Già… quelle esecuzioni immobiliari sono – come si dice in quegli ambienti – cosa nostra!!!
Sì perché a differenza di quanto si possa pensare non vi è solo la mafia a caccia di quegli affari, perché dietro l’accesso a quelle aste non troviamo esclusivamente individui prestanome/usurai legati a quell’associazione criminale, bensì anche soggetti istituzionali e politici…
Un fenomeno che vede ormai affaristi e mafiosi, mettersi d’accordo fuori da quegli uffici delle aste giudiziarie, in particolare si prova a suddividersi quei beni al minor costo possibile, senza mai far lievitare il prezzo d’acquisto, e soprattutto riuscendo a riciclare quel denaro ottenuto da attività illegali quali malaffare e corruzione…
La stessa Commissione Antimafia ha evidenziato come il più delle volte sia la stessa mafia a ricomprarsi le case o i terreni “confiscati”, presentando al posto loro dei semplici prestanome ed il gioco è fatto!!!
L’organismo parlamentare ha difatti sottolineato l’urgenza di proteggere le fasce più deboli della popolazione, contrastando la crescente acquisizione da parte di quelle realtà non solo mafiose che ritirano quei debiti in sofferenza e gli immobili delle famiglie indebitate, sottraendole così in maniera furtiva alla loro disponibilità…
Bisogna aver coraggio, in particolare nella nostra regione che a causa della pandemia “Covid-19” ha permesso non soltanto alla mafia, ma anche a tutti quei soggetti che avendo grandi disponibilità finanziarie – grazie all’enorme liquidità da riciclare – stanno tentando di creare un nuovo servizio parallelo di “welfare”, acquistando per l’appunto non solo quegli immobili, ma anche quelle attività/imprese cadute in totale crisi.

