Riepiloghiamo quanto accaduto in questi mesi…
In Italia chi prova a fare chiarezza finisce sotto accusa: dopo aver smascherato il business tra scafisti e Ong, viene messo sotto processo!!!
Riepiloghiamo quanto accaduto in questi mesi…

La settimana scorsa sono passato da Misterbianco, una cittadina alle porte di Catania, un tempo cuore pulsante della maggior parte delle attività commerciali presenti nel nostro territorio.
La realizzazione successiva di grandi infrastrutture, quali la realizzazione dei Centri Commerciali primo fra tutti quello di Belpasso ( Etnapolis ) e successivamente quelli posti degli ingressi principali di Catania, hanno ridimensionato l’afflusso in quest’area, spopolandola di quella ricchezza d’attività, che a gestione familiare pian piano purtroppo sono andate scomparendo…
Incredibile, dove noi moriamo loro vivono…
La stessa situazione è ripetuta al centro di catania, dove ai ristoranti, si sono incrementati quelli etnici, gestiti da africani, brasiliani, indiani e dove grazie a questi sono pure aumentati gli spacci alimentari, ove è possibile trovare i prodotti specifici del proprio territorio ed alcuni fanno concorrenza ai nostri, in particolare quelli rumeni, russi, marocchini, del bangladesh e nordafricani.
Bisogna poi considerare quelli specializzati come i Money Transfer, gli Internet Point con la telefonia ed i Compro Oro, ai quali vanno aggiunti i classici negozi di abbigliamento, alimentari, bigiotteria, ecc…
Ovviamente non bisogna trascurare, l’importanza di chi ha saputo rischiare personalmente i propri capitali, per intraprendere una attività in proprio, in un momento particolare di crisi e senza avere alcuna garanzia di possibilità di successo…
Ho letto che le stime in Sicilia parlano entro l’anno, di circa 25.000 nuove attività, quasi tutte concentrate nel commercio… e soprattutto a carattere familiare, a numero chiuso quindi, dove la regolarità del personale dipendente, sia fiscale che contributiva, ha una valenza molto aleatoria…, grazie soprattutto alla mancanza di controlli nel territorio.
E’ vero dobbiamo iniziare a ragionare con una nuova cultura, questa multiculturale e multietnica, ma non bisogna nascondere gli evidenti problemi ancora presenti quali: il necessario processo di apertura verso gli stranieri, con l’eliminazione di quelle barriere culturali, religiose ed economiche, realizzando quelle politiche necessarie di integrazione, comunicazione e solidarietà; dall’altro bisogna alzare quel parametri di controllo e rispetto delle nostre normative e regole civili, allontanando in maniera definitiva quanti non le rispettano.
Lo sviluppo deve prevedere vantaggi ad entrambi, poiché non si può pensare di utilizzare il nostro paese come un “mordi e fuggi” , dove la contabilità è tenuta in maniera approssimativa, i pagamenti per costi e imposte non vengono rispettati, le spese ed i costi registrati non sono reali, la sicurezza sul lavoro è inesistente e soprattutto i ricavi vengono esclusivamente trasferiti nel proprio paese d’origine e mentre, come riportavo sopra, le loro imprese sul territorio le nostre, per far fronte a tutti gli adempimenti previsti, fanno fatica a sopravvivere…
Non è corretto correre in questa gara su strade diverse, dove le nostre imprese attraversano i percorsi più difficili, in salita e tortuosi, mentre quelli stranieri viaggiano in discesa senza neanche pagare il carburante!!!
La diversità è sinonimo di crescita, ma lo sviluppo deve essere per entrambi.
Siamo evidentemente disposti ad eliminare definitivamente quei sospetti e quelle avversioni che finora ci sono state, possiamo cominciare a lavorare insieme, giungendo a quella corretta integrazione…, ma bisogna che le regole, vengano sempre da tutti osservate, per il bene comune del nostro, ma oggi anche vostro Paese.
C’era una volta l’imprenditoria Italiana, oggi quella, sta per essere sostituita da questa straniera…
Vive in Italia da circa 20 anni e la causa delle estreme condizioni economiche nel Paese di provenienza ha dato spunto alla propria emigrazione.
Vuole dimostrare le proprie capacità, ed ha preferito iniziare una propria attività per essere autonomo e poter guadagnare di più, ha messo su un’impresa autofinanziandosi, grazie proprio ai sacrifici ed a quel lungo periodo di lavoro come dipendente.
Il rapporto con i clienti Italiani è ottimo e le relazioni sono buone…, puntano più sulla qualità, che sulla riduzione dei prezzi…, iniziano ad assumere personale e collaboratori italiani, ed ovviamente soffrono anch’essi di questo periodo di crisi…
L’ottimo risultato ottenuto nel nostri paese, nasce in quanto il ricambio generazionale, da parte degli italiani, nel settore artigianale, manifatturiero e commerciale, non è avvenuto, anzi è stato completamente abbandonato…, ed è quindi in questa situazione di vuoto, che gli immigrati si sono sostituiti ed hanno preso quei posti, grazie soprattutto a quella grande volontà di lavorare, derivata soprattutto, da una voglia di riscatto sociale!!!
Certamente il passaggio verso l’integrazione è ancora lungo, i figli iniziano a studiare nelle nostre scuole, imparando la nostra lingua e adattandosi verso gli usi ed i costumi del nostro paese e chissà forse un giorno potranno ereditare l’azienda dei propri genitori, che nel frattempo saranno cresciute economicamente, sperando comunque che nel risiedere in questo nostro paese, non si riproporranno per i loro figli, le stesse motivazioni e problematiche, avute per i nostri…
Bisogna comunque dare inizio ad una nuova gestione economica, nei rapporti di questa nuova imprenditoria, che inizia con la valutazione di stima, sulla crescita demografica, porti a riconsiderare il sostegno che questa, possa con il tempo, apportare miglioramenti reale alla nostra economia, e che non risulti soltanto un ” mordi e fuggi “, dove attraverso trasferenti mensili, si portino gli utili ricavati, nei propri paesi d’origine, ritenendoli sempre gli unici e nei quali essi si sentono rappresentati e soprattutto garantiti…