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ASAEC: "Risposta della lettera pubblicata sul quotidiano La Sicilia".


Ho avuto il piacere di leggere quanto riportato sulla pagina social di “Facebook” da parte dell’Associazione Antiestorsione di Catania “Libero Grassi” (ASAEC), a risposta della lettera pubblicata sul quotidiano La Sicilia edizione di Catania del 22 giugno 2018 a firma del Sig. Massimo Villardita, ed ecco perché ho ritenuto non solo doveroso ma fondamentale, condividerne con tutti voi, quel loro messaggio…

” Se tutto quanto denunciato dal signor Villardita corrisponde al vero, si impongono certamente interventi decisi da parte delle autorità preposte con responsabilità per le omissioni, ove effettivamente esistenti.
Certamente – e non potrebbe essere altrimenti – dirompente e forte la provocazione lanciata dall’imprenditore secondo la quale a fronte dell’inerzia degli organi competenti a tutelare l’ordine pubblico – spesso dovuta a leggi controverse –  si possa pensare di ricorrere ad altre forme di tutela attingendo alla malavita organizzata in “funzione sociale” di protezione. 
Ma siamo proprio sicuri che i nuovi padroni di Catania siano i punkabbestia, i suonatori ambulanti, gli zingari, i giovani ubriachi e non una certa rete silente di estorsioni e corruzione perpetrate ai danni di imprenditori, commercianti ed artigiani? 

Siamo proprio sicuri che il pagamento del pizzo renda liberi e protetti dai nuovi padroni che infestano le strade del centro di Catania? 

Siamo proprio sicuri che cadere nella tenaglia dall’estorsione non comporti, prima o poi, avere nuovi padroni che prosciugheranno le risorse fino al punto di renderti schiavo così da cedere l’attività? 
Quello lanciato dal Villardita è un grido di aiuto, di allarme, rispetto ad una situazione insostenibile sopportata troppo a lungo dai piccoli imprenditori, commercianti ed artigiani che si scontrano giornalmente con la piccola criminalità. 

Ed accanto al dolore urlato e la provocazione lanciata, crediamo si celi anche una voglia di riscatto e di speranza che fa appiglio alle migliori risorse civili, organi giudiziari e forze dell’ordine – cui va tutta la nostra riconoscenza per alto valore professionale ed investigativo – affinché tutti insieme si trovi un scatto di orgoglio per una ferma e decisa inversione di rotta.

Ma è in questa voglia di riscatto è necessario non cedere nella vecchia e becera logica dela mafia protegge, la mafia fornisce posti di lavoroperché è lì che si annida la connivenza con certa mentalità mafiosa anni ’80.

Lo sconforto dell’esercente sale quando, paragonando Catania a Milano, dove prima lavorava, tutto questo non accadeva, pur pagando le stesse tasse e rispettando le stesse leggi.

Qual’è la differenza? 
Catania ha la febbre alta!
Carenti sono le garanzie in merito alla protezione e al decoro nei confronti dei commercianti e degli imprenditori.
Il “sistema città” funziona solo se accanto a coloro che hanno il compito di tutelare la popolazione, ognuno fa il proprio dovere anche se questo comporta sacrifici.
Pertanto, se da un lato è indispensabile promuovere meccanismi volti a garantire l’ordine e la sicurezza dei cittadini e dei turisti, dall’altro è necessario svolgere un’imponente opera di educazione civica.
In questo difficile contesto, l’associazione Asaec Antiestorsione Di Catania, oltre far appello alle istituzioni e tutti gli organi competenti affinché la provocazione del signor Villardita venga colta come sprone a far meglio e con più solerzia ed efficacia, sarà impegnata in prima fila in un’opera instancabile di sensibilizzazione alla denuncia rispetto all’ormai insostenibile livello di indolenza ed inciviltà che colpisce ampie fette della popolazione”.
Cosa aggiungere, quanto sopra evidenzia come l’azione violenta della criminalità organizzata nei confronti di quelle attività commerciali, sia stata ora sostituita da una forma inconsueta di protezionismo, nei confronti di tutti quei soggetti (punkabbestia, suonatori ambulanti, zingari e giovani ubriachi) che con la loro presenza disturbano ed ostacolano in maniera certamente fastidiosa, gli affari già difficili, di quei bastonati commercianti…

D’altronde non va dimenticato che oltre a quanto sopra, quei commercianti, mi riferisco a quelli incorruttibili, devono fare i conti, per di più, con una concorrenza sleale, creata appositamente da quella stessa associazione criminale che ha deciso da alcuni anni, d’investire parte di quel loro capitale illecito, nel business d’impresa…

Per cui, mentre i locali storici chiudono, altri nuovi aprono improvvisamente e fanno a quanto sembra, grossi affari… d’altronde basti difatti vedere come le denunce da parte dei commercianti, artigiani e imprenditori, non siano aumentate, ma anzi fortemente diminuite…
Quei pochi che coraggiosamente hanno deciso di resistere, hanno fatto una scelta e cioè, continuare ad operare con questo sistema e con tutti i suoi problemi, senza mai denunciare quanto di fatto avviene…
Grande solidarietà quindi al Sig. Massimo Villardita, che a differenza di molti suoi colleghi, ha deciso di denunciare pubblicamente quanto avviene in questa nostra città…
Speriamo che quelle sue parole non finiscano – come molte volte accade – in quell’abituale dimenticatoio, dove vengono solitamente poste tutte quelle parole, che danno evidentemente molto fastidio a questa città!!!  

POS obbligatorio per i pagamenti superiori ai 30 euro…

E’ entrata ieri in vigore la nuova norma sui pagamenti tramite POS con carte di debito o bancomat…
Come sempre nel ns. Paese la confusione è tanta e molti sono i dubbi da chiarire, infatti, i liberi professionisti, i commercianti, gli artigiani, i medici e quanti hanno la possibilità di ricevere sull’istante denaro per cifre superiori a 30 euro a compenso di vendite o prestazioni dirette, ecco che corre l’obbligo di accettare pagamenti solo ed esclusivamente con bancomat o carte di debito… 
L’obiettivo è logico, cerca di contrastare l’evasione fiscale,  riducendo l’uso del contante e rafforzando l’utilizzo di pagamenti tracciabili…
Il problema adesso è capire come si deve comportare il consumatore…
Può ancora pagare in contanti??? E’ obbligato a pagare con il POS??? Se la merce è suddivisibile, potrebbe decidere di pagare in contanti, diversificando gli acquisti su tanti scontrini ( ognuno di esso inferiore ai 30 Euro ) per l’importo totale dovuto…
Ed inoltre, quali sanzioni per il consumatore che sbaglia… o per gli obblighi di quanti continuano a farsi pagare in contanti…
Ed ancora, come si regola quella particolare usanza in alcuni nostri paesi e/o quartieri, nei quali il piccolo negozio fa ancora credito ai suoi clienti… emette lo scontrino ed il pagamento… che non viene fatto all’istante ma successivamente, tiene conto del totale… degli importi parziali… e chi può controllare quando a fine mese questo verrà saldato???   
Non dobbiamo fare finta di dimenticare qual’è la reale modalità e forma di pagamento: sono certo che alla Vs. richiesta corretta di emissione della fattura e del relativo pagamento a mezzo POS, ci sarà certamente un aumento esponenziale del costo preventivato, che se non formalmente concordato preventivamente, darà certamente modo a problemi…
Ciò che invece maggiormente m’infastidisce è questo modo del tutto italiano, di cercare possibili evasori fiscali, come quei soggetti che non erogano lo scontrino fiscale o la fattura di prestazione, dimenticando invece i veri parassiti rappresentati in primis dai nostri politici che, afferrati a quelle comode, sprecano a loro uso e costume i ns. soldi, costi della costi della politica che si ripercuotono ovviamente su noi contribuenti…
Un esercito di persone inette ed incapaci, di professionisti della politica, che con i loro colletti bianchi, sono riusciti ad imbrigliare e condizionare un sistema, che viene utilizzato per creare quanto giornalmente andiamo assistendo e cioè un mondo di corruzione fatto di tangenti, concussione, abusi d’ufficio, peculato, istigazione, ricatti, ecc…, che hanno permesso loro di restare impuniti finora…
Se vogliamo cambiare questo ns. Paese, dobbiamo iniziare non con riforme inutili quali quella del POS, ma cominciare proprio dalla testa, perché come si dice, è da lì che puzza il pesce, iniziare quindi con i costi della politica, tagliare quindi “se stessi”, eliminando tutte quelle inutili poltrona, pur di dover scontentare quei signori, che dal gioco non vogliono alzarsi…
La Politica dopotutto è fatta per persone oneste e serie, come si dovrebbe dire… “onorevoli”, ma qui da noi… ormai di onorevole è rimasto ben poco
Fin tanto che, saremo in grado di sopportare questi sacrifici…, vedrete che nulla modificherà tutte queste Caste che governano da sempre questo nostro Paese…
Soltanto quando il pane ci verrà definitivamente tolto dalla bocca, ecco forse soltanto allora, si potrà riacquistare quella ns. dignità di uomini liberi… e poi basta che uno si dichiari libero, e subito avverte la costrizione… se osa riconoscere la costrizione, ecco che si sente libero!!!