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Corruzione in Tribunale: già… erano posti lì per spartirsi il denaro pubblico!!!

Avevo anticipato questo post ieri sera…

Sì… non mi ha minimamente sorpreso ascoltare la notizia dal Tg1, perché solo chi crede che coloro che indossano una toga, siano immuni dal compiere comportamenti dissoluti, venali e senza alcun freno morale, mi dispiace per loro, ma dimostrano di essere degli illusi, per non dire fessi!!! 

Ecco quindi scoprire per l’ennesima volta come anche nei tribunali vi siano dei soggetti pubblici, che possiamo tranquillamente paragonare a quegli associati malavitosi, gli stessi che svolgono quotidianamente comportamenti a delinquere!!!

E difatti, nel tribunale di Latina ecco che un un gruppo ben strutturato, ha sfruttato per anni la possibilità di conferire nomine a colleghi e incarichi ai propri amici compiacenti, il tutto per percepire e spartirsi compensi da una cassa messa loro a disposizione da un sistema giudiziario fallace!!!

Lo sanno tutti, il sottoscritto lo ha denunciato nel lontano 2010 eppure nulla è cambiato, il sistema è sempre quello, gli amici degli amici si appropriano di quelle nomine, i figli e/o i familiari di molti magistrati fanno in modo dal ricevere incarichi importanti e soprattutto ben remunerati, per non far nulla, eppure quel sistema fraudolento, prosegue senza che nessuno ci metta mai una pezza!!!

Che schifo, già… se si pensa che la giustizia viene rappresentata da questi soggetti viene – come ho scritto alcuni giorni fa parlando di beni confiscati – il voltastomaco!!! 

Le accuse ci sono tutte e vanno a vario titolo da corruzione per atti contrario ai doveri di ufficio, corruzione in atti giudiziari, induzione indebita a dare o promettere utilità, eppure, vedrete, come solitamente avviene in questi casi, a nessuno di loro verrà inflitta una condanna da condurli direttamente in un qualche penitenziario…

No… state tranquilli, alla fine il sistema si auto-protegge da se, d’altronde chi dovrebbe mai giudicare quei loro colleghi, già… quanti tra essi possono permettersi di scagliare la prima pietra, d’altronde, molti di essi sono ricattabili e alla fine dovranno piegarsi alle ragioni della casta e supportare  quel sistema corruttivo…

Ha scritto il giudice della Procura di Perugia che l’accordo oggetto dell’indagine era di riversare una parte dei soldi ricevuti, attraverso quelle nomine favorite ed avallate, in completa violazione di legge e soprattutto in esecuzione di un disegno criminoso ben delineato e che ha evidenziato l’esistenza di uno schema collaudato che andava avanti da anni e che, verosimilmente, si è realizzato, come dovrà essere verificato, anche in altre occasioni…

Nell’ordinanza si legge – è quella di una donna che ha bisogno di soldi, ma non perché il suo stipendio sia oggettivamente basso, percependo oltre 3mila euro mensili, ma perché si ostina a voler vivere al di sopra delle proprie possibilità economiche, abitando in affitto a Roma, ma lavorando a Latina, con tutto ciò che ne consegue in termini di spese ordinarie; ma soprattutto la stessa è sembrata non voler rinunciare all’acquisto di oggetti di lusso, come gioielli o orologi”…

Incredibile, sono le stesse parole che ho usato proprio usato in un mio post intitolato Amministratore giudiziario condannato per aver rubato denaro ad una ditta “sequestrata”!!! – link: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/03/amministratore-giudiziario-condannato.html

Secondo il magistrato “ha quindi pensato di sfruttare il proprio ruolo per lucrare sulle nomine del compagno e di amici, dai quali farsi poi remunerare quale atto dovuto; è evidente che quel pubblico ufficiale faceva insomma un uso distorto della propria funzione di magistrato per perseguire tale obbiettivo: sequestri originari, emessi ragionevolmente in maniera legittima e sulla base dei presupposti di legge, o almeno non vi sono allo stato delle indagini elementi per affermare il contrario, hanno costituito l’occasione per porre in essere le successive condotte delittuose, a cominciare dalle nomine di favore.

Ma non solo, coadiuva le attività di gestione della procedura, ne indirizza l’attività giudiziaria ed era determinante nel conferimento di incarichi, rivolgendosi ad amici di vecchia data sollecitando le liquidazioni in favore dei professionisti “raccomandati” e ricavandone cospicue utilità: da un lato infatti riceve a sua volta, dai soggetti dei quali ha mediato la nomina, incarichi all’interno delle procedure, dall’altro è verosimile riceva denaro non dovuto da questi ultimi, sia formalmente per fatture emesse a titolo di ‘consulenza’”.

Dall’ordinanza tra l’altro è emersa anche la consapevolezza del giudice di essere venuta a conoscenza dell’indagine in corso, tanto d’avere provveduto a distruggere il proprio cellulare – poi qualcuno vorrebbe farmi credere che non vi siano talpe a protezione del sistema –   comportamenti che hanno condotto necessario l’arresto visto che gli indagati avevano già iniziato ad inquinare il quadro indiziario!!!

La magistratura è un pugile alle corde, il Csm protegge i sodali di Palamara!!!

Alle elezioni dell’Anm (Associazione Nazionale Magistrati) di Palermo ha vinto il gruppo 101, che chiede il sorteggio del Csm.

Il consigliere togato Nino Di Matteo, in un’intervista su ‘La Stampa‘, ha spiegato che si tratta di un “segnale da non sottovalutare: tanti magistrati chiedono una cura forte per un organismo malato. 

Il sorteggio temperato, magari per un tempo limitato, è il vaccino per il virus del correntismo“.

Una cura quindi che potrebbe spezzare il dominio decennale delle ‘cordate’, come definite dallo stesso magistrato nel suo libro ‘I nemici della giustizia’, e che potrebbe restituire credibilità alla magistratura.

Il Csm non gode di una brillante storia e la bocciatura di Giovanni Falcone il 19 gennaio 1988 a capo dell’ufficio istruzione del Tribunale di Palermo rappresenta ancora una onta che solo un radicale e permanente cambiamento potrà redimere.

Tuttavia, come ha detto lo stesso magistrato antimafia, “il Csm si dibatte tra spinte al cambiamento e controspinte conservatrici, come la difficoltà di liberarsi delle vecchie logiche, dure a morire, e nella tentazione di sopire, ridimensionare“. E poi ancora “avevo sempre diffidato del Csm: isolava e delegittimava, anziché difendere, i magistrati liberi e coraggiosi, non intruppati. Quelli che, come dicevano di me, non ‘coltivano’ le domande per gli incarichi direttivi“.

Domande che, purtroppo, vengono coltivate molto spesso in seno a mere logiche di appartenenza che portano il candidato (che appartiene ad una corrente) ad avere delle corsie preferenziali, a danno di quei magistrati indipendenti che applicano la legge e garantiscono l’obbligatorietà dell’azione penale ad oggi minacciata dalla riforma della giustizia Cartabia. 

“Continuo a ritenerla dannosa e pericolosa (la riforma ndr) – ha detto Di Matteo – Sono perplesso per la prevalenza delle esigenze legate ai fondi del Pnrr su quelle di giustizia, in una visione della società dominata dall’economia e non dal diritto. 

Contesto la soluzione tecnica dell’improcedibilità, estranea alla nostra cultura giuridica, che manderà in fumo i processi anziché velocizzarli. E sono allarmato dall’attribuzione al Parlamento del potere di stabilire criteri di priorità nell’esercizio dell’azione penale” poiché quest’ultima sarà “in mano alle mutevoli maggioranze politiche. 

Difatti… il Parlamento potrà dire ai pm di perseguire prioritariamente gli scippi e solo se avanza tempo la corruzione…

Ho come la sensazione che il coraggio di pochi, dia ad altri… quasi fastidio!!!

Ultimamente mi capita di dover assistere a tutta una serie di circostanze nelle quali taluni soggetti non riescono a compiere, quanto sarebbe corretto fare nello svolgimento della propria mansione…
Ecco quindi dover assistere a pubblici ufficiali che limitano quei loro interventi, in particolare nel momento in cui vengono chiamati in causa, ed altri, che analogamente, non procedono a denunciare quanto è nella loro funzione, anche se sollecitati a mezzo Pec, A.r. o quant’altro, già… fanno “orecchio da mercante” e si girano dall’altro lato…
Credetemi… l’elenco dei “quaquaraquà” è talmente lungo che non sto qui a sfiancarvi…
Viceversa, esistono una serie di soggetti che dimostrano di non aver alcun timore, di niente e nessuno, che non si piegano alle coercizioni imposte dal sistema, che dimostrano di non hanno paura dei compromessi, perché non hanno mai chiesto nulla per se o per i propri cari, sì… sono liberi moralmente ed hanno la fortuna di non possedere alcuno scheletro nell’armadio!!!
Potremmo definirli “rari”, in quanto vanno fieri della propria persona, dove dignità e centralità all’onestà, rappresentano valori unici e fondamentali della propria esistenza!!!
Ma soprattutto ciò di cui sono pieni è il coraggio!!!
Un valore che manca alla maggior parte dei propri conterranei, i quali diversamente come “pecore” si accodano di volta in volta, alla voce del padrone!!!
La circostanza che maggiormente infastidisce, non è rappresentata dalla mancata messa in pratica di una pur minima porzione di audacia…
No… che la maggior parte dei cittadini abbia paura è legittimo, peraltro in una terra come la nostra che incentiva in maniera “subliminale” quel messaggio “mafioso” – nel quale la coercizione rappresenta l’unico insegnamento – che obbliga di conseguenza la maggior parte dei cittadini, a fare o non fare una cosa, per non dover subire eventuali ripercussioni personali…
Ma di contro, quei soggetti che hanno giurato la propria fedeltà allo Stato, a tutti quegli individui che giorno per giorno percepiscono il proprio stipendio da ciascuno di noi… ecco a loro sì chiediamo quantomeno di fare il proprio dovere…  
Nessuno di noi vuole eroi sotto terra, come non chiediamo loro di rischiare la propria vita per come hanno fatto altri nei lunghi anni passati di lotta alla criminalità, terrorismo e quant’altro… No, non desideriamo questo, d’altronde per poco più di 1.800 euro come si potrebbe chiedere di morire per la Patria, quando ben altri, senza mai rischiare nulla… se la stanno mangiando!!!
Ma una cosa possiamo chiederla, esaminare i documenti di cui si viene a conoscenza e senza subire alcuna sottomissione “gerarchica”, verificare se quanto riportato in quei carteggi, abbiano un valore concreto da poter giungere ad una eventuale indagine e non riporre nel dimenticatoio gli esposti ricevuti… solo perché un semplice cittadino ha dimostrato quel coraggio, che altri – avendo una toga, un’uniforme o anche un semplice incarico dirigenziale – sanno di non possedere, tanto da subire una forma di fastidio nell’apprendere che in altri, quelle loro mancate motivazioni, siano così fortemente presenti!!!
Come si dice… volere è potere!!!     
Ora, percepire che altri riescano a compiere qualcosa che ci si era proposti di fare, ma che per ragioni varie – non sto qui ad elencarle – non sono state espletate, porta taluni individui a distaccare da se, quei soggetti “coraggiosi“!!!
In loro forse nasce un’invidia… si è come quando si era alle scuole… non riuscendo con le proprie forze a dimostrare il proprio di coraggio, si criticava coloro che riuscivano a evidenziarlo…
Ecco quindi nascere un forma di circolo vizioso, dove altrui comportamento impavido, viene considerato non come un qualcosa da premiare, ma viceversa come la conseguenza di un’altrui volontà al non piegarsi alle regole del sistema, circostanza che potrebbe attraverso quell’agire, ostacolare o ancor peggio mettere in cattiva luce l’autorità di quell’ufficiale…
Ora… se non fosse che da sempre possiedo una autostima non solo grande ma tenace, quanto sopra, porterebbe il sottoscritto inevitabilmente ad un tracollo, si mi verrebbe da pensare che forse, qualcosa in questo mio essere sia errato, che il voler combattere contro questo sistema corruttivo e criminale sia sbagliato, inopportuno, ma soprattutto, che quanto provo quotidianamente a compiere non interessi a nessuno, ancor meno a chi dovrebbe – per quella propria funzione – interessarsene… 
Infatti… una cosa in questi anni l’ho capita… Già… qualcuno ha provato a farmi credere che esercitare il proprio dovere di cittadino sia sbagliato o per meglio dire… da solo non basti!!!
Perché esso dipende da circostanze che non sono sotto il nostro controllo, in particolare quelle legate al mondo della giustizia, in quanto – per come abbiamo visto in  questi giorni – sono state “infettate” da un virus chiamato “massoneria, corruzione e clientelismo“.
Ma il sistema ora forse – grazie alle attuali inchieste giudiziarie – verrà resettato e così, attraverso l’ingresso di nuovi soggetti autorevoli e soprattutto intransigenti, quanto finora non realizzato, potrà essere nuovamente ripreso e chissà (probabilmente…) terminato!!!
Ecco perché se subisci un’ingiustizia, consolati: la vera infelicità consiste nel commetterla!!!

L’interpretazione della legge all’interno dei Tribunali??? Ho come l’impressione ( per non dire la certezza… ) di come taluni magistrati deviano appositamente, da quelle che sono le norme scritte del legislatore!!!

Ho l’impressione ultimamente che alcuni uomini dello Stato all’interno di quei Tribunali, nell’applicare la legge attribuiscano un senso diverso dal palese significato delle parole, secondo connessioni diverse da quelle che sono le reali intenzioni del legislatore…
Ad esempio la truffa… rappresenta il tipico reato che si concretizza non attraverso la cooperazione della vittima, in quanto manca di fatto il consenso, ma nasce dall’errore derivante dall’inganno perpetrato dal soggetto attivo del reato…
Di una cosa sono ormai certo e cioè sul diverso modo da parte dei giudici d’interpretare una norma giuridica e scoprire di come, nel nostro sistema giuridico, la stessa norma venga interpretata in “cento” modi diversi!!!
Certo, il numero indicato potrebbe sembrare un’esagerazione o un classico comune modo di dire, ma da qualche parte ricordo d’aver letto che esisterebbero “144 modi diversi d’interpretare una norma giuridica”…
Ciò che non riesco a comprendere e se ci sia da parte di quegli uomini di legge, la volontà a interpretare in modo corretto o del tutto arbitrario, quanto viene loro portato a conoscenza…
Non voglio entrare nel merito soggettivo, se pur in quest’ultimo periodo, abbiamo assistendo a pericolosi livelli di corruzione, compiuti proprio all’interno di quegli uffici, che hanno visto quali indagati, proprio alcuni di quei signori togati…   
Lungi naturalmente da me attribuire quelle decisioni quasi fossero valutazione inesperte o causa di una inadeguata preparazione, oppure di chi non sa vedere il testo della norma inserito in un sistema coordinato, ma quanto sopra lo ritengo impossibile, in quanto parliamo di soggetti che conoscono perfettamente le norme giuridiche…
Ecco perché ai giudici è assegnato il preciso ruolo di applicare la legge per risolvere le controversie sottoposte al loro giudizio, ma devono altresì non alterare… quel quadro d’insieme!!!
Spesso, pur essendo ogni giudice libero di interpretare la legge, prende solitamente in considerazione il “precedente orientamento”, sia per motivare le ragioni di una pronuncia non conforme o per aderirvi con locuzioni del tipo dottrinale, giurisprudenziale e autentica…
Può però accadere, che il magistrato, pur ricorrendo ai criteri sopra enunciati, non trovi una norma che disciplini o si adatti perfettamente al caso concreto, ed allora non potendosi sostituire, almeno nel nostro sistema al legislatore per creare una norma ad hoc, può applicare la disciplina legislativa prevista per fattispecie simili…
Teorie a parte, ciò che interessa comprendere è quale “logica razionale” segua il legislatore nell’ambito di quella sua discrezionalità, perché ultimamente ho come l’impressione che in alcuni Tribunali della nostra isola (ad esempio… Messina e/o Siracusa…), si segua una strada poco incline alla giustizia, ma bensì vi è la volontà ad assecondare o ancor peggio a insabbiare quei rapporti presentati che forse ormai da troppo tempo, sono rimasti lì inoperosi… a prendere polvere su quelle loro scrivanie.
E sì… sarebbe veramente increscioso doversi rivolgere altrove, ad esempio anticipare le notizie sui media, affinché si possa riuscire ad ottenere quel naturale impegno da parte di taluni “ambigui” magistrati… 
Ma quando c’è la necessita di far prevalere la “giustizia”, qualunque strada deve essere intrapresa, perché può essere quella giusta per far emergere definitivamente quella spiacevole verità!!!
Diceva Aldo Moro: Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante e ci aiuta ad essere coraggiosi.