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Ma quanto sono alti quelle torri??? Ah… soltanto 50 cm???

Le torri costituiscono nel gioco degli scacchi una delle più importanti risorse per il Re, subito dopo la Regina…
Si perché pur muovendosi ovunque – ma in modo orizzontale e verticale – possono precludere agli altri pezzi di sopravanzare per quelle linee… se non finir “mangiati”.
Ho letto in questi giorni sul web un’intervista ad un nostro ex politico e mi sono ricordato una frase che ai tempi fecero al “Cavaliere”…
Già, alla domanda su chi “butterebbe giù dalla torre” tra Mammì, De Benedetti e De Mita, egli (Silvio Berlusconi) rispose: “non butterei giù nessuno. Mi butterei io: sono convinto che correrei meno rischi che a stare con una banda del genere!!!“
Oggi quindi, ripensando a quella frase penso che rifarei lo stesso, anche se i soggetti sono cambiati, seppur nella sostanza sono rimasti eguali… 
E si, perché taluni nostri interlocutori sono divenuti ora… personaggi singolari… aggiungerei pittoreschi!!! 
Infatti… stanno di giorno per strada ad ascoltare le voci della propria città, mentre la notte salgono sulla torre e sotto il chiarore della luna, per  osservare le “ombre” dell’oscurità… 
E quindi… mentre di giorno scruta il mondo in mondo attorno a se in maniera casuale, di notte viceversa… l’osserva in maniera autoritaria!!! 
Due momenti diversi, ma ciascuno di essi è complementare per l’altro…  ed il rinchiudersi in quella torre rappresenta per quell’uomo una fase spirituale, quasi artistica…
Cosicché quel maestro di vita politica diventa alternativamente, caldo e passionale di giorno, freddo e metodico la notte!!! 
Lui d’altro canto è come un custode (già… di molti segreti…) e da quel suo avamposto, sorveglia i movimenti di tutti… 
Come un baluardo resta lì… immobile, non si muove, del resto non si dice che: “La sentinella è come la torre: attendono insieme, ora dopo ora l’attacco del nemico“???
Egli inoltre, da quella torre usa quei suoi uomini – e non solo loro – come fossero degli oggetti amorfi: li crea, li plasma, li modella e poi li getta!!!  
Analoga circostanza utilizzata da Galileo Galilei che si metteva sulla torre e faceva cadere da lassù dei corpi, detti gravi: La scienza non sa se questi corpi erano “gravi” o se erano già morti prima!!!
D’altronde quanto accade qui è la stessa cosa: si scorgono da quella torre giù… una serie di politicanti in attesa; sdraiati per terra quasi fossero dei corpi inermi… morti”.
Sì… sperano d’essere invitati a quella Corte e ovviamente anch’essi – come la maggior parte – ha paura di salire quei gradini di quella torre…
Ma vorrei dire loro di star tranquilli… 
Già… perché il sottoscritto (proprio come lui…) vede soltanto torri alte al massimo una cinquantina di centimetri e da lassù… nessuno può farsi male!!!

Quando ci si accorge d’esser circondati da uomini "mediocri e meschini"…

MESCHINI e MEDIOCRI… di nome e di fatto…

Io non riesco a sopportarli… non posso farci nulla, è qualcosa più forte di me, ma quando mi trovo a dover discutere con tutta una serie d’individui, che quello che dicono… poi non mantengono, ecco, fosse per me, li butterei tutti da una torre…
E dire che nessuno di loro dichiara di voler essere mediocre, anzi ascoltandoli, manifestano tutto il loro disappunto per quel tipo di soggetti… considerati personaggi che non riflettono il vero senso della vita…
Ma d’altronde ciò costituisce l’essenza principale di chi ha deciso di stare in mezzo, tra quei due estremi, qualità o quantità… 
Ma se questa è la base, con la quale possiamo paragonare tutti coloro che ci circondano, ecco che potrei dire… di trovarmi tra persone comuni… perché ormai la maggior parte di essi… è difatti cosi!!!
Infatti… ricordate a scuola quel voto con cui si veniva giudicati “mediocre”… quasi un sufficiente, tra il 5 e il 6-!!!
D’altronde lo stesso nome come si sa… deriva da “media” e quindi rappresenta, qualcosa che sta a metà, tra un qualcosa di positivo e qualcosa di negativo… se poi a questa condizione intermedia ci si aggiunge anche quel senso di meschinità…
Ecco quindi l’essere peggiore per eccellenza… gente che non si espone, che resta sempre in una posizione “ambigua”… sono soggetti che evitano di avere problemi e pertanto si tengono sempre in una posizione di mezzo… 
Una condizione meschina… che vive quotidianamente senza comprendere la propria inutilità, incapace di dimostrare agli altri, proprie doti intellettuali e morali, ma attraverso quel proprio modo d’essere… ma che è riuscito ugualmente – in questo paese di mediocri e raccomandati – ad avere un posto di responsabilità…
Pensare che questi soggetti possiedano una vita sociale… è fuori da ogni schema… 
Vivono ingannando se stessi, i propri familiari e gli altri… passando il loro tempo ad ascoltare tutti e la volta in cui esprimono il proprio pensiero, quest’ultimo, serve principalmente a mettere in cattiva luce qualcun’altro… affinché, quella loro mediocre personalità, possa ampliarsi nei riguardi di coloro, che sanno essere più meritevoli…
Sparlare… sparlare… e ancora sparlare… perché non si ha nulla che dire ed è per i sopracitati motivi ché questi individui, amano circondarsi prettamente… da persone “mediocri e meschini” come loro…!!!
Se ci guardiamo intorno, ci accorgiamo di essere circondati soltanto da ridicolaggine e meschinità. Quel che importa è sottrarsi a questa ridicolaggine e a questa meschinità. Fissare lo sguardo sull’eccelso!!! 

Ospedale Garibaldi: passando dalla struttura storica del centro a quella moderna in periferia.

Nel corso degli anni, ho avuto modo di conoscere alcune realtà della nostra sanità nazionale, sia per averle visitate (come la maggior parte) per motivi strettamente personali e/o familiari o come, nel mio caso specifico, per aver svolto incarichi professionali all’interno di essi…
Mi riferisco alle strutture di Verbania, Omegna e Domodossola con i loro relativi presidi, ed ancora, l’Ospedale Gaslini di Genova, il Rizzoli di Bologna, il Niguarda a Milano e per finire l’Ospedale Luini Confalonieri in provincia di Varese, il Dell’Angelo di Mestre e per ultimo il Centro de Oftalmología Barraquer a Barcelona…
Quindi in un qualche modo, posso dire di saper riconoscere, almeno dal di fuori, se una struttura possieda quelle essenziali caratteristiche di “eccellenza”; mi riferisco ovviamente a quelle percezioni immediate, sensazioni umane e funzionali che non hanno in questo mio post, la presunzione di valutare (non avendo alcuna competenza) i campi medici o di gestione o come spesso accade di marketing…
Il mio è un giudizio genuino e sereno, incondizionato, ma soprattutto non vuole “lisciare il pelo” a nessuno…
Desidero esprimere solo un pensiero positivo ed un giudizio di merito sul funzionamento di un Ospedale, il Garibaldi di Catania (suddiviso nelle due strutture, quella del centro storico di Piazza S. Maria di Gesù e quella più moderna di Nesima/Monte Po) e sull’ampia disponibilità del personale presente che opera nelle due strutture e che frequentemente viene da molti “bistrattato”…
Perché se da un lato vi è un diritto alla tutela della salute, dall’altro, ci si dimentica spesso, che vi è un dovere al rispetto e all’educazione, in particolare nei confronti di coloro, che operano per l’appunto a tutela di quel diritto fondamentale e dove non sono concessi errori…

Eppure sono in molti a dimenticare che quando si presentano presso queste strutture, non bisogna comportarsi come se si fosse ancora in casa propria, bensì, devono comprendere innanzitutto di essere in un luogo pubblico, di rispettare i principi di comportamento non solo nei confronti degli altri presenti, ma soprattutto di chi sta svolgendo la propria mansione…
Bisogna saper attendere il proprio turno e soprattutto rispettare senza inveire sul personale che ha deciso il codice di gravità, con cui si è stati (essi o i propri familiari) inseriti…
Tutto il resto di quanto compiuto è esclusivamente ben rappresentato in modo perfetto dalle 3 “I”: Ignoranza, Insolenza e Inciviltà!!!
In questi giorni ho potuto assistere all’operato del personale medico e paramedico presente, dal pronto soccorso fino ad alcuni reparti per il ricovero…
Anzi devo precisare, dal Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza Medica, meglio conosciuto con il numero 118… dal centralinista che risponde alla chiamata, agli operatori in ambulanza, ai medici ed infermieri presenti, alle equipe che sin da subito, comprendono in pochi minuti, quale migliore strategia bisogna adottare…
Quindi, il pronto soccorso… certamente sottodimensionato, vista la mole continua d’ingressi che solo chi frequenta quelle realtà può conoscere… 
Sembra un fiume in piena… con malati che in continuazione giungono ad ogni minuto dinnanzi a quella porta e con le ambulanze che in pochi secondi devono riuscire a liberare l’atrio d’ingresso della rampa d’accesso… perché nel frattempo ne stanno giungendo altre…

Provate a stare mezzora dinnanzi a quell’ingresso e diventerete pallidi; lo ritengo un buon rimedio ai propri problemi personali: serve a comprendere pienamente… il senso della nostra vita!!!  
Eppure, in quella che potrebbe sembrare a prima vista una baraonda generale, con gente che urla per il dolore, i parenti che schiamazzano per godere di una strada privilegiata, i soliti “delinquenti” che pretendono di entrare ovunque e in non meno di trenta, ecco in quella estrema confusione generale… vi è una macchina organizzativa perfetta!!!
Ognuno di quel personale sa cosa fare… come muoversi, quali procedure attuare e via discorrendo…
I medici e gli assistenti sono inseriti in una catena di lavoro… entra uno ed esce un altro e non vi è tempo per passeggiare, discutere, ridere o quant’altro… non c’è tempo per caffè o chiacchierate, ci si sbriga affinché si attuino tutte quelle procedure di salvaguardia del paziente… 

Dire che si corre è poco… ma soprattutto non si può sbagliare, anzi non si deve sbagliare perché ciò che è a rischio, è la vita di quel soggetto a loro affidato e con i familiari fuori disperati (già inferociti e con i coltelli tra i denti…) ad attendere che qualcosa possa non funzionare…
E’ in queste condizioni quindi che operano i nostri medici, in una condizione anomala e certamente limitata dall’esiguo numero di personale, da quei tagli imposti alla sanità, dalle strutture che per anni non hanno ricevuto alcun potenziamento, dalla concorrenza delle strutture private, tutto è nelle spalle di quel personale che compensa le lacune di una sanità, che per scelte politiche errate è stata lasciata da troppi anni alla débâcle…
Ho avuto in questi giorni la fortuna di vederli in opera quei medici, infermieri, personale di assistenza, ragazzi e ragazze che stanno iniziando la professione più difficile del mondo, posti lì con estrema dedizione e professionalità, in quei reparti di medicina generale o intensiva, a dover prendere -di giorno o di notte- quelle giuste decisioni terapeutiche…
Mi sono recato nella struttura del nuovo Garibaldi… con un parcheggio all’interno perfetto (anche se i miei concittadini preferiscono parcheggiare la propria auto di fronte l’ingresso, nella carreggiata principale limitandone il percorso… si proprio lì, dove i segnali di divieto non vengono presi minimamente in considerazione… ma come dicevo prima siamo a Catania, ognuno fa ciò che vuole… c’è anche chi per esempio, ha improvvisato un parcheggio abusivo…), un ingresso estremamente pulito e ordinato, un personale amministrativo a piano terra, disponibile a qualsivoglia chiarimento…  

Sono stato in questi giorni… presso la torre “C” al primo piano nel reparto di “geratria”, diretto dal Prof. Romano e da una Equipe che ho trovato sin da subito cortese, disponibile e sempre pronta ad ascoltare…
Non voglio parlare dei singoli, potrei non sembrare obbiettivo e non è questo il messaggio che voglio far passare… ciò che mi interessa è far comprendere come, quando si parla di “eccellenza”, non ci si deve limitare all’eventuale premio nobel in medicina che potremmo avere il piacere d’incontrare in quei corridoi, ma al dottore umano che ti segue, ti spiega e ti conforta; a quegli infermieri che ti assistono e ti tengono la mano, che si prendono cura di te senza sapere chi sei… e senza chiederci mai nulla in cambio!!!
I loro nomi passano ai più come se nulla fosse… a nessuno in quei momenti viene di fare amicizia o di sapere i loro nomi, hanno solo una necessità quei malati, andarsene… il più presto possibile e dimenticare tutto!!! 
Io comunque so come si chiamano… ho letto di alcuni i loro nomi nei cartellini… ho potuto chiedere qualcosa su quella loro esperienza… ragazzi come Paolo che è ancora all’inizio della propria carriera e Salvatore che sta per concludere dopo 41 anni di onorato servizio questa professione e finalmente potrà cominciare iniziare a godere di un po di tempo per se stesso e i suoi cari, dopo una vita dedicata agli altri ed anche di quella pensione versata in tutti questi anni (a differenza di tutti quei ladri posti al governo, che messi unitamente d’accordo, stanno completando questo iter legislativo per godere dei benefici normativi, con soli quattro anni d’inutili chiacchiere…)!!!

Non ho nulla da criticare… almeno per ciò che potrei giudicare, parlo in termini di tecnica delle costruzioni, dei locali, accessi, servizi igienici, ascensori, barriere architettoniche, ma anche per lo stato di conservazione e usura dei pavimenti o delle pareti…
Analoga situazione va fatta per le pulizie, operatori che svolgono quella mansione in maniera continua e impeccabile…
Vi è inoltre una adeguata indicazione… non c’è difatti bisogno di chiedere informazioni a nessuno e l’interno delle stanze prevede confortevoli accessori per accogliere quanti sono costretti ad assistere personalmente i familiari (mi duole dover dire ciò, ma ho l’impressione che molti di essi – abusino eccessivamente di queste strutture pubbliche, per compiere sui propri familiari un vero e proprio accanimento terapeutico, soltanto per il puro egoismo di tenerli in vita; mi auguro che in quella loro decisione non si nascondano secondi fini oltre quelli emotivi… sarebbe veramente crudele…).   
Ed è per questi motivi che ho deciso di scrivere: per la gentilezza fin qui dimostrata, per i modi con cui sono capaci di rapportarsi in modo personale e professionale, consapevoli delle difficoltà di dover affrontare ogni gravità con la necessaria umanità, verso chi si ritrova in quel preciso momento… sofferente.
Una vera sfida, con cui si devono quotidianamente confrontare… perché alla fine, la vera “eccellenza”, non è la realizzazione esemplare di un intervento complesso, ma aver saputo amare gli altri, avendone in ogni momento cura e agendo sempre con la massima comprensione e umanità…
Ed è per questi motivi che voglio ringraziare personalmente tutto il personale dell’Ospedale Garibaldi… 

Se Catania vuoi ripulire… Matteo Renzi devi far venire…

Circa un mese fa, percorrevo insieme a mia figlia, Via S. Sofia…

Per chi non lo sapesse… è la strada che costeggia il nostro Policlinico di Catania… 
Una zona importante per la presenza di alcune sue facoltà universitarie, per gli impianti di ricerca ed anche per i centri sportivi… 
La strada è inoltre una importante arteria di collegamento con i paesi etnei, l’autostrada, Gravina di Catania, ed alcuni quartieri periferici…
Negli anni questa doppia corsia a senso alternato, ha subito alcune varianti… 
E’ stata per esempio predisposta, tra le due carreggiate, un percorso preferenziale per gli autobus, li chiamano BRT, i quali collegano la periferia con la città in maniera celere, viste le poche fermate che compiono; certamente l’idea non era male… peccato però che, la maggior parte dei miei concittadini, preferisca ancora utilizzare il proprio mezzo di trasporto per recarsi a lavoro!!!
Negli anni questa strada, a causa di una mancata manutenzione, si è trasformata per chi l’attraversa in un vero e proprio percorso ad ostacoli, molto pericoloso…
I dissuasori posti a limitare la corsia dell’autobus, sono stati quasi tutti divelti ed i pezzi residui sono anni che sono presenti lì per terra, senza che nessuno li tolga; analoga situazione per i cordoli in pietra lavica, posti per delimitare le strade; le aree a giardino totalmente rovinate, molte di esse non esistono più e dei marciapiedi, meglio non parlarne, il rischio di cadute è più certo… che probabile. 
Inoltre negli anni, i cosiddetti “furbetti”, per evitare di raggiungere la rotatoria e/o “torna-indietro”, preferiscono attraversare a 90° il tratto di strada, demolendo quanto incontrano nel loro percorso…
Le stesse barriere, improvvisate con tubi in acciaio, poste a delimitare alcuni di quei varchi, hanno avuto negli anni, una funzione minima di moralizzatore dei costumi…
Non parliamo del giardinaggio, quel poco verde presente ed i pochi alberi, sono lasciati al loro naturale destino, a vederli… offrono un’immagine desolante.
Se poi si aggiunge che nell’attraversare quel tratto stradale, si rischia di uscire fuori strada o di forare una gomma a causa delle caditoie poste nel mezzo della carreggiata, quest’ultime d’altronde realizzate senza alcun criterio professionale e posate da operatori, che certamente, prima di questo compito facevano tutt’altro, ecco che, dopo aver sopportato in questi mesi la visione di quel degradamento, ho deciso di fotografare la situazione di quei luoghi, per trasmettere successivamente una segnalazione d’imbarazzo al nostro Sindaco di Catania…
Mia figlia stessa osservando quanto stavo realizzando, mi ha chiesto: papà scusa, ma cosa stai facendo??? Ma perché ti sei fermato a fotografare questo schifo???
Ed allora giunto a casa ho iniziato a preparare la nota da inviare, che purtroppo, per motivi vari, nei giorni seguenti, non ero riuscito a completare…
Comunque, quando la missiva era quasi pronta, mi sono nuovamente trovato a passare da questa strada…
“Incredibile”, anche mia figlia mi guardava basita, tanto che mi disse “l’hai spedita vero…???
Risposi no… e anch’io sorpreso, mi accorsi che la strada era totalmente ripulita e mentre la percorrevo, ho visto alcuni operai che potavano gli alberi, sistemavano i cordoli, ecc..
Mia figlia mi guardava negli occhi… era come se mi volesse dire qualcosa, chissà avrà pensato che per una volta ( i figli dopotutto credono sempre che i genitori sono infallibili… crescendo poi si cambia opinione…) mi fossi sbagliato, perché c’era chi aveva pensato di fare quanto era di propria competenza…
Io stesso, ammetto di essere rimasto leggermente deluso, perché mai mi sarei aspettato che in maniera così celere, quei miei pensieri critici, potessero trovare una soluzione così rapida…
Mi pentivo di aver pensato male… ed eliminai la nota che avevo preparato… ( anche se, considerando la cura con la quale l’avevo scritta –in cui manifestavo il mio attaccamento per questa città– mi dispiaceva distruggerla, ma andava fatto, perché mi ero sbagliato…).
L’indomani pomeriggio, ne ho approfittato per entrare in un noto bar del centro… per prendere il mio quotidiano tè delle cinque…
Mentre ero lì, ho preso il quotidiano “La Sicilia”, non avevo ancora ascoltato in radio le notizie… quando in maniera inattesa, leggevo che il presidente Renzi era giunto a Catania ( avevo già letto la notizia ma mi era passato di mente…) per inaugurare la nuova Torre Biologica di Catania… intitolata al Prof. Lanteri…
Sapete dove…??? Proprio in Via S. Sofia…!!!
Ora capisco la pulizia, gli operai, i lavori… tutto perché giungeva il nostro Presidente del Consiglio!!!
Il nostro Sindaco è stato veramente bravo: ha dimostrato di saper nascondere la polvere sotto il tappeto…
Un vero peccato che Matteo Renzi se ne sia andato… (no, tranquilli non sono impazzito…), però sapere che quando egli viene a far visita questa nostra città, qualcosa finalmente si realizza… ecco che quanto sopra, non è considerazione da poco!!! 
Ma ormai da tempo ho compreso (dopo essermi allontanato da questa mia terra) come nulla è cambiato, anzi tutt’altro…
Già quel famoso detto, “chi di speranza vive… disperato muore“, mi accorgo ogni giorno di più, di quanto sia perfettamente calzante, per questa nostra meravigliosa Catania!!!