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Quel "proprio dovere"…

“Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell’esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell’amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il proprio dovere”!!!
Sono molti i luoghi in cui vedo riportata questa frase del giudice Falcone… ma osservando quanto poi accade ogni giorno, scoprire quella totale corruzione che ha penetrato l’animo umano, valutare con quanto assoluto menefreghismo vengano esternati quegli incarichi professionali… mi fa pensare quanto lontano si sia da quel messaggio…

Già… avvertire in quali modi vengano calpestate quelle competenze, il più delle volte sottoposte al giudizio di un sistema che non tenta di premiare i meritevoli, ma che viceversa impone proprio a quest’ultimi, regole prestabilite affinché si adeguino a quella’ormai consuetudine… 
Nessuno che protesta e ancor meno coloro che si ribellano… ecco quindi che ciascuno s’allinea, preferendo sottostare a quelle regole, pur di non apparire ribelle…
Ma nel far ciò… purtroppo, si viene meno al proprio dovere!!!
Perché il più delle volte nel provare a fare ciò che è giusto, si ci deve scontrare con quel sistema… non si può girare intorno o far finta di niente, come non si deve sottostare a quel proprio superiore o alla società per la quale si opera, perché altrimenti ci si comporta come codardi!!!
Perché si sa, sono quest’ultimi a condizionare le vostre vite, anche se la maggioranza non avrà mai mai il coraggio di ammetterlo, sono loro che pretendono la vostra negligenza, che preferiscono la vostra inoperosità, a quel vostro essere scrupolosi…
Non c’è nulla da meravigliarsi se poi i viadotti crollano…
Ma d’altronde nessuno può ritenersi “retto” dal poter scagliare la pietra, in quanto la maggior parte dei miei connazionali non è “senza peccato”… anzi tutt’altro, in quanto ripetono in maniera identica quelle azioni che solitamente o meglio “ipocritamente”, criticano negli altri!!!

Sì… è vero, basta poco per essere persone perbene, l’importante è che ciascuno faccia il proprio dovere: Sì… facile a dirsi… ma difficile dal compiere!!!

Morire… per l’altrui negligenza!!!

C’è un programma televisivo intitolato “mille modi per morire”… 
Qui da noi in Italia… è certo…  ne abbiamo qualcuno in più!!!
Già,  uno pensa di trascorrere un momento di spensieratezza  con la propria famiglia, percorre le nostre autostrade (sia a nord che a sud non ha importanza…), ed ecco che un viadotto ti crolla addosso!!!
Non è un incidente automobilistico (quello ahimè può capitare…), bensì una vera e propria infrastruttura che ti cade addosso, sì… in un secondo e senza che si possa fare nulla per evitarla…
Dopotutto cosa vorresti fare, a chi dare la colpa… alla fatalità… ???
No… nulla di questo, la colpa è dell’incuria umana, di quella manifestata negligenza e impreparazione… o come stiamo ormai assistendo continuamente… a quella voce chiamata collusione!!!
Un viadotto che prima di crollare, ha dato segni di criticità… ma come sempre da noi, invece di provvedere a mettere in sicurezza quanto scoperto, provvedendo a chiudere immediatamente quel passaggio e bloccandone di fatto l’attraversamento… ecco, come sempre… si discute, già si discute sulle competenze!!!
Sulle “incompetenze” direi… di tutti quei soggetti, che pur di non prendersi la benché responsabilità… preferiscono non far nulla !!!
Difatti… a chi appartiene quel tratto stradale…??? 
Alla Provincia o all’ANAS e mentre si discute sul da farsi… il viadotto crolla e persone innocenti muoiono!!!
Come si può pensare ancora di andare avanti così… in un paese dove, le scuole crollano alla prima scossa di terremoto, i viadotti cedono appena inaugurati, crinali di colline che scivolano su paesi interi…
Continue frane, allagamenti, alluvioni, che rappresentano solo una parte di quei disastri idrogeologici che anno per anno, distruggono la nostra penisola, isole comprese, causando migliaia di vittime e tutta una serie di danni a cose e animali…
Non parliamo poi di prevenzione o di quelle tecnologie di monitoraggio che casualmente… non trovano mai utilizzo, o meglio, i problemi vengono quasi sempre individuati… immediatamente dopo gli incidenti…
E dire che vi è un numeroso gruppo di soggetti che dovrebbe fare in modo che queste cose non abbiano ad accadere… 
A cominciare da quanti si occupano di progettazione, per proseguire con chi dovrà eseguire quelle opere e con quanti vengono demandati ai controlli…
C’è poi il monitoraggio, le verifiche, le varie manutenzioni e assistenze direttamente sui luoghi e cosa dire di tutte quelle procedure telematiche, necessarie per la raccolta, lo studio e l’interpretazione dei dati raccolti, affinché si possa rilevare eventuali anomalie sul territorio o su quelle opere realizzate, attivando per tempo quelle necessarie prevenzioni, che permettano d’attuare quelle procedure di salvaguardia e/o evacuazione sul territorio.
Di quante altre vittime ha bisogno questo paese, per far comprendere a tutti, che è giunto ormai il momento d’allontanare da se… quella collusa e spregevole mentalità???

La Sicilia frana e i siciliani restano a guardare…

Un viadotto sulla A19 ha diviso la Sicilia in due…
Ora sulla Messina-Catania, a pochi chilometri da uno dei posti più belli del mondo (Taormina), un costone adiacente l’autostrada va giù, invadendo la carreggiata nei due sensi di marcia, con un imponente ammasso di detriti, pietre e quant’altro…
Un economia al tracollo, che ora con questo nuovo disastro, porterà in breve tempo alla crisi anche su quei settori che finora avevano aiutato e cioè il turismo e il commercio…
Potete immaginare la difficoltà degli autisti dei Tir, che a causa di quanto sopra (e già da parecchi mesi), sono costretti a scalare tornanti e strade pericolosissime, per trasportare le merci caricate, in particolare quelle necessarie all’approvvigionamento delle derrate alimentari…
E’ un vero schifo…
La più bella terra del mondo, lasciata all’incuria di governatori che hanno in questi anni –almeno nei casi più genuini– soltanto “blaterato”, mentre gli altri (vedasi conferme di condanne), aggravati da situazioni tra cui… favoreggiamento alla criminalità organizzata!!!
Se a questi importanti personaggi, sommiamo quanti tra i dipendenti pubblici e imprenditori “rapaci”, si sono macchiati di associazione per delinquere, corruzione, reati di turbativa d’asta, falso, giro di mazzette, richieste di assunzioni o anche favori personali (tra cui frequentazioni di case d’appuntamento) e soprattutto, l’aggiudicazione illegittima d’appalti a imprese amiche, in particolare nel settore delle costruzioni e di manutenzione…
L’inadeguatezza di quanti operano nel controllo del territorio, rappresenta una situazione non più sostenibile, perché qui, non vi è solo il rischio di vedere sbriciolata la nostra terra… ma soprattutto di assistere direttamente alla propria (e quella dei propri cari…) incolumità, anche nel voler semplicemente svolgere una passeggiata per le nostre strade…
Un incapacità totale del sistema… che non è soltanto da ricercare in quelle costanti calamità naturali, ma bisogna contrastare in maniera decisa, la negligenza dei suoi interpreti… evidenziate quotidianamente, da quelle continue inchieste svolte dalle nostre procure, sature ormai di nomi, cui purtroppo, vanno sempre più incrementandosi… nuovi soggetti!!!
Evitiamo quindi di pensare (per come qualcuno vorrebbe farci credere) che è giunto il momento d’investire sulla prevenzione, su nuovi appalti per collegamenti autostradali o ferroviari, lavori idrici, d’indagine del sottosuolo, impianti di depurazione, ponti e quant’altro…
Perché fintanto non predisporremo a “blindare” perfettamente quelle procedure non derogabili, che hanno quale unica priorità, non soltanto, la realizzazione delle opere, ma in particolare la loro trasparenza e la lotta alla corruzione… ecco che quegli appalti serviranno soltanto a ingrassare ancor più, quel mondo in cui viviamo, fatto di collusioni politico-mafiose!!!
Non è più tempo (per noi siciliani), di continuare a guardare che tutto ci crolli addosso… è finito il tempo di aspettare la cosiddetta “manna dal cielo”…
Sveglia… i problemi vanno affrontati e non si può attendere a braccia conserte, in quella posizione intransigente… che però, non produce alcuna iniziativa…
Già, quanto altro tempo vi occorre… per uscire definitivamente da quelle fila???

Il Viadotto Himera per Roma, non è "stato di calamità"…, bensì nuovo itinerario d’attrazione turistica!!!

Quando si dice… trovare l’ingegno!!! 
Soltanto ai nostri politici poteva venire una idea così intuitiva e cioè quella di trasformare una calamità… in qualcosa di unico e raro…
E’ si… perché solo e soltanto da noi accadono queste fatalità…
Negli altri paesi infatti… queste “fortune” non le hanno…
Mai potrebbero sperare di vedere crollare le loro strutture… con quelle difatti, devono conviverci per tutta la loro vita… sono edifici eterni, indistruttibili… 
Da noi invece tutto è aleatorio, oggi c’è… domani non si sa… è come avere una misteriosa ed imperscrutabile fatalità che ci accompagna nel nostro destino…

Infatti, passi per una ponte e può essere che precipita…, mandi i tuoi figli a scuola e forse crolla il soffitto, cammini con l’auto e trovi una buca che la distrugge, passeggi per strada e ti rompi una gamba perché mancava il chiusino… ecc… ecc… da noi è sempre una disavventura…
Sembra quasi di essere perseguitati… ricordate la serie di quei film “Final destination”??? 

Ecco lì era la morte che li inseguiva… qui da noi, sono le nostre opere che ci perseguitano continuamente!!!
Bisogna essere sempre prudenti, sul chi va là…, le disgrazie sono sempre dietro l’angolo e purtroppo con l’aggravio di perdere vite umane…  
Ho sentito in questi giorni il nostro ministro Alfano dichiarare che, il Consiglio dei Ministri non ha riconosciuto lo stato di calamità alla nostra isola; ciò è dovuto alla gravissima inadempienza dei responsabili del palazzo della Regione, i quali non hanno presentato nei termini previsti, la richiesta con la relativa documentazione…
Come si dice… “siamo alla frutta”… se non è questa una calamità, non so cosa possa esserlo!!!
La sicilia è spaccata in due… ed allora ecco inventarsi un nuovo percorso turistico, con tanto di attrazione, preferibilmente da realizzarsi a cavallo, per giungere finalmente in un bellissimo solarium, di fronte proprio al viadotto Himera, nel bel mezzo di un’area ancora incontaminata e piena di un fascino naturale…
Ecco, all’improvviso, ci si trova immersi nella natura, tra la sua vegetazione incolta, le bestie in pascolo, i pesci nel ruscello, gli uccelli selvatici in volo… e tutto questo, offerto in modo gratuito… altro che recarsi alle oasi di Vendicari…
Siamo veramente fortunati di avere questa classe politica e dirigente, grati di tutto ciò che vanno per noi facendo, sempre pronti con tutte le loro forze, ad espletare quanto necessario, per il bene della nostra regione e della collettività intera …
Grazie, veramente grazie, potete stare tranquilli che ci ricorderemo di Voi… al momento opportuno, sapremo ringraziarvi di tutta questa amorevole cortesia…, statene certi… in particolare con l’arrivo delle prossime elezioni!!! 

Povera… Sicilia

Ci mancava solo questo…
Una Sicilia divisa… già tagliata in tutti i sensi…
E’ dire, che quel tratto stradale, era da anni in completo sfacelo e tutti, hanno fatto finta di non vedere… in particolare quanti avrebbero dovuto verificarne l’idoneità…
Mi chiedevo, considerato che erano in molti ad attraversare questo tratto stradale, per poter giungere nel capoluogo a svolgere i consueti incontri, presso i vari uffici nel comprensorio di Palermo, come per esempio, il palazzo della Regione, gli uffici della Provincia, i vari assessorati, le associazioni, gli ordini, le società partecipate, unioni, collegi, consorzi, etc…, ecco, come può essere che, a nessuno di questi soggetti che tanto si prodigano in riunioni, dibattiti, convegni, sia venuto in mente di denunciarne il fastidioso dissesto???
Personaggi illustri e altisonanti della nostra politica e/o di tutte quelle associazioni di cui sopra – e stranamente a nessuno di loro è venuto in mente che forse qualcosa su quel viadotto non andava….
Un viadotto che da sempre presentava nel mezzo delle carreggiate, in entrambi i sensi di marcia, i soliti dissuasori in plastica, quegli inutili birilli colorati che hanno la funzione di avvisarci che ci sono dei lavori in corso, peccato che poi però, nessuno ci lavori o meglio, in tutto il tratto stradale da Catania a Palermo ( parlo per gli anni in cui la percorrevo assiduamente), vedevo soltanto occasionalmente qualche squadra d’operai, circa 220 km ed una sola squadra, a volte due…
E’ facile comunque valutare quanto sto riportando, basterebbe farsi consegnare i rapportini giornalieri, non solo coi nominativi presenti dei dipendenti e dei mezzi d’opera delle società che eseguivano i lavori, ma soprattutto analizzare se attraverso quei report, si possa capire quali interventi siano stati eseguiti e soprattutto, se da parte dei preposti, fossero state fatte rilevare delle problematiche e se successivamente tali note fossero stare rapportate ai propri superiori…
Già…sarei curioso di vederli quei rapportini… 
Quindi, con una economia disperata ed una viabilità che – se pur deficitaria – permetteva comunque una certa mobilità…, ora purtroppo, siamo completamente divisi e non da “madre natura”, ma dall’incuria umana, realizzata attraverso le  consuete macchinazioni e da soliti mandanti… più o meno occulti!!!
Ora, ci vogliono dalle tre alle quattro ore per passare da una parte all’altra della Regione ed il bello è che ho letto, che per completare i lavori ci vorranno anni… si avete sentito bene, mentre negli altri paesi del mondo in pochi anni costruiscono delle città… da noi per rifare un pezzo di viadotto… ci vorranno anni!!!
Ed allora mi soffermo a pensare… se per l’opera ci vorranno anni… non lascio immaginare quanto denaro pubblico ci vorrà… e quanti su quest’opera ci “mangeranno” ( prevedo già da parte degli organi inquirenti… una futura inchiesta… ) e noi come sempre, oltre al disagio… pagheremo!!!
Ora si parla di proclamare lo stato di emergenza, richiesta che ovviamente trova tutti d’accordo… 
Già, è dire che sono gli stessi,  che avrebbero dovuti essere uniti, per fare in modo che quanto accaduto non si realizzasse… 
Ma da noi, sono tutti bravi a parlare… dopo…, mai prima…, nessuno che fa il primo passo, che denunci, che si discosti dai soliti luoghi comuni, da quegli intrecci, da quell’ordinario malaffare…, stanno sempre lì… in silenzio, barricati dietro quella loro inutilità…
Comunque alla fine… non si risolve il problema demolendo il viadotto… quello (per quanto se ne possa dire) – rappresenta oggi il nostro male minore…, ciò che invece va completamente demolito è questo sistema, che permette ovunque ad imprese colluse, la realizzazioni di opere pubbliche, non solo inservibili, ma soprattutto limitate nel tempo… 

Scorciavacche…

Come era logico aspettarsi…  il Presidente dell’Anas, Pietro  Ciucci, a quanti ne chiedevano le dimissioni ha risposto: non ho intenzione di dimettermi per quanto successo nei pressi del viadotto Scorciavacche…

Non ne avevamo dubbi…, però, debbo dire che per la prima volta mi si trova d’accordo…
Si perché credo, sia venuto il tempo di finirla d’incolpare sempre chi si trova in alto… di pensare come dice un detto nostro siciliano… “ca u pisci feti ra’ testa…”. 
In questo caso appunto… cosa centra infatti il Presidente… non è mica lui che soprassiede all’esecuzione dei lavori, come non è certamente lui che ne realizza la progettazione…
Il cedimento a pochi giorni dalla sua inaugurazione è ovviamente un fatto grave ed ha certamente poca importanza a cui oggi attribuire i costi dei ripristini… tanto ormai il danno è fatto!!!
Bisognava pensarci prima, già ancor prima dell’inizio stesso dei lavori!!!

L’errore principale è ben evidente agli addetti ai lavori e cioè che, il più delle volte, la stratigrafia litologica dei terreni indagati si presenta molto eterogenea, con una fitta alternanza di livelli limosi-sabbiosi-argillosi che rendono quindi molto problematica l’individuazione di porzioni di terreno di scavo omogenei, con parametri geo-tecnici compatibili per la realizzazione di rilevati stradali.
D’altronde, uno dei problemi che di solito avviene in questa tipologia dei lavori e che, i certificati di laboratorio ( che attestano ove i campioni, prelevati in sito a seguito dei carotaggi), risultano nella realtà molto spesso discordanti e ciò è dovuto principalmente, alla stratigrafia macroscopica del terreno ( che dovrebbe essere descritta nella relazione geologica ) a conferma della fitta alternanza dei vari livelli litologici.
Inoltre, negli elaborati di verifica per la stabilità, si riscontra che al terreno vengono assegnati parametri geo-tecnici teorici, ascrivibili ai terreni con caratteristiche geo-meccaniche migliori, mentre i valori determinati in laboratorio sui campioni prelevati in sito presentano, nella maggior parte dei casi, valori notevolmente più scadenti.
Da ciò si può dedurre che, se le analisi di stabilità fossero state elaborate con parametri geo-tecnici reali, probabilmente la metodologia progettuale, non avrebbe presentato, valori di coefficienti di sicurezza soddisfacenti e pertanto, quanto progettato, sarebbe stato ritenuto tecnicamente incompatibile o certamente avrebbe dovuto essere modificato, ovviamente  con un aggravio dei costi da sostenere…
Senz’altro, sarebbe stato opportuno quantomeno, da parte della D.L., pianificare gli scavi secondo un’accurata procedura di selezione e caratterizzazione dei terreni alla luce delle risultanze di laboratorio, ed inoltre, sarebbe stato doveroso implementare un piano di controlli del materiale scavato al fine di accertare la compatibilità dei parametri geo-tecnici con quelli di progetto, utilizzati per la verifica successiva di stabilità…

Comunque, ora si scopre, quanto avevo già preannunciato alcuni giorni fa e cioè, di come gli stessi tecnici della ditta ed in particolare quelli dell’Anas, fossero a conoscenza che il tratto di strada stava franando… ed è per questo motivo che ne è stata anticipata la chiusura..
L’inchiesta ora procederà su altri fronti, in particolare su quello della Procura di Termini Imerese, che intanto, ha già sequestrato l’area interessata e che potrebbe condurre ad individuare le responsabilità sia di chi ha progettato, che di quanti ne hanno eseguito e controllato i lavori.
Da quanto finora emerso, sembra che il danno sia quantificabile in €. 200.000 e che questi saranno totalmente a carico dell’impresa che ne ha eseguito l’opera…
Ma come sappiamo bene… cosa saranno alla fine quei pochi euro da pagare… quando si potrà usufruire di eventuali incrementi, che potranno giungere attraverso “Riserve“, “Perizie di variante“, “Quinto d’obbligo“, ecc…, tutte “specialissime” procedure, che hanno quale unico intento quello di rimodulare la contabilità finale dei lavori, con un concreto maggiore esborso di denaro pubblico, per lavori che oltre a non essere necessari, sono il più delle volte inefficaci ed inservibili…

Quando si sapeva costruire…

C’era un tempo in cui le costruzioni duravano millenni…
Era un periodo nel quale, le modalità operative, la tipologia dei materiali, il controllo e quant’altro necessario, se pur tra mille difficoltà e con l’utilizzo di manodopera non sempre professionale in quanto personale facente parte dei considerati servi o ancor peggio schiavi, dimostra comunque ancora oggi, la loro grande capacità costruttiva…
Costruzioni di grande opere di architettura ed ingegneria, vengono ancor oggi studiate, per capirne i segreti e le metodologie utilizzate…
Monumenti, strade, acquedotti, templi, terme, ecc… realizzate completamente a mano, con l’uso prima di blocchi in pietra e successivamente con l’uso dei mattoni… 
Nuove importanti innovazioni tecniche, consentirono di costruire fino al medioevo opere monumentali, attraverso l’uso di nuovi leganti quali quello del conglomerato cementizio ( fatto da una miscela di malta di sabbia, calce e frammenti di pietra e laterizi), e l’impiego di nuove soluzioni architettoniche come l’arco, la cupola, la volta, tecniche giunte fino ai nostri giorni, prima della nascita del cemento armato o di strutture metalliche in acciaio.
Oggi a differenza di quanto avveniva allora, ciò che viene costruito si distrugge in pochi giorni… e non a causa di qualche cataclisma naturale o di chissà quale terremoto o ztunami, ma determinato principalmente dalla incuria umana…
Già, era da pochi giorni ( precisamente dieci ) stato inaugurato, il viadotto Scorciavacche sulla Palermo-Agrigento che proprio nel giorno di Capodanno è crollato…
Non so se ciò possa annoverarsi pienamente nel “Guinnes World Records” ma certamente un record (se pur negativo) rappresenta …
La cosa assurda è che nei Tg nazionali, sono stati intervistati proprio coloro che avrebbero dovuto controllare e parlo ovviamente di miei colleghi, Direttori di Lavori, Direttori Tecnici, Collaudatori, ecc…, che invece di presentarsi pubblicamente a giustificare chiassà quali cause, avrebbero certamente dovuto provvedere affichè quanto successo non potesse accadere…  
Ora l’A.N.A.S. parla di “anomalo cedimento del piano viabile in corrispondenza del rilevato retrostante della spalla del viadotto“, ma vorrei conoscere cosa l’indagine geologica aveva a suo tempo evidenziato e se i parametri geo-tecnici sono stati correttamente applicati in fase di progettazione strutturale…
Per fortuna che quando è avvenuto il crollo non transitava nessuno… almeno non vi sono vittime, e comunque la strada è nuovamente chiusa!!!
Il nostro Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha preteso i nomi dei responsabili… 
Sì… perché in Italia, quando accadono analoghe situazioni, si va subito in cerca dei colpevoli… e di chi deve ovviamente pagare… per tutti…
Io invece vorrei sapere… dei 13 milioni di euro buttati al vento chi provvederà nuovamente ad integrarli… sempre i soliti fessi… e cioè noi cittadini!!!
Il tempo degli errori è finito… pagheranno tutto” ( mi viene di pensare ad un detto siciliano che dice… “curnutu cu ci criri” ) e poi vorrei sapere con quali soldi… forse con quelli degli stipendi???
Adesso tutto passa alla procura di Termini Imerese… la quale ha aperto l’ennesima inchiesta… per crollo colposo sul cedimento del tratto di strada che precede il viadotto Scorciavacche sulla statale 121 Palermo-Agrigento. 
Ora inizieranno ad arrivare tutta una serie di periti per consulenze tecniche e per determinare le cause che hanno prodotto il crollo… quindi sarà trasferito il tutto per il solito dibattimento al Tribunale… con la certa conseguenza di ulteriori aggravi, per costi su consulenze tecniche, legali, processuali, ecc… e così altro che 13 milioni… alla fine questo danno lieviterà di qualche altro milioni… 
Tutti adesso ci verranno a dire che pagheranno il costruttore ed il controllore… ma quando mai… in Italia non paga mai nessuno… gli avvocati ( quelli bravi, con la A maiuscola… ) servono proprio a questo!!!
Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha dichiarato che: c’è chi l’ha costruito male, chi non ha controllato che i lavori fossero fatti a dovere e chi ha dato il via libera alla circolazione… ma vorrei conoscere, proprio da egli in qualità di ministro ( nel periodo del suo mandato), quali provvedimenti di controllo ha provveduto a far adottare per evitare che tali disastri potessero accadere???
IL Consorzio “Bolognetta S.c.p.a.” raggruppamento di imprese tra cui la C.M.C. di Ravenna, la Tecnis e Ccc) è impegnata attualmente in Sicilia in diversi lavori tra cui appunto i viadotti Scorciavacche 1 e 2, ed inoltre sono previste gallerie artificiali, 5 nuovi viadotti, 12 svincoli, oltre interventi di manutenzione adeguamento sismico per ulteriori 16 viadotti esistenti…
Non bisogna inoltre dimenticare quanto già da tempo in corso di realizzazione nella SS 640 (Agrigento-Caltanissetta ) ed il nuovo tratto tra Porto Empedocle e lo svincolo di Imera.
Cosa aggiungere…, aver ascoltato la notizia mi ha profondamente scioccato, ma ciò che maggiormente mi ha meravigliato è aver ascoltato la dichiarazione del portavoce dell’ANAS, il quale ha precisato che la strada appena inaugurata, era stata (proprio giorno 30 Dicembre 2014) chiusa preventivamente… 
Una circostanza questa molto bizzarra… mi chiedo quindi, non è che forse qualcuno ne aveva già evidenziato i problemi e per evitare probabili rischi indesiderati (a quanti avrebbero potuto transitare da quel viadotto), si è preferito chiuderne il tratto, occultandone provvisoriamente il problema, per poi provvedere a rimediare successivamente, appena rientrati dalle festività???
Dopotutto questo modo di fare…  non rappresenta proprio una consuetudine del tutto italiana???