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Sono sconcertato da un post pubblicato dell'Avv. Carlo Taormina sulla propria pagina Fb!!!

Oggi è guerra a Messina. Vado per tentare di scoperchiare il verminaio catanese nelle esecuzioni immobiliari dovuto ad una autentica associazione per delinquere di cui sono magna pars alcuni magistrati. Il mio timore è di essere passato da un verminaio ad un altro che tutti vogliono proteggere in testa il Consiglio Superiore della Magistratura. Confido sempre in quel giudice di Berlino”.

Ma di quale associazioni a delinquere parla???

Il  “magna pars” cui appartengono alcuni magistrati… chi sono, perché non fa i nomi?

Ed il Consiglio Superiore della magistratura cosa centra???

Si fa riferimento al Tribunale di Messina e ad un verminaio catanese… accuse pesantissime che se trovassero conferma, darebbero – ci auguriamo – il via a inchieste della Procura nazionale ed essere certamente d’ispirazione per qualche indagine giornalistica a livello nazionale!!!

Va ricordato come l’Avv. Taormina rappresenti uno dei più affermati legali, punto di riferimento di inchieste impegnative, una delle menti migliori e tra i talenti più brillanti nel settore dei servizi legali e quindi non posso pensare che egli sia andato di matto o abbia voluto gettare parole al vento, se non fossi così certo che egli abbia qualcosa di concreto!!!

Ecco perché mi sono permesso di inviare una nota personale sulla sua pagina di “Facebook”, nella quale il sottoscritto descrive dubbi sull’operato svolto da taluni apparati di quegli uffici istituzionali…

Scoprire oggi attraverso quelle sue parole che forse finalmente qualcosa verrà portato alla luce, non può che farmi particolarmente piacere…

D’altronde in un paese come il nostro nel quale omertà e clientelismo vincono su tutto, scoprire ora finalmente come quelle denunce a suo tempo presentate – possano finalmente,  grazie a professionisti “liberi” come l’Avv. Taormina, trovare quel giusto risalto, è qualcosa che fa auspicare noi (semplici attori di quanto proviamo a fare correttamente ogni giorno…), che (forse) alla fine… la giustizia vinca su tutto!!!

Associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, reati fiscali, riciclaggio e auto-riciclaggio…

L’organizzazione era pronta a puntare ai fondi dell’emergenza sanitaria Covid-19…
Già, secondo gli investigatori, l’intenzione era quella di utilizzare le proprie società per avanzare richieste e usufruire così delle agevolazioni e delle misure a sostegno dell’economia stanziate a seguito della pandemia… 
Tra gli arrestati (12) per bancarotta e riciclaggio (130 milioni), tra cui, un imprenditore calzaturiero, un finanziere (che avrebbe rivelato l’esistenza dell’inchiesta) radiato per corruzione ed a seguire un commercialista anch’egli radiato dall’Ordine!!!
In totale comunque le persone indagate sono ben 146 per un giro milionario di false fatturazioni che ha coinvolto oltre 90 società in 9 regioni diverse…
L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, reati fiscali, riciclaggio e auto-riciclaggio e i provvedimenti hanno portato a 80 perquisizioni e al sequestro di circa 300mila euro in contanti… 
Comunque, fatture false per 130 milioni di euro, con un giro di flusso di denaro che transitava da una società ad un altra a modello scatole cinesi, per poi finire nei c/c intestati a titolari di ditte individuali che appena ricevuti i bonifici, effettuavano immediatamente prelievi in contanti di pari importo… 

Il sistema era semplice ma ben congegnato: una serie di società emetteva fatture false a favore di soggetti terzi che così abbattevano il reddito d’impresa ed aggiravano l’Iva che poi, attraverso operazioni bancarie – al netto di una “commissione” per i servizi prestati – si vedevano restituire il denaro, che veniva prelevato in contanti dai titolari delle ditte individuali (veri e propri prestanome sottomessi alla organizzazione criminale), che contava anche su basi operative all’estero…

Un sistema collaudato compiuto in maniera celata, dietro le quinte della contabilità ufficiale, ma soprattutto difficile da individuare per le forze dell’ordine… 
Eppure proprio quest’ultimi, sono riusciti nell’intento e cioè di scoprire quelle attività illegali, usando potremmo dire il loro stesso sistema di “backgroud” (è il nome dato all’operazione) con il quale hanno potuto verificare tutti quei processi per così dire nascosti, attraverso registrazioni, monitoraggi, pianificazioni ed anche semplici operazioni compiute da quei loro (forse un po’ troppo maldestri…) intermediari!!!