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Permettetemi di dedicare un’effigie al magistrato A. Fanara, per il suo incarico alla Procura Nazionale Antimafia di Roma.

Mi ero ripromesso che avrei dedicato un post sul Sostituto Procuratore Antonino Fanara, nel momento in cui fossi venuto a sapere di un suo trasferimento, purtroppo però per gli impegni lavorativi e quelli familiari, non mi hanno permesso a suo tempo di scrivere quanto avrei voluto.

Ieri, con la circostanza di trovarmi dinnanzi a quel suo ex ufficio e successivamente ad una udienza in una delle aule poste al piano terra del nostro Tribunale di Catania, nel vedere sopra quella porta una raffigurazione della “giustizia”, ho pensato stamani di portare a compimento quanto avrei voluto fare da tempo…

E quindi, se pur felice per l’incarico prestigioso ricevuto presso la Procura Nazionale di Roma, tuttavia provo molta nostalgia a sapere che questa nostra città abbia perso uno degli uomini più retti e soprattutto preparati, in quelle dinamiche “negative”, che tanto affligano questa mia terra.

Mi riferisco a tutte quelle evoluzioni compiute dalla criminalità organizzata, passando alle ben note collusioni di politici, dirigenti, imprenditori e professionisti vari, cui seguono a ruota quei numerosi infedeli funzionari e/o responsabili, che atraverso abituali comportamenti illegali, alimentano quell’intricato sottobosco di miseria umana, fatto di favori personali, ricatti, guadagni, un sistema clientelare determinante per quella continuna corruzione sistemica.

Debbo dire che il sottoscritto, osservando taluni sviluppi di quelle numerose indagini coordinate dal Sostituto Procuratore Fanara e comprendendo come molte di quelle inchieste avessero fatto emergere quei particolari interessi tentacolari, sin da subito ho previsto che quella infida “piovra” colpita, avrebbe iniziato – già… come il nostro vulcano – a sputare tutta la propria violenza nera per macchiare l’immagine e soprattutto l’operato di un grande magistrato, retto e soprattutto incorruttibile!!! 

Permettetemi – per far comprendere meglio quanto è accaduto e ahimè quanto ancora accade in questa nostra provincia catanese – riporto una celebre frase da un Suo emerito collega, Paolo Borsellino, che spiega in maniera esplicita questo ancora presente sistema illegale e mafioso: Vi è stata una delega totale e inammissibile nei confronti della magistratura e delle forze dell’ordine a occuparsi, esse solo, del problema della mafia. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no!!!

Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!!! 

Procuratore Fanara, nel reiterare quindi come la notizia del Suo nuovo incarico a Roma mi abbia reso felice (d’altronde ritengo che nessuno o quantomeno pochi lo meritavano più di Lei), colgo l’occasione di congratularmi e augurarLe buon lavoro, permettendomi di dedicarLe quella stessa effigie che per tanti anni l’ha vista annunciare il suo ingresso in quell’aula del nostro Tribunale. 

Con affetto, Nicola Costanzo. 

CTS??? Il Presidente Alfio Grassi mi ha preannunciato alcune novità…

Premetto che alcuni giorni fa ho incontrato casualmente – all’interno di un Aula penale del Tribunale di Catania, nella quale ero presente per assistere all’udienza – il Presidente del “Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna”, Dott. Alfio Grassi. 

Conclusosi il procedimento, ho approfittato per chiedere ad Egli se vi fossero delle novità con il “CTS” (Comitato Tecnico Specialistico) ed in quella circostanza, il Dott. Grassi, mi ha comunicato che era in attesa di ricevere alcune risposte e quindi, dopo esserci scambiati i reciproci contatti, mi ha avvisato che sarei stato da Egli contattato, appena fossero emersi degli sviluppi significativi.

E difatti proprio stamani ho ricevuto una Sua telefonata con la quale m’informava che si stava per procedere con la richiesta di un’audizione da parte delle associazioni di categoria tra cui quella da Egli rappresentata, per l’appunto il “Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna”, in rappresentanza dei loro associati, esercenti di cava che operano nel territorio regionale.

Sono venuto a conoscenza quindi che…

CONTINUA

 

Carmelo Zuccaro proposto a procuratore generale a Catania.

Il Dott. Carmelo Zuccaro è stato proposto a procuratore generale di Catania Carmelo Zuccaro…

Erano due le proposte votate all’unanimità dalla commissione per gli incarichi direttivi del Consiglio superiore della magistratura per le nomine dei procuratori generali di Firenze e Catania. 

Per l’incarico di Pg di Firenze è stato scelto Ettore Squillace Greco, procuratore di Livorno, che era stato sconfitto per un solo voto per la corsa alla guida della Procura di Firenze, per la quale è stato nominato Filippo Spiezia.

Mentre la commissione ha votato Carmelo Zuccaro, attuale procuratore capo, per la procura generale di Catania. 

La sua nomina a responsabile della procura generale è stata proposta all’unanimità dalla Commissione per gli incarichi direttivi del Csm. 

D’altronde ritengo che dopo l”ottimo lavoro compiuto in questi anni dalla Sua Procura Nazionale, questa sua nomina possa rappresentare la giusta soluzione per continuare a contrastare il malaffare presente in questa terra e provando in ogni modo con il suo operato e quello del suo staff, di riuscire quantomeno a migliorarla!!!

Le nomine degli amministratori giudiziari, dovrebbero garantire trasparenza e soprattutto rotazione tra gli iscritti all’albo!!! Sì… dovrebbero…

Sul ruolo degli amministratori giudiziari si potrebbe aprire un dossier… ma basterebbe leggersi quanto il sottoscritto ha scritto e anche dichiarato in altri quotidiani on line, proprio in particolare su quelle modalità di gestione, alquanto “discutibili“… 

Sì certo negli anni si è parlato di trasparenza, rotazione, valutazione del peso e della complessità delle società da gestire… e comunque queste di numero “non superiore a tre”, ma quando si è passati ai fatti concreti, ciò che si è scoperto, ha lasciato ciascuno di noi totalmente basito!!!

Ovviamente non bisogna andare lontano per osservare quanto non funzioni o per meglio dire si realizza diversamente da tutti gli altri luoghi e sì… perché casualmente il distretto giudiziario di Catania sembra appartenere ad un’altra giurisprudenza, quasi godesse di una forma propria d’indipendenza o chissà forse indirettamente si è aggiogata anch’essa quel ruolo di “autonomia”, che appartiene di fatto proprio alla nostra regione…

Infatti, essa permette a molti dei suoi professionisti di ricevere incarichi non per come previsto dalla legge per un massimo di tre, bensì a questa schiera di professionisti, vengono date in gestione decine decine di società dai settori più svariati, come se amministrare una società di costruzione sia eguale ad una attività commerciale o ad una di distribuzione al dettaglio o all’ingrosso…

Ma la circostanza forse più assurda è che questi sono realmente capaci di amministrarle tutte contemporaneamente!!!

Poi qualcuno si meraviglia come all’interno di quelle imprese sequestrate o confiscate, accadano situazioni ambigue, con circostanza che hanno evidenziato nel tempo ( se mi permettete… aggiungerei grazie anche al contributo di soggetti come il sottoscritto ) controlli lacunosi che hanno di fatto permesso la realizzazione di truffe e raggiri, proprio a danno di quelle società… ahimè amministrate dallo Stato!!!

Riporta perfettamente nella sua nota il giornalista di “SudPress”: chi ha un minimo di esperienza imprenditoriale, ma anche chi ha solo un minimo di buon senso, sa bene quanto è difficile amministrare una sola azienda, complicato arrivare a tre, ma averne a decine è davvero fuori da ogni logica, tanto che la legge espressamente parrebbe vietarlo, anzi dal tenore della lettera, “comunque non superiore a tre”, sembra proprio neanche tenere in considerazione il fatto che questo limite possa essere superato.

Ed invece guardate un po’ cosa è successo: https://www.sudpress.it/destinazione-news/post/95315/amministratori-giudiziari-nominati-dal-tribunale-di-catania:-6-(sei)-professionisti-420-(quattrocentoventi)-incarichi 

Ah… se solo qualcuno si leggesse (una volta e per tutte…) quel dossier presentato ufficialmente alcuni anni fa e stranamente ancora celato (viste le informazioni compromettenti che contiene al suo interno…) dentro quella scrivania del nostro Tribunale etneo…

Già… credo che sia giunto il momento di farne avere copia al nostro Ministro della Giustizia oppure chissà, forse per darne immediatamente risalto al caro amico Giletti o al procuratore Nino Di Matteo!!!