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Offresi aspirante regista per film sulla "gestione statale italiana": budget 2 milioni (ma ne bastano 800mila se il film non lo giriamo davvero).

Sì… forse è arrivato il momento di abbandonare la passione del “blogger” e dedicarmi all’arte del cinema… 

Già… potrei esordire come regista con un film dal titolo emblematico: “Truffe ai Danni dello Stato” -una tragicommedia ispirata a fatti realmente accaduti.

D’altronde, se bastano un progetto fasullo e un po’ di fantasia per ottenere finanziamenti pubblici, viene spontaneo chiedersi: perché non approfittarne? 

E magari, per rendere il progetto più autentico, potrei presentare il tutto con uno pseudonimo, un bel “tax credit” già prenotato, e qualche scena girata solo nella mia immaginazione. Peraltro, se lo Stato regala soldi per film che non esistono, chi sono io per contraddire il sistema?

Come dite? La sceneggiatura? Ah… ma quella è già stata scritta nella realtà e la cosa bella è che non servono neppure effetti speciali: basta la solita, squallida normalità italiana!

Lo so… viene da piangere e allora ripartiamo dall’inizio…
Sì… la storia rappresenta un pseudo regista e il suo film fantasma; la perfetta metafora di un sistema che, invece di sostenere la cultura, regala soldi pubblici a chiunque sappia aggirare le regole con un po’ di fantasia e un passaporto falso. Ottocentomila euro svaniti nel nulla, come se fossero stati gettati nel vento, mentre lo Stato fingeva di controllare. 
Eppure, basterebbe un minimo di buonsenso per capire che se un film non esiste, non può aver diritto a un finanziamento. Ma qui, evidentemente, il buonsenso è un optional.

Il trucco era semplice: presentare documenti falsi, inventarsi un regista inesistente, e approfittare di un buco normativo che non richiedeva neppure la prova che il film fosse stato girato. Così, mentre il ministero si illudeva di aver visto “spezzoni” di un’opera mai realizzata, quel pseudo regista intascava (o quasi) un credito fiscale da 836mila euro. Una farsa tragicomica, se non fosse che quei soldi erano nostri, dei contribuenti, e potevano essere spesi per cose reali, come scuole, ospedali, o magari per finanziare veri film.

E mentre qualcuno giocava con identità false, il governo annunciava trionfante il successo del tax credit, senza accorgersi che il sistema era così fragile da poter essere raggirato da chiunque avesse un po’ di malizia. Ma non preoccupatevi: oggi, dopo lo scandalo, il ministro ha promesso nuovi controlli. Peccato che servissero due omicidi e un film inesistente per rendersi conto che forse, già… forse, qualcosa non funzionava.

La cosa più grottesca? Questo non è un caso isolato. È solo l’ultimo di una lunga serie di sprechi, dove i soldi pubblici finiscono in progetti evanescenti, mentre il cinema vero soffre. Eppure, il tax credit potrebbe essere uno strumento prezioso, se solo lo si gestisse con un minimo di serietà. Invece, siamo qui a discutere di come un truffatore abbia preso in giro lo Stato, mentre i politici si affrettano a fare dichiarazioni indignate, come se non avessero avuto anni per sistemare le cose.

Ed allora, invece di finanziare film immaginari, dovremmo produrne uno sulla realtà: un thriller sulla burocrazia italiana, dove i soldi spariscono nel nulla, i controlli sono solo sulla carta, e l’unico finale possibile è l’ennesima beffa per chi crede ancora nello Stato. 

E pensare che a me, per scrivere questo post, non hanno dato nemmeno un euro di tax credit; mi sarebbero bastati poco meno di due milioni di euro per raccontare questa farsa tragicomica. Ma forse è meglio lasciar perdere: la mia vena artistica resterà un sogno inespresso, mentre lo Stato continuerà a finanziare opere che nessuno vedrà mai. D’altronde, in questo paese, l’unica vera arte è: l’arte della fuga… dei capitali.

D’altronde, con le regole in vigore in questo nostro Paese, realizzare truffe è qualcosa di banale, all’ordine del giorno, difatti… basterà a qualcuno presentare un nuovo progetto falso e un nome inventato, ed altri milioni seguiranno la strada della sparizione.

Tanto – lo ripeto da anni come un disco rotto – verifiche non ne fa nessuno. E mentre i fondi evaporano, l’unica “opera d’arte” che ne risulta è la perfezione grottesca del sistema: una macchina che trasforma denaro pubblico in fantasia.

Consentitemi di aggiungere: con un efficienza da “Premio Oscar”!

Bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio: un cancro per l’economia italiana.

C’è un male che corrode da anni il sistema economico del nostro Paese, un cancro che si nutre di finanziamenti pubblici, di opacità societarie e della complicità di professionisti senza scrupoli!

Un triangolo perfetto il cui  meccanismo ha come vertici la bancarotta fraudolenta,  l’autoriciclaggio el’evasione, un ingranaggio che gira ormai da tempo con troppa regolarità, lasciando dietro di sé una scia di debiti non pagati, progetti mai realizzati e soldi pubblici evaporati nel nulla!

L’ultimo caso emerso dalle indagini della Guardia di Finanza di Benevento è solo l’ennesima ripetizione di uno schema che ormai conosciamo fin troppo bene. Una società che cambia pelle più volte, passando magicamente dalla manutenzione dei giardini al commercio di petrolio, ottenendo milioni di finanziamenti pubblici per progetti che non vedranno mai la luce. 

Un complesso produttivo che viene fatto sparire dai bilanci come un prestigiatore fa sparire una moneta, trasferito tra società compiacenti attraverso movimenti di denaro studiati a tavolino, e poi, quando il castello di carte crolla, ecco il fallimento, sì… dichiarato con un attivo pari a zero e un buco di 16 milioni di euro, mentre i veri responsabili osservano il disastro da lontano, protetti da una rete di complicità e cavilli legali.

Quello che più indigna non è la truffa in sé – pur grave – ma la sistematicità con cui queste operazioni si ripetono costantemente!

Lo stesso copione, le stesse mosse, gli stessi professionisti pronti a firmare documenti e a muovere capitali in cambio di una percentuale. L’autoriciclaggio completa l’opera, permettendo di riassorbire il denaro sottratto nello stesso circuito criminale, lavato attraverso operazioni finanziarie che ne cancellano la provenienza illecita. 

È un gioco al massacro contro l’economia sana, contro quelle imprese che invece pagano le tasse, rispettano i contratti e cercano di competere sul mercato in modo leale.

Eppure, nonostante i casi si accumulino, nonostante le procure lavorino a pieno ritmo, sembra che nulla cambi veramente. Le indagini sono complesse, i processi lunghi, e troppo spesso i responsabili riescono a cavarsela con pene simboliche o addirittura a ripetere lo stesso schema con nuove società e nuovi progetti fasulli. 

Intanto, lo Stato perde milioni di euro, i creditori – spesso piccole imprese – vengono lasciati a bocca asciutta, e la fiducia nel sistema economico si sgretola giorno dopo giorno.

Forse è arrivato il momento di chiedersi seriamente perché tutto questo continui ad accadere. Servono controlli più stringenti sui finanziamenti pubblici? Pene più severe per chi commette queste frodi? Oppure colpire in maniera decisa tutti quei professionisti – revisori, commercialisti, consulenti – che con le loro firme permettono a questi meccanismi di funzionare? 

Ma soprattutto, serve la consapevolezza che dietro a ogni frode di questo tipo non ci sono solo numeri su un bilancio, ma il futuro di un Paese che merita di meglio.

Perché alla fine, già… quando l’ultima sentenza sarà scritta e l’ultimo conto corrente sequestrato, a pagare il prezzo più alto saremo sempre noi, sì… cittadini onesti, quelli che ogni mattina si alzano per lavorare davvero, costruendo quell’unica economia reale che questi truffatori non potranno mai comprendere!

Vi sono notizie che preferirei non leggere…

Purtroppo, quanto temevo è accaduto… 
Sì… una nuova inchiesta, relativa a una maxi-truffa ai danni di una banca, ha portato a un’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica e dai finanzieri del Comando Provinciale di Catania. 
Questi hanno eseguito un’ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari, che ha disposto il sequestro preventivo – diretto e per equivalente – di somme e beni per un valore di circa 1,4 milioni di euro. 
Le indagini coinvolgono 15 persone, a vario titolo accusate di associazione per delinquere, truffa e autoriciclaggio aggravato.
Purtroppo, vi sono notizie che preferirei non leggere e questa è una di quelle. Perché? Perché quando trovi il nome di una persona che conosci, qualcuno con cui hai condiviso da ragazzo momenti di spensieratezza, beh… ti assale un senso di impotenza. Ti chiedi se, forse, stargli più vicino avrebbe potuto cambiare il corso della sua vita.
Certo, il più delle volte noi c’entriamo poco con ciò che accade, ognuno d’altronde sceglie la propria strada e decide come vivere e affrontare le sfide della vita. Nessuno può imporre scelte agli altri, né assumersi la responsabilità delle decisioni altrui. 
Eppure, quando leggi di amici o conoscenti che hai perso di vista – magari a causa di incidenti stradali, per l’uso di sostanze stupefacenti, alcol o di altre circostanze tragiche e/o gravi – anche perché la tua professione ti ha condotto lontano dalla tua città, beh… non si può fare a meno di cercare una spiegazione. Una ragione che, purtroppo, sai già non esistere.
Oggi, per me, è uno di quei giorni. Sento un profondo dispiacere per quanto ho letto. La speranza, ovviamente, è che si tratti di un errore di persona, un malinteso. Già… ci si aggrappa a questa possibilità, pur sapendo che, spesso, le cose accadono perché, in qualche modo, sono state cercate.
Ma a chi dare la colpa? Alla società? Al consumismo sfrenato? A quel desiderio insaziabile di possedere sempre di più, anche quando non ve n’è bisogno? Mio padre diceva sempre: “Non serve a nulla, tanto più di questo piatto di pasta non posso mangiare”. E aveva ragione. Eppure, sembra che molti di noi non riescano a fermarsi, spinti da un’insoddisfazione che li porta a cercare sempre qualcosa di più, spesso oltre quel limite consentito dalle leggi.
E allora, cosa fare? Come reagire di fronte a notizie come queste? Forse, l’unica cosa che possiamo fare è riflettere. Riflettere sulle nostre scelte, sui nostri valori, su ciò che davvero conta nella vita. E, forse, cercare di essere presenti per chi ci sta accanto, anche quando sembra non volerlo. Perché a volte, un gesto di vicinanza, una parola di conforto, possono fare la differenza.
Oggi, però, non riesco a non sentire un peso sul cuore. Perché dietro a questa notizia c’è un volto, un nome, una storia che conosco. E non importa quanto cerchi di razionalizzare, il dispiacere rimane.
Forse, il vero messaggio che voglio condividere con voi è questo: non diamo per scontato le persone che abbiamo accanto. Viviamo in un mondo che ci spinge a correre, a raggiungere obiettivi, a possedere sempre di più. Ma alla fine, ciò che conta davvero sono le relazioni, i legami, i momenti condivisi…
E se oggi sono triste per quanto accaduto, è perché so che, in qualche modo, tutti noi abbiamo una responsabilità: quella di prenderci cura gli uni degli altri, anche quando sembra difficile.

Vorrei quindi concludere auspicando che quanto ho letto rappresenti solo un brutto sogno. Spero di svegliarmi e scoprire che tutto è passato, che quell’amico di cui ho letto il nome possa tornare alla sua vita, alla sua famiglia, ai suoi familiari, lasciandosi alle spalle questa brutta esperienza.
So che la realtà è diversa, che le cose non si risolvono magicamente. Ma è proprio in momenti come questi che ci aggrappiamo alla speranza, a quella piccola luce in fondo al tunnel che ci ricorda che, nonostante tutto, c’è sempre la possibilità di un nuovo inizio.
Forse, questo è anche un invito a non arrendersi mai, a credere che anche dopo gli errori più grandi ci sia spazio per il riscatto. E se c’è una cosa che posso fare, è sperare che il mio amico trovi la forza di rialzarsi, di guardare avanti e di ricostruire ciò che è stato compromesso.
Perché alla fine, ciò che conta davvero non è ciò che abbiamo perso, ma ciò che possiamo ancora salvare. E se c’è una lezione che possiamo trarre da tutto questo, è che nessuno dovrebbe essere lasciato solo ad affrontare le proprie battaglie.

La giustizia trionfa: arrivata la sentenza attesa da anni.

Giunge a conclusione la vicenda giudiziaria del Condominio “Les Roches Noires” di Giardini Naxos. 

Il Quotidiano online delle aree metropolitane di Messina e Reggio Calabria, “TEMPOSTRETTO.IT“, ha pubblicato in queste ore l’articolo di cui vi allego il link: https://www.tempostretto.it/news/i-condomini-di-giardini-naxos-in-guerra-con-gli-amministratori-la-spuntano-una-condanna.html.

Nella nota si sottolinea come, dopo anni di rinvii di udienze e denunce presentate da alcuni condòmini coraggiosi – i quali hanno avuto il merito di portare all’attenzione degli organi competenti una serie di irregolarità legate alla gestione di un amministratore di condominio – si sia finalmente giunti a una sentenza significativa. Tutto ebbe inizio con il primo esposto presentato dal sottoscritto nel 2018 presso la Procura e la Guardia di Finanza di Catania, successivamente trasferito per competenza agli uffici di Messina, dato che il Villaggio in questione ricade nel territorio del Comune di Giardini Naxos. A ciò è seguita, in conformità con la Legge Cartabia, una formale querela. Dopo quasi sette anni di vicissitudini e costi non indifferenti, questa sentenza rappresenta un traguardo importante, poiché costituisce un precedente rilevante per affrontare situazioni analoghe, spesso critiche e diffuse in molti condomini del nostro Paese.

Riassumo brevemente la notizia e, permettetemi – in qualità di autore dei primi esposti presentati agli organi competenti (a cui hanno successivamente aderito numerosi condòmini, guidati dalla Sig.ra Romj Crocitti Bellante) – di esprimere un sentito ringraziamento per il lavoro svolto dalla PM di Messina, dalla Guardia di Finanza di Taormina, dal Pubblico Ministero Dott. Sebastiano Mazzullo e dal Tribunale di Messina (già… a quest’ultimo va un particolare riconoscimento: l’aver nominato in questi mesi, la Dott.ssa Graziana Quattroni, quale amministratrice giudiziaria); grazie quindi a tutti loro e alla loro professionalita, per aver contribuito a ripristinare principi di legalità che, purtroppo, erano stati gravemente compromessi.

Riprendo quindi la nota del quotidiano online “TEMPOSTRETTO.IT” provando a sintetizzarla: 

Giunge a conclusione la pagina giudiziaria del Condominio “Les Roches Noires” di Giardini Naxos, una vicenda che ha tenuto banco per anni e che ha visto i condòmini lottare per ripristinare legalità e trasparenza in un contesto di presunta mala gestio.

Il Quotidiano online, “TEMPOSTRETTO.IT“, ha pubblicato in queste ore un articolo che ripercorre gli eventi salienti di questa complessa vicenda. Dopo anni di rinvii, denunce e battaglie legali, un numero ristretto di condòmini del complesso “Les Roches Noires”, hanno finalmente ottenuto una sentenza di primo grado che segna un punto di svolta importante.

La sentenza, emessa dal giudice monocratico di Messina, la Dott.ssa Francesca Capone, ha condannato il Dott. Giuseppe Zani, ex amministratore di condominio, a 2 anni e 4 mesi di reclusione, più una multa per reati quali mancata esecuzione dolosa di provvedimento giudiziario, appropriazione indebita e truffa. Il Dott. Zani – secondo quanto riportato nella sentenza – dovrà risarcire in sede civile i sette condòmini che si sono costituiti parte civile, assistiti dagli avvocati Caterina Cavallaro e Giuseppe Carnabuci.

Le accuse rivolte al Dott. Zani sono di estrema gravità: dalla mancata consegna dei registri condominiali all’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale nel 2020 (predecessore dell’attuale Dott.ssa Quattroni), all’appropriazione indebita di circa 23 mila euro di quote condominiali, fino alla convocazione irregolare di assemblee e alla presunta truffa legata a un ammanco di cassa superiore a 480 mila euro.

Questa sentenza, seppur di primo grado, rappresenta un precedente significativo per tutti quei condomini che si trovano a dover affrontare situazioni simili di mala gestio e mancanza di trasparenza. Una vittoria per quei condòmini che hanno avuto il coraggio di denunciare e portare avanti una battaglia legale complessa e faticosa, ma soprattutto per aver avuto un ruolo fondamentale nel sollevare la questione.

Come autore dei primi esposti presentati, e avendo seguito da vicino questa vicenda, mi sento di sottolineare l’importanza di non arrendersi di fronte alle difficoltà e di continuare a lottare per la giustizia e la legalità. Questa sentenza non è solo una vittoria per i condòmini del Villaggio “Les Roches Noires“, ma un monito per tutti coloro che, in posizioni di responsabilità, pensano di poter agire al di sopra delle regole.

La strada è ancora lunga, poiché il Dott. Zani ha la possibilità di fare ricorso e di difendersi nei successivi gradi di giudizio. Tuttavia, questa sentenza rappresenta un primo, importante passo verso la giustizia e la trasparenza, e dimostra che, con determinazione e unità, è possibile ottenere risultati significativi.

Tra qualche giorno concluderò questa annosa vicenda con un pensiero personale, ma per ora, è doveroso riconoscere il valore di chi – oltre al sottoscritto – ha avuto il coraggio di alzare la voce e di non arrendersi, nonostante gli anni di impegno e sacrifici, perché la loro determinazione, è stata fondamentale per raggiungere questo traguardo!

Soldi pubblici in fumo: Le truffe allo Stato che paghi anche tu!

Ogni anno, le truffe ai danni dello Stato causano perdite milionarie che gravano sulle spalle di tutti i cittadini. 

Ma cosa si intende esattamente per “truffa ai danni dello Stato” e perché dovrebbe interessarci così tanto?

Quando parliamo di truffa ai danni dello Stato, non stiamo parlando di un crimine senza vittime. Ogni euro sottratto fraudolentemente dalle casse pubbliche è un euro in meno per servizi essenziali come sanità, istruzione e infrastrutture. È come se qualcuno rubasse dal salvadanaio comune di una famiglia allargata: alla fine, tutti ne pagano le conseguenze.

Le modalità compiute per quelle truffe sono molteplici e spesso sorprendentemente creative e di seguito ne elenco alcune tra le più note:

  • Frode fiscale: dichiarazioni false o incomplete per pagare meno tasse
  • Appropriazione indebita di sussidi e contributi pubblici
  • Elusione delle norme di sicurezza sul lavoro, con conseguente risparmio illecito
  • Falsificazione di documenti per ottenere benefici non dovuti

Tra l’altro vorrei aggiungere come uno degli aspetti più delicati nella lotta a questo tipo di reati è la prescrizione. 

Già… si tratta di un meccanismo giuridico che, trascorso un certo periodo di tempo, impedisce di perseguire il reato. È come una clessidra che una volta esaurita la sua sabbia, cancella la possibilità di fare giustizia.

Questo aspetto rende particolarmente importante l’efficienza delle indagini e la tempestività dell’azione giudiziaria. Le autorità si trovano infatti in una corsa contro il tempo per individuare e perseguire i responsabili prima che scada il termine prescrizionale.

Ecco eprchè diventa fondamentale la prevenzione, perchè la lotta alle truffe ai danni dello Stato non può limitarsi esclusivamente alla repressione!!!

È fondamentale quindi:

  • Implementare sistemi di controllo più efficaci
  • Aumentare la trasparenza nella gestione dei fondi pubblici
  • Sensibilizzare i cittadini sull’importanza della legalità fiscale
  • Rafforzare la collaborazione tra le diverse autorità competenti

Ripeto quindi, la truffa ai danni dello Stato non è solo un reato contro un’entità astratta, ma è un crimine che colpisce direttamente il benessere della comunità, ed è solo attraverso un impegno collettivo e una maggiore consapevolezza possiamo sperare di ridurre questo fenomeno che mina le basi stesse del nostro vivere civile…

Il triangolo nero della Pubblica Amministrazione: Quando l’interesse privato divora il bene pubblico!!!

Immaginate di partecipare a una partita di carte dove qualcuno ha segnato le carte, ha accordi segreti con il banco e riesce persino a farsi pagare più del dovuto a fine serata. 

Nel mondo della Pubblica Amministrazione, questo scenario si traduce in tre gravi reati: corruzione, turbativa d’asta e truffa ai danni dello Stato. 

Un trittico perverso che ogni anno costa miliardi ai cittadini italiani…

Già… perché la corruzione è come un virus che si insinua nei gangli della pubblica amministrazione. Il funzionario che accetta una “bustarella” per accelerare una pratica, il dirigente che favorisce un’azienda in cambio di benefici personali, l’impiegato che chiude un occhio su irregolarità in cambio di favori. Piccoli e grandi atti che erodono la fiducia dei cittadini e minano le fondamenta stesse dello Stato di diritto.

Passiamo ora ad affrontare le turbative d’aste, sì… quel diffuso inganno compiuto nelle gare pubbliche

Pensate a una gara d’appalto come a una corsa. La turbativa d’asta è come se alcuni corridori si mettessero d’accordo prima della partenza, decidendo chi deve vincere e a quale prezzo. 

Le tecniche messe in atto sono particolarmente raffinate:

– Offerte “di comodo” presentate da aziende complici

– Accordi preventivi sulla rotazione delle vittorie

– Intimidazioni verso potenziali concorrenti

– Presentazione di documenti artatamente modificati

Il risultato? Prezzi gonfiati, servizi scadenti e una concorrenza leale solo sulla carta!!!

Passiamo ora alle truffe e ai raggiri ai danni dello Stato…

Queste tipologie di reati si manifestano in mille forme:

– Fatturazioni gonfiate per servizi mai resi

– Dichiarazioni false per ottenere contributi

– Documentazione contraffatta per accedere a fondi pubblici

– Rendicontazioni alterate di progetti finanziati

Ovviamente quanto sopra queano un effetto domino sull’economia e creano invece un circolo vizioso:

1. La corruzione facilita la turbativa d’asta

2. La turbativa d’asta permette di gonfiare i prezzi

3. I prezzi gonfiati diventano truffa ai danni dello Stato

4. I proventi illeciti alimentano nuova corruzione

Ed allora come difendersi? E’ ovvio che la lotta a questi fenomeni richiede un approccio su più fronti:

Innanzitutto ci vuole prevenzione:

– Digitalizzazione delle procedure

– Rotazione del personale in posizioni sensibili

– Formazione specifica per funzionari pubblici

– Sistemi di controllo incrociato

Quindi… è fondamentale applicare norme di repressione:

– Potenziamento degli strumenti investigativi

– Collaborazione tra diverse autorità

– Protezione efficace per chi denuncia

– Sanzioni realmente deterrenti

D’altronde il contrasto a questi reati non può essere delegato alle sole forze dell’ordine; ogni cittadino può e deve fare la sua parte, come? Semplice: 

– Segnalando irregolarità

– Pretendendo trasparenza

– Rifiutando logiche clientelari

– Sostenendo chi denuncia

In conclusione, la corruzione, turbativa d’asta e truffa ai danni dello Stato non sono crimini senza vittime. Ogni euro sottratto illegalmente è un euro tolto a scuole, ospedali, strade, servizi sociali. 

È un furto che colpisce soprattutto i più deboli, quelli che dei servizi pubblici hanno più bisogno.

Ecco perché la lotta a questi fenomeni è una battaglia di civiltà, una battaglia che non possiamo più permetterci di perdere!!!

Altro che "Casa di Carta": assemblavano e scomponevano società per ricevere i finanziamenti!!!

Como: i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, hanno eseguito l’ennesima ordinanza di custodia cautelare nei confronti di taluni soggetti indagati per truffa. 

Hanno chiamato l’inchiesta “Casa di carta” in quanto come quella fiction spagnola, la truffa ha riguardato una serie di frodi compiute ai danni dello Stato.

La Gdf nel 2023 aveva notato alcune operazioni sospette da parte di amministratori coinvolti in procedimenti per fallimenti e truffe e dalle nuove indagini è emerso che la nuova società fosse in mano ad un gruppo criminale che aveva stabilito la propria base operativa nel nord del Paese (in provincia di Milano), intestando la società all’abituale “testa di legno”.

La società di telefonia (sì… perchè di questo settore sembrava occuparsi), cercava di ottenere dagli Istituti di credito finanziamenti garantiti dallo Stato, attraverso il Fondo di garanzia gestito da Mediocredito Centrale S.p.A.

La Gdf a seguito degli accertamenti compiuti sui bilanci societari, sui conti correnti e soprattutto grazie alle intercettazioni ambientali ha potuto ricostruire come il gruppo (la società di telefonia rappresentava l’ultima usata per presentare la domanda di finanziamento garantito nella misura dell’80%), scegliesse di volta in volta un Istituto di credito diverso, per effettuare il previsto raggiro, grazie anche alla complicità di un’agenzia finanziaria di Brescia che si occupava d’istruire la pratica in modo da agevolare l’istruttoria della Banca ed ovviamente ottenendo in cambio una percentuale. 

Il gruppo era così geniale da organizzare una vera e propria messinscena, già… attraverso l’allestimento dell’organizzazione, tanto da fare concorrenza agli studi cinematografici di “Cinecittà”!!!

Si predisponevano gli uffici in maniera professionale, si affittavano per l’occasione dei capannoni, si provvedeva a tinteggiare la struttura e quant’altro per dare un’immagine di professionalità ed efficienza, si poneva una grande targa con il nome della società e, per non farsi mancare nulla, si collocavano all’interno degli uffici dei cortesi impiegati, insieme a falsi operai che facevano finta di lavorare su macchinari giunti lì sul luogo per l’occasione…

Se l’istituto di credito quindi decideva di inviare nella sede della Società i suoi funzionari, ecco che trovava un ambiente perfetto, certamente “artificiale”, ma posto in campo per irridere quei funzionari, tanto che gli stessi interpreti di quella truffa, definivano la loro attività un “cinema”!!!

Ed allora, provando il sottoscritto a restare nel tema della scenografia, permettetemi di concludere quanto sopra con una frase ad effetto: “Il film è finito: già, a causa di un colpo di scena inaspettato!!!”.

Corruzione nel Consorzio Rete Fognante dei Comuni di Taormina, Castelmola, Giardini Naxos e Letojanni!!!

Ah proposito del Consorzio Rete Fognante lo scorso anno completavo un mio post con questa frase: cercate i soldi e risoverete il problema!!! – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/11/il-comune-di-giardini-naxos-se-alle.html

Dopo quanto emerso in queste ore… ho come l’impressione che qualcuno abbia deciso di ascoltarmi; d’altronde ho potuto verificare in questi lunghi anni da appassionato “blogger”, come il più delle volte, quanto viene dal sottoscritto riportato, impresso, denunciato presso le sedi opportune e quant’altro, conduca le autorità a far emergere notizie come quella sotto riportata…   

Ho letto difatti quanto pubblicato stamani dalla redazione di Messina del quotidiano on line “LiveSicilia” e cioè che a seguito delle indagini della Guardia di finanza e della Polizia di Taormina sarebbe emerso che il responsabile tecnico di quel Consorzio fignante, averebbe consentito l’utilizzo dell’impianto di depurazione anche in assenza dell’autorizzazione allo scarico, risultata ormai scaduta ed inoltre, avrebbe autorizzato uno degli imprenditori indagati allo scarico reiterato di reflui fognari non depurati nelle acque del fiume Alcantara. 

Le forze dell’ordine impegnate hanno eseguito a Taormina un’ordinanza di custodia cautelare personale che dispone la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio nei confronti di un ex dirigente del Consorzio Rete Fognante di Taormina e il divieto temporaneo per due imprenditori e un professionista, già dirigente dell’Ente, di contrarre con la Pubblica amministrazione.

Per quest’ultima contestazione il gip ha disposto il sequestro dell’automezzo utilizzato per il trasporto illecito di rifiuti e scarico abusivo dei reflui fognari. L’impianto gestito dal Consorzio, già sottoposto a sequestro nel corso delle investigazioni, è attualmente affidato a un amministratore giudiziario e attualmente risulta regolarmente operativo, in regola con gli interventi di manutenzione previsti per legge.

Agli indagati sono stati contestati in concorso tra loro, i reati di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente, falso materiale e ideologico, truffa e inquinamento ambientale.

I due dirigenti, rispettivamente responsabili delle aree tecnica e finanziaria, secondo l’accusa, avrebbero gestito in maniera clientelare i lavori di manutenzione dell’Ente non rispettando la normativa sui contratti pubblici e affidandoli arbitrariamente ad alcuni imprenditori in cambio di incarichi privati retribuiti e altre varie utilità economiche.

E sì… perché tra l’indifferenza generale o quantomeno tra i suoi silenzi assordanti, c’è stato chi come il sottoscritto (ma sono a conoscenza anche di altre denunce da parte di coraggiosi cittadini…) abbia cercato di far emergere quanto stesse accadendo all’interno di quel “Consorzio Rete Fognante” e dei Comuni consorziati a cui di fatto esso fa riferimento: Taormina, Giardini Naxos, Castelmola e Letoianni.

Scriveva Maya Angelou: Ho imparato che le persone possono dimenticare ciò che hai detto, le persone possono dimenticare ciò che hai fatto, ma le persone non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire…

Dove la giustizia funziona si vedono i risultati: Amministratore di condominio condannato!!!

Come ripeto spesso: “due pesi e due misure“!!!

Sì… perchè la circostanza più difficile da sopportare è quella che da noi, nei nostri Tribunali, per giungere ad una sentenza, passano anni, in altre realtà viceversa, di questo stesso Stato, si riesce a condannare quei soggetti indagati, in tempi che direi quantomeno ragionevioli!!!

E difatti, per non aver dichiarato al fisco i guadagni percepiti quando svolgeva l’attività di Amministratore di condominio in provincia di Novara e dopo essere stato già condannato a tre anni e due mesi per aver indebitamente utilizzato la cassa condominiale, ecco che lo stesso, si ritrova nuovamente – questa volta per aver spiombato i contatori del gas per frodare energia –  ha rimediare una seconda condanna definitiva di un anno e sei mesi di reclusione, per omessa dichiarazione dei redditi!

La circostanza assurda è che parliamo dello stesso Amministratore condominiale protagonista di un altro caso scoppiato ben dieci anni fa, quando decine di palazzi dai lui amministrati rimasero al freddo perché le bollette non erano state pagate. 

La Cassazione ha respinto il ricorso della difesa, che sottolineava come i redditi derivanti dai reati a lui contestati non potevano essere considerati «imponibili», perché non confluiti in conti privati: «È pacifico che l’imputato si sia appropriato di somme di proprietà dei condomìni di cui era amministratore» dicono invece i giudici. Si tratta di un milione e 787 mila euro, di cui 751 mila euro nel 2013 e 1 milione 35 mila euro nel 2014. Per questo avrebbe dovuto versare 316 mila euro di Irpef per il 2013 e 438 mila l’anno dopo.

Un ragionamento semplice e direi chiaro, d’altronde a parlare sono i documenti, gli stessi che il più delle volte non vengono neppure presi in considerazione da taluni nostri organi inquirenti (per fortuna non tutti… già perchè c’è chi viceversa il proprio lavoro lo svolge in maniera professionale; sarà sicuramente perchè a differenza di quegli altri colleghi (chissà forse infedeli…) questi non sono ricattabili ma liberi di effettuare le opportune indagini corretta e mai sottomessa…), che hanno evidinziato in maniera palese, tutta una serie di reati gravi compiuti negli anni, che in confronto a quelli sopra riportati dall’Amministratore di Novara di cui parlato all’inizio, sì… se soltanto potessimo paragonare per “gravità” le azioni commesse da ciascuno, ecco… sono sicuro che quest’ultimo in confronto al suo collega siciliano, potrebbe anche passare per vittima…

Comunque… non ci resta che sperare nell’operato equo della giustizia!!!

Le truffe e i raggiri nei lavori pubblici e privati, sono manifestazioni all’ordine del giorno!!!

Ma d’altronde ditemi: chi dovrebbe fare emergere quanto viene compiuto in quei loghi di lavoro??? Le forze dell’ordine, la magistratura, le funzionari istituzionali, ma ciascuno di loro si sa, interviene soltanto quanto ormai è troppo tardi… 

Certamente va fatto un distinguo tra chi si occupa in prima linea di colpire queste circostanze abiette e chi viceversa con i propri silenzi e specialmente con le collusioni, permette di fatto che queste possano compiersi!!!

La magistratura come per altro le forze dell’ordine, hanno certamente poca responsabilità se nessuno interviene a denunciare quei fatti gravi, mentre viceversa chi si trova nella qualità di Responsabile, Dirigente, Funzionario, Direttore dei lavori, Cse, etc… sa bene che dovrebbe adoperarsi celermente per limitare tutte quelle possibili truffe o inadempienze contrattuali di cui si è venuti a conoscenza…  

Ma si sa… nessuno dice nulla e tutti restano in quel loro omertoso silenzio, affinché non si pregiudichi il loro incarico, i privilegi goduti e soprattutto la possibilità di avanzamenti di carriera!!!

Anche i dipendenti nel celare quanto avviene in quei luoghi diventano parte fondamentale di quel meccanismo illegale e fraudolente!!! Se pur giustifico in parte quel loro atteggiamento, per non mettere a rischio il proprio posto di lavoro, non giustifico però – quando emergono quei comportamenti illeciti – quel loro far finta di non aver compreso quanto stesse accadendo, tra l’altro, alcuni di loro, giustificano quei loro silenzi ad un presunto “vincolo di riservatezza“, provando così a giustificare (forse) la propria coscienza (se poi di onestà intellettuale e soprattutto di rettitudine si possa parlare…) per non aver divulgato a chi di dovere, quelle informazioni acquisite nel corso del proprio incarico e garantendo così ugualmente all’impresa o al proprio Ente di riferimento quel vincolo di lealtà…

Sicuramente una cosa va detta… dietro le truffe vi sono variazioni legislative e normative che hanno permesso quei raggiri, parlo ad esempio di quel noto “Bonus 110” che ha consentito  molte imprese non qualificate di ottenere importanti lavori, sia in maniera diretta che in subappalto!!!

E difatti, quando ormai la truffa è viene accertata tutti scoprono le falle, anche l’Agenzia delle Entrate difatti ha compreso se pur in ritardo come taluni “parametri spia” erano stati superati, ma ormai gli importi di quelle cartelle di liquidazione, erano state opportunamente ritirati…

Ma non solo, ci si è accorti in ritardo della mancata presentazione di garanzie bancarie certificate, sostituite in molti casi con titoli esteri che non possedevano alcun requisito certificato dal nostro sistema bancario; il sospetto ora è che dietro quei fondi possano esserci state operazioni di riciclaggio…

E dire che sono anni che il sottoscritto tratta questi argomenti, svelando tra l’altro molte di quelle modalità poste in atto e quindi quanto leggo nuovamente di come taluni soggetti siano stati capaci di mettere in atto talune situazioni, come ad esempio quelle sopra descritte, mi convinco sempre più che quanto accade quotidianamente, si determina perché – una grossa fetta d’individui collusi – fa sì che ciò avvenga!!!

E fintanto che dietro a quei lestofanti vi sono a sostegno i cosiddetti “colletti bianchi”, ma anche e soprattutto una schiera di dipendenti infedeli (nel rispettare le normative previste e  anche le regole civili), beh… si può discutere quanto si vuole, ma alla fine – per molti di quei cittadini fortemente collusi con quel sistema – non cambierà nulla!!!

Ecco perché rivolgendomi a quegli altri individui coraggiosi, se pur ahimè sempre più esigui, ricordo loro che vige la regola che: non si può sconfiggere chi non si arrende mai!!! Viceversa per tutti gli altri avvezzi ormai all’omertà e al sostegno della criminalità, beh… ecco che essi a differenza nostra possono arrendersi: sì… peraltro per come fanno abitualmente, utilizzando la complicità, la collusione, la concussione e soprattutto la corruzione!!!

In Abruzzo per truffa e bancarotta fraudolenta si viene arrestati!!! In Sicilia viceversa…

Non ho mai compreso con quali modalità vengano in questo Paese volutati i reati. 

Sì… perché mentre in altri comuni le denunce presentate vengono indirizzate verso quei giusti parametri, nella mia terra viceversa, la Sicilia, accade il contrario e cioè, per gli stessi reati, si rimane non solo liberi, ma si continua a commetterli come nulla fosse…

Certo, non va dimenticato come da noi esistono altri poteri “forti” – vedasi mafia e massoneria –  in grado di condizionare fortemente tutti gli apparati statali, in particolare quelli giudiziari, d’altronde sarebbe banale non porre sulla bilancia i mezzi e le possibilità di cui quel “sistema” dispone, sia sotto il profilo politico e/o amministrativo che finanziario.  

Potremmo definirla una scala di comando parallela, anzi no… al di sopra della nostra democrazia,  altrimenti non si comprenderebbe la condizione di ansia e soprattutto di timore che sembra coinvolgere la maggior parte dei miei conterranei, siano essi uomini e/o donne istituzionali…

Credetemi… basta poco per dimostrare quanto sopra!!! 

Ognuno infatti di quei funzionari, esprime con le proprie rinunce, a voler operare scelte legittime, decisioni giuste che dovrebbero trovare conferma nella formulazione di giudizi equi, ma che a causa di paure che potrebbe sconvolgere le proprie carriere e quindi quell’ordine da tempo ormai raggiunto, ecco che quelle deliberazioni non vengono mai applicate, preferendo di contro prolungarle verso tempi indefiniti…

E quindi, mentre qui da noi i reati come bancarotta fraudolenta e truffa restano affrancati, in altri luoghi di questo Paese, le forze dell’ordine – nel caso specifico i Carabinieri della Compagnia Operativa dell’Aquila – procedono all’arresto, in ottemperanza al decreto di rinvio di esecuzione penale nelle forme della detenzione domiciliare…

Infatti, il soggetto noto già alle forze dell’ordine, dovrà ora scontare una pena residua di 4 anni, 3 mesi, a seguito di condanna per i reati di truffa e bancarotta fraudolenta commessi nel comune di Rieti nel lontano 2016…

E così mentre da noi si resta liberi dal continuare a compiere nuovi raggiri, frodi, imbrogli, truffe e quant’altro, in altre realtà si procede con l’arresto, trasferendo quei soggetti in regime di detenzione domiciliare…

Già… come dico sempre: due pesi e due misure!!!

Una morte anticipata: già… in una riunione condominiale viene accoltellato un trentacinquenne!!!

A metà agosto avevo anticipato che a breve una lite condominiale sarebbe degenerata in omicidio – https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/08/una-riunione-condominiale-finisce-col.html, e così ahimè è stato…

Già… mai parole risultarono più profetiche, ed ora, un uomo di 35 anni di Santa Margherita Ligure,  durante una riunione condominiale, è stato aggredito dal vicino di casa con un’arma bianca e ahimè l’accoltellamento ha determinato la sua morte. 

L’allarme al 118 era scattato per un’aggressione traumatica al cranio, ma dopo essere intervenuti i carabinieri che hanno condotto le indagini ed i mezzi di soccorso di base della Croce Bianca di Rapallo e della Croce Rossa di Santa Margherita Ligure, hanno costatato il decesso. 

L’aggressore, dopo la colluttazione, è stato portato al pronto soccorso di Lavagna, dove è stato piantonato e interrogato dai militari che potrebbero contestargli l’omicidio preterintenzionale.

Cosa aggiungere, ormai è palese che in queste riunioni condominiali, ciascuno di quei proprietari condomini, dia sfogo a tutti i problemi non solo legati a quella gestione, ma anche a quelle situazioni strettamente personali che nel corso dei mesi sono andate sfociando…

Il problema fondamentale è comprendere dove inizia e dove finisce ciò che rappresenta una semplice bega, da quanto effettivamente reiterato quale “malagestio” da parte di taluni amministratori condominiali, soprattutto quando quest’ultimi sono stati denunciati presso le autorità giudiziarie, ma che riescono, grazie ad un sistema giudiziario farlocco, a continuare i propri comportamenti di gestione in malafede e attraverso una giustizia che evidenzia nei fatti tutte le proprie lacune…

Non c’è quindi da meravigliarsi, perché quanto ora disgraziatamente accaduto, non è altro che l’ennesimo episodio di un qualcosa che si poteva facilmente evitare: già… basterebbe che ciascuno compiesse il proprio dovere, i cittadini da una parte e le Istituzioni dall’altra!!! 

  

L’ennesimo condominio truffato…

Sig. Costanzo buongiorno e buone feste, 

le scrivo con riguardo al post da Lei pubblicato al link: https://nicolacostanzo.wordpress.com/2021/12/17/superbonus-110-truffato-un-condominio/ per raccontarLe quanto sta per capitare anche al nostro condominio.

Il problema è che abbiamo l’amministratore che secondo me fa la parte dell’impresa che lui stesso ha scritto una clausola e tutti in maggioranza hanno approvato tranne io e un altro condomino abbiamo votato contro persone che hanno votato senza rendersi conto della gravità cioè la clausola che ha scritto l’amministratore identico a quello che avvisa il suo blogs.

Qualora l’impresa inizia i lavori per un totale di 2.000.000 milioni di euro compreso lavori extra senza sconto in fattura a mio avviso un ricatto e dopo effettuato lavori per 30 – 40% e la banca non gli dà i soldi, significa che dobbiamo pagare noi, bella truffa.

Caro Sig. Vincenzo, come può vedere ho pubblicato quanto ricevuto, poiché quanto sta accadendo al Vs. condominio, è eguale (ahimè) a tanti altri…

Mi permetta di darLe comunque un consiglio, Lei – anche se oggi si sente solo o quantomeno in minoranza (insieme a un altro condomino ) – ha ancora la possibilità di ribaltare la sua posizione, perché la legge ( anche se a volte lenta come una lumaca…) è per fortuna dalla sua parte, si tratta solo di non avere paura e denunciare quanto sta accadendo in quel condominio!!!

Posso assicurarLe che oggi, chi crede di vantare un potere al di sopra delle parti, si ritroverà – se sono stati compiuti realmente dei reti o delle procedure illegali – improvvisamente in un Tribunale, ma dalla parte inquisita e Lei potrà finalmente ritrovare “giustizia”!!!

D’altronde, qualcosa in questi giorni è cambiato – visto purtroppo quanto accaduto violentemente a Roma in una riunione condominiale – e difatti ora, gli organi di polizia e la stessa magistratura, hanno finalmente compreso che dietro a quelle riunioni di spese per le parti comuni, non vi soltanto beghe condominiali, ma un giro consistente di denaro e soprattutto reati commessi o in procinto di commettere di ogni tipo…

Il sottoscritto infatti, proprio su questo argomento, ha pubblicato ad inizio mese un post: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/12/quando-la-giustizia-dorme-o-si-rende.html dal quale può prendere alcune considerazioni importanti, quale ad esempio: l’Articolo 2700 del Codice Civile.

In ogni caso, se volesse ricevere ulteriori consigli su come procedere oppure avere qualche dritta su come accelerare le procedure giuridiche affinché vengano sospese le procedure adottate dall’assemblea e dal suo amministratore, mi contatti nuovamente che – se attuerà quanto le dirò (ormai su questo argomento sono diventato un esperto…) – posso garantirLe che in tempi abbastanza celeri, riuscirà a limitare o ancor meglio a far sopprimere tutte quelle procedure che sicuramente potrebbero determinare non solo a lei, ma a tutto  il condominio, gravi danni economici e non solo… 

Cordialmente, Nicola Costanzo.

Quando la giustizia dorme (o si rende collusa): una lite condominiale finisce in tragedia con 3 donne morte e 4 feriti gravi!!!

Se scrivo questo post è perché ho buone ragioni per farlo e credo che non passerà molto tempo per dimostrare con i fatti, quanto accaduto in questi lunghi anni…

In particolare si potrà evidenziare l’inadeguato lavoro di certe organi di polizia a cui sono seguiti ahimè, anche situazioni al limite della irregolarità proprio da parte di quegli organi definiti “giudiziari”, che non hanno minimamente tenuto conto, di quanto riportato nel Articolo 2700 del Codice Civile (R.D. 16 marzo 1942, n. 262 – Aggiornato al 29/04/2022) che riporta testualmente: “L’atto pubblico fa piena prova, fino a querela di falso [221 c.p.c.], della provenienza del documento dal pubblico ufficiale che lo ha formato, nonché delle dichiarazioni delle parti e degli altri fatti che il pubblico ufficiale attesta avvenuti in sua presenza o da lui compiuti”!!!

Nello scrivere, vorrei premettere che una parte sana del nostro Stato, svolge costantemente attraverso i suoi referenti, quel riconoscimento e quel rispetto degli altrui diritti, un operato compiuto in maniera esemplare da farmi affermare che dove qualcuno è mancato, altri viceversa hanno saputo svolgere con imparzialità e professionalità, il compito al quale sono ogni giorno delegati, dimostrando con il loro agire, correttezza, equilibrio, ma soprattutto integrità e moralità, valori di rettitudine che per fortuna, garantiscono a questo paese (e quindi a noi cittadini) quel po’ di speranza di giustizia che ancora resta… 

Certo usare violenza come quella appena compiuta a Roma (periferia a nord, precisamente nella ex borgata Fidene, la collina di palazzoni che svetta a Colle Salario, vista Grande Raccordo Anulare) nei confronti di tre donne (uccise) e di altri soggetti (di cui 4 risultano feriti) per una lite condominiale, fa pensare ad un momento di pazzia, ma a volte quanto appena detto, può dipendere da tutta una serie di motivazioni che vanno ricercate all’origine di quel gesto…

Premetto che quanto compiuto da quel soggetto non può avere alcuna giustificazione e quindi, ora per quanto commesso, dovrà ovviamente pagare!!! 

No… ila mia considerazione non tiene conto del caso in questione, d’altronde non ne conosco le motivazioni e neppure le eventuali giustificazioni che hanno determinato quella ferocia, ma ritengo che giungere a gridare “vi uccido tutti”, fa comprendere come quella premeditazione a prima vista “folle” si stesse trasformarsi in tragedia!!!

Certo, chiunque tra noi, ascoltando i Tg nazionali, avrà pensato: com’è possibile che una lite condominiale abbia portato a ciò??? Sembra di ascoltare non un nostro canale tv, bensì uno di quelli USA, dove l’uso di armi d’assalto (sancito tra l’altro dal II° Emendamento della Costituzione) ha portato ad un alto numero di stragi nelle scuole e costituisce un tristissimo trend che fa per l’appunto degli Stati Uniti, il Paese con il più alto numero di decessi prematuri causati da armi da fuoco, addirittura superiore a quello dei morti per incidenti stradali.

Ritornando alla sparatoria di Roma: è avvenuta intorno alle 9,30, quando terminata la riunione condominiale uno dei condomini ha estratto una pistola ed ha iniziato a sparare in uno scenario apocalittico: colpisce 3 donne e le uccide e poi continua a sparare ferendone altre quattro che sono state trasportate immediatamente negli ospedali.

Da questa tragica vicenda, vorrei rivolgere un appello: quando accadono situazioni gravi (che vengono opportunamente denunciate) che si svolgano in ambito condominiale, vorrei che essi svolgessero il loro compito in maniera scrupolosa, perché a volte, quell’esposto – se esaminato correttamente – presenta carattere non di contesa o litigio, bensì di truffa, raggiro, abuso, frode, inganno, contropartita, evasione, e potrei continuare con una lista lunghissima… e quindi, quando si ha a che fare con condomini, non bisogna utilizzare quella propria abituale metodologia superficiale, per non chiamarla con il proprio nome “negligenza”, ma cercare di fare il proprio dovere!!!

D’altronde assistiamo ogni giorno a questo modo del tutto italiano di effettuare i controlli, sì… con leggerezza, inquadrando quel problema – quasi fosse quell’esposto ricevuto e posto sulla propria scrivania: una rottura di coglioni” – come una semplice bega condominiale, senza fermarsi per un momento ad analizzare se dietro tutti quei documenti ricevuti, si nasconda una vera e propria metodologia corruttiva ed anche clientelare, che trova ahimè coinvolti anche una parte delle nostre istituzione, sì… quei “membri” affiliati, capaci con le loro azioni, d’inquinare anche le prove presentate!!!

Ma questo fa parte di un altro gravoso problema, che però a momento adatto verrà affrontato: già… non mi resta che sperare che l’amico giornalista Massimo Giletti si appresti prima o poi ad affrontarlo!!!

POSTE: la truffa viaggia su sms

Gentile cliente, risulta un accesso anomalo al suo conto. per evitare il blocco accedi a: https/catristerbp-online…. – POSTE ITALIANE”!!!

Il sottoscritto nonpossiede alcun c/c presso la Posta e quindi è evidente che si tratta di una truffa!!! 

Sì… una truffa sotto forma di SMS spoofing, mira cioè a carpire le Vs. credenziali bancarie ad esempio codice utente per l’accesso all’app di Poste, numeri della postepay e via discorrendo, tutti dati che poi vengono utilizzati per accedere al servizio bancario telematico…

Quindi questo mio post serve per avvisarvi di questa potenziale inganno cui auspico voi – grazie anche a questo mio post – non cadrete!!!

Ricordatevi sempre che nessuno telefonicamente è autorizzato dalle società con cui si presentano, anche eventuali regolari call center, a chiedervi informazioni, consensi e quant’altro, per effettuare cambi, trasferimenti, passaggi etc… perché anche in quel caso si tratta di semplici raggiri per farvi cambiare il Vs. contratto ed essi ricevere l’eventuale provvigione.

Purtroppo il nostro è un paese pieno di lestofanti che non fanno altro ogni giorno, che fare a gara per chi truffa di più e quindi a noi cittadini, non resta altro che adeguarci, per non farci prendere in contropiede…

Un suggerimento: eliminiate i messaggi, chiudete il telefono quando v’importunano con telefonate “fake” e ponete nella lista nera i numeri con cui vi hanno chiamato!!!

In bocca al lupo…


L’ennesima truffa sui fondi agricoli e i soliti nomi di funzionari corrotti!!!

Ma dico… lo sanno tutti come funzionano quelle truffe ed ancora c’è chi prova a defraudare lo stato e quei fondi…

Il sottoscritto bel sei anni fa scriveva un post a riguardo “Fondi europei rubati all’Agricoltura” – link http://nicola-costanzo.blogspot.com/2016/01/presa-diretta-fondi-europei-rubati.html ed ancora oggi ci troviamo a leggere si inchieste che riguardano questo settore…

Ma qualcuno di quei soggetti, potrebbe anche provare ad essere più originale, senza ripetere quegli stessi meccanismi fraudolenti che ormai tutti conoscono in particolare quelle forze dell’ordine predisposte a quei controlli!!!

Ho letto sul quotidiano “Live Sicilia” che sono ben sessanta gli indagati… 

Scrive bene il giornalista Riccardo Lo Verso: Sessanta indagati. L’inchiesta rischia di diventare un maxiprocesso

Come ripotavo nel titolo, una truffa milionaria che colpisce la nostra agricoltura, un presunto sistema illecito e ramificato, dove troviamo tutti, imprenditori, funzionari pubblici, commissari, professionisti, etc… pur di spartirsi quei fondi nazionali ed europei che dovrebbero di fatto sostenere le imprese agricole siciliane, ma che invece creano quel mercato parallelo e a nero fatto di spartizioni di mazzette, clientelismi, favoritismi, assunzioni, corruzioni, etc…

Il solito schifo di una regione che non prova minimamente a cambiare, ma che si adegua ad un sistema perverso nel quale ci si trova bene, fintanto che non arriva la magistratura, quella sana ovviamente, perché ahimè c’è anche quella marcia!!!

Speriamo quantomeno che le indagini compiute dal “Gruppo Tutela Spesa Pubblica” del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, non vadano con il tempo a scontrarsi con le protezioni che da ora in poi inizieranno a muoversi per proteggere quel sistema ed i suoi affiliati,  affinché tutto venga insabbiato ed il denaro fin qui trafugato sparisca per sempre… 

Ciò che maggiormente mi dispiace è sapere sin d’ora che non passera molto tempo prima di dover leggere nuovamente d’inchieste analoghe a quella appena pubblicata: già… al fine non c’è mai peggio!!!

La partita tra magistrati finisce 3-1: ma incredibilmente a vincere è l’ingiustizia!!!

Sig. Costanzo buongiorno,

le scrivo perché penso sia uno dei pochi a cui oggi ci si può rivolgere per far emergere circostanze gravi che evidenziano ancora una volta come la nostra giustizia sia nelle mani di nessuno o quantomeno che chi è preposto per far emergere la verità e dimostri con i fatti come giustizia venga compiuta, non si dimostri viceversa colluso con quel “sistema” malato, di cui abbiamo letto fino a poco tempo fa nelle nostre cronache giudiziarie.  

La vicenda che sto per raccontarLe rappresenta qualcosa di assurdo e dimostra come i giudici dei nostri tribunali cambino giudizio a seconda dei magistrati che si occupano di quel nostro procedimento. 

Difatti, quanto finora accaduto è diventato per la sottoscritta e soprattutto per molti altri amici, insostenibile!!!

Non si può accettare che dopo ben 3 ordinanze/sentenze emesse dai Giudici del Tribunale di Messina (                                                 ), in un altro procedimento, un’altra Giudice (                              ) possa controvertere il giudizio e l’operato fin qui svolto dai suoi precedendi colleghi.

La circostanza inquietante è che quanto finora accaduto si riferisce ai procedimenti in sede civile, ma ciò che rende ancor più grave il contesto, è quanto accaduto in sede penale, dove incredibilmente (con indagini in corso a seguito di denunce presentate dalla sottoscritta alla Gdf e alla Pg) viene improvvisamente sostituito il PM con una collega (                                                    ), tra l’altro già nota alle cronache in quanto citata nel cosiddetto “Sistema Palamara”!!!    

Vedasi link:                                                                                                                     

Questo Magistrato senza tener conto del giudizio precedente dei suo colleghi, è riuscito ad archiviare una parte del fascicolo (anche se in effetti ha tentato di archiviare tutto il fascicolo), vorrei aggiungere una nota gravissima e cioè che al suo interno sono visibili tutte le relazioni della GDF che ha in carico le indagini e la sottoscritta – senza alcuna censura – è riuscita in maniera tranquilla, a causa di un sistema operativo che definirei “superficiale” all’interno di quell’ufficio” del Tribunale di Messina, pagando solo €. 28.00, averne copia (all’incirca 250 pagine), nelle quali erano presenti documenti sensibili, le confermo che si è provveduto a fare un esposto sulle metodologie di archiviazione fin qui adottate. 

Ma d’altronde non vi è tanto da meravigliarsi, che il Tribunale di Messina sia uno posto ambiguo dove molti pentiti hanno evidenziato problemi di talpe, massoneria, intrecci gravi, è noto a tutti ed io in questa disamina non aggiungo nulla di nuovo: https://www.youtube.com/watch?v=AJQvHxzAEtc

Tra l’altro (essendo una sua assidua lettrice) vorrei ricordare come anche Lei ne parlò in un suo precedente posto: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/02/la-massoneria-mafiosa-messina-parla.html

Comunque per sintetizzare, la nostra storia inizia da un semplice controllo contabile, per poi scoprire come dietro vi fosse uno scenario inquietante a causa di un “sistema” consolidato con ramificazioni impensabili.

Quanto sopra ha prodotto non solo un enorme danno erariale, ma presenta reati di peculato, frode, raggiro e sottomissione di privati cittadini, parliamo di somme che si aggirano intorno al 1.700.000 euro e che vedono esposti (sin dal 2017) presentati presso Catania e Messina, ma non solo, durante questo periodo è emerso come il “meccanismo” posto in atto, risulti essere esteso anche in altre realtà come la nostra. 

Pertanto auspico che il suo Blog Lei ed altri noti programmi televisivi che abbiamo (insieme a Lei) proprio in questi giorni contattato, possano occuparsi in maniera analitica di questa vicenda, affinché ci si incontri, unitamente ai nostri avvocati (civilisti e penalisti), per poterVi fornire tutta la documentazione di cui in questa mia missiva, solo per brevi linee ho accennato. 

Siamo un gruppo di cittadini perbene, che vorrebbero ricevere un po’ di giustizia in un sistema che finora si è dimostrato certamente iniquo, se pur va detto, abbiamo sempre fatto i passi corretti e mi riferisco alle procedure richieste sia civili che penali, agli esposti presentati nelle Procure Generali, cui sono seguite vari esposti presso le GDF, i VV.FF., le ASP, vari Comuni interessati alla vicenda, ma tutti, in particolare questi ultimi, hanno evidenziato di preferire metter la testa sotto la sabbia (oppure dovrei malignamente pensare che anch’essi sono parte integrante di quel sistema?).

Chissà se con il Suo aiuto e aspettando quei noti giornalisti a cui sono state mandate a mezzo Pec le nostre comunicazioni, provino finalmente a far emergere quanto in questi anni è accaduto e ancora oggi accade, affinché si possa finalmente mettere la parola fine ad una vicenda che ormai rasenta per la giustizia di questo nostra Paese il ridicolo!!!

Ringraziando, per l’attenzione

Firmato (                                 ).

Olio lubrificante scadente venduto come prodotto di alta qualità!!!

Acquistavano olio lubrificante di scarsa qualità e lo sostituivano in dei fusti come “alta qualità”!!!

Bastava semplicemente cambiare le etichette dei fusti e la truffa era fatta…

Va detto come il più delle volte, questo tipo di olio lubrificante – costa 1/3 di quello originale – produce dei danni ai mezzi d’opera non indifferenti, in particolare ad escavatori ed autocarri, ma non solo anche ad alcune attrezzature particolari quali ad esempio i martelli demolitori…

Comunque la truffa è stata scoperta dalla Guardia di Finanza che ha condotto l’inchiesta coordinata con la Procura e cinque soggetti sono ora indagati, tra cui l’amministratore della società fornitore del lubrificante oltre a vari gestori e collaboratori…

Secondo l’inchiesta, la loro condotta ha permesso sia alle società che alle persone fisiche di ottenere ingenti guadagni ponendo in essere non solo una concorrenza sleale a danno degli operatori onesti, ma causando gravi danni materiali a quei pseudo “astuti” clienti 

Le ipotesi investigative emerse a seguito dell’esame della documentazione contabile, che presentavano numerose incongruenze tra la quantità di prodotto acquistato e quello venduto, evidenziavano una contabilità extra dell’impresa, quest’ultima rinvenuta tra l’altro all’interno dei computer aziendali, conferme che sono giunte anche dall’esito dalle analisi dei campioni di prodotto sequestrato – circa 8.000 litri – in diverse officine.

Convivenza tra controllore e controllato!!! Altro che sanità…. maxi truffa a Messina: già… a leggere articoli come questi si casca malati…

E’ stata scoperta dalla Procura di Messina una maxi truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale…

Il Comando provinciale delle Gdf ha eseguito un’ordinanza che dispone la misura cautelare nei confronti di tre soggetti, con il divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali per 4 mesi e il sequestro di ben 3 milioni di euro nei confronti di 7 strutture sanitarie private convenzionate. 

Ma la circostanza peggiore e che – secondo gli inquirenti – quel denaro sarebbe il frutto di una truffa aggravata che coinvolge 26 persone tra funzionari pubblici dell’Asp di Messina e vari responsabili  dipendenti di quelle strutture private, riconosciute come tra le più importanti case di cura città dello Stretto.

Per l’articolo vi consiglio il seguente link: https://livesicilia.it/2021/09/23/sanita-maxi-truffa-a-messina-coinvolti-imprenditori-25-indagati/?fbclid=IwAR2OvC1Hq500EVlv4MEKw08fBd1jJ4CkjSYCu0WnST3mDNmFsgkKd6n4FRM

Al sottoscritto interessa poco di leggere i nomi o quali procedure siano state messe in atto per giungere a realizzare quelle truffe…

Il punto sul quale comunque desidero soffermarmi è tutt’altro…

Difatti, è precisamente quello che evidenzia – per l’ennesima volta – di come siano sempre i controlli a venir meno in questo nostro Paese, ancor più in questa mia terra dove si dimostra come manchi totalmente quell’indispensabile corretta professionalità dei cosiddetti “controllori” che (come scrivo sempre) preferiscono partecipare ai banchetti generosamente offerti, piuttosto che far emergere raggiri e truffe, d’altronde sperare nelle loro denunce presso gli organi giudiziari è soltanto un utopia!!!

Ma non meravigliatevi perché quanto emerso ieri in quella città peloritana, non è nulla in confronto a quanto accade purtroppo nelle altre realtà siciliane!!!

Già… si tratta semplicemente d’aver fortuna, sperare che gli organi di polizia trovino un po’ del loro tempo per intercettare quanto si sta di fatto compiendo oppure (sempre… “tempo” permettendo…) analizzare quei documenti già in loro possesso, consegnati a suo tempo chissà… da qualche cittadino onesto – rimasto ancora in circolazione – che a differenza della maggior parte dei suoi conterranei, ha deciso alcuni anni fa di presentare alcuni esposti e non per ricevere chissà quale coccarda, ma per la semplice convinzione che nella giustizia ci credeva e ci crede ancora oggi… ciecamente!!!

Sì perché prima o poi, la giustizia arriva sempre!!!

Se la magistrature è corrotta, come può essere di conseguenza questa nostra nazione??? Semplice… "infetta"!!!

Ho scoperto da pochi minuti che il mio post di ieri è stato tra i più letti in un giorno!!!
Sarà forse che l’argomento trattato e soprattutto le dichiarazioni del Dott. De Magistris hanno lasciato tutti i lettori profondamente colpiti…
Posso comunque garantirvi che quanto sopra accade solitamente quando un cittadino ha poca dimestichezza con quelle cosiddette pratiche di giustizia o dovrei dire col poco approccio con quel mondo giudiziario, che da un lato pretende la nostra massima partecipazione nel denunciare fatti e circostanze gravi di cui si viene a conoscenza, ma dall’altro però ci lascia soli quando si toccano argomenti scottanti o personaggi legati proprio a quel sistema clientelare che come ho scritto ieri è peggiore di quello “mafioso”!!!
Già… è come se all’improvviso le carte o meglio – sì chiamiamoli con il proprio nome – gli “esposti” denunciati presso quegli organi convenuti… restano improvvisamente chiusi all’interno dei cassetti di taluni magistrati…
Ma la circostanza più grave, non è il vedere con quanta indifferenza vengono esaminate le carte presentate… (perché vi assicuro quello rappresenta l’ultimo dei problemi), ma voler sminuire – con la loro indifferenza – il coraggio che taluni cittadini hanno dimostrano di possedere, sapendo che quest’ultimi non godranno di alcun vantaggio personale da quelle denunce, anzi tutt’altro, perché si viene emessi alla gogna da qiel sistema “infetto” che fa di tutto per mettere a tacere chi fa il proprio dovere!!!
Il sottoscritto ad esempio rappresenta oggi uno di quei soggetti e potrei fare un elenco di circostanze gravi delle quali ancora oggi, aspetto risposte… 
Si qualche collega di quei “particolari” magistrati di cui parla il De Magistris, se ne uscito – a seguito di una mia formale richiesto “ex art. 335” – con una dicitura di cui ancora oggi non mi sono ripreso…
Ed allora vorrei chiedere a chi mi sta leggendo… di scrivermi su quanto sto per dirvi – potete farlo pubblicamente tramite il post (ho dovuto  limitare i commenti ai soli iscritti per evitare di ricevere frasi generalizzate con scritte ingiuriose ed offensive) oppure scrivendo alla mia email personale: nicolacostanzo@live.it (mi riprometto in tempi celeri di rispondere a ciascuna missiva…): secondo voi, denunciare ad esempio una cava o una discarica abusiva, rappresenta qualcosa di potenzialmente grave???
E senza voler entrare nell’ipotesi che si tratti di rifiuti con elevato grado di pericolosità e quindi nocivi per la salute, il semplice smaltimento illegale che non vengono condotti in discarica, ma sepolti ad esempio all’interno di uno scavo abusivo, non costituisce un reato??? 
Ed ancora – tralasciando il gravissimo reato ambientale – no si tratta di una truffa allo Stato???
Ecco vorrei conoscere il vostro parere…
Ed ancora, vorrei comprendere il vostro giudizio su un’altro aspetto…
Secondo voi denunciare danni all’erario oppure gestione fraudolenta o ancor peggio truffa ai danni dello Stato in quale contingenza deve essere inserito???
E cosa dire ad esempio di un professionista che pur non essendo abilitato svolge quel proprio incarico operandi una gestione finanziaria discutibile e i cui bilanci hanno ricevuto segnalazioni negative da parte di molteplici revisori dei conti, in cui sono stati evidenziati mancati pagamenti tributari e via discorrendo, ma che stranamente rientrino in una di quelle circostanze per cui i nostri organi di controllo (procure, gdf, ecc…) a seguito di formale esposto – non si preoccupano di verificare… anzi quanto presentato viene rigettato, senza aver svolto alcun tipo di controllo, ne sui i documenti ricevuti e ancor peggio, senza verificare con i professionisti indicati nell’accusa, se quanto riportato fosse legittimo oppure del tutto fantasioso… 
Sì per l’appunto “fantasioso”, come se un cittadino non abbia un cazz… da fare, che esporsi – a differenza della maggior parte dei suoi conterranei “omertosi”  – e segnalare quanto per l’appunto nessuno va di fatto realizzando in questa terra… 
Ovviamente quanto riportato sopra, può costituire un semplice esempio…
Si… perché si potrebbe anche continuare con quegli “ipotesi”, ricordando alcuni soggetti “notabili”, posti in posizioni che definire “intoccabili” è dir poco… ma che dimostrano di saper insabbiare quando necessario, le denunce loro presentate!!! 
Ora infatti comprendo quanto ha riportato nel servizio di La7 l’ex magistrato De Magistris (“ex” per modo di dire, perché si sa… essere “magistrato” – quando si è compiuto il proprio dovere in maniera corretta ed onesta – lo si è per sempre!!!) e cioè: “Per lo schifo che ho visto mi sono dimesso dall’ordine giudiziario”!!!
Dopo quanto accaduto con il CSM di una cosa mi sono convinto: qualcuno all’interno di quel sistema giudiziario era ed è convinto di farla franca!!! Credo che ormai… si sarà pentito solo d’averlo pensato!!!  

Truffa a Palermo coi fondi europei…

L’ennesima truffa… 
Si doveva realizzare un impianto fotovoltaico nell’Università di Palermo, precisamente al dipartimento di Scienze e tecnologie biologiche, chimiche e farmaceutiche, ma quei pannelli solari – finanziati dalla Regione con 1.800.000 euro, attraverso fondi comunitari e statali, producevano un’energia solare e termica irrisoria, già circa 4 kilowatt contro i 100 previsti…
Siamo alle solite e come sempre la nostra regione quando si tratta di truffe è ai primi posti!!! 
La circostanza assurda è che non ci troviamo in mezzo a delinquenti professionisti, bensì all’interno di una struttura educativa, modello d’istruzione e di vita…
Bell’insegnamenti sono stati dati a quei suoi discenti: rubare è meglio che lavorare!!!
Tanto hanno intascato difatti gli amministratori di cinque società, che avevano emesso false fatture per operazioni inesistenti, a cui sono seguite perizie, contratti di locazione e pagamenti di bollette per il consumo di energia elettrica… il tutto anch’esso falso!!!
A scoprire il raggiro i finanzieri del nucleo di polizia Economico–Finanziaria di Palermo con l’operazione “Sole nero“, coordinati dal dipartimento di Pubblica amministrazione della procura. 
I finanzieri hanno inoltre eseguito un’ordinanza di sequestro, firmata dal gip, per oltre 700 mila euro tra somme di denaro, beni mobili e immobili nei confronti di tre società e altrettanti amministratori…
Le accuse sono di truffa aggravata ai danni dello Stato e dell’Unione europea, falso ed emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti in relazione alla realizzazione di un progetto sperimentale per la produzione di energia solare e termica denominato FAE (Fotovoltaico ad Alta Efficienza).
Forse sarebbe meglio che i nostri assessorati regionali, in particolare quello delle Attività produttive, verificassero con maggiore attenzione a chi concedere quei finanziamenti, un controllo quello dei beneficiari delle erogazioni che se fosse stato fatto con maggiore cura, forse non avrebbe condotto a questa ennesima truffa… escludendo ovviamente l’ipotesi che qualcuno l’abbia di fatto favorita!!!
Dispiace dover assistere ogni qualvolta a queste circostanze, che poi se ci fate caso… sono sempre le stesse!!!
Già, potremmo utilizzare per tutte queste analoghe situazioni una regola matematica, chiamata proprietà commutativa che diceva: “cambiando l’ordine dei “mal-fattori” della moltiplicazione, il prodotto non cambia!!!  

Altro che giuramento d’Ippocrate: "Catania, l’unico interesse non era il paziente… ma i profitti della casa di cura"!!!

Incredibile come anche in una Casa di cura, accadano situazioni come quella appena emersa grazie ai 
carabinieri del Nas di Catania, che hanno eseguito un’ordinanza del Gip di Catania…
Sono coinvolti gli amministratori della struttura ” Di Stefano Velona “, il direttore sanitario e tre sanitari…
Se volete leggere la vicenda vi consiglio il link di catania Today : http://www.cataniatoday.it/cronaca/casa-di-cura-di-stefano-velona-procura-carabinieri-inchiesta-.html dove viene raccontata la denuncia di un paziente ospite di quella clinica… 
A leggere quanto accaduto si resta senza parole, perché ciò che emerge è che il bene del paziente viene dopo i profitti realizzati, non solo attraverso i rimborsi del Servizio Sanitario Nazionale, massimizzando così al massimo il tornaconto per quella struttura, ma bensì richiedendo ai pazienti un ulteriore pagamento di 80 euro, trasformando di fatto un esame gratuito in una prestazione privata…
Ora sono state sequestrate all’incirca 4000 cartelle cliniche e dai controlli sono emerse migliaia di attestazioni false rese dai sanitari in sede di dimissione del paziente, aventi come oggetto l’effettuazione di esami…  ovviamente mai svolti!!!
Da una ulteriore verifica sui documenti ci si è accorti – attraverso una consulenza grafologica – che era stata falsificata anche la firma del paziente…
Gli indagati ora sono stati denunciati per il delitto di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni dello Stato, abusi d’ufficio e falsi in atto pubblico, mentre alla casa di cura, è stata riconosciuta la responsabilità amministrativa dell’ente. 
Per gli Amministratori della clinica è stata disposta la misura interdittiva del divieto di esercitare uffici direttivi di persone giuridiche ed imprese per la durata di 12 mesi, mentre per il direttore sanitario e per i tre sanitari è stata disposta la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio di medico. 
Come sempre in questi casi… è stata disposta la misura cautelare reale del sequestro preventivo del denaro, dei beni e delle disponibilità finanziarie e delle altre utilità riconducibili agli indagati ed all’ente stesso. 
Infine, nei confronti della casa di cura è stata disposta la sospensione per la durata di un anno dell’autorizzazione regionale all’attività ambulatoriale e dell’accreditamento istituzionale presso il Servizio Sanitario Nazionale.
Diceva bene Antoine Furtière:  Un medico è un uomo che viene pagato per raccontare delle fandonie nella camera del malato, sino a quando la natura non l’abbia guarito o i rimedi non l’abbiano ucciso!!! 

Hanno il coraggio di chiamarli "Centri d’accoglienza"… ma servono esclusivamente a creare un "sistema criminale" a danno dello Stato!!!

Gli inquirenti l’hanno definito così: un “sistema criminale” perfettamente organizzato per guadagnare illecitamente su quei centri di accoglienza, in particolare sulle assegnazioni dei migranti…
Tra le persone coinvolte, vi sono quegli abituali “cittadini al di sopra di ogni sospetto“, già, basto osservare alcuni di quegli indagati: un dipendente della Prefettura ed un funzionario del Ministero della Giustizia!!!
Le accuse sono sempre le solite… (minch… mi sono  stancato di elencarle…): truffe ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche, frode in pubbliche forniture, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio!!!
La notizia che più di tutte mi fa incazzare… è leggere continuamente quella frase: TRUFFA A DANNO DELLO STATO!!!
Scusate, ma di quale cazzo di Stato si parla, perché… o sono io che non capisco o c’è qualcosa che in questo Stato non funziona!!!
Non è possibile che dopo tutti questi anni in cui lo Stato viene – in maniera costante – “presso per i fondelli...”, non c’è nessuno in grado di attuare, quelle necessarie misure di prevenzione, affinché questi incessanti reati, non vengano più compiuti!!!
E’ come se il sottoscritto nel metter in pratica un incarico ricevuto, ad esempio quello di responsabile del servizio di sicurezza, attendesse – prima di procedere con quelle necessarie misure di prevenzione e protezione – che i dipendenti a lui affidati, subissero un incidente grave o ancor peggio perdessero la propria vita, affinché il sottoscritto potesse comprendere, quali provvedimenti avrebbe potuto attuare, affinché l’incidente non si compiesse!!!
Ecco quindi cosa fa il nostro STATO… attende come sempre che ci sia il morto prima d’intervenire!!!
Qualcuno ora potrebbe chiedermi, ma in quale modo lo Stato potrebbe fare prevenzione…
Innanzitutto con il controllo…
Questo deve essere, puntuale e preciso, verificando costantemente l’operato di quei responsabili e attuando verifiche a campione su quanto compiuto da essi e da quel loro ufficio…
Questo ad esempio è uno di quegli elementi essenziale di prevenzione che non viene mai attuato in tempo… 
Ma c’è anche un altro importante ausilio che può essere utilizzato dallo Stato ed è il sostegno dei cittadini, di quei pochi individui che ancora possiedono un alto valore morale, che fanno il loro dovere e denunciano: Sì… fanno in modo che lo Stato (già… sempre quello Stato) possa essere messo nelle condizioni di conoscere anticipatamente, quanto di li a poco potrebbe accadere…
Ma se le denunce purtroppo restano “abbandonate” lì… in quelle scrivanie dei magistrati, di cui alcuni di essi hanno dimostrato essere purtroppo corrotti… è evidente a tutti che, quella odiosa frase che quotidianamente viene riportata “truffa a danno dello Stato“, verrà continuamente riportata dai nostri media nazionali, prevedo già… a cominciare dalla giornata di domani!!!
D’altro canto, una volta si sapeva chi erano i delinquenti, erano conosciuti dalle forze dell’ordine, erano quelli che come a scuola, stavano nell’elenco dei “cattivi”, si sapeva a chi fossero affiliati, a quale associazione criminali… “mbare… chiddu appatteni a famigghia…” ed era prevedibile quindi che a seconda dei momenti, qualcuno di essi venisse arrestato…
Oggi contrariamente i delinquenti sono altri… sono tutti coloro che facevano parte di quell’elenco denominato “buoni”, sono individui posti all’interno di quegli uffici istituzionali, sono funzionari pubblici, sono purtroppo anche uomini delle forze dell’ordine e d’altronde, quando vi sono come in questa occasione, 36 persone indagate, di cosa stiamo parlando, di quale prevenzione, di quale contrasto alla corruzione, ditemi sì…perché io non lo capisco!!!
E dire che la maggioranza delle persone conoscono bene le parole dell’ottavo comandamento: “Non rubare”!!! 
Ma ormai in molti ritengono che le circostanze giustifichino il furto o altre forme di disonestà, ed è il motivo per cui, in questo nostro paese… rubano “quasi” tutti!!!

E li chiamano "professionisti": Avvocati, medici, cancellieri, commercialisti, politici, funzionari, tutti indagati per corruzione!!!

Sono in 102 gli indagati, con 33 misure cautelari già spiccate…
Il sistema purtroppo, l’ennesimo, era perfettamente collaudato!!!
Si trattava di truffare l’INPS ed in ciò, bisogna ammetterlo, erano stati bravi, visto che con quel sistema, hanno saputo derubare l’Ente di circa un milione di euro…
Ovviamente, starete pensando che dietro quella truffa vi siano abituali delinquenti o che dietro questa vicenda, ci sia la ben nota associazione criminale/mafiosa…
No… questa volta, quei malviventi non centrano nulla!!! 
In questa occasione gli organizzatori sono degli insospettabili soggetti, quelli dai colletti “grigi”, una serie di professioni a cui non basta possedere quanto già hanno ottenuto con quelle proprie professioni, ma debbono –chissà forse per giungere a fine mese- organizzare truffe, per poter avere sempre di più… beh, ora aggiungeranno a quel loro professionale Cv, anche questa vergogna!!!
Ma chi sono in fondo questi soggetti…???
Tralascio come sempre i nomi… ciò che importa d’altronde è sapere di cosa si occupavano: ecco quindi che in quella lunga lista troviamo, studi di consulenze fiscali, avvocati, medici specialisti, direttori dell’Istituto di previdenza, vicepresidenti di consigli comunali, liberi professionisti, personale interno agli Ospedali, collaboratori di patronati e persino tre cancellieri e un assistente giudiziario del Tribunale di Patti (ME).
Come diceva quel film di Marco Tullio Giordana: “La meglio gioventù“!!!
Il gruppo peraltro era in grado di far avere pensioni di invalidità civile a chi non ne aveva diritto, ed eguale situazione accadeva per le indennità di accompagnamento e lo status di portatore di handicap!!!
L’associazione a delinquere era in grado, attraverso questo gruppo (chiamiamoli…) “professionisti”, di avere falsi certificati medici che attestavano varie patologia mediche che, a seconda della gravità, venivano pagate in maniera differente; ad esempio quella cardiologica costava all’incirca 200,00 euro, mentre quella ortopedica 150,00 euro…. 
Questa mattina però… sono finiti in arresto, grazie ai carabinieri di Messina. 
Naturalmente nel gruppo vi erano anche i cosiddetti “procacciatori di clienti“, questi s’interessavano di raccogliere, attraverso i propri patronati, quei possibili soggetti, che potevano essere interessati a ricevere una eventuale pensione d’invalidità…
Certo ora il problema sta nel sequestrare quei loro conti o le proprietà immobiliari, che certamente saranno state intestate a familiari e/o ai soliti prestanome…
Difatti, la GdF di Patti ha finora operato un sequestro preventivo equivalente per circa 500.000 euro… sicuramente molto meno delle ingenti somme incassate da quei soggetti, nel corso degli anni…
Ora che la mega truffa ai danni dell’Inps è stata scoperta, sono stati contestati a quegli indagati, tutta una serie di reati: associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla truffa, falso in atto pubblico, falsa perizia, ecc… 
Cosa aggiungere, ormai non mi meraviglio più di niente, come ad esempio di leggere consueti giri di tangenti, sofisticati sistemi per lucrare a scapito dei cittadini onesti… perché di questo si tratta, di vedere le difficoltà che hanno alcuni soggetti portatori di reali patologiche, a cui non vengono riconosciute le corrette erogazione per quegli handicap, mentre di contro, vedasi quanto accaduto sopra, taluni soggetti ben organizzati, siano riusciti in maniera indebita, ad approfittare di quelle erogazioni a vario titolo… togliendo quanto necessario a chi realmente ne aveva non solo diritto, ma soprattutto bisogno!!!
Qualcuno ora si starà convincendo che da ora in poi, il sistema diventerà “blindato” e di queste situazioni non ne accadranno più!!!
Ma il sottoscritto sa già come andrà a finire… e debbo aggiungere che pensandoci… mi viene da piangere!!! 
Ma questa volta, desidero modificare quel finale triste ed allora preferisco immaginarmi un’altra storia!!!
Già, voglio pensare che un giorno questi signori truffaldini, non riescano ad ottenere dal nostro sistema previdenziale quelle prestazioni richieste; sì… immagino di come, quelle domande, verranno “stranamente” negate dall’Ente, pur essendo quei soggetti di cui sopra, in possesso dei requisiti necessari…
Quanto sopra ovviamente, perché nel contempo il responsabile di quell’ufficio, sarà qualcuno che –allora come oggi– per autorizzare quelle corrette prestazioni, chiederà loro… un lauto compenso!!!
E la storia si ripete…   

Associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, truffa e falso… alla faccia delle "misure di prevenzione"!!!

Sull’insuccesso delle “misure di prevenzione”, avete avuto modo in questi anni di leggere pubblicamente, quanto il sottoscritto ha evidenziato…
Per cui oggi, non mi meraviglio di ricevere ulteriori conferme, di cui a suo tempo, avevo esternato forti dubbi e di cui ancora oggi, debbo ricevere riscontri… anche se “qualcuno” all’interno di quei palazzi istituzionali, crede che me ne se dimenticato!!!
Per fortuna che diversamente da queste strutture, a Caltanissetta si è continuato ad operare senza alcun timore reverenziale, difatti, ora comprendo meglio, quando a suo tempo mi venne dalla stessa consigliato… e cioè d’indirizzare per “competenza” il tutto alla Procura di Messina…
Ma io ho preferito soprassedere, in quanto ho estrema fiducia sull’operato della nostra Procura di Catania e ritengo giusto saper attendere i tempi necessari della giustizia, d’altronde si sa… da noi ci sono inchieste ben più importanti che hanno maggiori priorità…
Ritornando al processo per illeciti in corso a Caltanissetta, nella gestione della sezione misure di prevenzione di Palermo, il Gup ha ammesso la costituzione di parte civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, dei Ministeri dell’Interno e della Giustizia, del Comune di Palermo e di tutte le amministrazioni giudiziarie delle società destinatarie di provvedimenti della sezione all’epoca in cui era presieduta dal giudice Silvana Saguto, magistrato ora imputato di corruzione!!!
Sono 18 gli imputati per i quali si dovrà decidere il rinvio a giudizio e sono tutti accusati a vario titolo di: associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, truffa e falso!!!
Per chi non ricordasse la vicenda giudiziaria, tra gli imputati del magistrato (Silvana Saguto) vi sono anche il marito, il padre ed un figlio… a cui vanno aggiunti, l’ex prefetto di Palermo (Francesca Cannizzo), un colonnello della Dia e i colleghi giudici Lorenzo Chiaramonte, Tommaso Virga e Fabio Licata…
Certamente una spiacevole vicenda, visti i soggetti coinvolti… e potete comprendere con quante difficoltà sono state condotte quelle indagini e quali pressioni, politico/istituzionali la procura di Caltanissetta (in particolare il procuratore della Repubblica -presso il tribunale di Caltanissetta- Amedeo Bertone e i procuratori  aggiunti Lia Sava e Gabriele Paci e al sostituto procuratori Stefano Luciani), avrà dovuto subire, affinché il caso venisse di fatto “contenuto”!!!  
Perché al “sistema” non fa bene che certe notizie vengano divulgate… anzi solitamente si cerca di “insabbiarle“, d’altronde parliamo di livelli talmente alti, che possiamo considerare quei ruoli “intoccabili”, soggetti la cui immagine professionale ed il ruolo rappresentato, è da considerarsi… inattaccabile!!!
Ed ora, che si è avuta conferma, dell’inefficienza di quei criteri di legalità su cui era fondato il sistema delle misure di prevenzione, a cominciare dalla possibile “incapacità” (o forse è meglio dire… attitudine) di controllo del giudice delegato, alla scelta di quegli uomini posti a custodi delle quote sequestrare/confiscate, per concludersi con la gestione delle attività, più o meno lecite, di quegli amministratori giudiziari, supportati da consulenze varie, affidate a famigliari e amici, beneficiando inoltre di compensi smisurati, rispetto ad una qualsivoglia gestione ordinaria, svolta da un serio professionista (certamente più competente…in quel ruolo) che forse, non avrebbe di fatto consentito negli anni, una gestione improntata alla disonestà!!!
Le imprese a causa di ciò sono fallite e quando lo Stato non c’è riuscito a farle soccombere… ci hanno pensato alcuni suoi dipendenti (certamente loro… creditori privilegiati), ma alla fine ciò che è certo è che il sistema di prevenzione – con questi suoi uomini e donne – è stato totalmente fallimentare!!!
Nel frattempo si attende… ci saranno un susseguirsi di ribaltamenti di quei gradi di giudizio, gli anni scivoleranno nell’oblio e chissà se noi tutti… giungeremo mai a scoprire, qual’era l’equa verità!!!
D’altronde forse è quello che in –accordo di tutte le parti in causa- di fatto si desidera!!! 
Lasciare che tutto si concluda in totale silenzio!!!  
   

Catania e la solita sinfonia stonata!!!

La città… Catania, i soldi spesi per  gioielli, abiti e vacanze… quelli dell’Istituto Musicale “Vincenzo Bellini”, le somme… 14 milioni di euro, gli arrestati… 23 tra funzionari, dipendenti della scuola e persone giuridiche esterne all’Ente pubblico, le accuse per quei reati: peculato, ricettazione e riciclaggio!!!
Ci mancava l’ennesima inchiesta… in questa nostra bistrattata città… 
C’era una volta in cui si era (negativamente) famosi nel mondo… per gli omicidi compiuti in maniera abitudinaria, ora con quella stessa regolare cadenza,  assistiamo a tutte queste inchieste per corruzione, tangenti, riciclaggio, scambio di voti, abuso d’ufficio, appalti irregolari e potrei andare all’infinito, tanto ogni giorno… ne abbiamo una!!!
Sono 23 le persone arrestate (sei in carcere e 17 ai domiciliari) dalla Guardia di Finanza al termine dell’indagine condotta sull’Istituto Superiore Musicale “Vincenzo Bellini” di Catania…
Erano, una vera e propria associazione a delinquere “ufficiale”, dove ciascuno di essi partecipava utilizzando o meglio distraendo illecitamente le risorse finanziarie dell’istituto.
Quando ripeto continuamente che i ladri non vanno soltanto ricercati in quegli ambienti ben conosciuti (mafia/politica/imprenditoria), ma soprattutto tra quegli enti pubblici… non mi sbagliavo, difatti, se andate a ripercorrere le inchieste in quest’ultimo anno e mezzo in Sicilia, potrete costatare come la maggior parte di quei “corrotti” sono inseriti in quegli uffici ed hanno solitamente le camicie dai “colletti bianchi”…
Nei loro confronti è stata compiuta dal gip un’ordinanza cautelare che dispone il sequestro preventivo equivalente di beni per 14 milioni di euro…
Ovviamente quei soggetti, sono stati coadiuvati nella truffa da alcune società commerciali compiacenti, di cui molte di esse… vedrete a giorni faranno come si dice a Catania “il botto” in quanto sicuramente già inadempienti con il fisco…
Fondi e fondi pubblici indebitamente consegnati a favore dell’ex responsabile dell’ufficio ragioneria dell’Istituto, il quale li divideva ai dipendenti suoi complici e alle imprese partecipanti all’illecito…
Quindi… gli indagati con quei soldi andavano in vacanza, acquistavano gioielli, compravano per se e per i propri cari vestiti d’alta moda, mentre le società a sostegno della truffa, aprivano conti correnti, usavano le carte prepagate, provvedevano ad inviare denaro con operazioni di “home banking”, trasformavano gli assegni in prelevamenti contanti, somme che venivano in parte restituite per cassa a compenso di quelle precedentemente incassate illecitamente (dal momento che non vi era stata svolto alcun mero servizio a favore di quell’ente…), così per come concordato quindi, le somme rientravano nella disponibilità di quei “corretti”impiegati… oggi “indagati”…
L’avevo scritto proprio alcuni giorni fa: cambiano i suonatori, ma la musica è sempre la stessa!!!

Cercasi società "disponibile", con amministratore "prestanome", per aggiudicarsi contratti d’appalto a danno dello Stato!!!

Facevo stasera una riflessione…
Quanto sta avvenendo economicamente in questo periodo, costituisce per molti imprenditori, uno dei momenti più critici, per riuscire a condurre in utile, la propria attività commerciale…
Troppa burocrazia, tasse a dismisura, contributi per il personale esosi o certamente superiori rispetto alla media europea, banche che non danno credito, lo Stato che non da alcun finanziamento a sostegno dell’impresa o quei pochi fondi, vengono destinati alle solite imprese “amiche”, le stesse di quel sistema clientelare, ed infine ci sono i pagamenti, già quei pagamenti che non vengono mai rispettati, in particolare dagli enti pubblici…
Ecco perché in molti per voler fare impresa, tentano di adottare tutta una serie di espedienti oppure si legano a quella nota… “associazione mafiosa” che permette loro di usufruire non solo un percorso preferenziale, ma garantisce l’utilizzo di gran parte di quel denaro, solitamente di provenienza illecita…
D’altronde per quella associazione criminale, non si tratta di fare beneficenza, ma bensì d’investire in nuove imprese, estranee ai controlli degli uffici giudiziari, in quanto non risultano “collegate”… e soprattutto presentano amministratori dal pedigree cristallino…
Quanto sopra ovviamente, serve principalmente a compiere nuovi investimenti, soprattutto per inserirsi all’interno di quel mondo degli “appalti pubblici”, a cominciare proprio da quella categoria degli approvvigionamenti… 
Questi infatti, costituiscono per talune società, una vera e proprio “manna”, dato il corposo giro milionario che rappresentano, ma anche per un’altra caratteristica interessante, quella di poter godere di rapporti diretti con i funzionari pubblici, addetti agli ordini, i quali risultano solo in alcuni casi vincolati da un dettato normativo, mentre nella maggior parte dei casi, godono di ampi spazi di discrezionalità, che ovviamente – come abbiamo visto in questi anni – hanno dato purtroppo luogo a quelle abituali forme di reato, quasi sempre legate a corruzioni (atti contrari ai doveri di ufficio)!!!
Cosa aggiungere, voler credere che tutte le commesse abbiano oggi, connotati di trasparenza e imparzialità, lascia il sottoscritto con forti dubbi…
Se poi passiamo alla voce più considerevole, quella specifica dei lavori pubblici, ecco che allora la torta diventa più interessante e di quella fetta… tutti ne vogliono una parte!!!
Ed ecco il motivo per cui assistiamo continuamente ad inchieste delle procure, su giro di tangenti, consegne di mazzette a funzionari e dirigenti e a quanti avrebbero dovuto, nel frattempo… controllare!!!
Sono le motivazioni di tutta una serie d’attività illecite… che iniziano sin dalla aggiudicazione per continuare con l’apertura del cantiere: gestione del personale, movimenti terra, demolizioni, gestione dei rifiuti, fornitura dei materiali, alterazione delle percentuali previste nei leganti costituenti le basi di talune tipologie di forniture in opera, quali ad esempio i conglomerati cementizi o bituminosi, per continuare fino al completamento dell’opera con tutta una serie di certificazioni, permessi, verifiche, autorizzazioni burocratiche su qualità e sicurezza, tutti adempimenti necessari… ma che lasciano il tempo che trovano, d’altronde sono lacune e anomalie ben conosciute da tutti, soprattutto dall’ANAC…
Ora ad esempio, se prendiamo la procedura attualmente in corso per le gare d’appalto, questa ha certamente migliorato quel meccanismo corruttivo adottato fino ad alcuni anni fa, che faceva in modo che l’aggiudicazione fosse sempre indirizzata verso un gruppo d’imprese e dove ciascuna di esse, era parte integrante di un gruppo più esteso, con il quale si riusciva a condizionare le medie della gara d’appalto…
Per superare ciò si è passati all’offerta migliorativa: un’offerta cioè che contiene le proposte migliorative del progetto a base d’appalto e alle quali vengono attribuiti dei punteggi stabiliti…
Il problema è che il più delle volte è la stessa PA a condizionarne la gara… come??? Facendo pervenire (per le vie non ufficiali) all’impresa “amica”, il progetto definitivo, affinché la stessa possa preparare in tempo, l’offerta migliorativa richiesto dal bando, mentre le altre imprese concorrenti, si ritroveranno a causa della scadenza prossima, a dover compiere in tempi strettissimi, un lavoro di mesi… con il rischio inoltre, di venire (dopo quel lungo lavoro) eliminati, vista la discrezionalità personale, di chi dovrà di fatto giudicare il progetto…
Come si dice “fatta la legge trovato l’inganno” ed il nostro paese in questo… sembra essere specializzato!!!
Ed allora quindi, in una terra dove chi fa il furbo vince sempre o certamente non paga mai, ecco che in molti da tempo, preferiscono operare celati all’interno di una società, come quella sopra riportata…
D’altronde, ciascuno di essi pensa che, i ritardi con cui giungono i controlli e la possibilità d’usufruire d’importanti e noti studi legali per una eventuale difesa, permetterà comunque ad essi, di vivere agiatamente, situazione quest’ultima che, per le vie ordinarie corrette, ma soprattutto regolari e oneste… non avrebbe mai potuto avverarsi!!!

I nostri Consiglieri comunali sono come i santi… già, possiedono il dono dell’ubiquità!!!

Pensavate che solo Dio e alcuni Santi avessero la facoltà di essere contemporaneamente in ogni luogo, beh… eravate in errore!!!

Si a Catania o meglio al “Comune di Catania”, è accaduto un miracolo…
No, il prodigio se così si può chiamare, non è da attribuirsi alla vicinanza del Palazzo Municipale con la Cattedrale e ancor meno, è da ritenersi causato da una visita (di quei suoi consiglieri) alle spoglie della Santa patrona S. Agata…
Ma c’è qualcuno comunque che accomuna questi poteri di onnipresenza con l’avvicinamento della festa tra pochi giorni… dopotutto, non sono anch’essi reputati a rappresentare questa nostra città???
D’altronde, non è propriamente per l’amore che nutrono per questa città, che hanno deciso di consacrarsi ad essa???
E’ come se ognuno di loro, in quel profuso impegno, si sia di fatto votato a ciascuno noi e non si può certamente dire che quanto compiuto, sia stato fatto principalmente per il vile denaro… perché la ricompensa a cui essi aspirano è molto più nobile… e ripaga ciascuno di essi dalla fatica compiuta…
Azioni svolte quotidianamente con dedizione… già, ciascuno di noi, vedrebbe in quelle… qualcosa d’eccezionale, mentre per loro sono la regola.
Ognuno di quei signori… rappresenta la bontà dell’animo umano, quel volersi dedicare alle necessità dei cittadini, prendendosene non solo cura, ma mettendo da parte i propri bisogni personali e togliendo quel loro tempo, alle esigenze familiari…. 
Ed è per i sopracitati motivi… che hanno dovuto acquisire quella capacità divina o magica, affinché potessero trovarsi contemporaneamente, in due o più luoghi…
Già, per poter compiere quanto necessario, ognuno di essi ha dovuto sviluppare quel potere al meglio, quella necessaria “‘bilocazione”, perché senza di essa, non avrebbero potuto compiere quanto essenziale…
Purtroppo, questa dote soprannaturale, non sempre ha funzionato alla perfezione o per come si sarebbe voluto… 
Vi sono state alcune occasioni, nelle quali, viaggiando nello spazio per una frazione di tempo infinitesima (ad esempio per poter salutare i propri cari), ci si è ritrovati, rientrando (nello stesso giorno e ora…) in un’altra seduta, distante dalla prima sede, senza aver compreso quanto accaduto, ma soprattutto che – in quel preciso momento – si era in due posti diversi!!!
Ed ora, a causa di quell’involontario incidente di percorso si viene accusati di truffa aggravata ai danni dell’amministrazione, abuso d’ufficio e falso in atto pubblico…
Sì, da non crederci… in quella “affannosa corsa contro il tempo”, in quel voler dare completezza ai problemi dei concittadini, in quell’estremo dispendio d’energie esercitato, non si ha avuto la lucidità di intuire che si era stati catapultati all’interno di una curvatura spazio-temporale, che ha portato ciascuno di essi, da prima in un “turbinio” d’eventi e successivamente all’interno di quei consigli, per partecipare in maniera attiva e con grande passione…
Ora a causa di quelle relatività non sempre perfette, si ci è ritrovati coinvolti in inchieste con accuse infamanti, come quelle riportate secondo le quali gli obiettivi a cui si aspirava, erano esclusivamente di carattere economico e che sono state compiute per “procacciarsi un sostanzioso stipendio mensile di circa 1.500 euro netti, in aggiunta ai compensi loro spettanti”…
Mi chiedo… ma dopo quanto fatto, come si può pensare di attribuire a quei soggetti una imputazione così grave…??? Ma… sono senza parole!!!

Indovinate chi è il personaggio condannato a sei anni per corruzione… vi do un aiutino: Politico… anzi Senatore, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente, passato dalla Democrazia Cristiana a Forza Italia, ed infine Presidente della Regione!!! Chi è???

Ma chi sarà mai questo personaggio???
Già, come può essere che un uomo, con così tanti incarichi Istituzionali, possa essere stato oggi condannato a sei anni per corruzione…
Ma ci sarà un errore… 
Un uomo che dal 1975 ad oggi, ha dedicato tutta la propria vita alla politica, rispettoso di quegli incarichi ricevuti,  come può essere che ora si trova coinvolto in inchieste su tangenti e mazzette nella sanità lombarda…
E dire… che ancora oggi, egli è il Presidente della Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare del Senato della Repubblica!!!
Scusate, ma allora stiamo dicendo che questa autorità, mi ripeto, Politico dal 1975, Senatore della Repubblica con NCD, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente, dalla Democrazia Cristiana a Forza Italia, passando per l’Area Popolare di NCD-UDC e successivamente con il  Popolo della Libertà, per concludere infine con quattro legislature in qualità di Presidente della Regione Lombarda è stato condannato a 6 anni di carcere per corruzione!!!
Ma allora dobbiamo preoccuparci…
Se personaggi come Formigoni, con tutte le indennità economiche ricevute negli anni (quarant’anni) si ritrova ad essere condannati per corruzione… significa che al peggio non c’è mai fine!!!
Se così fosse, non si tratterebbe di essere ingordi, ma bensì di coltivare quella propria indole profondamente farabutta, da ladro, truffatore, aggiungerei da vero e proprio delinquente… e dire che però questi sono oggi i nostri rappresentanti… sì di questa nostra “Repubblica delle banane“!!!
Dopotutto cosa vogliamo aspettarci, guardate quanto appena accaduto con i nostri ministri, i quali sotto giuramento dichiarano d’essere laureati, quando non possiedono neppure un diploma, oppure avete letto quanto ha riferito il nostro ministro del lavoro (diplomato perito agrario), che critica i nostri giovani (ben più titolati e preparati…) che per ricercare una occupazione sono costretti ad andare all’estero, mentre di contro suo figlio, “casualmente”, è direttore di un settimanale delle “Coop” (riguardatevi i video sulle inchieste realizzate da report sulle Coop, presentate dalla Dott.ssa Gabanelli) che riceve circa mezzo milione di euro di contributi pubblici…
Potremmo continuare all’infinito…
Se difatti analizzassimo molti di quei “soggetti” (chiamarli “signori” sarebbe offensivo nei riguardi di chi realmente lo è…) che stanno lì seduti in quelle poltrone, sia nelle vesti di deputati, che nella “qualità” (vedasi poi quali qualità… ) di senatori, scopriremmo come, non sarebbe l’unico a compierle queste procedure truffaldine…
Ora comunque il tribunale ha disposto la confisca dei beni di questo “povero e indigentePOLITICO, che per sopravvivere, aveva necessità di circondarsi delle note procedure di malaffare, le stesse, che ormai, giorno per giorno, vengono evidenziate dalle procure nazionali…
I beni confiscati sommano a circa Sei milioni di euro (da ciò si comprende quanto fosse bisognoso…), in beni immobiliari (da Sanremo a Lecco ad Arzachena), quadri d’autore, box, terreni, uffici e negozi, oltre ad auto e conti correnti. 
Se poi, si prende in considerazione che, quanto confiscato, rappresenta di fatto il 10 % di quella parte visibile di patrimonio, il 90% è depositato presso i noti paradisi fiscali esteri, diviene comprensibile come alla fine questo tipo di soggetti (perché state certi che non è certamente l’unico di quella casta a rubare… ah… se solo parlasse, cadrebbero molti di quei suoi colleghi…) grazie a noti studi legali con “Avvocati di grido” (pagati solitamente a nero e molto profumatamente…), riusciranno a non far compiere mai, un solo giorno di carcere… ad ognuno di quei  soggetti!!! 
Questa d’altronde è quanto prevede la “giustizia” nel nostro paese… in particolare se considerate che questi individui, sono gli stessi, che si è deciso di scegliere – in tutti questi anni – per rappresentarvi!!!
Ed è principalmente per quest’ultima preferenza, che non so dirvi chi sia, tra una parte di Voi e loro… il  peggiore!!!

Nord e Sud: tutti ispirati da eguali modelli comportamentali!!!

Pensavate che soltanto al Sud accadevano certe situazioni… ed invece no!!!
Il nostro paese, ha differenza di quanto si pensi… è molto unito, in particolare, quando si tratta di attuare veri e propri, comportamenti lestofanti…
Difatti, si è scoperto che anche nel Comune di Biella, sono stati individuati i soliti “furbetti del cartellino”, insieme agli abituali “coglioni” colleghi (non potrebbero chiamarsi diversamente…) che partecipavano a quelle collusioni, timbrando -per quegli assenti- il badge ed inoltre, svolgendo essi stessi una parte di quel lavoro che avrebbero dovuto fare gli altri…(quindi …doppiamente coglioni!!!) che nel frattempo, trascorrevano le loro giornate a svolgere proprie commissioni, a giocare presso le sale giochi e chissà se non anche, a trascorrere un po del proprio tempo, con i propri amanti ( non mi meraviglierei se tra quanti traditi… non ci siano anche alcuni colleghi, che restavano per l’appunto in quella sede comunale…
C’è una barzelletta a riguardo… racconta di un barbiere, di sua moglie e dell’amante… che ogni giorno, passando d’innanzi a quell’esercizio, s’informava entrando… sui tempi e sui clienti presenti, per poter così calcolare, il tempo massimo che poteva dedicare alla consorte di quel “figaro” (la trovate raccontata su “youtube” dal bravo Giuseppe Castiglia…).   
Tralasciando quindi i colleghi compiacenti e quei dirigenti che ovviamente non controllavano… grazie finalmente alla denuncia anonima di un dipendente di quel Comune ( lui sì che meriterebbe di essere al posto di quei dirigenti… ma in Italia se non si è “collusi” non si va da nessuna parte…) si è potuto dare il via all’attività investigativa ed è così che i militari del Comando Provinciale di Biella, hanno dato esecuzione all’ordinanza di misura cautelare a carico di alcuni dipendenti dello stesso Comune, indagati ora a vario titolo, tra cui truffa in danno dello Stato, peculato e falso!!!
Le indagini, hanno dimostrato grazie ai video ripresi e alle intercettazioni telefoniche… che in quel Comune non si lavorava, ma bensì, si rubava lo stipendio… o per voler precisare, per alcuni di essi (sono finora 33 i dipendenti coinvolti), sono state accertate responsabilità penali…
Questi dipendenti, erano soliti assentarsi in maniera sistematica e senza alcuna giustificazione, non registravano l’uscita, come non si presentavano nell’orario al lavoro, ma delegavano la timbratura dei propri badge ai colleghi compiacenti…
Inoltre, per le loro commissioni, utilizzavano gli automezzi di proprietà comunale e alla truffa, anche la beffa…  si segnavano lo straordinario!!!
Mi ripeto: pensavate che certe situazioni accadevano soltanto al Sud???
Ed invece… No!!! 
Come dice il proverbio: tutto il mondo è paese… ma questo era più “biella di tutti”.