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Quel povero traghettatore di Caronte, rimasto senza nave e passeggeri!!!

Ricordate il post di qualche mese fa intitolato “La Sicilia a vedersi dalla Calabria è bellissima, ma poi scopri come ad aspettarti c’è Caronte!!!” – link http://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/02/la-sicilia-vedersi-dalla-calabria-e.html 

Terminavo quel post con queste parole: – una gestione che porta utili così interessanti e difatti, sembra che questa particolare condizione, apra ad altre ben più gravi circostanze… – ed  ora apprendo dell’esito negativo dell’istanza di riesame della misura di sequestro cui sono state recentemente sottoposte alcune delle navi di quella flotta. 

Ovviamente senza commentare il pronunciamento del Tribunale competente, che a detta della società  Caronte & Tourist Isole Minori, sarà appellato nelle sedi opportune, auspichiamo che le ragioni di quest’ultima verranno –  lo dico anche per il bene di noi isolani – riconosciute…

Per il momento comunque le navi restano ahimè sequestrate: Ne prendiamo semplicemente atto –continua la nota- fiduciosi nel poter dimostrare le condizioni di piena agibilità delle navi allo stato negate, nonostante le attestazioni di idoneità rilasciate da autorità pubbliche e soggetti certificatori. Il CdA di Caronte & Tourist Isole Minori ha dovuto prendere atto dell’esito del riesame e ha conseguentemente comunicato la risoluzione, per impossibilità sopravvenuta dei contratti in essere, con la Regione Siciliana relativi alle Isole Eolie, le Egadi e Ustica. Ciò in quanto il sequestro per l’asserita inidoneità delle navi al trasporto di Pmr (da noi fermamente contestata), ha determinato la contemporanea indisponibilità di ben tre navi che rende impossibile la prosecuzione del rapporto contrattuale, e (circostanza non meno rilevante) una – non più sostenibile – condizione d’incertezza giuridica. Di ciò abbiamo doverosamente dato formale comunicazione all’Ente regionale».

Certo, che si sia atteso il sopraggiungere del periodo estivo per effettuare il sequestro, ritengo sia un procedimento alquanto discutibile, mi riferisco in particolare al periodo strategico di alta stagione per quel settore, considerando l’alta affluenza turistica che ora viene fortemente penalizzata: forse questo provvedimento si sarebbe potuto compiere in un periodo diverso, ad esempio a inizi anno, tra Gennaio/Febbraio, oppure rimandarlo a fine estate, tra Ottobre e Novembre 

Non so… a volte accadono circostanze che lasciano noi – non addetti ai lavori – interdetti, già è come se la giustizia viaggiasse a velocità diverse da come si vorrebbe: a volte risulta essere lentissima in quei procedimenti che richiederebbero viceversa urgenza, proprio per evitare situazioni di malaffare e/o danno allo Stato, viceversa, quando si potrebbe posticipare certi provvedimenti, da cui nessuno può scappare, anche se parliamo di navi, beh… ecco che all’improvviso la giustizia diventa celerissima…

Mah… chi ci capisce qualcosa è bravo!!!

La Sicilia a vedersi dalla Calabria è bellissima, ma poi scopri come ad aspettarti c'è Caronte!!!

Sono giunto in Sicilia… una semplice toccata e fuga, ma che bello ammirarla al tramonto, un’isola meravigliosa, come la definì Goethe “chiave di tutto”, luogo di splendore, bellezza, armonia”, ma come poi aggiunse, “allo stesso tempo luogo di povertà, sofferenza, miseria e ingiustizia sociale”!!!

E difatti è proprio di questa ingiustizia sociale che vorrei parlarvi stasera.

Avevo attraversato quella mattina gran parte dell’Italia e senza grandi difficoltà – a esclusione degli ultimi 200 km percorsi in Calabria a corsie alternate, a causa dei lavori ( o dovrei dire dei non lavori…) in corso – ecco finalmente giungere intorno alle 15.00 a Villa San Giovanni.

Come riportavo sopra, nessuna complicanza mi aveva reso quel viaggio problematico, nessun incidente, neppure un ritardo causato da d’interruzioni stradali, quei caselli autostradali dedicati perfettamente funzionanti…  

Ah… Sicilia, sì… mia cara Sicilia, sei bellissima!!! 

Debbo ammetterlo un po’ mi è mancata e nel rivederla, dopo quasi un anno, mi ha dato come sempre una grande emozione; anche il saper di dover giungere ad essa attraversare il traghetto non mi rammarica, anzi posso aggiungere che provo una forte emozione nel vedere a pochi chilometri di distanza quella costa siciliana, si… certo, avrei dovuto dire “italiana”, ma questi due territori non solo non s’incontrano, ma soprattutto possiedono realtà completamente diverse e difatti, più si giunge verso il nord, più cioè ci si avvicina all’Europa, maggiore è la differenza che si avverte!!!

Certo ogni volta che attraverso questo stretto di mare, ricordo quelle immagini che hanno accompagnato il corso della mia vita, i gesti, le risate, le persone impresse nella mia mente, sì… ora tutti preferiscono viaggiare in aereo, volete mettere la la comodità di giungere in maniera celere alla meta, ma poi, quando ci si sofferma un attimo a pensare alla commozione di poter salire e scendere da quella “nave”, ci si sente quasi degli esploratori, non importa quanto quel viaggio duri,  già… poco meno di un’ora o di come quel traghetto non rappresenti una nave da crociera, il solo potersi affacciare su quel mare, il profumo che giunge grazie al vento e che inebria tutto il corpo, ci fa sembrare all’unisono con la natura circostante, quasi come se essa ci voglia accogliere e proteggere.

Ecco quanto sopra rappresenta ciò che ho sempre provato nell’attraversare quel lembo di mare, ma poi come sempre avviene, all’improvviso mi scontro con la realtà, fatti che da sempre combatto, denuncio e rappresentano le motivazioni che mi portano a voler star lontano da questa terra, già perché contrarie a quel pensiero che dice: se si vuole che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi!!!

Comunque, provo a non divagare, eccomi finalmente giunto dinnanzi al terminal per il pagamento e scopro, sono anni che non prendevo il traghetto, che il servizio è stato dotato di Telepass, consentendo di acquistare e ritirare il biglietto utilizzando la pista dedicata e godendo – come riportato nel loro sito ufficiale – “della comodità di non dover scendere dal proprio veicolo ed essere costretti a fare la fila in biglietteria”!!!

Bellissimo, finalmente anche la Calabria e la Sicilia si sono dotati di un sistema informatizzato e moderno, un servizio automatizzato che permette finalmente il transito, senza alcun costo aggiuntivo rispetto a quanto previsto dal canone Telepass…

Ed allora eccomi giungere nella fila dedicata, mi indirizzo verso il semaforo verde, ma questo è stranamente chiuso, sì… da una sbarra di blocco automatica; all’improvviso un addetto mi fa segnale di passare nella corsia adiacente, tra l’altro da lontano l’avevo vista bloccata a causa di un altro automobilista, ma comunque dopo alcuni minuti, mi viene permesso di entrare…

Giungo dinnanzi alla sbarra di uscita, pensando che l’apparato emettesse automaticamente il biglietto da presentare dinnanzi l’ingresso del traghetto, ma così non è; tra l’altro, l’addetto che mi aveva fatto segno con la mano di entrare, si era incredibilmente dileguato (già… era andato insieme ad una collega verso un distributore automatico poco distante…) ed allora mi sono rivolto all’operatore presente nella corsia a pagamento, spiegando di essere in possesso del telepass.

Quest’ultimo, cadendo dalle nuvole e guardandomi quasi fossi un alieno, mi suggerisce di premere sul monitor il pulsante (a tatto) di colore rosso: uscita senza biglietto.

Faccio notare, che l’indicazione ricevuta dovesse essere errata, perché il sottoscritto doveva prenderlo il biglietto, ma egli mi comunica di procedere per come suggerito!!! Beh… premo il pulsante e non accade nulla, la sbarra rimane sempre abbassata!!!

A quel punto, emerge tutta la mia “indignazione” che mi fa pentire di essere lì, già… se solo potessi vorrei girare l’auto e andarmene via, il più lontano possibile!!!

Comprendo che forse sia giunto il tempo che il sottoscritto si riadatti alle condizioni richieste da semrpe da queste terre, intimo immediatamente di aprire la sbarra e di farmi uscire da quello che considero un “sequestro di persona“, chiedo a quale ufficio debba rivolgermi; mi viene indicato quello di fronte, ma come già prevedevo al suo interno non trovo nessuno, ancor meno bussando la porta…

A questo punto nel girarmi, scopro d’aver individuato in lontananza quell’operatore che mi aveva segnalato di entrare, era tranquillo, posto lì a discutere dinnanzi a quel distributore automatico, gli intimo con veemenza di venire immediatamente e quando sopraggiunge, gli chiedo per quale motivo, dopo avermi fatto entrare nella corsia dedicata si era allontanato, pur sapendo che quel sistema telematico “farlocco” non funzionasse, d’altronde la prova mi era stata data dall’automobilista che mi aveva preceduto… 

Egli, quasi fosse sorpreso di quella circostanza (ma d’altronde che dire… non è certo colpa sua, fintanto che le assunzioni nel nostro paese vengono gestite dalla politica e mai per meriti, non cambierà mai nulla e d’altronde permettetemi di aggiungere, ma di quali “meriti” parliamo, la maggior parte non è capace neppure – come diceva mio padre – di fare “zero” con il bicchiere“…) mi chiede di seguirlo, sì proprio in quell’ufficio in cui non vi era nessuno, ed ecco che finalmente, aggiungerei “miracolosamente” viene elaborato da una stampante quel biglietto!!!

E’ passata quasi mezzora, già lo stesso tempo che richiede quella traversata di noi poveri “dannati” residenti, ma questo rappresenta un argomento cui nessun governatore della Regione si è mai interessato, ma d’altronde basti rivedere i loro nomi (e soprattutto quali condanne hanno ricevuto…), auspico quantomeno ora che l’attuale Presidente Schifani, leggendo forse questo post, provi finalmente a trovare una soluzione, senza dover obbligare quei suoi conterranei a pagare 35 euro per poter giungere a casa!!! 

Continuando, percorro (dopo aver atteso una coda, peraltro quest’ultima costituita dai tanti autisti che in quel mio “girovagare” mi hanno di fatto sopravanzato e vorrei rimarcare come il disagio subito, abbia permesso a molti di loro di riuscire a prendere il traghetto antecedente a quello del sottoscritto…) quei pochi metri che mi dividono dall’ingresso al traghetto e mi fermo dinnanzi ad un operatore, posto lì a controllare i tagliandi e nell’osservare quella sua barba bianca ripenso a “Caronte”, sì… con gli occhi circondati da fiamme che minaccia severi castighi ai “dannati” e li fa salire sulla sua barca, battendo col remo le anime di tutti quei miei conterranei che mai hanno pensato di ribellarsi, ma che viceversa hanno preferito adagiarsi sul fondo…

Ho letto stamani un articolo su “Cultura identità” intitolato “Quel ponte sullo Stretto che s’ha da fare”:  https://culturaidentita.it/quel-ponte-sullo-stretto-che-sha-da-fare/ ma ormai sono convinto che sono pochi coloro realmente interessati affinché quel ponte si realizzi!!! 

D’altronde ditemi, perché mai qualcuno dovrebbe rinunciare ad una gestione che porta utili così interessanti e difatti, sembra che questa particolare condizione, apra ad altre ben più gravi circostanze, le stesse peraltro che sono state riportate in un articolo scritto nel febbraio 2021 da Enrico Bellavia e Antonio Fraschilla: https://espresso.repubblica.it/attualita/2021/02/23/news/mafia_a_bordo_traghetti_e_ndrine-288158288/

Ma quella rappresenta un’altra storia o chissà se forse dovrei dire: sempre la stessa???

Non ti curàr di loro, ma guarda e passa…

Vi ricordate dei peccatori incontrati da Dante Alighieri nell’Antinferno…, quel luogo che precede l’Inferno, privo di vita ( materiale e spirituale) e dove non vi è l’ alternarsi del giorno e della notte…e con un guardiano, il famoso Caronte, con la sua barca, necessaria per poter traghettare le anime sulla riva opposta del fiume… 

Durante la narrazione fantastica del suo viaggio ” Canto III della Divina Commedia”, nel regno dell’oltretomba, il poeta incontra dei dannati particolari…
Sono coloro che nel corso della loro vita non si sono mai schierati…, non hanno mai scelto dove stare, nel bene o nel male, non si sono mai proposti, sempre dietro agli altri per non osare… per non manifestare, limitandosi ad adeguare ogni loro decisioni a quella del più forte… 
Dante l’interpone qui… in quanto li giudica indegni di meritare sia la felicità del Paradiso che le pene dell’Inferno… proprio a causa di questo loro essere vile, che li condusse – nella loro precedente vita – a non saper mai scegliere, rimasti sempre imparziali ed ora, costretti a girare nudi per l’eternità ed a rincorrere un’ insegna bianca, quindi vuota di significato, esattamente come la loro vita… priva di seguire degli ideali, ed inoltre, vengono punti da mosconi e vespe ed il sangue mescolato alle lacrime cadute, viene raccolto e succhiato da quei fastidiosi vermi, aggrappati ai loro piedi…

Il sommo poeta definisce queste anime, come quelle di peccatori “che mai non fur vivi”!!!

S’intuisce come il disprezzo verso questa categoria è massimo… e tanto accanimento si spiega perché, egli ritiene di estrema importanza la scelta tra il bene ed il male, non soltanto dal punto di vista etico ma anche per quanto riguarda quello civile…, durante lo svolgimento della propria vita quotidiana, nelle scelte sociali, politiche, nell’esplicare i propri doveri, perché chi si sottrae ad essi… non è degno (secondo il pensiero dantesco), di alcuna considerazione.
In un momento di riflessione, pensavo… che in questi anni, la lista di coloro che sono andati ( e di quanti li raggiungeranno di qui a breve…) ad ampliare quel mondo degli “Ignavi” si è certamente incrementato… forse tra tutti i livelli danteschi, questo potrebbe essere stato quello con il maggior esubero…
Io avevo iniziato così… per scherzo a fare una lista di nomi… ma mi sono accorto che erano talmente tanti, troppi, che, neanche se avessi adottato per tale circostanza, quanto di più appropriato -vedasi il famoso rotolone “regina”- sarei riuscito nell’intento… 
Sono uomini/donne inconsistenti, meschini, che hanno cercato e cercano ancora oggi, con la loro stupida inutilità, di rendere questo nostro paese come quell’antinferno a cui sono senz’altro indirizzati… 
Ma se oggi siamo in questa tragica condizione è proprio perché, molti tra voi, “ignavi”, avete permesso loro di sostituirvi… di prenderne il vostro posto, di parlare ed operare per conto vostro, di assumere quelle scelte a cui voi avete esitato, indugiato, nel decidere quel NO quando era necessario… e neppure quando, vi siete alzati per gridare e scegliere il bene per il vostro paese, la vostra terra…, ecco, vi siete arresi… ancor prima di cominciare, standovene zitti… senza pronunciare quel necessario SI…, inermi, in quel silenzio assordante!!!
Vorrei imprecare,  sbattervi la testa contro il muro…, tentare di scuotervi da questo torpore a cui siete da sempre assuefatti, sperare di poter mutare ed invertire questo stato di deboli coscienze, per coinvolgervi in una sfida che possa scontrarsi con questo sistema malato… 
Vi guardo…, vi scrollo… ma vedo solo dei “relitti”, vacui e spenti…
Riprendo nuovamente a camminare… e senza girarmi ripeto: non ti curàr di loro, ma guarda e passa…  

E io ch’avea d’error la testa cinta,
dissi: “Maestro, che è quel ch’i’ odo?
e che gent’è che par nel duol sì vinta?”.
Ed elli a me: “Questo misero modo
tengon l’anime triste di coloro
che visser sanza infamia e sanza lodo.
Mischiate sono a quel cattivo coro
delli angeli che non furon ribelli
né fur fedeli a Dio, ma per sé foro.
Caccianli i ciel per non esser men belli,
né lo profondo inferno li riceve,
ch’alcuna gloria i rei avrebber d’elli”.
E io: “Maestro, che è tanto greve
a lor che lamentar li fa sì forte?”.
Rispuose: “Dicerolti molto breve.
Questi non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che ‘nvidïosi son d’ogne altra sorte.
Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa…
(Dante Alighieri, Inferno III, 31-51)