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Come è possibile che ancora oggi, nel 2025, si continuino a commettere reati come quelli che sto per descrivere?

Mi chiedo se sia normale trovarsi ad ascoltare inchieste giudiziarie che rivelano sempre gli stessi scenari: militari dei comandi provinciali della Guardia di Finanza che, attraverso indagini accurate, portano alla luce un inquietante panorama fatto di emissioni di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazioni omesse e mancati versamenti dell’IVA.

Sono meccanismi complessi, messi in atto con l’intento di produrre fatture false per decine e decine di milioni di euro, utilizzate poi per evadere imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Un modus operandi consolidato, che sembra ripetersi quasi come una prassi.

E così, a fatti compiuti e con il denaro ormai volatilizzato, si procede con sequestri preventivi e confische, mentre si effettuano arresti di quegli “imprenditori” – o meglio, “prenditori” – che per anni hanno costruito un sistema basato su violazioni fiscali. Al momento opportuno, queste stesse persone riescono a ottenere la chiusura d’ufficio delle società coinvolte, sottraendosi così ulteriormente alle proprie responsabilità.

Certamente, l’obiettivo dello Stato è recuperare quanto più possibile le somme illecitamente sottratte e smantellare gli schemi fraudolenti, ma la realtà ci mostra un sistema di controllo e garanzia che spesso si rivela inefficace.

E quando a questo si aggiunge l’ulteriore beffa di incaricare “Amministratori giudiziari” che, durante il loro mandato, commettono a loro volta atti fraudolenti o comunque infedeli – come raccontano le cronache di questi giorni – viene naturale pensare che il problema non sia circoscritto a pochi casi isolati. Si tratta di un sistema profondamente malato, che sembra resistere a ogni tentativo di cambiamento.

Ma perché? C’è forse una volontà latente di mantenere le cose come stanno? Un equilibrio che avvantaggia sia chi froda il sistema sia chi, in teoria, dovrebbe vigilare, ma si accontenta di raccogliere i frutti di incarichi ispettivi ben retribuiti?

Siamo di fronte a un “cane che si morde la coda“, dove chi dovrebbe rappresentare la giustizia e la legalità finisce per alimentare lo stesso sistema che dovrebbe combattere.

Se non si interviene con una revisione radicale delle procedure, dei controlli e delle responsabilità, il rischio è che questo ciclo di frodi, indagini e inadempienze continui senza fine. Serve un sistema che non solo sanzioni, ma soprattutto prevenga. Un sistema che metta al centro trasparenza, tecnologia e meritocrazia, capace di smantellare le reti di complicità e corruzione.

Eppure, resta un dubbio amaro: si vuole davvero cambiare o tutto questo serve a garantire il perpetuarsi di un sistema che, in fondo, fa comodo a troppi?

Se continuiamo a tollerare questa situazione, non sarà solo lo Stato a perdere; saremo tutti noi, cittadini onesti, a pagare il prezzo più alto!!!

Non solo imprese mafiose: Le nuove frontiere del crimine.

Già… esistono imprese che, pur potendo essere definite “criminali” per le modalità con cui estendono le loro ramificazioni illecite, operano al di fuori della tradizionale criminalità organizzata. 

I loro referenti infatti si trovano a un livello talmente alto che perfino i capi di quelle organizzazioni mafiose spesso ignorano la loro esistenza.

Parliamo di soggetti dotati di alta professionalità e competenze specialistiche, rappresentano una classe completamente diversa. Molti di loro vantano titoli accademici eccellenti, conseguiti in prestigiose università, e si distinguono nettamente dalla manovalanza che solitamente appare nelle cronache di nera.

Sono geni del male: informatici, bancari, broker, esperti d’arte, professionisti nel settore commerciale, amministrativo e legale. Creano e gestiscono imprese artificiose, spesso multinazionali, che operano con criteri manageriali e si dedicano ad attività illecite in base alle richieste del mercato. Non appartengono alle associazioni di tipo mafioso, così come definite dal codice penale, ma sviluppano strategie sofisticate per infiltrarsi nelle stanze del potere, quelle in cui si prendono decisioni strategiche.

A differenza delle organizzazioni mafiose, che si caratterizzano per traffici illeciti accompagnati da violenza e azioni delittuose, queste imprese criminali sfruttano la tecnologia avanzata, utilizzano intermediari e sistemi di pagamento criptati, manipolano i mercati finanziari tradizionali e alternativi. Non hanno bisogno di sporcarsi le mani: la loro forza risiede nella capacità di muovere risorse e influenze senza lasciare tracce.

Questi professionisti hanno creato un sistema finanziario parallelo, connesso alla finanza tradizionale ma separato da essa, progettato per ottenere guadagni speculativi enormi. 

Ad esempio, manipolano il prezzo di un bene, lo gonfiano artificialmente, e lo vendono a un prezzo maggiorato, generando plusvalenze che appaiono legali. Tutto avviene in forma digitale: beni immateriali trasferiti da una parte all’altra del mondo senza la necessità di movimentare merci fisiche o attraversare confini.

Le loro operazioni sono estremamente difficili da individuare e perseguire. Anche quando un raggiro viene scoperto e denunciato, il denaro trafugato è già stato trasferito in paradisi fiscali, al riparo da qualsiasi azione legale. Non devono preoccuparsi delle distanze geografiche o del rischio di attraversare confini pericolosi; tutto si svolge comodamente dietro lo schermo di un computer.

Questi imprenditori criminali rappresentano una nuova frontiera del crimine, dove tecnologia e finanza si intrecciano in modo inestricabile. Hanno strumenti all’avanguardia che permettono loro non solo di eludere le leggi, ma di anticipare le contromisure degli investigatori, rendendo le loro attività quasi impossibili da tracciare. Si muovono in un’area grigia, sfruttando lacune normative e connessioni globali.

Ecco il vero volto di queste imprese: non è la ferocia, ma la capacità di manipolare sistemi complessi, influenzare i mercati e infiltrarsi nei gangli vitali dell’economia globale. Il loro obiettivo non è solo arricchirsi, ma esercitare un controllo silenzioso, quasi invisibile, che rende il mondo un po’ più vulnerabile e insicuro.

Forse è arrivato il momento di guardare oltre i confini del crimine tradizionale e di riconoscere che il vero potere si nasconde spesso dove meno ce lo aspettiamo: nelle pieghe di un sistema apparentemente legittimo, orchestrato da menti brillanti al servizio del profitto illecito.

Ma basta!!! Ogni giorno leggiamo di truffe alla Stato, fatture false, evasione Iva!!! Già… ma cosa si può fare per cambiare questo indegno trend?

Sappiamo bene che per cambiare il trend dell’evasione fiscale e delle truffe in questo Paese è necessaria una combinazione di misure che agiscano sia sull’aspetto preventivo che su quello punitivo…

Difatti, la questione delle truffe fiscali in Italia è un problema complesso e ben radicato che richiede ahimè approcci sistemici e innovativi. 

Le misure punitive come arresti, sequestri e confische sono sì necessari, ma, come osserviamo abitualmente, non sembrano essere sufficienti a risolvere il problema.

Già… per ottenere un sistema fiscale più inviolabile e stringente, si dovrebbero adottare tutta una serie di accorgimenti utili tra cui alcune riforme. 

Ad esempio… si potrebbe iniziare con una semplificazione Fiscale!!!

Mi riferisco innanzitutto ad una riduzione della burocrazia; le procedure fiscali complicate incoraggiano il più delle volte all’evasione e/o alla manipolazione dei conti, viceversa, un sistema fiscale più semplice e trasparente potrebbe di gran lunga ridurre le possibilità di frodi.

Tuttavia, è necessaria una riforma delle Aliquote: rendere il sistema più chiaro potrebbe ridurre l’incentivo all’evasione. 

Molte imprese e soprattutto tantissimi cittadini sono tentati di evadere a causa di percepite ingiustizie o inefficienze del sistema attuale (circostanze quest’ultime che in taluni casi potrebbero anche risultare esser corrette…).

Si potrebbe altresì procedere con degli incentivi per l’adeguamento volontario; il governo ad esempio potrebbe fornire incentivi (come agevolazioni fiscali, accesso a bandi o altre forme di assistenza) per le aziende e/o per i cittadini che dimostrano essre corretti nei pagamenti.

Buove forme di sgravi fiscali e/o di riduzione delle sanzioni potrebbero aiutare molti contribuenti a dichiararsi spontaneamente irregolari, ritornando così a pagare anche grazie a modalità rateali…

Bisogna migliorare le tecnologie di monitoraggio, perché quelle finora utilizzate si sono dimostrate obsolete!!!

La tecnologia “blockchain” potrebbe essere usata per monitorare le transazioni in modo più efficiente e trasparente; registrare infatti le transazioni su una “blockchain” potrebbe rendere estremamente difficile manipolare e quindi falsificare i dati.

Anche l’uso della intelligenza artificiale può aiutare a identificare schemi anomali e frodi in tempo reale, garzie alla possibilità di poter analizzare grandi quantità di dati in breve tempo…

Ed ancora, sanzioni più severe e proporzionate alla gravità dell’evasione potrebbero (forse… si sà… quando uno è ladro… è ladro…) fungere da deterrente, e quindi pene più alte per grandi evasioni e pene minori per evasioni di bassa entità!!!

Licenziamenti in tronco per chi partecipa in qualità di funzionario pubblico a quei raggiri e divieto di operare con la Pubblica Amministrazione per tutte quelle imprese che risultano essere coinvolte in frodi fiscali, per un  periodo non inferiore ai 5 anni.

Ed infone, c’è bisogno di trasmettere una diversa cultura della legalità: rafforzare la formazione fiscale tra i cittadini coinvolgendo le associaioni di categoria, ma anche le scuole, può servire a sensibilizzare tutti, offrendo un investimento a lungo termine e facendo comprendere così ai giovani, l’importanza del rispetto delle norme tributarie.

Certo so bene che per implementare queste misure ci vuole innanzitutto la convinzione di mutare in maniera concreta questo stato di fatto, perché cambiare richiederebbe non solo uno sforzo politico da parte di chi ci governa,  ma evidenzierebbe in maniera certa, che si vuole compiere – non con chiacchiere ma con i fatti – un importante passo avanti per questo immorale Paese!!!

Pertanto, per invertire il trend dell’evasione fiscale e delle truffe, è necessaria – come ho riportato sopra – una combinazione di misure che agiscano sia sul piano preventivo che su quello punitivo, oltre a promuovere una maggiore consapevolezza e collaborazione tra cittadini e Stato. 

Quest’ultima, come evidenziato nelle recenti elezioni regionali, si è progressivamente indebolita perché la maggior parte dei miei connazionali hanno perso la speranza che qualcosa possa ormai cambiare in modo positivo…

E dire che proprio la speranza dei cittadini è la scintilla che accende il cambiamento: solo uniti, possiamo trasformare lo Stato in ciò che sogniamo!!!

L’ennesimo bonus su lavori mai effettuati!!!

Ancora uan volta parlo di bonus…

Ho scritto in questi anni decine di post sull’argomento, ed ora nuovamente scopro come talune circostanze illegali si vadano a ripetersi!!!

Difatti, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Barletta Andria Trani, hanno eseguito un provvedimento applicativo di misura cautelare su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di 14 soggetti indagati per indebita percezione di erogazioni pubbliche utilizzando abusivamente crediti fiscali relativi ai cc.dd. “Bonus facciate”, “Bonus ristrutturazione” e “Sismabonus”, per un valore complessivo di oltre 52 milioni di euro…

Gli accertamenti hanno consentito di svelare un sistema fraudolento basato sulla creazione di falsi crediti d’imposta in capo a società ed a persone fisiche collegate agli organizzatori della frode; nello specifico è stato riscontrato che una società aveva ceduto crediti fittizi per lavori edili ed investimenti mai sostenuti su immobili totalmente inesistenti, nei confronti di 8 società, dislocate sul tutto il territorio nazionale, risultate in alcuni casi appena costituite, in altri qualificate come evasori totali, ovvero, in stato d’insolvenza…

I riscontri hanno permesso di configurare in capo agli amministratori di quelle società, ipotesi di reato di cui agli artt. 110 e 316 ter c.p. (indebita percezione di erogazioni pubbliche), in quanto i crediti d’imposta di cui sopra sono risultati originati da documenti falsi o attestazione di cose non vere – inserite nella “Piattaforma cessione crediti” – messa a disposizione dall’Amministrazione finanziaria.

Non so che dire, mi sembra assurdo che dopo tanti anni in cui circostanze come queste sono state portate alla luce, qualcuno continui imprterrito ad effettuarle, già… vorrei suggerire a quei soggetti che forse sarebbe meglio (se proprio volessero a tutti i costi continuare a delinquere…) provare nuove strade, sì… piuttosto che ripetere quelle ormai palesi.

D’altro canto, come dice il detto: Errare humanum est, perseverare autem diabolicum!!!

Società di consulenza evade 2 milioni di euro di tasse attraverso fatture false nel settore del superbonus, ma poi sana la propria posizione!!!

Cosa dire… l’ennesima truffa compiuta attraverso il superbonus!!!

Ma questa volta non si tratta delle agevolazioni edilizie o dee i lavori di ristrutturazione a finire sotto il mirino della Gdf, ma una società di consulenza che operava comunque nell’ambito di quel maxi sconto fiscale…

Le indagini condotte dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ferrara, hanno individuato una rilevante evasione fiscale compiuta da una società che effettuava consulenze tecniche nell’esecuzione di lavori edilizi su grossi immobili che beneficiano del cosiddetto “superbonus”.

Il sistema era semplice: i compensi elargiti agli amministratori della società non venivano pagati come tali ed in questo modo si evitava di operare di versare le ritenute che risultavano essere d’importi elevati e facendo quindi passare quest’ultimi come pagamenti di fatture di consulenza, emessi quindi dalla società principale a ditte individuali che facevano capo agli amministratori.

In questo modo si otteneva un doppio vantaggio, sa una parte non venivano versate le ritenute, dall’altro, questi pagamenti risultavano come costi a carico della società principale, venendo così abbattuto l’utile e ridotte le imposte da pagare, per effetto proprio dei costi legati alle fatture contestate dalla Gdf. 

A differenza comunque delle abituali truffe di cui leggiamo ogni giorno, questa volta la vicenda si è chiusa in maniera totalmente diversa e certamente positiva…

La società difatti ha riconosciuto la bontà della ricostruzione della Gdf aderendo all’atto di contestazione (e dopo la fine dell’ispezione…) a sanare la propria posizione, versando nelle casse dell’Erario una cifra di poco inferiore a 2 milioni di euro…

Ennesima truffa all’Unione Europea in Provincia di Catania.

Già… se trasformassero quella dannosità in capacità, potremmo paragonare certi individui a dei geni, perchè ritengo che per realizzare certe pregiudizievoli situazioni, se pur queste “illegali”, bisogna essere persone sveglie, esperte, non certo epr come si vorrebbe farli passare: ottusi!!!    

Come sempre accade però nell’attuare quelle circostanze, si devono fare i conti con le forze di polizia, nel caso specifico con il Reparto Carabinieri Tutela Agroalimentare che su mandato della Procura Europea (Ufficio dei Procuratori Europei delegati per la Sicilia) ha portato al sequestro preventivo di denaro e di altri beni per un valore complessivo di quasi mezzo milione di euro… 

Il decreto è stato emesso dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari, presso il Tribunale di Catania e riguarda tre soggetti – accusati ora di truffa ai danni dell’Unione Europea – legati ad una società che operava nella provincia di Catania, 

Le indagini – originate da un’iniziativa dei Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare di Messina –hanno rivelato una presunta frode legata all’ottenimento dei contributi europei.

Sembra che la società dopo essersi aggiudicata una gara per l’esecuzione di un servizio di giardinaggio,  abbia poi sfruttato quel contratto di servizio per rivendicare un titolo in possesso, per altre interessanti aree agricole. 

Già… è stato grazie all’uso ambiguo del termine “concessione” che quei soggetti avrebbero indotto l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA) in errore, percependo così indebitamente i contributi richiesti.

Come sempre accade in questo casi, non posso che meravigliarmi in quanto non comprendo come sia possibile che dopo tanti anni di contrasto e numerose inchieste giudiziarie – dalle quali è stato possibile evidenziare una molteplice attività fraudolenta commessa ai danni dell’Unione Europea, che ha portato (anche se solo in parte…) a recuperare le somme indebitamente percepite – ecco… non posso che sorprendermi sapendo che, per l’ennesima volta, ci ritroviamo a parlare di queste frodi ai danni dello Stato!!!

Cosa dire… non ci resta che attendere quanto emergerà in in sede processuale e speriamo che una volta e per tutte queste situazioni finiscano, rivolgendo un invito particolare ai responsabili dei controlli di quell’Agenzia, affinchè siano ancor più attenti nel verificare tutta la documentazione ricevuta e soprattutto nei processi di autorizzazione di quelle (non sempre corrette…) elargizioni.

L’ennesima truffa dei bonus edilizi!!!

Non so più quanti post sull’argomento avrò scritto…

https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/03/maxi-truffa-del-bonus-facciate.html

https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/01/niente-piu-bonus-detrazioni-e.html

https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/07/bonus-facciate-lavori-inesistenti-e.html

https://nicola-costanzo.blogspot.com/2021/12/superbonus-110-truffato-un-condominio.html

https://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/12/bonus-facciate-e-bonus-ristrutturazioni.html

I link di cui sopra ad esempio, rappresentano solo una parte tra quelli più recenti e comunque ormai, alle truffe e ai raggiri, mi sono abituato, sì… non rappresentano più una novità per questo nostro Paese, potrei aggiungere che se ve ne fosse soltanto una al giorno, beh… festeggerei con una bottiglia di spumante!!! Ahimè come sappiamo… non va così, anzi tutt’altro!!!

Già… sono migliaia e migliaia gli imbrogli che vengono compiuti ogni giorno, senza parlare poi delle frodi e delle fregature che si compiono attraverso social, messaggi e/o chiamate ai cellulari…

Ed allora nell’andare a scoprire quanto accaduto nella provincia di Messina, vorrei permettetermi innanzitutto di aggiungere una nota personale: sono certo di poter affermare che a breve molte di condizioni “ambigue” a cui ho dovuto assistere in questi anni nell’area peloritana, andranno finalmente a mutarsi e ciò è dovuto principalmente alla nuova presenza negli Uffici della Procura di Messina del  Procuratore Capo, Antonio D’Amato.

Ed allora, ritornando all’inchiesta…

La guardia di finanza di Messina, nell’ambito del contrasto delle frodi fiscali in materia di crediti d’imposta, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare personale e reale emessa dal gip peloritano, su richiesta dalla procura messinese, a carico di 6 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere dedita alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, indebite compensazioni fiscali ed autoriciclaggio. Di questi, un provvedimento custodiale in carcere e cinque misure degli arresti domiciliari; inoltre, le fiamme gialle ha proceduto al sequestro di beni per 37 milioni di euro!!!

Le indagini – come solitamente riporto e soprattutto chiedo i maniera decisa  ai miei lettori – sono  partite da una denuncia, e le investigazioni hanno fatto emergere un sistema fraudolento per approfittare dei benefici fiscali introdotti dal decreto Legge 34/2020 e.m.i. 

E’ stato infatti un cittadino ad aver scoperto la truffa, avendo scoperto nel proprio cassetto fiscale, rediti d’imposta per un controvalore di ben 1,3 milioni di euro, riconducibili a lavori di ristrutturazione edilizia riconducibili al superbonus 110%,  mai chiesti e ancor meno eseguiti!!!

A seguito delle verifiche il gruppo della guardia di finanza di Messina ha potuto accertare che le agevolazioni fiscali segnalate, risultavano esser state cedute, tramite la piattaforma online dell’Agenzia delle Entrate, a una società “fantasma”, in quanto risultata priva di personale e di strutture idonee all’esercizio della propria attività.

Dalle successive indagini, perquisizioni e accertamenti bancari sono emersi ulteriori crediti, inseriti sempre attraverso i sistemi informatici da un individuo che li inviava a società terze di Messina, riconducibili a soggetti facenti parte dello stesso solo nucleo familiare.

Quando penso ai sistemi banali utilizzato per frodare, come l’esempio di cui sopra, attraverso personali credenziali “Spid”, copia dei documenti d’identità, una posta elettronica e a qualche altro piccolo mandato, beh… non riesco a comprendere se tutti questi soggetti che gni giorno s’inventano truffe, siano dei geni oppure se è il nostro Stato o quantomeno coloro che operano per esso (nel predisporre quelle metodologie di acquisizione dati online), ad essere dei fessi!!!

Incredibile… “37 milioni di euro”: non so voi, ma secondo il sottoscritto… non se ne può più!!!

Come funzionano le truffe legate al trading online e che possibilità si ha di recuperare il proprio credito???

Concludo questa serie di post sul trading online, riportando le tecniche utilizzate solitamente da quei possibili truffatori da cui dovere stare lontani:

L’adescamento: c’è generalmente una prima fase di adescamento della vittima, che avviene mediante pubblicità on line o attraverso contatti telefonici. Fin da principio gli operatori ti prometteranno miracoli finanziari a fronte di un piccolo investimento iniziale. L’importo richiesto generalmente si aggira attorno ai 250,00 euro da versare mediante bonifico bancario o carta di credito. La vittima ha il sospetto che possa trattarsi di una truffa, ma si lascia convincere dall’idea che nella peggiore delle ipotesi perderà giusto quel poco che ha investito
Il superamento della diffidenza: quasi con sorpresa, la vittima avrà idea di trovarsi innanzi ad operatori seri e corretti. Dopo il versamento iniziale, infatti, vedrà effettivamente che sul sito avrà un’area utente riservata, da cui risulterà il credito iniziale versato, generalmente accompagnato da un ulteriore credito bonus gentilmente offerta dalla piattaforma.
Il miracolo che si avvera: quando la macchina inizierà a funzionare i (finti) consulenti finanziari con maestria guideranno la vittima (che generalmente di mercati finanzia sa poco o nulla) a compiere le prime operazioni di mercato con la piccola liquidità messa a disposizione. A distanza di pochi giorni il miracolo finanziario inizialmente promesso e preannunciato si avvererà: tra operazioni di acquisto e operazioni di vendita, dietro gli abili consigli dei consulenti, la vittima vedrà che il proprio capitale si sarà raddoppiato o triplicato, con profitti dal 100% al 200%.
Il pentimento: vinta la diffidenza iniziale e scoperte le potenzialità della piattaforma, la vittima si pentirà di non aver puntato fin da subito una somma di danaro più consistente, da poter far raddoppiare o triplicare. Il passaggio naturale immediatamente successivo sarà, quindi, quello di incrementare i propri investimenti. Le cifre versate iniziano, quindi, a farsi via via più elevate, secondo la disponibilità di ciascuno. C’è chi decide di investire migliaia o decine di migliaia di euro, anche prelevando dai risparmi di una vita.
La ricchezza (virtuale) e le spese (reali): la ricchezza, tuttavia, comporta anche delle spese. Con questo ragionamento il consulente inviterà la vittima ad effettuare ulteriori esborsi per poter successivamente incassare il proprio danaro. Si arriva a questa fase, quanto l’operatore della piattaforma avrà compreso che la vittima non ha materialmente più nulla da poter dare. L’aneddotica per giustificare le ulteriori richieste di pagamento potrà essere piuttosto varia e fantasiosa: ci saranno tasse da pagare anticipatamente (non si sa bene in favore di quale paese estero), poi sarà il turno di commissioni bancarie per autorizzare il trasferimento del danaro, poi ancora il compenso per la piattaforma, e così fino a quando la vittima non avrà esaurito completamente ogni propria risorsa. La leva psicologica anche in questa fase gioca un ruolo fondamentale: la vittima si rende conto che probabilmente non rivedrà più il proprio danaro, ma ha investito talmente tanto da non avere null’altro da perdere e versare le ultime migliaia di euro è l’ultima speranza per salvarsi dalla bancarotta. Così si continua a pagare, a pagare e a pagare ancora.
Il tragico epilogo: le richieste di pagamento diventeranno incessanti fino ad essere materialmente insostenibili e la vittima si rassegnerà generalmente a non poter rientrare in possesso del proprio danaro, proprio per l’impossibilità di versarne altro, per pagare le spese. Alla fine il conto verrà probabilmente chiuso e non resterà più alcuna traccia né del capitale investito né dei rendimenti miracolosi ottenuti con le operazioni finanziarie.
Per cui, se sei stato truffato da una finta piattaforma di trading on line o se hai utilizzato uno strumento di pagamento tracciabile, allora potresti essere ancora in tempo per recuperare il tuo denaro.
Mi permetto quindi di consigliarvi questo sito posto a difesa dei consumatori, in particolare di chi è stato truffato da piattaforme di trading online: https://www.difesaconsumatori.com/truffato-dal-trading-on-line/?gad_source=1&gclid=CjwKCAiAtt2tBhBDEiwALZuhALGSLmalFATx0Lk8KZ-whZ9CnhSYdAUXKlhZ1KKCEauGTg06Ec1i2hoChFMQAvD_BwE

Trading on line: attenti alle truffe promosse da "influencer" e ignari complici!!!

Alcuni giorni fa ho ascoltato sul web un’intervista compiuta ad una nota “influencer” che descriveva in modo semplice come guadagnare migliaia e migliaia di euro senza far nulla, semplicemente iscrivendosi ad un sito di trading online, versare €. 250,00 e vedere improvvisamente in poche ore il proprio denaro crescere… 

Un miracolo, un’intelligenza artificiale capace di indirizzare quei vostri soldi su investimenti in “Bitcoin” tali da farli crescere in poche ore, raddoppiandoli, triplicandoli, etc…

Per cui, quando vi vengono suggerite proposte come quella di sopra, la prima cosa da chiedersi è: quale bisogno hanno di voi queste società!!! 

La risposta comprenderete come sia implicita nella domanda: il vostro denaro!!! 

E sì… perché di questo si tratta, riuscire a prenderlo, promuovendolo con altro, peccato che quest’ultimo è solo virtuale, ma non solo, la maggior parte di esso – sempre nel caso in cui si fosse per come promesso nel tempo alimentato – quando ufficialmente richiesto, non rientra nelle vostre tasche nelle stesse modalità o per gli usi a cui eravate abituati, ma sotto forma di moneta elettronica, difficile da spendere se non presso quei punti vendita che accettano per l’appunto denaro digitale…       

Ho visto quindi in quel programma il presentatore invogliato a sottoporvi a quell’app e in totale buonafede ha investito la somma richiesta, ponendo successivamente la propria pagina social per descrivere l’app in questione e se essa stesse garantendo i risultati dichiarati dall’influencer; difatti, con il passar dei giorni, egli stesso ha potuto descrivere e quindi confermare che se pur poco alla volta, quel proprio conto stesse aumentando!!!

Ora, vorrei ricordare come uno dei trucchi solitamente utilizzato solitamente da chi vive d’espedienti come ad esempio il gioco delle tre carte o della campanella proposto in alcune strade cittadine, è l’uso e quindi l’assistenza di complici che celati tra quei giocatori, inducono il cosiddetto “pollo” a farsi fregare sempre più soldi…

E qui è la stessa cosa!!! 

Il presentatore che opera in buonafede e quindi ripeto non rappresenta il complice, si fida ciecamente di accettare la proposta dell’influencer, il quale però (forse) potrebbe aver concordato con i gestori di quell’app quel momento di notorietà in Tv, lo stesso che poi avrebbe permesso a quella stessa app – a seguito del numero consistente di ascolti  – di ottenere una crescita certamente esponenziale di richieste e quindi il ricevimento su loro c/c di bonifici…

Quindi, ciò che poteva sembrare un semplice scoop nato casualmente così… sul momento, è stato possibilmente (nessuno d’altronde possiede le prove, ma certamente l’ipotesi può ritenersi anche valida…) programmato a tavolino, tra l’influencer ed il gestore/i di quell’app, i quali, quest’ultimi, conoscendo le mosse che a breve si staranno per susseguire in diretta su quel programma Tv, sono pronti a mettere in atto lo stratagemma, un’amo per tutti quei pesci pronti ad abboccare…

Come riportavo sopra, quei programmatori sono già a conoscenza di quanto sta per accadere e del soggetto terzo che sta per cadere nel tranello; nel caso specifico infatti il presentatore non viene utilizzato come pollo per prelevargli denaro, bensì egli – ignaro della trappola che sta per compiersi –  diventa a sua insaputa “testimonial” indiretto di quell’app, perché dopo solo pochi minuti sarà egli a confermare che il proprio denaro sta crescendo, una circostanza quest’ultima che ripeterà anche nei giorni seguenti!!!

Ma infatti quanto sostiene è la verità, ma non perché un’IA è riuscita dove ‘l’uomo fallisce, bensì… è proprio l’intelligenza umana a fare la differenza, in quanto quest’ultima conosce a priori il nominativo di chi stava per eseguire sul loro conto quel bonifico, e quindi si tratta semplicemente di alimentare quel denaro ricevuto con piccoli interessi, affinché egli (e quindi non più l’influecer) evidenzi la crescita del proprio conto, diventando senza volerlo, egli stesso “influencer” di quell’App e così l’illusione è stata creata ed quei poveri spettatori ignari, diventano i nuovi polli da spennare!!!

CONTINUA

In un Paese di ladri, anche suore e preti si adattano!!!

Alcuni mesi fa ho scritto di un parroco che rubava statue e candelabri per poi immetterli nel mercato della ricettazione, come di un altro collega che aveva fatto sparire i soldi dalla cassa della chiesa, lo seguiva la notizia di prete che rubava al supermercato o come non ricordare quel talare che sta ora  scontando ai domiciliari la pena di 3 anni e 6 mesi, con l’accusa di appropriazione indebita per circa 70.000 euro…

Ecco, sono solo alcuni casi, ma potrei continuare all’infinito, d’altronde la storia ci ha insegnato molto su questi soggetti, sui loro gravi debolezze, siano stati essi nel tempo piccoli curati o anche noti Papi…

Ed oggi invece descriverò di un’altra categoria eguale, ma religiosa al femminile, già le cosiddette “suore” in particolare  di una che per l’appunto, è riuscita a svuotare le casse dell’ente religioso che avrebbe dovuto rappresentare!!!

Lo ha fatto, come fanno la maggior parte degli italiani corrotti, elargendo regali e denaro ai propri familiari, parenti oppure versando ingenti somme su una azienda intestata a suo nome…

Ora che la Procura ha concluso le indagini, ha accusato la suora 68enne di truffa di appropriazione indebita!!!

In pratica la suora gestiva una residenza sanitaria, ma a quanto dimostrato, non le bastava più; già… voleva fare un salto di qualità prendendo in affitto la struttura, ma a quanto sembra, dopo un’iniziale trattativa, la contrattazione non sarebbe andata secondo i suoi piani.

Le altre suore infatti, avendo ravvisato delle anomalie gestionali, si erano rifiutate di concedere in affitto la Società che gestiva la residenza, ma non solo, le avevano altresì anticipato la decisione di toglierle l’incarico… 

Ecco perché l’indagata non arrendendosi, ha provveduto a costituire una nuova società (Srl) e quindi, facendo finta di non aver visto la raccomandata con cui la congregazione le imponeva di porre fine alle trattative per l’affitto, ella stesso, ha firmato senza alcuna autorizzazione un contratto tra la società detentrice del contratto d’ affitto della struttura di ospitalità sanitaria e l’azienda da lei fondata.

Il tutto ovviamente omettendo quanto compiuto sia all’ente ecclesiastico proprietario che alle stesse sorelle, facendo così circolare nei vari conti della sua società ben 340 mila euro, cui sono seguiti altri movimento bancari per un totale di quasi mezzo milione di euro!!!

Incredibile vero??? Ah dimenticavo: Ho un’amica suora, già… di clausura; non ho mai compreso come, col passar degli anni, la sua vita sociale sia stata più intensa e certamente più agiata della mia…

Le truffe e i raggiri sono ovunque, ma sono pochi coloro che riescono a scovarli!!!

Sono fermamente convinto che il miglior contrasto che si possa compiere nei confronti del malaffare in questo nostro Paese, può essere raggiunto soltanto se all’azione repressiva da parte dello Stato, si accompagnino interventi mirati tesi a garantire i diritti fondamentali dei cittadini, perché naturale che ove non si riesca, risulta inevitabile non solo la scarsa cooperazione di quest’ultimi, ma anche la perdita di credibilità dello Stato!!!

D’altronde di una cosa mi sono convinto, le truffe e i raggiri, viaggiano a una velocità doppia rispetto a quella dello Stato; quei meccanismi elusivi ed illegali, sono organizzati affinché nessuno li scopra o quantomeno non in tempi celeri e quasi sempre dopo che il sistema fraudolento abbia portato milioni e milioni di euro in tasca a quei malfattori…

Come scritto più volte, l’obiettivo di quelle attività illegali, non è più rappresentato dal conseguimento di liquidità, ma ormai si estende ovunque, soprattutto nell’acquisizione di proprietà, in particolare di società in difficoltà. 

Sì… abbiamo visto subito cme dopo la pandemia l’intreccio tra usura ed estorsione abbia modificato quei rapporti tra imprese e criminalità organizzata: alcuni anni fa, per far fronte alle richieste di pagamento di un “pizzo” si ricorreva all’usuraio; altre volte era lo stesso usuraio a ricorrere alla violenza per impossessarsi di quell’attività commerciale, come corrispettivo degli interessi illegali maturati.

Non si tratta di voler produrre reddito con quelle nuove attività d’impresa, no… l’acquisizione di quelle aziende cosiddette “limpide”, servono alle associazioni criminali, per realizzare alti investimenti redditizi, ma soprattutto per riciclare denaro proveniente dai traffici illeciti. 

Va detto comunque che l’attività criminale costituisce solo in parte il malaffare di questo paese, perché poi vi è tutta una gestione d’impresa definita “lecita”, che opera furtivamente in ambiti regolari, a prima vista quella loro gestione sembra risultare conforme con quanto richiesto dalla legge, ed è proprio lì la loro bravura, far passare per lecito ciò che non è!!!  

Già li vedo, centinaia di agenti di polizia che studiano documenti ufficiali cercando con il loro operato di trovare un indizio che faccia emergere qualche traccia di malaffare; provano ad individuare quelle compiute procedure equivoche, ma niente, non si trova nulla, già… nulla  di poco trasparente o di oscuro, tutto risulta perfetto!!!

Cosa dire… sta proprio lì la bravura del lestofante, fare in modo che tutto sembri chiaro, evidente, egli come un bravo prestigiatore è riuscito a camuffare la truffa e il raggiro, con una semplice illusione ha effettuato la sparizione del denaro che ora è finita nei meandri di una contabilità celata parallela… 

E’ incredibile come tutto ciò possa avvenire sotto gli occhi di tutti e va beh… bisogna anche dare merito a quei soggetti, capaci di realizzare quelle forme fraudolente, d’altronde chi dovrebbe aiutare a far scoprire quegli intrecci, ormai ha perso interesse, d’altronde lo Stato ha dimostrato in più di un’occasione di non saper proteggere quei suoi coraggiosi cittadini, anzi viceversa li ha messi alla mercè di quello stesso sistema corrotto al quale si erano rivoltati!!!

Ed allora rivolgendo la mia attenzione a questo nostro Stato e soprattutto ai suoi uomini istituzionali vorrei dire: truffe, raggiri, sono lì dinnanzi; ma tocca a Voi, senza più noi… scoprirli!!!

Con affetto…  

Tribunale di Messina: quanta amarezza!!! Già… perché dopo aver agito per portare la legalità dove non c’era, scopro in questi anni come a vincere sia ancora costantemente l’illegalità!!! Ultima parte…

Ed allora viene spontaneo chiedersi…

Come può un amministratore continuare ad operare, come se non fosse mai stato nominato un amministratore giudiziario?

Già… come può essere possibile che un amministratore di omettere di consegnare ad un suo collega, la documentazione in suo possesso, tra l’altro permettetemi di ricordare, non un semplice pinco pallino, ma bensì un amministratore giudiziario, nominato propriamente da un Tribunale, nello specifico quello di Messina,  circostanza questa certamente gravissima, in quanto quel passaggio avrebbe dovuto esser espletato immediatamente ed invece un caz…!!!  

Perché è stato impedito di far prevalere la volontà assembleare, non permettendo così a quell’amministratore giudiziario di convocare una democratica e sovrana assemblea, affinché si procedesse alla eventuale nomina di un nuovo amministratore condominiale?

Ed ancora, non comprendo le motivazioni che permettono a quel signore di poter ritardare i procedimenti in corso, attraverso meccanismi utilizzati ai suoi “azzeccagarbugli” che non fanno altro che posticipare di volta in volta le sentenze e che ovviamente creano forti disagi a coloro che vorrebbero si giungesse ad una conclusione celere della vicenda???

Già… mi vien da chiedere, quanti altri anni dovremmo attendere, ma soprattutto cosa ne sarà di tutto quel meticoloso lavoro egregiamente compiuto dalle forze dell’ordine, se poi la magistratura e quindi di fatto i suoi interpreti, ne rigettano la fondatezza???

Suggerisco quindi a quel magistrato di ricusare immediatamente l’operato di quei pubblici ufficiali!!!

Scherzo ovviamente, ma so bene quanto poco ci sia da scherzare, già… non vorrei essere nei panni di coloro che fanno quotidianamente il proprio lavoro e si vedono costantemente beffeggiati da un meccanismo iniquo, che dimostra ogni quotidianamente coloro fanno parte di quel “sistema” colluso e criminale e viceversa beffeggia chi ogni giorno cerca di contrastarlo!!!

Sentivo stamani viaggiando in auto, una stazione radio nella quale si parlava di una notizia pubblicata su “Il Giornale” scritta dal giornalista Luca Fazzo, che raccontava di come diversi magistrati andavano in diversi paradisi turistici italiani, per passare le proprie vacanze e spendendo soltanto 7 euro al giorno, si proprio sette euro! Sì… sembra che devono esclusivamente “sopportare” che per alcune ore qualche turista sbarchi sull’isola per poi andarsene alle 17.00, grazie ad un servizio turistico a numero chiuso… 

Poi ci si chiede perché ormai sono in molti i cittadini che al fine di poter esercitare un preteso diritto e non potendo ricorrere ad un giudice equo, preferiscono arbitrariamente farsi ragione da sé!!!

Tribunale di Messina: quanta amarezza!!! Già… perché dopo aver agito per portare la legalità dove non c’era, scopro in questi anni come a vincere sia ancora costantemente l’illegalità!!! Parte terza

Ecco quindi che per tutte quelle illecite circostanze e soprattutto per gli evidenti reati commessi e ahimè reiterati, nonostante l’ordine del giudice, non è stato ad oggi possibile ottenere quella documentazione condominiale (alla faccia della legalità e del rispetto della legge…) illegalmente detenuta ora da un soggetto estraneo e mai eletto ufficialmente…

Altro che “Casamonica”, già… quei soggetti criminali a noi siciliani ci fanno un baffo, in particolare grazie anche al sostegno ricevuto da parte di una giustizia che ha solo evidenziato in questi anni di ricevere “Tumbulate a levapilu” come mi suggerisce un amico catanese!!!

Già… perché le continue lungaggini giudiziarie non hanno permesso a quell’amministratore giudiziario, ripeto nominato dal Tribunale di Messina, di poter procedere alla verifica dell’anagrafica e quindi ad una regolare convocazione assembleare, onde poter garantire non solo il rispetto delle regole condominiali fino ad oggi gravemente violate, ma quelle ripercussioni personale compiute nei confronti di taluni condomini che per l’appunto hanno provato in questi anni a ribellarsi, subendo continui atti prepotenti, vessatori ed umilianti sopraffazioni!!!

E’ evidente come si stia provando in tutti i modi d’impedire che la verità venga alla luce, già… è palese a tutti di come si stia provando a fare in modo che si sospendano le vicende giudiziarie in corso, e nel far ciò si utilizzando espedienti e meccanismi illegali ed elusivi, al fine di non far compiere alla magistratura il proprio compito, che è proprio quello di far rispettare sempre e ovunque la legge e quei fondamentali principi di legalità!!!

Ormai è certo… ciò che non si vuole fare emergere è dove siano finiti i soldi della cassa del condominio riportati in questi anni nei vari bilanci mai approvati!!!

Aveva ragione il giudice Falcone: “segui i soldi per capire il sistema”!!! 

Sì… come ho scritto nel titolo di apertura sono amareggiato, perché parliamo di un sistema marcio e profondamente ingiusto, un sistema che impone tutte le sue astuzie e che fa in modo che nessuno possa contrastarlo, perché la maggior parte dei cittadini – a differenza di quel noto programma televisivo – rifiuta e non va avanti!!!

Ecco perché solo chi è forte dentro, chi non ha paura di niente e di nessuno, chi ha evidenziato nel corso della propria vita di non essere legato a quel sistema clientelare e corruttivo, già… perché soltanto chi non è mai appartenuto a logge o sistemi di potere può considerarsi libero da compromessi e quindi da pericoli ricattatori, permettendosi di camminare a testa alta e denunciare tutto il malaffare con cui si viene a contatto ed in particolar modo proprio quei soggetti “potenti”, che sanno di esser dentro al famoso “cerchio magico”, un sistema grazie al quale si può arrivare dove si vuole, perché le regole lo consentono!!!

Continua

Tribunale di Messina: quanta amarezza!!! Già… perché dopo aver agito per portare legalità dove non c’era, scopro in questi anni come a vincere sia ancora costantemente l’illegalità!!! Parte seconda

Quindi riepilogando, grazie al mancato sostegno da parte dello Stato ecco che una nuova “illegittima” assemblea indetta dai sostenitori di quell’amministratore ormai rimosso, provoca per l’ennesima volta una nuova condizione di instabilità, in particolare tra i vari condomini che ormai non sanno più cosa fare e soprattutto a chi doversi rivolgere…

Nessuno difatti in quel villaggio possiede i 501/millesimi necessari per nominare un amministratore, anche se poi attraverso vari espedienti si continua a provato più volte di rinominare quell’ex Amministratore, determinando così quale conseguenza, quella di costringere gli altri condomini che hanno seguito la strada della legalità a impugnare quelle assemblee che di fatto risulteranno, come tutte le precedenti, illegittimamente indette (vedasi sentenze pronunciate…)!!!

Comprenderete da voi, come grazie ad un semplice per non dire banale (o forse sarebbe più corretto dire “vergognoso”) espediente, ma da quanto ho potuto costatare perfettamente funzionante, quell’amministratore, ripeto… già rimosso dal Tribunale (ed ora rinviato a giudizio), continui ad imporre la propria volontà, intervenendo – secondo anche quanto riportato dalle indagini della Pg di Messina – sia nei c/c bancari che in quelli postali del condominio (sì… quest’ultimo aspetto merita un adeguato approfondimento che faro in seguito…).

Quindi, dopo l’ennesima richiesta presso il Tribunale di Messina, si è riusciti finalmente a far rinominare nuovamente quell’amministratore Giudiziario, il quale però non riesce – come avevo riportato nel precedente post – neppure accompagnato dall’ufficiale giudiziario e dalle forze dell’ordine, ad ottenere la documentazione condominiale, indispensabile anche per indire l’assemblea dei condomini, in quanto tra quei documenti vi è per l’appunto l’anagrafica!!! 

Nel frattempo, quell’ex amministratore che dimostra di conoscere perfettamente le crepe giudiziarie – ora che è stato rinviato a giudizio – ha provveduto a consegnare (o quantomeno ciò è quanto è stato dichiarato a quell’ufficiale giudiziario), tutti gli incartamenti di quel condominio alla propria figlia, la quale è stata, come ci si aspettava d’altronde, querelata da quei condomini (definiti dalla controparte) “resistenti”; quest’ultima, in collaborazione con uno pseudo Presidente dei condomini, indice una nuova riunione condominiale, circostanza questa che poteva essere compiuta dal solo amministratore giudiziario, in quanto amministratore di fatto essendo stato nominato dal Tribunale e soltanto quest’ultimo avrebbe – nel caso in cui avesse ricevuto l’anagrafica corretta di tutti i proprietari – indire una nuova elezione…

Ma da quanto sopra, si è preferito indire una illegittima riunione, attraverso una nomina palesemente nulla, poiché approvata da uno pseudo Comitato dei Condomini, del tutto sprovvisto di poteri deliberativi previsti di legge, in quanto l’approvazione dell’amministratore, non rientra tra i poteri del Comitato, non tenendo conto appositamente che quella nomina per esser valida, necessitava dei 501/millesimi di cui sopra…

Ed allora, ecco la conferma di come per l’ennesima volta, quell’Amministratore nominato dal Tribunale viene lasciato solo, senza poter riuscire a compiere il proprio dovere per il quale è stato demandato, e cioè portare finalmente quella legalità dove ahimè da anni questa non esiste, tra l’altro aggiungerei, anche grazie al consenso di molti soggetti, attualmente responsabili di taluni pubblici uffici, che in questi lunghi anni – da quanto è emerso – poco o nulla hanno fatto in controlli e sanzioni!!!

CONTINUA…

Tribunale di Messina: quanta amarezza!!! Già… perché dopo aver agito per portare la legalità dove non c’era, scopro in questi anni come a vincere sia ancora costantemente l’illegalità!!!

Tratto oggi una vicenda (moralmente) difficile, sì… perché mi ha portato a pensare che a differenza di quanto solitamente viene chiesto da parte delle nostre Istituzioni e cioè di essere cittadini modello e quindi rispettosi della legge, beh… dopo tanto aver compiuto per portare la legalità dove questa non c’era, ecco che ora mi ritrovo a dover convivere come quel Sindaco descritto nel film di Ficarra e Picone: “L’ORA LEGALE”!!!

Già… sono anni che provo in tutti i modi – attraverso la richiesta di procedimenti giudiziari – a raggiungere quei minimi, ma fondamentali
principi di legalità, per un condominio, certamente enorme (e sì… potremmo
paragonare quest’ultimo – per i bilanci presentati negli anni – ad un piccolo borgo e/o paesino dell’entroterra
), essendo costituito
da quasi 800 unità (pensate che nel solo periodo estivo, ciascuna di quelle unità abitative, coinvolge mediamente 4 individui per appartamento…), in località Giardini Naxos (ME).

Ecco quindi che il sottoscritto, viene nominato (proprio come quel Sindaco di cui parlavo sopra, ahimè… mi viene da dire col senno del poi…) “Presidente dei Condomini” da parte di una regolare Assemblea. 

La decisione di molti di scegliere proprio il sottoscritto, ritengo sia stata ispirata dal fatto che in tanti sapevano che da anni mi dedico – attraverso anche alcune associazioni di legalità – a far emergere quei principi a cui da sempre credo e difatti, nel ringraziare loro per l’incarico ricevuto, ho sin da subito fatto notare ai tanti amici intervenuti, che forse quella scelta poteva non rappresentare la decisione più felice, in quanto con il mio operato sarebbero potute emergere circostanze che, molti tra essi (forse), avrebbero preferito tener celate… 

E’ così purtroppo è stato!!! 

Infatti, dopo aver verificato quanto era accaduto durante gli anni di quella gestione, ecco che ho potuto evidenziare dei fatti gravi emersi a cui sono seguite una serie di
denunce (e qualcuno va ancora dicendo che in questa regione siamo tutti
omertosi perché non si denuncia, già… quando li ascolto mi vien da ridere…
) presso le Procure di
Catania prima e di Messina dopo, ed ancora, Gdf di Catania e di Messina – a seguire – Guardia Costiera,
Gruppo dei Carabinieri “Noe”, richieste presso Genio Civile, Comune di Giardini, Vigili del
Fuoco, Agenzia delle Entrate, Ufficio di Riscossione Sicilia e per ultimo il Ministero Economia e Finanza “MEF”, proprio per evitare possibili richieste di “Bonus” statali, da cui era meglio stare alla larga… 

Beh… dopo aver fatto tutto il possibile
per evidenziare danni all’erario, truffe, bancarotta fraudolenta, malagestio,
appropriazione indebita, etc… evidenze che sono state motivo
d’indagine da parte delle PG e degli organi preposti, tanto che dalle sopraddette indagini si è giunti al rinvio a giudizio di quell’ex amministratore, ecco che accade stranamente che il Tribunale
di Messina, chiamato in causa, non solo dal sottoscritto ma anche da un nutrito gruppo di condomini (che nel frattempo avevano a seguito dei miei esposti compreso quanto fosse accaduto), hanno dato seguito alla reiterata richiesta di avere un amministratore giudiziario…

Ecco che finalmente, dopo alcuni anni, si torna ad avere per quel condominio qualcosa di legale, sì… un nuovo Amministratore “giudiziario” nominato dal Tribunale di Messina!!!

Una nomina resasi necessaria, ma che ha dovuto per esser valida, essere richiesta da quei condomini ben due volte, in quanto quell’amministratore giudiziario, durante il suo primo anno di mandato, non ha potuto
espletare il proprio incarico, a causa di circostanze elusive, che a breve andrò a riportare e che hanno evidenziato in maniera precisa di come: l’illegalità abbia vinto finora sulla legalità!!!

Infatti, appena quell’amministratore
giudiziario è stato nominato, permettetemi di aggiungere che trattasi di un professionista esemplare, egli, come previsto in queste circostanze dalla normativa, ha proceduto alla richiesta dei documenti contabili e amministrativi all’ex
amministratore di quel condominio, consegna dei documenti che però non hanno ricevuto alcuna attuazione, dal momento che l’ex amministratore non li ha voluti consegnare, 
neppure quando l’amministratore nominato è stato accompagnato dall’ufficiale giudiziario e dalle forze dell’ordine!!!

Ecco, già da allora si evidenzia iniziano a concretizzare quelle mancate garanzie di legalità da
parte dello Sato ed in particolare proprio di quello stesso Tribunale che lo aveva di fatto nominato…

FINE PRIMA PARTE 

"Bonus facciate", lavori inesistenti e fatture gonfiate per oltre 5 milioni di euro…

L’ennesima truffa grazie ai bonus statali…

Era stato messo in piedi un sistema per attestare lavori edili mai eseguiti o realizzati con prezzi lievitati… 

L’obiettivo era semplice… ottenere i crediti fiscali legati al bonus facciate in maniera illegale!!!

Grazie alla Procura nazionale e alla Guardia di finanza del Comando Provinciale di Sassari, alcuni soggetti tra imprenditori, professionisti e anche (guarda un po’… ne ho parlato proprio ieri…) un “amministratore di condominio“, sono stati denunciati…

Sì… l’accusa prevede l’associazione a delinquere finalizzata a commettere truffe a danno dello Stato, quei soggetti in concorso con altre persone, tra privati e amministratori di condominio, gli stessi che rappresentavano di fatto i “Committenti” dei lavori di recupero delle facciate di quegli edifici da loro amministrati… 

Beh… alla fine l’autorità giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo per oltre 5,5 milioni di euro, che sono considerati il profitto realizzato con la presunta truffa…

Certo, non vorrei essere al posto di quei condomini ora interessati a evitare eventuali sanzioni tributarie, ma non solo, anche penali, in particolare se verrà evidenziata la concreta valutazione che alcuni di essi insieme all’amministratore del condominio o l’impresa esecutrice dei lavori, abbiano di fatto partecipato attivamente alla consumazione dell’illecito o ne sia stato anche solo consapevole…

Come si dice: fatta la legge, trovato l’inganno!!!

Chiedono il superbonus e si ritrovano ad avere le proprie abitazioni ipotecate!!!

Credere che lo Stato regali qualcosa è da folli e infatti, ecco l’ennesima bufala creata per tutti quei condomini a cui è stata offerta  la possibilità di farsi i lavori gratis, senza dover sborsare un euro….

Molti infatti non sapevano che durate quelle assemblee – appositamente convocate da quei loro amministratori ( qui dovrei aprire una nuova pagina nel mio blog, ma non basterebbe per descrivere quanto accade dietro quelle “particolari” inizative…) veniva omesso di indicare molte di quelle informazioni fondamentali, necessarie per essere in linea con i requisiti richiesti, vedasi ad esempio tutti quegli aspetti di natura catastale, fiscale, tributaria, strutturali, energetici, urbanistici, civilistici e chi più ne ha più ne metta, gli stessi che se fossero accertati prima di una votazione della delibera lavori, influenzerebbero diversamente le decisione dei proprietari.

Ma così non accade, perché l’interesse di quegli amministratori è tutt’altro, ed ecco quindi che senza quelle essenziali informazioni, molti condòmini vengono indotti a dare parere favorevole alla realizzazione di quegli interventi.

Con quale risultato, quello che a lavori iniziati e mai finiti. con spese sostenute e mai recuperate, l’Agenzia delle Entrate inizia i propri accertamenti, in particolare sulla eventuale mancata sussistenza, anche parziale, dei requisiti che davano diritto alla detrazione d’imposta…

L’Agenzia delle entrate quindi provvede al recupero dell’importo corrispondente alla detrazione non spettante, in particolare quando sono stati commessi errori su base tecnica, che possono generare crediti d’imposta “inesistenti” oppure “non spettanti”!!!

Ecco quindi che all’improvviso ci si accorge come nel deliberare quei lavori, si è generata una vera e propria ipoteca sulla propria abitazione in favore dell’Agenzia delle Entrate, certo non un’ipoteca in senso stretto, ma intesa come legittimazione del fisco a poter agire per il recupero delle somme!!!

E sì perché durante quella convocazione, si ometteva di comunicare ai proprietari che nel caso in cui il condominio non fosse stato in regola con il pagamento delle spese condominiali riferibili ai lavori non avrebbe maturato alcun diritto alla detrazione fiscale, eguale condizione per gli eredi di immobili locati a terzi che non hanno diritto ad ereditare il 110 ed ancora, l’impresa per applicare lo sconto in fattura o accettare la cessione del credito, avrebbe comunque dovuto trattenere una somma dall’importo dei lavori per la cessione del credito ad un soggetto diverso dall’impresa e  comunque, bisognava prima pagare le fatture a quest’ultima. 

Va detto altresì che nel caso di utilizzo in compensazione di crediti inesistenti (s’intende il pagamento delle somme dovute, a cui viene  applicata una sanzione dal cento al duecento per cento della misura dei crediti stessi.) il credito in relazione al quale manca, in tutto o in parte, il presupposto costitutivo e la cui inesistenza non sia riscontrabile mediante controlli.

Ecco perché, nel caso in cui il credito fiscale risultasse inesistente, la sanzione applicata al contribuente infedele (o presunto tale), andrebbe da un minimo del 100 a un massimo del 200% del credito fiscale portato in detrazione. 

Comprenderete la batosta, a cui devono aggiungersi oltre alla restituzione del capitale anche gli interessi; in pratica, se foste proprietari di una abitazione utilizzata ad esempio per la sola villeggiatura estiva e avete richiesto di effettuare lavori per circa 90.000 euro (l’importo potrebbe rappresentare il valore della proprietà), e se dai controlli eseguiti dall’Agenzia delle Entrate, ci si ritrovasse in assenza dei requisiti, ecco che si sarebbe costretti a restituirne all’incirca 270.000, comprendendo in quest’ultimi gli interessi che, a distanza di anni, saranno tutt’altro che trascurabili…

Consiglio quindi, prima di procedere a qualsivoglia decisione, di farsi assistere da professionisti corretti e soprattutto competenti di questa materia, alquanto complessa, per non doversi ritrovare improvvisamente debitori nei confronti dello Stato e rovinando così tutti i sacrifici fatti nel corso della vita, soltanto perché si era provato a godere d’una propria abitazione…

Bonus Facciate e Bonus Ristrutturazioni, per lavori mai seguiti!!!

Avevo già parlato di truffe sui superbonus o sui bonus facciate  

http://nicola-costanzo.blogspot.com/2021/12/superbonus-110-truffato-un-condominio.html

Ecco ora scoprire come l’autorità giudiziaria abbia disposto nuovi sequestro preventivo di denaro, beni e assetti societari in misura equivalente ai profitto degli eventuali reati perpetrato…

Il provvedimento è stato emesso dopo un’articolata indagine che, tramite i dati estratti dalla Piattaforma cessione crediti dell’Agenzia delle entrate ed una approfondita analisi della documentazione bancaria ed una raccolta di testimonianze, ha portato alla luce il complesso meccanismo fraudolento con cui è stata perpetrata la truffa allo Stato, seguito da un accertato auto-riciclaggio di oltre 57 milioni di euro.

“Bonus Facciate e Bonus Ristrutturazioni”, in realtà mai avvenuti!!!

Grazie difatti ai successivi accertamenti, sono state rilevate due principali modalità di esecuzione della frode: in primo luogo è stato individuato un imprenditore che attraverso diverse società a lui riconducibili, abbia falsamente attestato di aver ricevuto molteplici lavori di ristrutturazione edilizia da proprie società o da altri imprenditori (compiacenti), che di fatto, avevano acquistato oltre 43 milioni di euro di crediti d’imposta mediante l’opzione dello “sconto in fattura”; inoltre è stato accertato che lo stesso imprenditore, unitamente a un complice, avesse effettuato centinaia di comunicazioni dell’opzione relativa agli interventi di recupero e restauro edilizio, in realtà mai avvenuti, sulla piattaforma dell’Agenzia delle entrate per conto di altre persone proprietarie di immobili, dichiarandosene erede e trasferendo circa 72 milioni di euro di crediti d’imposta fittizi sui cassetti fiscali delle proprie società. I successivi riscontri hanno permesso di accertare che i proprietari degli immobili inseriti nella piattaforma sono in realtà tutti ancora in vita e all’oscuro di tali operazioni.

I bonus si sostanziano nel riconoscimento di una detrazione, di importo variabile a seconda della tipologia, commisurata alle spese documentate per interventi di recupero/restauro degli edifici esistenti o, in particolare, delle facciate. 

I cittadini o le imprese aventi disponibilità di immobili, a seguito degli interventi edilizi, possono fruire direttamente della detrazione maturata, beneficiandone nei dieci anni successivi. Tuttavia, il decreto Rilancio ha previsto, dal 2020, la possibilità di usufruire dei bonus optando alternativamente per un contributo di ammontare pari alla detrazione spettante, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto al fornitore che ha effettuato gli interventi (cosiddetto sconto in fattura), ovvero, la cessione a terzi del credito corrispondente alla detrazione maturata.

Nel caso oggetto d’indagine, una volta creati, attraverso la falsa attestazione di lavori mai eseguiti, i crediti fittizi sono stati oggetto di ripetute cessioni a terzi per consentire poi la monetizzazione presso intermediari finanziari del “bonus” e la successiva dispersione del profitto del reato. In tal modo, gli indagati si sono assicurati i proventi illeciti che sono stati in gran parte auto-riciclati per oltre 57 milioni di euro, così da far perdere ogni traccia delle origini fraudolente di tali risorse economiche.

Per queste ragioni, su proposta della locale Procura, il gip ha anche disposto il sequestro preventivo, nonché il blocco sul portale dell’Agenzia delle entrate dei crediti compensabili nei cassetti fiscali riconducibili a 24 imprese, risultate cessionari finali dei fittizi crediti di imposta.

Certo, scoprire come le risorse per il rilancio dell’economia del nostro Paese vengano costantemente sgraffignate da tutta una serie di meccanismi illegali, fa comprendere come non bisogna mai abbassare la guardia, perché c’è chi – ogni giorno – prova a defraudare quelle importanti potenzialità finanziare,  indispensabili per far crescere il nostro Paese, ma soprattutto per sostenere l’attività economica delle  nostre imprese ed aiutarle ad uscire in maniera celere, da questa crisi profonda che perdura ormai da troppo tempo!!! 

Quando tutto sembra statico ecco che basta accendere una scintilla per far divampare un incendio!!!

E’ sempre così… 

Qualcuno è convinto di farla franca ed usa il tempo per riuscirci, tanto si sa, con il tempo passa tutto, anche la memoria degli uomini…

Peraltro, sono così tante cose le cose cui ciascuno di noi deve pensare, ma soprattutto considerato va detto, ogni giorno avviene qualcosa di nuovo che ci distoglie da quella particolare attenzione e ciò non ci permette più di seguire quel filo iniziato…

Sono ahimè troppe, sì… mi riferisco a tutte quelle inchieste giudiziarie, a quel numero considerevole di arresti, a quei controlli delle forze dell’ordine che evidenziano giorno epr giorno truffe e raggiri, tra l’altro quest’ultimi compiuti sotto gli occhi di tutti, grazie a quell’abituale complicità di colletti bianchi, grigi, etc…

A volte sembra che non accada nulla, d’altronde chi mai dovrebbe far emergere un sistema colluso dal quale riceve mensilmente un introito a nero, già… chi mai dopo essere stato finora complice può pensare di rigettare e quindi rifiutare quel meccanismo corruttivo e clientelare, perdendo quanto ottenuto con quel sistema perpetrato???

Nessuno… già nessuno di loro compirà mai quel gesto di abnegazione, per quanto si potrebbe dichiararsi pentito, si è talmente compromessi a quel meccanismo che non si ci slega da quelle nuove richieste…  

Perché per essere forti, per poter denunciare gli altri, bisogna dimostrare con i fatti di essere stati sempre onesti, mai macchia può aver sporcato la propria dignità,  mai ambiguità potrà esserci nella moralità di una persona…

Ed allora viene spontaneo chiedere, ma quanti sono quei soggetti che possono rappresentarsi in ciò…??? 

Pochi??? No… dire pochi è troppo, ancor meno, d’altronde c’è anche chi si mostra retto solo per raggiungere secondi fini, ma il vero onesto non chiede nulla per se, compie i propri gesti per quell’unica ragione che si chiama legalità e non vi è nulla che possa fermarlo, neppure un proiettile!!!  

Ed allora, quando ci si sente tranquilli, quando si pensa di poter continuare a realizzare i propri loschi affari, ecco che improvvisamente qualcuno d’inaspettato esce allo scoperto e denuncia tutto il torbido che infetta questa nostra terra…

E’ tempo quindi di fare i conti, non si può essere bianchi o neri e neppure grigi, esiste una linea di demarcazione tra ciò che è legalità e illegalità, ora qualcuno è in tempo per fermarsi, per comprendere di non star più nel torto, iniziando quindi a denunciare, anche se stesso, iniziando a portare alla luce i misfatti compiuti, perché questo diventi un piccolo passo per egli, ma soprattutto un grande passo per le coscienze.

Dimostrare in maniera concreta di ravvedersi è importante e quando ciò avviene la società civile deve mostrare di non indignarsi, rifiutando qualsivoglia contatto o gettando pietre quasi si fosse dei giudici nominati a valutare le azioni abiette, no, si dovrà viceversa dimostrare di saper sostenere quella manifestazione di coraggio e tutti, nessuno escluso, dovranno fare in modo che essa non rappresenti una semplice eccezione, ma diventi la regola comune da poter trasmettere a tutti gli altri, solo così potremmo ristabilire le regole civili!!!

Attenti alle truffe!!!

Se dovessi contare le tantissime comunicazioni che ogni giorno ricevo via mail, sms, ma anche chiamate sul cellulare, potrei pensare che viviamo in un Paese dove vige ovunque l’illegalità… 

Certo… debbo dire che quanto sopra espresso è ahimè anche vero, ma quantomeno quei raggiri e via discorrendo, non colpiscono – se non indirettamente – noi cittadini, perché poi ovviamente siamo sempre noi a pagarne le conseguenze, attraverso disservizi, aumento delle tasse e uno Stato e le sue regole che si prestano abitualmente a non colpire chi andrebbe punito, ma anzi incoraggia tutti ad evadere, truffare, rubare etc., indebitando sempre più le tasche di noi poveri cittadini!!!

Ed allora ho deciso di scrivere l’ennesimo post sull’argomento, perché leggo sul web un gran numero di miei connazionali, soprattutto soggetti fragili, che vengono quotidianamente defraudati!!!

Ed allora ecco alcuni segnali per evitare tentativi di truffe o di frodi…

Innanzitutto non vi fate abbindolare da promozioni meravigliose,  è importante che riuscate a comprendere che, chi si trova dall’altra parte del telefono, è messo lì per convincervi, d’altronde è pagato per far questo e seppur qualcuno tra essi, possa realmente garantirvi quato promette, è sempre meglio avere un interlocutore fisico con il quale un giorno potersi confrontare, in particolare quando emergono i problemi …

Per quanto riguarda i messaggi ricevuti a mezzo mail… non credete a nulla!!!

Innanzitutto ricordatevi che chi può avere interesse di contattarvi (uffici pubblici, banche, poste, enti, etc…) lo fanno solo telefonicamente e vi chiedono di recarvi in sede…

Poi, se analizzate il contenuto della mail, la maggior parte delle volte vi sottopongono a procedure on-line che sono per l’appunto quelle con cui effettuano i raggiri…

Ed ancora, se ossevate bene scoprirete che, chi vi ha inviato la mail non usa mai un indirizzo ufficiale, sì… ci assomiglia molto a quella del vostro solito mittente, ma c’è un punto, un trattino, quancosa che differenzia la vera mail dalla falsa e quindi non aprite nulla, non leggete gli allegati, viceversa, eliminate subito quanto ricevuto!!!

Continuando, non date mai i vostri numeri di carta a chi vi chiama o vi scrive, nessun pin, nessun nome e cognome, data di nascita, codice fiscale o quant’altro, d’altronde essi dovrebbero saperli già di loro se fossero soggetti affidabili, voi comunque anche nel caso in cui questi dati fossero esatti, non confermate nulla…

Non fornite ancor più i vostri dati bancari personali o societari, iban e quant’altro… ancor meno il numero del PAN che si trova sul fronte della tua carta, oppure quello del CVV (è il numero di 3 cifre che trovi sul retro) o per seguire la data di scadenza, le credenziali di accesso al vostro home bannking in app.

E per finire non vi fidate dei social network, nessuno di loro contatta gli utenti per richiedere  credenziali o per i vostri dati, diffidate da tutti gli operatori con cui avete una carta di credito o a debito, in particolare quando chiedono di aggiornare i vostri dati per risolvere un problema tecnico o ancor di più, quando per convicervi promettono di inviarvi un super premio, quale cliente affezzionato… 

Ah… dimenticavo, le truffe viaggiano anche sugli sms e quindi quando li ricevi con relativi link a una pagina web dove ti viene chiesto di inserire le credenziali o altri dati, in particolare quelli della carta di credito… beh, pensate subito che la truffa è in corso!!!

Ed infine, se utilizzate un personal computer, ricordatevi che quanto andrete a scaricare, potrà infettare il vostro portatile con un virus o ancor peggio un malware… 

Già,,, anche se il sito sembra attendibile, fornitevi di software adeguati che bloccano il problema a monte, ovviamente a pagamento, quelli free non fanno un cazz…: io uso insieme, Avast e SpyHunter5, ma c’è ne sono tanti altri che sono ottimi!!! 

Per finire aggiorna le tue password periodicamente in particolare quando credi che qualcosa non funzioni ti insospettisce…

Ricordatatevi sempre che i ladri sono ovunque e dipende da noi se essere più furbi di loro o farci fregare: i consigli ve li ho dati, ora tocca voi metterli in pratica!!! 

Pubblica amministrazione in Sicilia: condanne per 36 milioni e 875.768 euro!!!

Incredibile, ma se i numeri finali sono quelli riportati nel titolo di apertura, bisogna iniziare a credere che sono in molti a non volersi sottrarre a quei comportamenti gravi, siano essi semplici dipendenti che ancor più funzionari, amministratori o dirigenti… 

A vedere l’ammontare delle somme furtivamente sottratte, viene da pensare che a nessuno di loro, di quanti cioè hanno partecipato a quei raggiri, sia venuto in mente di doversi preoccupare delle possibili conseguenze, già… è come essi ritengano l’intervento giudiziario una baggianata, qualcosa a cui si potrà nelle opportune sedi e aggiuegerei con i legali giusti, rispondere a quelle accuse, senza pagar mai per i furti realmente commessi!!!

Perché di questo si tratta… di furti e loro, quanti hanno rubato, sono dei ladri!!!

Pensano di restare impuniti e chissà forse alla fine riusciranno pure a farla franca e difatti questo è il messaggio che da anni passa nel nostro paese…

Vuoi delinquere??? Sia che tu sia un delinquente mafioso o anche una psedua persona perbene che da sempre ruba, alla fine si è riusciti nell’intento e cioè ottenere quanto nel corso della loro vita non sarebbero mai riusciti ad ottenere!!!

Poi che in quel passaggio, si è persa quel po’ di dignità che ancora possedevano non fa nulla… sono diventati come mercenari, già si prostituiscono come puttane pur di compere ogni giorno attraverso quelle corruzioni e quei comportamenti dannosi gravi, per di più a scapito della pubblica amministrazione…

Ecco quindi che nella nostra regione siciliana la Corte dei conti ha emesso ben 126 sentenze in materia di responsabilità amministrativa nei confronti di 222 dipendenti pubblici ed ha altresì pronunciato condanne per 36 milioni e 875.768 euro!!!

Ora se quei soldi torneranno nuovamente nelle casse regionali sappiamo bene che è un’utopia e quanti di loro finiranno a pagare per le proprie colpe all’interno di un penitenziario, anche questa è una circostanza che definirei remota!!!

Le sentenze è vero colpiscono quanti si sono indebitamente appropriati delle somme per fini personali oppure ne hanno fatto richiesta per un uso diverso da quello per il quale erano stati concessi, ma alla fine come sempre accade, nessuno pagherà mai, già… tra l’altro non perderanno neppure quel proprio posto di lavoro, anzi chissà non è detto che  possano cederlo ai propri figli, che vedrete, dimostreranno con il tempo di possedere quegli stessi geni “infetti” dei loro genitori!!!

Una regione contagiata la nostra e ahimè nessuno fa nulla per cambiare questa condizione, ne la politica, ne l’imprenditoria e ancor meno le nostre istituzioni che in talune corcostanze si sono dimostrate essere altrettanto colluse, ma purtroppo vanno sommati molti cttadini, sempre pronti a dimostrarsi disponibili ad accettare le regole imposte, ma soprattutto ben omertosi dal portare alla luce tutte quelle nefandezze!!!

Shhhh… stiamo in silenzio, sì, lasciatelo parlare, tanto come si dice “lui parla e lui si sente” e mentre egli urla a gran voce quanto di fatto accade in questa terra, noi attraverso questo sistema collaudato, diventiamo ogni giorno che passa più forti!!!


Truffe grazie ai fondi Covid!!!

Sono 78 le persone indagate e 35 le misure cautelari emesse dal gip, mentre ben 440 milioni i fondi illecitamente percepiti, denaro che era stato stanziato dal nostro Governo Draghi per aiutare quanti in difficoltà…

Il sottoscritto ne aveva anticipato il rischio ed oggi purtroppo siamo quì a leggere di quest’ultima inchiesta che ha condotto un centinaio di professionisti, imprenditori e commercialisti ad essere indagati per aver percepito illegalmente e senza averne diritto una montagna di denaro, tra l’altro posti all’interno di trolley!!!

Grazie comunque alla Gdf di Rimini, è stata scoperata questa frode che come riportavo sopra ha determinato una frode di ben 440 milioni per fondi illecitamente percepiti, ottenuti grazie ai soliti espedienti, cme quelli determinati da falsi crediti d’imposta…

Secondo quanto emerso, gli indagati facevano parte di un’associazione con base in Emilia Romagna, ma attraverso una ramificazioni in tutto il Paese, sono riusciti a commercializzare falsi crediti di imposta, una di quelle misure previste grazie al decreto Rilancio…

Sono state realizzate un’ottantina di perquisizioni e sequestrato quei falsi crediti d’imposta, beni, società, il reato è di indebita percezione di erogazione ai danni dello Stato; i finanzieri emiliani, insieme ai colleghi dei reparti territoriali dello Scico e al Nucleo speciale frodi tecnologiche, hanno altresì potuto costatare come tra quegli indagati, ben 9 avevano presentato domanda per ottenere di reddito di cittadinanza, mentre altri 3 risultavano essere affiliati ad associazione di stampo mafioso!!!

Sono quindi oltre 100 le società coinvolte tra Emilia Romagna e Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto, tutte create appositamente per ottenere agevolazioni che andavano dai bonus locazioni, ristrutturazioni con miglioramenti sismici ed energetici, ma anche bonus facciate che nell’ultimo anno permesso l’apertura di numerosi cantieri in tutto il Paese ed i cui proventi sono stati di volta in volta reivestiti in nuove e diverse attività commerciali… 

Come si dice: Dio li fa ( i criminali…) e tra di loro si accoppiano!!! 

Peccato che il sottoscritto non venga letto con più assiduità dalle forze dell’ordine, già… scoprirebbero tante ambiguità, in particolare alcune metodologia truffaldina solitamente applicata, di cui già nel 2020 il sottoscritto ne anticipata gli sviluppi; e difatti mi meraviglio come sia stato possibile compiere queste frodi sapendo quanto banale sia questo metodo utilizzato, ma soprattutto quanto esso sia palese, già… anche i muri ormai ne conoscono il trucco.

Credetemi, non so cosa aggiungere… 

Appalti:Astutezza=Inganno:Raggiro

Irregolarità nel’esecuzione dei lavori, opere realizzate in modo difforme da quanto previsto dal capitolato, materiali di qualità scadente o inferiore e senza l’utilizzo di strumenti, attrezzature o mezzi d’opera previsti per l’esecuzione a regola d’arte…

Chi opera in questa tipologia di appalti sa bene a cosa mi riferisco, d’altronde sono quelle abituali irregolarità a cui in qualità di tecnici o di responsabili si assiste quotidianamente, chi più chi meno non ha bisogno di leggere quanto avviene in quegli appalti pubblici (o privati…) attraverso le inchieste compiute delle forze dell’ordine e portate allìopinione pubblica attraverso le note testate web… 

No… tutti sanno cosa avviene durante quei processi di produzione, certo si sa…  non sempre è possibile eseguire quei lavori con la massima perfezione, qualcosa sfugge, come dice quel detto ” chi mangia fa molliche…” e qualche situazione conduce a realizzare quell’opera non proprio in maniera corretta… 

Ma il problema reale che deve essere affrontato non è rappresentato dall’errore dettato da una errata procedura o da quell’insieme di tecniche che a causa di talune circostanze, quali ad esempio la celerità nell’esecuzione oppure l’avvicinarsi di una condizione ambientale sfavorevole o anche la rottura meccanica di un mezzo d’opera oppure l’infortunio o il malessere di un addetto ai lavori…

No, il problema diventa grave quando dietro a quei lavori vi è una frode, già… un raggiro elaborato sin dall’inizio dell’opera, già, sin da quando quei suoi progettisti hanno previsto l’utilizzo di forniture o di procedure che potremmo definire al limite della normativa, in quanto essi – pur difar rientrare in quei paramentri richiesti dalla Committente – ne modificano i parametri reali, alterano cioè i valori anche solo di poche percentuali, compiono tutta una serie di manipolazioni affinchè quei criteri richiesti rientrino nelle valutazioni previste, necessarie per la realizzazione di quelle opere…

Parliamo quindi di materie prime, fondamentali e necessarie in quanto elementi di base o costituenti principali di quelle lavorazioni e di quei trattamenti, previsti e riportati nel capitolato d’appalto…

Il resto lo sapete bene… perché il problema ora è se compiere il proprio dovere o far finta di nulla, diventando partecipe di quei meccamismi illegali!!!

Nuovi raggiri attraverso gli eco-bonus!!!

Ogni qual volta si pensa di realizzare qualcosa di positivo e innovativo nel nostro Paese, ecco che emerge dopo un po’ qualche nuova inchiesta su truffe, raggiri, corruzione e via discorrendo…

Ed anche il cosiddetto “Ecobonus” non ha trovato scampo dalle mani di quegli specialisti d’imbrogli…

Si era iniziato a inizio anno con le truffe sui falsi attestati e cioè su quelle società e/o su quei professionisti abilitati e iscritti ai relativi albi che avevano presentato documenti mendaci… 

Poveri contribuenti, si erano affidati a quest’ultimi per ottenere gli attestati necessari e i vantagi concessi dal decreto rilancio, con cui ottenere quei miglioramento della classe energetica e l’esecuzione dei lavori necessari ed invece si sono trovati inguaiati…

E dire che le associazioni dei consumatori avevano messo in guardia avvisando sui rischi di false società che si proponevano al costo di 5.000 euro per l’avvio delle pratiche per l’ottenimento dell’ecobonus per poi scoprire che dietro quel meccanismo vi fosse una vera e propria truffa!!!

I cittadini d’altronde invogliati dalla convenienza dell’affare di avvalersi dei vantaggi dell’Ecobonus ci sono cascati in pieno, ma non solo, ora rischiano personalmente di dover rispondere anche a titolo penale per le violazioni di cui ci si è resi inconsapevolmente complici.

Ecco perchè bisogna stare attenti, proprio per evitare brutte sorprese… 

Ecco perché se da un lato può diventare fondamentale effettuare quel salto energetico, bisogna necesariamente affidandarsi a professionisti abilitati, iscritti all’albo, in particolare nel caso in cui vi siano interventi per la riduzione del rischio sismico, altrimenti il mio consiglio è quello di lasciare perdere…

D’altronde, senza alcun Attestato di Prestazione Energetica (Ape) e il visto di conformità rilasciato da CAF o da un professionista abilitato, non si attiva alcun meccanismo di detrazione, sconto in fattura o cessione del credito, ovvero ciò che rende l’ecobonus al 110% così importante; soprattutto non si rischia attraverso asseverazioni infedeli, alcuna sanzione amministrativa che va dalle 2.000 fino a 15.000 euro, per ciascun documento falso reso!!!

Va ricordato inoltre che in caso di mancata integrazione, anche parziale, dei requisiti che danno diritto all’ecobonus 110%, l’Agenzia delle Entrate provvede al recupero delle somme corrispondenti alla detrazione non spettante, maggiorate di sanzioni e interessi.

Lo stesso direttore dell’Agenzia delle Entrate ha dichiarato che l’Ente ha intercettato numerose cessioni di crediti caratterizzati da evidenti elementi di frode, in particolare sono stati individuati circa 800 milioni di euro di crediti, dei quali risulta pressoché certa l’inesistenza!!!

Come riportavo sopra, quando il nostro Stato stanzia ingenti somme ecco che in questo nostro paese – pieno zeppo di corruzione – si mobilitano tutta una serie di lestofanti, che confermano come vi sia sempre qualcuno disposto ad approfittarne per compiere quegli ormai abituali illeciti…

Provo quindi con questo post ad avvisare quanti ancora credono alle favole o si affidano ad amici o conoscenti o anche ahimè ai propri amministratori di condominio, che garantiscono di aver ricevuto personalmente quei benefici ora richiesti o di conoscere qualcuno che può farli ottenere!!!

Dubitate immediatamente, d’altronde sapete bene come nessuno regali nulla e chi promette di farlo è sicuramente un turlupinatore e fa parte di qualche società preparata per compere meccanismi collusivi, con i quali ottenere quel denaro in modo illegale, per poi spartirselo in nero, mettendo voi nelle condizioni di dover pagare ingiustamente, senza aver fatto nulla!!! 

I ristori??? Sono in molti a pensare di approfittarne…

Li chiamano “ristori” e dovrebbero servire a garantire credito e liquidità a chi non può più contare su un’entrata economica a causa dell’emergenza sanitaria.

Ecco perché il governo Draghi ha deciso di riconoscere questi contributi a fondo perduto a tutte le imprese che sono state costrette a chiudere per via del contagio da Covid-19. 

Purtroppo, si tratta di una serie di bonus economici che fanno gola a molti e proprio per scoraggiare i noti furbetti di cui, come ben sappiamo, il nostro paese è pieno, si stanno provando a realizzare delle contromisure, d’altronde va ricordato come saranno in molti a provare a ricevere quelle somme, pur sapendo che ad essi non spettano… 

Ed allora ecco approntate tutta una serie di misure per verificare quali società hanno diritto a quel sostegno e chi viceversa non possiede alcun requisito…

Ma da noi si sa, i controlli non vengono mai compiuti con una certa logica, anzi tutto il contrario e difatti, anche in questo caso, si prevede che questi verranno effettuati quando le somma richiesta saranno state erogate e quindi accreditate nei conti correnti dei richiedenti…

Poi – nel caso in cui si dovesse scoprire esserci stata una truffa – si provvederà per le vie giudiziarie, ma nel frattempo quel denaro sarà sparito per sempre e lo Stato resterà come sempre accade in questi casi, con un pugno di mosche!!!. 

Si… ci raccontano le solite “menate” e cioè che il contribuente infedele potrà essere sanzionato con la reclusione da 6 mesi a 3 anni: ma ditemi avete mai visto un soggetto nel nostro paese recluso per via di una condanna amministrativa??? 

Se così fosse… la meta di tutti i nostri parlamentari e amministratori pubblici di questi ultimi trent’anni,  dovrebbero essere reclusi nel penitenziario di “Regina Coeli“!!!

Speriamo che dopo questo mio post, si penserà a effettuare  controlli preventivi sin dal momento della presentazione della domanda e forse così, ancor prima di accettare quelle domande, si potrà verificare la corrispondenza di essi con i dati presenti in anagrafica tributaria…

D’altronde basta poco per analizzare le imprese in regola da quelle farlocche!!!

Innanzitutto verificare che il titolare abbia attivato la propria partita Iva prima del 25 ottobre 2020 e che la sua impresa eserciti come attività quella contemplata tra i codici Ateco cha danno per l’appunto diritto agli aiuti…

Quindi va verificato il fatturato dichiarato nel mese di aprile 2020 che dovrà essere inferiori ai due terzi rispetto al fatturato e dei corrispettivi dello stesso mese ma dell’anno precedente, ovvero il 2019, sempre che vi fosse una partita Iva aperta dal 1 gennaio 2019!!!

Molti infatti stanno attendendo di chiudere la propria attività per non rinunciare all’emissione di quel mandato, ma vedrete, appena prenderanno il denaro, chiuderanno definitivamente i battenti!!!

D’altronde basta semplicemente verificare la perdita di fatturato nei mesi successivi per comprendere chi realmente ha oggi necessità dei ristori a fondo perduto previsti per continuare la propria attività e chi viceversa cerca soltanto di guadagnarci, pur sapendo sin da inizio 2020 che quella propria attività stava per essere portata in liquidazione o messa in vendita, in quanto non più produttiva. 

Una cosa è certa, dove c’è denaro ci sono ladri e quest’ultimi provano sempre ad approfittarne; purtroppo a farne le spese sono sempre le persone perbene, gli imprenditori onesti, ma di quelli, lo vediamo ogni giorno, a nessuno interessa!!!

In questa terra di ladri…

Ma chi sono questi nuovi ladri…??? 
Chi sono i malandrini di questa nostra terra di cui ogni giorno sentiamo parlare???
Non sarà che forse sono anch’essi dei mafiosi??? 
Ma allora, se fosse così, dobbiamo pensare che anche coloro che siedono dietro alle scrivanie e copioni quotidianamente quelle loro azioni illegali, non sono solo ladri… ma anch’essi mafiosi???
Ma se questa parola viene applicata a loro, in qualità di ladri, allora anche quelle “pseudo” qualità del mafioso vengono di fatto trasmesse a questi soggetti???
Diceva Sciascia: “Ciò avviene perché il non sempre colto pubblico, non ha avuto tempo di ragionare sul valore della parola, né s’è curato di sapere che nel modo di sentire del ladro e del malandrino il mafioso è soltanto un uomo coraggioso e valente, che non porta mosca sul naso, nel qual senso l’essere mafioso è necessario, anzi indispensabile… 
La mafia è la coscienza del proprio essere, l’esagerato concetto della forza individuale, unica e sola arbitra di ogni contrasto, di ogni urto d’interessi e d’idee… donde la insofferenza della superiorità e peggio ancora della prepotenza altrui. 
Il mafioso vuol essere rispettato e rispetta quasi sempre… 
Se è offeso non si rimette alla legge, alla giustizia, ma sa farsi personalmente ragione da sé, e quando non ne ha la forza, col mezzo di altri del medesimo sentire di lui”.
La Sicilia difatti vive di questo trasformismo, un male che potremmo definire “genetico” in quanto i suoi conterranei dimostra con il passare degli anni di essere stati colpiti da una grave piaga… e non è quella riportata dall’Avv. di Jonny Stecchino, “l’Etna, la siccità o il traffico“, no… qui si tratta della mancanza di memoria!!! 
Per i siciliani la storia non ha nulla da insegnare, d’altronde parliamo di un popolo incapace di apprendere… proprio perché incapace di ricordare!!!
Ed è su questa amnesia collettiva che difatti il potere mafioso, politico e clientelare, continua a mietere le sue vittime… 
Basti osservare quanto avviene giornalmente, una storia infinita fatta di truffe, ladrocini, soprusi, scambi illeciti di favori, imbrogli, raccomandazioni e protezioni sia nella vita politica, professionale e amministrativa… 
Ed è su questi principi che basa la propria sopravvivenza il siciliano, celato sotto un’apparente maschera di legalità (che non mette mai in pratica…) prova in ogni circostanza a sfruttare quelle possibilità che gli vengono offerte e senza alcuna resistenza, si “piega” sin da subito a concedersi a alle richieste ricevuti…
Una terra – la nostra – che si regge sull’illecito e le cui leggi dimostrano d’essere inadeguate a cambiarla, soprattutto perché questo sistema “corruttivo” basa se stesso su principi che purtroppo in molti condividono… 
Infatti, ciascuno di essi, condizionato da quel centro di potere (in possesso di cospicui mezzi finanziari), viene quotidianamente soggiogato da quella eventuale possibilità di denaro (d’altronde … non è più capace di concepire la vita in altro modo) e pur sapendo che questi mezzi potrà averli solo illegalmente e cioè concedendo favori certamente disonesti…
E’ un meccanismo marcio che si ripete, d’altronde chi oggi compra quei suoi conterranei con il denaro, chi offre soldi in cambio di voti o favori in genere, sicuramente aveva fatto in precedenza quei soldi, grazie a favori ottenuti in precedenza… 
Possono raccontarci ciò che vogliono, ma la realtà è questa e cioè che viviamo in una terra dove “l’illecito” è circolare e forse per molti, non privo d’una sua armonia…

Si sa… con la giustizia si può diventare ricchi!!!

L’altro giorno mi trovavo a far colazione al bar Kennedy…
Nel frattempo che attendevo il cameriere, ho iniziato a leggere un quotidiano, mentre i tre tavoli attorno a me, hanno iniziato ad occuparsi…
Ho avuto la sensazione che in ciascuno di quei tavoli – pur senza ascoltarli – vi fosse un legale, poiché gesticolavano a turno in modo animato…
Uno di loro ad esempio discuteva con quel suo cliente in modo vibrante e certamente qualcosa in quel procedimento in corso, dava particolarmente fastidio a quel suo interlocutore…
Vi assicuro che non era mia intenzione ascoltare… ma era talmente tanto il casino che facevano che, anche chi non voleva sentire… era costretto a sentirli!!!
Alzando lo sguardo, ho visto uno di loro chiedere dei soldi, che immediatamente gli sono stati consegnati da quel suo interlocutore…
Il sottoscritto ha pensato tra se e se che probabilmente quel comportamento non fosse molto professionale, certamente aveva poco di discrezionale, d’altronde… che senso ha discutere circostanze personali all’interno di un bar, già… non sarebbe più corretto ricevere i clienti nel proprio studio??? 
Ma poi ho pensato, questi giovani avvocati uno studio loro non c’è l’hanno, utilizzano qualche stanza condivisa nei quali svolgono le funzioni di “praticantato” e quindi chissà, per usufruire della sala riunione per quei propri interessi, dovranno dividere se non proprio quel loro cliente, certamente una parte di quel compenso ricevuto e allora forse così si spiega la presenza all’interno di un bar…
Di una cosa ormai comunque sono convinto, che chi vuole arricchirsi (anche illegalmente…), sfruttando il settore giudiziario, ha mille modi per farlo… 
Uno dei sistemi più semplici è quello compiuto da alcuni magistrati, ad esempio aggiustando le sentenze, seguono quindi alcuni studi legali, specializzati in truffe o raggiri…
Ho letto alcuni mesi fa di un’inchiesta nella quale due avvocati hanno realizzato una frode nei confronti dell’Inps per ben 22 milioni di euro; usavano i nomi di centinaia d’ignari pensionati (alcuni di essi morti da tempo…) per richiedere all’istituto l’adeguamento delle pensioni; per far ciò, procedevano inizialmente attraverso cause giudiziarie e successivamente, dopo aver ricevuto le somme richieste, richiedevano agli sportelli del ministero della Giustizia, ulteriori rimborsi, causa le lungaggini di quegli stessi (falsi) processi…  
Poi ci sono presidenti di sezione dei tribunali, capaci di chiedere tangenti per sistemare i processi oppure altri che hanno ad esempio escluso la “sorveglianza speciale” ad alcuni pregiudicati, dietro lauti compensi, che trasformavano quei provvedimento forzati, in domiciliari…
Ci sono anche ufficiali delle forze dell’ordine che si sono messi a firmare falsi decreti di dissequestro, in favore di personaggi legati ad associazioni criminali che importavano dall’estero, merce contraffatta…
Tutto ormai si muove attorno ai soldi… e si sa, di denaro nei tribunali italiani ne gira tanto…
Non ricordo, ma da qualche parte ho letto: “Noi magistrati siamo un piccolo, solitario, malfermo scoglio sul quale piombano da tutte le parti ondate immense, spaventose, vere schiumose montagne, veri interessi implacabili, ricchezze sterminate, uomini tremendi… insomma forze selvagge al cui urto, noi poveri e meschini, dobbiamo resistere… a qualcosa di selvaggio, di affascinante e di feroce”
Ha detto bene il Presidente dell’ANAC, Raffaele Cantone: “Una giustizia dei grandi numeri comporta, inevitabilmente, meno trasparenza, più opacità e maggiore difficoltà di controllo”!!!
I dati dicono che ci sono circa tre milioni di procedimenti penali giacenti e circa 5 milioni di cause civili arretrate.
E’ ovvio che una così consistente farraginosità delle procedure, incoraggia tutti i malintenzionati a continuare in quelle attività illegali!!!
In particolare proprio coloro che con la giustizia operano quotidianamente, poiché il senso di impunità dovuto alle leggi di questo paese (che proprio loro conoscono alla perfezione), garantisce che taluni procedimenti, quali quelli per corruzione, evasione fiscale, sperequazione finanziaria  e quant’altro di natura economica, non vengano mai puniti in maniera seria…
Ma poi ditemi: “Siete veramente così convinti che, alla fine dei processi, quei giudici, avvocati o quegli uomini delle istituzioni, una volta condannati, sconteranno quella loro pena in carcere”???
Io non ci credo!!!

Ma se anche i giudici sono corrotti… dove andremo a finire???

Sembra incredibile a dirsi… eppure è così!!!

Alcuni giorni fa ho ascoltato l’ennesima inchiesta condotta da una delle direzioni delle Procure della Repubblica, nel caso specifico quella di Foggia, che in collaborazione con i militari del Gruppo Tutela Spesa Pubblica/Sezione Anticorruzione del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari e con l’ausilio di personale della Sezione di pg GDF di Foggia, ha dato esecuzione all’ordinanza emessa dal GIP presso il Tribunale nei confronti di 13 misure cautelari personali, di cui 10 misure domiciliari e 3 interdittive…
I reati contestati agli indagati, sono stati emessi ad alcuni giudici tributari, funzionari delle Commissioni Tributarie Regionale e Provinciale di Foggia, commercialisti, legali, ed ovviamente quegli abituali imprenditori che, per evitare il pagamento dei contributi ricevuti, si sono macchiati di corruzione in atti giudiziari, falso e truffa in concorso…
L’indagine ha permesso di accertare come alcuni di quei soggetti delle Commissioni Tributarie Provinciale di Foggia e Regionale, hanno fatto da riferimento per un lungo periodo, ad alcuni studi legali, nei quali operavano difensori per nome e conto di quegli imprenditori,  per l’appunto contribuenti di quel territorio…
Questi “consulenti” della giustizia, per evitare che i loro clienti pagassero allo Stato le imposte dovute, hanno preferito come veri e propri “azzeccagarbugli”, versare somme di denaro in forma di tangenti, a quei funzionari amministrativi delle commissioni o ad alcuni giudici di quelle stesse procedure amministrative, in cambio ovviamente di giudizi favorevoli nei contenziosi tributari…

Quanto sopra naturalmente determinava per i contribuenti un grande vantaggio patrimoniale ed ovviamente per quei difensori, prestigio e guadagni nell’ambiente tributario…

Un vero e proprio sistema fraudolento, l’hanno difatti definita “giustizia privata“, che a causa di quelle sentenze favorevoli per i contribuenti, determinavano per lo Stato un ammanco non indifferente, dove proprio l’Agenzia delle Entrate, vedeva andare in fumo ovviamente, molti di quei contenziosi…
Potremmo definirlo “uno Stato contro lo Stato” poiché, è proprio grazie a quei suoi uomini, che si sono potute compiere tutte quelle pluralità di condotte illecite…
Il sistema era semplice: alcuni funzionari amministrativi in cambio di denaro (o altri benefici…) pilotavano le cause sui giudici compiacenti; questi magistrati emettevano decisioni favorevoli al contribuente in cambio ovviamente di somme di denaro; altri, pur in mancanza di una vera e propria utilità personale, frodavano l’amministrazione tributaria delegando completamente di fatto, la giurisdizione a funzionari che deliberavano secondo il proprio tornaconto personale (tangenti o altri vantaggi), limitandosi alla sola firma della sentenza con introito delle indennità previste per l’attività decisoria!!!

Vi starete chiedendo ma a quanto ammontavano in euro tutti quei giudizi favorevoli emessi…???

State pensate forse a 10.000, 50.000, 100.000 euro… no, vi sbagliate… erano soltanto 500-1000 euro a sentenza…
Mi chiedo, ma come fa un magistrato (che già percepisce un compenso interessante per quel proprio incarico…) a svendersi per poche centinaia di euro???     
Potrei ancora comprendere i difensori e/o i commercialisti, che senza alcun concetto di morale operano sul nostro territorio… d’altronde proprio una grossa fetta di questi consulenti, si scopre essere quotidianamente in combutta con procedimenti e condotte svolte al limite della legalità… oppure gli stessi dimostrano di essere, attraverso quei propri studi… vere e proprie sedi d’incontri per referenti della criminalità organizzata …
Ma un giudice, un magistrato che ha prestato giuramento alla costituzione, come può violarla così facilmente???
Per cosa poi… per cento o duecento euro!!! Ma non si fanno schifo…??? 
Ed ancora, come fanno taluni funzionari ad alzarsi la mattina per andare a lavoro, sapendo d’esser nei libri paga mensili di soggetti terzi, personaggi collusi per i quali dovranno svolgere quegli incarichi richiesti, ma per cosa poi… per ricevere quell’esigua somma di 400.00 € al mese…???
E’ stato calcolato che il sistema illecito ha fruttato circa 60.000 euro… sì, sono queste le somme complessive accertate come prezzo di quei reati corruttivi… fuorviando un sistema giudiziario, per esclusivi interessi di qualche privato corruttore…
Ora, da un lato quindi, la trasformazione della funzione pubblica giudiziaria in una sorta di “giustizia privata”, dall’altro, il lavoro perfetto svolto dagli inquirenti, compiuto attraverso intercettazioni telefoniche, ambientali, nonché perquisizioni e sequestri di documenti e personal computer!!!
La verità, è che bisogna ripristinare totalmente la giustizia, ristabilire nuove regole e soprattutto colpire in maniera decisa tutti coloro che all’interno di quel sistema chiamato “Stato”, si vendono come prostitute, per il vile denaro o per interessi personali o familiari!!!
Bisogna finalmente applicare le pene con la massima severità, in particolare proprio su quanti violano quotidianamente quei propri compiti ufficiali, perché soltanto così, si potrà tornare ad avere una giustizia equa e giusta, altrimenti ciascuno di noi cittadini, si sentirà in diritto di poter fare ciò che più gli passa per la testa… sapendo d’altronde, di poter contare sempre, sulla disponibilità di qualche magistrato “allineato” ad accogliere le richieste del nostro legale e discolpandoci quindi, da quelle eventuali azioni illegali commesse!!!

Un paese illegale dove nessuno vigila: Bankitalia e Consob!!!

Come sempre ora si va alla ricerca delle responsabilità… 
Di chi fossero, di chi avrebbero dovuto intervenire, se c’era qualcuno che era stato informato, oppure che sapeva… e ha fatto finta di non sapere affinché potesse accadere ciò!!!
In questo nostro paese va sempre così… si va a caccia delle streghe ed alla fine di tutte quelle inchieste, non c’è mai nessuno che paghi!!!
Ora, a fatto compiuto si passano quella palla “infuocata” della consapevolezza, tra Bankitalia e Consob…
Già, chi è che non ha vigilato sulle banche, come può essere che non vi sia ancora oggi, un sistema di controllo che tuteli il risparmiatore…???
Cosa resta ora a quei poveri correntisti dei propri soldi… purtroppo nulla!!!
 Il bello è che si parla sempre di trasparenza, di regole… fateci caso quando provate ad aprire un c/c i documenti pretesi e le firme da apporre, sembra quasi che ci facciano un favore… 
E dire che i soldi sono i  nostri, loro non rischiano nulla, eppure quel mondo così formale e riservato, dimentica poi d’applicare quelle minime regole di controllo generale, sul sistema bancario!!!
Per cui alla fine… possiamo concludere: nessuna protezione sostanziale per il risparmiatore.
Il quadro è desolante e chi ci va di mezzo è il cittadino che si è fidato della sua banca… D’altronde con autorità che non si parlano e che si trincerano dietro a cavilli procedurali per difendere quel proprio operato, scaricando sull’altra autorità le responsabilità di quanto sarebbe potuto accadere ed è accaduto… come pensavate si potessero superare tutte quelle falle emerse sui controlli???
Quasi quasi, conviene tenere – come diceva mia nonna – i soldi sotto la mattonella… già almeno lì sono al sicuro e nel caso di un furto, si potrà individuare l’eventuale ladro… 
Qui di contro, non si saprà mai chi ha rubato o chi è stato negligente ed ha permesso che tutto ciò accadesse…
Come sempre soltanto ora si sprecano tutte quelle ipocrite dichiarazioni sulla trasparenza, si formano commissioni per verificare le procedure adottate (certo ci sarebbe da mettere in discussione anche la scelta di questi soggetti incaricati ad “ispettori”), ma in Italia si sa come vanno queste cose… c’è da proteggere innanzitutto il sistema bancario e vedrete come alla fine nessuno, ci spiegherà come mai, i problemi di quelle banche “venete” siano venuti alla luce soltanto quando la Banca Centrale Europea ha assunto la vigilanza su quegli istituti!!!
La verità è che tutti sapevano ed hanno volontariamente ingannato i risparmiatori, facendo comprare loro obbligazioni subordinate o derivati, prodotti finanziari di cui altre banche europee, già ne sconsigliava l’acquisto… 
Ho sentito dire che nel 2001 era stata presentata una denuncia, la quale per anni è rimasta nel cassetto del magistrato competente, prima di essere definitivamente archiviata!!! 
Come ripeto continuamente, nulla si compie se non vi è l’appoggio di tutti e d’altronde proprio questa tipologia di soggetti, vengono di volta in volta inseriti in questo meccanismo perverso, in quanto perfettamente consapevoli di adattarsi a quel loro ruolo, affinché si possa compiere saltuariamente, quella classica sceneggiata all’italiana!!!

Catania: inizia l’anno e riprendono le inchieste per truffa…

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, hanno evidenziato l’esistenza di una associazione per delinquere finalizzata alle truffe ai danni di compagnie assicurative e la Procura Distrettuale di Catania ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio  per un gran numero di persone ritenute responsabili di associazione per delinquere, finalizzata alle frodi assicurative, falsa testimonianza, accesso abusivo ad un sistema informatico e reati in materia di falso…
L’inchiesta che potete trovare sul quotidiano on-line “Live Sicilia Catania” è stata evidenziata dai giornalisti Antonio Condorelli e Fernando Adonia… 
Cosa aggiungere, avevo scritto alcuni giorni fa che il nuovo anno avrebbe portato a nuove inchieste e così è stato… 
Non ci voleva d’altronde una speciale capacità a comprendere, come ormai la nostra città, sia perfetta per realizzare tutte queste metodologie di truffe organizzate…
Ciò è dovuto alla grande disponibilità e soprattutto all’ampio consenso, di trovare in quel mondo rappresentato dai noti “colletti bianchi”, quei soggetti disponibili a compierle quelle truffe…
Sono per la nostra provincia, una vera e propria peculiarità, quasi fossero una consuetudine di cui non si può fare a meno…
Se non bastasse, potremmo aggiungere che ognuno di essi, può perfettamente essere rappresentato in quella frase che dice: “Piatto ricco… mi ci ficco“!!!
Infatti, non se ne perdono una di quelle occasioni, basta soltanto che sentono quell’odore di soldi, anche se di provenienza illecita che, ognuno di essi, alza subito la mano, per dare quella propria disponibilità…
Ormai, possiamo dire che non c’è più differenza tra quei cosiddetti delinquenti “analfabeti” con certamente un livello culturale basso (solitamente di provenienza criminale) e quei delinquenti “laureati” dai colletti inamidati… medici, avvocati, professionisti e funzionari, che si prestano a vere e proprie azioni corruttive, non solo a danno delle compagnie private, ma soprattutto dello Stato!!!
Un vero e proprio sistema ben organizzato, in cui gli autori della truffa, riescono di volta in volta (prima di essere arrestati) a lucrare introiti, per centinaia di migliaia di euro… e che non si pensi minimamente che qualcuno di loro è stato “poverino” intimidito con minacce o rappresaglie personali/ familiari…
Non vi è bisogno di azioni del genere, perché ognuno di essi, senza alcuna coercizione, si è offerto di dare una piena e solidale disponibilità a partecipare a quel proficuo business…
D’altronde era tutto combinato, l’importante è sapere che c’è sempre qualcuno costretto a pagare per quei risarcimenti… 
Vi sembrerà assurdo, ma tra quelli ci siamo anche noi!!!
Sì, quanto sopra, ha creato ad ognuno di noi un bel danno economico; difatti, è proprio a causa di queste truffe, che le tariffe delle nostre assicurazioni, in particolare nella provincia di Catania, hanno subito i maggiori incrementi, tra tutte le città d’Italia e di questo dobbiamo, per l’appunto, ringraziare alcuni nostri… concittadini!!!