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La politica a Catania??? E' sempre decisa dagli stessi uomini!!!

Se dovessi descrivere quanto sta avvenendo dietro le quinte della nostra politica, se pensassi ai nomi di quei politici che più di tutti si sentono pronunciare in questi giorni, ecco… potrei raccontarvi una storia, sì una di quelle che appartiene a un recente passato, ma che appena avrete terminato di leggerla, vi sembrerà molto attuale…   
Comincia così…
Raffaele Lombardo prosegue nel suo progetto di autonomista allargando sempre più i suoi consensi, in particolare nei confronti della gran massa degli scontenti del centrodestra… 

In questo progetto sui trova a fianco Nello Musumeci che uscito da Alleanza Nazionale ha fondato “Alleanza Siciliana”… 
Il MPA continua quindi a crescere ma per comprendere la situazione bisogna fare un passo indietro, sì bisogna ritornare al 2004 per ricordare un episodio che si rivelerà decisivo nel condizionare tutto il periodo successivo: la candidatura di Giuseppe Castiglione al Parlamento europeo. 
Questa scelta lo porta ovviamente ad abbandonare l’incarico di vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura, una posizione di grande potere che viene scambiata con un posto a Bruxelles che invece di potere ne consente di gestire ben poco!!! 
Le conseguenze dirette e indirette furono: l’abbandono di Forza Italia da parte di Ferdinando Latteri, l’entrata in Giunta regionale di Giovanni Pistorio del MPA con un incarico importante (la Sanità) con la conseguente possibilità di creare le altre due liste che alle comunali catanesi consentiranno il grande successo dell’Autonomia, l’indebolimento del gruppo Firrarello sia al governo (nessun rappresentante) sia all’Assemblea Regionale (subentra Nino Garozzo già eletto sindaco di Acireale che è quindi costretto a lasciare a sua volta il posto a Giuseppe Arcidiacono).
A tutto questo va aggiunto che Firrarello e principalmente Castiglione avevano osteggiato in tutti i modi la ricandidatura a sindaco di Scapagnini poi risultata vincente, non è difficile comprendere il ridimensionamento dell’intera componente…
Forza Italia a Catania subisce quindi una doppia erosione di voti: da un alto verso la Margherita e il nascente Partito Democratico, dall’altro verso il MPA e in misura minore l’UDC.
La polemica scatenata da Castiglione nell’ottobre del 2007 contro Lombardo e Scapagnini (oltre ad una incomprensibile solidarietà a Bianco) scatenano le ire di Gianfranco Micciché e danno l’impressione della volontà di scatenare un “casus belli” per uscire dal centrodestra.
A quel punto Scapagnini e Salvo Fleres, facendo riferimento direttamente a Gianfranco Micciché, creano una nuova componente all’interno di Forza Italia che si pone in contrasto con quella di Firrarello e dialoga apertamente con Lombardo…
Una rottura che parte dal congresso azzurro del 6 luglio che Fleres definì “non una riunione di partito ma solo di una componente di esso”…
Nelle amministrazioni più importanti, mentre Lombardo “mette alla porta” gli assessori di Forza Italia in “attesa di chiarimenti” al comune di Catania su 15 assessori ben 13 fanno riferimento diretto o indiretto al MPA considerando che due di Forza Italia (Vasta e Nicotra) rompono anch’essi con Firrarello e il terzo (Zappalà) effettua solo un “passaggio virtuale”, aggiungendo il fatto che il vicesindaco Giuseppe Arena, isolato in AN, viene garantito nel suo ruolo dal solito Lombardo…
Gli unici due veramente indipendenti dall’Autonomia sono Salvo Santamaria e Fabio Fatuzzo (il primo referente di Santo Castiglione e del gruppo che a livello nazionale di riconosce il Gianni Alemanno, il secondo vicino a Basilio Catanoso).
E proprio Catanoso è nel centrodestra il miglior alleato di Firrarello e Castiglione…
Da segnalare, infine, l’adesione di Alleanza Siciliana alla “Destra”, il movimento creato da Francesco Storace.
Altro avvenimento importante di quell’inizio di autunno del 2007 è l’eclissi di Enzo Bianco, dominatore della scena politica catanese da quasi un ventennio.
La sconfitta subita nel maggioritario da parte di Giuseppe Palumbo nel 2001 aveva appannato un tantino la sua figura ma la crescita di consensi registrata negli anni successivi lo aveva riportato quasi agli antichi splendori.
La sconfitta del maggio 2005 da parte di Scapagnini fu l’inizio del tracollo politico per di più Bianco, prima leader indiscusso, doveva fare ora i conti col prestigioso ruolo nazionale ricoperto da Anna Finocchiaro e con la presenza nel centrosinistra catanese di diversi personaggi di spessore come Ferdinando Latteri, Giovanni Burtone, Salvo Andò, Giovanni Barbagallo, Gianni Villari ma principalmente Orazio Licandro e Cinzia Dato che nell’estate appena trascorsa aveva polemicamente abbandonato la Margherita, e conseguentemente il progetto del Partito Democratico, per approdare alla Costituente Socialista…
Questa è solo una parte della storia… ma se qualcuno è ancora convinto che vi sia stata un innovazione politica oppure un rinnovamento dei suoi referenti, forse è meglio che torni nuovamente a riflettere…
Perché a differenza di ciò che accade nelle vite di ciascuno di noi, in quella semplice evoluzione che andiamo vivendo ed osservando come tutto intorno si vada trasformando, vedasi ad esempio… gli affetti, le persone, il lavoro, le amicizie, sì… a differenza di quanto accade solitamente ciò che accade in politica resta totalmente inalterato… anzi potrei dire immutato, perché è così che si vuole, ed è così che andrà fintanto che si terranno ancora gli occhi chiusi…
Ma d’altronde non si dice che l’occhio vede solo ciò che la mente è preparata a comprendere??? Infatti, basti osservare quanto avviene da noi!!! 

Amnesty international… è sono 50!!!

Amnesty International ha compito cinquant’anni…
Per chi non lo sapesse, è un’Organizzazione non governativa indipendente e rappresenta il più grande movimento globale difensore dei diritti umani, si riconosce nei principi della solidarietà internazionale. L’associazione fondata nel 1961 dall’avvocato inglese Peter Benenson, iniziò lanciando una campagna per l’amnistia dei prigionieri di coscienza. 
Sono più di un milione le persone che condividono la stessa concezione dei diritti umani in tutto il mondo e che hanno la possibilità di agire rapidamente ed efficacemente sin dal momento in cui ad Amnesty perviene notizia di abusi che, rientrano nella sua missione. 
Queste persone lottano per i diritti umani in modi diversi. Ci sono i soci iscritti all’organizzazione e si uniscono ai gruppi e partecipano alle campagne. I donatori sostengono questo lavoro con contributi finanziari, ed infine molte persone assistono il movimento anche soltanto firmando una petizione di Amnesty International a un tavolino.
In questi anni, Amnesty ha messo a punto nella lotta contro le violazioni dei diritti umani, la cosiddetta ” campagna internazionale “; questa è una delle più impegnative. in particolare, una campagna su un paese o su un tema coinvolge a tutti i livelli il movimento e prevede l’utilizzo delle più diverse tecniche per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e la pressione verso i governi violatori: vengono inviati appelli, sono contattate le ambasciate, vengono organizzati eventi pubblici, ed infine si svolgono attività di lobby presso i governi e le organizzazioni internazionali.
Il lavoro di Amnesty per i singoli casi di vittime di violazioni dei diritti umani rimane il cuore delle attività dell’intero movimento, di tutti gli attivisti nel mondo, attraverso gli appelli, le lettere e la pressione costante sui governi responsabili.
Il socio singolo può partecipare anche agli appelli, inviando lettere per contribuire alla pressione internazionale esercitata dal movimento su casi specifici, attraverso migliaia di cartoline, telegrammi, lettere, fax, messaggi di posta elettronica creano intorno ai casi una visibilità e un interesse che mettono in seria difficoltà i governi. 
La dimostrazione è data dai molti prigionieri liberati grazie ad Amnesty!!!
Nel 73′ è nata la tecnica delle azioni urgenti, cioè quando è fondamentale agire immediatamente. 
E’ stata infatti ideata per contrastare l’uso sistematico della tortura, che spesso si concentra nei primi momenti dopo l’arresto, quando è necessario intervenire in tempi rapidissimi per far sentire alle autorità la pressione dell’opinione pubblica.
Un’altra modalità di azione utilizzata da Amnesty è quella della crisi, che viene attivata quando in un paese si verifica un aggravamento delle violazioni dei diritti umani a causa di guerre, conflitti interni, catastrofi ambientali o altre situazioni di emergenza. Il meccanismo della “crisis-response” prevede tante attività fortemente concentrate per fermare gli abusi sui civili e per contribuire a porre i diritti umani al centro di ogni azione della comunità internazionale.
Parte del lavoro di Amnesty è fare richieste e pressione sui governi, rendere pubbliche le loro violazioni e inviare raccomandazioni sul rispetto dei diritti umani, con una delicata attività di rapporti con le istituzioni: le autorità italiane, l’Unione europea, le Nazioni unite e le altre Organizzazioni intergovernative.
Un altro aspetto fondamentale dell’impegno di Amnesty è quello dell’ educazione ai diritti umani. Un processo di lungo periodo che costituisce una strategia preventiva efficace di difesa della dignità e della libertà di ogni individuo. Un lavoro che parte dalle scuole ma si estende a tutti gli ambiti della formazione.
Auguri quindi e grazie per quanto fate…per la mia libertà e per la libertà di tanti… grazie per quella forza, per quella coerenza, per quella determinazione nella lotta, per quella generosità che esalta l’essere umano… grazie perchè con Voi, attraverso i vostri sforzi, il diritto fondamentale alla libertà, alla giustizia, il fondamentale rispetto della dignità umana, potrà sempre essere in ogni luogo garantito…; ad Amnesty International tutta la mia gratitudine, la mia ammirazione e la sempre presente disposizione a collaborare in tutto quanto sia necessario.

Amnesty international… è sono 50!!!

Amnesty International ha compito cinquant’anni…
Per chi non lo sapesse, è un’Organizzazione non governativa indipendente e rappresenta il più grande movimento globale difensore dei diritti umani, si riconosce nei principi della solidarietà internazionale. L’associazione fondata nel 1961 dall’avvocato inglese Peter Benenson, iniziò lanciando una campagna per l’amnistia dei prigionieri di coscienza. 
Sono più di un milione le persone che condividono la stessa concezione dei diritti umani in tutto il mondo e che hanno la possibilità di agire rapidamente ed efficacemente sin dal momento in cui ad Amnesty perviene notizia di abusi che, rientrano nella sua missione. 
Queste persone lottano per i diritti umani in modi diversi. Ci sono i soci iscritti all’organizzazione e si uniscono ai gruppi e partecipano alle campagne. I donatori sostengono questo lavoro con contributi finanziari, ed infine molte persone assistono il movimento anche soltanto firmando una petizione di Amnesty International a un tavolino.
In questi anni, Amnesty ha messo a punto nella lotta contro le violazioni dei diritti umani, la cosiddetta “ campagna internazionale ”; questa è una delle più impegnative. in particolare, una campagna su un paese o su un tema coinvolge a tutti i livelli il movimento e prevede l’utilizzo delle più diverse tecniche per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e la pressione verso i governi violatori: vengono inviati appelli, sono contattate le ambasciate, vengono organizzati eventi pubblici, ed infine si svolgono attività di lobby presso i governi e le organizzazioni internazionali.
Il lavoro di Amnesty per i singoli casi di vittime di violazioni dei diritti umani rimane il cuore delle attività dell’intero movimento, di tutti gli attivisti nel mondo, attraverso gli appelli, le lettere e la pressione costante sui governi responsabili.
Il socio singolo può partecipare anche agli appelli, inviando lettere per contribuire alla pressione internazionale esercitata dal movimento su casi specifici, attraverso migliaia di cartoline, telegrammi, lettere, fax, messaggi di posta elettronica creano intorno ai casi una visibilità e un interesse che mettono in seria difficoltà i governi. 
La dimostrazione è data dai molti prigionieri liberati grazie ad Amnesty!!!
Nel 73’ è nata la tecnica delle azioni urgenti, cioè quando è fondamentale agire immediatamente. 
E’ stata infatti ideata per contrastare l’uso sistematico della tortura, che spesso si concentra nei primi momenti dopo l’arresto, quando è necessario intervenire in tempi rapidissimi per far sentire alle autorità la pressione dell’opinione pubblica.
Un’altra modalità di azione utilizzata da Amnesty è quella della crisi, che viene attivata quando in un paese si verifica un aggravamento delle violazioni dei diritti umani a causa di guerre, conflitti interni, catastrofi ambientali o altre situazioni di emergenza. Il meccanismo della “crisis-response” prevede tante attività fortemente concentrate per fermare gli abusi sui civili e per contribuire a porre i diritti umani al centro di ogni azione della comunità internazionale.
Parte del lavoro di Amnesty è fare richieste e pressione sui governi, rendere pubbliche le loro violazioni e inviare raccomandazioni sul rispetto dei diritti umani, con una delicata attività di rapporti con le istituzioni: le autorità italiane, l’Unione europea, le Nazioni unite e le altre Organizzazioni intergovernative.
Un altro aspetto fondamentale dell’impegno di Amnesty è quello dell’ educazione ai diritti umani. Un processo di lungo periodo che costituisce una strategia preventiva efficace di difesa della dignità e della libertà di ogni individuo. Un lavoro che parte dalle scuole ma si estende a tutti gli ambiti della formazione.
Auguri quindi e grazie per quanto fate…per la mia libertà e per la libertà di tanti… grazie per quella forza, per quella coerenza, per quella determinazione nella lotta, per quella generosità che esalta l’essere umano… grazie perchè con Voi, attraverso i vostri sforzi, il diritto fondamentale alla libertà, alla giustizia, il fondamentale rispetto della dignità umana, potrà sempre essere in ogni luogo garantito…; ad Amnesty International tutta la mia gratitudine, la mia ammirazione e la sempre presente disposizione a collaborare in tutto quanto sia necessario.