago di Oz, quello che con la bacchetta magica dovrebbe riuscire nell’intento, e cioè di ricostruire una economia ormai distrutta da politiche scellerate e da uno sviluppo che in questi anni è andato sempre più scemando…
Bisogna puntare ridando coraggio ai giovani, rilanciando la speranza, la possibilità di concretizzare il proprio futuro attraverso un lavoro; è fondamentale diminuire la disoccupazione e iniziare a proporre nuovi incentivi statali a quanti desiderano investire sul proprio futuro, possibilità che oggi vengono offerte con la creazione di società di servizi ed e-commerce.
La disgrazia è che come sempre, questo paese ha bisogno di qualcuno che la guidi, spera sempre che ci sia un “Capo” che possa risolvere tutti i ns. problemi…,  ripensandoci infatti, siamo passati da Garibaldi alla monarchia di Vittorio Emanuele II, quindi successivamente – saltando tra i vari periodi – Mussolini, Craxi ed infine il Cavaliere… ( quelli transitori troppo insignificanti per inserirli in questa mia cronologia… ).
Ed oggi ci affidiamo a Matteo Renzi… una nuova speranza, la solita coalizione… 
Speriamo che non sia l’ennesimo tentativo di posticipare le elezioni e di sistemarmi le leggi, fatte sempre per favorire questo marcio sistema, in modo tale che non possa cambiare….

Italiani… ribellatevi!!!

RIBELLATEVI!!! Ecco con quale proclama il ns. ex Presidente del Consiglio, si presenta a noi Italiani…

Ma infatti è proprio quello che stiamo facendo… e cioè, ci stiamo ribellando alla sua presenza!!!
E’ l’inizio di quanto già accaduto ad un suo caro amico, Bettino Craxi, solo che Lui a quel tempo l’ha capito ed ha preferito scappare in Tunisia, prima di dover scontare i suoi ultimi giorni dietro qualche sbarra, Lei invece è come tutti quei dittatori, che fino alla fine tentano di salvare il proprio potere, senza voler capire che ormai il tempo dei proclami è scemato…
Se spera, attraverso questi proclami fatti dalle sue televisioni private, di voler intimidire qualcuno, ecco, penso che Lei sta percorrendo l’ennesima strada errata, ormai sono in pochi quelli che vorranno ancora seguirla!!!

L’eversione con i quali ha voluto inviare i suoi messaggi, sono degni propriamente del suo costruito personaggio, che ormai, trovano appoggi soltanto in quanti l’hanno finora ( dietro le quinte e per motivi strettamente finanziari…) appoggiato…

Se in Italia le leggi fossero chiare e non si godrebbero di tutte quelle opportunità usate dagli avvocati, a cominciare dai, ricorsi in appello, dal rivolgersi alla Corte Europea, dalla somma più o meno di prescrizioni, da quel legittimo impedimento creato ad hoc, da tutte quelle giustificate motivazioni e/o assenze, che grazie a certificati medici, producono quei ritardi necessari, ampliati anche, dal numero esiguo di personale nei Tribunali sommati al numero consitente di procedimenti a cui i giudici debbono dedicarsi…
Ed è per questi sopracitati motivi, che i ns. processi hanno tempi lunghissimi, mentre si potrebbero completare diversamente in tempi celeri, in modo che, le eventuali condanne verrebbero subito disposte… 
Da noi invece tutto è fatto perché si abbiano con tempi lunghissimi, decenni e soprattutto grazie ad Avv. di primissimo ordine, anche tutta una vita!!! 
Decadenza… una parola che il Cav. non vuole neppure sentire…, ma vederlo l’altra sera, mi ha dato un profondo senso di decadenza… e debbo aggiungere, che in cuor mio, mi sono pure preoccupato per quella condizione…, si certamente come sempre combattiva, ma ormai palesemente invecchiata, riproponendosi con le solite frasi fatte ( che ormai sentiamo da un ventennio), contro la magistratura, quel continuare a scagliarsi contro la mala-politica, di cui proprio lui ne è stato il primo artefice…
Ieri sera, mia moglie mi rimproverava che negli anni passati, io fossi stato un suo grande estimatore… è vero…, già la verità non può nascondersi, ma si ricorda quali preghiere c’insegnavano da piccoli: mi pento e mi dolgo con tutto il mio cuore.. ecc…ecc…
Ecco vede, sono quelli come me che l’hanno abbandonata…
Gente che senza mai essere stati iscritta al suo partito, per anni l’hanno votata… e non le hanno mai chiesto nulla, ne a lei e neanche ai suoi cari… ominicchi di partito!!!
Questa era la gente, che sperava in un cambiamento, in qualcosa che modificasse quello stato di cose, quel marciume e quei partiti con cui si era stati costretti a convivere e proprio la sua scesa in campo, aveva dato un’aria di rinnovamento e di speranza, a quei tanti che come me, le avevano creduto…  
Lei invece oggi, ai miei occhi è la rappresentazione pura di un fallimento, quell’odiato meccanismo clientelare che grazie al potere ricevuto le ha permesso di modificare a suo servizio quelle leggi, che per ragioni personali o societarie, hanno fatto beneficiare soltanto la sua persona e le proprie aziende… e debbo anche aggiungere quanti, le sono venuti dietro…
Non c’è più nulla da perdonarle, Io, Noi, vede…, fuggiamo quotidianamente da questa consuetudine, da questo sistema malato…, ed è per questi motivi che Lei, non può essere più quella persona degna, che mi può rappresentare!!!

Bersani, adesso puoi ritirarti…

Se me l’avessero detto non ci avrei creduto…

Tutto mi sarei aspettato, ma quanto avvenuto ieri è incredibile…, sono ancora sconcertato!!!
Caro Bersani, con lei, si è toccato il livello più basso a cui il suo partito sia mai dovuto scendere, neanche quando il potere veniva suddiviso con gli amici Craxi e Andreotti…; almeno in quel periodo, si aveva la decenza di non manifestare quegli appoggi concordati, ripetendo ai propri iscritti, che mai si sarebbero accettati accordi sottobanco…
Almeno in quel periodo, si esprimeva una falsità di facciata, quella cioè di manifestare a parole il proprio dissenso, dimostrando così ai propri elettori di essere all’opposizione, mentre nella realtà si approvavano quasi tutte le leggi fatte del governo in carica… 
Soltanto se fossimo stati oggi nell’ex U.R.S.S., avrei potuto capire questo suo atteggiamento, quel doversi cioè  sottomettere alle regole del Politburo, ma almeno loro l’hanno capito che i tempi stavano cambiando e che la nuove politiche esigevano metodi del tutto diversi da quelli fino a quel momento realizzati…
Una nuova strategia di cambiamento, l’attuazione di scelte che coinvolgessero giovani intelletti e soprattutto il ricambio dirigenziale…
Si è trattato di passare ad un’ampia democratizzazione della vita del partito e della società, ad una completa metamorfosi che consentisse di operare un ricambio efficace dei propri vertici di partito…
Ed invece in tutti questi anni, a cominciare dall’abbattimento del muro di Berlino, siete rimasti essenzialmente sulle stesse posizioni, gli stessi dirigenti, lo stesso potere piramidale, le solite oscure manovre finanziarie realizzate con l’appoggio di Banche, Cooperative, Assicurazioni, Imprese, ecc…,  ed infine le lotte di epurazione realizzate per distruggere non l’avversario politico, ma l’iscritto al partito diventato troppo scomodo…
Quindi via i Segretari…, Occhetto, D’Alema, Veltroni, Fassino, Franceschini, ed oggi infine Pier Luigi Bersani… con Renzi che a breve ne vuole prendere il posto…
Certo immagino come in questi anni, da Gramsci a Berlinguer passando per Togliatti, questi illustri esponenti si siano rivoltati nelle tombe…; dover assistere in questi giorni, a quanto gli esponenti del loro loro ex partito vanno con molta superficialità proponendo…, avrà creato in loro, amarezza, disagio e profondo sdegno…
Ma come hai potuto Bersani tentare di imporre Franco Marini…???
Marini che alle politiche appena trascorse non è stato nemmeno eletto dai suoi concittadini e che il suo posto è stato preso dal Sen. Razzi…!!!
Quindi fuori dalla porta principale cosa si fa…, si tenta di farlo entrare da quella di servizio…, per poi stendere i tappeti rossi e farlo accomodare direttamente negli alloggi del padrone…
Penso che un copione così maldestro, non l’abbia pensato nemmeno Bisio nel realizzare la sceneggiatura del suo film, da poco uscito nelle sale cinematografiche… ” Il Presidente ” dove almeno lì la storia è più plausibile…
Non è neanche capace di cogliere la proposta al volo fatta dal M5Stelle su Rodotà, uomo da sempre di  “sinistra”, e che ha dimostrato da sempre equità nei giudizi.
Ora si cambia strada…, come diceva un famoso libro di Stefen King… ” A volte ritornano “, ed ecco quindi il ritorno del Prof. Romano Prodi… ( e dire che credevo fosse già passato ad altra vita…), una sorta di mediazione non certo gradita dal Pdl, ma almeno non dovrebbe creare una frattura all’interno del Pd….
Comunque, a parte il Presidente che è importante che ci sia, la cosa assurda è che sono passati quasi due mesi e di un governo non si sente nemmeno il sentore…
Bersani… pur non avendola mai votato, ho sempre guardato a lei come persona degna del ruolo che ricopriva, godendo sia della mia stima personale che di quella politica… 
Oggi purtroppo con queste sue scelte, lei, le ha perse entrambe e purtroppo non credo più, che avrà ulteriore tempo per recuperarle…

Gli inizi di… Berlusconi

Desideravo condividere un articolo interessante che ho letto in http://www.investireoggi.it/forum/gli-inizi-di-berlusconi-vt19455.html e che qui riporto…
Il prodigioso imprenditore che costruisce un impero partendo dal nulla, intende forse per “nulla” i capitali miliardari ricevuti a partire dai primi anni Sessanta, dalle finanziarie elvetiche Finanzierungesellschaft für Residenzen Ag. di Lugano, Aktiengesellschaft für Immobilienlagen in Residenzzentren Ag di Lugano (costituita a Lugano il 19 settembre 1968), Cofigen Sa di Lugano [La Cofigen Sa risulta controllata dalla Banca della Svizzera Italiana (al 50 per cento) e dalla svizzera Privata Kredit Bank (al 48 per cento)] , Eti Holding Ag di Chiasso???
Sia la FinanzierungeselIscbaft ftir Residenzen, sia la AktíengeselIschaft fúr Immobilienlagen in Residenzzentren, sono legalmente rappresentate dall’avvocato ticinese Renzo Rezzonico, un avvocato d’affari votato al più ferreo segreto professionale. 

Le due finanziarie elvetiche risultano controllate dalla Discount Bank Overseas Limited, società con sede a Tel Aviv (Israele) e filiali anche a Lugano, Ginevra e Milano.

E’ dietro lo “schermo fiduciario” della controllante Discount Bank Overseas che si celano i veri promUn torrente di denaro anonimo domiciliato in Svizzera, convogliato in società italo-svizzere operanti in Italia e intestate a prestanome: come la Edilnord Centri Residenziali S.a.s. (intestata prima alla cugina di Berlusconi, Lidia Borsani, quindi a sua zia Maria Bossi vedova Borsani), e la Italcantieri S.r.l. (costituita a nome del “praticante notaio” Renato Pironi e “casalinga” Elda Brovelli). 

Perché le citate finanziarie svizzere, a partire dal 1963, affidano anonimi miliardi dell’epoca a un anonimo giovanotto milanese di nome Silvio Berlusconi? E perché tali capitali vengono convogliati in società italo-svizzere operanti in Italia e intestate a prestanome? E di quale tipo di capitali si tratta? 

Per cercare possibili risposte, occorre prima scoprire l’esatta identità e la reale natura della Finanzierungesellschaft für Residenzen Ag, della Aktiengesellschaft für Immobilienlagen in Residerizzentren Ag, della Cofigen Sa e della Eti Holding – un obiettivo arduo, poiché la loro funzione è precisamente e prioritariamente quella di “schermare” e celare gli interessi che le sottendono e i capitali che le sostanziano: non a caso, la loro domiciliazione è in terra elvetica. Motori-finanziatori della Finanzierungesellschaft e della Aktiengesellschaft.

È dietro lo “schermo fiduciario” della controllante Discount Bank Overseas che si celano i veri promotori-finanziatori della Finanzierungesellschaft e della Aktiengesellschaft.
La Cofigen Sa risulta controllata dalla Banca della Svizzera Italiana (al 50 per cento) e dalla svizzera Privata Kredit Bank (al 48 per cento).

La Banca della Svizzera Italiana è controllata da Tito Tettamanti, finanziere vicino alla massoneria internazionale, fervente “anticomunista”, al centro di mille legami affaristici e trame finanziarie 1177 tra l’altro in rapporti con uno dei legali di Licio Gelli, l’avvocato Giangiorgio Spiess.

La Privat Kredit Bank risulta controllata all’83 per cento dalla Cofi-Compagnie de l’Occident pour la Finance et l’Industrie; il controllo della Cofi è suddiviso tra la Banca della Svizzera Italiana di Tettamanti, la Société de Banque Suisse, e la milanese Cassa Lombarda. “Ma proprio dalla Cofi discende un’altra sorpresa della nebulosa Berlusconi. Fino al 1977, infatti, la Cofi si è chiamala Milano Internazionale Sa, con sede in Lussemburgo. Il 99,9 per cento di questa società era controllata da una sigla italiana, la Compagnia di Assicurazioni di Milano con sede nel capoluogo lombardo, in via dell’Auro 7. A colpire l’attenzione è il nome del rappresentante legale di quest’ultima società: il senatore Giuseppe Pella, scomparso da molti anni. Pella era stato leader della destra democristiana e aveva ricoperto nei governi centristi cariche di rilievo: tra le altre il ministero delle Finanze, quello degli Esteri, e per un breve periodo, fino alle sue dimissioni nel gennaio 1954, addirittura la Presidenza del Consiglio”1188.

La Eti Holding Ag era stata costituita a Mendrisio nell’aprile 1969 (verrà liquidata nel 1978), con un capitale di 50 mila franchi svizzeri suddiviso in 50 azioni da mille franchi. Soci fondatori tre svizzeri: il ragionier Arno Ballinari e l’avvocato Ercole Doninelli con un’azione ciascuno1199, e le restanti 48 azioni intestate a Stefania Doninelli (moglie di Ercole) in nome e per conto della Aurelius Financing Company Sa di Chiasso.

“Parte da qui il gioco delle scatole cinesi: la Aurelius, fondata l’11 aprile del 1962, ha un capitale sociale di 50 azioni, come la Eti. E, come nella Eti, Doninelli e Ballinari detengono una azione a testa. Il pacchetto di maggioranza, 48 azioni su 50, è in mano allo svizzero Angelo Maternini e all’italiano Dino Marini, che agiscono per conto della Interchange Bank. E il gioco delle scatole prosegue … “2200.

La Interchange Bank era stata fondata nel luglio 1956, con un capitale sociale di 400 mila franchi svizzeri. Tra i soci fondatori (svizzeri, italiani e venezuelani), tre nomi interessanti: il costruttore milanese Botta, lo svizzero Alfredo Noseda (coinvolto in uno dei primi scandali finanziari elvetici per esportazione di capitali e frode fiscale), e “L’italiano di Caracas” Angelo Maternini; nel 1957, nella compagine azionaria della Interchange Bank era entrato un secondo “finanziere di Caracas” Remo Cademartori, che ne aveva assunto la presidenza dopo aver sottoscritto l’aumento di capitale sociale a un milione di franchi svizzeri; successivamente, erano entrati il cittadino svizzero residente a Corno Umberto Naccaroni (1959), il duo Ercole Doninelli-Arno Ballinari (1961), e infine, nel 1965, due nuovi “venezuelani” residenti a Caracas: W. Gerry William Rotenburg Schwartz e Abramo Merulan, “Quando conferisce i capitali che, di passaggio in passaggio, arriveranno alla Italcantieri di Berlusconi, nel 1973, la Interchange Bank è già in liquidazione. La procedura, avviata nell’ottobre del 1967, si prolungherà fino al 15 dicembre 1989, data della definitiva liquidazione della società. A gestire la liquidazione saranno Pierfrancesco e Pierluigi Campana, Guido Caroni, Enzo Tognola; personaggi, l’ultimo in particolare, che appartengono all’area politico-finanziaria di Gianfranco Cotti, potente ex parlamentare della Democrazia Cristiana svizzera e dirigente della Fimo, la chiacchierata finanziaria di Ercole Doninelli, un altro dei finanziatori nascosti di Berlusconi”2211

Come la Cofigen Sa ha il suo “uomo forte” nel finanziere Tito Tettamanti, cosi la ETI Holding Ag è nel nome e nel segno del finanziere, Ercole Doninelli2222 e della sua Fimo2233 finanziaria svizzera fondata nel 1956 (con la quale ha a che fare lo stesso Tettamanti).

“La Fimo è clamorosamente finita sotto inchiesta in Italia nel 1989, quando il ragioniere milanese Giuseppe Lottusi venne colto sul fatto a riciclare, per conto della società svizzera, i soldi della mafia colombiana2244. I magistrati italiani sospettano che tramite i canali del narcotraffico giungessero in Svizzera anche una parte dei ricavi delle tangenti pagate ai politici italiani. La Fimo è sotto inchiesta anche in Francia, per riciclaggio di denaro sporco, e in Belgio, per la bancarotta fraudolenta della Pibi Finance di Jean Verdoot, morto misteriosamente a Ginevra all’inizio del ’93 dopo un incontro con i vertici della Fimo (che da parte loro negano l’incontro). Inoltre la Fimo è sotto inchiesta per bancarotta fraudolenta in diverse procure del Friuli e del Veneto per il crac delle società legate alla Sirix Intervitrum e al gruppo Cofibel francese e Pibi Finance belga. Per lo stesso motivo è stata aperta un’inchiesta anche in Olanda, dato che alcune società del gruppo si trovano in quella sede. La Fimo è accusata di aver partecipato al riciclaggio delle tangenti Enimont, delle tangenti ENI, delle tangenti IRI, è coinvolta collateralmente nelle inchieste sulla Sanità, nel caso KolIbrunner, nel caso Fidia, nelle tangenti della Carlo Gavazzi [ … ]. Uno dei fiduciari dell’area Fimo, Giancarlo Tramezzani, è morto in circostanze misteriose il 17 settembre 1993, a poche ore dall’arrivo in Ticino [del magistrato] Antonio Di Pietro, che indagava sui risvolti elvetici dell’affare Enimont”2255.

La Fimo ha sede al n° 89 di via San Gottardo, a Chiasso, presso lo studio legale Doninelli2266. Una società collegata alla Fimo, la Fidinam, ha gli uffici al n° 2 di boulevard Royal al Lussemburgo: nello stesso edificio ha sede una importante società del gruppo FININVEST, la Silvio Berlusconi Finanziaria2277.

L’ambigua finanziaria elvetica Fimo estende i suoi tentacoli affaristici anche in Italia: non solo mediante società collegate2288, ma anche attraverso una stranissima “Fimo italiana”. La Fimo italiana, intestata ad anonimi, opera nel Nord Italia, a Chiasso, nel Liechtenstein, e i suoi legali rappresentanti e prestanome riconducono alla Interchange Bank di Chiasso, e a finanziarie del giro Lottusi-Doninelli; vi è connessa una ragnatela di case d’arte e gallerie che si estende da Milano a Como, dall’Alto Lario a Lugano e a Londra2299.
Nel consiglio di amministrazione della Fimo ticinese il 9 febbraio 1993 entra Valentino Foti, nato a Fürci Siculo (Messina) e residente a Milano. Attraverso la sua finanziaria Valfin, nel 1989 Foti aveva conteso a Silvio Berlusconi la Villa Belvedere di Macherio (messa all’asta dalla Provincia di Milano); successivamente, Foti è finito in carcere, in Belgio, perché coinvolto in uno scandalo finanziario.
* * *
Ma il 7 ottobre 1968 (cioè pochi giorni dopo la costituzione della Edilnord Centri Residenziali sas di Lidia Borsani & C.), a Lugano, la Discount Bank Overseas Limited aveva dato origine a una società “gemella” della Edilnord, la luganese Telecineton Sa, col medesimo fiduciario Renzo Rezzonico, e con scopo sociale attività nel settore televisivo.
Nel rapporto Criminalpol dell’aprile 1981 che ha dato origine alla “operazione San Valentino”, veniva ricostruita la criminosa ragnatela affaristica tessuta dalla “mafia imprenditoriale” e dalla cosiddetta “mafia dei colletti bianchi” a Milano, attraverso decine di “società commerciali” dedite al riciclaggio di denaro sporco, e in rapporti con ambienti bancari e finanziari svizzeri: tra gli altri, con la Banca della Svizzera Italiana (Mendrisio, Lugano e Zurigo), il Credito Svizzero (Bellinzona, Chiasso e Zurigo), la Bankverem Schweízerischer (Chiasso), la Banque Société Alsacienne (Zurigo), la HandIess Bank (Zurigo), la Banca Hutton (Lugano), la Banca Rolmer (Chiasso), l’Unione Banche Svízzere; tra le società finanziarie: con la Finagest Sa (Lugano), la Copfinanz (Breganzona), la Traex Co. (Lugano), la Sogenal (Zurigo).

Il rapporto della polizia di Bellinzona nasce dalle indagini condotte da un funzionario “coperto” della polizia ticinese infiltratosi nel giro del narcotraffico internazionale: “Attraverso uno stratagemma sono entrato in contatto col finanziere brasiliano Juan Ripoll Mari 3388 personaggio che in Brasile gode di poderosi appoggi politici, specialmente quando era al potere l’ex presidente Collor, destituito perché coinvolto in uno scandalo legato a un vasto giro di trafficanti di cocaina e riciclatori… Juan Ripoll Mari dispone di quattro società-paravento panamensi dislocate a Lugano, dove tra l’altro è in contatto con un avvocato fiduciario con funzione di amministratore.. L’intenzione di Ripoll Mari era quella di riciclare 300 milioni di dollari provenienti dalla Francia, dalla Spagna e dall’Italia, oltre ad altri 100 milioni del gruppo terroristico Eta… A suo dire, il denaro fermo in Italia e da riciclare proveniva dall’impero finanziario di Silvio Berlusconi, attualmente alle prese con grosse difficoltà finanziarie” 3399.

Il 25 settembre, la polizia di Ginevra arresta tale Winnie Kollbrunner, trovata in possesso di titoli rubati provenienti da una stranissima rapina ai danni di una filiale romana del Banco di Santo Spirito. La Kollbrunner risulta avere “trattato, per mesi, operazioni di cambio valuta fra banche per tranches di 50 milioni di dollari la settimana. Nel passaggio si fingevano perdite sul cambio intorno al 6 per cento, una parte delle quali (generalmente il 4 per cento) andavano a ingrassare i conti in nero della Dc e del Psi. La Kollbrunner ha trattato anche affari immobiliari e operazioni di cambio [tra gli altri] con Paolo Berlusconi”4400. Ma l’ambigua Kollbrunner arrestata dalla polizia ginevrina è anche una stretta collaboratrice del ministro di Grazia e Giustizia Claudio Martelli (a carico del delfino di Craxi, infatti, la magistratura inoltrerà richiesta di autorizzazione a procedere per ricettazione).
Martelli e Craxi risulteranno essere stati i beneficiari del conto cifrato “Protezione” 633369, aperto presso l’Unione Banche Svizzere di Lugano dal faccendiere craxiano Silvano Larini (amico di Silvio Berlusconi, e tramite dell’incontro Berlusconi-Craxi sul finire degli anni Sessanta); nel conto “Protezione”, tra il 1980 e 1,81, affluì una prima tangente di 7 milioni di dollari pagata dal bancarottiere piduista Roberto Calvi con la regia del Venerabile maestro Licio Gelli – l’operazione venne concepita all’interno della Loggia P2 alla quale Berlusconi era affiliato, ed era a beneficio del padrino politico della Fininvest (e intimo amico di Berlusconi)
In seguito al fallimento della sua finanziaria svizzera Sasea Holding Sa (un crac da 4,5 miliardi di franchi svizzeri – circa 5 mila miliardi di lire), nel novembre 1992 il faccendiere italiano Florio Fiorini finisce nel carcere ginevrino di Champ Dollon per bancarotta.
Fiorini, nel 1980, era stato il direttore finanziario dell’Eni che, in combutta con Bettino Craxi e col bancarottiere piduista Roberto Calvi, aveva propiziato l’operazione piduista “conto Protezione” mediante un finanziamento dell’Eni per 220 miliardi di lire al Banco Ambrosiano. Ma Craxi e la Loggia P2 non sono stati i soli punti di contatto tra Fiorini e Berlusconi: “Florio Fiorini è sempre andato fiero dei suoi rapporti di amicizia con Silvio Berlusconi. A partire dal 1989, quando si mise in testa di fare affari nel settore dei mass media (Odeon Tv, Pathé cinema, Mgm), Fiorini usò quei rapporti come una specie di biglietto da visita in un mondo che gli era sconosciuto e che gli è poi risultato fatale. Ai tempi d’oro della sua Sasea, quando Hollywood sembrava a portata di mano, non si contano le interviste in cui Fiorini dava per imminente l’intervento al suo fianco dell’amico Berlusconi. Da parte sua la Fininvest di Berlusconi partecipò, in veste di finanziatore, alla disastrosa scalala alla Mgni tentata da Fiorini in coppia con Giancarlo Parretti. Un appoggio che è puntualmente ricordato dall’ex patron di Sasea nelle sue deposizioni ai giudici”4411. E mentre “l’amicizia” Fiorini-Berlusconi andava cementandosi, Fiorini era legato anche al boss mafioso (residente a Lugano) Michele Amandini4422 attraverso la finanziaria Blax Corporation di Vaduz (nel “paradiso fiscale” del Liechtenstein).

Oggi, dal carcere ginevrino dove è detenuto, Fiorini invia alla magistratura periodici “memoriali” nei quali ricorre spesso il nome di Silvio Berlusconi.

In un rapporto datato 27 novembre 1992 e inviato ai vertici della polizia cantonale ticinese, il già citato funzionario svizzero “infiltrato” nel narcotraffico internazionale scrive: “Agli inizi dei 1991 alcune informazioni confidenziali rivelarono che presso la Banca Migros di Lugano venivano riciclate forti somme di denaro provenienti dall’Italia… L’inchiesta produsse un primo significativo effetto il 13 giugno 1991, a Lugano, quando fürono arrestati tali Edu de Toledo e Donizete Ferreira Pena con circa un milione di franchi svizzeri in contanti. Unitamente a Gianmario Massa, cassiere della Banca Migros di Lugano (pure arrestato), i due erano intenti nell’operazione di parziale pagamento di una partita di 70 chili di cocaina giunta precedentemente a Rotterdam. La droga, proveniente dal Brasile, era stata ritirata da emissari della criminalità organizzata italiana”; secondo il funzionario, il riciclatore Giuseppe Lottusi “faceva capo, per le operazioni di riciclaggio, alla piazza finanziaria svizzero-italiana e, in particolare, alla Fimo Sa di Chiasso”.

Di sospetti rapporti tra società berlusconiane e gli ambienti finanziari italo-svizzeri legati alla “galassia Fimo” di Chiasso scriveranno le cronache giornalistiche nel marzo 1994, per una oscura vicenda inerente l’acquisto di un calciatore da parte del Milan-Fininvest. “Tutte le inchieste portano a Chiasso. Al numero 89 di via San Gottardo, dove ci sono le sedi di una finanziaria e di una banca che sono al centro di infinite indagini su mafia e tangenti. E dalle

quali si scopre che sono passati anche i soldi per il trasferimento di Gianluigi Lentini, l’attaccante granata acquistato dal Milan a suon di miliardi. A parlare della vicenda è stato Mauro Borsano [ex parlamentare Psi, e amico di Bettino Craxi, Nd-4], ex presidente del Torino, che ne curò la vendita nel marzo 1992. Davanti al Pm. Gherardo Colombo, l’ex patron granata ha ricostruito la trattativa e soprattutto i versamenti in nero estero su estero. Secondo Borsano, il primo accordo prevedeva un prezzo ufficiale di 14 miliardi e mezzo più un anticipo di 4 miliardi in nero. Per la gestione degli accrediti, Borsano si rivolge alla famiglia Aloisio, che controlla sia la banca Albis sia la finanziaria Fimo: entrambe di Chiasso, entrambe protagoniste di una selva di vicende giudiziarie. La più famosa è quella di Giuseppe Lottusi, il commercialista che attraverso la Banca Albis avrebbe trasmesso tutti i pagamenti del clan Madonia ai “narcos” colombiani. Per questi fatti, Lottusi è stato condannato a vent’anni in primo grado dai giudici di Palermo. Non solo. La sede di via San Gottardo è stata fatta perquisire un anno fa su richiesta di Antonio Di Pietro: grazie a questa struttura sono state distribuite a Dc e Psi tutte le mazzette del gruppo Eni. Si tratta di almeno sessanta miliardi. E intorno agli uomini della Fimo e delle sigle collegate le istruttorie si sono moltiplicate [ ]. Mauro Borsano ha rivelato al Pm Colombo che anche i soldi per la cessione di Lentini sono transitati attraverso questa rete. Il finanziere torinese ha spiegato di essersi messo in contatto con Emilio Aloisio, consigliere della Fimo, e di avere poi preso accordi per il versamento con Adriano Galliani, amministratore del Milan [ ].

I primi quattro miliardi vengono quindi depositati sulla Banca Albis nella primavera 1992. Da li si provvede a trasferirli alla società Cambio Corso di Torino, sempre di proprietà degli Aloisio, che consegna il controvalore in titoli di Stato a Borsano. La scelta di rivolgersi all’istituto ticinese è sorprendente: Lottusi era stato arrestato sei mesi prima e tutti i giornali avevano dedicato intere pagine ai suoi rapporti con la Banca Albis per il riciclaggio dei narcocapitali [ … ]. In tutto per il contratto di Lentini sulla Banca Albis viene versata una cifra compresa tra i 6 miliardi e mezzo e gli 8 miliardi e mezzo […]. I soldi del Milan sono arrivati dalla banca Ubs di Chiasso, però Borsano sospetta che non sia quella la sorgente dei fondi neri Ora i magistrati del pool “Mani pulite” cercano di capire quale sia la caverna del tesoro dalla quale attingevano le società del gruppo Fininvest”4433.

Attualmente il gruppo Fininvest è assai radicato in terra elvetica. “Non si tratta solo della parte “evidente” del gruppo, vale a dire il “Punto Milan Estero” di via Besso a Massagno, frazione di Lugano. Li ci si occupa dei tifosi rossoneri all’estero, e vi ha sede la Fininvest Services Sa, presieduta dall’ex presidente ticinese del partito liberal-radicale (maggioranza relativa) Pierfelice Barchi ‘ uno dei più potenti notabili del cantone (il suo studio legale difende tradizionalmente gli imputati di mafia). L’impero berlusconiano viene piuttosto gestito dagli uffici della Fiduciaria di

Giorgio e Renato Ferrecchi, situata al 6 di via Bossi, a Lugano, nel cuore della “city” luganese. Ferrecchi gestisce tutta una serie di società di rilievo come la Brico Sa Lamone Cadempino, la Edilnord Sa Biasca, il gruppo Precicast di Novazzano (cui è legata la Privat Kredit Bank attraverso l’azionista Giuseppe Penati, a sua volta legato alla Fidinam di Tito Tettamanti), le fiduciarie Sogepa e AlIfinanz (che legano Ferrecchi a un altro fiduciario del gruppo Berlusconi, l’avvocato Renzo Rezzonico), il gruppo Alitec (gruppo italo-brasiliano legato a Bemardino Bernardini e a Nuova Rivista Internazionale), lo studio pubblicitario italo-svizzero Publigoods di Paolo Spalluto, gli uffici svizzeri del commerciante milanesi). In via Bossi 6 hanno sede anche la Orion Communication Sa e la Dominfid, ovvero le due società che, secondo la magistratura napoletana, sono servite per riciclare almeno 3 miliardi di lire di fondi neri creati all’interno del gruppo di Berlusconi con una transazione sopravvalutata intercorsa tra Publitalia (società del gruppo Fininvest), il Milan, la Sme (holding statale agroalimentare) e la Sport Events, una società di proprietà dell’ex arbitro italiano Egidio Ballerini rivenduta nel 1992 alla Orion.

La Dominfid appartiene alla Sirtis Sa di Lugano, che a sua volta appartiene alla Dominion Fiduciaria di Chiasso, una holding italo svizzera (legata al tivolino Renzo Bitocchi e al romano Michele Grimaldi) posta in fallimento nel giugno 1993, ovvero nel periodo in cui partiva l’inchiesta dei magistrati napoletani. Oltre al “gruppo Ferrecchi”, in questo troncone sono attivi tre fiduciari: Fabrizio Pessina, Edy Albisetti e Ettore Abeltino. Quest’ultimo, a sua volta, è legato alla Fidinani di Tito Tettamanti attraverso la Coexsu”4444. Intanto, le cronache giudiziarie informano che il faccendiere romano Giancarlo Rossi (arrestato su mandato dei magistrati milanesi nel giugno 1994) è l’intestatario del conto corrente “coperto” FF 2927 presso la Trade Development Bank di Ginevra, conto sul quale sono affluiti 2 milioni e 200 mila dollari fornitigli dal piduista Luigi Bisignani e parte della maxitangente pagata dall’Enimont ai partiti di governo.
Il faccendiere romano 4455 risulta intestatario anche di altri conti “coperti” presso banche svizzere sui quali sono transitati un migliaio di miliardi, e dispone di due società off-shore domiciliate a Panama. Mentre la magistratura italiana indaga per corruzione, ricettazione e violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti, e la magistratura di Ginevra apre un’inchiesta per riciclaggio, si apprende che Rossi è in rapporti col gruppo Fininvest, come dimostrano i suoi contatti telefonici nelle settimane precedenti il suo arresto: “Una chiamata a un numero intestato a Silvio Berlusconi (via Santa Maria dell’Anima 3 1/A, l’abitazione romana del presidente del Consiglio). Con uomini legati a Berlusconi e al suo gruppo, Rossi ha avuto rapporti frequenti: compaiono infatti chiamate a Antonio Tajani (portavoce del premier), a Fininvest comunicazioni, Publitalia, e alla Diakron, la società che sforna i sondaggi per Forza Italia [ ]. Rossi chiama per ben cinque volte direttamente il ministro della Difesa Cesare Previti, col quale si è sempre dichiarato in ottimi rapporti: Previti viene chiamato sul suo cellulare, nell’abitazione romana e persino a Porto Santo Stefano, sull’Argentario. Con numeri diversi, Rossi chiama anche 11 volte il ministero della Difesa”4466.

La polizia elvetica, da parte sua, segnala ai magistrati milanesi che nell’inverno 1993-94 l’ex segretario del Psi Bettino Craxi si è recato in Svizzera, utilizzando per il suo viaggio un aereo di proprietà di Silvio Berlusconi. E nell’ottobre 1994, arrestato dai magistrati di “Mani pulite”, l’imprenditore Giorgio Tradati (amico d’infanzia di Craxi) dichiara al Tribunale di Milano: “Nel 1981, Craxi mi chiese di fargli da prestanome per un conto in Svizzera [alla Sbs-Société de Banque Suisse di Chiasso aprii per lui un conto cifrato]. Poi i conti diventarono due [il secondo, lo aprii all’American Express di Ginevra]. In totale, sui due conti, affluirono circa 30 miliardi di lire [di tangenti]”4477 ; nella vicenda dei due conti svizzeri craxiani risulta coinvolta la contessa Francesca Vacca Agusta, la cui villa di Portofino è assiduamente frequentata da Silvio Berlusconi. Fin dai primissimi anni Ottanta, ricorrenti sono state le voci di presunti comuni interessi affaristici tra Berlusconi e Craxi, e insistenti le vociferazioni secondo le quali Bettino Craxi sarebbe uno dei soci occulti del gruppo Fininvest.

Ma la presenza di Berlusconi in terra elvetica non è legata soltanto a meri interessi affaristici: in Svizzera (ad Arlesheim), Miriam Bartolini (in arte Veronica Lario), seconda signora Berlusconi, ha dato alla luce le loro figlie Barbara (luglio 1984) e Eleonora (maggio 1986); nella svizzera Arlesheim, anche Marcello Dell’Utri, nel 1981 e nel 1985, è divenuto due volte padre.

CAPITOLO BANCA RASINI

Quando qualcuno si prenderà la briga di “aprire” il capitolo Banca Rasini, magari sequestrandone l’archivio tutt’oggi esistente, magari interrogando alcuni dei suoi ex funzionari tutt’oggi in pensione (non al cimitero), e magari anche ponendo qualche domanda a qualcuno degli ex correntisti tutt’oggi facilmente rintracciabili, si scriverebbero pagine davvero inedite della storia di Silvio Berlusconi e famiglia. Certi comportamenti, certa spregiudicatezza, certe amicizie non si inventano dalla sera alla mattina. Bisogna avere dei maestri, e il giovane Silvio di allora ne ebbe più d’uno, nella banca dove lavorò suo padre per vent’anni.
La Banca Popolare di Lodi, nata il 28 marzo 1864, è la prima banca popolare costituita nel nostro Paese. Ultime acquisizioni: Banca Industriale Gallaratese e Banca Rasini (1992), Banca Mercantile Italiana (1995), Banco di Credito Siciliano e ramo d’azienda di Banca del Sud e Banca Adamas (Svizzera)(1998), Nel 1999 e nel 2000 sono state acquisite un numero ragguardevole di banche, come la Banca Operaia di Pescopagano, la Banca Popolare di Carini, la Banca Commerciale di Mazara, La Banca Popolare di Belpasso, il Credito Molisano e la Banca Popolare di Credito e servizi. Tutte queste sono state in seguito fuse nel Gruppo. Dal luglio 1998 è anche quotata in Borsa.

Chi l’ha acquistata, o per meglio dire fagocitata molto di recente? Una banca molto più piccola, la Banca Popolare di Lodi. La Pop di Lodi è amministrata da Gianpiero Fiorani, grande amico del governatore Fazio ma soprattutto del Cavaliere ed infatti è soprannominato il “banchiere dei berluscones”.

Chi sborsa 100 miliardi a Paolo Berlusconi per patteggiare la condanna per la discarica di Cerro? Inoltre Fiorani è anche la vera cassaforte di Datamedia, la società di Luigi Crespi, vero braccio armato e unico “ministro dell’informazione” del Cavaliere.
Ora è nei guai, indagato da Consob e dal Tribunale civile di Milano (segue un interessante articolo dell’Espresso), per presunte irregolarità nella recente scalata alla Banca popolare di Crema. Se la caverà?
Intanto ora Fiorani punta dritto sulla capitale. E qui Cesarone Geronzi non l’ha presa bene. L’obiettivo del milanese è infatti la Santa Sede, dopo aver già tentato e sbagliato un abboccamento con la Compagnia delle Opere. Ma a Roma ha trovato aiuto in Camillo Ruini che gli ha fatto firmare un accordo con la CEI per promuovere le iniziative culturali delle parrocchie, dal Lazio al centro-nord, Lombardia compresa. E la Pop di Lodi garantirà a fondo perduto fino a 100 milioni di vecchie lire per ogni singolo progetto. Per cifre superiori ci saranno inoltre tassi agevolatissimi. In totale sono stati stanziati contributi a fondo perduto per un miliardo e mezzo di lire mentre il plafond globale ammonta a 50 miliardi, destinati ad iniziative culturali, ristrutturazione e costruzione di parrocchie. In breve, la Banca popolare di Lodi si comporta di fatto come una fondazione bancaria.

Ma a cosa punta veramente Fiorani? A cosa mira, da banchiere cattolico e col viatico della Santa Sede, con queste raffinatissime operazioni di relazioni pubbliche? Sicuramente, si dice in ambienti politici della capitale, quegli stessi che lo hanno presentato a Ruini e che ora temono la vendetta del sor Geronzi, Fiorani punta a far sua la quota che la Fondazione Cariplo possiede in BancaIntesa (la Cariplo è la seconda azionista dopo i francesi del Credit Agricole).

Lei, giovane intraprendente, racconta di essere diventato imprenditore, nei primi anni Sessanta, proponendo al Suo principale di costituire insieme una società, cinquanta e cinquanta. Il Suo principale era Pietro Canali, un costruttore milanese cliente della Banca Rasini (dove lavorava Suo padre Luigi, che a fine carriera era diventato direttore generale). Canali Le aveva dato lavoro già dagli anni dell’università e Lei si era dimostrato abile, tanto da diventare rapidamente direttore commerciale dell’impresa di Canali. La società si è fatta ed è stata battezzata Cantieri Riuniti Milanesi. L’operazione che porta subito a termine è l’edificazione di un palazzo rivestito di piastrelle blu in via Alciati, alla periferia di Milano. Lei era riuscito ad avere i permessi comunali per costruire, e questo è il Suo contributo alla società. Per il resto, l’esperienza la mette Canali, i soldi arrivano dalla Banca Rasini.

Edilnord sas di Silvio Berlusconi e C., in cui Lei figura, insieme ad altri, come «socio d’opera» o «accomandatario», mentre soci «accomandanti» sono Carlo Rasini e l’avvocato d’affari svizzero Renzo Rezzonico, rappresentante di una finanziaria di Lugano, la Finanzierungesellschaft für Residenzen Ag. I soldi, dunque, arrivano dalla Svizzera, ma gli investitori restano protetti dall’impenetrabile schermo di una finanziaria dal nome impronunciabile.

e Holding: queste, a dispetto del nome altisonante, sono semplici S.r.l. (società a responsabilità limitata): così gli aumenti di capitale si possono fare in casa, senza intrusi che vogliano guardare le carte. Sono fondate il 19 giugno 1978 a Milano da Nicla Crocitto, un’anziana casalinga abitante a Milano 2, che detiene il 90 per cento delle quote e viene nominata amministratore unico delle società, mentre il restante 10 per cento è intestato al marito, il commercialista Armando Minna, già sindaco della Banca Rasini e poi Suo consulente. Capitale sociale: il minimo, 20 milioni per Holding.
E la Banca Popolare di Lodi (l’istituto che nel 1991 ha incorporato la Banca Rasini)
I primi soldi, quelli per realizzare i palazzi blu di via Alciati, provengono certamente dalla Banca Rasini, di cui era direttore generale Suo padre. Poi le fonti di finanziamento si fanno più oscure, ma certamente passano per la Svizzera.

Una spiegazione del canale elvetico è contenuta nella Sua biografia pubblicata nel 1994 da Paolo Madron (Le gesta del Cavaliere, Sperling&Kupfer) e oggi introvabile. Una biografia autorizzata, che può essere ritenuta in qualche modo almeno semi-ufficiale: «Le città giardino di Berlusconi sono servite (…) per far rientrare le valigie di soldi a suo tempo depositate nella vicina Svizzera. Alla fine degli anni Sessanta le vie che portano al Paese degli gnomi sono intasate di spalloni che vanno a mettere al sicuro il denaro della ricca borghesia terrorizzata dai sequestri (ci provano anche con il padre di Berlusconi). (…) Il Cavaliere va da Rasini e gli chiede di appoggiarlo su quei suoi amici, clienti o meno della banca, che hanno portato fuori tanti soldi».

I Suoi primi palazzi sarebbero dunque costruiti con i capitali nascosti all’estero dalla ricca borghesia lombarda che, con la garanzia del banchiere Carlo Rasini, accetta di affidarli a Lei,
È un piccolo istituto privato di credito con un unico sportello, nella centralissima piazza dei Mercanti, a un passo dal Duomo. A Milano godeva di una doppia fama: era considerata una banca efficiente, rapida e flessibile, ma anche assai spregiudicata.
Antonio Vecchione, il successore di Suo padre alla direzione della Banca Rasini
Dopo il 1973, anno in cui Carlo Rasini vende la sua banca, tra i nuovi azionisti ci sono il siciliano Giuseppe Azzaretto (con il 29,3 per cento) e (con il 32,7 per cento) tre società del Liechtenstein rappresentate da Herbert Batliner. Da un processo per traffico di droga e riciclaggio celebrato negli Stati Uniti nel 1998, risulta che Batliner svolgeva ruoli finanziari per narcotrafficanti latinoamericani. Dietro la Rasini, dunque, c’erano solo i denari nascosti in Svizzera dalla buona e operosa borghesia lombarda?
RVA è stata fondata nel 1958 da Alessandro Rasini e Giorgio Viganò.
Fin dai primi passi individua come fattore critico di successo la conoscenza approfondita delle società Clienti e dei loro settori di appartenenza.

Alla fine degli anni ottanta RVA registra una forte crescita gestendo programmi captive per i suoi Clienti più importanti: Gruppo Fininvest, Gruppo Stet International, Banca Popolare di Novara, Gruppo Pirelli. Su tali basi il gruppo si espande in Europa e Sud America attraverso società direttamente controllate.

A Londra nel 1995 RV Limited diventa il primo Lloyd’s Broker di capitale interamente italiano, permettendo l’accesso del gruppo al più importante mercato assicurativo e riassicurativo internazionale.
Troviamo innanzitutto il presidente, Nello Celio. Egli è un personaggio noto ed importante della Confederazione elvetica; ed ha contato e conta anche nel mondo finanziario italiano. Nato nel 1914, deputato cantonale dal 1941 al 1945, capo dipartimento Difesa federale 1967-1968, alle Finanze 1968-1973, presidente del Consiglio federale svizzero nel 1972. Nel 1969 consigliere del Credit Suisse, della Alusuisse, della Basel Wersisherung. Dal 1980 consigliere della Société Internationale Pirelli. Fino al 1980 presidente della Rumianca, società chimica collegata al gruppo Rovelli. Con l’industriale italiano i rapporti proseguono nella Banca Commerciale di Lugano, di cui Celio è presidente ed azionista e di cui Rovelli pare essere il principale azionista (“Il Mondo”, 24 marzo 1986). Recentemente Rovelli sarebbe entrato nell’azionariato SASEA. Infine Celio è presidente della Banca Rasini, acquistata nell’aprile 1984 dalla Eurocredit, finanziaria romana della Banca Commerciale di Lugano.

Gli inizi di… Berlusconi

Desideravo condividere un articolo interessante che ho letto in http://www.investireoggi.it/forum/gli-inizi-di-berlusconi-vt19455.html e che qui riporto…
Il prodigioso imprenditore che costruisce un impero partendo dal nulla, intende forse per “nulla” i capitali miliardari ricevuti a partire dai primi anni Sessanta, dalle finanziarie elvetiche Finanzierungesellschaft für Residenzen Ag. di Lugano, Aktiengesellschaft für Immobilienlagen in Residenzzentren Ag di Lugano (costituita a Lugano il 19 settembre 1968), Cofigen Sa di Lugano [La Cofigen Sa risulta controllata dalla Banca della Svizzera Italiana (al 50 per cento) e dalla svizzera Privata Kredit Bank (al 48 per cento)] , Eti Holding Ag di Chiasso???
Sia la FinanzierungeselIscbaft ftir Residenzen, sia la AktíengeselIschaft fúr Immobilienlagen in Residenzzentren, sono legalmente rappresentate dall’avvocato ticinese Renzo Rezzonico, un avvocato d’affari votato al più ferreo segreto professionale. 

Le due finanziarie elvetiche risultano controllate dalla Discount Bank Overseas Limited, società con sede a Tel Aviv (Israele) e filiali anche a Lugano, Ginevra e Milano.

E’ dietro lo “schermo fiduciario” della controllante Discount Bank Overseas che si celano i veri promUn torrente di denaro anonimo domiciliato in Svizzera, convogliato in società italo-svizzere operanti in Italia e intestate a prestanome: come la Edilnord Centri Residenziali S.a.s. (intestata prima alla cugina di Berlusconi, Lidia Borsani, quindi a sua zia Maria Bossi vedova Borsani), e la Italcantieri S.r.l. (costituita a nome del “praticante notaio” Renato Pironi e “casalinga” Elda Brovelli). 

Perché le citate finanziarie svizzere, a partire dal 1963, affidano anonimi miliardi dell’epoca a un anonimo giovanotto milanese di nome Silvio Berlusconi? E perché tali capitali vengono convogliati in società italo-svizzere operanti in Italia e intestate a prestanome? E di quale tipo di capitali si tratta? 

Per cercare possibili risposte, occorre prima scoprire l’esatta identità e la reale natura della Finanzierungesellschaft für Residenzen Ag, della Aktiengesellschaft für Immobilienlagen in Residerizzentren Ag, della Cofigen Sa e della Eti Holding – un obiettivo arduo, poiché la loro funzione è precisamente e prioritariamente quella di “schermare” e celare gli interessi che le sottendono e i capitali che le sostanziano: non a caso, la loro domiciliazione è in terra elvetica. Motori-finanziatori della Finanzierungesellschaft e della Aktiengesellschaft.

È dietro lo “schermo fiduciario” della controllante Discount Bank Overseas che si celano i veri promotori-finanziatori della Finanzierungesellschaft e della Aktiengesellschaft.
La Cofigen Sa risulta controllata dalla Banca della Svizzera Italiana (al 50 per cento) e dalla svizzera Privata Kredit Bank (al 48 per cento).

La Banca della Svizzera Italiana è controllata da Tito Tettamanti, finanziere vicino alla massoneria internazionale, fervente “anticomunista”, al centro di mille legami affaristici e trame finanziarie 1177 tra l’altro in rapporti con uno dei legali di Licio Gelli, l’avvocato Giangiorgio Spiess.

La Privat Kredit Bank risulta controllata all’83 per cento dalla Cofi-Compagnie de l’Occident pour la Finance et l’Industrie; il controllo della Cofi è suddiviso tra la Banca della Svizzera Italiana di Tettamanti, la Société de Banque Suisse, e la milanese Cassa Lombarda. “Ma proprio dalla Cofi discende un’altra sorpresa della nebulosa Berlusconi. Fino al 1977, infatti, la Cofi si è chiamala Milano Internazionale Sa, con sede in Lussemburgo. Il 99,9 per cento di questa società era controllata da una sigla italiana, la Compagnia di Assicurazioni di Milano con sede nel capoluogo lombardo, in via dell’Auro 7. A colpire l’attenzione è il nome del rappresentante legale di quest’ultima società: il senatore Giuseppe Pella, scomparso da molti anni. Pella era stato leader della destra democristiana e aveva ricoperto nei governi centristi cariche di rilievo: tra le altre il ministero delle Finanze, quello degli Esteri, e per un breve periodo, fino alle sue dimissioni nel gennaio 1954, addirittura la Presidenza del Consiglio"1188.

La Eti Holding Ag era stata costituita a Mendrisio nell’aprile 1969 (verrà liquidata nel 1978), con un capitale di 50 mila franchi svizzeri suddiviso in 50 azioni da mille franchi. Soci fondatori tre svizzeri: il ragionier Arno Ballinari e l’avvocato Ercole Doninelli con un’azione ciascuno1199, e le restanti 48 azioni intestate a Stefania Doninelli (moglie di Ercole) in nome e per conto della Aurelius Financing Company Sa di Chiasso.

"Parte da qui il gioco delle scatole cinesi: la Aurelius, fondata l’11 aprile del 1962, ha un capitale sociale di 50 azioni, come la Eti. E, come nella Eti, Doninelli e Ballinari detengono una azione a testa. Il pacchetto di maggioranza, 48 azioni su 50, è in mano allo svizzero Angelo Maternini e all’italiano Dino Marini, che agiscono per conto della Interchange Bank. E il gioco delle scatole prosegue … "2200.

La Interchange Bank era stata fondata nel luglio 1956, con un capitale sociale di 400 mila franchi svizzeri. Tra i soci fondatori (svizzeri, italiani e venezuelani), tre nomi interessanti: il costruttore milanese Botta, lo svizzero Alfredo Noseda (coinvolto in uno dei primi scandali finanziari elvetici per esportazione di capitali e frode fiscale), e “L’italiano di Caracas” Angelo Maternini; nel 1957, nella compagine azionaria della Interchange Bank era entrato un secondo “finanziere di Caracas” Remo Cademartori, che ne aveva assunto la presidenza dopo aver sottoscritto l’aumento di capitale sociale a un milione di franchi svizzeri; successivamente, erano entrati il cittadino svizzero residente a Corno Umberto Naccaroni (1959), il duo Ercole Doninelli-Arno Ballinari (1961), e infine, nel 1965, due nuovi “venezuelani” residenti a Caracas: W. Gerry William Rotenburg Schwartz e Abramo Merulan, "Quando conferisce i capitali che, di passaggio in passaggio, arriveranno alla Italcantieri di Berlusconi, nel 1973, la Interchange Bank è già in liquidazione. La procedura, avviata nell’ottobre del 1967, si prolungherà fino al 15 dicembre 1989, data della definitiva liquidazione della società. A gestire la liquidazione saranno Pierfrancesco e Pierluigi Campana, Guido Caroni, Enzo Tognola; personaggi, l’ultimo in particolare, che appartengono all’area politico-finanziaria di Gianfranco Cotti, potente ex parlamentare della Democrazia Cristiana svizzera e dirigente della Fimo, la chiacchierata finanziaria di Ercole Doninelli, un altro dei finanziatori nascosti di Berlusconi"2211

Come la Cofigen Sa ha il suo “uomo forte” nel finanziere Tito Tettamanti, cosi la ETI Holding Ag è nel nome e nel segno del finanziere, Ercole Doninelli2222 e della sua Fimo2233 finanziaria svizzera fondata nel 1956 (con la quale ha a che fare lo stesso Tettamanti).

"La Fimo è clamorosamente finita sotto inchiesta in Italia nel 1989, quando il ragioniere milanese Giuseppe Lottusi venne colto sul fatto a riciclare, per conto della società svizzera, i soldi della mafia colombiana2244. I magistrati italiani sospettano che tramite i canali del narcotraffico giungessero in Svizzera anche una parte dei ricavi delle tangenti pagate ai politici italiani. La Fimo è sotto inchiesta anche in Francia, per riciclaggio di denaro sporco, e in Belgio, per la bancarotta fraudolenta della Pibi Finance di Jean Verdoot, morto misteriosamente a Ginevra all’inizio del ‘93 dopo un incontro con i vertici della Fimo (che da parte loro negano l’incontro). Inoltre la Fimo è sotto inchiesta per bancarotta fraudolenta in diverse procure del Friuli e del Veneto per il crac delle società legate alla Sirix Intervitrum e al gruppo Cofibel francese e Pibi Finance belga. Per lo stesso motivo è stata aperta un’inchiesta anche in Olanda, dato che alcune società del gruppo si trovano in quella sede. La Fimo è accusata di aver partecipato al riciclaggio delle tangenti Enimont, delle tangenti ENI, delle tangenti IRI, è coinvolta collateralmente nelle inchieste sulla Sanità, nel caso KolIbrunner, nel caso Fidia, nelle tangenti della Carlo Gavazzi [ … ]. Uno dei fiduciari dell’area Fimo, Giancarlo Tramezzani, è morto in circostanze misteriose il 17 settembre 1993, a poche ore dall’arrivo in Ticino [del magistrato] Antonio Di Pietro, che indagava sui risvolti elvetici dell’affare Enimont"2255.

La Fimo ha sede al n° 89 di via San Gottardo, a Chiasso, presso lo studio legale Doninelli2266. Una società collegata alla Fimo, la Fidinam, ha gli uffici al n° 2 di boulevard Royal al Lussemburgo: nello stesso edificio ha sede una importante società del gruppo FININVEST, la Silvio Berlusconi Finanziaria2277.

L’ambigua finanziaria elvetica Fimo estende i suoi tentacoli affaristici anche in Italia: non solo mediante società collegate2288, ma anche attraverso una stranissima “Fimo italiana”. La Fimo italiana, intestata ad anonimi, opera nel Nord Italia, a Chiasso, nel Liechtenstein, e i suoi legali rappresentanti e prestanome riconducono alla Interchange Bank di Chiasso, e a finanziarie del giro Lottusi-Doninelli; vi è connessa una ragnatela di case d’arte e gallerie che si estende da Milano a Como, dall’Alto Lario a Lugano e a Londra2299.
Nel consiglio di amministrazione della Fimo ticinese il 9 febbraio 1993 entra Valentino Foti, nato a Fürci Siculo (Messina) e residente a Milano. Attraverso la sua finanziaria Valfin, nel 1989 Foti aveva conteso a Silvio Berlusconi la Villa Belvedere di Macherio (messa all’asta dalla Provincia di Milano); successivamente, Foti è finito in carcere, in Belgio, perché coinvolto in uno scandalo finanziario.
* * *
Ma il 7 ottobre 1968 (cioè pochi giorni dopo la costituzione della Edilnord Centri Residenziali sas di Lidia Borsani & C.), a Lugano, la Discount Bank Overseas Limited aveva dato origine a una società “gemella” della Edilnord, la luganese Telecineton Sa, col medesimo fiduciario Renzo Rezzonico, e con scopo sociale attività nel settore televisivo.
Nel rapporto Criminalpol dell’aprile 1981 che ha dato origine alla “operazione San Valentino”, veniva ricostruita la criminosa ragnatela affaristica tessuta dalla “mafia imprenditoriale” e dalla cosiddetta “mafia dei colletti bianchi” a Milano, attraverso decine di “società commerciali” dedite al riciclaggio di denaro sporco, e in rapporti con ambienti bancari e finanziari svizzeri: tra gli altri, con la Banca della Svizzera Italiana (Mendrisio, Lugano e Zurigo), il Credito Svizzero (Bellinzona, Chiasso e Zurigo), la Bankverem Schweízerischer (Chiasso), la Banque Société Alsacienne (Zurigo), la HandIess Bank (Zurigo), la Banca Hutton (Lugano), la Banca Rolmer (Chiasso), l’Unione Banche Svízzere; tra le società finanziarie: con la Finagest Sa (Lugano), la Copfinanz (Breganzona), la Traex Co. (Lugano), la Sogenal (Zurigo).

Il rapporto della polizia di Bellinzona nasce dalle indagini condotte da un funzionario “coperto” della polizia ticinese infiltratosi nel giro del narcotraffico internazionale: "Attraverso uno stratagemma sono entrato in contatto col finanziere brasiliano Juan Ripoll Mari 3388 personaggio che in Brasile gode di poderosi appoggi politici, specialmente quando era al potere l’ex presidente Collor, destituito perché coinvolto in uno scandalo legato a un vasto giro di trafficanti di cocaina e riciclatori… Juan Ripoll Mari dispone di quattro società-paravento panamensi dislocate a Lugano, dove tra l’altro è in contatto con un avvocato fiduciario con funzione di amministratore.. L’intenzione di Ripoll Mari era quella di riciclare 300 milioni di dollari provenienti dalla Francia, dalla Spagna e dall’Italia, oltre ad altri 100 milioni del gruppo terroristico Eta… A suo dire, il denaro fermo in Italia e da riciclare proveniva dall’impero finanziario di Silvio Berlusconi, attualmente alle prese con grosse difficoltà finanziarie” 3399.

Il 25 settembre, la polizia di Ginevra arresta tale Winnie Kollbrunner, trovata in possesso di titoli rubati provenienti da una stranissima rapina ai danni di una filiale romana del Banco di Santo Spirito. La Kollbrunner risulta avere “trattato, per mesi, operazioni di cambio valuta fra banche per tranches di 50 milioni di dollari la settimana. Nel passaggio si fingevano perdite sul cambio intorno al 6 per cento, una parte delle quali (generalmente il 4 per cento) andavano a ingrassare i conti in nero della Dc e del Psi. La Kollbrunner ha trattato anche affari immobiliari e operazioni di cambio [tra gli altri] con Paolo Berlusconi"4400. Ma l’ambigua Kollbrunner arrestata dalla polizia ginevrina è anche una stretta collaboratrice del ministro di Grazia e Giustizia Claudio Martelli (a carico del delfino di Craxi, infatti, la magistratura inoltrerà richiesta di autorizzazione a procedere per ricettazione).
Martelli e Craxi risulteranno essere stati i beneficiari del conto cifrato “Protezione” 633369, aperto presso l’Unione Banche Svizzere di Lugano dal faccendiere craxiano Silvano Larini (amico di Silvio Berlusconi, e tramite dell’incontro Berlusconi-Craxi sul finire degli anni Sessanta); nel conto “Protezione”, tra il 1980 e 1,81, affluì una prima tangente di 7 milioni di dollari pagata dal bancarottiere piduista Roberto Calvi con la regia del Venerabile maestro Licio Gelli – l’operazione venne concepita all’interno della Loggia P2 alla quale Berlusconi era affiliato, ed era a beneficio del padrino politico della Fininvest (e intimo amico di Berlusconi)
In seguito al fallimento della sua finanziaria svizzera Sasea Holding Sa (un crac da 4,5 miliardi di franchi svizzeri – circa 5 mila miliardi di lire), nel novembre 1992 il faccendiere italiano Florio Fiorini finisce nel carcere ginevrino di Champ Dollon per bancarotta.
Fiorini, nel 1980, era stato il direttore finanziario dell’Eni che, in combutta con Bettino Craxi e col bancarottiere piduista Roberto Calvi, aveva propiziato l’operazione piduista “conto Protezione” mediante un finanziamento dell’Eni per 220 miliardi di lire al Banco Ambrosiano. Ma Craxi e la Loggia P2 non sono stati i soli punti di contatto tra Fiorini e Berlusconi: "Florio Fiorini è sempre andato fiero dei suoi rapporti di amicizia con Silvio Berlusconi. A partire dal 1989, quando si mise in testa di fare affari nel settore dei mass media (Odeon Tv, Pathé cinema, Mgm), Fiorini usò quei rapporti come una specie di biglietto da visita in un mondo che gli era sconosciuto e che gli è poi risultato fatale. Ai tempi d’oro della sua Sasea, quando Hollywood sembrava a portata di mano, non si contano le interviste in cui Fiorini dava per imminente l’intervento al suo fianco dell’amico Berlusconi. Da parte sua la Fininvest di Berlusconi partecipò, in veste di finanziatore, alla disastrosa scalala alla Mgni tentata da Fiorini in coppia con Giancarlo Parretti. Un appoggio che è puntualmente ricordato dall’ex patron di Sasea nelle sue deposizioni ai giudici"4411. E mentre “l’amicizia” Fiorini-Berlusconi andava cementandosi, Fiorini era legato anche al boss mafioso (residente a Lugano) Michele Amandini4422 attraverso la finanziaria Blax Corporation di Vaduz (nel “paradiso fiscale” del Liechtenstein).

Oggi, dal carcere ginevrino dove è detenuto, Fiorini invia alla magistratura periodici “memoriali” nei quali ricorre spesso il nome di Silvio Berlusconi.

In un rapporto datato 27 novembre 1992 e inviato ai vertici della polizia cantonale ticinese, il già citato funzionario svizzero “infiltrato” nel narcotraffico internazionale scrive: “Agli inizi dei 1991 alcune informazioni confidenziali rivelarono che presso la Banca Migros di Lugano venivano riciclate forti somme di denaro provenienti dall’Italia… L’inchiesta produsse un primo significativo effetto il 13 giugno 1991, a Lugano, quando fürono arrestati tali Edu de Toledo e Donizete Ferreira Pena con circa un milione di franchi svizzeri in contanti. Unitamente a Gianmario Massa, cassiere della Banca Migros di Lugano (pure arrestato), i due erano intenti nell’operazione di parziale pagamento di una partita di 70 chili di cocaina giunta precedentemente a Rotterdam. La droga, proveniente dal Brasile, era stata ritirata da emissari della criminalità organizzata italiana”; secondo il funzionario, il riciclatore Giuseppe Lottusi “faceva capo, per le operazioni di riciclaggio, alla piazza finanziaria svizzero-italiana e, in particolare, alla Fimo Sa di Chiasso”.

Di sospetti rapporti tra società berlusconiane e gli ambienti finanziari italo-svizzeri legati alla “galassia Fimo” di Chiasso scriveranno le cronache giornalistiche nel marzo 1994, per una oscura vicenda inerente l’acquisto di un calciatore da parte del Milan-Fininvest. “Tutte le inchieste portano a Chiasso. Al numero 89 di via San Gottardo, dove ci sono le sedi di una finanziaria e di una banca che sono al centro di infinite indagini su mafia e tangenti. E dalle

quali si scopre che sono passati anche i soldi per il trasferimento di Gianluigi Lentini, l’attaccante granata acquistato dal Milan a suon di miliardi. A parlare della vicenda è stato Mauro Borsano [ex parlamentare Psi, e amico di Bettino Craxi, Nd-4], ex presidente del Torino, che ne curò la vendita nel marzo 1992. Davanti al Pm. Gherardo Colombo, l’ex patron granata ha ricostruito la trattativa e soprattutto i versamenti in nero estero su estero. Secondo Borsano, il primo accordo prevedeva un prezzo ufficiale di 14 miliardi e mezzo più un anticipo di 4 miliardi in nero. Per la gestione degli accrediti, Borsano si rivolge alla famiglia Aloisio, che controlla sia la banca Albis sia la finanziaria Fimo: entrambe di Chiasso, entrambe protagoniste di una selva di vicende giudiziarie. La più famosa è quella di Giuseppe Lottusi, il commercialista che attraverso la Banca Albis avrebbe trasmesso tutti i pagamenti del clan Madonia ai “narcos” colombiani. Per questi fatti, Lottusi è stato condannato a vent’anni in primo grado dai giudici di Palermo. Non solo. La sede di via San Gottardo è stata fatta perquisire un anno fa su richiesta di Antonio Di Pietro: grazie a questa struttura sono state distribuite a Dc e Psi tutte le mazzette del gruppo Eni. Si tratta di almeno sessanta miliardi. E intorno agli uomini della Fimo e delle sigle collegate le istruttorie si sono moltiplicate [ ]. Mauro Borsano ha rivelato al Pm Colombo che anche i soldi per la cessione di Lentini sono transitati attraverso questa rete. Il finanziere torinese ha spiegato di essersi messo in contatto con Emilio Aloisio, consigliere della Fimo, e di avere poi preso accordi per il versamento con Adriano Galliani, amministratore del Milan [ ].

I primi quattro miliardi vengono quindi depositati sulla Banca Albis nella primavera 1992. Da li si provvede a trasferirli alla società Cambio Corso di Torino, sempre di proprietà degli Aloisio, che consegna il controvalore in titoli di Stato a Borsano. La scelta di rivolgersi all’istituto ticinese è sorprendente: Lottusi era stato arrestato sei mesi prima e tutti i giornali avevano dedicato intere pagine ai suoi rapporti con la Banca Albis per il riciclaggio dei narcocapitali [ … ]. In tutto per il contratto di Lentini sulla Banca Albis viene versata una cifra compresa tra i 6 miliardi e mezzo e gli 8 miliardi e mezzo […]. I soldi del Milan sono arrivati dalla banca Ubs di Chiasso, però Borsano sospetta che non sia quella la sorgente dei fondi neri Ora i magistrati del pool “Mani pulite” cercano di capire quale sia la caverna del tesoro dalla quale attingevano le società del gruppo Fininvest"4433.

Attualmente il gruppo Fininvest è assai radicato in terra elvetica. "Non si tratta solo della parte “evidente” del gruppo, vale a dire il “Punto Milan Estero” di via Besso a Massagno, frazione di Lugano. Li ci si occupa dei tifosi rossoneri all’estero, e vi ha sede la Fininvest Services Sa, presieduta dall’ex presidente ticinese del partito liberal-radicale (maggioranza relativa) Pierfelice Barchi ’ uno dei più potenti notabili del cantone (il suo studio legale difende tradizionalmente gli imputati di mafia). L’impero berlusconiano viene piuttosto gestito dagli uffici della Fiduciaria di

Giorgio e Renato Ferrecchi, situata al 6 di via Bossi, a Lugano, nel cuore della “city” luganese. Ferrecchi gestisce tutta una serie di società di rilievo come la Brico Sa Lamone Cadempino, la Edilnord Sa Biasca, il gruppo Precicast di Novazzano (cui è legata la Privat Kredit Bank attraverso l’azionista Giuseppe Penati, a sua volta legato alla Fidinam di Tito Tettamanti), le fiduciarie Sogepa e AlIfinanz (che legano Ferrecchi a un altro fiduciario del gruppo Berlusconi, l’avvocato Renzo Rezzonico), il gruppo Alitec (gruppo italo-brasiliano legato a Bemardino Bernardini e a Nuova Rivista Internazionale), lo studio pubblicitario italo-svizzero Publigoods di Paolo Spalluto, gli uffici svizzeri del commerciante milanesi). In via Bossi 6 hanno sede anche la Orion Communication Sa e la Dominfid, ovvero le due società che, secondo la magistratura napoletana, sono servite per riciclare almeno 3 miliardi di lire di fondi neri creati all’interno del gruppo di Berlusconi con una transazione sopravvalutata intercorsa tra Publitalia (società del gruppo Fininvest), il Milan, la Sme (holding statale agroalimentare) e la Sport Events, una società di proprietà dell’ex arbitro italiano Egidio Ballerini rivenduta nel 1992 alla Orion.

La Dominfid appartiene alla Sirtis Sa di Lugano, che a sua volta appartiene alla Dominion Fiduciaria di Chiasso, una holding italo svizzera (legata al tivolino Renzo Bitocchi e al romano Michele Grimaldi) posta in fallimento nel giugno 1993, ovvero nel periodo in cui partiva l’inchiesta dei magistrati napoletani. Oltre al “gruppo Ferrecchi”, in questo troncone sono attivi tre fiduciari: Fabrizio Pessina, Edy Albisetti e Ettore Abeltino. Quest’ultimo, a sua volta, è legato alla Fidinani di Tito Tettamanti attraverso la Coexsu"4444. Intanto, le cronache giudiziarie informano che il faccendiere romano Giancarlo Rossi (arrestato su mandato dei magistrati milanesi nel giugno 1994) è l’intestatario del conto corrente “coperto” FF 2927 presso la Trade Development Bank di Ginevra, conto sul quale sono affluiti 2 milioni e 200 mila dollari fornitigli dal piduista Luigi Bisignani e parte della maxitangente pagata dall’Enimont ai partiti di governo.
Il faccendiere romano 4455 risulta intestatario anche di altri conti “coperti” presso banche svizzere sui quali sono transitati un migliaio di miliardi, e dispone di due società off-shore domiciliate a Panama. Mentre la magistratura italiana indaga per corruzione, ricettazione e violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti, e la magistratura di Ginevra apre un’inchiesta per riciclaggio, si apprende che Rossi è in rapporti col gruppo Fininvest, come dimostrano i suoi contatti telefonici nelle settimane precedenti il suo arresto: "Una chiamata a un numero intestato a Silvio Berlusconi (via Santa Maria dell’Anima 3 1/A, l’abitazione romana del presidente del Consiglio). Con uomini legati a Berlusconi e al suo gruppo, Rossi ha avuto rapporti frequenti: compaiono infatti chiamate a Antonio Tajani (portavoce del premier), a Fininvest comunicazioni, Publitalia, e alla Diakron, la società che sforna i sondaggi per Forza Italia [ ]. Rossi chiama per ben cinque volte direttamente il ministro della Difesa Cesare Previti, col quale si è sempre dichiarato in ottimi rapporti: Previti viene chiamato sul suo cellulare, nell’abitazione romana e persino a Porto Santo Stefano, sull’Argentario. Con numeri diversi, Rossi chiama anche 11 volte il ministero della Difesa"4466.

La polizia elvetica, da parte sua, segnala ai magistrati milanesi che nell’inverno 1993-94 l’ex segretario del Psi Bettino Craxi si è recato in Svizzera, utilizzando per il suo viaggio un aereo di proprietà di Silvio Berlusconi. E nell’ottobre 1994, arrestato dai magistrati di “Mani pulite”, l’imprenditore Giorgio Tradati (amico d’infanzia di Craxi) dichiara al Tribunale di Milano: "Nel 1981, Craxi mi chiese di fargli da prestanome per un conto in Svizzera [alla Sbs-Société de Banque Suisse di Chiasso aprii per lui un conto cifrato]. Poi i conti diventarono due [il secondo, lo aprii all’American Express di Ginevra]. In totale, sui due conti, affluirono circa 30 miliardi di lire [di tangenti]"4477 ; nella vicenda dei due conti svizzeri craxiani risulta coinvolta la contessa Francesca Vacca Agusta, la cui villa di Portofino è assiduamente frequentata da Silvio Berlusconi. Fin dai primissimi anni Ottanta, ricorrenti sono state le voci di presunti comuni interessi affaristici tra Berlusconi e Craxi, e insistenti le vociferazioni secondo le quali Bettino Craxi sarebbe uno dei soci occulti del gruppo Fininvest.

Ma la presenza di Berlusconi in terra elvetica non è legata soltanto a meri interessi affaristici: in Svizzera (ad Arlesheim), Miriam Bartolini (in arte Veronica Lario), seconda signora Berlusconi, ha dato alla luce le loro figlie Barbara (luglio 1984) e Eleonora (maggio 1986); nella svizzera Arlesheim, anche Marcello Dell’Utri, nel 1981 e nel 1985, è divenuto due volte padre.

CAPITOLO BANCA RASINI

Quando qualcuno si prenderà la briga di "aprire” il capitolo Banca Rasini, magari sequestrandone l’archivio tutt’oggi esistente, magari interrogando alcuni dei suoi ex funzionari tutt’oggi in pensione (non al cimitero), e magari anche ponendo qualche domanda a qualcuno degli ex correntisti tutt’oggi facilmente rintracciabili, si scriverebbero pagine davvero inedite della storia di Silvio Berlusconi e famiglia. Certi comportamenti, certa spregiudicatezza, certe amicizie non si inventano dalla sera alla mattina. Bisogna avere dei maestri, e il giovane Silvio di allora ne ebbe più d’uno, nella banca dove lavorò suo padre per vent’anni.
La Banca Popolare di Lodi, nata il 28 marzo 1864, è la prima banca popolare costituita nel nostro Paese. Ultime acquisizioni: Banca Industriale Gallaratese e Banca Rasini (1992), Banca Mercantile Italiana (1995), Banco di Credito Siciliano e ramo d’azienda di Banca del Sud e Banca Adamas (Svizzera)(1998), Nel 1999 e nel 2000 sono state acquisite un numero ragguardevole di banche, come la Banca Operaia di Pescopagano, la Banca Popolare di Carini, la Banca Commerciale di Mazara, La Banca Popolare di Belpasso, il Credito Molisano e la Banca Popolare di Credito e servizi. Tutte queste sono state in seguito fuse nel Gruppo. Dal luglio 1998 è anche quotata in Borsa.

Chi l’ha acquistata, o per meglio dire fagocitata molto di recente? Una banca molto più piccola, la Banca Popolare di Lodi. La Pop di Lodi è amministrata da Gianpiero Fiorani, grande amico del governatore Fazio ma soprattutto del Cavaliere ed infatti è soprannominato il “banchiere dei berluscones”.

Chi sborsa 100 miliardi a Paolo Berlusconi per patteggiare la condanna per la discarica di Cerro? Inoltre Fiorani è anche la vera cassaforte di Datamedia, la società di Luigi Crespi, vero braccio armato e unico “ministro dell’informazione” del Cavaliere.
Ora è nei guai, indagato da Consob e dal Tribunale civile di Milano (segue un interessante articolo dell’Espresso), per presunte irregolarità nella recente scalata alla Banca popolare di Crema. Se la caverà?
Intanto ora Fiorani punta dritto sulla capitale. E qui Cesarone Geronzi non l’ha presa bene. L’obiettivo del milanese è infatti la Santa Sede, dopo aver già tentato e sbagliato un abboccamento con la Compagnia delle Opere. Ma a Roma ha trovato aiuto in Camillo Ruini che gli ha fatto firmare un accordo con la CEI per promuovere le iniziative culturali delle parrocchie, dal Lazio al centro-nord, Lombardia compresa. E la Pop di Lodi garantirà a fondo perduto fino a 100 milioni di vecchie lire per ogni singolo progetto. Per cifre superiori ci saranno inoltre tassi agevolatissimi. In totale sono stati stanziati contributi a fondo perduto per un miliardo e mezzo di lire mentre il plafond globale ammonta a 50 miliardi, destinati ad iniziative culturali, ristrutturazione e costruzione di parrocchie. In breve, la Banca popolare di Lodi si comporta di fatto come una fondazione bancaria.

Ma a cosa punta veramente Fiorani? A cosa mira, da banchiere cattolico e col viatico della Santa Sede, con queste raffinatissime operazioni di relazioni pubbliche? Sicuramente, si dice in ambienti politici della capitale, quegli stessi che lo hanno presentato a Ruini e che ora temono la vendetta del sor Geronzi, Fiorani punta a far sua la quota che la Fondazione Cariplo possiede in BancaIntesa (la Cariplo è la seconda azionista dopo i francesi del Credit Agricole).

Lei, giovane intraprendente, racconta di essere diventato imprenditore, nei primi anni Sessanta, proponendo al Suo principale di costituire insieme una società, cinquanta e cinquanta. Il Suo principale era Pietro Canali, un costruttore milanese cliente della Banca Rasini (dove lavorava Suo padre Luigi, che a fine carriera era diventato direttore generale). Canali Le aveva dato lavoro già dagli anni dell’università e Lei si era dimostrato abile, tanto da diventare rapidamente direttore commerciale dell’impresa di Canali. La società si è fatta ed è stata battezzata Cantieri Riuniti Milanesi. L’operazione che porta subito a termine è l’edificazione di un palazzo rivestito di piastrelle blu in via Alciati, alla periferia di Milano. Lei era riuscito ad avere i permessi comunali per costruire, e questo è il Suo contributo alla società. Per il resto, l’esperienza la mette Canali, i soldi arrivano dalla Banca Rasini.

Edilnord sas di Silvio Berlusconi e C., in cui Lei figura, insieme ad altri, come «socio d’opera» o «accomandatario», mentre soci «accomandanti» sono Carlo Rasini e l’avvocato d’affari svizzero Renzo Rezzonico, rappresentante di una finanziaria di Lugano, la Finanzierungesellschaft für Residenzen Ag. I soldi, dunque, arrivano dalla Svizzera, ma gli investitori restano protetti dall’impenetrabile schermo di una finanziaria dal nome impronunciabile.

e Holding: queste, a dispetto del nome altisonante, sono semplici S.r.l. (società a responsabilità limitata): così gli aumenti di capitale si possono fare in casa, senza intrusi che vogliano guardare le carte. Sono fondate il 19 giugno 1978 a Milano da Nicla Crocitto, un’anziana casalinga abitante a Milano 2, che detiene il 90 per cento delle quote e viene nominata amministratore unico delle società, mentre il restante 10 per cento è intestato al marito, il commercialista Armando Minna, già sindaco della Banca Rasini e poi Suo consulente. Capitale sociale: il minimo, 20 milioni per Holding.
E la Banca Popolare di Lodi (l’istituto che nel 1991 ha incorporato la Banca Rasini)
I primi soldi, quelli per realizzare i palazzi blu di via Alciati, provengono certamente dalla Banca Rasini, di cui era direttore generale Suo padre. Poi le fonti di finanziamento si fanno più oscure, ma certamente passano per la Svizzera.

Una spiegazione del canale elvetico è contenuta nella Sua biografia pubblicata nel 1994 da Paolo Madron (Le gesta del Cavaliere, Sperling&Kupfer) e oggi introvabile. Una biografia autorizzata, che può essere ritenuta in qualche modo almeno semi-ufficiale: «Le città giardino di Berlusconi sono servite (…) per far rientrare le valigie di soldi a suo tempo depositate nella vicina Svizzera. Alla fine degli anni Sessanta le vie che portano al Paese degli gnomi sono intasate di spalloni che vanno a mettere al sicuro il denaro della ricca borghesia terrorizzata dai sequestri (ci provano anche con il padre di Berlusconi). (…) Il Cavaliere va da Rasini e gli chiede di appoggiarlo su quei suoi amici, clienti o meno della banca, che hanno portato fuori tanti soldi».

I Suoi primi palazzi sarebbero dunque costruiti con i capitali nascosti all’estero dalla ricca borghesia lombarda che, con la garanzia del banchiere Carlo Rasini, accetta di affidarli a Lei,
È un piccolo istituto privato di credito con un unico sportello, nella centralissima piazza dei Mercanti, a un passo dal Duomo. A Milano godeva di una doppia fama: era considerata una banca efficiente, rapida e flessibile, ma anche assai spregiudicata.
Antonio Vecchione, il successore di Suo padre alla direzione della Banca Rasini
Dopo il 1973, anno in cui Carlo Rasini vende la sua banca, tra i nuovi azionisti ci sono il siciliano Giuseppe Azzaretto (con il 29,3 per cento) e (con il 32,7 per cento) tre società del Liechtenstein rappresentate da Herbert Batliner. Da un processo per traffico di droga e riciclaggio celebrato negli Stati Uniti nel 1998, risulta che Batliner svolgeva ruoli finanziari per narcotrafficanti latinoamericani. Dietro la Rasini, dunque, c’erano solo i denari nascosti in Svizzera dalla buona e operosa borghesia lombarda?
RVA è stata fondata nel 1958 da Alessandro Rasini e Giorgio Viganò.
Fin dai primi passi individua come fattore critico di successo la conoscenza approfondita delle società Clienti e dei loro settori di appartenenza.

Alla fine degli anni ottanta RVA registra una forte crescita gestendo programmi captive per i suoi Clienti più importanti: Gruppo Fininvest, Gruppo Stet International, Banca Popolare di Novara, Gruppo Pirelli. Su tali basi il gruppo si espande in Europa e Sud America attraverso società direttamente controllate.

A Londra nel 1995 RV Limited diventa il primo Lloyd’s Broker di capitale interamente italiano, permettendo l’accesso del gruppo al più importante mercato assicurativo e riassicurativo internazionale.
Troviamo innanzitutto il presidente, Nello Celio. Egli è un personaggio noto ed importante della Confederazione elvetica; ed ha contato e conta anche nel mondo finanziario italiano. Nato nel 1914, deputato cantonale dal 1941 al 1945, capo dipartimento Difesa federale 1967-1968, alle Finanze 1968-1973, presidente del Consiglio federale svizzero nel 1972. Nel 1969 consigliere del Credit Suisse, della Alusuisse, della Basel Wersisherung. Dal 1980 consigliere della Société Internationale Pirelli. Fino al 1980 presidente della Rumianca, società chimica collegata al gruppo Rovelli. Con l’industriale italiano i rapporti proseguono nella Banca Commerciale di Lugano, di cui Celio è presidente ed azionista e di cui Rovelli pare essere il principale azionista (“Il Mondo”, 24 marzo 1986). Recentemente Rovelli sarebbe entrato nell’azionariato SASEA. Infine Celio è presidente della Banca Rasini, acquistata nell’aprile 1984 dalla Eurocredit, finanziaria romana della Banca Commerciale di Lugano.