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Riscossione Sicilia un fallimento totale… ma tanto c’è chi paga… i soliti idioti!!!

Si sono dimessi i due consiglieri di amministrazione di Riscossione Sicilia S.p.a. (Maria Filippa Palagonia ed Eustachio Cilea) e così secondo lo statuto della società, decade anche il terzo consigliere, il presidente Antonio Fiumefreddo…
Una società quella di “Riscossione Sicilia” che nel corso di questi anni è stata puntualmente ricapitalizzata delle perdite…
Ed anche ieri, se pur non è ancora arrivato il sì definitivo alla finanziaria, all’Ars hanno pensato bene di salvarla… con un manovrina finanziaria di circa 13 milioni e 900 mila euro, dopotutto… non sono soldi loro… ma vogliamo mettere… vista l’opulenza finanziaria nella quale versa l’Ars… si può permettere di gettare al vento questi denari… tanto alla fine si sa… che ci sono i “soliti idioti” che pagheranno per tutti!!! 
Qualcuno spingeva per il passaggio di competenze a Equitalia… considerato che, mentre “Riscossione Sicilia” dimostrava la propria inadeguatezza (e aggiungerei incapacità…) nel aver saputo realizzare perdite per circa 18 milioni di euro… Equitalia di contro, ha conseguito utili – nello stesso periodo – per oltre 21 milioni!!!
Inoltre… è proprio per quanto sta accadendo alla nostra società (e quindi parlo per cognizione di causa…) dove, osservando le metodologie finora adottate dall’agenzia di riscossione, che qualche dubbio mi viene…
Già… si promuovono a vanvera principi di legalità, si discutono procedure d’interconnessione tra gli apparati dello Stato in particolare per colpire il malaffare… e cosa fa questa agenzia (anch’essa dello Stato…) blocca tutti i conti della nostra società… attenzione da premettere che quest’ultima è “confiscata” (sottoposta ad amministrazione giudiziaria da parte del Tribunale di Catania) ed ora, per debiti inerenti a periodi legati alle “calende greche” e dove di fatto sono in atto procedure di ricorso, ecco che a quest’ultima, vengano bloccati tutti i conti, in modo tale che la stessa… non possa più operare, neppure in quella sua semplice gestione ordinaria… 
E’ una follia completa… da denunciare non solo all’opinione pubblica facendo emergere quanto sta accadendo ( situazione che come potete vedere sto già compiendo… ), ma soprattutto sarebbe il caso di evidenziare i nominativi di quanti (diciamo…) in modo professionale, hanno permesso che tali procedure venissero avviate!!!
La cosa assurda è che nel loro sito web (riscossionesicilia.it) si riporta: è una Società incaricata di gestire la riscossione dei tributi e delle altre entrate nella Regione Sicilia, ed ancora, l’esperienza maturata nel corso di anni di attività, prestata al servizio degli Enti locali creditori e dei contribuenti, ha permesso di conseguire significativi risultati tanto in termini di recupero della morosità quanto di miglioramento dei servizi all’utenza… si l’abbiamo visto!!!
Poi ovviamente si entra nel merito dei servizi e strumenti telematici… (posti a loro dire…) tra gli obiettivi primari, peccato che essi stessi non si accorgano che le procedure fin qui realizzate… non vanno applicate per quelle società che attualmente si trovano sotto amministrazione controllata e per di più in liquidazione…
Vorrei quindi sapere… da un lato si cerca “correttamente” di salvaguardare i dipendenti di Riscossione Sicilia… ma nel contempo, si fa in modo che altri dipendenti di società confiscate, non possano correttamente percepire il loro stipendio da mesi!!!
Solo in Italia, pardon… solo in Sicilia… ( in questa terra del caz… ) possono accadere situazioni assurde come questa!!!
Gente incompetente che per di più pretende di rimanere seduta in quelle poltrone direttive, senza aver mai dimostrato nel corso della loro esperienza professionale, alcuna capacità propria… ma al contrario, dimostrando sempre e ovunque fallimenti, in tutte quelle situazioni nelle quali ci si è confrontati… e potrei farvene un elenco.
Riscossione Sicilia è una vergogna per la nostra isola, per la dignità di quei restanti siciliani onesti, una società che è stata amministrata in modo imbarazzante e fallimentare e certamente non all’altezza del proprio ruolo!!!
Dice bene il deputato Margherita La Rocca Ruvolo: dopo due anni ci ritroviamo a discutere sempre degli stessi argomenti e il mio timore è che l’anno prossimo saremo ancora qui a discutere degli stessi argomenti…. il parlamento deve essere chiaro sulle strategie da portare avanti; la politica del risparmio va fatta, ma non può gravare soltanto sulle spalle di lavoratori e contribuenti”.
La verità sconfortante è che questi “carrozzoni” clientelari, servono esclusivamente a sistemare “gli amici degli amici” ed i loro parenti… un sistema ancor più peggiore e collusivo, di quello allora adottato dalla famiglia Salvo e cioè quando erano i privati a svolgere i servizi di riscossione…
Non si può pensare di salvare questo ente di riscossione solo per compiacere il gradimento di un qualche presidente – abbiamo visto infatti in questi anni… quale fine abbiano fatto questi “onesti” Presidenti della Regione Sicilia – sapendo già oggi… il governo in carica, d’aver presentato alla finanziaria, un emendamento per risollevare le sorti per un default ormai prossimo a 11 milioni e 900 mila euro per il 2016 e con 23 milioni di debiti previsti per il 2018!!!
Chiudiamola definitivamente questa società, dopotutto abbiamo visto cosa ha saputo fare… creare inutilmente ancora più debiti!!!
Un mio professore all’Università mi diceva: bisogna accettare il principio che un debito pubblico è una maledizione pubblica… e sapere sempre che c’è… chi fa debiti per necessità, chi per leggerezza, chi per vizio… ma solo il primo, di solito è quello che li paga per tutti!!!

L’Italia in Europa è penultima per corruzione: superata solo dalla Bulgaria!

C’è poco da ridere e molto da piangere… vedendo quella classifica!!!
Il 2016 si chiude al penultimo posto della classifica europea, difatti siamo superati per livelli di corruzione solo dalla Bulgaria!!!
Il rapporto è della Transparency international, la stessa che, già lo scorso anno ci poneva tra i paese con il più alto grado di corruzione avvertita… in particolare in quei settori, come quello “pubblico”, dove il malaffare è più presente e dilaga a tutti i livelli…
Ci possiamo consolare… peggio di noi c’è la Bulgaria, ma li a differenza nostra, l’induzione o la concussione sono noti da sempre, appartengono a quel modo di vivere, a quel dare/avere residui di un post comunismo che ancora oggi soffre delle differenze economiche e finanziarie rispetto ai restanti paesi più evoluti, ma soprattutto presenta disuguaglianze di classe evidenti, tra élite e la maggior parte dei cittadini. 
Il rapporto è stato presentato dal Presidente dell’ANAC (autorità nazionale anticorruzione) Raffaele Cantone, dal presidente di Unioncamere Ivan Lo Bello e dal  responsabile della sezione italiana di Transparency (associazione non governativa per la prevenzione e il contrasto della corruzione nel mondo) Virginio Carnevali.
Mi chiedo quindi, se alla fine dei conti siamo ultimi… (ok… penultimi…), a cosa è servito avere tutte questi “dipartimenti” di anti-legalità, se alla fine dei conti siamo sempre allo stesso punto???
Invece di stare lì a presentare quella vergognosa classifica… perché non hanno tentato di modificarle quelle normative, limitando quelle applicate metodologie corruttive e collusive, che di fatto continuano imperterrite ad essere da tutti realizzate???
In fin dei conti… la dimostrazione è proprio in quei numeri!!! 
Inoltre, sono certo che quell’indice elaborato, non tiene minimamente conto di quanto (a livello corruttivo) è stato scoperto o soprattutto di quanto quei dati, siano stati fortemente “ridotti”… affinché  il nostro Stato, non si trovi ad essere, ancora più in basso a livello mondiale…
Ciò che non viene detto infatti… è che la maggior parte degli intervistati, tra imprenditori, esperti, consulenti, ecc… non denunciano totalmente il malaffare che nel corso della propria esperienza viene a presentarsi, tutt’altro, molto di quanto avviene non viene segnalato, soprattutto se ciò si scontra con personali interessi o se gli interlocutori sono rappresentanti della pubblica amministrazione…
La corruzione non è come in molti vogliono farci credere, quel sistema celato dove tutto avviene di nascosto… no la corruzione è qualcosa di tangibile, che avviene in maniera esplicita, in piena luce e sotto gli occhi di tutti, dentro quegli uffici istituzionali…
Ed è grazie a quelle legislazioni irrisorie, che in molti si sono potuti dedicare a quel malaffare,  non trovando alcun contrasto da parte dello Stato, ma soprattutto sapendo che i rischi affrontati fossero minimi ed irrisori, rispetto a quanto personalmente beneficiato…
Quindi, state certi che in quello specifico elenco, mancano tutti quei dati ancora ingiudicati…non inseriti, sospesi, inquinati o anche bloccati…  che rappresentano di fatto, la grossa fetta della corruzione nel nostro paese!!!
Ma ammettere queste cose da fastidio a tutti, in particolare proprio a coloro che, con l’emblema ben in vista di paladini dell’antimafia, vorrebbero farci credere che qualcosa sta finalmente cambiando…  
Ed allora, invece di perdere tempo ad analizzare semplici numeri, cominciate a fare qualcosa di serio e di concreto… 
Basta con tutti questi “eroi” da cui sembra che il nostro paese ormai dipenda… per favore, non prendeteci più per il culo… di eroi… almeno a noi Siciliani, ci è bastato Garibaldi, di nuovi… non ne abbiamo bisogno!!!
Non lo dico tanto per dire… se lo dico è perché lo sento davvero!
Sono anni infatti che percepisco su di me, sulla mia pelle… questa vostra esitante inconcludenza!!! 

"Bail in" o "balle in"… quel posto!!!


Ormai è certo che dal 2016 le nuove norme europee prevedano che a pagare, nel caso di “crack” bancaria, saranno nell’ordine a pagare, gli azionisti, gli obbligazionisti ed anche quei poveri depositanti (certo dimenticavo… con una franchigia corrispondente a 100 mila euro).

Siamo alle solite… nessuno che fa bene il proprio dovere… 
Mancano come sempre i controlli e quando poi accadono fatti gravissimi come quello accaduto a un pensionato di Civitavecchia, dove per una “trappola” bancaria (perché solo così si può chiamare quanto avvenuto…) ed avendo scoperto di aver perso tutti i propri risparmi, ha deciso di togliersi la vita…
Ma dov’era la vigilanza bancaria??? Dov’erano gli ispettori della Banca d’Italia? Dormivano tutti o erano tutti complici con quei banchieri???
I controlli sono sempre in ritardo… ed il più delle volte sono quegli stessi impiegati, obbligati dalla propria banca, a influire e consigliare negativamente nelle scelte dei propri risparmiatori, consigliando il più delle volte, avventure finanziarie che poi si dimostrano, come abbiamo più volte visto… fallimentari.
Ed anche se, non si partecipa direttamente ad acquistare titoli d’investimento a forte rischio, su mercati considerati altamente pericolosi, ecco che alla fine… si paga lo stesso, per colpe che non si anno!!!
Basta infatti essere correntisti di una banca e si diventa di fatto soci di essa… partecipando però, esclusivamente ai debiti e cioè a quei danni che potrebbero derivare da operazioni che hanno messo a rischio il patrimonio posseduto…
I banchieri giocano… ed i risparmiatori pagano come tanti fessi!!!
Sono le solite procedure giuridiche, che contrastano continuamente con il buon senso civile…
Sei un azionista ed allora paghi… compri obbligazioni ed allora rischi e perdi tutto e se infine sei un semplice depositante, ed allora ecco che pensi forse di essere tutelato, non hai capito niente… i tuoi risparmi servono a coprire le perdite!!!
Mia nonna una volta diceva che la migliore garanzia… era quelle di conservare i propri risparmi sotto la mattonella e chissà se quelle parole -considerato quanto appena accaduto- non fossero profetiche di una grande verità!!!
Il bello che la nostra costituzione riporta che lo “Stato” incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme… peccato che nella stessa frase, non si sia aggiunto, che quella oculatezza servisse esclusivamente per salvare principalmente le banche!!!
Già lo stesso Stato che per questo salvataggio… non ha messo un euro, poiché l’intero onere è stato sostenuto dal complesso sistema bancario italiano, in particolare dai suoi correntisti, che hanno partecipato con i propri contributi, ordinari e straordinari, a quel debito che oggi ammonta a circa 3,8 miliardi di euro!!!
Da domani quindi caro correntista ricordati che anche per te varrà il “Bail-In” e quindi, se la tua banca andrà in crisi per una cattiva gestione, ecco che tu sarai chiamato, con i tuoi titoli o con quei risparmi finora accumulati, a partecipare alle perdite della tua banca…
Diceva Kin Hubbard: il modo più sicuro di raddoppiare il tuo denaro è di piegarlo in due e metterlo nella tua tasca…

I numeri delle aziende confiscate…

Quanto accaduto nel tribunale di Palermo, ha riproposto all’attenzione pubblica il tema della gestione delle aziende e delle attività d’impresa sottratte alle mafie…
I dati dell’Agenzia (2012) dicono che delle 1708 aziende confiscate in Italia, 497 sono uscite dalla gestione in quanto cancellate dal registro delle imprese e/o liquidate, mentre le restanti 1211 sono ancora sotto gestione amministrata…
Si legge che per 14 di esse la confisca è stata revocata, mentre per altri 45 casi si è proceduto alla vendita a soggetti privati, le restanti 393 sono ancora da destinare, mentre 342 sono state destinate alla liquidazione, 198 hanno un fallimento aperto durante la fase giudiziaria, per 189 è stata richiesta la cancellazione dal registro delle imprese e/o dall’anagrafe tributaria.
La gestione infine delle restanti 30 aziende è stata sospesa per pendenza di procedimenti penali e di cui, per 5 di queste, la sospensione è stata causata da varie criticità…
I numeri dicono inoltre che, di queste 1708 aziende confiscate, 623 erano in Sicilia, 347 in Campania, 223 in Lombardia, 161 in Calabria, 140 nel Lazio e 131 in Puglia, e per finire le restanti 83 escluse successivamente dai procedimenti giudiziari… ma ciò che emerge è che quasi tutte queste società sono registrate nel centro-sud…
I dati dicono inoltre che le imprese sono così suddivise… 477 nelle costruzioni, 471 nel commercio, 173 nel settore ristorazione e alberghiero, seguono le attività finanziarie, immobiliari, servizi, informatica, trasporti, manifatturiere, sanità ed anche servizi sociali…
Poi ci sono quelle a destinazione agricola, turistica, pesca e allevamento… ed in questi ultimi anni, non sono mancate nemmeno le confische legate alla produzione e distribuzione di energia elettrica, acqua e gas, tra cui impianti fotovoltaici, parchi eolici, termovalorizzatori, ecc…
Infine, quasi tutte le società sono seguite da una dicitura camerale, S.r.l. o individuale, pochissime quelle società in accomandita semplice o in in nome collettivo e ancor meno quelle in S.p.a.
Quelli di sopra sono i reali numeri, quante poi di quelle società ancora in vita, avranno la fortuna di sopravvivere, ecco… quello è un’altro discorso… ma di cui si sa avere ad oggi, altrettanti numeri certi… ed i risultati sono purtroppo al di sotto delle aspettative…
Difatti, in questi anni, il 90% delle imprese confiscate ha chiuso i battenti e non senza vittime…!!!
A cominciare dai dipendenti, costretti a fare i conti con i problemi legati alla fase di sequestro, che fa in modo di creare sin dall’inizio, quella contrapposizione tra Stato e vecchia proprietà…
Seguono poi le lungaggini della giustizia con rimpalli di competenze, che hanno come effetto quello di durare anni, lasciando che vadano a perdersi i contratti in corso ed in disuso, le strutture, impianti, macchinari, attrezzature varie…
Si crea un vero e proprio muro tra le opposte parti… che conduce quasi sempre, alla liquidazione della società!!!

Un meccanismo che si ripercuote nei giudizi della gente comune, che inizia ad avere nelle istituzioni, una vera e propria sfiducia, che porta in molti a rimpiangere quelle vecchie gestioni… ancora oggi sono in molti a ricordare i famosi quattro “Cavalieri del lavoro” di Catania, ripetendo che “quanto meno, lo stipendio a fine mese lo garantivano“…
Perché se lo Stato, non è capace di dare risposte certe, in particolare sulla garanzia occupazionale, ecco che diventa difficile in un periodo di crisi come questo, indirizzare i propri concittadini, verso regole e principi di legalità, che di fatto hanno quale obbiettivo, non solo quello di contrastare i ben noti meccanismi collusivi, ma soprattutto, quello di realizzare definitivamente, quel cambiamento morale, tanto augurato…

LE IENE: pizzo e mafia a Bagheria…

Pizzo e mafia a Bagheria, così s’intitola la puntata del 9 Novembre de Le Iene… (link http://mdst.it/03v573326/)
Qualche giorno fa, la iena Giulio Golia si è recato nel piccolo comune di Bagheria,  in provincia di Palermo per intervistare alcune delle vittime del racket…
Abbiamo sentito in questi giorni, come quasi tutti i telegiornali avessero esaltato le gesta eroiche di 36 imprenditori palermitani che si erano ribellati al pizzo, ed ora viceversa, si viene a scoprire dalle interviste nella trasmissione, che molti tra loro, non si erano nemmeno presentati alla procura… ma solo perché informati sui fatti, risultavano (secondo le dichiarazioni di un pentito)  essere tra i nominativi elencati… fra coloro che pagavano il pizzo!!!
Capite bene come… una cosa è denunciare, un’altra è dichiarare – quando interrogati – che si paga… per evitare ovviamente di non esser incriminati, per associazione mafiosa…  
La Iena Golia, ha intervistato anche Stefano Lo Verso, ex boss conosciuto come “autista di Provenzano” e ora collaboratore di giustizia a cui è stata tolta la protezione (a seguito di quanto prevede la normativa prevista…), per essere rientrato nel paese di residenza… ma ciò che trovo interessante è quanto ha espressamente dichiarato e cioè: sono i mafiosi che dovrebbero andarsene da questo paese, non io che ho rinnegato con il mio passato!!!
Ora con la sua bicicletta passeggia per le strade di Ficarazzi, a Palermo, quegli stessi vicoli che tante volte attraversava in macchina, con a bordo il capo mafia Provenzano, per il quale prestava servizio, come autista…
Quest’uomo (da collaboratore di giustizia) ha scelto di non scappare più… di ritornare nella sua Sicilia, a casa tra i suoi cari e di lottare contro quella mafia… con cui aveva convissuto…
Ora, confido (e mi dispiace dirlo…), di non essere pienamente persuaso di questo suo pentimento… ma se il tempo dimostrerà, che quel ravvedimento fosse reale… allora certamente sarò il primo a gioire, nel sapere che, anche tra quegli uomini, ci possa essere la concreta speranza, di vederli un giorno rinnovati, non solo nello spirito, ma anche con le azioni.
Non si tratta quindi di rinnegare con il passato, ma di dare in particolare ai giovani un nuovo segnale e cioè, che con quel sistema… non si va da nessuna parte!!!    
Lo Stato però, già… lo Stato…, la sua parte la deve sapere fare… non può solo pretendere collaborazione e poi abbandonare quanti con le loro azioni hanno denunciano e fatto emergere gravi condotte…
Vedasi per esempio l’imprenditore Gianluca Cali, uno dei primi, che circa quattro anni fa, ebbe il coraggio di denunciare il pizzo a Bagheria ed ora, a causa di quanto segnalato… è costretto a girare con un’auto blindata, armato e con un giubbotto antiproiettile!!!
Nell’intervista, racconta delle intimidazioni e vessazioni a cui, lui e la sua famiglia, sono stati costretti, ma soprattutto, come si senta oggi, solo e abbandonato da questo Stato!!!
Il problema in effetti… è tutto in queste ultime sue parole…
Fintanto ci troviamo ad avere personaggi istituzionali, che invece di combatterla quella criminalità o quelle collusioni/corruzioni… continuerà ad andarci a braccetto (per non dire a mare…), ecco… laddove questo sistema resterà interconnesso con quel potere politico/mafioso, qualsivoglia lotta avviata dalle varie procure, avrà quale unico fine, quello sì… di creare qualche intralcio e modificare, equilibri e gerarchie familiari all’interno di quel serrato mondo, ma concretamente, quanto fatto, influirà minimamente sul prosieguo dell’attività stesse, che continueranno a procedere indisturbate come nulla fosse…
   

Stato-Mafia… ecco le prove…

Proprio alcuni giorni fa, abbiamo assistito alla sentenza del processo sulla presunta trattativa Stato-mafia e dalla quale è stata emessa un’assoluzione per l’ex ministro Calogero Mannino… (non bisogna però confondere che, una cosa è l’essere stato giudicato  innocente in modo definitivo dal concorso esterno ed un’altra cosa è l’esser stato assolto in primo grado per la trattativa… dopotutto si riporta: questa è stata una assoluzione per insufficienza o contraddittorietà delle prove, non per la loro mancanza e bisogna aggiungere che il giudice, con quel tipo di decisione, ha ammesso che la trattativa c’è stata e che costituisce reato…).

Ora all’improvviso ecco che l’ex Pm Antonio Ingroia esce allo scoperto… dichiarando ad una intervista del quotidiano Libero: cosa diceva Giorgio Napolitano, ex Presidente della Repubblica, nelle intercettazioni sull’inchiesta Stato-Mafia?
Ecco… anche se probabilmente un giorno racconterò tutta la verità… (dopotutto in uno Stato democratico certi avvenimenti andrebbero sempre svelati…), ma non ora… e non certo attraverso un’intervista e poi credo che ancora non sia arrivato il momento…
Ed allora quando??? Forse attraverso la pubblicazione di un libro… il cui titolo potrebbe essere “Caro Giorgio come stai?”.
Come si spiega l’applicazione sulla richiesta di distruzione immediata delle intercettazioni???
Lei Dott. Ingroia ha dichiarato, l’applicazione di quella richiesta… un abuso, provando in tutti i modi ad ostacolarne la distruzione (intercettazione di dialoghi tra l’ex capo dello stato Giorgio Napolitano e l’ex ministro Nicola Mancino) ma ora, si è capito come quella fosse di fatto una sentenza politica, che avrebbe comportato non solo una gravissima crisi istituzionale, ma anche le possibili dimissioni del Presidente della Repubblica…
Certo ora anche l’ex Pm è stato abbandonato… (come in molti… in questo nostro paese… soprattutto quando si trattano argomenti scomodi…), si perdono infatti per strada… più di un amico, in particolare proprio per quanto emerso dall’inchiesta sulla trattativa, che dimostrava essere scomoda a molti,  non solo a destra, ma anche a sinistra…
Ed è il motivo per cui hanno trasformato quel lavoro (fatto di quasi vent’anni d’indagini) in un tentativo promozionale personale, di un lancio verso la politica… dimenticando tutti quegli uomini dello Stato e non,  che nel corso di quegli anni… sono rimasti uccisi…
Purtroppo ciò che è grave è trovare ancora oggi, in qualità di  pubblico ministero, dei giudici che non vogliono sentire, vedere, sapere… già un meccanismo di autodifesa corporativa che scatta spesso quando ci sono di mezzo magistrati o altri pezzi delle istituzioni!!!
Detto così si potrebbe pensare che ogni riferimento al procedimento Stato-mafia è puramente casuale… o forse ritiene che in quel processo siano stati protetti pezzi di istituzioni???
No, più che nel processo lo si è fatto fuori dal processo perché quel processo non si celebrasse mai… e difatti, un ruolo fondamentale lo hanno svolto anche la magistratura associata e il Csm a colpi di procedimenti disciplinari nei confronti dei pm che doverosamente facevano quelle indagini…
Come si spiega infine il suo ruolo d’avvocato, avendo dichiarato a suo tempo… che mai avrebbe mai assistito mafiosi e corrotti, ed invece oggi, sta difendendo i presunti complici di Massimo Ciancimino, condannato in via definitiva per riciclaggio del patrimonio mafioso del padre: niente di incoerente perché nessuno dei miei assistiti è incriminato per fatti di mafia, in più aggiungo che sono convinto dell’innocenza di questi imputati che sono rimasti stritolati da quello che io definisco il sistema Cappellano…(l’amministratore giudiziario Gaetano Cappellano Seminara, posto sotto indagine dalla Procura di Caltanissetta per corruzione e altri reati…).
Dall’inchiesta emerge che l’amministratore giudiziario, aveva l’interesse a enfatizzare se non addirittura inventare l’origine “mafiosa” di certi patrimoni, specie se di ingente valore, per ottenere così incarichi e onorari, che poi, venivano rapportati sul valore della aziende confiscate.
Un sistema che consentiva, d’elargire incarichi e benefici a parenti e amici dei magistrati che spesso, erano gli stessi, che avevano nominato quegli amministratori e che in corso d’opera… gli liquidavano quei lauti compensi!!!
Uno di quei magistrati era proprio Silvana Saguto, ex presidente della sezione misure di prevenzione dei beni confiscati del Tribunale di Palermo, dove sul suo conto in queste settimane, sono emerse intercettazioni imbarazzanti…
La sensazione è che ci sia un’Antimafia che più che gli ideali persegua interessi particolari!!!
Ma quella è un altra questione…
continua 

Cosa non funziona nell’antimafia…???

Innanzitutto, bisogna cominciare dal modificare quel disegno di legge sui beni sequestrati/confiscati, che, per come stiamo in queste ore assistendo, fa acqua da tutti i fori…

Le stesse commissioni di supporto, come quella antimafia, anti-corruzione, ecc…, avendo in quest’anno d’attività compreso, a quale debolezza, il nostro sistema giudiziario, abbia dimostrato essere vulnerabile, ecco che, facendo proprie quelle proposte ricevute, deve ora, iniziare ad integrarle…
Per esempio tra queste c’è: l’applicazione delle misure di prevenzione per gli indagati per reati di corruzione, l’accelerazione dei processi di confisca, la realizzazione di un albo “meritocratico” degli amministratori giudiziari, il limite dei compensi previsti per essi, l’uso di collaboratori di giustizia, per quanti decidano d’invertire la rotta intrapresa…
Bisogna inoltre, proporre una modifica alle candidature elettorali, bloccando quanti hanno in corso, procedimenti giudiziari, e limitando la partecipazione degli stessi, vietando di poter rivestire incarichi pubblici all’interno delle amministrazioni…
C’è la necessita di realizzare un “Codice etico” nel quale sono previste tutta una serie di comportamenti rigorosi, ai quali bisogna adempiere, in particolare per coloro che intendono dedicarsi alla politica… distinguendo una volta e per tutte, chi dimostra di possedere quei principi di correttezza e moralità ( posti a servizio del bene comune), a differenza di chi invece approfitta, per esclusivi interessi personali…
Come si fa a competere con la mafia, quando il livello d’istruzione da noi diminuisce, quando le differenze economiche, tra questo Sud povero ed il Nord ricco, vanno sempre più distanziandosi… 
Con quali modi si tenta di combattere la mafia, quando lo Stato non è capace di dare un semplice lavoro???
In che modo si tenta di riappropriarsi di quel consenso popolare, quando la comunità vive in una condizione d’estrema precarietà…. non solo per chi non lo possiede il lavoro, ma anche per coloro, che, pur avendolo, si trovano ad avere le stesse difficoltà… (vedasi…  arretrati nei pagamenti degli stipendi, mancanza di una continuità aziendale, previsioni di licenziamenti in corso, mancanza di prospettive future, ecc…), una vita vissuta tra, incertezza ed insicurezza, continua paura non solo per se stessi, ma soprattutto per il futuro dei propri figli…
La mafia è forte proprio per questo, per questi motivi, mentre l’antimafia dimostra di possedere una flebile forza, poiché non riesce ad intervenire concretamente su queste problematiche, che dovrebbero essere alla base dei lavori del nostro governo ed i suoi esponenti…
Non si può più continuare ad assistere ai modi “imbarazzanti” per non dire schifosi…, con cui, i nostri uomini dello stato, utilizzano i soldi…, già, quei soldi nostri… 
Qualcuno fa finta di dimenticarlo, ma di ogni euro pubblico speso, noi vorremmo conoscerne, il reale e concreto utilizzo, e non continuare più ad assistere a questo vergognoso sperpero…
Il senso di civiltà nasce anche da questo… non si può chiedere partecipazione ai cittadini, quando la giustizia nel nostro paese dimostra non essere equa e soprattutto corrotta!!!
Se la mafia esiste è proprio perché non trova contrasto nello stato, anzi, trova degni concorrenti… già, analoghi cagnolini, che corrono ad iscriversi a qualche associazione politica, sperando così… di potere anch’essi rosicare qualche possibile ossicino… 
Se non si danno regole chiare al funzionamento generale della nostra economia, tali da poter contrastare, il proliferare dei livelli di corruzione, non se ne esce più…
Bisogna iniziare con norme più giuste e trasparenti, con controlli severi per esempio, negli appalti, nelle assunzioni, nella mala-politica, nel riciclaggio del denaro, nelle pubbliche amministrazioni, ecc…
La lotta non può essere delegata al semplice cittadino… e ora che lo stato, faccia lo Stato, che s’impegni una volta e per tutte, ad affermare quella cultura della legalità… senza tentennamenti e compromessi!!!  
Il rischio, in caso contrario è che lo Stato muore!!!
Con esso, non sparisce soltanto la credibilità di quanti, tra noi cittadini, ci avevano creduto, ma anche la memoria di coloro, che nel corso di questi anni, erano stati messi lì, a difesa… di questo nostro paese!!!    

La mafia c’è e si vede!!!

Innanzitutto, è opportuno tenere ben presente che, quanto ci vogliono finora “dare a bere” e cioè che la Stato, attraverso le istituzioni ed i propri uomini, ha il controllo del nostro territorio, non rappresenta un dato veritiero, ma una credulona propaganda creata a voler tranquillizzare la collettività ed in particolare i suoi concittadini…
Non sto dicendo che la lotta alla criminalità non venga svolta in modo preciso e puntuale, dico soltanto che gli strumenti che permettono a questa di poter essere definitivamente debellata… non vengono attuati o ancor meglio… non esistono!!! 
Non passa giorno infatti, in cui non emergono nuove indagini, queste condotte dalle varie procure dell’isola, e come, si sia giunti a scoprire ulteriori attività illecite, queste realizzate attraverso società legate o associate ad ambienti mafiosi, individui che si offrono a prestanome di organizzazioni affiliate a soggetti latitanti, e via discorrendo…
Partono le denunce, seguono gli arresti, i sequestri e le confische…
Sì… ma poi… il sistema mafioso si riordina nuovamente e riprende come se nulla fosse…
Il giro d’affari è immenso e ciò è dimostrato da tutti quegli interessi a cui essi si rivolgono… 
Sono nuove attività… non più rivolte a specificità illegali di un tempo, come, estorsioni, usura, recupero crediti, gioco d’azzardo o traffico di droga… quelle ci sono sempre…, bensì, oggi punta ad affari più sostanziosi e soprattutto legali, come per esempio quelle attività legate agli appalti (vedasi quanto sta avvenendo con i centri d’immigrazione), alle costruzioni/edilizia, ai trasporti ed allo smaltimento dei rifiuti…
Società di comodo che servono esclusivamente a produrre “cassa” (queste sono infatti di breve periodo e nel giro di pochi anni… cessano l’attività…) ed i cui utili, vengono rinvestiti in nuove società, queste totalmente “cristalline”, affidate a nuovi “colletti bianchi” dal pedigree casto…, che iniziano la loro vitalità, investendo principalmente in attività  finanziarie e immobiliari…
Quindi, realizzato questo primo passaggio e creata la compagine del nuovo “asset societario”, si passa alla programmazione del livello inferiore e cioè, quello di diversificare le attività e soprattutto i rischi (non parlo di quelli economici, ma mi riferisco a quelli di controllo, tentando quindi di limitare, l’operatività di coloro che svolgono i propri incarichi tra le forze dell’ordine… ), nuove scatole cinesi, che ora danni vita ad attività alimentari, d’abbigliamento, bar e ristoranti, hotel e resort…
Ovunque c’è la mafia… e questa dimostra essere strutturata e ben organizzata…
Non sono più i pastori di pecore che scendevano dalle montagne con la coppola di traverso, questa è gente preparata e professionale, a cui ora, sono stati inseriti diplomati e laureati, i quali, mettono la loro esperienza e capacità, al sevizio di questo sistema criminale…  
Un sistema che nel corso degli anni… ha investito negli uomini…, i propri uomini, molti dei quali, sono infiltrati in quelle strutture pubbliche, associazioni, società di servizi, ma soprattutto, nella politica che conta…
Tutto ciò, rappresenta per la nuova mafia, il migliore investimento economico, già quello delle risorse umane è certamente quanto di più “raffinato”, una mente criminale, possa partorire…
Un fiume di denaro considerevole, che, da un lato, fa indirizzare sui propri uomini, quegli incarichi prestigiosi dirigenziali o quei necessari voti…, dall’altro, utilizza gli stessi, per ottenere informazioni riservate, indirizzare appalti, aggiudicazioni, influenzare i mass media, limitare non solo quei processi di cambiamento sociale, ma soprattutto, alimentare quel conflitto mediatico con il quale si tenta sempre più, di allontanare la partecipazione sociale ed il consenso popolare dalle istituzioni…, dopotutto come si dice da noi… con la mafia si mangia e con lo Stato si muore di fame!!!
Finiamola quindi di prenderci in giro…, finitela di raccontarci fandonie… è venuto il tempo d’esser seri, di trovare una nuova metodologia… che non pensi esclusivamente a colpire, ma che diriga il proprio intento, verso quel processo naturale di riconciliazione…, di crescita collettiva nel quale ognuno apporti quanto di meglio sa fare…
E’ finito il tempo di “guardia e ladri”… bisogna cercare di andare oltre… di vedere al di là dei soliti interventi della magistratura,.., bisogna tentare di cambiarla dal di dentro questa “mela marcia”, offrire a quanti lo desiderano, una nuova strada, quella della legalità…
Nuove opportunità di crescita, di sviluppo e d’investimento sono necessarie,…, perché soltanto così, si potrà sperare in quel reale e profondo cambiamento…
Tutto il resto, rappresentano solo belle parole… inconsistenti, perché non porteranno ad alcuna trasformazione culturale e tutto quanto… resterà eguale.
Per favore… non ditemi più che la mafia non esiste… perché questa c’è… e permettetemi d’aggiungere… c’è e si vede!!! 

Uno Stato arrendevole…

Cosa dire… dopo una giornata di tensione è stata demolita, esclusivamente, una piccola veranda esterna…

Ecco come si è svolta, la mattinata di ieri nella Valle dei templi, per quanto riguardava le demolizioni previste…
Da un lato, escavatori, mezzi d’opera, ambientalisti, agenti antisommossa, e di contro, proprietari, familiari, conoscenti, consiglieri e quanti altri, pretendevano che quelle villette non venissero demolite…
La tensione è alta…, i dipendenti dell’impresa che devono eseguire le demolizioni, vengono bloccati non solo verbalmente, ma soprattutto “personalmente”…, con il divieto specifico di avvicinarsi a quelle strutture, proprio, per non avere ripercussioni individuali… gli operai ed in particolare il manovratore dell’escavatore, quindi non possono far altro che allontanarsi…
Ovviamente le forze dell’ordine, già quei poveri poliziotti e carabinieri, messi lì, per quel misero stipendio, sono costretti sia a dover mettere in pratica le “sentenze” (queste applicate sempre nei confronti dei più deboli…) ma soprattutto, dover assistere a quelle tragedie familiari, cercando nel contempo di riportare la calma….
Mi chiedo, come mai non vengono abbattute… tutte quelle ville di proprietà di una lunga lista di politici inquisiti e condannati, realizzate grazie a quelle collusioni e a quei giri di tangenti,  e di cui, si è dimostrato esserci stata, complicità e partecipazione!!!
Ecco, di quegli immobili non se parla, di sequestrare quegli appartamenti milionari non si fa minimamente riferimento, di tutte quelle proprietà intestate a familiari o prestanome, nessuno ne accenna…, certo andrebbero quasi tutte demolite… poi però ci si ricorda di qualche immobile… realizzato nelle adiacenze di una parco archeologico ( per di più conservato in modo disdicevole…).
Di quanti però hanno preso le mazzette, per permettere a questi poveri cristi… di realizzarle, ecco che allora, interviene il silenzio assoluto!!!
L’Italia dai due volti, quello della “illegalità” e quello del presunto “rigore”…
Una normativa che cambia, a seconda degli inquisiti, e che viene, di volta in volta, ritoccata… Altro che regole inequivocabile o legislazioni precise…, tutto dipende esclusivamente da chi deve essere giudicato e da quale studio legale, ci si fa difendere… il resto sono chiacchiere…
Ora, dopo anni ed anni di silenzio, si sono accese le “luci della legalità”…, una inattesa volontà di riportare l’ordine in quel territorio, dove da sempre ed ancora oggi (basta leggersi le cronache…), le attività illegali l’ha fanno da padrone… 
Per fortuna che esistono anche i cittadini “operosi”, sono gli stessi che avevano costruito con grandi sacrifici la propria casa e che oggi, vista la situazione, scelgono di abbatterla…
Già, preferiscono morire come “Sansone con tutti i filistei” e non dare la possibilità allo Stato di abbatterla…, anche questo rappresenta un modo per compiacere se stessi!!! 
Quindi, tra urla di proprietari “abusivi” e forze dell’ordine lasciati lì a contrastare tutto e tutti, ecco che per fortuna viene trovato un compromesso (quella classica metodologia del tutto italiana…) una cosiddetta “trattativa” (una delle tante… di cui siamo ben a conoscenza nel nostro paese…) fra chi rappresenta oggi le istituzioni e quanti di contro -semplici cittadini-  che non vogliono abbattute le proprie abitazioni… 
Anche perché…, diciamola tutta, in questo “paese delle banane”, ci si impegna a trovare un alloggio agli extra comunitari che – a scadenza costante – giungono nella nostra isola via mare… e nel contempo però, non si è in grado di dare assistenza ai propri concittadini… anzi questi, vengono abbandonati per per strada…, mentre, se alcuni di essi, con grandi sacrifici, erano stati in grado di realizzarla quella casa (se pur abusiva…), ecco che lo Stato interviene… per abbatterla… ( o almeno questo è ciò che vorrebbe fare, perché poi nella realtà, assistiamo ad un’altra storia…).
Un paese fragile, compiacente, debole, per meglio dire arrendevole…, e retto in gran parte, da quei suoi uomini, che dimostrano essere, accomodanti, collusi e che preferiscono stare a Roma…, tralasciando non solo, qualsivoglia contatto con la nostra terra, ma evitando così d’attraversare quel maledetto “stretto”, forti di una nave sorretta da ideali, speranza e legalità…
Ma per loro…  è preferibile continuare a navigare così, senza mai attraccare, per come finora fatto…, in quella situazione di stallo… trascinati dalle onde e dagli eventi…, facendo sì comunque di evitare qualsivoglia possibile conflitto…, sventolando in bella mostra, lì in alto… al vento, quella arrendevole bandiera bianca… così che tutti possano vederla…!!!

Abusivismo = permissivismo

Quando si realizzano interventi edilizi in assenza di permesso di costruire o di denuncia d’inizio lavori, si sa di commettere un’infrazione.
Ora, commettere un abuso edilizio…, costituisce di fatto un reato e quindi si è soggetti a sanzioni severe, non solo amministrative ma anche penali, con pene che possono giungere nei casi più estremi fino all’arresto a due anni ed un multa di quasi 50 mila euro a cui dovrà seguirà l’ordinanza di demolizione!!!
In questi giorni, nella nostra regione, è salito l’interesse per le costruzioni abusive, in particolare per quelle realizzate in questi anni, in prossimità di quell’area archeologica, meglio conosciuta come “Valle dei templi”…
Infatti, dopo aver fatto costruire in maniera scellerata su quell’area, grazie in particolare alla negligenza di quanti avrebbero dovuto controllare ( ma hanno fatto finta di non vedere… forse perché più interessati ad intascarsi qualche regalia da parte di quanti ne stavano realizzando i lavori ) e certamente usufruendo della complicità di quegli impiegati, responsabili di quegli uffici pubblici (tecnici, della polizia municipale, dei forestali, della sovraintendenza) cioè di quanti possedevano quella necessarie qualifica per poter denunciare tali omissioni…( in particolare quando questi erano legati a vincoli paesaggistici, zone sismiche o altri siti come quelli archeologici sottoposti a tutela …).
Ed invece, ognuno di essi, si è solo messo in fila a prendersi lo stipendio, ma nessuno di loro però, che sia andato a denunciare qualcosa d’insolito…, come per esempio, centinaia e centinaia di abitazioni che spuntavano come funghi… in quella zona. 
Sono meravigliosi questi controlli sul territorio…, che poi sono gli stessi che provocano i disastri naturali a cui andiamo assistendo quotidianamente…
Adesso… come per incanto, quello Stato finora assente… si ricorda improvvisamente (circostanza molto strana…, forse qualcuno cerca attraverso la lotta alla illegalità, di raccogliere consensi e quindi voti… per le prossime elezioni…???) di dover riportare la legalità su questi territori, in particolare su quell’area interna al Parco Archeologico, per ripulire finalmente quella meravigliosa ed unica Valle dei templi, dal quell’abusivismo di fatto, risultato poi… a tutti permesso!!!
Hanno iniziato i lavori di demolizione… chiunque abbia visto in televisione la metodologia adottata per l’esecuzione dei lavori – se appartiene a quest’ambiente – avrà certamente sorriso, nell’osservare come un mini-escavatore debba eseguire i lavori di demolizione per strutture in c.a., si capisce già da se, come la vera intenzione è quella di creare sì… un punto d’inizio, ma da cui, si sa già… non voler dar seguito… 
Demolire circa 650 abitazioni (di cui alcune ville su due elevazioni) con quel giocattolo… dimostra la mancanza di alcun programma lavori… è infatti palese, che con questi mezzi, per completare i lavori di demolizione ed il trasporto dei materiali a rifiuto presso la più vicina pubblica discarica… ci vorranno almeno dieci anni!!!
Ma la verità è che non si vuole demolire nulla… in particolare non si vogliono toccare certe “pericolose” abitazioni di cui si conoscono i nomi dei proprietari (legati a certi ambienti) che è meglio non indisporre…
Ed allora ecco che tutti se la fanno alla larga… e per eseguire questi lavori “rischiosi” che ovviamente nessuna impresa del luogo vuole compiere… si obbliga la solita impresa confiscata dallo Stato e la s’invia – tanto per fare teatro… insieme ai soliti due/tre dipendenti, un mini escavatore e un autocarro da rottamare… – per dimostrazione all’opinione pubblica che lo Stato è presente e che si dato inizio ai lavori di demolizione!!!
Statene certo… che tra meno di qualche settimana…, lì… ad operare, non ci sarà più nessuno!!!
Ovviamente dispiace vedere demolite alcune di quelle abitazioni, mi riferisco a quelle famiglie indigenti, che con grandi sacrifici personali, avevano realizzato quelle dimore nelle quali tutt’oggi vivevano… e forse sarebbe corretto che lo Stato, provvedesse a garantire – prima di pensare a demolire – almeno per queste famiglie, una collocazione alternativa, perché mi sembra corretto che, non bisogna soltanto pensare di dare i nostri alloggi popolari ai poveri migranti, ma si deve anche pensare ai bisogni dei nostri concittadini!!!
Mentre, per tutte quelle altre costruzioni, residenze utilizzate per svago o villeggiatura…, ecco per quelle, non nutro alcun rammarico…, anzi ritengo che se dichiarate abusive, debbano essere celermente abbattute!!!

Imprenditori (amministratori)… fortemente rapaci!!!

Quando si parla di dissesti societari, di crisi economica, d’imprenditori non più capaci di assolvere alle proprie obbligazioni o a quella interminabile lista di pagamenti… tra Stato (contributi, imposte, tasse varie..), pagamenti vari (banche, utenze, forniture, spese) o personale dipendente (impiegati e operai), ecco che il più delle volte…, per molte di queste società, questa è una condizione alla quale essi per primi, preferiscono indirizzarsi, un collaudato meccanismo nel quale la prima regola è “non pagare” e procedere così verso la chiusura societaria…
In particolare, nel far ciò, ci si dimentica di coloro, che nel corso degli anni, hanno permesso proprio a queste società di poter crescere…
A causa di quanto sopra, anche i cosiddetti indotti… sono tra i primi a pagarne le conseguenza… e purtroppo, il più delle volte (a causa dei debiti realizzati per soddisfare le commesse richieste), sono costrette a fallire…
Ciò che in molti infatti non dicono è che il più delle volte, questi fallimento o eventuale richieste di ammissione alla procedura di concordato preventivo, costituisce una iniziativa preparata a tavolino…, che da atto a quella procedura d’incamerare la maggior parte dei fondi e dirottarli così verso ben noti paradisi fiscali o reinvestiti in nuove società (quasi sempre intestate a prestanome), appositamente costruite per realizzare, nuove ed insolite, metodologie illecite…
Per cui, nei casi più frequenti, il tracollo finanziario, non è da attribuirsi ad una errata gestione o a scelte squilibrate da parte dell’amministratore (o dei suoi soci…), ma, ad una irregolare tenuta delle scritture contabili, che hanno realizzato negli anni, costi fittizi, canalizzando di fatto la società verso periodi più o meno lunghi e tra difficoltà economiche, frutto di quelle premeditate procedure gestionali, che dovevano realizzare cospicue perdita del capitale sociale con la conseguente determina, del crack societario…
Si dice sempre che l’amministratore dovrebbe avere comportamenti conformi alla diligenza del buon padre di famiglia, dovrebbero gestire cioè la propria società, con oculatezza, intervenendo quando necessario in maniera tempestiva e contrastando quelle crisi a cui l’azienda dovesse trovarsi… e soprattutto avendo quale unico obbiettivo, quello di salvaguardare sempre la continuità aziendale… e non, come di solito viene realizzato, esclusivamente per ottenere il massimo profitto,
E’ onere quindi degli amministratori, vigilare affinché l’andamento della gestione, garantisca tutte quelle misure atte ad impedire o a contenere, eventuali perdite patrimoniali della società stessa…
Belle parole certo…, ma la verità e tutt’altra… e chi ha avuto modo di approfondire (attraverso gli incarichi professionali ricevuti), quanto avviene all’interno di una di queste società, ecco che allora sa benissimo di cosa parlo…
L’irregolare tenuta delle scritture contabili, sommate alla mancanza di adeguati controlli, rappresenta la prima faccia di quella collaudata medaglia, che porta al declino delle società, mentre la mancanza di pene severe sommate all’esiguo e inefficace risarcimento richiesto all’amministratore ( per aver tenuto gli atti contabili in modo sommario) rappresenta la seconda faccia di quella medaglia, a cui proprio alcuni gli studi, commercialistici e legali, sanno di poter contare…
Per cui succede che, gli adempimenti obbligatori previsti dalla legge a carico degli amministratori di una società, mi riferisco in particolare alla tenuta regolare e completa tenuta delle scritture contabili (secondo principi di chiarezza e veridicità), il più delle volte, non viene vista come una violazione, anzi proprio nei casi in cui la società dovesse giungere al fallimento, farebbe sembrare del tutto legittimo, la valutazione per la quale, non esista una vera e propria responsabilità da parte dell’amministratore della fallita, soprattutto qualora l’incompletezza contabile sia tale da assurgere ad una vera e propria omissione, rendendo di fatto impossibile anche per il curatore fallimentare, fornire la prova del nesso di causalità tra il danno e la condotta dell’ex amministratore…
La maggior parte delle volte infatti, lo sbilanciamento patrimoniale di una società insolvente, ha cause riconducibili al comportamento illegittimo degli amministratori, conseguenza diretta della loro condotta inadempiente.
C’è inoltre da aggiungere quelle responsabilità che sono – nei casi di società di capitali – imputabile ai sindaci, per aver omesso i necessari controlli su operazioni illegittime o irregolarità, nella contabilità, occultamenti, ecc…, sfociate quindi nell’assoggettamento della società a procedura di liquidazione o concorsuale, per mancato accertamento “colposo” della totale erosione del capitale sociale in ragione di perdite totalmente “fittizie”.
Il più delle volte infatti, questi cosiddetti amministratori, pur conoscendo o potendo conoscere la perdita del capitale, sono i primi a non adottare quei necessari adempimenti, affinché si compiano quelle operazioni necessarie che permettano il proseguimento dell’attività… ma preferiscono ( per finalità che non sto qui a spiegare… ma che sono ben chiare ai cosiddetti operatori nel settore… ) dedicarsi alla mera conservazione dell’integrità o del valore del patrimonio.
Per cui, in linea generale, ne deriva che il più delle volte, il dissesto societario, sia causato da comportamenti colposi degli amministratori, determinato da un’attività distrattiva sistematica, che ha avuto come finalità, quella di erodere il patrimonio sociale…

In questi giorni, ho letto che qualcuno si sia offeso, nel sentire affibbiare quell’aggettivo “rapace” alla propria professionalità…, ma forse debbo credere che quest’ultimo, operi al di fuori dal contesto nel quale è inserito… e non conosce perfettamente la realtà di quel sistema… o forse debbo pensare, che non voglia prendere coscienza, di quanto sta avvenendo proprio intorno a questi gruppi per le continue inchieste giudiziarie, cui proprio la categoria degli imprenditori si trova in quest’ultimo periodo, a causa della “stretta” osservazione, da parte degli organi inquirenti…
Recita un vecchio proverbio popolare… “tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare…” che significa che a volte si ha tendenza a parlare molto senza costrutto ovvero… sapendo di dire cose che poi nella realtà, si sa, non verranno mantenute….
I latini sintetizzavano il concetto in “Aliud est dicere, aliud est facere“, altro è dire, altro è fare… e chissà… forse è giunto il momento che questi cosiddetti “rapaci” imprenditori, invertano questo loro modo di condurre le aziende ed incomincino a fare sul serio…, sempre…, se ne sono capaci!!!

I beni confiscati alla mafia…

Certamente qualcosa non va, se una Procura distrettuale antimafia importante, denuncia che molti dei beni sequestrati alla mafia, rimangono nella disponibilità di quanti hanno ricevuto il provvedimento di confisca o dei propri familiari. 
L’allarme è stato lanciato dal procuratore nazionale antimafia Roberti, nel suo intervento “Contro mafie” promosso dall’associazione LIBERA di Don Ciotti.  
Il procuratore, fa riferimento alla procura distrettuale di Torino che ha inviato una comunicazione riservata alla Direzione nazionale antimafia.
In quella missiva, il procuratore del capoluogo piemontese, chiedeva in maniera dettagliata, al questore, comandanti dei carabinieri e della Guardia di Finanza, alla Dia, una relazione sullo stato generale dei provvedimenti di sequestri e confische, a partire dal 2011. 
I risultati pervenuti, sono demoralizzanti!!!
Dalle informazioni, si evidenzia come le proprietà, rimangano di fatto, in possesso di coloro a cui è stato indirizzato il provvedimento giudiziario o dei propri familiari…
Il censimento della Procura di Torino, ha dimostrato come, la maggior parte dei beni sequestrati e confiscati, sono ancora nella disponibilità dei soggetti riconducibili all’organizzazione criminale. 
Quindi quei beni, costituiti da immobili, terreni, società, autoveicoli, restano – grazie anche ad una gestione giudiziaria il più delle volte approssimativa – nella disponibilità dei cosiddetti mafiosi o dei soggetti a loro riconducibili.
Accertata quindi l’irregolarità, si tenta in tutti i modi, di sanare quanto scoperto con iniziative risolute e drastiche… 
Tutti adesso parlano di una diversa metodologia da adottarsi, di nuovi e soprattutto più qualificati professionisti, che dovranno occuparsi di questi beni confiscati…
Il nuovo capo dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, l’ANBSC, Dott. U. Postiglione, conferma la mancanza di professionalità all’interno di questa struttura… ah…, finalmente qualcuno se ne accorto… ed inoltre, che molti di quelli finora incaricati, non erano all’altezza di svolgere la propria funzione ( il più delle volte infatti, hanno dimostrato di essere più interessati al proprio onorario… che alla gestione della società a cui erano stati demandati… e preferisco non aggiungere altro…).
Trovare le giuste risposte non è facile, ma non credo che eventuali soluzioni, potranno essere individuate da chi “esterno”, non ha mai operato con problemi legati a questo tipo di società…
Le soluzioni certamente esistono, ma ci vogliono persone coraggiose, che hanno cioè la volontà di fare un passo indietro e di chiedere la collaborazione di quanti, in quelle società ne hanno condiviso i problemi…

Bisogna togliere quella “convinta” presunzione di sapere tutto, di trovare un modo condiviso che vada bene per tutte le società…, perché così non e non ci sarà mai alcuna soluzione…
Le società vanno gestite sul territorio in cui queste si trovano, con problematiche proprie e interconnesse al tessuto sociale in cui operano…
Le istituzioni debbono terminare di restare nel limbo, a metà sul da farsi… in quella incertezza che non da mai risposte…
Lo stato deve fare lo STATO… e deve saperlo fare, non solo con la forza, ma soprattutto con quella determinata convinzione che alla fine queste imprese possono e debbono rappresentare un nuovo modello di determinatezza, continuità e garanzia del posto di lavoro per quegli onesti padri di famiglia, che nulla centrano con le vicende giudiziarie…
Fintanto che le istituzioni dimostrano – come finora hanno fatto – di non essere in grado di gestire questi beni sequestrati o confiscati, allora debbo dire a quello stato ed ai suoi discenti interlocutori… che è meglio… che lascino perdere!!! 

Purtroppo, ancora in molti pensano che con la mafia bisogna convivere…

Quando si parla di mafia, sentiamo dire, da parte delle istituzioni, da personalità altissime di governo, dai esimi politici, da presidenti d’associazioni, ecc…, che questa guerra deve essere in ogni luogo combattuta, in particolare bisogna contrastarne il potere economico e colpire quello fiscale, bloccare l’elevate disponibilità finanziarie, ovunque gestite da pseudo imprenditori, prestanome di un sistema corruttivo… 
Si è vero lo Stato, ad oggi, ha confiscato moltissimi beni alle mafie, ma se poi costatiamo come questi vengono riutilizzati, ecco che ci si accorge che non si è fatto alcun danno alla mafia…, la quale riorganizzata, non fa altro che spostare su altre società le propria attività illecite…
Ma poi, quando assistiamo ad ogni livello come la mafia è interconnessa nel nostro tessuto economico e sociale, ecco che il peso di quelle parole… conta poco… per non dire nulla!
Mafia è controllo…, sugli appalti, nei mercati, nelle licenze, nella gestione delle aree ancora fabbricabili, nella sanità, nell’agricoltura, nel commercio, e poi ci sono gli affari cosiddetti “sporchi” come droga, prostituzione, gioco d’azzardo e l’odioso pizzo ai vari commercianti… 
Ma in particolare, mafia vuol dire agganci con la politica, con pezzi importanti delle istituzioni deviate, con imprenditori di quelle corporazioni di famiglie, che rappresentano sostanzialmente, l’economia del ns. paese.
Ed allora mi chiedo, chi dovrebbe combattere realmente questo sistema???
Questa tanto proclamata “antimafia”, a chi è affidata…, a quei pochi magistrati onesti, ai soliti integerrimi procuratori, oppure a quell’esiguo numero di volontari, sempre più isolati e abbandonati, anche dalle stesse istituzioni???
La guerra alla corruzione e alla mafia passa dall’insegnamento culturale delle regole, da quel senso profondi di legalità e d’amore per la propria terra…
Quando oggi assistiamo a come i nostri governanti pranzano al tavolo di cosa nostra, quando decidono quali trattative ed equilibri politici adottare, quando i voti vengono assiduamente ricercati e scambiati, ecco che allora mi chiedo, ma come si pensa di volerlo cambiare questo nostro paese ed in particolare la nostra Sicilia???
Lo stato che fa patti con l’anti-stato, legalità e illegalità che camminano a braccetto, un matrimonio di convenienza che ha prodotto i suoi frutti “amari” non soltanto nel recente passato, ma purtroppo anche oggi, nel presente,. 
L’importante è sapere che contro la mafia ed i suoi protettori nelle istituzioni, si può vincere, certo giungere ad una soluzione finale non è semplice…, bisogna intanto cominciare a stravolgere completamente gli uomini a cui si è stato demandato quel compito… troppi tra essi, sono ancora collusi con quel sistema, sono gli stessi professionisti e/o funzionari pubblici, che grazie a quegli incarichi ricevuti ( mai per essere stati vincitori di concorso o per proprie virtù quali per esempio, il riconoscimento di titoli professionali o ancor meno… per essere stati capaci di dimostrare che nel corso di quella lunga carriera, di meritare tale mansione ) grazie ai soliti amici degli amici (uomini politici e non ) legati alla sessa organizzazione malavitosa, ecco che proprio questi – sono i peggiori – influenzano e limitano quella libera concorrenza e soprattutto i veri principi di democrazia.
Fintanto che questi “disonesti” resteranno lì seduti nelle loro comode poltrone… difficilmente si riuscirà a convincere la parte integra dei cittadini onesti, che non è per nulla vero quanto si dice in giro, e cioè, che con la mafia bisogna conviverci!!!
    

Responsabilità civile dei Magistrati…

Sono tutti euforici nell’aver sentito che la Camera ha approvato la riforma sulla Responsabilità Civile dei Magistrati…
Ora che è diventata legge, mi chiedo quanti saranno coloro che avendo a loro modo, ricevuto un danno dalla giustizia, richiederanno allo Stato i danni e di contro, si rifaranno sul magistrato che l’aveva condannati, richiedendone direttamente ad egli, l’indennizzi a mo’ di risarcimento…
Vorrei sapere, chi dovrebbe giudicare l’operato della Giustizia o la condanna ricevuta (diciamo pure ingiustamente…), sicuramente un’altro magistrato  che dovrà in primiss condannare lo Stato per chissà quali procedure adottate in maniera errata e soltanto successivamente – e cioè soltanto nel caso in cui questo non dovesse provvedere al pagamento – si potrà effettuare la richiesta risarcitoria direttamente al magistrato, che a suo tempo, aveva emessa la condanna…
La chiamano “Responsabilità Indiretta” e rappresenta l’unica possibile richiesta di risarcimento che dovrà essere presentata entro due anni dalla sentenza di condanna o quando la violazione è stata determinata da dolo o negligenza…
Viene quindi eliminata l’attività di filtro, affidata finora al tribunale distrettuale, che controllava l’ammissibilità della domanda di risarcimento contro lo Stato!!!   
Mentre sull’entità della rivalsa, la soglia fissata oggi ad un terzo, potrà in caso di colpa grave del magistrato, estendersi fino allo stipendio dello stesso, precisamente, fino alla metà di quanto percepito annualmente al netto…
Nel caso in cui vi fosse dolo, l’azione risarcitoria è totale, ma proprio questa particolare motivazione, non rientra tra le competenze del magistrato in quanto, egli, non è chiamato a rispondere sulla interpretazione della legge o sulla valutazione del fatto o delle prove… per cui sin d’ora si può escludere tassativamente tale condizione da quelle possibili !!!
Ovviamente la notizia è stata riportata a seconda dell’interpretazione di parte, in maniera positiva o negativa…
Per esempio il centrodestra, comprensiva di tutti i media a sua disposizione, hanno riportato la notizia a caratteri cubitali, dichiarando come nel ns. paese manchi uno stato di diritto, in particolare, l’indice è stato puntato verso quei magistrati che in questi anni, hanno condannato il loro principale leader…, mentre dall’altro parte avversa, quasi tutti gli esponenti hanno commentavano con soddisfazione la notizia!!!
La verità è che tutti vorrebbero intervenire nell’organo della magistratura, si vorrebbe cioè controllare anche quell’unica funzione giurisdizionale che ancora oggi costituisce – aggiungerei per fortuna – organo autonomo e indipendente da ogni altro potere… in particolare da quello politico, che tenta appunto in tutti i modi, d’ostacolarne e condizionarne l’operato…
Una parte dei ns. politici al governo è così portata a “manovrare” gran parte del nostro sistema, che sperimenta con ogni possibile coercizione di “violentare” anche quel poco di autonomia che ancora oggi la magistratura conserva… 
Già, impiega ed utilizza tutti i meccanismi perversi a loro ben conosciuti per infiltrarsi, con assunzioni, assegnazioni, trasferimenti e soprattutto promozioni!!!
Inoltre, proprio alcuni politici, si adoperano assiduamente, a sminuire l’operato di alcuni a scapito dei loro “preferiti”, facendo investigare proprio su alcuni magistrati a loro contrari, sperando di poter trovare qualche “scheletro nascosto” e quando ciò non riesce, tentano d’intervenire con provvedimenti disciplinari nei riguardi di quei magistrati, che hanno quale unica colpa, quella di non voler appartenere a quello “schifoso e corrotto” sistema clientelare partitocratico…

Expo… in odor di mafia!!!

Ad oggi, le imprese escluse dai lavori dell’Expo, per infiltrazioni criminali, sono ben 68!!!
La prefettura di Milano ha disposto le cosiddette “interdittive” avendo verificato ben 368 aziende…
Quindi se si prova a fare due conti…, vedrete che quelle che non possedevano i requisiti di legalità sono più del 10% sul totale… e cioè che che le infiltrazioni mafiose hanno coinvolto circa una ditta sulle 9 tra quelle impegnate nei lavori dell’Esposizione Universale di Milano. 
Società che erano già state ammesse nelle cosiddette “white list”, ma che successivamente sono state escluse… in particolare, per aver utilizzato mezzi d’opera non in regola poiché utilizzavano targhe clonate. 
Il sistema prevedeva, l’utilizzo di subappaltare i lavori a società poco “limpide” che per ingannare i controlli, utilizzavano targhe clonate (preventivamente autorizzate ) in automezzi diversi da quelli verificati…
Un altro caso ha visto l’allontanamento di una società amministrata dalla moglie, il cui marito era stato sottoposto ad interdizione per traffico internazionale di droga; la società è stata espulsa dai lavori, in quanto si è dimostrato che i movimenti economici, servivano per il mantenimento del familiare e delle spese legali necessarie…
Da un’ulteriore controllo, si è scoperto che un’altra impresa di Crotone, utilizzava esclusivamente personale originario della cittadina calabrese, che di fatto non costituisce di per se un problema… se non fosse che dagli accertamenti è emerso che, molti di essi erano pregiudicati o ancora peggio, legati ad associazioni malavitose…
Stessa situazione si è poi ripetuta per molte aziende a conduzione familiare, amministrate da prestanomi o parenti incensurati…
E’ dire che il nostro paese, aveva convinto gli investitori stranieri, a puntare su quest’investimento… dichiarando che l’evento, sarebbe stato “mafia free“… 
Non vorrei comunque, che proprio questo modo “delicato” d’intendere la mafia è cioè in quel modo del tutto “libero”, ha permesso che quanto oggi scoperto, derivi proprio da quel modo “inconsistente” di fare i controlli… e che consente ad ogni occasione, certi cosiddetti “imprenditori”, di continuare ad operare in quelle grandi opere, permettendo – grazie ad uno Stato disimpegnato – di utilizzare quei soldi pubblici, che vanno non solo a ripulire, ma soprattutto a saziare, le casse di tutte quelle associazioni criminali, che di fatto, sin dall’inizio si volevano ( a parole ) contrastare!!!

A… votare??? Nessuno!!!

Erano in molti a pensare che ci sarebbe stato un calo dell’affluenza… ma forse in pochi immaginavano ad un tracollo così deciso!!!
Le elezioni regionali in Emilia Romagna ed in Calabria, sono state vinte dall’astensionismo!!!
Hanno votato in media circa quattro elettori su dieci ed in particolare nella regione emiliana, con da sempre la maggiore affluenza e soprattutto sempre ligia al dovere quando si è trattato di andare a di votare per il proprio partito di colore “rosso”, ecco che anche da loro, si conta soltanto un terzo degli aventi diritto…
Difatti, il prossimo presidente della Regione sarà il primo ad essere eletto con un numero di votanti inferiore non solo al 50%… ma bensì al 37%…
Un segnale chiaro a tutti… anche se come sempre i nostri politici faranno finta di non capire e cercheranno le solite attenuanti…
Ha vincere sono i cittadini che ormai sono stanchi di tutta questa politica inutile che cerca solo di salvaguardare le proprie posizioni, quei privilegi che continuano ancora a mantenere, alla faccia proprio nostra che invece continuiamo come sempre a dover pagare…
In Calabria – ma lì il voto viene ancora oggi influenzato dalle solite “amicizie” e da quel clientelismo speranzoso dal quale si spera di poter ricevere un vantaggio per se o per un proprio caro…
In definitiva sono andati a votare il 43,8% dei cittadini contro il 59% delle elezioni del 2010… ma comunque sempre più di quella temuta astensione, di cui in tanti si preoccupavano…
Una cosa è certa la politica ha perso…, perde su tutti i fronti, perde ogni giorno con le scelte inique che va facendo, perde mantenendo quei privilegi, perde non adottando vere politiche di sviluppo, di ricerca, d’innovazione…
Perde soprattutto quanto è convinta che con qualche Twitt… si possa modificare un paese allo sbando o con le solite frasi fatte… nelle quali si colpevolizza coloro che con le proprie affermazioni – secondo loro – remano contro questo sistema… ( ma se ormai non cè più neanche la barca…).
La settimana scorsa nel programma serale “Otto e mezzo” condotto dalla giornalista Lilly Gruber era presente la Prof.ssa Mariana Mazzucato – se riuscirete a vedere il video resterete profondamente colpiti dalle parole adottate e da quelle procedure, che a suo dire uno Stato dovrebbe realizzare…
Sono riportate nel Suo libro intitolato ” Lo Stato innovatore ” nel quale diversifica l’impresa privata considerata da sempre una forza innovativa, mentre lo Stato bollato come una forza inerziale, troppo grosso e pesante per fungere da motore dinamico…
Chi è difatti l’imprenditore più audace, l’innovatore più prolifico? Chi finanzia la ricerca che produce le tecnologie più rivoluzionarie? Qual è il motore dinamico di settori come la green economy, le telecomunicazioni, le nanotecnologie, la farmaceutica? Lo Stato.
È lo Stato, nelle economie più avanzate, a farsi carico del rischio d’investimento iniziale all’origine delle nuove tecnologie.
È lo Stato, attraverso fondi decentralizzati, a finanziare ampiamente lo sviluppo di nuovi prodotti fino alla commercializzazione ed ancora è lo Stato il creatore di tecnologie rivoluzionarie come quelle che rendono l’IPhone così “smart”: internet, touch screen e gps.
Ed è lo Stato a giocare il ruolo più importante nel finanziare la rivoluzione verde delle energie alternative.
Ed allora, se è lo Stato il maggior innovatore, perché allora tutti i profitti provenienti da un rischio collettivo finiscono ai privati?
Per cui alla fine altro che elezione… qui ci vorrebbe forse una… @§#@çò*^one!!!

Li hanno uccisi due volte…

Si, una prima volta li ha uccisi l’Eternit… ed una seconda volta, tutte quelle anomale procedure, create a modello “escamotage” da questo nostro Stato…

Uno Stato che dovrebbe difendere i propri cittadini, essere garante dei diritti dei più deboli contro i più forti, usare quel principio salomonico per il quale vale sempre la regola principale della giustizia… ed invece… ciò che viene realizzato è tutto il contrario!!!
E’ stata creata appositamente – da parte dei soliti furbetti – la regola della “prescrizione” ed allora perché non approfittarne!!!

Infatti al processo di terzo grado, in Cassazione è arrivata la decisione della sentenza: la corte ha dichiarato prescritto il reato, e non solo, sono stati annullati anche i risarcimenti per le vittime…

Ma forse, chi doveva essere condannato era soltanto un poveretto,  che poco sapeva dell’utilizzo di questo materiale pericoloso, un’imprenditore che tentava di portare soltanto avanti la propria azienda???

No!!! Un vero e proprio magnate – per di più svizzero – il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny ( poi chissà perché l’azienda era venuto a farla proprio qui, resta un altro mistero… già a quest’ora – se pur con dispiacere – sarebbero i suoi con cittadini e forse qualche suo parente a piangersi i morti…) che ovviamente ne esce indenne…
Ora tutti a gridare allo scandalo, una vera e propria vergogna e c’è chi tra la folla grida con rabbia “siete servi dei padroni”…
Certamente qualche errore sulla procedura adottata -così come dichiarato dal procuratore generale- credo ci sia stata, tra cui, non avere legato gli omicidi delle vittime al disastro ambientale…
Ora che il processo è andato come andato, si tenta di riaprirlo non più per disastro ma per omicidio… 
Mi chiedo, come sia possibile che esperti legali, abbiano operato tale scelta???
Come è possibile che prima di procedere a questo dibattimento non abbiano provveduto a valutare tutte quelle soluzioni a disposizioni della controparte???
Perché non hanno blindato – tutte quelle eventuali circostanze – che avrebbero sicuramente portato ad una diversa soluzione???
Come è possibile che oggi assistiamo ad una assoluzione???
Tutte domande che i familiari (per nome/conto delle vittime) dovrebbero farsi e chissà se tra queste risposte,  non ci sia proprio quella di dover cambiare i legali???

La solitudine di un numero uno


Sono in molti a dire che intorno a noi qualcosa sta cambiando e che si sono fatti passi da gigante nei modi di concepire le istituzioni ed il potere che essi rappresentano…

E’ quindi tutti a dirci che sul fronte delle lotte alla criminalità sono stati raggiunti dei traguardi importanti, poi, a quale prezzo di vite umane queste lotte sono costate, quello… è tutt’altro discorso!
Va be… diciamo senza alcuna retorica che alcuni cambiamenti si sono verificati, ma quanto questi abbiano realmente modificato le coscienze civili è ancora da vedere… perché nella stra-maggioranza dei miei conterranei è ancora insita quella convinzione per la quale, la legittimità di quel potere “occulto” garantisce lavoro, ordine, una cosiddetta “giustizia” espressa senz’altro in tempi più celeri di quella ordinaria…, possiamo considerarla, una vera e propria auto-legittimazione, che garantiva e garantisce quel consenso di voti ed al stesso tempo permetteva a questo “sistema” l’invisibilità…
Osserviamo nelle cronache di questi giorni come le indagini realizzate da parte degli organi inquirenti, conducano sempre a collusioni e trattative ” enigmatiche” dove da una parte ci sta la mafia e dall’altro un nemico “oscuro” che sta anch’esso dall’altra parte della legalità e cioè il cosiddetto anti-stato. 
Uno “stato” dentro lo Stato… che trama segreti e che influenza a seconda dell’evenienza il potere democratico e civile…
Uno “stato” al cui interno si è ricorso con molta frequenza, per sistemare certe situazioni “equivoche”, che avrebbero dovuto non saltare fuori, che non dovevano emergere e se scoperte, andavano immediatamente insabbiate, in particolare se tra questi ci sono i loro uomini…
Perché se da un lato si crede di aver smascherato quelle possibili connivenze, ancora tantissimo va fatto, per combattere la tendenza di molti settori ampi della politica ed imprenditoria nel considerare ancora la mafia come una risorsa, qualcosa da cui ottenere vantaggi, che sostiene economicamente certe candidature e che risulta essere presente nei momenti decisivi…
Altresì, è altrettanto evidente osservare come alla politica non gliene frega niente di certe manifestazione organizzate de quelle associazioni contro le mafie, infatti stranamente, non si vedono mai… segretari di partito o leader politici, ecco che da tale evidenza, si dimostra come nel nostro paese nulla sia cambiato…
Ed è per questo motivo che ormai il sottoscritto ha una idiosincrasia per queste esibizioni di “legalità” espresse da “taluni” personaggi che si presentano in quelle manifestazioni, più per loro esibizione, che per voler realmente ricordare quegli eroi – uomini dello Stato – che insieme ai propri agenti di scorta, hanno perso la vita…
Ma noi, non abbiamo bisogno di questa “propaganda politica”, noi quelle persone veramente eroiche le abbiamo conosciute ed abbiamo avuto modo di vedere come, nello svolgere i loro incarichi, non abbiano mai esibito se stessi agli altri, anzi, hanno sempre cercato di far credere noi tutti, che stavano avendo una vita normale, c’incoraggiavano a pensare che la lotta alla mafia, fosse una cosa possibile ed a disposizione di tutti… altrimenti si correva il rischio di avere una prospettiva errata della lotta, di poter credere di avere di fronte a dei miti, fama, notorietà e applausi, ma di fatto, scoprire che nulla era cambiato e che un passo avanti non era stato fatto!!!.
La verità è che in molti hanno paura, una paura che nasce dalla consapevolezza di perdere ciò che hanno, infatti, se questo “sistema” iniziasse ad essere smantellato, se “l’impalcato degli incarichi“, iniziasse a scricchiolare, ecco che sarebbero in tanti quelli a cadere…  a perdere quelle posizioni prestigiose o quelle funzioni “immeritatamente” ottenute… 
Ecco perché, quando un semplice cittadino inizia a effettuare quelle azioni di contrasto, tali da scardinare quello strutturato e collaudato sistema, ecco che, nel momento in cui vengono toccati i suoi uomini… inizia una strategia dell’abbandono, la persona indicata inizia ad essere lasciata sola…, non perché egli possieda in tasca chissà quale segreto o un papello prodigioso che possa nascondere un cifrario con i nomi di quanti collusi o appartenenti al sistema, ma soltanto perché la forza ed il coraggio delle sue idee, è capace, da sola, d’incrinare e scardinare un potere ormai diffuso a tutti i livelli, nella nostra isola….
Ed allora cosa avviene…, parte un piano di contrattacco che serve, prima ad intimidirlo e successivamente, ad allontanarlo dal proprio ambito professionale…
Sorgono nuove diffidenze, lo si vede quasi fosse un animale strano… uno di quelli da cui non fidarsi, anche perché impossibile da ammaestrare e quindi alla fine, invece di premiare l’impegno dimostrato, s’iniziano a monitorare le sue azioni, si cerca d’intravvedere un eventuale punto debole o si va alla ricerca si quale scheletro conservato nell’armadio…

Un vero “preoccupante” fastidio si manifesta per quel suo modo d’essere e chissà se forse non rappresenta proprio in ciò, quella avversione personale oggi avviata… quasi s’avesse invidia per quel coraggio finora dimostrato…

Ora, nel sentirsi isolato e circondato, capisce che deve trovare nuovi alleati a lui certamente inconsueti… deve superare quella limitata porzione di silenzi di alcuni uomini dello Stato…, va oltre, guarda, ascolta, si rivolge all’esterno, a quelle figure non ancora compromesse, a quelle associazioni composte da cittadini onesti, a quegli uomini politici che non vengono influenzati dagli interessi del partito ma che sanno farsi carico direttamente dei valori istituzionali, perché questi debbano essere messi sempre al di sopra di tutto…
Ma il potere è sempre lì nell’ombra, invisibile, come qualcosa di superiore, impersonale, ma soprattutto in modo latente va tramandando le proprie ostilità… ed è per questo che alla fine… tutti i numero uno… verranno sempre guardati con tanta sfiducia e molto sospetto!!!

La negazione ai valori di giustizia e legalità…

Caro Paolo,
oggi siamo qui a commemorarti in forma privata perché più trascorrono gli anni e più diventa imbarazzante partecipare il 23 maggio ed il 19 luglio… a quelle cerimonie ufficiali che ricordano le stragi di Capaci e di via D’Amelio.

Stringe il cuore a vedere talora tra le prime file, nei posti riservati alle autorità, anche personaggi la cui condotta di vita sembra essere la negazione stessa di quei valori di giustizia e di legalità per i quali tu ti sei fatto uccidere; personaggi dal passato e dal presente equivoco le cui vite – per usare le tue parole – emanano quel puzzo del compromesso morale che tu tanto aborrivi e che si contrappone al fresco profumo della libertà.
E come se non bastasse, Paolo, intorno a costoro si accalca una corte di anime in livrea, di piccoli e grandi maggiordomi del potere, di questuanti pronti a piegare la schiena e a barattare l’anima in cambio di promozioni in carriera o dell’accesso al mondo dorato dei facili privilegi.
Se fosse possibile verrebbe da chiedere a tutti loro di farci la grazia di restarsene a casa il 19 luglio, di concederci un giorno di tregua dalla loro presenza. 
Ma, soprattutto, verrebbe da chiedere che almeno ci facessero la grazia di tacere, perché pronunciate da loro, parole come Stato, legalità, giustizia, perdono senso, si riducono a retorica stantia, a gusci vuoti e rinsecchiti.
Voi che a null’altro credete se non alla religione del potere e del denaro, e voi che non siete capaci di innalzarvi mai al di sopra dei vostri piccoli interessi personali, il 19 luglio tacete, perché questo giorno è dedicato al ricordo di un uomo che sacrificò la propria vita perché parole come Stato, come Giustizia, come Legge acquistassero finalmente un significato e un valore nuovo in questo nostro povero e disgraziato Paese.
Un paese nel quale per troppi secoli la legge è stata solo la voce del padrone, la voce di un potere forte con i deboli e debole con i forti. 
Un paese nel quale lo Stato non era considerato credibile e rispettabile perché agli occhi dei cittadini si manifestava solo con i volti impresentabili di deputati, senatori, ministri, presidenti del consiglio, prefetti, e tanti altri che con la mafia avevano scelto di convivere o, peggio, grazie alla mafia avevano costruito carriere e fortune.
Sapevi bene Paolo che questo era il problema dei problemi e non ti stancavi di ripeterlo ai ragazzi nelle scuole e nei dibattiti, come quando il 26 gennaio 1989 agli studenti di Bassano del Grappa ripetesti: Lo Stato non si presenta con la faccia pulita
Che cosa si è fatto per dare allo Stato una immagine credibile La vera soluzione sta nell’invocare, nel lavorare affinché lo Stato diventi più credibile, perché noi ci dobbiamo identificare di più in queste istituzioni».
E a un ragazzo che ti chiedeva se ti sentivi protetto dallo Stato e se avessi fiducia nello Stato, rispondesti: «No, io non mi sento protetto dallo Stato perché quando la lotta alla mafia viene delegata solo alla magistratura e alle forze dell’ordine, non si incide sulle cause di questo fenomeno criminale». 
E proprio perché eri consapevole che il vero problema era restituire credibilità allo Stato, hai dedicato tutta la vita a questa missione.
Nelle cerimonie pubbliche ti ricordano soprattutto come un grande magistrato, come l’artefice insieme a Giovanni Falcone del maxi-processo che distrusse il mito della invincibilità della mafia e riabilitò la potenza dello Stato. 
Ma tu e Giovanni siete stati molto di più che dei magistrati esemplari. Siete stati soprattutto straordinari creatori di senso.
Avete compiuto la missione storica di restituire lo Stato alla gente, perché grazie a voi e a uomini come voi per la prima volta nella storia di questo paese lo Stato si presentava finalmente agli occhi dei cittadini con volti credibili nei quali era possibile identificarsi ed acquistava senso dire “ Lo Stato siamo noi”. 
Ci avete insegnato che per costruire insieme quel grande Noi che è lo Stato democratico di diritto, occorre che ciascuno ritrovi e coltivi la capacità di innamorarsi del destino degli altri. 
Nelle pubbliche cerimonie ti ricordano come esempio del senso del dovere.
Ti sottovalutano, Paolo, perché la tua lezione umana è stata molto più grande. 
Ci hai insegnato che il senso del dovere è poca cosa se si riduce a distaccato adempimento burocratico dei propri compiti e a obbedienza gerarchica ai superiori. 
Ci hai detto chiaramente che se tu restavi al tuo posto dopo la strage di Capaci sapendo di essere condannato a morte, non era per un astratto e militaresco senso del dovere, ma per amore, per umanissimo amore.
Lo hai ripetuto la sera del 23 giugno 1992 mentre commemoravi Giovanni, Francesca, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. 
Parlando di Giovanni dicesti: «Perché non è fuggito, perché ha accettato questa tremenda situazione, perché mai si è turbato, perché è stato sempre pronto a rispondere a chiunque della speranza che era in lui? Per amore! 
La sua vita è stata un atto di amore verso questa sua città, verso questa terra che lo ha generato».
Questo dicesti la sera del 23 giugno 1992, Paolo, parlando di Giovanni, ma ora sappiamo che in quel momento stavi parlando anche di te stesso e ci stavi comunicando che anche la tua scelta di non fuggire, di accettare la tremenda situazione nella quale eri precipitato, era una scelta d’amore perché ti sentivi chiamato a rispondere della speranza che tutti noi riponevamo in te dopo la morte di Giovanni.
Ti caricammo e ti caricasti di un peso troppo grande: quello di reggere da solo sulle tue spalle la credibilità di uno Stato che dopo la strage di Capaci sembrava cadere in pezzi, di uno Stato in ginocchio ed incapace di reagire.
Sentisti che quella era divenuta la tua ultima missione e te lo sentisti ripetere il 4 luglio 1992, quando pochi giorni prima di morire, i tuoi sostituti della Procura di Marsala ti scrissero: «La morte di Giovanni e di Francesca è stata per tutti noi un po’ come la morte dello Stato in questa Sicilia. 
Le polemiche, i dissidi, le contraddizioni che c’erano prima di questo tragico evento e che, immancabilmente, si sono ripetute anche dopo, ci fanno pensare troppo spesso che non ce la faremo, che lo Stato in Sicilia è contro lo Stato e che non puoi fidarti di nessuno. 
Qui il tuo compito personale, ma sai bene che non abbiamo molti altri interlocutori: sii la nostra fiducia nello Stato».
Missione doppiamente compiuta, Paolo. 
Se riuscito con la tua vita a restituire nuova vita a parole come Stato e Giustizia, prima morte perché private di senso. 
E sei riuscito con la tua morte a farci capire che una vita senza la forza dell’amore è una vita senza senso; che in una società del disamore nella quale dove ciò che conta è solo la forza del denaro ed il potere fine a se stesso, non ha senso parlare di Stato e di Giustizia e di legalità.
E dunque per tanti di noi è stato un privilegio conoscerti personalmente e apprendere da te questa straordinaria lezione che ancora oggi nutre la nostra vita e ci ha dato la forza
necessaria per ricominciare quando dopo la strage di via D’Amelio sembrava – come disse Antonino Caponnetto tra le lacrime – che tutto fosse ormai finito.
E invece Paolo, non era affatto finita e non è finita. Come quando nel corso di una furiosa battaglia viene colpito a morte chi porta in alto il vessillo della patria, così noi per essere degni di indossare la tua stessa toga, abbiamo raccolto il vessillo che tu avevi sino ad allora portato in alto, perché non finisse nella polvere e sotto le macerie.
Sotto le macerie dove invece erano disposti a seppellirlo quanti mentre il tuo sangue non si era ancora asciugato, trattavano segretamente la resa dello Stato al potere mafioso alle nostre spalle e a nostra insaputa.
Abbiamo portato avanti la vostra costruzione di senso e la vostra forza è divenuta la nostra forza sorretta dal sostegno di migliaia di cittadini che in quei giorni tremendi riempirono le piazze, le vie, circondarono il palazzo di giustizia facendoci sentire che non eravamo soli.
E così Paolo, ci siamo spinti laddove voi eravate stati fermati e dove sareste certamente arrivati se non avessero prima smobilitato il pool antimafia, poi costretto Giovanni ad andar via da Palermo ed infine non vi avessero lasciato morire.
Abbiamo portato sul banco degli imputati e abbiamo processato gli intoccabili: presidenti del Consiglio, ministri, parlamentari nazionali e regionali, presidenti della Regione siciliana, vertici dei Servizi segreti e della Polizia, alti magistrati, avvocati di grido dalle parcelle d’oro, personaggi di vertice dell’economia e della finanza e molti altri.
Uno stuolo di sepolcri imbiancati, un popolo di colletti bianchi che hanno frequentato le nostre stesse scuole, che affollano i migliori salotti, che nelle chiese si battono il petto dopo avere partecipato a summit mafiosi. 
Un esercito di piccoli e grandi Don Rodrigo senza la cui protezione i Riina, i Provenzano sarebbero stati nessuno e mai avrebbero osato sfidare lo Stato, uccidere i suoi rappresentanti e questo paese si sarebbe liberato dalla mafia da tanto tempo.
Ma, caro Paolo, tutto questo nelle pubbliche cerimonie viene rimosso come se si trattasse di uno spinoso affare di famiglia di cui è sconveniente parlare in pubblico. 
Così, ai ragazzi che non erano ancora nati nel 1992 quando voi morivate, viene raccontata la favola che la mafia è solo quella delle estorsioni e del traffico di stupefacenti.
Si racconta che la mafia è costituita solo da una piccola minoranza di criminali, da personaggi come Riina e Provenzano. 
Si racconta che personaggi simili, ex villici che non sanno neppure esprimersi in un italiano corretto, da soli hanno tenuto sotto scacco per un secolo e mezzo la nostra terra e che essi da soli osarono sfidare lo Stato nel 1992 e nel 1993 ideando e attuando la strategia stragista di quegli anni. 
Ora sappiamo che questa non è tutta la verità.
E sappiamo che fosti proprio tu il primo a capire che dietro i carnefici delle stragi, dietro i tuoi assassini si celavano forze oscure e potenti. 
E per questo motivo ti sentisti tradito, e per questo motivo ti si gelò il cuore e ti sembrò che lo Stato, quello Stato che nel 1985 ti aveva salvato dalla morte portandoti nel carcere dell’Asinara, questa volta non era in grado di proteggerti, o, peggio, forse non voleva proteggerti.
Per questo dicesti a tua moglie Agnese: «Mi ucciderà la mafia, ma saranno altri che mi faranno uccidere, la mafia mi ucciderà quando altri lo consentiranno». Quelle forze hanno continuato ad agire Paolo anche dopo la tua morte per cancellare le tracce della loro presenza. E, per tenerci nascosta la verità, è stato fatto di tutto e di più.
Pochi minuti dopo l’esplosione in Via D’Amelio, mentre tutti erano colti dal panico e il fumo oscurava la vista, hanno fatto sparire la tua agenda rossa perché sapevano che leggendo quelle pagine avremmo capito quel che tu avevi capito.
Hanno fatto sparire tutti i documenti che si trovavano nel covo di Salvatore Riina dopo la sua cattura. Hanno preferito che finissero nella mani dei mafiosi piuttosto che in quelle dei magistrati. 
Hanno ingannato i magistrati che indagavano sulla strage con falsi collaboratori ai quali hanno fatto dire menzogne. 
Ma nonostante siano ancora forti e potenti, cominciano ad avere paura.
Le loro notti si fanno sempre più insonni e angosciose, perché hanno capito che non ci fermeremo, perché sanno che è solo questione di tempo. Sanno che riusciremo a scoprire la verità. Sanno che uno di questi giorni alla porta delle loro lussuosi palazzi busserà lo Stato, il vero Stato, quello al quale tu e Giovanni avete dedicato le vostre vite e la vostra morte.
E sanno che quel giorno saranno nudi dinanzi alla verità e alla giustizia che si erano illusi di calpestare e saranno chiamati a rendere conto della loro crudeltà e della loro viltà dinanzi alla Nazione.
Dal discorso completo, pronunciato da Roberto Scarpinato alla commemorazione per il ventennale dalla strage di Capaci il 19 ottobre 2012.

Addiopizzo Catania: ‘Stupisce Festival dei beni confiscati’ – LiveSicilia Catania

Addiopizzo Catania: ‘Stupisce Festival dei beni confiscati’ – LiveSicilia Catania

Se mi è permesso, desidero integrare quanto redatto dall’Associazione Addio Pizzo, con un articolo scritto nell’Aprile 2013 direttamente nel mio Blog – al link:
Oggi vengo a scoprire come, oltre il Festival di Sanremo ci sia anche un “Festival dei beni confiscati”, una manifestazione che per il terzo anno consecutivo, avrà come unico tema fondamentale, quello di invitare e  coinvolgere i soliti rappresentanti politici delle istituzioni locali e nazionali, magistrati, procuratori, giornalisti e quanti altri legati  a questo mondo, attraverso le solite ripetute manifestazioni culturali, che hanno come unico scopo, quello di propagandare non soltanto se stessi ma soprattutto gli amici intervenuti a modello “nuovi paladini della legalità”.
Ma per favore, i problemi da affrontare sono ben altri, ve lo dice uno come il sottoscritto, che nella qualità di Direttore Tecnico di una Società S.p.A. sottoposta a confisca, si trovi a dover “combattere” giornalmente con decisioni  incomprensibili e con un sistema che, se da un lato “sbandiera ai quattro venti” la volontà di salvaguardare queste società  e dall’altro, attraverso procedure inique e scelte amministrative “deboli”, porta di fatto queste imprese sul binario del fallimento.
E’ incredibile aver dovuto assistere in prima persona, come l’Impresa nella quale opero – sia riuscita a passare da quella capacità propria tecnico/logistica ( tale da permettergli di consegnare nei tempi previsti, i più grossi appalti nella nostra provincia, per nome/conto di quelle Società – nomi altisonanti della nostra imprenditoria nazionale – meglio conosciute come “ General Contractor “ ) a dover oggi “elemosinare” quei propri lavori, aggiudicati ed in corso d’esecuzione, nonostante ci sia la presenza dello Stato.
Per favore, il tempo dei Festival è finito, basta canzonette e cantori, oggi è il tempo del Silenzio… sì, degli innocenti!!!  

Il coraggio di denunciare…

Resto attonito nell’ascoltare tutti questi precettori che dalla loro posizione, danno linee di condotte morali e orientamenti su come un cittadino deve sapersi comportare…
Ho sentito che: se prima si poteva dire che i segnali non venivano carpiti, compresi, ora quest’alibi non c’è più…, perché prima magari era pure vera questa giustificazione, ora diventerebbe un alibi e gli alibi non sono consentiti…
E’ evidente come da parte della Direzione Distrettuale Antimafia si sproni i cittadini ad aprire gli occhi e soprattutto a denunciare eventuali apprese attività illecite da parte del malaffare organizzato, sottolineando quanto siano importanti le denunce dei cittadini nella lotta alla criminalità organizzata…, già, è quanto riportato da un magistrato: se più spesso venissero dal procuratore e dai magistrati a riferire ciò che vedono e ciò che sanno, probabilmente molti più processi penali verrebbero messi in campo e probabilmente molti più responsabili verrebbero individuati…
È vero in passato i cittadini hanno da sempre preferito non accorgersi di tutto ciò che attorno a loro accadeva e probabilmente hanno preferito fare in modo di non cogliere quei segnali ” ben conosciuti” da noi e certamente si sono sempre astenuti dal presentare denunciare su quanto sapevano… 
Ed è per questo che il sostegno che potrebbe arrivare ai magistrati dalle denunce diventa fondamentale, perché – come vanno ripetendo i procuratori quando intervistati, in televisione, nei media ed in tutte quelle opportune sedi istituzionali, e cioè che “tante volte non si ha certezza dell’esistenza di fenomeni e attività illegali proprio perché nessuno collabora con l’autorità giudiziaria per disvelarle… ed è proprio su questo punto, che i giovani non possano più avere alibi, poiché sono proprio loro, l’investimento per quel necessario cambiamento, per poter aspirare ad un futuro migliore senza dover dire un giorno… ” io non sapevo, non sono stato avvertito, no io non c’ero…”.
Perché ormai tutti sanno… già, tutti hanno avuto modo di assistere personalmente o di conoscere attraverso la lettura della nostra storia quanto accaduto nella nostra terra, ed oggi, sono stati ulteriormente avvertiti che non si possono più tenere comportamenti e condotte che vadano ad arricchire quella cultura fatta d’illegalità e sostenuta da un clima ormai diffuso di malaffare…
Denunciare quindi possibili infiltrazioni, attività illegali, presenza di soggetti poco chiari, sperequazioni finanziarie, furti, ecc…, secondo quanto riportato sopra, dovrebbe servire a migliorare – non solo quel corretto rapporto con la giustizia o con gli organi inquirenti, ma soprattutto dovrebbe permettere di elevare i cittadini verso quel superiore livello di crescita della propria moralità…
Ma, adesso siamo coerenti…
Quando lo Stato, viceversa quelle “necessarie” segnalazioni le riceve… cosa fa???
Come è possibile che invece di tutelare quei soggetti, ci si rivolta contro…???
Uno Stato di m…. , uno Stato che proprio attraverso i suoi delegati uomini , continua quotidianamente a fare c…. e soprattutto quando queste por… vengono evidenziate, tenta, come i bambini di difendersi, mettendo avanti le proprie mani “sporche” e non certo di cioccolata…
Quindi, cari educatori… prima di voler fare morali di legalità a noi, ancora prima di ogni altra cosa…, allorché decideste di dirci come comportarci, ecco, forse è meglio che Vi riflettiate nello specchio della vostra vita, vedrete le volte in cui siete stati codardi, riguarderete quel poco coraggio mostrato… già come ancora oggi siete, ma soprattutto, come non sarete mai… e se osserverete accuratamente l’interno di quello specchio, ecco, potrete ammirare il nostro di coraggio… già quel coraggio che avreste voluto avere e che invece vi è mancato e che adesso viceversa… ricercate in noi!!!
Alcuni giorni fa, un amico mi ha detto che… quando si tenta di portare avanti le proprie idee contro un predisposto sistema, ecco che prima o poi, sarà proprio quel sistema a rivoltarsi contro ed a provare di schiacciarle quelle idee…
Ma come si dice… le idee ispirate dal coraggio sono come le pedine negli scacchi, possono essere mangiate ma anche dare avvio ad un gioco vincente!!!

Trattativa Stato-mafia


Certo, sarebbe stato bello poter ascoltare le intercettazioni telefoniche… non so se ricordate… ma l’anno scorso il gip di Palermo, Riccardo Ricciardi, ha “distrutto” ( almeno così si dice… ) le conversazioni nel carcere dell’Ucciardone, dove erano conservati i file, dando seguito su quanto ordinato dalla Cassazione che ha ritenuto “inammissibile” la richiesta di Massimo Ciancimino di poter ascoltare le telefonate…, ed invece ora che quegli importanti “colloqui” sono stati distrutti… ecco oggi, siamo qui ad ascoltare ( come sempre dopotutto nel nostro paese…) una “limitata e parziale” verità…

In molti hanno ritenuto “folle” la decisione della Corte d’assise di Palermo che ha consentito ad un rappresentate legale di un capomafia di poter interrogare il nostro Presidente… la più autorevole istituzione dello stato… 
Già, ma quanto da noi sembra assurdo… in altri paesi è lecito… prendiamo ad esempio quanto accaduto negli USA con gli ex Presidenti Nixon e Bill Clinton… 
Non m’interessa quindi entrare nei meriti delle dichiarazioni “gentilmente” concesse, tanto la storia è ben conosciuta e non è importante sapere se una eventuale trattativa ” con bacio o senza bacio” ci sia mai stata, ma ciò di cui siamo certi è che lo Stato ha lasciato soli… i suoi migliori uomini…, i Giudici Falcone e Borsellino e che successivamente si sia trovata a dover gestire un vero e proprio conflitto con la mafia, fatto di continui attentati ed a cui non si riusciva a porre fine…
Era evidente che gli attentati avessero quale unico fine quello di voler intavolare con lo Stato una trattativa tale da per modificare quel provvedimento duro del 41 bis, ecco, quello ha rappresentato un primo passo per cercare d’iniziare una mediazione… se non si vuole usare quella parola “offensiva” meglio conosciuta come… trattativa!!!
Infatti, la storia ha dimostrato che le bombe hanno avuto successivamente l’effetto desiderato… ed infatti nei cinque anni che andranno dal 1989 ed il 1994, assisteremo a continue stragi che avranno come effetto quello di giungere ad accordi e patti, certamente non scritti, ma che hanno avuto l’esito ricercato e cioè quello di fermare le stragi… 
Per cui, volerci fare credere che lo stato ( o una parte di esso… ) non sia sceso a “bassi” compromessi con quella cosiddetta associazione criminale è qualcosa a cui nessuno crede e non servono testimonianze di sorta, per di più, fatte a quasi 20 anni di distanza… sono soltanto inutili!!! 
Gli stessi servizi segreti avevano avvisato Napolitano di un possibile attentato alla sua persona ed a quella di Spadolini…, non per nulla gli attentati alle chiese romane, davano un segnale preciso e cioè quello d’indirizzare proprio a questi due soggetti i prossimi attentati… difatti, le chiese sono intitolate a due santi… che portano “casualmente” gli stessi nomi di battesimo…
Ovviamente non ci verranno mai ufficializzati i rapporti dei nostri servizi segreti, quelle note redatte dal Sismi e dal Sisde… resteranno coperte dal timbro “Top Segret” per almeno i prossimi cent’anni… e forse chissà, soltanto sperando di trovare un nuovo Julian Assange ( fondatore di WikiLeaks ) si potrà conoscere la verità su quel periodo violento, nel quale il ns. Stato è stato posto sotto assedio…
I segni sono ancora visibili… autostrada uscita Capaci, via d’Amelio a Palermo, via Palestro, a Milano, via dei Georgofili a Firenze e le due autobombe di Roma, in piazza San Giovanni in Laterano e davanti alla Chiesa di San Giorgio al Velabro…
Lasciamo perdere quindi misteriosi papelli, baci in bocca e stronzate varie… ma una cosa è certa le stragi finirono attraverso il nuovo boss Provenzano ( applicando una nuova strategia, sicuramente meno violenta… rispetto al suo predecessore Riina ) continuando comunque nel frattempo a portare avanti i propri “affari di famiglia” da quella masseria della sua Corleone, fino all’arresto del 1996, dopo oltre quarant’anni di latitanza, già da quel lontano 1963 in cui iniziò la propria clandestinità…, nascosto e protetto da quei tanti appoggi che non vanno ricercati soltanto in quegli ambiti mafiosi, ma indubbiamente in quelli deviati dello stato… 
Non bisogna infatti dimenticare che, proprio in un locale attiguo alla masseria dove egli si nascondeva, furono trovati dei volantini propagandistici delle elezioni politiche appena svolte qualche giorno prima … ( precisamente il 9/10 aprile), che facevano riferimento ” casualmente” al presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, candidato al Senato per l’Udc… una strana coincidenza visto che è stato successivamente condannato definitivamente a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra…

Chi possiede coraggio e carattere, è sempre molto inquietante per chi gli sta vicino…

E’ da sempre così…
Essere in prima linea o restare dietro le quinte… questo è il vero dilemma… 
Voler rappresentare quel termine di paragone che, indipendentemente dal modo di fare, suscita inquietudine in chi, queste doti non le possiede e pur cercando d’imitarle, si rende consapevole di non poterle avere…
Perché la vita, per questi soggetti, non sarà mai piatta o impersonale, ma sarà sempre e ovunque “combattuta”, tra la propria libertà individuale segno di profonda dignità e quell’ambiente circostante, che chiede a tutti d’adeguarsi  al sistema ed alle sue regole…
E’ vero, sin dall’inizio si è a conoscenza che la lotta non porterà alcun successo, ma un uomo, già un uomo vero, si differenzia dal resto della natura umana, ed in particolare da quanti continuano a muoversi “strisciando” in modo viscido…
Ognuno di noi è qualcosa di unico, indistinguibile… e non può certamente barattare la propria coscienza per ragioni collettive…

Potersi addormentare con la coscienza a posto, senza dover sentire il peso dei compromessi con cui in molti hanno deciso di convivere, è qualcosa di certamente meraviglioso… 
Ogni persona deve decidere attraverso le proprie azioni dove voler stare, se reputa che una cosa sia giusta, questa allora va fatta…, perché se si è capaci di morire per i propri ideali allora è sicuro che si è disposti a vivere per essi…, infatti, a cosa serve essere vivi… se non si ha il coraggio di lottare???

Perché soltanto chi ha un forte senso individualistico sa riconoscere che la vita è una continua lotta, tra il sacrificio e la fierezza, tra quel mancato riconoscimento sociale e la salvezza della propria persona…
Come si dice… se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee… o le sue idee non valgono nulla, o non vale niente lui!!!
A me difatti non inquieta una persona coraggiosa e caratterialmente forte…, mi preoccupa invece molto di più… quelle persone insignificanti, poste dietro qualcun’altro, ipocrite e false, che non hanno alcuna capacità da mostrare… e che nell’ombra non fanno altro che criticare e giudicare gli altri…
Come poter continuare a vivere quando ovunque ti giri… trovi professionisti con i quali sei costretto a dialogare che sono disoneste???
Rubano tutti spudoratamente, si ritrovano scientificamente insieme sul carro dei lestofanti, su quegli appalti, pubblici e/o privati, nella gestione di consulenze ed incarichi…
Altro che illegalità… qui si tratta di trovarne almeno uno onesto… che non si faccia corrompere da quel sistema marcio, che permetta così alle proprie idee, di astenersi da quelle azioni riprovevoli…
Ricercare quindi quei giusti valori, distanti questi, da ogni favoritismo personale o da promesse varie…  
Deve esistere soltanto la lotta ad ogni ideologica eventuale appartenenza ad associazione che debba alla fine ricondursi a fenomeni corruttivi…
Quel sistema tanto collaudo delle tasche piene deve essere definitivamente reciso, attraverso giuste sentenze – già al primo grado – che non permettano più a certi individui di continuare a rubare… e non parlo dei soliti cosiddetti mafiosi… ma di tutti quei professionisti dai colletti bianchi, che sotto il nome di politici, funzionari, imprenditori, giudici, consulenti, uomini dello stato e semplici dipendenti pubblici, operano per far si che alla fine nessuno paghi…
Un paese marcio il nostro – dove sono in tanti ad aver accettato in questi anni compromessi – che con il tempo è divenuto “condizionato” sia nei giudizi che nelle uomini scelti, quegli stessi che avrebbero in maniera autonoma dovuto decidere…
Occorre per poter andare avanti, resettare tutto il sistema, perché come si dice… a mali estremi, ci vogliono estremi rimedi, il resto come vado da sempre ripetendo è del tutto inutile !!!
Il coraggio infatti non è la mancanza di paura, ma proprio la capacità di vincerla!!! 

Assegnazione dei beni confiscati??? Soltanto un problema!!!

C’è lentezza nell’assegnazione dei beni confiscati è quanto dichiarato dall’ex Capo della Direzione Nazionale Antimafia, oggi Presidente del Senato, Pietro Grasso, in questi giorni in visita a Palermo…

Si è voluto ricordare l’imprenditore Libero Grassi, che il 29 agosto di 23 anni fa venne ucciso in via Vittorio Alfieri dalla mafia per per essersi pubblicamente rifiutato di pagare il pizzo…
Durante l’iniziativa il Presidente ha dichiarato aspramente che “ la lentezza nell’assegnazione dei beni confiscati è un problema ed allo stesso tempo, affidare questi beni ai Comuni senza alcun progetti di rivalutazione è un modo parziale – aggiungerei per non dire del tutto inutile – di utilizzarli”
Bisogna far fruttare al massimo i beni confiscati, sfruttando le loro potenzialità, abbiamo migliaia di giovani volontari e dobbiamo cercare di potenziare tutta questa volontà dei ragazzi di partecipare alla lotta a cosa nostra. – ha aggiunto Grasso – agevolando i progetti come fa proprio l’associazione Libera…
Il coraggio di Libero Grassi  non può essere dimenticato e resta ancora il simbolo di una lotta che non si è mai esaurita, se si considera che ancora oggi, dopo più di vent’anni, si continua ovunque a pagare il pizzo alla mafia…

Aveva detto in una diretta Tv dell’11 Aprile 1991… lo stesso Libero Grassi: io  non divido le mie scelte con i mafiosi, non sono pazzo e non mi piace pagare!!! 
Un guanto di sfida lanciato alla mafia, da un uomo che diventa sinonimo di “cattivo esempio” per tutti i commercianti e quindi un’uomo che doveva pagare con la propria vita quel gesto coraggioso… ed è per quella frase, per quella sua lotta vera, alla legalità ed alla libertà, che ha dovuto pagare con la propria vita…
Oggi vengono in tanti a commemorare la sua morte… in particolare proprio coloro che avrebbero dovuto fare in modo che quanto avvenuto, non avrebbe dovuto compiersi…
Ma questa è la nostra Italia, si discute molto… ma si fa sempre poco, anzi, in verità non si fa proprio nulla!!!
Perché in fondo è così che va… dopotutto tutto il sistema è colluso ed è per questo che non si riesce mai a modificare nulla… e non serve arrestare e condannare… le nostre carceri sono strapiene di detenuti – senza voler aggiungere delle condizioni intollerabili e di mancanza di dignità in particolare per quanti oggi che debbono scontare pene lievi per reati che nulla centrino con gravi situazioni criminali, legate ad avvenimenti per appartenenza ad associazioni mafiose… –  che alla fine, vengono tranquillamente sostituiti con altri… ed il sistema continua in maniera equivalente!!!
Non è più quel seme che doveva germogliare… questo col tempo è diventato un’arbusto i cui rami hanno diversificato verso nuove diramazioni, inglobando al loro interno soggetti “al di sopra di ogni sospetto“, che pur facendo parte di quelle categorie cosiddette “garanti di legalità”, non denunciano, anzi, partecipano con i loro uomini “attivamente” affinché quella collaudata macchina del malaffare, possa proseguire senza alcun ostacolo… 
Del resto, come diceva Libero Grassi, l’insegnamento è quello di fare ognuno di noi, la propria parte, da cittadini liberi, affermando sempre la legalità e difendendo con forza i propri diritti e certamente anche il proprio dovere!!!.   

Uno su mille… ce la fa.

Sono in molti ogni giorno, coloro che tentano di sopravvivere con i pochi euro di pensione o di salario… e se pensate che mentre quattro pensionati su dieci non giungono a percepire nemmeno 1000 euro, ci sono invece circa 200mila pensionati che superano i 5.000 euro al mese, ma soprattutto c’è chi, in quanto pensionato nella cosiddetta fascia “oro”… riceve più di 15.000 al mese!!!
Ecco, già da questo si vede come in Italia, la diseguaglianza e la diversità di trattamento, tra chi ha dedicato tutta la propria vita a lavorare e quanti invece hanno saputo godere di quei meccanismi politico/marioli attraverso i quali e con solo pochi anni d’attività, sono giunti a percepire, grazie in particolare alle complicità di quanti, hanno in modo vergognoso governato questo ns. stato colluso, permettendo così, nel corso di questi 50 anni, di giungere alle attuali diseguaglianze sociali ed economiche…
Ancora oggi, con i cosiddetti “effimeri” tagli, sentiamo di soggetti che stanno andando in pensione con un tetto di circa 240.000 euro l’anno…
Non capisco perché, ognuno di Noi è costretto a ricevere dall’INPS, in percentuale, quanto giustamente versato negli anni della propria professione e c’è chi invece… riceve con quei pochi soldi versati, pensioni da favola!!!
E’ proprio l’immagine vergognosa del ns. paese, dove chi produce soffre e chi non fa un cazzo… gode!!!
Non si capisce come si può pensare ancora di andare avanti… di sentire quotidianamente le stesse cazzate da parte di questi inutili soggetti, messi lì a discutere e promuovere leggi “at personam”, senza mai effettuare una diminuzione di quei personali privilegi, di quelle spese inutili, di quei godimenti, quasi fossero diritto naturale, che vengono trasferiti ai propri “altrettanto rincog…. ” figli bamboccioni che, senza la manina del papà, non saprebbero neanche dove andare!!!
Molte volte mi chiedo, se sono io che vedo le cose per come non sono… oppure sono gli altri che non percepiscono la realtà ed immaginano, condizionati dalla propaganda messa in atto, di vivere in un paese fantastico… diverso da quello che vedo io.
Debbo forse credere che non ci sia più nessuno disposto a combattere per la propria dignità???
Come riporto nella mia pagina di Twitter: indignarsi non basta più….  
Non serve rimanere immobili ed attendere che il ns. paese vada alla sfascio, bisogna farsi sentire, unirsi tutti insieme, manifestare per il diritto di regole civili, di convivenza e di uguaglianza sociale…
Non può esistere e non potrà ancora resistere molto, alle spinte economiche e di sviluppo mondiali, un paese come il ns. che si regge soltanto, attraverso i finanziamenti ed i prestiti concessi dall’Europa, dalla Cina, Russia e USA…
Ogni giorno le ns. imprese chiudono, oppure vengono cedute a gruppi esteri, i licenziamenti sono quotidiani, la miseria sempre più visibile è ovunque nelle ns. strade, un paese che come una barca distrutta, barcolla tra diseguaglianze e disoccupazione. 
E’ evidente che i ns. governanti, non sanno dove mettere le mani ( o meglio quelli sanno dove metterle e cioè nelle ns. tasche… ma mi riferivo alla loro capacità d’individuare i problemi e trovare quei giusti correttivi… ), che a questa incertezza economica, non riescono a dare quella corretta programmazione, che permetta una equa gestione del welfare, e soprattutto che premia definitivamente la meritocrazia, lasciando a casa – definitivamente – questi figli di papà che ci hanno condotto al lastrico…
E’ giunto il momento di cambiare, di ribaltare quell’ordine precostituito, fare emergere il diritto della persona, della dignità personale, della giustizia sociale, di quella rinascita democratica che permette a tutti di godere di una effettiva uguaglianza tra tutti e non soltanto a quelli appartenenti alla cosiddetta casta…
Senza uguaglianza, senza lo sforzo costante di ognuno di noi, non ci sarà mai democrazia…, ma soltanto dittatura legalizzata dove chi ha il potere economico e politico comanda e tutti gli altri subiscono…
Le guerra in corso… non sono soltanto quelle a cui assistiamo inermi davanti ai Tg, in Medio Oriente, in Ucraina, in Libia, ecc… le guerre in corso sono anche tra noi, dove milioni di famiglie sono alla fame… indebitate, dove non riescono più ad essere felici perché sottomessi a continui ed esosi pagamenti, perché non riescono più a pagare il mutuo della casa o le bollette e dove le rate finanziarie, sono da tempo scadute, dove si cerca di risparmiare anche nella spesa alimentare, dove gli acquisti o la cena fuori casa, costituiscono ormai qualcosa che appartiene ai ricordi… e dove le ferie lontano da casa, sono qualcosa da sognare e desiderare…
Ecco questo è il quadro reale del ns. paese… e capisco pure che quanto sopra da me descritto, demoralizzi tutti coloro che sono ancora illusi da una possibile e celere ripresa…, ma come si dice… non c’è peggior cieco di chi non vuol sentire… e sono proprio questi i soggetti, che fanno male al ns. paese, perché continuano a rivolgersi e sperare, proprio in coloro, che nel corso di questo mezzo secolo, sono stati capaci di distruggerla!!! 
Come può essere veramente libero, un uomo, se gli si negano i mezzi per esercitare la libertà? 
Come può essere libero, se i frutti del suo lavoro non sono a sua disposizione perché ne faccia quel che più vuole, ma vengono trattati come parte d’un fondo comune… di ricchezza pubblica?”.
Non è un caso che infatti, durante tutta la Storia dell’umanità, le più gravi insidie alla libertà individuale sono partite, sempre, dallo Stato!!!

Quella Casta Siciliana…

Che schifo… mi vergogno di essere rappresentato da questi soggetti… e dire che dovrebbero loro a guardarsi allo specchio e vergognarsi …  

Uno vero schifo sapere che, mentre nella nostra Regione si muore ogni giorno di fame… ci sono soggetti che guadagnano 600.000 Euro all’anno!!!
Gente poi, che non è capace neanche di fare… come diceva sempre un mio vecchio insegnante… lo zero con il bicchiere
Il bello è che non si è certi neanche se questa sia l’esatta cifra… in quanto proprio il ns. Governatore della Regione, Rosario Crocetta, invitato nella trasmissione di La7 dichiarava di non essere certo dei numeri…
Lo capisco… da quando si è insediato sta cercando di mettere dei grossi tappi, a quelle enormi falle create dai suoi predecessori, ed ora si ritrova ad avere un’isola che sta calando a fondo…
Gli sprechi sono enormi, casermoni di palazzi con personale dipendente, che in quegli uffici non si capisce cosa facciano…, spese folli ad iniziare con l’energia elettrica per raffreddare quei locali, bollette telefoniche esose a causa delle continue ed inutili telefonate che nel corso della giornata vengono svolte, una professione svolta attraverso continui collegamenti nei social network per far passare oziosamente le proprie giornate e linee Hot…, che servono a risvegliarsi da quel torpore quotidiano…
Un Segretario ( sarà pure generale ) dell’Assemblea Regionale Siciliana che secondo il ns. Presidente Crocetta… – dicevo sopra… non ne è certo – guadagna intorno ai 600 mila euro e dichiara pure, che è uno scandalo mondiale, ma che non può farci nulla!!!
Ma poi mi chiedevo… ma chi sarà mai questo Segretario… Kofi Annan, Ban Ki-Moon… e poi di quale Stato??? 
La Sicilia…, ahhhhh..??? come???… non è un Capo di Stato… ah… e neanche un Generale e neppure un Presidente… e chi cazzo è allora…??? Un semplice segretario… e guadagna più di Obama… INCREDIBILE!!!!
La cosa assurda è che ho letto oggi da qualche parte sul web, che questa forma di attacco verso il ns. Presidente è soltanto un modo pregiudizievole di descrivere la nostra terra, di fare così… di tutta un’erba un fascio, terra ovunque di sprechi…
Ma che cazzo significa ” pregiudizievole “, qui si tratta di rubare… pur avendone – a titolo giustificativo – pienamente diritto… ma sempre di ladri si tratta!!!
Non hanno la benché minima decenza ( ma quale dignità dovrebbero avere… per favore ) questi venderebbero anche le loro madri pur di non rinunciare ad una fetta cospicua del loro stipendio…, certo qualcuno giustifica che lo fanno soltanto per non dover un giorno… morir di fame!!!
Caro Presidente, da un paio di giorni, proprio sotto il Suo Ufficio ( inutile… ) che tanto ha voluto qui a Catania, in Corso Sicilia 40, casualmente proprio due piani sopra il mio, staziona una coppia con il proprio figliolo di pochi anni… non sono clochard e neppure zingari, ma siciliani come Lei e me, che pur di sopravvivere e non riuscendo a trovare lavoro, fieri di quella propria dignità, si sono messi a vendere poche cose, per lo più, abbigliamento intimo, calze, magliette per recuperare qualcosa… per poter mangiare.
Mi sono permesso – parlandoci – di acquistare qualcosa ( proprio per non mortificarli con l’elemosina… ) e quando si è trattato di restituirmi il resto – hanno preteso – pur io insistendo – che io prendessi quanto in più!!!   
Altra gente, persone modeste ma certamente onorabili, che in quella loro difficoltà non hanno perso la dignità!!!

Altro che voler denigrare la Sicilia, noi ci denigriamo da soli… non abbiamo bisogno di alcun aiuto in questo… siamo bravi da noi!!!

Tutti i numeri ( e possiamo confrontarli quando vuole tutti…) sono contro… e per favore abbandoniamo questa nostra aria di vittime, questa sorta di programmato razzismo culturale che vorremmo barattare attaccando le altre regioni…, La prego quando si vogliono esprimere paragoni, si vada prima a vivere per anni – per come ha fatto il sottoscritto – in regioni come il Trentino, Verbano Cusio Ossola, Emilia Romagna, Toscana ed anche le tanto contestate Lombardia e Veneto…  
Qui non si tratta di difendere nessuno, in particolare questi personaggi appartenenti da sempre a quella casta siciliana…, qui si tratta di iniziare a dare regole certe, di correttezza, di moralità, di mettere definitivamente i ladri – di qualunque tipo, in particolare proprio quelli con il colletto bianco inamidato – in galera…
Nel giorno in cui avevo ricordato il Capo della Squadra Mobile, Boris Giuliano, Lui sì… vero SICILIANO, nato in quella meravigliosa cittadina che è da sempre Piazza Armerina e morto… ucciso… nell’adempiere al proprio dovere, per poco meno di 1.500.000 Lire…
Mi viene il voltastomaco a pensare che stasera purtroppo, tanti suoi colleghi, sono qui per strada non solo per proteggere noi, ma soprattutto a dover proteggere quegli scarti di persone senz’anima…!!!    
A fine mese, quando ricevo lo stipendio, faccio l’esame di coscienza e mi chiedo se me lo sono guadagnato.
Paolo Borsellino 

Sono stanco…

Già, sono stanco di combattere contro tutta una serie di dilettanti…
Si… mi sono stancato!!!

E’ dire che…, se un giorno me l’avessero detto non ci avrei creduto…, anche perché per sfiancare il sottoscritto c’è ne vuole, eppure sembra che pian piano ci stiano riuscendo…
Vi starete chiedendo, di cosa o di chi sto parlando???
Sono certo che vi meraviglierete di sapere a chi dedico questo mio post, già non crederete a vostri occhi…, sarete sorpresi con quanto ho deciso di affidare all’opinione pubblica!!!
Quanto andrò di seguito a raccontare, si basa su una serie di procedure e di meccanismi aberranti, che non hanno fatto altro, che prolungare il tempo all’infinito…, operando con l’esclusiva volontà di traslare quanto più possibile, ciò che era indispensabile realizzare all’istante, prontamente, nel più breve tempo possibile, ed invece, attuando e posticipando quanto sopra, si è soltanto tolto del tempo essenziale ed ovviamente la ” salute ” del sottoscritto…
Come si dice…, si sa che quando s’inizia una battaglia, non si è mai certi dell’esito e si sa anche, che ci sono periodi nei quali, i combattimenti ( perché di questo ormai stiamo parlando…) si prolunghino più del necessario – cioè oltre quel termine ragionevole perché si possa giungere ad un esito, positivo e/o negativo non sta me dirlo…, ma che si possa giungere ad una definizione certa e non più aleatoria – che conduca infine ad esaurire anche quelle residue forze messe in campo, contribuendo cosiffatto, ad indebolire anche quell’ultimo entusiasmo fin lì espresso…
Perché sono quelli i momenti in cui, anche al più “onesto guerriero”, viene da pensare che forse sia giunto il momento di ritirarsi, di non prolungare più del dovuto una guerra che è ormai divenuta del tutto inutile!!!
Ecco che alla fine si è riusciti nell’intento e cioè di distruggere fisicamente anche quello stesso combattivo, sicuramente vincitore, ma che ora pensa di ritirare le proprie forze dal campo di battaglia per concedersi finalmente una tregua…
Ciò è quanto dovrebbe accadere anche al sottoscritto, ma non so dirvi il perchè, sarà questa mia natura… ecco, a differenza di quel cosiddetto “guerriero”…, io, non abbandono mai la lotta, poiché persevero nella volontà che la giustizia faccia sempre il proprio corso, pur quando, gli uomini scelti e messi in campo, dimostrano inadeguatezza, debolezza e inesperienza, arrestandosi “casualmente” prima di quando vi possa essere, una eventuale remota possibilità di scontro… ed è per questo, che mi fermo in attesa, del migliore momento, per sferrare un nuovo mirato attacco!!
Una vicenda, questa, che rivelata potrà sembrare incredibile… ma quanto andrò “a breve” a raccontare, trova conferma, in una serie di azioni  e atti, che finora non sono ancora emersi, per la sola esclusiva volontà di coloro che avrebbero dovuto farlo, e che per le ragioni sopra espresse, si trovano – in questo preciso momento – in estrema difficoltà!!!
Difatti, quanto andrò a riportare, rappresenta in compiuto, quanto in molti vanno dichiarando; mi riferisco a quei ” principi della legalità “, che tanto si ergono nei loro palcoscenici pubblici – abilmente preparati – ma che poi, in sostanza non hanno volutamente attuare, anzi, quando ciò è accaduto è stato soltanto perché spinti da terzi…
Tendono quindi a scaricare su altri… quelle indotte azioni, addossando, proprio a coloro da cui avevano ricevuto il sostegno, le colpe del loro operato, che mai avrebbero ( viste le ripetute e continue marce indietro ) voluto compiere…
Ovviamente esiste un motivo a quei tipi di comportamento, che trovano spiegazione e conferma nei silenzi, in quei modi d’operare, in quel saper intuire quando – ed in questo sono maestri – è meglio non mettere il dito nell’acqua calda… 

Una denuncia di esercizio realizzata da quegli “uomini dello stato ” che non sempre purtroppo rappresentano lo Stato, ma bensì fanno parte di quei personaggi che nel corso degli ultimi anni, hanno solo svolto, trattative, ammorbidimenti, concessioni, disorientamento, ostacoli, per far si che non emergano, depistaggi, reticenze e collusioni…
Come ha giustamente dichiarato il Magistrato antimafia palermitano – Antonino Ingroia – incaricato dalle Nazioni Unite in Guatemala per seguire da vicino le rotte del narcotraffico internazionale:
le reticenze e le omertà non sono solo degli uomini di mafia, ma ci sono depistaggi e reticenze degli uomini dello Stato e delle istituzioni, e quando queste reticenze e depistaggi vengono da uomini dello Stato e delle istituzioni che ostacolano la verità, non ce la possono fare da soli, hanno bisogno di voi, della società civile che questa verità la vogliono: la verità è una conquista collettiva!
Certo, quanto dichiarato è vero… serve un impegno doppio affinché possa emergere la verità, ma quando il sostegno richiesto, viene successivamente dato, ecco che ci si accorge di come esiste una barriera invisibile creata a mo’ di muro, che scontra con l’indifferenza di un sistema, che impone che nulla debba cambiare… ed è allora che risulta impossibile, continuare a credere, che si possa vincere!!!
CONTINUA… 

E.N.I.: indagata ancora per tangenti in Nigeria…

E’ passato meno di un anno dall’inchiesta su una maxi tangente algerina di Saipem e di quei 123 milioni trovati in Asia – precisamente 100 milioni a Singapore ed altri 23 milioni ad Honk Kong – e dove secondo il gip, questa tangente fruttò a Saipem sette contratti d’appalto…
Su quanto sopra, si aggiungevano tutta una serie di rogatorie in Libano e su partecipate società costituite tramite fiduciarie svizzere a Panama., ed ora,  la procura di Milano ha aperto un nuovo versante, su una presunta corruzione internazionale da parte di Eni in Nigeria…
Bisogna inoltre ricordare che, sempre nello scorso anno, Saipem – società del gruppo – è stata condannata dal Tribunale di Milano a 600.000 euro di multa e alla confisca di 24,5 milioni di euro – sempre per corruzione internazionale in Nigeria – ma la cosa strana è che Saipem pur avendo ricorso in appello è condannata, ai suoi cinque manager imputati, non è successo nulla… in quanto hanno potuto usufruire dell’estinzione del reato per prescrizione…
Gli uomini della Gdf di Milano, la scorsa settimana si sono recati nella sede della società per notificare un avviso di garanzia per corruzione internazionale alla persona giuridica Eni in base alla legge 231 sulla responsabilità delle aziende per illeciti commessi dal management e una richiesta di esibizione di una serie di atti relativi al “resolution agreement” del 27 aprile 2011 fra Eni e il governo nigeriano per il giacimento petrolifero offshore Opl 245…
Secondo l’inchesta, ENI versò un miliardo e 92 milioni di euro su un conto intestato al governo nigeriano presso la Banca JP MORGAN CHASE di Londra e successivamente il governo nigeriano girò il denaro su un conto riferibile all’ex ministro dell’Energia nigeriano, ritenuto dalla procura il vero titolare della società che detiene appunto i diritti della concessione petrolifera.
Sembra che la vicenda sia emersa a causa di un mancato pagamento pattuito di intermediazione, che è sfociato a Londra in una causa civile, da lì la vicenda è divenuta di dominio pubblico ed è così che gli atti sono stati trasmessi alla procura di Milano.
Tangenti sempre e ovunque tangenti… tutto ciò che sappiamo – noi comuni mortali – è che vengono girati tantissimi soldi… certo capire dove finiscono e chi se li intascati, resta sempre un mistero, anche perché non dobbiamo dimenticare che si parla di denaro in nero, senza ricevute e/o bonifici bancari… ed è sempre più difficile capire quanti di questi soldi finiscono per vere esigenze societarie o incassati direttamente nelle casse dei partiti o in qualche conto estero di chissà – non mi meraviglierei – ns. politici…
Ovviamente quando nel mio precedente post, parlavo di distorsioni nei pagamenti della pubblica amministrazione, intendevo proprio quelle cause – derivanti appunto da tutte una serie di trame sotterranee – che hanno ovviamente provocato questo attuale indebitamento dello Stato, maggiorato certamente a causa, sia dall’aumento degli importi d’appalto, che dai maggiori interessi pagati…
Se si pensa che in un solo anno, l’indebitamento pubblico è aumentato di circa 90 Miliardi di Euro… fatte le dovute proporzioni, una grossa fetta di questi è certamente finita in tasca a qualcuno…, non potrò dirvi a chi, non ne conoscerò mai i nomi, non saprò individuarne le professioni e purtroppo, non avrò alcuna capacità di capirne i motivi – se non l’unico il denaro – che abbia potuto ispirare ad una elevazione nello “status sociale”, posizione cui intendevano far parte…, ma di una cosa comunque sono certo, stiamo semplicemente… parlando di LADRI!!!

La nave della legalità…

E’ entrata a Palermo questa mattina la “Nave della legalità “.

Cosa dire, è in un qualche modo la rappresentazionente perfetta della lotta antimafia finora espressa è cioè sempre in ritardo!!!
Ma si… cosa sarà mai un’ora e mezza di ritardo…, si, peccato che è lo stesso ritardo con cui si è deciso di revocare la scorta al Prof. Marco Biagi…
E’ bello vedere 1.500 ragazzi  delle scuole d’Italia che commemorano insieme ai loro coetanei siciliani i Giudici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ed è importante ricordare al futuro di questo paese, che la speranza non debba mai morire…
Poi, che su questa vicenda, da un ventennio qualcuno ci marci sopra è altrettanto palese…, in particolare tutte quelle figure istituzionali che in questi anni sono saliti sopra la nave e/o che si sono fatto trovare pronti nei rispettivi moli, ma che di fatto hanno poi dimostrato, l’opposto esatto di quei valori propri della legalità, grazie proprio a quegli incarichi ricevuti… che è dimostrato, dall’elenco sempre in aumento delle persone denunciate…!!!
Che dire… Sciascia li chiamava i “professionisti della legalità…” e mi piace sottolineare quanto riportava Giorgio Bocca e cioè che forse il vero torto è rappresentato nell’esporre tesi, di muovere critiche, di fare ipotesi che stanno fuori dagli opposti schieramenti, che non collimano esattamente né con i dogmi dell’Antimafia né con le ipocrisie e le seduzioni della mafia. Seguendo Sciascia questo suo suo acuto intuito ha spesso indicato ciò che noi non sapevamo o che forse non volevamo sapere… 
A cosa serve quindi ancora parlarne… quando ovunque assistiamo a questa totale illegalità!!!
L’illegalità non è solo e soltanto quella espressa da chi delinque… e cioè da quelli che fanno da sempre parte di quel sistema, ma da tutto un sistema ancor più pericoloso, che si muove in modo velato, con la compiacenza ovviamente di quanti operano in quei settori chiave…
Un sistema dannoso che approfitta di compiacenti e collusi, per poter realizzare i loro sporchi affari. come quello della circolazione a più livelli di tangenti…
Una seconda ” entrata ” economica, elargita quest’ultima a forma d’incentivo per premiare quelle omesse responsabilità o per aver fatto sparire qualche documento compromettente…
Il presidente del Senato, Pietro Grasso, nel corso proprio dell’incontro notturno sulla Nave della legalità ha dichiarato che “per combattere la corruzione bisogna individuarla e farla emergere“…. ma quando ciò avviene che succede… il nulla, il silenzio più assoluto, in particolare se le eventuali denunce riguardano personaggi pubblici e/o vengono intaccati proprio quegli uomini che lo Stato aveva scelto per rappresentarli e/o posti alla salvaguardia ed al controllo…
Si parla di combattere il grande alleato della mafia è cioè l’ignoranza… ancora oggi, si vuole fare credere che la mafia sia rappresentata dai cosiddetti pastori… , da personaggi che scendano da chissà quale montagna per governare il ns. paese…
Ma per favore, coloro che oggi regolano le fila di questa associazione, sono proprio coloro che hanno avuto posizioni primarie all’interno del governo e/o delle regioni ed è proprio grazie a queste complicità che si e permesso a certi soggetti di rimanere impuniti per più di un trentennio…
Sta proprio in questo il problema e cioè in quanto non si è fatto per combatterlo, esasperando in tal maniera la cultura della complicità che così ha potuto infiltrarsi e, grazie al potere economico ed anche con l’aiuto di qualche escort, giungere a contagiare anche quegli stessi “uomini deviati” dello Stato.
Bisogna finirla di “approfittare” della lotta alla illegalità, attraverso manifestazioni, strutture, associazioni che hanno come unico scopo quello di dare visibilità a qualche personaggio più o meno pubblico, questo volerlo mettere in mostra, che prende applausi e consensi, iscritti e firme, ma che poi rappresenta soltanto una lotta antimafia di facciata e che passati gli anniversari tragici da ricordare, viene dimenticata nell’oblio…
Una finta lotta fatta esclusivamente di belle parole, totalmente diversa da quanti oggi in prima linea continuano a lottare, senza volersi arrendere a quel ripugnante fetore meglio definito come “compromesso” e dove con quel modo d’essere e/o d’operare, vengono bistrattati e pian piano abbandonati, ridotti da questo marcio sistema all’assoluto silenzio, proprio da quanti nel contempo si ergono a baluardi della legalità!!!
diceva il Giudice G. Falcone: perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell’esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell’amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere…

0,01!!! Un centesimo non permette di lavorare…

Le cose più assurde avvengono nel ns. Paese, in particolare quando c’è di mezzo un Istituto Pubblico ed il proprio impiegato… quasi sempre limitato!!!
Da un lato troviamo quei poveri imprenditori tartassati da migliaia di adempimenti e da questo Stato che come una sanguisuga attende le imposte sugli utili d’impresa e da un altro, una struttura macchinosa e lenta che, attraverso i suoi – quasi sempre impiegati raccomandati,  attende il versamento di quel denaro come fosse “fluido rosso”per la loro stessa… sopravvivenza!
Ed allora ecco che a Rovigo, solo e soltanto per un centesimo un imprenditore ha rischiato di dover portare avanti la propria azienda…
Il tutto nasce da il rilascio di un documento il DURC; questo rappresenta il documento unico di regolarità contributiva, senza il quale nei lavori pubblici, non è possibile incassare il mandato di pagamento per i lavori eseguiti… o per l’eventuale partecipazione ad una gara d’appalto… 

E’ veramente incomprensibile come nel 2014 , dove il mondo viaggia verso la totale informatizzazione, il ns. Paese è ancora ai tempi del medioevo… carte, carte ed ovunque carte e con un sistema ed un apparato statale che alimenta sempre più pratiche ed alle quali non da quasi mai in maniera celere soluzione…

Ovviamente l’Inps non vuole passare per stupida… ed allora la Direzione Provinciale dell’Istituto replica che il centesimo dichiarato è soltanto simbolica e serve a segnalare che purtroppo è evidente una irregolarità!!!
Si peccato che l’unica irregolarità e quella di chiederci in che modo e con quel concorso questi Direttori e/o Funzionari siano entrati all’interno di questo Istituto!!!
Volerci fare credere che il valore se pur irrisorio costituisce una sostanziale omissione contributiva è pura follia!!!
Come se il sistema informatico, non  possa prevedere al suo interno di oltrepassare per una cifra prestabilita i limiti previsti – si può considerare per esempio un limite max di cento Euro, entro il quale l’importo è considerato corretto… e le eventuali differenze, verranno successivamente richieste.  
E’ ovvio che quanto sopra è l’ennesima dimostrazione di come lo Stato faccia di tutto per complicarci la vita, per rallentare quanto di più semplice esista o chissà debbo pensare che il sistema è collaudato perché in tal maniera, si cerca di creare quei modi ambigui attraverso cui, le pratiche vengono smistate in maniera celere, se conosci il solito impiegato e/o funzionario amico…
Situazioni assurde come quella fatta a suo tempo ad un’azienda della provincia di Roma, che sempre per il solito centesimo si vide negare il Durc – ovviamente il tutto inviato a mezzo raccomandata con costi postali pari a €. 5,70 euro… cioè 570 volte l’importo richiesto… tanto alla fine chi paga come sempre siamo sempre NOI!!!!
Fintanto che il sistema non cambia…, vedrete che queste spiacevoli situazioni i non saranno solo e soltanto degli episodi occasionali.
Quanto oggi sembra a noi accidentale,  potrà tranquillamente ripetersi – e non per fatalità – anche purtroppo ad ognuno di Noi!!!