Quanto emerso stamani e riportato dai Tg nazionali e dalle note testate web, da seguito a quel mio post intitolato “Cave abusive…??? Sono come “l’elefante nella stanza” il cui link è http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/01/cave-abusive-nel-parco-delletna-sono.html
D’altronde come si vuole definire una cava abusiva estesa 90.000 metri quadrati e profonda in alcuni punti (rispetto al piano originario) oltre 20 metri con l’aggravante di essere stata realizzata in un’area sottoposta dalla regione siciliana a vincolo archeologico…
A guardare il video del gruppo “NOE” ripreso dagli elicotteristi del Comando Carabinieri Tutela Ambientale, si resta senza parole… già, perché anche il più novello cittadino comprende perfettamente che lì… è stata rasa una montagna!!!
Non parliamo quindi dei cosiddetti “esperti” del settore che ovviamente non possono definirsi “incompetenti”… bensì collusi!!!
Sì perché ciò che adesso è importante fare emergere da questa inchiesta, non è soltanto conoscere i nominativi dei responsabili di quella azienda – ora denunciati per inquinamento ambientale aggravato, esecuzione di opere su beni con vincolo paesaggistico senza la prescritta autorizzazione nonché di deturpamento e distruzione di bellezze naturali – no… ciò che adesso vogliamo sapere sono i nomi di tutti quei responsabili del settore che hanno fatto finta di non sapere!!!
E’ sono tanti… da quei dirigenti posti all’interno degli assessorati della regione siciliana, a quanti operano nei distretti minerari, ai loro funzionari, responsabili, al personale forestale addetto a quell’area, alle società terze che si sono rifornite in questi anni di quelle forniture e per finire, i nomi di quei liberi professionisti addetti alla gestione, controllo e sicurezza sul lavoro…
Se dovessimo contare tutti i nomi che hanno partecipato direttamente e indirettamente a quelle collusioni, penso che la lista sia così lunga, da far crollare immediatamente quell’apparato… ma certamente insabbiare una circostanza così eclatante non può più essere consentito, occorre quindi che il governo Nazionale intervenga immediatamente a sanare una posizione di legalità, che l’attuale governo regionale non è riuscita finora a contrastare!!!
Un settore quello dell’estrazione, vagliatura, trasporto del materiale lavico e calcareo, destinato inoltre ad alimentare il ciclo della produzione e fornitura di calcestruzzo è difficile se non impossibile da controllare, non solo, in quanto crea un ingente danno al patrimonio ambientale, ma soprattutto determina in quel settore, una sleale concorrenza che influisce sia sui prezzi di mercato che sul rispetto delle normative previste…
Ma sono contingenze quest’ultime non sempre portate ben in conoscenza, difatti basti cliccare la parola “cave” su google e vedrete che difficilmente – prima di quest’anno solare – troverete notizie che trattano su quelle metodologie “illegali” applicate in particolare a quel settore… anzi viceversa, troverete poco o nulla!!!
Difatti quei pochi post a riguardo, sono stati scritti dal sottoscritto; basta semplicemente scrivere nella voce “cerca nel blog” la parola “cave”, che si aprono tutta una serie di post sull’argomento e chissà se forse nel suo piccolo, questo mio blog, non abbia dato un esiguo contributo a quei sequestri di cave, che da un anno a questa parte, sono stati portati alla luce…












