Archivi categoria: svezia

Contrastare l’evasione: abolire il contante è davvero la soluzione?

Il sottoscritto è da sempre convinto che l’eliminazione del contante sia l’unico modo per combattere efficacemente l’evasione e, di conseguenza, la corruzione dilagante. Tuttavia, so bene che questa idea suoni utopistica a molti.

Del resto, di utopie ne siamo pieni, soprattutto quando si parla di politica. Prendiamo il Green Deal: l’Europa ha imposto la fine dei motori a combustione, promuovendo l’elettrico come soluzione miracolosa all’inquinamento. Peccato che il problema ambientale sia globale, mentre la transizione forzata ha creato crisi industriali, fabbriche in difficoltà e un mercato impreparato. Risultato? Un disastro annunciato.

Ora, forse per distogliere l’attenzione dai veri problemi economici, si punta il dito contro il contante. L’idea è semplice: meno denaro fisico in circolazione significa più pagamenti tracciati e meno evasione. Sulla carta, è inappuntabile. Ma nella realtà? Le cose si complicano…

Da un lato, chi come me sostiene la moneta elettronica la vede come un’arma fondamentale contro evasione e riciclaggi, dall’altro, i critici osservano che questo sistema avvantaggi soprattutto le banche, che lucrano su commissioni e costi aggiuntivi.

E non dimentichiamo il contesto attuale: incertezza politica, economica e persino territoriale, con la guerra Russia-Ucraina alle porte. A ciò si aggiunge la sicurezza informatica: dati bancari, finanziari e istituzionali sono costantemente sotto attacco. Non a caso, mentre molti Stati europei spingono per abolire il contante, paesi come Svezia e Norvegia – pionieri di questa transizione – stanno facendo marcia indietro. Perché? Perché in caso di conflitto o cyberattacco, un sistema basato solo sul digitale potrebbe collassare, lasciando i cittadini senza mezzi di pagamento.

Ironia della sorte, oggi gli stessi che predicavano la fine del contante consigliano di tenere denaro fisico per le emergenze. Un paradosso che dimostra quanto la questione sia complessa.

Ed allora, cosa fare?

Se da un lato il contante favorisce l’evasione, dall’altro i pagamenti digitali ci rendono vulnerabili a crisi e cyber-minacce. Serve una soluzione equilibrata. Ad esempio, si potrebbe contrastare l’evasione coinvolgendo direttamente i cittadini: trasformarli in “controllori volontari” dell’Agenzia delle Entrate, incentivandoli a inviare scontrini e fatture in cambio di un rimborso (5-10% della spesa) da utilizzare in detrazioni fiscali.

Nessuno ha la bacchetta magica, ma è cruciale affrontare il problema con pragmatismo, evitando rivoluzioni ideologiche che spesso creano più problemi di quelli che risolvono.

E voi, cosa ne pensate? Siete pronti a rinunciare del tutto al contante? O preferite un approccio più graduale? Il sottoscritto resta convinto che solo abolendolo si possa davvero colpire l’evasione, ma riconosco che la strada è ancora lunga e piena di sfide.

NON SIAMO IN SVEZIA!!!


Con questa frase pronunciata  dinnanzi ai deputati della commissione bilancio dall’ARS… il presidente di “Riscossione Sicilia”, Avv. Antonio Fiumefreddo, ha scatenato l’inferno…

Per essere più precisi la frase per intero diceva “Anche in questo palazzo c’è una parte della politica infiltrata, non siamo in Svezia…”!!!
Ma cosa avrà mai detto di grave quest’uomo… sì… sembra -almeno qui da noi- che quando qualcuno esprime il proprio pensiero, contrario a quello generale del sistema, viene immediatamente attaccato!!!
Ora scusate… ma perché c’è soltanto uno tra voi che vuole paragonare il sistema scandinavo a quello nostro???
La Svezia è uno dei dieci paesi del mondo dove vi è il più basso livello di corruzione, è considerato modello di perfezione per il resto del pianeta, un Stato che segue procedure trasparenti e dove gli effetti della criminalità sono ben circoscritti ed infine, una terra che risulta più facile da vivere e permette a chiunque di fare business…
Già, sembra tutto il contrario del nostro paese… o ancor meglio della nostra terra, dove quotidianamente assistiamo ad inchieste che riportano fatti e abusi compiuti che portano per l’appunto il nostro livello di corruzione, tra i più alti del mondo!!! 
Ma stranamente, quel nostro parlamento siciliano, invece di effettuare quelle necessarie politiche contro un sistema clientelare e mafioso, che da sempre ci soffoca e che lede i diritti di libertà di ciascun cittadino, si occupa di realizzare lavori d’aula, che dimostrano di esercitare in maniera marginale, una azione determinante necessaria al cambiamento nella nostra vita quotidiana ed allora mi chiedo, quanto sia realmente lontano quel pensiero espresso dall’Avv. Fiumefreddo…
Certamente comprendo come l’attuale presidente dell’Agenzia di riscossione non risulti a molti simpatico… io per primo in alcuni momenti degli anni scorsi, ho aspramente criticato alcune metodologie compiute da quella agenzia, nei confronti della società per la quale insieme a molti colleghi operavo quale dipendente… la “IN.CO.TER. S.P.A.” (sottoposta a quel tempo, a provvedimento di confisca da parte del Tribunale di Catania) e che “stranamente” proprio a causa dei provvedimenti compiuti dall’agenzia di riscossione, si erano di fatto inibito i conti bancari, non permettendo così alla società di continuare ad operare, ma soprattutto di poter pagare noi dipendenti di quanto allora (ed ancora oggi…) dovuto…
Difatti, proprio ieri, parlando con un mio amico, mi ha detto: “caro Nicola… mi sto abituando a leggere in maniera assidua il tuo blog, però c’è una cosa che non condivido, ed è… quando prendi le difese dell’Avv. Fiumefreddo“!!! 
Gli ho risposto: “molto probabilmente non avrai letto quanto ho scritto sul presidente negli anni scorsi, ma sappi che io provo in ogni momento d’essere nel giusto e quando mi accorgo che le persone fanno il proprio dovere, in particolare quando cercano in tutti i modi di non sottomettersi a questo sistema “malato”, ma anzi dimostrano di contrastarlo con tutte le loro forze, ecco che allora faccio di tutto affinché vengano premiate quelle azioni svolte e faccio in modo di riportarle immediatamente all’attenzione del pubblico… 
Ecco il motivo per cui oggi ritengo che l’Avv. Fiumefreddo vada difeso e protetto… proprio perché sta provando a combattere un sistema guasto e corrotto, che alla fine proverà in tutti i modi a schiacciarlo…
Abbiamo visto quanto è accaduto in quel Palazzo… e quale epilogo abbia avuto quella seduta, in particolare la tensione è certamente da contestualizzare in quelle azioni riportate in questi giorni dai media, sui nominativi dei deputati morosi (Nello Musumeci, Raffaele Nicotra e Nino D’Asero) ed in particolare su quelle cartelle esattoriali, che secondo il presidente sarebbero state chiuse in maniera non regolare da alcuni dipendenti ora indagati dalla procura di Catania…
Secondo l’Avv. Fiumefreddo “c’è una parte della politica, trasversale, che tutela interessi criminali e che ha fatto dell’esattoria una leva criminale… “Stia zitto se no… non le diamo più una lira alla sua società; decida cosa fare, se il politico oppure polemica”!!!
Alla fine… la commissione è stata sospesa e l’Avv. Fiumefreddo è stato all’inizio (con la forza) sbattuto fuori da quell’aula…  e successivamente allontanato dal palazzo!!!
Mi chiedo allora… dove stia la verità, ma soprattutto, quanti anni ci vogliono per poterla determinare!!!
Ritengo che sia il momento da parte degli organi di polizia giudiziaria (cui la legge fa obbligo di compiere indagini a seguito di una notizia di reato), di dare finalmente luce ad una vicenda dall’odore fortemente sgradevole, che dimostra ancora una volta come, il più delle volte, per giungere alla verità, bisogna combattere con i denti, mettendo a rischio purtroppo anche la propria vita, ma come ripeto sempre alle mie figlie: “È meglio morire in piedi che vivere in ginocchio”!!!

Indipendence Day – la Gran Bretagna ha scelto: fuori dalla UE!!!

Neppure gli scommettitori avevano voluto pronosticare il risultato, considerato sin dal primo momento… incerto!!!
Difatti, è stato un testa a testa costante, con continui  e ripetuti ribaltamenti, ma alla fine hanno vinto loro… quelli del “Leave” e così il 52% della popolazione ha scelto di andare via dalla UE. 
Per adesso questo è quanto ha deciso il popolo (si vede che siamo in un’altra democrazia… da noi i nostri referendum non servono a nulla… si sceglie un programma e poi si continua come nulla fosse accaduto…). 
Il premier Cameron, ha già annunciato che fra alcuni mesi lascerà e sarà necessario una nuova leadership per contrattare i negoziati con l’UE…
A differenza nostra in cui vince l’astensionismo… lì da loro c’è stata una alta affluenza alle urne con un buon 73% degli aventi diritto al voto!!! 
Una cosa è certa… questo è soltanto il principio… adesso già si parla di domino tra i paesi del nord europa… 
Svezia, Danimarca, Olanda e Belgio, hanno dichiarato la loro disponibilità ad uscire dall’unione europea…
Stessa situazione accadrebbe in Italia se almeno… potessimo scegliere… 
L’entrata nella UE e soprattutto nell’euro ha dimostrato essere stata fallimentare… ha fatto precipitare il nostro paese nella crisi attuale e soltanto i grossi gruppi bancari e imprenditoriali, hanno beneficiato di questa politica… il resto, noi semplici cittadini siamo rimasti completamente fregati…

Anche il nostro Presidente del Consiglio ha compreso l’importanza di quel voto… ed ha annullato l’incontro fissato con il proprio partito…
Altresì, il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, ha dichiarato che la Ue è determinata a mantenere la sua unità e ha sottolineato che fino a quando la Gran Bretagna ufficialmente non lascierà, si continuerà formalmente ad applicare le norme della UE, annunciando comunque un incontro informale del Consiglio Europeo entro fine mese, per discutere sul futuro dell’UE.

I mercati finanziari cominciano a dare i primi segnali e le Borse mondiali hanno aperto tutte in negativo… 
Ovviamente, il primo a festeggiare è Farage esordendo… “finalmente potremmo cantare il nostro inno senza che Bruxelles ci dica che è sbagliato“, questa è “una vittoria della gente vera, una vittoria della gente ordinaria, una vittoria della gente per bene”. 
Una vera e propria vittoria per la democrazia, contro le multinazionali, le banche con le loro bugie e inganni…
Farage ha aggiunto: il 23 giugno dovrà essere ricordato e festeggiato come l’Independence Day della Gran Bretagna. 
Ed ha aggiunto… “è ora che il primo ministro David Cameron, dia immediatamente le proprie dimissioni… mi auguro che questo sia il primo passo verso un’Europa di stati sovrani“.
Ormai è certo… ad Ottobre ci sarà un nuovo primo ministro, anche se ottantaquattro deputati conservatori (schieratisi a favore della Brexit) hanno chiesto al primo ministro di rimanere al suo posto…
Una cosa è certa… la sterlina in Borsa sta crollando.. oggi ha raggiunto il suo minimo storico dopo 30 anni
I listini asiatici chiudono in perdita, e l’apertura delle Borse europee è drammatica… la moneta britannica affonda e sta trascinando verso il basso anche la nostra euro…
Vola invece l’oro, il classico bene rifugio, che ha segnato guadagni in un giorno di quasi l’8% rispetto all’apertura degli scambi asiatici, raggiungendo i massimi da oltre due anni: il metallo giallo è salito fino a 1.359 dollari, il miglior risultato dal 19 marzo 2014. 
Secondo gli operatori, il mercato reagisce, oltre che al voto favorevole all’uscita della Gran Bretagna dalla UE, anche al periodo di incertezza che si aprirà a breve per l’intera Unione. 
Petrolio in forte ribasso, con il barile Wti che cede il 6,35% e viene scambiato a 47 dollari, mentre il Brent perde il 6,4% e arriva a quota 47,65 dollari al barile.
Le borse asiatiche stanotte sono andate giù: Tokyo ha chiuso a -7,9% , Seul a -3, %, Hong Kong -2.9% e Shanghai dell’1,3%… mentre quelle europee hanno aperto con il -10% a Francoforte, -8,5% a Madrid, -8% a Parigi e -8% a Londra. 
Allo stesso modo Milano… era talmente al ribasso, che le negoziazioni non sono nemmeno partite, già intorno alle 9.00 si segnava un calo teorico dell’indice FTSE MIb del 14,60%. 
Sembra incredibile, ma persino la moneta dello Zimbabwe sta guadagnando sul Pound inglese… 

Mentre da noi le tasse aumentano… in altri paesi diminuiscono!!!

Ormai è evidente che il nostro governo, intrappolato nel ricatto preparato dal leader del Pdl, si trova a dover gestire una crisi economica, senza sapere dove recuperare i necessari fondi per superarla…
Inoltre, avendogli imposto l’eliminazione dell’Imu sulla prima casa, la ricerca di ulteriori stanziamenti è diventata di estrema necessità.
Se a questo poi, aggiungiamo che in nessun modo è stata fatta alcuna politica di risparmio e di contenimento dei costi della cosa pubblica, ecco che, la prospettiva di un ulteriore prelievo dalla busta dei lavoratori, non fa altro che accrescere quella contestazione, finora limitata a qualche manifestazione, ma che rientrati dal periodo delle ferie, potrebbe sfociare in tutta la sua rabbia…
La mancanza di fiducia da parte di tutti, in particolare dei giovani che non vedono alcuna prospettiva nella loro ricerca di un lavoro, sommata a quanti oggi, tra pensionati e dipendenti, non hanno la possibilità di sopravvivere, ecco che appunto questo dissenso non rappresenta altro che, il punto iniziale di ciò che negli altri paesi è già sfociato in rivolta popolare… 
Lo stesso principio si è già avuto in  Svezia, dove il modello del centrodestra che ha sostituito quello da sempre emulato socialdemocratico, ha iniziato a fare acqua da tutte le parti…
Ed è per questo che il proprio leader Reinfeldt ( a differenza del nostro… ) ha dichiarato che a breve inizierà un nuovo taglio delle tasse, insieme ad ulteriori sgravi per i lavoratori e per i pensionati…
Allora, a differenza di quanto viene fatto nel nostro paese da un bel po’ di anni e dove si continua imperterriti ad aumentare il prelievo fiscale, con particolare interesse per quanti hanno una busta paga, dimenticando nel contempo di colpire invece coloro che non dichiarando un reddito certo, fanno dell’evasione il loro primo obbiettivo…
Alla fine sono sempre le nostre tasche a dover piangere… mentre le loro ( e parlo di quelle dei nostri politici e di quanti girano attorno a questo sistema… ) stranamente continuano a gonfiarsi…
Quindi da noi tutto aumenta in particolare la disoccupazione che ha raggiunto ormai quota 20%, mentre da loro pur avendo anch’essi gli stessi problemi, hanno percentuali di gran lunga inferiori, che si aggirano intorno al 7,8%  ed ancora, almeno lì, si prende in considerazione la possibilità di non gravare sui soggetti più deboli, che poi sono quelli che sostengono l’economia di un paese… 
Qualcuno mi contraddice ricordandomi che in Svezia, la tassazione sui redditi delle persone fisiche è tra le più alte d’Europa, ma io ricordo che non esiste alcun paragonare tra i servizi offerti in maniera esemplare e completa alle loro famiglie, con quelli invece totalmente inesistenti o mal organizzati da noi…
Ma la differenza sostanziale dalla quale siamo veramente lontani nel poter essere paragonati alla Svezia è in quei principi fondamentali di democrazia e di uguaglianza, quel modello cioè nel quale, tutti sin dalla nascita sono eguali!!!
Ecco è in questo principio che si giocherà fondamentalmente la partita della ripresa economica del nostro paese…; già, mentre da noi le disuguaglianze sociali sono elevate e le differenza tra ricchi e poveri restano ancora grandi, ecco che in Svezia, la differenza in base al merito viene invece premiata!!!
Da noi non esiste alcuna parità di opportunità!!!
E’ infatti totalmente possibile ( se non andando via dal nostro paese… ) partire dal basso ed ottenere quella corretta scalata sociale e non come da noi, dove si prosegue grazie alle solite raccomandazioni da padre in figlio e dove si mantiene come unico obbiettivo quello della disuguaglianza, dove i figli dei ricchi rimarranno ricchi, mentre quelli dei poveri continueranno ad essere poveri: a differenza però di quanto riportato nell’articolo 34 della Costituzione dove coloro che sono capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi…

Wikileaks

Wikileaks ha reso di nuovo accessibile il suo sito con un dominio svizzero, http://www.wikileaks.ch/.
Per chi non lo sapesse WikiLeaks che significa ” fuga di notizie ” è un’organizzazione internazionale che riceve in modo anonimo, grazie a un contenitore tipo dropbox ( io per esempio lo adopero in modalità free, mi danno uno spazio di 2 gb per contenere qualsiasi cosa…può arrivare pagando anche a 100 gb…)  protetto da un potente sistema di cifratura, documenti coperti da segreto e poi li mette in rete sul proprio sito web. Ovviamente preferisce ricevere documenti di carattere governativo…
L’organizzazione dichiara di verificare l’autenticità del materiale per poi pubblicarlo tramite i propri server dislocati in Belgio e Svezia (due Paesi con leggi che proteggono tale attività), preservando l’anonimato degli informatori e di tutti coloro che sono implicati nella “fuga di notizie”.
Nonostante il prefisso, il progetto non è un wiki e non ha alcun legame con Wikimedia Foundation, l’organizzazione senza fini di lucro che possiede i server di Wikipedia. WikiLeaks vuole essere «una versione irrintracciabile di Wikipedia che consenta la pubblicazione e l’analisi di massa di documentazione riservata». Lo scopo ultimo è quello della trasparenza da parte dei governi quale garanzia di giustizia, di etica, di una più forte democrazia.
Il sito è curato da giornalisti, attivisti, dissidenti del governo cinese, scienziati. Comunque i cittadini di ogni parte del mondo possono e sono invitati ad inviare materiale “che porti alla luce comportamenti non etici di governi e aziende”. Gran parte dello staff del sito, come gli stessi fondatori del progetto, rimangono anonimi. A causa quindi delle informazioni immesse EveryDNS.net, che rappresenta uno dei più grandi provider per domini Internet, essendo wikileaks.org finita nel mirino della pirateria informatica, ha dovuto interromperne il servizio…
Gli attacchi hanno infatti minacciato la stabilità dell’infrastruttura di EveryDNS.net, che permette l’accesso a oltre 500.000 siti web.
E’ chiaro ormai a tutti che a cominciare dal Sig. Julian Assange e finendo a tutti coloro che ospitano il suo sito, rischiano di passare qualche guaio…
Ovviamente, nessuno vuole che la privacy delle informazioni tra i vari Stati, venga messa in crisi dalla possibilità che eventuali informazioni top secret, possano diventare di dominio pubblico…
Stiamo già vedendo quali conseguenze stanno creando la pubblicazione degli archivi confidenziali e quanto questi stiano pesando nei rapporti personali istaurati tra i vari esponenti politici nei paesi nel mondo.
Sicuramente quanto ancora in possesso non è stato ancora pubblicato…ma vedrete che tra un po’, sentiremo delle notizie sconvolgenti…