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Sono commercialisti e uomini di affari coloro che in giro per il mondo hanno riciclato i proventi della droga!!!

E’ quanto emerso dall’inchiesta del pm Maurizio De Marco, un magistrato che sta indagando sulle fortune di un broker del narcotraffico, lo stesso tra l’altro che possedeva in casa due quadri di Van Gogh, spariti nel 2002!!!

Dagli atti dell’inchiesta emergono i nomi di commercialisti e uomini di affari che in giro per il mondo, hanno messo a frutto i proventi della droga….
In che modo? Semplice, investendo in oro e trasformando quella carta moneta, in qualcosa di digitale, come ad esempio i “Bitcoin”.
Un lavoro lungo e meticoloso che è stato portato alla luce grazie alla rivelazione di pentiti, ma soprattutto attraverso i riscontri bancari e le intercettazioni ambientali e telefoniche!!!
Li chiamano “cambisti” e secondo la DEA (“Drug Enforcement Administration” – l’agenzia federale antidroga statunitense), il gruppo ha soci in tutto il mondo, Italia compresa, ed ha finora movimentato oltre 20 miliardi di dollari per aprire nuove società e/o investire nel mondo della finanza.
Non bisogna dimenticare che ai soggetti di cui sopra, si sommano coloro che offrono da semplici cittadini la propria identità, ponendola a disposizione di quel sistema criminale, non solo per aprire conti correnti e/o carte di credito (sulle quali vengono accreditate le somme provenienti da quei traffici illeciti, ma anche per effettuare con il denaro ricevuto operazioni finanziarie, il tutto trattenendo per se il 4% della cifra ricevuta…
Ovviamente sono tutti sistemi semplici ma perfettamente collaudati e permettono non solo di spostare quel denaro, ma di riciclarlo attraverso società cartiere (società che vendono servizi inesistenti con fatture, invece, reali. La società cosiddetta sana riceve la fattura e la paga con un bonifico…) e così guadagnano tutti…
Difatti, la cartiera trattiene una percentuale (generalmente si viaggia intorno al 10%) e restituisce il denaro cash, a questo punto entra in gioco la criminalità organizzata che si ritrova denaro liquido da riciclare e fornisce i contanti alla cartiera che li paga con un bonifico su un conto estero; l’imprenditore ha così evaso le tasse e si è creato una riserva di denaro in nero, la cartiera ha ottenuto la percentuale sulla transazione e risparmiato l’Iva che non verserà mai allo Stato (essendo destinata a sparire) e il narcotrafficante ha spostato il denaro all’estero incassando anche una percentuale….
Ho scritto in questo mese numerosi post sui metodi di riciclaggio e ritengo che sia ormai evidente a tutti come, ogni qualvolta si provi a limitare quel sistema illegale, i suoi opposti interlocutori criminali, trovino nuovi escamotage – come quelli per l’appunto sopra descritti – che fanno sì da eludere tutti i controlli posti in atto, grazie ad una rete di professionisti collusi che evidenzia con le proprie azioni, il disprezzo per le regole e per i principi di legalità, pur di ottenere per se, qualche euro in più in tasca!!!

La libertà non può mai essere "Pizzo"!!!

Una presa per il cul…. 

Già, prima vittima della mafia e poi dell’antimafia!!!

Sembra incredibile eppure – a suo dire – da entrambe, questo imprenditore campano, ha subito di fatto un estorsione. 

Ed allora raccontiamo questa storia…

Siamo nel marzo 2020 e alcuni affiliati alla camorra chiedono ad un imprenditore di pagare il pizzo, seimila euro all’anno, sì… questo era il prezzo da pagare per poter continuare la propria attività.

L’imprenditore decide allora di denunciare e così pochi giorni dopo iniziano le ritorsioni, cui son seguite di lì  a poco, minacce, furti, precisamente due furgoni.

L’imprenditore comunque si dimostra fermo nelle sue posizioni e non paga e così con il passar del tempo, il suo caseificio viene un giorno avvolto dalle fiamme, un danno quantificato secondo i consulenti assicurativi intorno al milione di euro!!! 

Comprendere da voi come in quell’incendio, non sia bruciata la sola azienda, ma tutta la vita di un onesto imprenditore e soprattutto il futuro della propria famiglia; ma non solo, grazie a questo Stato fallace nel saper proteggere quei cittadini coraggiosi, è andata in fumo anche quel po’ di legalità che ancora sopravviveva!!!

E sì… perché le cose vanno dette con il loro nome e cognome, senza giri di parole, senza quei classici proclami o quelle abituali iniziative del caz…, peraltro sono le stesse che sappiamo bene non portano a nulla, perché lo Stato, si quello stesso Stato che tanto si vanta ora (dopo trent’anni…) di aver preso il boss di Castelvetrano, deve saper dimostrare di esserci sempre, in particolare proprio quando accadono fatti gravi come quelli sopra descritti!

Ma sappiate comunque che la circostanza più grave non è quella riportata sopra (se pur certamente gravissima…), già… perché dopo essere stato vittima di quell’associazione criminale, ecco giungere per quell’imprenditore una nuova batosta: l’associazione antiracket!!!

Difatti, chi avrebbe dovuto affiancarlo con un supporto legale in quella lotta alla criminalità, per come d’altronde riportato in quel loro Statuto “promuovere l’elaborazione di strategie di difesa e di contrasto al racket delle estorsioni, all’usura e a tutte le forme di criminalità che ostacolano la libertà d’impresa. Inoltre, si impegna a garantire assistenza legale e solidarietà agli imprenditori vittime del fenomeno mafioso ed in particolare a chi è colpito da attività estorsive ed usurarie – e veniamo agli obblighi – gli associati hanno l’obbligo di svolgere la propria attività verso gli altri in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, anche indiretto”, si dimostra nei fatti altrettanto esecrabile, chiedendo a quel disperato imprenditore, un costo di tremila euro al mese, per intervenire a favore della sua causa…

Sorge quindi una domanda: ma in quello Statuto l’Associazione non dichiarava di garantire il gratuito patrocinio? Ed allora com’è possibile che accade il contrario (già le circostanze fanno pensare che esse non siano nei modi così dinnanzi anzi tutt’altro…), perché “per essere difesi, bisogna pagare” e così quell’imprenditore è costretto ad effettuare i bonifici richiesti, due da tremila euro ciascuno, con causale: spese legali!!!

La storia ovviamente continua con rassicurazioni, promesse di denaro che non giungeranno mai ed infine prese di distanza da parte del Presidente dell’Associazione antiracket (che ha dichiarato di essere sorpreso e di non sapere nulla di questa vicenda), per quel loro associato che ha evidenziato, comportamenti e atteggiamenti, inqualificabili. 

Quest’ultimo, va detto è stato denunciato dall’associazione antiracket e si è dovuto dimettere dall’incarico.

In questi anni ho scritto post feroci su talune associazioni antimafia di facciata (basti scrivere su “cerca” la parola “antiracket”), non per nulla le stesse cronache giudiziarie, hanno evidenziato come queste organizzazioni non siano nuove a questa tipologia di comportamenti e le denunce presentate in tutta Italia, da tantissimi imprenditori, confermano ma soprattutto rafforzano, quelle disonorevoli prassi!!!

Certo non proprio una pagina di legalità di cui andare fieri, per fortuna che queste rappresentano la minoranza nel Paese…

L'organizzazione più pericolosa in Italia è…

Oggi (a differenza di quanto si possa pensare) l’organizzazione più pericolosa – al pari di  quelle criminali che operano nel nostro paese, come mafia, ‘ndragheta, camorra, sacra corona unita, etc… – è quella che senza metodi violenti ed operando nel proprio contesto “regionale” ma senza disdegnare operazioni al di fuori di quel loro territorio, agisce con modalità discrete, ma certamente peggiori di quella associazioni criminali!!!

Difatti, il sistema colluso a cui faccio riferimento è ancor più infimo, perché basa la propria forza sulla ramificazione economica, finanziaria e politica del Paese…

In particolare è proprio sul contesto relazionale che determina la propria penetrazione, attraverso acquisizioni e gestione delle posizioni di potere, avvalendosi di un modello culturale ormai collaudato che di fatto approfitta delle debolezze umane e che determina quell’imprescindibile consenso sociale…

Difatti, da una più attenta analisi si può individuare al suo interno una serie d’individui che operano all’interno delle istituzioni, già… proprio nello Stato, quasi che questo organismo fosse suddiviso in due: da una parte vi sono i politici, magistrati, le forze dell’ordine che ogni giorno contrastano tutta questa illegalità, dall’altra, vi sono i loro omologhi, sì… una serie di soggetti che operano in simbiosi con quegli apparati, ma che di fatto ne sono slegati – per non dire sottomessi – ad altri rami, quelli della politica collusa, della massoneria, delle congregazioni, dei circoli, ordini, imprenditorie e ahimè anche a taluni affiliati di associazioni criminali…  

D’altronde si sa, la natura umana di questi soggetti è così avida che mira esclusivamente alla propria ascesa sociale, questa basata su tre fattori: il primo la competizione, il secondo la diffidenza e il terzo (questo per loro rappresenta il più rilevante) la gloria!!!

Difatti, se con il primo si tenta di guadagnare sempre più denaro e attraverso il secondo si raggiunge quella desiderata sicurezza, è grazie al terzo che si ottiene quella reputazione che permette di detenere quel potere in grado e soggiogare gli altri!!!

D’altronde qualcuno dimentica che sin da i tempi antichi era stata messo in evidenza il contrasto che poteva esistere tra la legge degli uomini e la legge morale e difatti, vedasi quanto accaduto in questi ultimi trent’anni…

Già… si è venuta ad affermare – grazie a politiche scellerate realizzate dai vari governi nazionali, in particolare la promulgazione di leggi “ad personam” basate su scelte inique – quella cultura dove tutto è permesso!!!

Ciò ha determinato una totale disobbedienza civile, sia alle regole che al rispetto delle leggi o dei doveri, una “cultura della legalità” portata alla disobbedienza e di contro, un legame sempre più coeso con quelle associazioni mafiose che hanno fatto diventare quel rapporto ambiguo  un’eccellenza.

Fintanto quindi che gli uomini resteranno gli stessi che da quegli apparati statali hanno condizionato gran parte del nostro Paese, statene certi, poco o nulla cambierà; bisogna viceversa affidarsi a nomi nuovi o a chi ha dimostrato essere persona per bene, moralmente incorruttibile, perché di questi ve ne sono tanti… 

Certo sono poco conosciuti, non stanno mai come statuine in bella vista, ma vi assicuro che il loro dovere lo compiono ogni giorno, in maniera corretta e leale, ed è grazie al loro contributo per non chiamarlo sacrificio, che il nostro Paese può ritenersi ancora serio!!!

Draghi rivolge le sue attenzioni al SUD, la politica s'interessa con convegni al SUD, quante cazzate… la verità è che si stanno preparando per le prossime elezioni e per dar alle imprese del Nord i soldi del PNRR!!!

Il 5 maggio 2021 è stato pubblicato sul sito della Presidenza del Consiglio il testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) trasmesso dal governo italiano alla Commissione europea dal titolo “Italia domani” dal valore complessivo di 235 miliardi di euro tra risorse europee e Nazionali.

Sono decine e decine di miliardi, poco più di 82 i  miliardi per opere “territorializzabili” del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che verranno destinati al Sud. 

Ora ditemi, con tutti quei miliardi a disposizione pensate che la politica sia a guardare???

Ma per favore… sono anni che questo nostro Mezzogiorno viene sfruttato, prima per le sue risorse, poi per aver favorito le imprese del nord (meglio conosciute come “General contractor”), ed ora pensate forse che non staranno pensando a come riprendersi i fondi concessi dall’Unione Europea destinati al Sud???

Il destino del nostro Mezzogiorno resterà sempre lo stesso e mi sono rotto di sentire sempre le stesse cazzate, in particolare quelle di voler colmare il divario storico che ha reso ricco solo una parte del paese, per l’appunto il NORD!!!

Peraltro ora ci si mette anche il nostro Presidente Draghi – che di sfaceli ne sta compiendo uno dietro l’altro (speriamo tra l’altro solo che qualcuno lo fermi da quei suoi celati propositi “militari”, che vorrebbero condurci ad uno scontro economico/finanziario contro Putin e la Russia…) che ora punta a soddisfare i bisogni di quei suoi amici banchieri e industriali del Nord, sfruttando le risorse messe in campo dal Pnrr ed annunciando – quasi fosse una novità – la grave questione meridionale…

Egli parla di sfida, di drammatica arretratezza, di insufficienza di professionalità delle pubbliche amministrazioni del Sud, di quella sua burocrazia e soprattutto di far far fronte agli adempimenti che le procedure europee del Pnrr impongono quale condizione per impegnare i fondi del Recovery, minacciando il rischio che quelle somme, se non utilizzate, dovranno essere restituite a Bruxelles!!!

E la nostra politica cosa fa??? Nulla… i nostri attuali referenti stanno lì ad ascoltare come imbambolati o dovrei dire come dei cagnolini, scodinzolando la coda dinnanzi a quel loro nuovo padrone, d’altronde per loro l’importante è riuscire a  raccogliere qualche briciola gettata!!!

Ci raccontano che la nostra burocrazia è impreparata ad affrontare questa sfida, che abbiamo bisogno di nuove figure professionali e di imprese capaci di risollevare lo Sviluppo del Mezzogiorno, perché quelle che abbiamo sono totalmente inadatte e soprattutto legate quasi tutte alla criminalità organizzata…

Non so perché, ma dopo tutte queste dichiarazioni, mi aspetto a breve un considerevole inasprimento della magistratura attraverso azioni giudiziarie nei confronti di parecchie imprese, attraverso provvedimenti interdittivi, sequestri e confische, perché l’ordine che a breve il Governo nazionale emanerà sarà quello di fare “epurazione“, una totale pulizia che consenta di  bloccare le più importanti imprese meridionali per far appaltare così le opere alle imprese amiche del Nord, sottomettendo quelle del Sud…  

Vedrete, da un lato i miliardi giungeranno, ma per i meridionali questi saranno soltanto un miraggio, perché a beneficiarne saranno altri, al Sud, come dicevo sopra, resteranno soltanto le briciole, qualche subappalto a prezzo stracciato e vedrete come alla fine, la maggior parte delle nostre imprese a seguito di quei lavori si ritroveranno fallite o fuori da quegli appalti a seguito di procedimenti legali, che è d’altronde quanto già sta accadendo in parecchi di quei lavori in corso e di cui nessuno parla!!! 

Ai nostro politici e/o sindacati conviene questo silenzio, d’altronde quanto verrà compiuto servirà a farli stare buoni, verrà loro concesso d’inserire in quei lavori un po’ di familiari, parenti e amici raccomandati, che poi si sa, faranno comodo successivamente quando verranno richiamati a quel voto i obbedienza, già… al momento delle elezioni!!!

Analoga situazione per le associazioni criminali, esse attraverso quegli appalti proveranno ad infiltrarsi con quelle proprie imprese pseudo “cristalline”, attraverso l’estrazione e la fornitura di materiali inerti, il confezionamento, la fornitura e il trasporto di calcestruzzo e di bitume, ed ancora, noli a freddo e/o a caldo di macchinari o attrezzature, fornitura di ferro lavorato e tutti quei servizi ambientali comprese le attività di raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, nonché le attività di risanamento e di bonifica e gli altri servizi connessi, ad esempio vedasi gli autotrasporti per conto di terzi e per concludere la guardiania dei cantieri, tutte attività che sappiamo essere maggiormente esposte a rischio di infiltrazioni mafiosa ma che vengono “verificate” attraverso una irrisoria iscrizione alla White List, solitamente bypassata attraverso disarmanti modalità (che ho più volte spiegato in molti miei precedenti post…)!!!       

Vedrete la politica di governo nazionale e le imprese del Nord stanno puntando al nostro mercato interno, in quanto trovano ora nel Sud un loro utile punto di riferimento, sì… una condizione estremamente funzionale, perché garantisce – per come sopra riportato – reciproca soddisfazione a tutte le componenti sociali del paese…

Poveri noi… si perché vedrete, alla fine, sempre poveri rimarremo!!!