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Come funzionano le truffe legate al trading online e che possibilità si ha di recuperare il proprio credito???

Concludo questa serie di post sul trading online, riportando le tecniche utilizzate solitamente da quei possibili truffatori da cui dovere stare lontani:

L’adescamento: c’è generalmente una prima fase di adescamento della vittima, che avviene mediante pubblicità on line o attraverso contatti telefonici. Fin da principio gli operatori ti prometteranno miracoli finanziari a fronte di un piccolo investimento iniziale. L’importo richiesto generalmente si aggira attorno ai 250,00 euro da versare mediante bonifico bancario o carta di credito. La vittima ha il sospetto che possa trattarsi di una truffa, ma si lascia convincere dall’idea che nella peggiore delle ipotesi perderà giusto quel poco che ha investito
Il superamento della diffidenza: quasi con sorpresa, la vittima avrà idea di trovarsi innanzi ad operatori seri e corretti. Dopo il versamento iniziale, infatti, vedrà effettivamente che sul sito avrà un’area utente riservata, da cui risulterà il credito iniziale versato, generalmente accompagnato da un ulteriore credito bonus gentilmente offerta dalla piattaforma.
Il miracolo che si avvera: quando la macchina inizierà a funzionare i (finti) consulenti finanziari con maestria guideranno la vittima (che generalmente di mercati finanzia sa poco o nulla) a compiere le prime operazioni di mercato con la piccola liquidità messa a disposizione. A distanza di pochi giorni il miracolo finanziario inizialmente promesso e preannunciato si avvererà: tra operazioni di acquisto e operazioni di vendita, dietro gli abili consigli dei consulenti, la vittima vedrà che il proprio capitale si sarà raddoppiato o triplicato, con profitti dal 100% al 200%.
Il pentimento: vinta la diffidenza iniziale e scoperte le potenzialità della piattaforma, la vittima si pentirà di non aver puntato fin da subito una somma di danaro più consistente, da poter far raddoppiare o triplicare. Il passaggio naturale immediatamente successivo sarà, quindi, quello di incrementare i propri investimenti. Le cifre versate iniziano, quindi, a farsi via via più elevate, secondo la disponibilità di ciascuno. C’è chi decide di investire migliaia o decine di migliaia di euro, anche prelevando dai risparmi di una vita.
La ricchezza (virtuale) e le spese (reali): la ricchezza, tuttavia, comporta anche delle spese. Con questo ragionamento il consulente inviterà la vittima ad effettuare ulteriori esborsi per poter successivamente incassare il proprio danaro. Si arriva a questa fase, quanto l’operatore della piattaforma avrà compreso che la vittima non ha materialmente più nulla da poter dare. L’aneddotica per giustificare le ulteriori richieste di pagamento potrà essere piuttosto varia e fantasiosa: ci saranno tasse da pagare anticipatamente (non si sa bene in favore di quale paese estero), poi sarà il turno di commissioni bancarie per autorizzare il trasferimento del danaro, poi ancora il compenso per la piattaforma, e così fino a quando la vittima non avrà esaurito completamente ogni propria risorsa. La leva psicologica anche in questa fase gioca un ruolo fondamentale: la vittima si rende conto che probabilmente non rivedrà più il proprio danaro, ma ha investito talmente tanto da non avere null’altro da perdere e versare le ultime migliaia di euro è l’ultima speranza per salvarsi dalla bancarotta. Così si continua a pagare, a pagare e a pagare ancora.
Il tragico epilogo: le richieste di pagamento diventeranno incessanti fino ad essere materialmente insostenibili e la vittima si rassegnerà generalmente a non poter rientrare in possesso del proprio danaro, proprio per l’impossibilità di versarne altro, per pagare le spese. Alla fine il conto verrà probabilmente chiuso e non resterà più alcuna traccia né del capitale investito né dei rendimenti miracolosi ottenuti con le operazioni finanziarie.
Per cui, se sei stato truffato da una finta piattaforma di trading on line o se hai utilizzato uno strumento di pagamento tracciabile, allora potresti essere ancora in tempo per recuperare il tuo denaro.
Mi permetto quindi di consigliarvi questo sito posto a difesa dei consumatori, in particolare di chi è stato truffato da piattaforme di trading online: https://www.difesaconsumatori.com/truffato-dal-trading-on-line/?gad_source=1&gclid=CjwKCAiAtt2tBhBDEiwALZuhALGSLmalFATx0Lk8KZ-whZ9CnhSYdAUXKlhZ1KKCEauGTg06Ec1i2hoChFMQAvD_BwE

Vuoi provare il trading online??? Esistono piattaforme legalmente autorizzati nel nostro Paese, sfoglia per sapere quali sono…

Innanzitutto prima di cominciare a imbattersi nel trading online bisogna sapere che sono poche le piattaforme che vi avvertano che si tratta di strumenti complessi e che presentano un rischio elevato di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria…. 

Difatti, il 74% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando!!! E’ necessario quindi sapere bene il loro funzionamento e se ci si può permettere di perdere i propri soldi…

Inoltre, nell’ambito del trading online occorre prestare la massima attenzione ai broker a cui ci si rivolge; il web offre molte opportunità per investire il denaro in maniera autonoma, ma ci sono molte insidie e tante truffe.

Quando si opera in questo settore è opportuno rivolgersi unicamente alle piattaforme autorizzate Consob, che sono le uniche a essere regolamentate. Il mercato riserva alcuni rischi, ma ci sono anche alcune garanzie per i risparmiatori, adottate solo dai portali regolarmente registrati presso la Commissione nazionale per le società e la Borsa.

Quindi, quando si sceglie un portale per svolgere il trading online, è importante prestare attenzione ad alcuni elementi. Le piattaforme autorizzate dalla Consob garantiscono le tutele previste dalle norme per gli investitori. La regolamentazione della Commissione prevede controlli costanti, che permettono di revocare la licenza all’operatore qualora commetta un illecito. Il primo parametro da usare per verificare l’attendibilità del sito, è l’esistenza di una registrazione alla Consob.

Prima di iscriversi e aprire un conto, è bene quindi accertare il possesso dei requisiti specifici. 

Bisogna conoscere la sede del broker, che può essere anche all’estero. Europa, Stati Uniti d’America e Australia, ad esempio, hanno una regolamentazione per queste attività, mentre altre nazioni ne sono prive, quindi i risparmiatori possono rischiare di non vedersi riconosciuti diritti fondamentali. Alcune imprese del settore possono avere più filiali. Diffidate quindi dai siti con una sola sede in aree geografiche prive di leggi a tutela di chi investe.

Un altro fattore determinante nella selezione del broker è la presenza di promesse fasulle sul sito e/o anche attraverso “influencer” o “testimonial”, quelli seri non vi prometteranno mai nulla!!! 

D’altronde, nessuno può proporre e/o assicurare guadagni facili, quindi se si trovano messaggi che invitano ad aprire un conto per ”ottenere alti profitti in fretta”, è bene cambiare piattaforma. Non va fatto alcun deposito!!!

Lo stesso vale per i portali del genere pubblicizzati via posta elettronica. Inoltre, va considerato che non ci possono essere rendimenti più alti di quelli di mercato. Il trading online è contraddistinto da un rischio elevato e viene sempre messo in evidenza con avvisi appositi dalle piattaforme regolamentate dalla Consob.

Mi permetto infine di elencarvi alcune delle piattaforme autorizzate dalla Consob a cui potete iscrivervi ed i cui broker regolamentati dalla Commissione hanno sede in Italia o in altre nazioni in cui vi sono leggi specifiche a garanzia dei risparmiatori.

Alcuni di essi offrono pacchetti virtuali con cui si può iniziare a investire in maniera fittizia, per poter comprendere il funzionamento del trading… 

Degiro

Il broker Degiro ha una licenza Consob ed è molto utilizzato dai traders. La piattaforma è stata aperta nel 2008 e l’operatore finanziario ha sede ad Amsterdam. Il deposito minimo per aprire il conto è pari a 0,01 euro, mentre la commissione minima è di 0,50 euro e vengono messi a disposizione migliaia di ETF con spread competitivi e oltre 30 mila titoli azionari, anche se non c’è il conto demo.

eToro

Un altro broker particolarmente conosciuto è eToro, che offre social e copy trading. Gli investitori possono contare su tantissimi strumenti finanziari con uno spread sul forex che parte da 1 pip. Ci sono molte azioni e un conto demo per provare comprare e vendere senza rischi. Il deposito minimo ammonta a 50 euro e si possono acquistare azioni frazionate da 10 euro.

Pepperstone

Il broker non prevede un deposito minimo, ma viene consigliato un versamento iniziale di almeno 200 euro. Gli asset disponibili sono circa 200, compresi forex, criptovalute, indici, azioni e materie prime. Gli spread, che partono da 0 pip sono decisamente competitivi per il mercato.

IG Markets

Il broker è molto noto ai traders professionisti. Questa piattaforma autorizzata ha la possibilità di agire come sostituto d’imposta, così da occuparsi degli adempimenti fiscali supportando i risparmiatori. Per operare serve un deposito minimo di 300 euro e si ha modo di scegliere tra più di 17 mila asset, incluse le obbligazioni e le Vanilla Options.

Admirals

La piattaforma autorizzata da Consob consente ai risparmiatori di investire su azioni e CFD. Basta 1 euro per aprire un conto, ma ne servono 100 per avviare la compravendita degli asset. Lo spread parte da 0 pip, risultando tra i più convenienti del mercato.

XTB

Il portale è attivo dal 2002 e non chiede un deposito minimo. Le persone interessate possono investire in vari asset, con oltre 5 mila azioni e altri prodotti finanziari. Fino a 100 mila dollari non vengono applicate commissioni sul mercato azionario.

Plus500

Il provider applica commissioni molto contenute sui depositi, che devono essere di almeno 100 dollari statunitensi. Gli investimenti disponibili riguardano in maniera esclusiva i prodotti CFD, comprese le opzioni call-put. Il conto demo non ha limiti di durata.

Interactive Brokers

La piattaforma è tra le maggiori negli Stati dell’Unione Europea, non richiede un deposito minimo ma, per evitare l’applicazione delle commissioni di mantenimento del conto, vanno versati almeno 2 mila euro. La grande varietà di asset, inclusi gli ETF, rende il portale interessante per i traders, che pagano un minimo di 2 euro a transazione.

Fineco

L’operatore italiano ha sede a Milano ed è attivo dal 1999 offrendo trading di azioni, opzioni, CFD e futures. Non essendoci un deposito minimo, i conti si adattano a qualsiasi tipo di investitore. Gli spread sul forex partono da 1 pip.

ActivTrades

Il portale inglese è stato fondato nel 2001 e non prevede un deposito minimo. Sul sito ci sono svariati strumenti finanziari di ogni tipo e lo spread iniziale è di 0,5 pip, classificandosi tra i più bassi del mercato sul forex.

Trading on line: attenti alle truffe promosse da "influencer" e ignari complici!!!

Alcuni giorni fa ho ascoltato sul web un’intervista compiuta ad una nota “influencer” che descriveva in modo semplice come guadagnare migliaia e migliaia di euro senza far nulla, semplicemente iscrivendosi ad un sito di trading online, versare €. 250,00 e vedere improvvisamente in poche ore il proprio denaro crescere… 

Un miracolo, un’intelligenza artificiale capace di indirizzare quei vostri soldi su investimenti in “Bitcoin” tali da farli crescere in poche ore, raddoppiandoli, triplicandoli, etc…

Per cui, quando vi vengono suggerite proposte come quella di sopra, la prima cosa da chiedersi è: quale bisogno hanno di voi queste società!!! 

La risposta comprenderete come sia implicita nella domanda: il vostro denaro!!! 

E sì… perché di questo si tratta, riuscire a prenderlo, promuovendolo con altro, peccato che quest’ultimo è solo virtuale, ma non solo, la maggior parte di esso – sempre nel caso in cui si fosse per come promesso nel tempo alimentato – quando ufficialmente richiesto, non rientra nelle vostre tasche nelle stesse modalità o per gli usi a cui eravate abituati, ma sotto forma di moneta elettronica, difficile da spendere se non presso quei punti vendita che accettano per l’appunto denaro digitale…       

Ho visto quindi in quel programma il presentatore invogliato a sottoporvi a quell’app e in totale buonafede ha investito la somma richiesta, ponendo successivamente la propria pagina social per descrivere l’app in questione e se essa stesse garantendo i risultati dichiarati dall’influencer; difatti, con il passar dei giorni, egli stesso ha potuto descrivere e quindi confermare che se pur poco alla volta, quel proprio conto stesse aumentando!!!

Ora, vorrei ricordare come uno dei trucchi solitamente utilizzato solitamente da chi vive d’espedienti come ad esempio il gioco delle tre carte o della campanella proposto in alcune strade cittadine, è l’uso e quindi l’assistenza di complici che celati tra quei giocatori, inducono il cosiddetto “pollo” a farsi fregare sempre più soldi…

E qui è la stessa cosa!!! 

Il presentatore che opera in buonafede e quindi ripeto non rappresenta il complice, si fida ciecamente di accettare la proposta dell’influencer, il quale però (forse) potrebbe aver concordato con i gestori di quell’app quel momento di notorietà in Tv, lo stesso che poi avrebbe permesso a quella stessa app – a seguito del numero consistente di ascolti  – di ottenere una crescita certamente esponenziale di richieste e quindi il ricevimento su loro c/c di bonifici…

Quindi, ciò che poteva sembrare un semplice scoop nato casualmente così… sul momento, è stato possibilmente (nessuno d’altronde possiede le prove, ma certamente l’ipotesi può ritenersi anche valida…) programmato a tavolino, tra l’influencer ed il gestore/i di quell’app, i quali, quest’ultimi, conoscendo le mosse che a breve si staranno per susseguire in diretta su quel programma Tv, sono pronti a mettere in atto lo stratagemma, un’amo per tutti quei pesci pronti ad abboccare…

Come riportavo sopra, quei programmatori sono già a conoscenza di quanto sta per accadere e del soggetto terzo che sta per cadere nel tranello; nel caso specifico infatti il presentatore non viene utilizzato come pollo per prelevargli denaro, bensì egli – ignaro della trappola che sta per compiersi –  diventa a sua insaputa “testimonial” indiretto di quell’app, perché dopo solo pochi minuti sarà egli a confermare che il proprio denaro sta crescendo, una circostanza quest’ultima che ripeterà anche nei giorni seguenti!!!

Ma infatti quanto sostiene è la verità, ma non perché un’IA è riuscita dove ‘l’uomo fallisce, bensì… è proprio l’intelligenza umana a fare la differenza, in quanto quest’ultima conosce a priori il nominativo di chi stava per eseguire sul loro conto quel bonifico, e quindi si tratta semplicemente di alimentare quel denaro ricevuto con piccoli interessi, affinché egli (e quindi non più l’influecer) evidenzi la crescita del proprio conto, diventando senza volerlo, egli stesso “influencer” di quell’App e così l’illusione è stata creata ed quei poveri spettatori ignari, diventano i nuovi polli da spennare!!!

CONTINUA

Nel parlare sui Tg d’Influencer, Testimonial, Followers e beneficenza, si distoglie l’attenzione dal vero problema: la corruzione!!!

Ho appena ascoltato che il Consiglio dei ministri ha approvato un ddl contenente norme finalizzate a rendere più trasparente la beneficenza, con misure più stringenti anche per testimonial e soprattutto influencer…

Il  nuovo ddl stabilisce difatti che sia i produttori che i professionisti, comunichino all’Antitrust l’attivazione di una nuova attività promozionale ed il termine entro il quale è stato effettuato il versamento dell’importo. In caso di violazione sono previste sanzioni da 5mila a 50 mila euro a cui segue il 50% ricavato delle eventuali sanzioni che verrà utilizzato per iniziative solidaristiche!!!

Certamente un passo avanti per fare chiarezza e/o per contrastare quelle movimentazioni di denaro, se pur a volte compiute per fini filantropici, ma visto che parliamo di denaro mi chiedevo, perché eguale provvedimento non viene posto in atto per tutte quelle figure istituzionali e/o semplici pubblici ufficiali che hanno evidenziato d’aver esercitato pratiche corruttive???

Mi riferisco a quelle persone che nell’esercizio delle proprie funzioni fanno uso di richieste personali per procurare a sé o ad altri, un indebito vantaggio o il pagamento di una somma o di un’altra utilità non dovuta, anche in natura…

Ecco perché condivido quanto ha detto Papa Francesco: Dio ci ha comandato di portare il pane a casa con il nostro lavoro onesto!!!

Invece scopriamo che il genitore dava da mangiare ai suoi figli pane sporco. E i suoi figli, forse educati in collegi costosi, forse cresciuti in ambienti colti, avevano ricevuto dal loro papà come pasto sporcizia. Perché il loro papà portando pane sporco a casa aveva perso la dignità!!! 

E questo è un peccato grave: perché magari s’incomincia forse con una piccola bustarella, ma è come la droga.

E anche se la prima bustarella è piccola, poi viene quell’altra e quell’altra: e si finisce con la malattia dell’assuefazione alle tangenti!!!

Siamo davanti a un peccato tanto grave perché va contro la dignità. Quella dignità con la quale noi siamo unti col lavoro. Non con la tangente, non con questa assuefazione alla furbizia mondana. Quando noi leggiamo nei giornali o guardiamo sulla tv uno che scrive o parla di corruzione, forse pensiamo che la corruzione è una parola. Corruzione è questo: è non guadagnare il pane con dignità!!!

Per cui, invece di perder tempo parlando della Sig.ra Ferragni e di quei cosiddetti “influencer” (che tra l’altro “influenzano” come ho scritto più volte quei poveri rincoglioniti che per mancanza di personalità sono lì ad acquistare quei prodotti suggeriti pur di ottenere un eventuale beneplacito, ma d’altronde questi “followers” sono simili a molti miei connazionali che per compiacere i loro politici, calciatori o sportivi, attori e cantanti… si mettono in fila per applaudirli, auspicando che anch’essi attraverso quella riflessa visibilità possano elevarsi attraverso un autografo o una foto in loro compagnia, postata il più delle volte nei social, al fine di appropriarsi di un’autostima che sanno ahimè esser assente…), perché non si fa in modo che tutta questa diffusa corruzione abbia un fine!!!

Caro governo Meloni, è tempo quindi d’andare oltre panettoni, uova e colomba, perché tra un po’, con quanto sta per accadere nel mondo, di quei testimonial e soprattutto di quei dolciumi sponsorizzati, forse… ne ricorderemo soltanto il sapore!!!