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Non solo a Roma… ma anche a Catania si estorce sesso in cambio di carriere!!!

Non so dirvi perché… ma sono certo che potrei indovinare lo studio legale catanese che prometteva alle praticanti favori, in cambio di prestazioni sessuali…m
Ho appena letto la notizia inviatami dalla mia amica Romj e riprende in un certo modo, quanto avevo scritto proprio ieri, su un vergognoso Pm di Roma…
Oggi viceversa la notizia pubblicata dal giornalista Ignazio De Luca, fa riferimento a una condotta  abusiva e di violenza psicologica compiuta nei confronti di una donna nell’ambito lavorativo, attraverso reiterati comportamenti lesivi della dignità ed integrità psichica, ma soprattutto degradando le sue condizioni di lavoro…
Quanto sopra, è stato compiuto nei confronti di una praticante, costretta a subire ogni tipo di sopraffazione e di violenza sessuale, all’interno di uno studio legale della  nostra città…
L’unica sua colpa…???
Quella di essere un’attraente trentenne da poco laureata che, per fare praticantato e conseguire l’abilitazione, si è rivolta ahimé a quel cosiddetto… “studio legale“.
Come sempre da noi (terra dai forti preconcetti maschilisti), la valutazione professionale non è basata sulla preparazione dell’individuo, bensì… quando il soggetto è di natura femminile, sul suo essere più o meno piacente… 
Ecco quindi che quello studio legale si è trasformato in un vero e proprio “bunga-bunga”, una forma di soap opera a modello “Beautiful“… ma qui a provarci con Brooke non c’era Ridge, ma (provo a immaginarlo… ) un grasso avvocato calvo, convinto d’essere un grande “latin lover”…
Tralascio quanto ho letto sulle modalità sessuali richieste, peraltro il De Luca descrive perfettamente quegli individui, definendoli “rifiuti umani e gran pezzi di merda“!!!
La circostanza comunque ancor più grave è quella successiva all’accaduto e cioè, il non aver potuto denunciare l’accaduto all’ordine degli avvocati!!!
Perché da noi si sa, in questi casi, vige sempre il principio d’omertà e della protezione della casta, dove anche emeriti sconosciuti,  provano a dissuaderti dal fare il proprio dovere…
D’altronde il nostro ordinamento giuridico non ha ancora approntato una normativa ad hoc per questa particolare circostanza e solitamente tende a proteggere invece che incriminare, ma soprattutto garantisce che la carriera (per nulla…) “professionale” di quegli infami soggetti, non venga intaccata… 
Riflettevo… già: “In taluni casi… è una sfortuna, non poter contare su un fratello…”!!!
Speriamo quantomeno che la giustizia faccia il suo corso e che il nome di quello studio legale, venga pubblicato, affinché i suoi clienti, possano definitivamente allontanarsi!!!

Chi non controlla o insabbia… nel nostro Paese fa pure carriera!!!

Non comprendo tutto questo clamore per la vicenda “Cuc­chi”…
Era evidente a tutti, anche ai non addetti ai lavori, che qualcosa all’interno di quella caserma fosse successo…
Certo, scoprire soltanto ora che i carabinieri che non controllarono o che insabbiarono quanto accaduto, fossero stati tutti promossi,  lascia senza parole…
Ma si sa… questo è  il Paese che premia gli omertosi, che garantisce a chi sta zitto e non esce da quel proprio ruolo (da pecora) la possibilità di far carriera… 
È la “ca­te­na di co­man­do” a imporre ciò, è nessuno, si proprio nessuno… ha il coraggio di ribellarsi (d’altronde non farebbero i militari se non fossero essi stessi, predisposti alla sottomissione e ad eseguire gli ordini dei propri superiori)!!!
D’altronde pensare con la propria testa non è permesso, ancor meno boicottare i comandi ricevuti… anche quando questi possano ritenersi errati o non in linea con quei principi morali che proprio l’appartenenza all’arma dovrebbe garantire…
Ed invece, ecco manifestarsi i silenzi, le incongruenze, le relazioni fatte opportunamente sparire, i documenti alterati, il tutto per non fare emergere l’unica verità…
Perché di questo che si tratta… proteggere il sistema a tutti i costi!!! 
Sì la casta prima di tutto, con le gerarchie e la salvaguardia dei colleghi e ancor più dei diretti superiori… 
Perché se non si vuole scivolare nel dimenticatoio… bisogna stare zitti, se si vuole fare carriera… bisogna stare zitti, se non si vogliono avere ripercussioni personali o professionali… bisogna stare zitti!!!
Se si saprà stare zitti… si andrà avanti in tutto, altrimenti si verrà schiacciati da questo sistema fortemente ricattabile…

Ponte Morandi: Chi sapeva non ha detto niente e chi (forse) era stato portato a conoscenza non ha fatto nulla!!!

Eccoli, sono loro i responsabili di quei silenzi…
Mi auguro che nessuno tra voi pensi – anche solo per un solo istante – che quei signori sono degli emeriti incapaci… tutt’altro, quegli individui svolgono in maniera perfetta quanto “gli è stato ordinato di fare“!!!
E lì la loro bravura, perché riescono a oltrepassare con disinvolta noncuranza, quei principi morali solitamente definiti come invalicabili…
Ma non tutti la pensano così, anzi al contrario, coloro che si rendono disponibili rappresentano la maggioranza dei miei connazionali, i quali pur di far carriera o di rendersi credibili agli occhi dei loro superiori, fanno di tutto, in particolare sottacere quanto venuti a conoscenza…
“Silenzio, parla Agn”…. si il titolo di quella pubblicità calza a pennello per questi soggetti che fanno di quel loro mutismo, il loro principale requisito!!!
Ed eccoli quindi quei responsabili, ci sono tutti: direttore generale della vigilanza del ministero delle infrastrutture, responsabili di divisione, presidenti del Cda, amministratori delegati, direttore generale delle operazioni, il direttore del tronco di riferimento, direttore di manutenzione, direttore degli interventi e la lista continua con tutta una serie di direttori… fino all’ultimo e cioè, quello di cantiere. 
Attualmente i nomi finiti sulla scrivania del Procura sono all’incirca una trentina, tutti dirigenti e responsabili che avrebbero avuto consapevolezza dello stato in cui si trovava quel ponte di Genova, crollato come sappiamo il giorno prima di ferragosto, cagionando 43 vittime!!!
Ora ovviamente sono tutti in attesa di conoscere i nomi che verranno iscritti nel registro degli indagati con ipotesi di reato che vanno dall’omicidio plurimo colposo, al disastro colposo, fino all’attentato colposo alla sicurezza dei trasporti…
Ovviamente ora verrà la parte più difficile e cioè determinare se quei soggetti, fossero a conoscenza o meno dell’imminente crollo e se hanno fatto qualcosa per segnalarlo a chi di dovere…
Sì perché uno dei problemi ai quali solitamente in molti sfuggono (oltre quello di essere “omertosi”….), non è tanto l’aver avvisato i propri superiori dell’eventuale rischio, ma denunciare immediatamente quel pericolo avente il potenziale di causare danni, direttamente in Procura, affinché un giorno, quell’eventuale esposto presentato in tempi non sospetti, possa costituire un vero e proprio “paracadute” a quelle ipotesi di reato di cui si potrebbe restare coinvolti…  
In tal modo, “TUTTI” diventano responsabili, non solo quindi, chi si doveva occupare di garantire la salvaguardia di quelle infrastrutture o chi era addetto a svolgere quei necessari controlli e dare il via alle successive manutenzioni, ma anche chi, venuto a conoscenza del problema, a fatto in modo che non venissero prese immediatamente quelle necessarie precauzioni, quali ad esempio in questa precisa circostanza, la chiusura del traffico su quel viadotto.  
Perché è facile ricercare negligenze e soprattutto colpevoli da esporre al pubblico ludibrio, ma siamo certi che le nostre Istituzioni non fossero state portate a conoscenza del problema e come purtroppo molte volte avviene in questo nostro Paese, non si è dato seguito a quelle corrette segnalazioni???
Non mi sorprenderei difatti di leggere tra qualche giorno/mese o anno, in una nota testata giornalistica, che qualcuno – al di là di quei responsabili – sapesse e non ha fatto niente!!!