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A caccia dei fiancheggiatori del boss Messina Denaro

Ora che si è conosciuto il mezzo di trasporto con il quale il boss di cosa nostra si muoveva in questi lunghi anni per le strade siciliane, credo diventi per le forze dell’ordine agevole comprendere i luoghi e soprattutto le persone che egli ha incontrato… 

D’altronde quando parlo di una condizione “fattibile”, per non dire certamente comoda, è perché paragono questa attuale condizione a quella a suo tempo proposta in un film del 1998 interpretato da Gene Hackman e Willy Smith, intitolato – vedasi la coincidenza – “Nemico Pubblico”!!! 

Già… in quel film furono memorabili alcune scene tra cui le riprese satellitari, già… con le quali era possibile pedinare dall’alto gli spostamenti delle persone monitorate.

Parliamo di molti anni fa, ma ciò che sembrava allora fantascienza è diventato da un po’ di anni realtà, difatti tra satelliti, cimici, microfoni, controlli telefonici e verifiche incrociate di telecamere stradali (le cui memorie ricordo sono solitamente conservate in archivi backup “iCloud”), diventa elementare utilizzare quelle fonti per processare in maniera “inversa” i vari spostamenti che quel boss ha compiuto, ma soprattutto – visto i luoghi in cui si è recato – gli eventuali soggetti con cui di fatto egli si è incontrato!!!

Certo ora si tratta di voler portare a compimento quanto iniziato dopo la sua cattura e difatti sono attualmente in corso tutta una serie di perquisizioni – disposte della Dda di Palermo – che vanno da Mazara del Vallo, Castelvetrano, Campobello di Mazzara, etc., per individuare tutta la rete dei fiancheggiatori del boss di cosa nostra, Matteo Messina Denaro.

Come in quel film si sta ora provando a ricostruire gli spostamenti di quel capomafia nei mesi precedenti all’arresto e soprattutto determinare la disponibilità degli immobili e dei covi segreti di cui soltanto lui era a conoscenza… 

D’altronde dal giorno del suo arresto sono state trovate alcune chiavi e come in quel film si sta ora cercando tramite immagini satellitari, celle telefoniche, tabulati del cellulare e videocamere piazzate in diversi punti della provincia Trapanese, a determinare dove e chi abbia incontrato quel boss.

Difatti è grazie a quella sua “Alfa” – l’auto con cui il boss latitante si spostava – che gli investigatori stanno verificando gli spostamenti, scoprendo dove si recava e non solo per la gestione di quelle sue attività fraudolente.

Si stanno quindi provando le varie chiavi sequestrate, se qualcuna apra degli appartamenti, garage o dei locali tecnici insignificanti, nei vari complessi immobiliari nei quali si era recato… 

Chissà se proprio oggi – data di commemorazione del Giudice Borsellino e della sua scorta – non venga improvvisamente ritrovata, già… in uno dei suoi covi, la nota Agenda Rossa, a suo tempo prelevata dagli uomini di quel suo capo, Totò Riina, per poi – immagino – esserv stata conservata in quella sua cassaforte, purtroppo mai aperta dal “Capitano Ultimo”… a causa di un ordine ricevuto dai “piani alti”!!!

Già… ritrovarla sarebbe una bella impresa ed un regalo per tutte le vittime della mafia!!!

Ovviamente va detto… sempre che si decida da parte delle nostre Istituzioni di pubblicarne il contenuto: sì… perché comprendere come questa decisione potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova peripezia!!!

Novità sull’incontro richiesto alla CTS??? Ho incontrato il Presidente Alfio Grassi e mi ha anticipato che…

Ieri mattina, mentre uscivo dal Tribunale di Catania, ho avuto il piacere d’incontrare il Dott. Alfio Grassi (Presidente del Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna) ed allora ne ho approffittato per chiedergli se, dall’ultima volta in cui ci eravamo visti, ho cercato di sapere se vi fossero state delle novità, mi riferivo sull’incontro richiesto a suo tempo dalle tre categorie sicilane di cavatori, al Presidente della CTS, Dott. Avv. Gaetano Armao. 

Il presidente Grassi mi confermava che purtroppo nessuno da parte del CTS avesse risposto (perdonatemi la riflessione personale, ma ritengo che quanto accada in questa nostra regione rappresenti qualcosa di paradossale; d’altronde vorrei comprendere quale motivazione conduca una parte – tra l’altro istituzionale – a rifiutare un incontro ufficialmente richiesto), ma soprattutto che le problematiche a suo tempo dal gruppo evidenziate – vedasi link: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/11/cts-inviata-al-presidente-g-armao-una.html fossero rimaste del tutto  immutate.

Durante il colloquio mi anticipava comunque di un articolo che, da lì a poco, sarebbe stato pubblicato nella testata giornalistica  “Live Sicilia“; difatti, nel primo pomeriggio, ho ritrovato sul sito web il post che per l’appunto affrontava i temi riguardo la semplificazione della nuova disciplina delle procedure di autorizzazione e gestionali delle cave, lo snellimento burocratico, ed ancore l’entità dei canoni e la chiarezza sugli oneri e sugli adempimenti di ripristino ambientale affinché non si cumulino, entrambi, in capo alle imprese. 

L’articolo a nome del Presidente delle sezioni marmi di Sicindustria Trapani, Giovanni Castiglione, riportava quanto segue: “Sono queste le priorità che le aziende del settore lapideo siciliano mettono sul tavolo in vista dell’approdo in Aula del disegno di legge n. 239/A sul riordino della normativa dei materiali da cave e materiali lapidei. Sicindustria, il Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna e il Consicav, Consorzio siciliano cavatori, auspicano infatti “che si riesca ad arrivare all’approvazione di un testo che sia in linea con quello spirito innovativo indispensabile per dare una risposta adeguata alle esigenze di un comparto costretto a fare i conti con una normativa ferma da oltre 40 anni”. 

Trovate l’articolo completo su: https://livesicilia.it/cave-e-marmi-la-richiesta-rispondere-alle-imprese-del-settore/

Riprendendo con il Dott. Grassi, chiedevo ad egli quali fossero le reali motivazione che, a mio avviso, avessero ancora vincolato le tre categorie di cavatori dal procedere formalmente – viste le motivazioni a suo tempo formulate nella richiesta d’incontro che mi permetto di ricordare, evidenziavano “disfunzioni della Commissione Tecnica Specialistica del “Servizio 1 VIAVAS dell’Arta Sicilia” in violazione dei principi regolamentari e normativi – attraverso gli organi competenti.

A questa precisa domanda il Presidente Grassi, scusandosi, mi dichiarava che per motivi di riservatezza non poteva anticiparmi nulla; tuttavia, dal suo sguardo, ho avuto come la sensazione che qualcosa a breve si stia per avviare…

Ma chissà, forse mi sto sbagliando???

Scandalo depuratore: il Pm dispone il sequestro e 5 funzionari risultano ora indagati!!!

Scoppia lo scandalo per l’ennesimo depuratore… 

Ma d’altronde cosa dire, quando la gestione viene effettuata nei modi che ben conosciamo, serve a poco, per non dire a nulla, sperare che le cose cambino oppure che migliorino, d’altronde la metodologia è sempre la stessa e vede abituali funzionari disposti a svolgere quel proprio incarico con superficialità e il più elle volte in maniera illegale, d’altronde i reati contestati sono legati alla violazione delle norme che disciplinano gli scarichi dei reflui fognari!!!

E difatti, ecco giungere quel solito sequestro disposto dal gip del Tribunale su richiesta della Procura, il tutto eseguito dai militari della Capitaneria di Porto, nel caso specifico quella di Trapani. 

Quindi, sommiamo nella lunga lista degli indagati di questo paese, altre cinque le persone…

L’indagine pare essere una prima conseguenza degli accertamenti seguiti ai fenomeni alluvionali che hanno riguardato tra settembre e ottobre scorso la città di Trapani, ma non è da escludere che si tratta di accertamenti che comunque erano stati avviati dopo alcuni ripetuti guasti allo smaltimento dei reflui. 

L’impianto è stato sequestrato insieme alle strutture poste a monte asservite al sollevamento e alla scolmatura in emergenza delle portate meteoriche di piena, peraltro l’attività d’indagine ha consentito l’emersione di una serie di elementi relativi a numerose carenze di funzionamento degli impianti, i quali immettevano reflui fognari non depurati sia in un tratto di fiume che scorre in area protetta che direttamente in mare dai dispositivi di “troppopieno” provocando il deterioramento chimico e biologico delle acque e del suolo protetto.

L’indagine ha rivelato, oltre all’assenza di autorizzazioni allo scarico non più in vigore a causa delle carenze predette, anche palesi e pregresse inadeguatezze strutturali e procedurali adottate nella conduzione delle infrastrutture in parola.

Alla base delle motivazioni del provvedimento cautelare eseguito, oltre all’immutata situazione di generale inidoneità a garantire il rispetto dei limiti tabellari previsti dalla normativa vigente per il refluo immesso direttamente nelle matrici ambientali, anche la necessità di provvedere con urgenza al ripristino delle strutture, funzionalmente alla salubrità dell’ambiente e alla tutela della salute pubblica.

Se scrivete ( su cerca) nel mio omonimo blog la parola “depuratore”, vi saranno elencati una serie di post relativi a questa tipologia d’impianti e a tutte le loro criticità, che vi faranno comprendere come queste strutture, risultano ovunque contaminate, non da quei liquidi o dai gas presenti in quelle sostanze d’ingresso, ma bensì da tutti quei soggetti che ogni giorno partecipano in maniera illecita ad occultare e soprattutto ad inquinare, quanto viceversa dovrebbero proteggere…     

Massoneria, politica, mafia ed anche uomini delle istituzioni: un mix perfetto d’interessi e illegalità!!!

L’hanno chiamata operazione “Artemisia” i carabinieri del Comando provinciale di Trapani che ha portato in galera dieci persone e diciassette sono stati posti ai domiciliari…
Sono finiti in manette tutta una serie di soggetti insospettabili, tra cui il presidente di un ente di formazione, un ex deputato regionale di Castelvetrano, un deputato regionale e componente della commissione Cultura dell’Ars, ed ancora, alcuni massoni “commercialisti”, un ex responsabile del centro medico legale Inps, seguito dall’ex presidente dell’Ars e dall’ex sindaco di Castelvetrano, dal suo vice e da tutta una serie d’individui, uomini e donne, che con sto qui a menzionare…  ma che sono finiti tutti ai domiciliari…
Tra essi – secondo gli inquirenti – ci sarebbe stato uno “stabile accordo corruttivo”!!! 
Un contesto di profondo condizionamento della corretta amministrazione della cosa pubblica, estremamente sintomatico, dove per l’appunto i suoi “sodali” avrebbero governato la vita amministrativa della cittadina trapanese…
Un sistema in cui massoneria, politica, mafia e soprattutto uomini istituzionali, hanno permesso che, corruzione e illegalità, diventassero l’elemento essenziale della provincia di Trapani…
E dire che… proprio un candidato sindaco di quella provincia, nella cittadina di Castelvetrano (nota per aver dato i natali al boss di cosa nostra, Matteo Messina Denaro, latitante dal 1993…) – finito ora ai domiciliari –  durante la presentazione della sua candidatura e attraverso una lettera ai suoi concittadini dichiarava che la città aveva bisogno di amministratori “capaci, preparati, con curriculum eccellenti e conoscitori delle leggi che regolano la vita pubblica”, aggiungendo inoltre la promessa di compiere quel suo dovere in nome “della legalità e dei principi costituzionali”!!!
Minch… alla faccia della legalità!!! 
Leggendo quanto sopra, non posso che rivolgere un appello ai miei conterranei di Castelvetrano, ma non solo a loro, anche a tutti i siciliani che in questo momento mi stanno leggendo: Nessuno di noi può tornare indietro e ricominciare da capo, ma chiunque di noi può andare avanti e decidere il proprio futuro e quello dei propri figli… allontanando cosi definitivamente, questo pervaso sistema clientelare/mafioso fortemente  corruttivo, che non fa altro che distruggere quanto ancora di buono esiste su questa nostra terra…
Per una volta quindi… dite BASTA!!!

Tutto cambia affinché nulla cambi…

In questi giorni ho visto in streaming una fiction intitolata “Maltese. Il romanzo del commissario“… con protagonista Kim Rossi Stuart, collaborato da un cast eccellente, dove anche la comparsa più insignificante è stata interpretata da attori bravissimi…
Nulla a che fare con quelle serie televisive nelle quali, si cerca di ricreare ambienti e costumi siciliani con attori che definirli “cani” offende quel genere animale… 
Già definirli “scadenti” è quasi un merito, in particolare quando recitano e dimostrano quella improvvisata incapacità professionalità… e difatti, quando vengono proposti sceneggiati di quel tipo, con quegli attori “raccomandati”, dopo solo alcune scene, cambio e passo ad altro…
Questa viceversa, a differenza di quelle, è perfetta, per di più… ambientata in una Trapani bellissima degli anni 70’…
I colori, le immagini di quel territorio, i paesaggi di quella parte di Sicilia occidentale, sono posti in maniera scenografica e fanno da sfondo all’indagine del commissario… nondimeno, senza farsi “insudiciare” da tutti quegli omicidi che nel corso di quelle investigazioni vanno, di volta in volta, sopraggiungendo…
Il protagonista, Dario Maltese, fuggito anni prima come in molti dalla Sicilia, ritorna in quella sua terra, dove il padre, anch’egli commissario, si era suicidato molti anni prima, per le accuse infamanti e ingiuste, che lo avevano colpito…
Stessa fine aveva fatto il suo migliore amico, quando un giorno prima delle sue nozze era stato barbaramente assassinato, ed è il motivo principale che lo ha spinto nuovamente a ritornare in questa sua città natia…
Guardare oggi quella fiction, mi ha fatto comprendere come, da allora ad oggi… nulla sia cambiato… anzi tutto è rimasto inalterato!!!
Sì… sono cambiati gli uomini delle istituzioni, quelli dei servizi deviati, i mafiosi, i politici, i partiti i governo e d’opposizione, gli imprenditori, gli uomini di chiesa, le marionette della PA, tutti “pupi” di un sistema che ha continuato a tenere le fila ed i cui “pupari” si sono tramandati negli anni quell’eredità, da padre in figlio…
Mi piace la dicitura che compare alla fine della fiction che dice: “i personaggi riportati potrebbero essere reali, ma rappresentano nomi e vite sostanzialmente di fantasia“…. 
E’ bellissima questa frase, chissà forse ci si è resi conto durante la realizzazione della fiction, di quanto la verità di quella sceneggiatura, non fosse poi così lontana, dalla realtà che negli anni, noi siciliani abbiamo vissuto e che purtroppo ancora oggi, stiamo subendo!!! 
Ho letto sul web che ad ispirare questa fiction sia stato il commissario Cassarà… assassinato sotto la propria abitazione il 6 agosto del 1985, insieme ai due agenti dell scorta, da un gruppo di nove uomini armati di mitragliatori (AK-47), appostati sulle finestre e sui piani dell’edificio in costruzione di fronte alla propria palazzina…
L’agente Roberto Antiochia, che era uscito dall’auto per aprire lo sportello a Cassarà, venne violentemente colpito dagli spari e cadde a terra davanti al portone di ingresso dello stabile, mentre Natale Mondo (l’altro agente di scorta) restò illeso, riuscendosi a riparare sotto l’automobile bersagliata dai colpi dei killer, ma sarà ucciso anch’egli il 14 gennaio 1988…
Il commissario Cassarà, spirò sulle scale di casa tra le braccia della moglie Laura, accorsa in lacrime dopo aver visto l’accaduto insieme alla figlia dal balcone della propria abitazione… 
Stranamente – come per il giudice Borsellino – dopo l’assassinio (e/o contemporaneamente a esso), sparisce in questura la sua agenda, dove si presume fossero annotate informazioni importanti…
Sembra retorico… ma tutti coloro che hanno provato a cambiare questa terra, che hanno voluto combattere in prima linea, sono finiti ammazzati… mentre tutti gli altri, già coloro che hanno scelto di allontanarsi e dirigersi verso la capitale, casualmente negli anni, hanno occupato posizioni prestigiose di governo… 
Ma… forse la storia non è quella che abbiamo letto in tutti questi anni, forse nulla centra con quanto riportato da quei media fortemente legati a quei poteri “occulti” che hanno fatto in modo di limitare o filtrare, tutte quelle notizie sconvenienti… a discapito di quel giornalismo libero, che oggi, finalmente grazie al web, dimostra di essere certamente più coraggioso!!!
Quella Sicilia degli anni 70’… non è minimamente lontana da quella del 2017, dove la lotta per la verità si trova a scontrarsi quotidianamente con la prevaricazione, i ricatti, le coercizioni e le intimidazioni, e via discorrendo… in un territorio costantemente violentato, da abusi e sopraffazioni…
Ma tanto lo sappiamo bene, è tutto predisposto alla perfezione: affinché tutto cambi… per non dover cambiare!!!

Se non si andasse a votare, lo scenario sarebbe eguale a quello di Trapani…

Sembra incredibile lo so… eppure la notizia è vera: Trapani sarà commissariata, perché al ballottaggio hanno votato solo il 26,75 per cento degli elettori!!!
Va aggiunto inoltre che lo stesso ballottaggio era di per se… assurdo, in quanto, sulla scheda elettorale vi era riportato soltanto il nome di un candidato, Pietro Savona, del Partito Democratico, dal momento che Girolamo Fazio (candidato del centrodestra) aveva deciso di boicottare la votazione.
Sembra per l’appunto che il candidato di centrodestra, non abbia presentato entro il termine previsto la lista degli assessori, per una sua eventuale giunta, requisito necessario in Sicilia, per poter essere ammessi al ballottaggio… 
Con questo gesto… certamente voluto, Girolamo Fazio si è escluso dal ballottaggio, sapendo che lasciando come unico candidato il Savona… il comune sarebbe stato commissariato!!! 
Infatti, affinché  avesse valore, occorreva che votassero almeno il 50 per cento degli aventi diritto al voto… cosa che di fatto, non è avvenuta!!!
Certo quanto accaduto dovrebbe farci riflettere… 
Infatti, se i cittadini, per fare sentire le proprie ragioni, utilizzassero quest’arma… e cioè quella dell’astensione in massa, forse qualcosa in questo paese “corrotto” inizierebbe a modificarsi…
Ma d’altronde si potrebbe fare anche diversamente, dare ad esempio il proprio voto, ad un movimento di protesta e d’alternanza, rispetto a quegli abituali partiti che abbiamo visto in questi anni, saper distruggere in tutti i sensi il nostro paese…
Ma chissà perché ai cittadini piace soffrire… anzi amano ripetere gli stessi errori, dimostrando di avere una memoria labile, puntando nuovamente sugli stessi uomini, gente che si è visto essere stata condannata, oppure collusa con certi sistemi clientelari, incriminata per presunti giri di tangenti, evasione, truffe e quant’altro, eppure quegli stessi cittadini, tornano a votare nuovamente per quei partiti ed i loro referenti, forse perché – debbo credere – rispecchiano se stessi in quei soggetti… altrimenti e cioè in caso contrario, avrebbero dovuto buttarli “definitivamente”, nei rifiuti indifferenziati…
Ritornando a Trapani, sembrerebbe (secondo il quotidiano “Repubblica”) che la strategia di Fazio sia legata ad un motivo personale e cioè, egli spera di potersi ricandidare, dopo aver risolto la propria situazione giudiziaria, che lo vede attualmente indagato, in relazione a un presunto giro di tangenti sul trasporto marittimo locale…
Secondo l’accusa il Fazio, avrebbe favorito l’armatore Ettore Morace (Amm. Delegato dell’azienda di trasporti Liberty Lines – la più grande compagnia di aliscafi d’Europa), in cambio di tangenti. 
D’altronde è stato dimostrato che i due si conoscessero, ed infatti, la moglie di Morace (Annemarie Collart), era stata indicata da Fazio, come futuro assessore in caso di vittoria delle elezioni. 
Ma alcuni mesi fa, Fazio e Morace sono stati arrestati: Fazio è rimasto agli arresti domiciliari per sedici giorni (fino al 3 giugno), mentre Morace si trova tuttora ai domiciliari…
Fazio era certo della vittoria, ma dopo il ricorso della Procura di Trapani al Tribunale del Riesame per il ripristino della custodia cautelare nei suoi confronti, il deputato regionale in data 13 giugno, si è dimesso da quella carica che aveva dal 2012, annunciando di non voler accettare l’incarico di sindaco in caso di elezione…
Certo una situazione alquanto “ambigua” quella accaduta a Trapani e non solo lì…
Già, affinché certe situazioni non debbano più concretizzarsi, basterebbe semplicemente richiedere – prima di una qualsivoglia candidatura – il casellario giudiziario aggiornato, accompagnato dai carichi pendenti… ed allora vedrete sì… quanti di quei soggetti, potranno realmente presentarsi ai propri elettori… credo ottimisticamente, non più del 5%!!!
D’altronde se il nostro paese risulta oggi tra i più corrotti nel mondo, pensate forse che sia esclusivamente colpa di quella decina di migliaia di soggetti raggruppati, tra politici nazionali e/o locali, accompagnati da tutta una serie di dirigenti delle Istituzioni e amministratori delle PA…???
No tranquilli, in quella lista ci siete pure Voi, infatti, è il motivo per cui ogni volta che l’incontrate… li abbracciate affettuosamente, manifestando loro tutto il vostro sostegno, ed essi, da quel gesto calorosamente ricevuto, sanno che al momento giusto, potranno contare sul vostro voto.
Un vero schifo…!!!

Campagne elettorali in Sicilia: Presentarsi agli elettori…??? No, prima dai Procuratori!!!

La campagna elettorale è iniziata… ed in tutta la Sicilia vi è una forte concitazione nella ricerca di quei voti necessari per far eleggere i vari sindaci, consiglieri, ecc…
In particolare è quanto sta accadendo nella città di Trapani, dove una forte inquietudine sta condizionando l’elezione del nuovo sindaco della città, a causa dei provvedimenti giudiziari che hanno interessato due candidati sindaco…
L’inchiesta, ruota intorno all’armatore Ettore Morace ed alla sottosegretaria alle Infrastrutture e ai Trasporti Simona Vicari, che appena ha saputo del provvedimento, si è dimessa.
Nella giornata di ieri la procura di Palermo aveva chiesto l’obbligo di soggiorno a Trapani ad Antonio D’Alì (senatore e candidato a sindaco per Forza Italia), in attesa di un giudizio della Corte di Cassazione su un processo per concorso esterno in associazione mafiosa, mentre oggi è stato arrestato l’altro candidato del centrodestra, Girolamo Fazio, già sindaco dal 2001 al 2012 e sostenuto da alcune liste civiche e dall’UdC..
Sembrerebbe che l’ex sindaco Fazio, sia stato coinvolto in un presunto giro di tangenti che riguardano il trasporto marittimo locale. 
La lista degli indagati non è conclusa… infatti sono stati arrestati anche un funzionario della regione Sicilia Giuseppe Montalto e l’amministratore della Liberty Lines, Ettore Morace…
Incredibile da dirsi ma tra gli indagati dell’inchiesta c’è il presidente della regione Sicilia, Rosario Crocetta, eletto col centrosinistra, che secondo l’ANSA avrebbe ricevuto un avviso di garanzia (Crocetta è accusato di “concorso in corruzione”, per un presunto finanziamento di 5mila euro ricevuto dal suo partito da Morace, oltre che un viaggio alle Eolie…), mah…
Per cui, evito di entrare nei particolari giudiziari, come ripeto sempre, a noi gente comune interessano poco… comprendere con quali motivazioni ci si difenda in appello o successivamente in cassazione, ha poca importanza… d’altronde sappiamo bene come i propri legali sappiano far bene il proprio lavoro… giungendo il più delle volte in prescrizione, ormai è risaputo a tutti…
Ciò che da maggiormente fastidio è che questo sistema continui in modo imperturbabile, come se nulla fosse… tanto c’è sempre qualcuno che li vota, che li appoggia, che li sostiene, che ci fa affari… e via discorrendo!!! 
Le procure come sempre fanno il proprio dovere… ma alla fine, continuiamo ad assistere a queste incredibili avvenimenti… e la cosa assurda che molti di quegli uomini sono legati ancora oggi a certi partiti, i cui premier hanno il coraggio di giustificare quanto avviene ai propri uomini…
Altro che chiamarli leader… questi sono una vera e propria vergogna, per ogni voto raccolto da quei cittadini che avrebbero dovuto rappresentare…
Ed oggi… già ancora oggi, vengono a chiederci di sostenerli: “minchia… ma ci vuole veramente coraggio”, d’altronde cosa volete, si vede perfettamente quanto abbiano la faccia come il c…!!!

Vice Presidente ANCE…

La notizia è di quelle che lascerebbe tutti sbigottiti… se non fosse che ormai ci siamo abituati a notizie del genere…
Quando parlo dei famosi colletti bianchi “collusi” mi riferisco proprio a quanti, celati dietro quell’apparente posizione, prestigiosa ed influente, operano in modo occultato, affinché si possano realizzare quelle attività illegali, attraverso cui, generare nuovi meccanismi per tangenti, evasioni, ecc…, tali da garantire a quel sistema politico/mafioso/clientelare un continuo sostentamento con cui poter continuare ad operare in modo dissimulato e garantendo quanto chiesto dai soggetti criminali…    
Certo ogni tanto il sistema s’incrina, ed ecco quindi che anche individui all’interno di quel sistema malavitoso iniziano collaborare, diventando veri e propri collaboratori di giustizia… 
E’ il caso di Vincenzo Sinacori – capo del mandamento mafioso di Mazara del Vallo – dalle cui dichiarazioni è emerso un collegamento tra imprenditori del settore degli appalti pubblici, posti ai vertici di associazioni nazionali di categoria e ritenuti vicini a boss mafiosi…
L’operazione coadiuvata dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza, ha visto provvedimenti in tutta la provincia trapanese…
In particolare nei confronti di Pietro Funaro – Vice Presidente dell’ANCE ( Collegio Nazionale dei Costruttori Edili ), che per “onor di causa”, bisogna dire che da sempre – attraverso convegni e partecipazioni – in qualità di associazione di categoria, manifesta in modo attivo la lotta contro eventuali infiltrazioni malavitose, denunciandone sia il sistema ramificato, che, allontanando quanti (iscritti all’associazione) successivamente vengono ad essere incriminati per associazione mafiosa… 
Certamente dover sentire ( previe ovviamente tutte le necessarie e corrette verifiche in corso da parte degli organi inquirenti ) che quanto emerso, coinvolga anche personaggi di spicco di una categoria che da sempre si batte contro l’illegalità, fa infelicemente venire i dubbi, anche purtroppo sulla loro stessa irreprensibilità…
Già perché coloro che fanno parte di questa associazione, in particolare se dirigenti, hanno l’obbligo, non soltanto di sviluppare e rafforzare gli imprenditori iscritti nell’associazione, ma ispirare principalmente la coscienza di quei valori civili e sociali…
L’impegno quindi, non è soltanto rappresentato nel far rispettare a tutti, leggi, regolamenti e normative in genere emanate dallo Stato e dagli altri enti pubblici, ma quello di garantire e blindare, l’adempimento  di quei contratti essenziali per lo svolgimento degli appalti pubblici, attraverso il rispetto e la verifica costante dei C.C.N.L. della manodopera propria o di quella in sub-appalto, della sicurezza, ed infine anche quanto svolto dalle società di servizi e di forniture…  
Essere quindi garanti d’incorruttibilità, denunciando ed allontanando definitivamente quelle imprese ed i loro titolari, che pur essendo iscritti all’associazione, ne hanno violato le regole etiche, concorrendo in comportamenti sleali pur di raggiungere i propri fini… certamente quest’ultimi…criminali. 
Quanti altri sequestri e confische dobbiamo attendere, prima che si vedano realizzare –da parte di tutte le associazioni nazionali di categoria– quelle procedure chiare, precise e metodiche, tali da permettere a chiunque, in modo inconfondibile, il rispetto di quella libera concorrenza, condizione necessaria per lo sviluppo del mercato del lavoro, che premia non soltanto il processo produttivo, ma sicuramente la qualità dell’impresa stessa???