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Strage dei Georgofili, quando il Teatro racconta la storia…

Mi permetto di riproporre una pagina degli amici di Facebook di Castelfiorentino che stasera 20 ottobre alle ore 21.00, al Ridotto del Teatro del Popolo presentano uno intitolato “Il paese nelle mani”, nato per volontà dell’Associazione Familiari Vittime Strage di via dei Georgofili di cui proprio il presidente Luigi Dainelli è originario di Castelfiorentino. 

Il regista Nicola Zavagli l’ha definita ”un’orazione civile”, che respinge qualsiasi forma di spettacolarizzazione della storia per affidarsi unicamente alla “nuda parola”, attenendosi soltanto ai fatti. 

E’ questo il biglietto da visita de “Il Paese nelle mani”, spettacolo dedicato alla Strage dei Georgofili avvenuta a Firenze per mano mafiosa nel 1993 in cui morirono cinque persone e cancellando un’intera famiglia. 

La serata,  promossa dalla Compagnia Teatri d’Imbarco e Insetttostecco in collaborazione con l’Associazione tra i Familiari delle vittime della Strage dei Georgofili e il patrocinio del Comune di Castelfiorentino, presenta una lucida riflessione su un periodo cruciale della storia d’Italia, tra il 1992 e il 1994, quando si verificarono ben sette stragi di mafia. 

Lo spettacolo, interpretato da Beatrice Visibelli, scaturisce da un’attenta analisi che Nicola Zavagli, regista e autore del testo, ha svolto esaminando gli atti dei vari processi che si sono tenuti a Firenze nel corso degli anni, alla ricerca della verità, senza lasciarsi trasportare dalle “possibili ipotesi e congetture”, ma solo raccontando “i fatti accertati nei processi”.   

L’Associazione Familiari Vittime della Strage dei Georgofili, da sempre impegnata nella preservazione e nella diffusione della memoria attraverso ogni possibile linguaggio (dalla musica alla poesia, all’arte, al teatro) ha fortemente sostenuto l’idea di questo spettacolo, realizzato lo scorso anno in occasione del 28° anniversario della strage. Il suo presidente, Luigi Dainelli, ha manifestato il desiderio che venisse presentato anche al Ridotto del Teatro del Popolo, essendo originario di Castelfiorentino. 

“Abbiamo accolto con piacere la proposta di Luigi Dainelli, presidente dell’associazione familiari delle vittime – osserva il Vicesindaco con delega alla Cultura, Claudia Centi – per questo spettacolo teatrale di impegno civile che si sofferma su uno dei periodi più difficili della nostra storia, come i primi anni Novanta, segnati dalle stragi di mafia, che causarono la morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e decine di innocenti, di cui cinque nella strage causata da una bomba posizionata vicino all’Accademia dei Georgofili a Firenze nel 1993. 

Condivido pienamente quanto riportato dalla Amministrazione di Castelfiorentino ed è il motivo per cui mi sono permesso di riproporre questo post: Diffondere la memoria, in particolare tra le nuove generazioni, è sempre stato uno dei punti fermi di questa Amministrazione, per cui invito tutti i cittadini a partecipare allo spettacolo di giovedì sera, che è libero e gratuito”. 

La direzione organizzativa dello spettacolo è di Cristan Palmi, organizzazione Nicoletta Maria Loisi e Francesca Pingitore. Luci e fonica Alice Mollica.

Info e prenotazioni: info@teatridimbarco.it, 329.4187925, 055310230

LA SCHEDA

Nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993, a Firenze in via dei Georgofili, scoppia un’autobomba che provoca il crollo della Torre, dove ha sede l’Accademia dei Georgofili. Muoiono Caterina Nencioni (di 50 giorni), Nadia Nencioni (9 anni), Angela Fiume (36 anni), Fabrizio Nencioni (39 anni), Dario Capolicchio (22 anni), quest’ultimo giovane studente che soggiornava di fronte alla Torre. I feriti sono 48 e i danni sono ingenti al patrimonio artistico circostante. Per questo attentato, avvenuto per mano mafiosa, saranno comminati a conclusione di un lungo iter processuale 15 ergastoli.

Quel "teatrino" della politica siciliana…

Definire la politica un teatro… è qualcosa di per se corretto. 
D’altronde, come non tener conto che proprio il teatro, da sempre, ha rappresentato lo spazio nel quale l’attore si rivolge al suo pubblico… 
Egli parla, manifesta ad alta voce e con la gestualità esprime ciò che pensa, dichiara pubblicamente le proprie convinzioni e dissente – se pur utilizzando quasi sempre la satira – dall’operato svolto da parte dei governanti…
Potremmo fondere quanto è avvenuto nel corso dei secoli nel teatro, con quanto avviene oggi in politica… 
Per sua stessa natura, il teatro rappresenta la società che lo circonda, non solo per il fatto di utilizzare uno spazio pubblico, ma perché quel contesto agisce nelle menti del pubblico, li conduce a riflettere, a valutare il luogo in cui vivono e la società nella quale si trovano, ma soprattutto, manifesta l’esigenza di cui quest’ultima… ha fortemente bisogno. 
La stessa cosa fa la politica o meglio i suoi interlocutori, dimostrano anch’essi d’avere bisogno del pubblico, tentano in ogni modo, di convincere le persone presenti a fare le scelte giuste, in particolare, finalizzano quei loro discorsi, affinché possano quegli uditori, seguirli nel loro programma, presentato a tutti in maniera chiara, in quanto, ci si trova trova tra soggetti, le cui opinioni possono essere assai diverse dalle loro…
La consuetudine infatti, prevede che bisogna compiacere quella gente, in modo da tenerla legata a se, quasi “obbediente”, affinché non si giunga mai a farle esprimere, quella propria libertà culturale e morale, la stessa che ha indotto nella storia ad insurrezioni popolari rovinose e facendo sì che i cittadini, abbandonassero di fatto quel posto loro assegnato “d’obbedienza”!!!
Il teatro d’altronde è come la politica, è tutto falso!!!
C’è sempre dietro le quinte qualcuno che manovra i fili, lo stesso che cambia di volta in volta la scena… mentre gli attori, quelli, recitano una parte, leggono un copione già scritto e nessuno di essi tenta d’improvvisare, perché chi lo fa, esce fuori per sempre da quel palco e non potrà più farne ritorno…
Molti di loro difatti, sono come semplici comparse… non hanno ruoli principali e si accontentano di stare dietro agli altri.
Possiamo definire quanto avviene… una finzione!!!
La stessa finzione della candidatura compiuta da La Vardera …
Il candidato a sindaco di Palermo che, si è presentato in politica (sembra che dietro ci fosse la regia de “Le Iene”), per girare con una telecamera nascosta, quanto stava accadendo dietro la politica palermitana, il tutto per realizzare un film/documentario…
E’ successo un caos… 
Lo hanno definito “criminale”, un uomo che ha truffato i palermitani, sono tutti infuriati con lui… anche le forze dell’ordine sono dovute intervenire per difenderlo…
Sì, era tutta una finzione nella quale egli, interpretava la parte di se stesso!!!
Sembra che in quelle registrazioni ci sono tutti… da Cuffaro a Miccichè, da Orlando a Ferrandelli… e potete immaginare ora la preoccupazione per quel video, che potrebbe condizionare il futuro di quei candidati delle liste ed anche dei loro stretti collaboratori…
E dire che La Vardera è stato votato da circa 7.000 persone, non sono pochi, per come ho letto in giro… anzi tutt’altro e facendo dopotutto quanto fanno in molti, ha copiato un programma da un altro candidato sindaco, usufruendo nel contempo, di un cameraman personale (Italia1)… Qualcuno ora va dichiarando, che ha preso per il c… tutti!!!
Non comprendo l’attacco aggressivo nei riguardi di La Vardera, anche perché chiedo a Voi: la maggior parte di coloro che sono seduti in quelle poltrone cosa fanno di diverso??? C’è forse qualcuno tra voi, ancora convinto che si stanno spendendo per la comunità??? Poveri illusi… 
Il bello è che ora, nessuno tra quelli ripresi, vuole concedere la propria liberatoria…
Ma scusate, cos’è che li preoccupa??? Tanto sappiamo già come andrà a finire… 
Se la trasmissione televisiva verrà limitata o impedita… vedrete – in un modo o in un altro – quel video uscirà sul web ed allora sì che saranno guai per tutti quegli “attori” non volutamente protagonisti!!!
Vorrei concludere, a proposito del teatro e della politica, con quanto diceva William Shakespeare: “Presta a tutti il tuo orecchio, a pochi la tua voce e ricorda sempre che… c’è poca scelta tra le mele marce”!!!

C’è una talpa in Tribunale!!!

Con questa frase l’ex direttore di sala del Teatro Massimo di Palermo, Alfredo Giordano, si è espresso dinnanzi al Pm che lo stava interrogando…
Anche gli insospettabili colletti bianchi, iniziano a pentirsi, proponendosi ora, a collaboratori di giustizia…
Durante l’interrogatorio (ancora per lo più segretato), l’ex direttore ha dichiarato di fare parte del clan di Villagrazia – Santa Maria di Gesù,  decidendo di confidare ai magistrati del Tribunale di Palermo quanto a sua conoscenza…
Era già sotto controllo dei militari a causa di quella sua vicinanza a certi ambienti mafiosi… 

Ora a quasi un anno di distanza da quel suo arresto ha deciso di parlare… dichiarando di essere da sempre contrario a cosa nostra, ma che giustifica quelle sue amicizie, in quanto d’origine da amicizie d’infanzia…

Ovviamente nessuno ha creduto a quelle sue dichiarazioni, soprattutto perché, non erano di fatto supportate con atti concreti, viceversa, da alcune intercettazioni, si è avuta la conferma che vi fosse, da parte dell’indagato, una vera e propria predisposizione a quella associazione, come ad esempio, dando la coperture ad alcuna latitanti o il sostegno elettorale a politici… tra questi vi era un candidato alle regionali con il “Grande Sud”, che si sarebbe impegnato a pagare 30 mila euro per 500 voti, ma sembra che poi… non se ne fece nulla.
Ma la cosa più grave è quando racconta di avere all’interno del Tribunale di Palermo delle amicizie… precisamente con un giudice donna (chissà perché, ma il sottoscritto ha già un nome in mente e “non è l’unico che conservo in questa mia testa”) e che questi contatti avrebbero consentito ad egli, di far dissequestrare alcuni beni beni a due mafiosi…

Infine ha dichiarato che altri due dipendenti, sempre all’interno di quel teatro, si erano improvvisati banchieri, sì… prestavano denaro applicando tassi d’interessi d’usura…
Ed allora…desideravate vedere qualche fiction sulla mafia in tv??? No… basta andare al Teatro!!!!

Incredibile a Catania: finalmente fioccano le multe per divieto di sosta!!!

Se non l’avessi visto con i miei occhi… non ci avrei mai creduto!!!
Passeggiavo su Via S. Euplio e mi sono accorto che su alcune macchine posteggiate in doppia fila, erano state poste nei tergicristalli, copia dei verbali d’infrazione…
Dopo aver svolto alcune commissioni, mi sono ritrovato in Corso Sicilia ed anche lì… tra doppie e triple file, le contravvenzioni fioccavano ovunque!!!
Ho pensato… ma cosa sta succedendo a Catania…???
A cosa è dovuta quest’improvviso contrasto alla maleducazione, cos’è… forse il Comune ha necessità d’incassare denaro ed allora ha messo (finalmente) in moto tutto il corpo dei vigili urbani???
D’altronde… non so come spiegare altrimenti, questa nuova iniziativa di contrasto…
Comunque, proseguendo per Via Carlo Felice Gambino e attraversando Via Santa Maria di Betlem… (una strada quest’ultima… dove ogni giorno vi è una seconda fila posteggiata per 12 ore al giorno, senza che mai nessun vigile, faccia qualcosa per evitare quell’abuso…), noto come in tutte le auto posteggiate in doppia fila, vi è presente un verbale di contestazione…       
Sono tutte multe per divieto di sosta, anche perché questo rappresenta –visti gli aumenti dei pedaggi nelle strisce blu– il fenomeno quotidiano preferito dai miei concittadini, che sono sempre più alla ricerca di spazi vuoti, lasciati liberi dal Comune, che consentono per l’appunto di parcheggiare la propria auto senza alcuna preoccupazioni e soprattutto senza dove scucire un euro…
Tra i tanti problemi che assillano ognuno di noi… in particolare se questi sono automobilisti, occorre sommare quella mancata serenità nel dover ricercare una preziosa sosta libera… in questa nostra città.
Se a quanto sopra inoltre s’accorpa la presenza dei cantieri stradali che limitano la possibilità di sosta a quei veicoli… ecco che la disperazione degli automobilisti, raggiunge il massimo d’espressione!!!
Si parla sempre di realizzare parcheggi multi-piani, di trasformare alcune piazze, di riconvertire spazi inutilizzati… ma quando si tratta di compiere quelle opere, non si conclude mai nulla o meglio, si fanno passare progetti privati -presentati in maniera celati per realizzare attività commerciali – e successivamente fatti passare per parcheggi pubblici, dopo aver “imbruttito” la bellezza di quelle nostre piazze!!!
Comunque, finalmente sono giunto alla mia auto… ed anche lì accanto, su un auto posta in doppia fila… c’è esposta una contravvenzione!!!
Proseguo… ma all’improvviso lo sguardo cade su quella contravvenzione, m’incuriosisce per come è scritta… la prendo, la leggo e mi accorgo che è il fac-simile di un “Verbale di contestazione”…
C’è scritto: violazione del codice del divertimento; se questa fosse stata una vera contravvenzione avresti dovuto pagarla… con la stessa cifra  invece, potrai cederti un paio d’ore di spensieratezza ogni mese con il “Teatro dei Saitta”…
Ecco spiegata quella misteriosa ripresa di legalità nella nostra città e chissà se forse in quel Teatro di Via Sassari, tra risate a crepapelle… non si discuta concretamente per risolvere la questione dei parcheggi, di quelle inesistenti contravvenzioni, della possibilità di adibire a parcheggio quegli inutili piazzali della città e chissà se forse… tra un momento d’ilarità ed un sonoro e prolungato gemito… sia possibile concretizzare qualche idea concreta, che realizzi qualcosa di positivo per dare nuovo impulso alla risoluzione dei problema di questa città…
Sperare nelle capacità di chi dovrebbe compiere quel miracolo è quantomeno difficile, se non impossibile: dopotutto, se non vi è stata mai la volontà di riuscirci in tutti questi anni, non si comprende perché, dovrebbero raggiungere quei risultati proprio adesso!!!

Il mistero del parcheggio… perduto!!!

Da sempre, una delle emergenze legate alla mobilità di Catania era la necessità di realizzare nuovi parcheggi nel centro storico, della nostra città. 
Come sappiamo, di questi qualcuno è stati realizzato, altri sono in corso, altri ancora debbono iniziarsi, alcuni hanno purtroppo subito trasformazioni più o meno legittime, altri invece realizzati quali parcheggi-scambiatori per collegare cioè l’esterno della città con il centro, sono risultati inutilizzati e riconvertiti ad uso fiere nei periodi festivi, altri iniziano ad essere collegati attraverso bus-veloci.
I problemi quindi alla fine restano tutti e le persone continuano a giungere con le proprie autovetture in città, cercando di utilizzare quei pochi parcheggi disponibili, che tra strisce blu e parcheggiatori abusivi sempre presenti, garantiscono quella discreta soluzione al problema.
Volendo riepilogare sappiamo che la magistratura deve ancora intervenire su alcuni progetti sospesi quali: piazza Verga, via Asiago e piazza Lupo; inoltre che è stata annunciata l’apertura del parcheggio di piazza Europa, ma dove assistiamo ancora a lavori in corso, ed infine che tutti gli altri progetti proposti, sono rimasti soltanto sulla carta…
Per cui, in un momento nel quale, trovare un posto/parcheggio è considerato quasi un colpo di fortuna, vi sembrerà assurdo saperlo, ma nel centro di Catania, precisamente in Via Luigi Sturzo, esiste un parcheggio con circa 65 posti, giornalmente VUOTO!!!!
Vuoto??? Sì vuoto, come vogliamo definirlo: libero, carente, assente, svuotato, privo di qualunque essere e mezzo, cioè non c’è nessuno e cosa incredibile, nessuno ci parcheggia!!!
Nella precedente gestione e cioè fino a qualche mese fa, era sempre pieno, non c’era un posto libero, oggi si hanno a disposizione 65 posti, a qualunque orario della giornata… e dire che è organizzato bene, con barriere mobili poste all’ingresso, telecamere a circuito chiuso, gettoniera elettronica per i pagamenti e si paga come nei parcheggi esterni e cioè quelli posti sulle strisce blu…
Allora mi sono chiesto perché è sempre vuoto???
Discutendo con alcuni vicini residenti ho scoperto che la stra-maggioranza non parcheggia in quanto non essendo presente alcun custode, ritiene il parcheggio abbandonato e soggetto a qualsivoglia atto vandalico…

Inoltre un giorno, provando ad entrare nel parcheggio, dinnanzi all’ingresso, mentre attendevo che la barriera s’alzasse, sono stato casualmente avvicinato da un soggetto, che gentilmente mi consigliava di non parcheggiare all’interno di quella struttura, in quanto a suo dire, non era molto sicura poiché non controllata…

Quindi mi chiedo, a cosa serve avere realizzato un parcheggio come questo, se alla fine non viene utilizzato, perché spendere soldi, per ripulirlo, recintarlo, asfaltarlo, ecc…, se poi alla fine nessuno lo utilizza…
Spero che i dirigenti della società che oggi gestisce questo parcheggio, avendo potuto valutare l’inconsistente ingresso economico che quotidianamente questo realizza, si convincano d’iniziare a prendere delle misure celeri, per rilanciare un parcheggio, necessario se non fondamentale per tutto il centro, in particolare la sera per quell’area limitrofe, che porta direttamente attraverso Via Coppola verso la “Movida Catanese” e cioè tra Via di S. Giuliano e Piazza Teatro Massimo…
Quindi mi chiedo, dal momento che è già presente un locale adibito a custodia, perché non destinare alcuni dipendenti della società, a mansioni di vigilanza e assistenza, in modo da poter sorvegliare ma soprattutto garantire, sia la gestione del parcheggio ma soprattutto l’incolumità di quanti ovviamente desiderano parcheggiare…
       

Le relazioni instabili… di Amalia Salemme

Palermo, una città nuova, in trasformazione, una cultura libera dal volersi esprimere, il pensiero diventa azione, l’agire… accende l’anima,  e tutto questo, attraverso nuovi percorsi, che, provenendo da ambiti diversi, convogliano come raggi, in un unico fuoco, un desiderio comune di esserci!!!
L’arte quindi diventa promotrice di un processo di sviluppo, non più condotto in silenzio, ma urlato per provocare e denunciare, nocciolo dell’agire, ad uno stile di vita, ormai fortemente condizionato.
Questa città … non è come le altre città; di giorno vieni immerso come un fiume roboante, senza alcuna volontà, diventando acqua che segue la corrente…; la notte invece, quel distaccato silenzio, si rivela capace di coinvolgere spontaneamente un pubblico vasto, eterogeneo e variopinto. Se la guardi così,  sembra tutta piazze e palazzi,  ma quando cominci ad entrarci dentro, è come una foresta…piena di vita e di forti vibrazioni.
Si avverte sempre più, la necessità di ritrovare valore nella cultura; gli eventi artistici, avvicinano e mostrano le contraddittorietà di questa bellissima città, dove per capirla nel suo profondo, bisogna viverla, capire le tante sfaccettature culturali e mai uguali, caratteristiche che si erano perse e addormentate ormai da troppi anni.
Il teatro-danza, da voce all’improvvisazione, dove gli attori, alla ricerca di nuovi percorsi creativi,  vogliono lanciare un segnale, simbolo ed esigenza, sempre più pressante, di quella incontenibile testimonianza, nel creare un’idea partecipata di arte.
Tutti coloro che, desiderosi di condividere questo momento, vengono attratti, per vivere coscientemente gli spazi di una realtà trasfigurata; un laboratorio aperto, in cui possono convivere tutte le tendenze sociali, che qui si ritrovano per chiedere una sola cosa… ” Arte “.
Viene messo in risalto la necessità di cambiare, attraverso un dialogo in grado di riattivare l’inconscio, desiderio ed espressione di comunicare la propria voglia di trasformare il pensiero di una città, di cambiarla,  perché no, attraverso il gesto danzato.

La competenza professionale accompagnata da una particolare abilità esecutiva, nei gesti del corpo, avvalendosi anche di un ” caos creativo ” completato da un apprezzabile “dialogo coloristico e tonale”, rara preziosità visiva, conferente all’intero spettacolo,  un particolare ed accattivante pregio artistico ed espressivo. 
Vi giunga quindi, l’espressione del mio più vivo e sentito plauso e compiacimento, per la significativa valenza artistica, per l’improvvisazione dei suoi attori, per le suggestive ed interessanti tematiche sulle relazioni affettive che, sempre ed ovunque in maniera diversa, prendono a manifestarsi…
Straordinaria la suddivisione dei ” Quadri “, dove le differenze si esaltano, prendono forma, si trasformano e si completano…, il crescente bisogno, di chiedersi chi siamo e come siamo stati, nel condividere le nostre relazioni…; un elogio anche al ” Quadro VII Tango ” condotto brillantemente dal maestro Diego Calarco.
Permettetemi inoltre di fare un ringraziamento alla mia amica Alessandra che mi ha permesso di parteciparvi, ed un apprezzamento con lode a Francesca Vaccaro, alta professionalità di splendida recitazione, espressione di una libertà di pensiero, dove gesti e ritmi travolgenti, diventano un tutt’uno col il proprio corpo…
” Le relazioni Instabili ” – Teatro Ccp Agricantus – Palermo