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Scoperte banche abusive che operano in tutta Italia!!!
A seguito di alcuni controlli mirati, la Gdf di Brescia ed il “Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata”, hanno eseguito in questi giorni nelle province della Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, alcune disposizioni di perquisizione e sequestro…
Milioni di euro che si spostano senza muoversi…
La Guardia di Finanza su delega della Procura della Repubblica di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia – sta eseguendo una maxi operazione a contrasto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, riciclaggio, esercizio abusivo del credito e frode fiscale.
Un’attività illegale gestita nel nostro Paese da alcuni cinesi che garantivano finanziariamente un gruppo di trafficanti di droga e li aiutava a creare fondi neri.
Un giro milionario di hashish e marijuana, carichi di droga pagati attraverso una banca occulta gestita da cinesi che si occupava altresì di effettuare di fatture false per alcuni imprenditori lombardi, nell’ambito del commercio della plastica e del metallo, con un giro d’affari di oltre 40 milioni di euro.
Sono state sequestrate società, immobili, beni mobili e disponibilità finanziarie per oltre 9 milioni di euro, ritenuti questi di provenienza illecita ovvero sproporzionati rispetto al reddito e all’attività economica svolta dai sodali dell’organizzazione criminale…
Montagne di soldi provenienti dallo spaccio entravano a far parte delle attività di alcuni cinesi…
L’indagine si è focalizzata sulla ricostruzione delle modalità di pagamento utilizzate dai narcotrafficanti che, per saldare gli acquisti delle partite di droga, si avvalevano di “servizi bancari” abusivi gestiti da soggetti di etnia cinese che fungevano da veri e propri “centri di raccolta” del denaro da trasferire all’estero, un sistema analogo a quelli su cui si basa il meccanismo di rimessa informale di denaro denominato “fei’chi en“, simile alla “hawala” islamica.
I soggetti cinesi – nella quasi totalità questi erano titolari di esercizi commerciali – ricevevano contante da trasferire in modo anonimo, veloce e non tracciabile, dietro il pagamento di una commissione variabile dall’1,5% al 2%.
Già… milioni e milioni di euro che si spostano senza muoversi!!!
Ponte sullo stretto di Messina: i cinesi lo realizzerebbero subito, ma qualcuno viceversa preferirebbe metterci le mani…
“Abbiamo l’esperienza e le competenze giuste per realizzare l’opera”!!!
Con queste parole, Pei Minshan, deputy della società GM, terzo big mondiale in campo di costruzione di Ponti, ha deciso di scendere in campo!!!
Una società con un portfolio importante, attualmente impegnata nella costruzione del ponte sul mare da 54,7 chilometri per collegare Hong Kong e Macao.
La China Communications Construction Company (CCCC) è una società nata dalla fusione di China Harbor Engineering Company (CHEC) e China Road and Bridge Corporation (CRBC) con le gru di ZPMC e dopo il periodo del “Covid-19” ha ripreso pienamente la propria attività, in particolare con la realizzazione di ponti…
Un opera che abbiamo interesse di realizzare, utilizzando i più recenti standard tecnologici e di progettazione e costruzione, ma non solo, anche di sicurezza ed ambientali, speriamo quindi di poter utilizzare la nostra tecnologia già collaudata nella costruzione di altri ponti simili per contribuire a promuovere lo sviluppo economico e l’integrazione tra il Sud e il Nord dell’Italia.
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Certo, ciascuno di noi, un po’ forse per nazionalismo, vorremmo vedere l’opera realizzata da una nostra grande impresa, ad esempio come “WeBuild”, ma bisogna fare in modo che la sua realizzazione non duri più di quanto necessario – la progettazione esecutiva è prevista in 8 mesi, mentre il tempo necessario per la costruzione del ponte sarà di poco più di 6 anni – perché altrimenti ci ritroveremo con l’ennesima opera incompiuta di questo Paese, in un territorio che presenta già di suo, rischi idrogeologici e sismici…
Va altresì ricordato come altre opere – ancora fatiscenti o fortemente in ritardo – dovranno essere portate a compimento, mi riferisco a quelle di collegamento e di potenziamento della rete stradale e ferroviaria sui versanti siciliani e calabresi, cui vanno sommati gli innumerevoli interventi di riqualifica di quei territori…
Certo, il volano di crescita economica previsto a seguito della costruzione del ponte rappresenta qualcosa di importante, non solo per la mano d’opera coinvolta, ma anche per l’intero indotto, ma ciò non deve diventare – per come abitualmente accade bel nostro paese – motivo di baratto per le forze nostre forze politiche o per quei suoi referenti…
No… ciò che è importante è il benessere dell’Italia, senza i soliti sprechi, ruberie, favori, scambi di voto, speculazioni e tutto lo schifo che in queste circostanze si mette in atto, meccanismi illegali e criminalità organizzata che si sarà già messa in moto per non farsi scappare l’occasione d’oro, a cui va sommato il contributo dato dalla maggior parte dei miei corregionali, gli stessi d’altronde che continuano a favorire quel sistema illegale e che fanno finta di non saper quanto accade nel loro territorio…
Sono certo che se il ponte sullo stretto venisse iniziato dai cinesi, tra qualche anno sicuramente potremmo anche percorrerlo!!! Viceversa, se per come accade la nostra politica inizierà a discuterne, vedrete… il sottoscritto sarà passato a miglior vita e molti di coloro che oggi sono seduti lì a parlarne, saranno ancora lì ( se non loro, forse i loro figli…) a valutarne l’eventuale sua realizzazione!!!
Iva: truffato un miliardo di euro…

E’ certo ormai che “fatta la legge… trovato l’inganno... ” i truffatori sono sempre in anticipo rispetto alle procedure di controllo delle ns. forze dell’ordine…
Dai documenti scoperti è emersa la procedura con la quale si operava il raggiro e precisamente, prendendo spunto dall’accordo di Kyoto ( quello sulla riduzione delle emissioni di CO2 dove ad ogni Stato è stata assegnata una quota massima di produzione di anidride carbonica ), ecco che le società ambientali che producono meno gas-serra su quanto loro assegnato, possono vendersi la differenza della rimanente della quota loro assegnata a quelle società meno virtuose, emettendo così i cosiddetti Carbon-Credit, cioè dei certificati ambientali che sono negoziabili, sotto la supervisione delle autorità… qui in Italia è il Gestore dei Mercati Energetici, una Società per azioni che fa capo direttamente al Ministero dell’Economia.
Le società italiane, dopo aver acquistato senza pagare l’Iva, in quanto questo tipo di transazioni ne sono esenti, rivendevano ad altre società i certificati aggiungendone l’Iva al 20/21% anche quest’ultime fittizie… in quanto operavano da semplici intermediari per gli ignari acquirenti finali….
Incredibile comunque che attraverso soluzioni semplici, si possano compiere ancora oggi, nell’era dell’informatizzazione, truffe tecnologiche cosi scontate, da sorprendere anche chi, addetto ai lavori, avrebbe dovuto certamente proteggere e cautelare questo sistema da eventuali sperequazioni banali, eseguite da soggetti che, per la semplicità con le quali sono stata realizzate, non avranno certamente necessitato di chissà quale titolo accademico, ma soltanto di quella “professionalità” basata essenzialmente sulla propria capacità di eseguire truffe e di sapere che di contro,… qualcun’altro “forse”… se non compiacente… certamente dormiva!!!
Immigrati…, nuovi imprenditori Italiani…
C’era una volta l’imprenditoria Italiana, oggi quella, sta per essere sostituita da questa straniera…
È questo l’identikit degli imprenditori stranieri in Italia che emerge attraverso un sondaggio su un campione di 200 imprenditori, si scopre che che ha 40 anni ed una discreta formazione scolastica…
Vive in Italia da circa 20 anni e la causa delle estreme condizioni economiche nel Paese di provenienza ha dato spunto alla propria emigrazione.
Vuole dimostrare le proprie capacità, ed ha preferito iniziare una propria attività per essere autonomo e poter guadagnare di più, ha messo su un’impresa autofinanziandosi, grazie proprio ai sacrifici ed a quel lungo periodo di lavoro come dipendente.
Il rapporto con i clienti Italiani è ottimo e le relazioni sono buone…, puntano più sulla qualità, che sulla riduzione dei prezzi…, iniziano ad assumere personale e collaboratori italiani, ed ovviamente soffrono anch’essi di questo periodo di crisi…
L’ottimo risultato ottenuto nel nostri paese, nasce in quanto il ricambio generazionale, da parte degli italiani, nel settore artigianale, manifatturiero e commerciale, non è avvenuto, anzi è stato completamente abbandonato…, ed è quindi in questa situazione di vuoto, che gli immigrati si sono sostituiti ed hanno preso quei posti, grazie soprattutto a quella grande volontà di lavorare, derivata soprattutto, da una voglia di riscatto sociale!!!
Certamente il passaggio verso l’integrazione è ancora lungo, i figli iniziano a studiare nelle nostre scuole, imparando la nostra lingua e adattandosi verso gli usi ed i costumi del nostro paese e chissà forse un giorno potranno ereditare l’azienda dei propri genitori, che nel frattempo saranno cresciute economicamente, sperando comunque che nel risiedere in questo nostro paese, non si riproporranno per i loro figli, le stesse motivazioni e problematiche, avute per i nostri…
Bisogna comunque dare inizio ad una nuova gestione economica, nei rapporti di questa nuova imprenditoria, che inizia con la valutazione di stima, sulla crescita demografica, porti a riconsiderare il sostegno che questa, possa con il tempo, apportare miglioramenti reale alla nostra economia, e che non risulti soltanto un “ mordi e fuggi ”, dove attraverso trasferenti mensili, si portino gli utili ricavati, nei propri paesi d’origine, ritenendoli sempre gli unici e nei quali essi si sentono rappresentati e soprattutto garantiti…
Immigrati…, nuovi imprenditori Italiani…
C’era una volta l’imprenditoria Italiana, oggi quella, sta per essere sostituita da questa straniera…
È questo l’identikit degli imprenditori stranieri in Italia che emerge attraverso un sondaggio su un campione di 200 imprenditori, si scopre che che ha 40 anni ed una discreta formazione scolastica…
Vive in Italia da circa 20 anni e la causa delle estreme condizioni economiche nel Paese di provenienza ha dato spunto alla propria emigrazione.
Vuole dimostrare le proprie capacità, ed ha preferito iniziare una propria attività per essere autonomo e poter guadagnare di più, ha messo su un’impresa autofinanziandosi, grazie proprio ai sacrifici ed a quel lungo periodo di lavoro come dipendente.
Il rapporto con i clienti Italiani è ottimo e le relazioni sono buone…, puntano più sulla qualità, che sulla riduzione dei prezzi…, iniziano ad assumere personale e collaboratori italiani, ed ovviamente soffrono anch’essi di questo periodo di crisi…
L’ottimo risultato ottenuto nel nostri paese, nasce in quanto il ricambio generazionale, da parte degli italiani, nel settore artigianale, manifatturiero e commerciale, non è avvenuto, anzi è stato completamente abbandonato…, ed è quindi in questa situazione di vuoto, che gli immigrati si sono sostituiti ed hanno preso quei posti, grazie soprattutto a quella grande volontà di lavorare, derivata soprattutto, da una voglia di riscatto sociale!!!
Certamente il passaggio verso l’integrazione è ancora lungo, i figli iniziano a studiare nelle nostre scuole, imparando la nostra lingua e adattandosi verso gli usi ed i costumi del nostro paese e chissà forse un giorno potranno ereditare l’azienda dei propri genitori, che nel frattempo saranno cresciute economicamente, sperando comunque che nel risiedere in questo nostro paese, non si riproporranno per i loro figli, le stesse motivazioni e problematiche, avute per i nostri…
Bisogna comunque dare inizio ad una nuova gestione economica, nei rapporti di questa nuova imprenditoria, che inizia con la valutazione di stima, sulla crescita demografica, porti a riconsiderare il sostegno che questa, possa con il tempo, apportare miglioramenti reale alla nostra economia, e che non risulti soltanto un ” mordi e fuggi “, dove attraverso trasferenti mensili, si portino gli utili ricavati, nei propri paesi d’origine, ritenendoli sempre gli unici e nei quali essi si sentono rappresentati e soprattutto garantiti…
















