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La "Massomafia" a Messina!!!

Stamani, mentre osservavo sul cellulare una pagina social ho trovato questo post che mi permetto di allegare, avendone cattutaro l’immagine con uno “screenshot”.

Ed allora, senza entrare nel merito mi permetto comunque di esprimenre un pensiero su ciò che costituiscono per questa nostra regione le cosiddette  “massomafie“!!!
Difatti, a differenza di quanti scrivono, il sottoscritto ritiene che il vero problema della nostra isola non è costituito dalla mancanza di occupazione o dalla debole struttura economica dei nostri imprenditori, oppure come la maggior parte dei miei conterranei ripete spesso (a bassissima voce ovviamente…) che tutti i mali derivano dalla presenza diffusa della criminalità organizzata, no… il problema principale di questa terra è di chi la comanda, mi riferisco a quella casta (celata) composta da una serie d’individui che, vestiti come camerieri (ma quelli a differenza loro possiendono quantomeno “dignità”)  e cioè con i loro “grembiulini”, utilizzano da tempo quel circolo vizioso formato da: clientelismo, corruzione e ricattabilità.
Ovviamente questi soggetti sanno bene che la sola forza creata da quei legami come politica, pubblica amministrazione, professionisti, imprenditoria, non basta, perché la sopravvivenza di una “loggia” necessita di un’ulteriore sostentamento, già… di molto denaro!!!
Ed è così quindi che entra in gioco l’ultima forza!!! L’associazione mafiosa, ma soprattutto l’enorme potere economico/finanziario che rappresenta; è grazie infatti a quelle attività illegali che essa si sviluppa e permette a quei cosiddetti “adepti” di crescere e infiltrarsi in ogni ramo della vita sociale, non solo della nostra regione, ma di gran parte del Paese…
Comprederete bene come per la mafia riuscire a penetrare all’interno di quei circoli massonici è stato in questi anni un colpo di fortuna: quelle logge difatti inglobano al loro interno figure rilevanti quali banchieri, imprenditori, professionisti, magistrati, dirigenti, uomini infedeli delle istituzioni ed ahimè anche militari… 
Un sistema “deviato“, che permette a quell’associazione criminale e quindi ai suoi referenti, di ottenere importanti appalti pubblici, finanziamenti europei, ed inoltre grazie a quelle logge, si sono potuti allacciare nuovi legami con l’alta finanza internazionale per riciclare i capitali illeciti accumulati attraverso quelle note attività illegali, ma non solo, attraverso quegli uomini dai “grembiulini” decorati, si sono potute indirizzare talune sentenze in maniera favorevole, già… per quei loro “amici degli amici“. 
Un potere invisibile che con i suoi tentacoli infetta tutta la nostra democrazia e rende vano l’operato delle forze dell’ordine, quelle quantomeno fedeli allo Stato, ma non solo, condiziona di fatto l’operato di quegli esigui cittadini ancora onesti e coraggiosi che in questi anni hanno evidenziato di non accettare favori e di essere slegati da qualsivoglia compromesso, ma soprattutto, di non essere disponibili a vendersi a quel potere invisibile e in particolare a quei suoi interlocutori 
Viceversa tutti gli altri, quelli che si presentano quotidianamente come fossero persone “perbene”, beh… ciscuno di essi sa di essere “indegno”, sì… alla stregua di quei criminali, dal momento che ciascuno di loro sfrutta lo stesso denaro di provenienza illecita, quello che poi verrà di fatto riciclato attraverso acquisti personali/familiari, il tutto per per foraggiare un mondo sommerso che ormai opera pienamente nell’isola.
Ecco è grazie a loro che questa terra inaridisce e non si sviluppa, sono questi “maledetti” individui a non permettere la crescita di questa regione, perchè con le loro azioni fanno in modo che non si creino mai le condizioni di una libera crescita democrativa; viceversa essi con le loro azioni limitano la concorrenza, non garantiscono contratti regolari, permettono la schiavitù salariale, creano sperequazione finanziaria, parassitismo, ma soprattutto partecipano ad eludere tutte le norme previste sul lavoro, la sicurezza e la previdenza sociale.
E’ quindi questa classe dominante “massomafiosa” a permettere il rafforzamento di quelle organizzazioni criminali e di quei numerosi imprenditori da tempo collusi con esse, a cui si somma una compenetrazione di parassiti con i “grembiulini” (macchiati di sangue), che favorisce ogni giorno gli interessi comuni di un sistema di scambio, lo stesso dal quale tutte le parti traggono utili e privilegi di natura clientelare…
Quindi, fintanto che questo sistema illegale resterà così… unito e incontrastato, sì… se nessuno proverà concretamente ad estirparlo (questo cancro), mi dispiace dirlo, ma se i vari governi nazionali non sono riusciti finora a limitare l’infezione, allora ritengo che non ci resta che aspettare questa medesima condizione anche per il prossimo futuro!!!

La cultura passa dalla legalità e non bisogna possedere una toga e/o una divisa per darne prova!!!

Avrei dovuto scrivere stasera sul “Comune di Ropolano Terme“, ma ho promesso ad uno degli addetti con cui ho parlato telefonicamente che avrei atteso un loro risposta prima di raccontare quanto di spiacevole era accaduto…

Quindi nel non affrontare appositamente la vicenda, prendo in esame una questione fondamentale, quella che fa comprendere come questo nostro Paese – ricordo uno Stato che evidenza quotidianamente un livello altissimo di corruzione ed una totale mancanza di cultura della legalità – manchi di quella necessaria formazione per sviluppare dei cittadini consapevoli, difatti la maggior parte dei miei connazionali è talmente abituato a vedere lo Stato quasi una parte a se stante, già… come un qualcosa di estraneo a cui essi non appartengono e ciò diventa ancor più evidente quando la maggior parte di essi si trova a dover rispettare gli obblighi previsti…  

Ho sempre creduto che il tema sulla legalità appartenga a noi cittadini sin dalla nascita ed è fondamentale ai genitori far comprendere ai loro bambini questa cultura per poi crescendo promuoverla e non mi riferisco a quella scolastica, sì… d’imparare quindi bene la nostra lingua, la storia, la geografia, etc, no…  ciò che voglio intendere e che la legalità è importante perché insegna a rispettare gli altri attraverso le regole ed il rispetto delle leggi.

Difatti, se tutti imparassimo il valore della legalità, il mondo diventerebbe non solo più civile, ma la società stessa sarebbe più giusta ed equa e difatti, senza corruzione e malaffare, anche la criminalità organizzata scomparirebbe!!!

Ecco perché non mi meraviglio più quando accadono situazioni come quella di cui parlerò forse domani, già… perché ormai anche quei suoi dipendenti statali – mi riferisco a quelli solitamente preposti a inviare sanzioni o quant’altro a livello fiscale – sono talmente convinti di rivolgersi ad uno dei tanti loro connazionali che di “cultura della legalità” non sa neppure l’esistenza, che pensano senza alcun indugio, che si possa fare di tutta un’erba un fascio!!!

Ed allora, permettetemi di dire: cari amici, prima di poter soltanto pensare a cambiarsi i vestiti con il sottoscritto, come dice quel proverbio di “acqua sotto il ponte ne deve passare”!!!

Vorrei tra l’altro aggiungere – riprendendo il tema toccato dal magistrato Giuseppe Ayala nell’inserto di fine anno del quotidiano “La Sicilia” intitolato “Uno nessuno centomila” e quindi riproposto nello specifico dal generale dell’Arma (già a capo di Ros e Dia) Giuseppe Governale e cioè che la cultura è legalità e conta come una divisa o una toga – che ci sono cittadini che non hanno alcuna toga e ancor meno una divisa, ma operano da sempre in maniera palese, tra l’altro senza alcun tornaconto personale, già… neppure quello di percepire uno stipendio dai contribuenti, eppure sono sempre lì a fare il proprio dovere e non solo, fanno anche ciò che altri – solitamente collusi e/o ricattabili per non aggiungere “omertosi” – non fanno!!!

D’altronde come dico spesso, è facile parlare di legalità quando si è protetti da una divisa o da una toga, certamente più difficile esporsi personalmente, sapendo di non aver nessuno dietro a proteggerti, il più delle volte neppure lo Stato!!!

E difatti… vorrei contarli tutte quegli esposti presentati personalmente dai soggetti di cui sopra, sì… sarei curioso di sapere in quanti processi ciascuno di essi è coinvolto a titolo personale, vorrei conoscerlo questo dato, ma forse è meglio lasciar perdere!!!

Comunque, ciò che volevo dire è che quando un cittadino è corretto e rispetta quella cultura di legalità, sa bene di doverla mettere in pratica sempre e non occasionalmente!!! 

Faccio alcuni esempi; si osservi a quando si tratta di pagare le imposte fiscali o quando vi sono presso alcuni enti di riscossione cartelle a debito a nostro nome, oppure quando giungono a casa avvisi di accertamento come multe stradali (parlo ovviamente di quelle corrette e non certo di quelle erroneamente inviate da taluni Comuni esclusivamente per far cassa… senza verificare se quella stessa sanzione sia stata già ottemperata nel pagamento e non come avviene abitualmente accreditando ulteriori sanzioni per ritardi, senza accertarsi che la stessa è stata pagata entro i termini previsti nei cinque giorni…) e quant’altro…

D’altronde, come dicevo sopra, in questo Paese si è così convinti che si è tutti eguali e si pensa agli altri con la propria testa, quasi fossimo tutti eguali, d’altronde è quella loro natura a parlare e a chiedersi: può esser mai che qualcuno sia migliore di noi??? Perché a differenza nostra, egli… possieda quella cultura della legalità in maniera così intrinseca???

Difatti è proprio questa ragione che tanto fastidio dà alla maggior parte dei miei connazionali e rappresenta la stessa motivazione che in questi anni ha fatto comprendere al sottoscritto che, per la sola motivazione d’aver provato a far la cosa giusta, si è stati odiati!!! 

Per giungere alla fine del conflitto, bisogna creare uno Stato Palestinese!!!

Alcuni mesi fa avevo scritto questo post https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/11/a-catania-ho-fondato-lo-stato.html – sicuramente utopistico, ma che dava un senso logico ad una situazione certamente oggi di difficile soluzione…

Ho letto i tanti commenti ricevuti, alcuni tra l’altro favorevoli all’idea, altri viceversa non così disponibili a dover rinunciare ai propri territori, seppur parliamo di terre per la maggior parte incolte o desertiche, ma che potrebbero attraverso sostanziosi fondi internazionali e interventi industriali e agricoli, trasformarsi in un vero e proprio paradiso, con due sbocchi a mare, uno il Mediterraneo e l’altro il Mar rosso, fondamentali per nuovi collegamenti commerciali…

Ora però incredibilmente ecco che anche Gila Gamliel, a capo del ministero dell’intelligence israeliano, ha proposto (debbo forse credere che abbia copiato la mia proposta???)  ha realizzato uno studio in cui tra le ipotesi per il dopo Hamas a Gaza, proponeva la possibilità di trasferire la popolazione civile palestinese da Gaza verso l’Egitto, creando una zona cuscinetto per proteggere il confine israeliano.

Minchia… ma è la stesso cosa che io nel disegno sopra riportato ho disegnato, allora non sono così folle… sarà che sull’argomento “Storia” sono ben preparato e soprattutto vorrei evitare quei corsi e ricorsi storici che la natura umana dimostra purtroppo nei secoli voler ripetere!!!

Certo anche il ministro mette le mani avanti e parla di proposta “concettuale” ribadendo che una tale ipotesi non è mai stata discussa dal governo nazionale, il ministro però ha voluto comunque ribadire l’idea come una possibile soluzione pacifica che potrebbe mettere tutte le parti n causa d’accordo… 

Certo, esiste un’altra soluzione e si chiama guerra “totale” e coinvolgerebbe non solo i due attuali contendenti, ma estenderebbe in Libano, Siria, Yemen e Iran l’eventuale conflitto, con ripercussioni certamente imprevedibili che coinvolgerebbero molte di quelle potenze militari…  

Ovviamente una soluzione rapida va trovata, parliamo di milioni di profughi senza alcuna terra, difficili da sistemare anche in altri paesi, molti dei quali se pur legati dalla stessa cultura araba, dimostrano esser poco disponibili ad accoglierli….

Bisogna indirizzare le risorse di bilancio dell’L’United Nations Relief and Rehabilitation Administration (UNRA) per assistere economicamente e civilmente i Palestinesi per creare nuove condizioni che incoraggino il popolo palestinese a ricostruire la propria vita altrove, in una terra libera e indipendente dove progettare il proprio futuro senza dover sottostare a nessuno, mi riferisco ad Israele ma anche a quelle organizzazioni fondamentaliste militari che dettano non solo la politica ma ahimè anche la vita sociale!!!

Vedremo quindi quale scenario si adatterà meglio a quel popolo “profugo” dal momento che – vista l’attuale politica militare del governo israeliano – difficilmente riuscirà a rimanere in quella terra, la stessa su cui fino a pochi mesi fa risiedeva, se pur tra condizioni durissime, ma che rischia ora di venir definitivamente sfollata da quella Striscia di Gaza… 

Ecco una soluzione per creare due Stati indipendenti e una pace duratura!!!

Per una pace durevole c’è bisogno dell’aiuto di tutti!!!

Pensare ad esempio che questo conflitto potrà fermarsi oppure lasciare che le condizioni tra questi due popoli restino inalterate, per come peraltro lo sono state finora, è voler continuare a fantasticare…

Non si può più tornare indietro su quanto è successo ed è giunto il momento – dopo oltre 70 anni di discordia – che si provi a mettere da parte quelle divergenze trovando una loro definitiva collocazione.

Bisogna innanzitutto creare uno Stato Palestinese, esso dovrà essere accettato da tutto il mondo, sarà libero e indipendente, non più soggetto allo Stato d’Israele, ma per ciò, si dovrà formalmente slegarlo dalla Palestina e da quei territori occupati, quest’ultimi, ormai è palese, non verranno più restituiti ai loro legittimi possessori!!!

D’altronde, permettetemi di chiedervi, quanti territori nel corso della storia, a causa di guerre sono andati perduti???

Quanti di essi non sono più stati restituiti, ci si è dimenticati dei confini ridisegnati dai vincitori a scapito dei perdenti; anche noi Italiani ne sappiamo qualcosa, un conto salato pagato per quelle scelte mussoliniane!!! Ma la storia va così e sperare ora in un cambiamento inaspettato ritengo sia qualcosa d’inaudito, sì… è un qualcosa che finora non è mai accaduto e ahimè mai accadrà!!! 

Vedasi ad esempio quanto sta accadendo in Ucraina, ma potrei aggiungere non solo lì, perché tutto il mondo è in fermento: osservate le guerre, già… sono ovunque, molte di esse vengono realizzate per ottenere una semplice striscia di terra, il più delle volte inutilizzata!!!

Ed allora perché non pensare di creare qualcosa di diverso, per far ciò qualcuno dovrà sacrificare se stesso per donarlo ad altri, perché c’è bisogno dell’aiuto di tutti per creare un nuovo stato dal nulla, come quello ipotizzati dal sottoscritto, nel disegno di cui sopra…

Desidero innanzitutto fare una premessa…

Non provo alcuna netta posizione in favore o in opposizione di una parte di quei due belligeranti, ma è evidente a tutti come Israele non abbia alcuna intenzione di fermarsi, anzi ritengo quello Stato pronto a una guerra totale, sì… su più fronti, ciascuno di quei suoi connazionali è pronto a sacrificare per salvare la propria libertà, identità, cultura e religione…

Per cui consentitemi di dirvi che bisogna abbandonare l’idea di una tregua, di una risoluzione pacifica, di una eventuale restituzione della Striscia di Gaza o di quei territori occupati, perché a breve, anche l’area definita “West Bank”, sarà a breve totalmente occupata!!! 

Ed allora – a differenza di ciò che nessuno scrive perché non lo si vuole dire apertamente, ciò che a breve accadrà, sarà l’allontanamento definitivo di tutti i palestinesi da Israele o quantomeno di tutti coloro che hanno evidenziato pensieri e/o azioni contro gli ebrei!!! 

Ed allora il sottoscritto, senza alcuna sorta di presunzione, proverà con questo post ad indirizzare verso una soluzione pacifica, quanto tutti noi sappiamo bene e di come da millenni quest’ultima non sia stata mai trovata!!!

Ecco quindi che attraverso questo blog proverò ad ipotizzare una risoluzione che vada bene per entrambi, un’idea che potrebbe forse limitare quel conflitto perenne e che ha visto finora le due parti in causa mietere, nel corso dei secoli, vittime…

Per cui, come potete osservare dalla mia cartina, quest’idea prevede che si realizzi uno stato Palestinese in una fascia che vada tra il Mar Mediterraneo e il Mar Rosso, un territorio attualmente di pertinenza (dei loro fratelli arabi) dell’Egitto, e nel caso in cui verrebbe concesso al nuovo Stato, resterebbe sempre sotto la sua diretta protezione…

Ovviamente per far ciò qualcuno dovrà pagare il grande sacrificio che l’Egitto dovrebbe compiere!!!

Innanzitutto lo Stato d’Israele si dovrà accollare l’onere di permettere a tutti i palestinesi di vivere serenamente in quella terra, ma non solo, anche gli stati arabi, in cui sono presenti centinaia di migliaia di profughi palestinesi, dovranno permettere il raggiungimento delle famiglie, facendo rientrare in questa nuova terra di Palestina tutto il suo popolo, a suo tempo ed oggi sfrattato, mi riferisco all’Iran, Giordania, Libano, Siria, Arabia Saudita e allo stesso Egitto…

Ma anche gli altri paesi arabi dovranno sostenere economicamente questo nuovo Stato, penso al Qatar, all’Oman, Dubai, Kuwait, Yemen, Iraq, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Turchia, ed altri ancora… tutti loro dovranno garantire all’Egitto una somma consistente, pensavo a una cifra che si aggiri intorno ai mille miliardi di dollari, affinché il governo Egiziano possa concedere quel territorio sul quale verrà costruito il nuovo Stato di Palestina… 

Inoltre sempre all’Egitto verrebbe riconosciuta un’ulteriore somma pari a 300 miliardi di dollari, per realizzare una fascia a modello cuscinetto, gestita dalla forze dell’Onu per evitare qualsivoglia contatto tra le due parti oggi in conflitto. 

Il tempo, deciderà quando verrà il momento in cui questo territorio, occupato provvisoriamente dall’Onu, potrà venire restituito…

Sono certo che in molti ora obietteranno questa eventuale “cessione”, già… molti si offenderanno, altri la giudicheranno sconclusionata, offensiva, ridicola, ma penso che tutti coloro che pensano ciò, sono gli stessi che non ipotizzano alcuna soluzione, chissà forse perché essendo distanti da quei territori, non vivendo in prima persona le difficolta di un conflitto e preferendo viceversa trascorrere il loro banale tempo guardando video su TikTok, beh… ciò mi fa credere che a nessuno di loro interessi realmente la pace e ancor meno desiderano che si giunga finalmente ad una pace duratura!!!

Ritengo altresì, che sono proprio loro, con le loro critiche, a fomentare quella piramide di odio, parole criminali che sappiamo bene dare il via a tutta una serie di atti di violenza, perpetrati proprio nei confronti di tutte le persone indifese e sulla base di quella loro diversa appartenenza etnica, religiosa e culturale…

Per cui, se qualcuno tra Voi pensa di avere un’idea migliore, una eventuale soluzione o anche un punto diverso potete scrivermi e farò in modo di pubblicare il vostro pensiero…

Ritengo che la situazione più importante è giungere finalmente ad una pace e per far questo c’è bisogno di tutti, nessuno escluso: d’altronde non si promuove la causa della pace col parlare solo alle persone con le quali si è d’accordo!!!

Il Governo Meloni boccia la misura del prelievo nei conti correnti!!! Era ovvio: quelli che devono più soldi al fisco sono proprio i parlamentari!!!

Rappresenta una di quelle riforme che al sottoscritto interessa poco, forse perché a differenza di molti al fisco non deve nulla, ma come sempre avviene in questi casi e/o in analoghi, ho l’impressione che alla fine a pagare siamo sempre i soliti, già… quei quattro fessi che versano per tutti, senza mai beneficiare di nulla da parte di uno Stato che si dimostra ingrato!!!

E sì perché l’Italia è divisa in tre parti, c’è chi non produce una caz… ma incredibilmente ci costa miliardi di euro, poi c’è chi per lo Stato (dice che…) lavora, anche se di questi una grossa fetta appartiene a quella stessa categoria di cui sopra ed approfitta ogni giorno dei loro colleghi che viceversa s’impegnano per compensare quelle loro mancanze o dovrei chiamarle: assenze!!!

Ed infine c’è la terza parte, quella legata alle attività private, quella che rende e produce, d’altronde non potrebbe fare diversamente ed è questa categoria di fatto a pagare ogni mese con i propri contributi per le due di sopra!!!       

Ora certo è sorto il panico appena si è parlato di riscossione da parte del fisco con l’accesso diretto ai conti correnti, prima di procedere telematicamente con il pignoramento…

Una manovra che ha fatto venire i brividi a un bel po’ di soggetti, in particolare immagino proprio a quanti appartengono a quella prima categoria…

Meloni, ha subito replicato: prelievo conti correnti??? Non se ne parla!!!

E certo… la farebbero cadere da Palazzo Chigi immediatamente.

Questo è il Paese dove nessuno paga o quantomeno non nei termini previsti dalla legge, ciascuno fa quanto più gli fa comodo e se ne fot… del sistema o delle normative previste!!!

Tranquilli quindi, nella legge di bilancio non vi sarà alcuna misura per consentire all’Agenzia delle Entrate di accedere direttamente ai conti correnti degli italiani, era di per se ovvio, direi superfluo, già…  solo averci pensato, ma infatti sono certo che loro, da quel governo per l’appunto, questa soluzione così ineccepibile, non l’avevano neppure ipotizzata!!!

Le truffe e i raggiri sono ovunque, ma sono pochi coloro che riescono a scovarli!!!

Sono fermamente convinto che il miglior contrasto che si possa compiere nei confronti del malaffare in questo nostro Paese, può essere raggiunto soltanto se all’azione repressiva da parte dello Stato, si accompagnino interventi mirati tesi a garantire i diritti fondamentali dei cittadini, perché naturale che ove non si riesca, risulta inevitabile non solo la scarsa cooperazione di quest’ultimi, ma anche la perdita di credibilità dello Stato!!!

D’altronde di una cosa mi sono convinto, le truffe e i raggiri, viaggiano a una velocità doppia rispetto a quella dello Stato; quei meccanismi elusivi ed illegali, sono organizzati affinché nessuno li scopra o quantomeno non in tempi celeri e quasi sempre dopo che il sistema fraudolento abbia portato milioni e milioni di euro in tasca a quei malfattori…

Come scritto più volte, l’obiettivo di quelle attività illegali, non è più rappresentato dal conseguimento di liquidità, ma ormai si estende ovunque, soprattutto nell’acquisizione di proprietà, in particolare di società in difficoltà. 

Sì… abbiamo visto subito cme dopo la pandemia l’intreccio tra usura ed estorsione abbia modificato quei rapporti tra imprese e criminalità organizzata: alcuni anni fa, per far fronte alle richieste di pagamento di un “pizzo” si ricorreva all’usuraio; altre volte era lo stesso usuraio a ricorrere alla violenza per impossessarsi di quell’attività commerciale, come corrispettivo degli interessi illegali maturati.

Non si tratta di voler produrre reddito con quelle nuove attività d’impresa, no… l’acquisizione di quelle aziende cosiddette “limpide”, servono alle associazioni criminali, per realizzare alti investimenti redditizi, ma soprattutto per riciclare denaro proveniente dai traffici illeciti. 

Va detto comunque che l’attività criminale costituisce solo in parte il malaffare di questo paese, perché poi vi è tutta una gestione d’impresa definita “lecita”, che opera furtivamente in ambiti regolari, a prima vista quella loro gestione sembra risultare conforme con quanto richiesto dalla legge, ed è proprio lì la loro bravura, far passare per lecito ciò che non è!!!  

Già li vedo, centinaia di agenti di polizia che studiano documenti ufficiali cercando con il loro operato di trovare un indizio che faccia emergere qualche traccia di malaffare; provano ad individuare quelle compiute procedure equivoche, ma niente, non si trova nulla, già… nulla  di poco trasparente o di oscuro, tutto risulta perfetto!!!

Cosa dire… sta proprio lì la bravura del lestofante, fare in modo che tutto sembri chiaro, evidente, egli come un bravo prestigiatore è riuscito a camuffare la truffa e il raggiro, con una semplice illusione ha effettuato la sparizione del denaro che ora è finita nei meandri di una contabilità celata parallela… 

E’ incredibile come tutto ciò possa avvenire sotto gli occhi di tutti e va beh… bisogna anche dare merito a quei soggetti, capaci di realizzare quelle forme fraudolente, d’altronde chi dovrebbe aiutare a far scoprire quegli intrecci, ormai ha perso interesse, d’altronde lo Stato ha dimostrato in più di un’occasione di non saper proteggere quei suoi coraggiosi cittadini, anzi viceversa li ha messi alla mercè di quello stesso sistema corrotto al quale si erano rivoltati!!!

Ed allora rivolgendo la mia attenzione a questo nostro Stato e soprattutto ai suoi uomini istituzionali vorrei dire: truffe, raggiri, sono lì dinnanzi; ma tocca a Voi, senza più noi… scoprirli!!!

Con affetto…  

Conosco a fondo l’anima siciliana. Da una inflessione di voce, da una strizzatina d’occhi capisco molto più che da lunghi discorsi…

Scriveva il giudice Falcone: “Fin da bambino avevo respirato aria di mafia, violenza, estorsioni, assassinii… Sono nato nello stesso quartiere di molti di loro. Conosco a fondo l’anima siciliana. Da una inflessione di voce, da una strizzatina d’occhi capisco molto più che da lunghi discorsi”.

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nascono entrambi a Palermo, Falcone il 20 maggio del 1939, mentre Borsellino il 19 gennaio 1940. 

Un destino che sembra accomunarli fin dalla nascita, difatti le loro case distano soltanto pochi passi da Piazza Magione, il quartiere popolare della “Kalsa”, i cui palazzi verranno sventrati prima dai bombardamenti degli Alleati e quindi dalla speculazione edilizia.

Giovanni è figlio di Arturo Falcone, direttore del Laboratorio chimico provinciale, e di Luisa Bentivegna; è il terzogenito dopo le sorelle Anna e Maria. Evidenzia sin da subito di essere un ragazzo studioso, frequentando con ottimi risultati prima il Convitto Nazionale, una delle scuole più rigorose di Palermo, e poi il liceo “Umberto I”. Come tutti i ragazzi della sua età ama il mare, lo sport, pratica canottaggio a livello agonistico.

Paolo invece e figlio del farmacista Diego Borsellino e di Maria Lepanto; è il secondo di quattro figli, Adele, la più grande, il fratello minore Salvatore e l’ultimogenita Rita. Ha un carattere gioviale e scherzoso, in famiglia lo descrivono come una “piccola peste”. Anche lui ha un ottimo rendimento scolastico al Liceo classico Meli, dove si diploma nel giugno del ‘58 con 8 in tutte le materie e 9 in greco.

Piazza Magione rappresenta il luogo della loro infanzia e dell’adolescenza di quei due futuri magistrati.

Nell’oratorio della chiesa di San Francesco, Giovanni e Paolo si troveranno a giocare anche con alcuni ragazzi di quel quartiere, gli stessi che anni dopo inquisiranno come “affiliati” a Cosa Nostra.

“Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non mi piace per poterlo cambiare”: così scriveva Paolo Borsellino.

Ma quanto è difficile amare qualcosa che non vuole cambiare, difatti, non c’è peggio che essere incompreso da coloro stessi che amiamo, già… è il calice amaro, la croce della nostra vita. Forse è per questo motivo che quei due uomini conservano sulle loro labbra quel sorriso doloroso e triste che tanto ci meraviglia…

Due eroi, che non volevano esserlo; lo stesso Falcone quando intervistato dichiarava: “Non sono Robin Hood nè un kamikaze e tantomeno un trappista. Sono Semplicemente un servitore dello Stato in terra “infedelium”.

Già… una terra ostile, la stessa che non li ha saputi difendere e neppure onorare, quantomeno per come avrebbero meritato, viceversa abbiamo potuto vedere come quegli apprezzamenti siano stati rivolti a coloro che viceversa hanno “……..”, lasciamo perdere, già… come dice spesso mia moglie: “stendiamo un velo pietoso“!!! 

Il sottoscritto, quando pensa ad entrambi, li vede lì passeggiare insieme, scherzare, già… come quando erano adolescenti, ancora insieme a ridere, d’altronde si dice che il carattere di un uomo è formato dalle persone con cui si è scelto di vivere e loro avevano deciso sin dal primo incontro, di convivere per sempre insieme…

"La cosa più importante, è da dove nasce… quantomeno da dove nasce tutto“!!!

Nell’ultimo interrogatorio del boss Matteo Messina Denaro (vedasi verbale di cui racconta Lirio Abbate su Repubblica), vi sono il procuratore aggiunto Paolo Guido e i pm Piero Padova e Gianluca De Leo: “Voi magistrati vi siete accontentati che il giudice Falcone sia stato ucciso perché ha fatto dare 15 ergastoli al Maxi processo…”.

Certamente una provocazione, ma che descrive in maniera perfetta quanto tutti sappiamo e cioè che le stragi siano state pilotate da una parte della politica e da uomini infedeli delle istituzioni, come riportava quel boss: “tutto da là parte”!!!

Certo ora con la sua morte (e non solo la sua… in questo 2023), sono svanite le possibilità di sapere cosa sia realmente accaduto in questo paese negli ultimi trent’anni, anche se ormai sia evidente a tutti quanto sia successo, anche se la maggior parte – per evitare ripercussioni personali e soprattutto per essere da tempo compromesso con quel sistema corrotto – non vuole parlarne o quantomeno non ad alta voce… 

Ma d’altronde come ha riportato il boss durante quell’interrogatorio, se le aveva lui quelle perplessità, perché non dovremmo averle noi, forse egli – per come ha dichiarato: “era più intelligente?”.

No… la verità è che la storia e soprattutto noi italiani, non siamo pronti ad accettare quanto accaduto e si è preferito andare avanti, il più delle volte per salvaguardare i propri interessi…

Ma noi tutti sappiamo bene come dietro a certe cose, nessuno sia mai arrivato, perché come detto da quel boss, al sottoscritto sembra fortemente riduttivo credere che dietro l’assassinio del giudice Falcone vi sia soltanto la sentenza del Maxi processo e difatti, se poi alla maggior parte dei miei connazionali sia bastato, già se ciò è servito a renderli “contenti”…  ben venga, sono fatti vostri, ma la base di partenza non è questa… parlo di grandi cambiamenti“

Già quei grandi cambiamenti dal sottoscritto descritti in questi lunghi anni, da cui sappiamo seguì un’inchiesta nota come “Trattativa Stato-mafia” – che ha sollevato inquietanti interrogativi e dei quali però ancora oggi, non abbiamo ricevuto una chiara risposta!!!

Certamente è stata redatta un’ampia documentazione, dalla quale si evidenziava il coinvolgimento della mafia in quelle stragi criminali, ma che ciò appariva come una situabile di un disegno ancor più ampio, laddove interessi macroscopici illeciti, sistemazioni di profitti, gestioni d’intese con altre componenti delinquenziali e affaristiche, sia nazionali che internazionali, emergevano in tutta la loro evidenza!!!

Sono elementi da far sospettare come l’intero progetto eversivo non fosse di esclusiva gestione dei vertici di cosa nostra, bensì che allo stesso potessero aver contribuito altri esponenti di un più vasto potere criminale. 

In particolare l’omicidio del giudice Borsellino dimostrava una chiara anomalia nel tradizionale comportamento mafioso, aduso a calibrare le proprie azioni delittuose sì da raggiungere il massimo risultato con il minimo danno; al delitto, infatti, era stata data una cadenza temporale tale da accelerare – anziché infrenare – l’azione reattiva delle istituzioni, con un conseguente e lapalissiano danno per l’intera organizzazione criminale!!!

Non serve uno speciale intuito per comprendere come qualcuno abbia manipolato affinché si giungesse a riscrivere la storia di questo nostro paese, ed è quindi ragionevole ipotizzare come sin dall’inizio della stagione dei
grandi delitti e delle stragi, si fosse verificata una convergenza di interessi tra cosa nostra, altre
organizzazioni criminali, logge massoniche segrete, pezzi deviati delle istituzioni, mondo degli
affari, dell’imprenditoria e della politica!!!

Cosa aggiungere, forse il fatto positivo che quantomeno molti di quegli uomini “immorali” siano deceduti ed ora finalmente non siano più tra noi…

Perdonate il senso poco caritatevole delle mie parole, ma ciò è dovuto alla poca considerazione che ho di tutti quei soggetti infetti – appartenenti sia alle mafie che (ahimè) alle istituzioni – e che hanno con la loro abietta partecipazione contaminato gran parte del nostro Paese; ed ora quindi, la loro scomparsa, non può che rendermi appagato, anzi auspico – già… questa è l’unica circostanza in cui desiderato da gnostico poter sperare in un intervento divino – che quegli individui debbano finalmente rispondere delle loro azioni “indegne” a qualcuno più in alto!!!

Non resta che sperare e come diceva S. Agostino “la speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle!!!

Messina Denaro: le condizioni di salute sono incompatibili con 41bis? Ed allora… scarceriamolo!!!

Secondo il suo legale, le condizioni di Messina Denaro sono gravemente peggiorate e non sono compatibili con il carcere duro”. 

ad affermarlo è l’avvocato del boss Alessandro Cerella sostenendo che “deve essere assistito 24 ore al giorno” e aggiungendo, “presenteremo istanza per il ricovero ospedaliero”.

Penso che viste accertate le condizioni medico gravi, forse sia il momento di rivalutare quella sua posizione, d’altronde lo Stato deve sempre dimostrare di essere diverso, in particolare da tutti quei soggetti che nel corso della loro vita, hanno evidenziato una inflessibile empietà…

Non si tratta di perdonare, in particolare chi non ha intrapreso alcuna strada di collaborazione con la giustizia e quindi dimostra di non avere alcuna intenzione di pentirsi, ma certamente non si può essere aguzzini e infierire su un soggetto che ormai ha poco da vivere!!!

Lo Stato è forte anche per questo, perché riesce in ciò che la mafia non sa fare!!!

Già… perché non bisogna dimenticare il piccolo Giuseppe Di Matteo e di come egli venne assassinato!!!

Certo, abbiamo ascoltato in questi giorni le parole del boss che si considera estraneo a quell’omicidio, negando di aver ordinato il brutale assassinio e scaricando la responsabilità di quel delitto su Giovanni Brusca, ora collaboratore di giustizia e da poco tornato in libertà…

E quindi, se abbiamo liberato Brusca, perché non farlo anche con Messina Denaro???

A cosa serve ricorrere in maniera urgente all’ex art. 700 cpc, quando poi all’interno dei Tribunali i magistrati competenti non emettono i procedimenti nei tempi previsti???

Sappiamo cosa prevede la normativa con il ricorso d’urgenza ex art. 700 cpc e cioè: “chi ha fondato motivo di temere che, durante il tempo occorrente per far riconoscere e far tutelare il suo diritto in via ordinaria, questo sia minacciato da un pregiudizio imminente e irreparabile, può chiedere con ricorso al giudice un provvedimento d’urgenza che appare secondo le circostanze il più idoneo ad assicurare provvisoriamente gli effetti della decisione sul merito”.

Ma se quanto sopra si scontra poi con i tempi della giustizia, quando cioè per emettere un provvedimento (ovviamente nei tempi necessari alla sua disamina), il magistrato chiamato in causa (provvedimento “ricordo d’urgenza”) fa uso di un tempo indefinito, ditemi, a cosa serve richiedere quella procedura, se non solo per sentirsi prendere per il … ???

Ricordo che si procede per “urgenza” quando (la legge) richiede che vi sia la necessità di una tutela immediata del diritto, tutela che altrimenti verrebbe irrimediabilmente frustrata qualora si procedesse per le vie ordinarie e si attendessero i tempi di una sentenza ordinaria, in altre parole vi deve essere un pericolo imminente di un pregiudizio che minacci irreparabilmente il diritto!!!

Ma vi è anche una seconda condizione ed è la probabile esistenza del diritto che si vuole tutelare; in pratica, il diritto fatto valere deve essere verosimile già dalla lettura delle carte e senza procedere a un’istruttoria particolarmente approfondita. Insomma, già sulla base delle prove portate in giudizio e analizzate “con la fretta” di un giudizio urgente, il magistrato deve convincersi delle ragioni del ricorrente.

Ecco, questa seconda condizione, in gergo tecnico chiamata “fumus boni iuris”, ossia l’apparenza (simile al fumo) di un valido diritto, si potrebbe definire più facilmente “verosimiglianza del diritto”, ed è ciò che infatti i cittadini non riescono a capire, già… sui motivi di quei ritardi, sapendo il più delle volte che non si tratta di carte senza alcun fondamento, ma che esse completano le indagini effettuate dagli organi di polizia, dalle cui verifiche è stato permesso di anticipare e predispone l’instaurazione di un processo penale, nel quale la persona indagata è risultata rinviata a giudizio!!!

Quindi mi chiedo, se il rischio della parte interessata di ricorrere al procedimento d’urgenza per danno temuto o di nuova opera – in attesa che si attuino quelle misure cautelari tipiche previste in quei tipi di reati come ad esempio il sequestro dei beni – quando cioè la misura cautelare tipica non è adeguatamente idonea a garantire la soddisfazione delle posizioni soggettive lese nei tempi necessari per la definizione del giudizio, il magistrato non dovrebbe in maniera celere, ma che dico… di più, sollecita, lesta, rapida, spedita, procedere con quanto di sua competenza…

Ed invece restiamo qua, già… in attesa di non si di cosa e nel frattempo quei lestofanti – ricordo già rinviati a giudizio – sì… quegli individui che si prestano da sempre a ogni tipo di malaffare, gli stessi d’altronde che sfruttano tutte le crepe e gli escamotage giuridici per farsi beffa della nostra giustizia, beh… stranamente questi individui, continuano a compiere quelle loro azioni come nulla fosse, non solo nei confronti di quegli esigui cittadini onesti e coraggiosi, ma anche dinnanzi a funzionari istituzionali, accompagnati dalle forze dell’ordine!!!

Certa che se questa è la nostra giustizia a cui i cittadini si affidano…  

Distrutte le scritture contabili per impedire la ricostruzione dei beni e così sottrarli ai creditori in vista del fallimento!!!

Mi è stato chiesto di riproporre una vicenda giudiziaria che ha visto una società occultare le proprie scritture contabili, per impedire la ricostruzione dei beni e così sottrarli ai creditori in vista del fallimento!!!

E’ dire che la vicenda è eguale ad una analoga dal sottoscritto denunciata proprio lo scorso anno, un sistema talmente banale che è incredibile come ancora oggi si perdano anni in inchieste giudiziarie, processi, giudizi, rinvii, etc… sapendo bene quali sono i motivi di quelle ingannevoli sottrazioni … 

A volte ho come l’impressione che all’interno di quei tribunali non vi siano dei magistrati, ma fruttivendoli, gelatai, macellai, perché sono così evidenti le richieste dei pubblici ministeri ( individui non certo di parte, in quanto operano esclusivamente per nome e conto dello Stato di diritto e quindi se sono lì è solo e soltanto per far emergere tutto il malaffare compiuto abitualmente, esercitando di fatto quel potere loro concesso, in nome di quell’unica verità e soprattutto per una giustizia equa…), eppure nei vari procedimenti, si assiste ahimè… ad un altalenante ribaltone nei vari gradi di giudizio!!!

Ora qualcuno ha finalmente compreso che si trattava di “bancarotta fraudolenta in concorso”, ed allora ecco venir indagati non solo i titolari (reali), ma anche tutti gli amministratori unici della società che nel corso degli anni si erano succeduti, fino al condurla quell’impresa in fallimento; ciascuno di essi ora è stato indagato per aver concorso insieme ad altri soci, nella distruzione dei libri e delle scritture contabili, in modo da aver creato un danno ai creditori che non hanno più potuto così aggredire i beni di quella società…

Una giustizia che dimostra con queste continue vicende le proprie falle nel sistema, in particolare a non essere difesi sono proprio le persone oneste, in particolare i creditori, ordinari che privilegiati, come ad esempio i lavoratori, che si ritrovano ad attendere anni ed anni provvedimenti che dovrebbero essere “automatici” e che invece, grazie a sistemi truffaldini, a procedure legali attuate dai soliti azzeccagarbugli, ma anche per sterili interventi compiuti da quei nominati curatori fallimentari, mi riferisco in particolare a taluni che operano nella provincia di Catania, non si giunge mai ad una celere soluzione o quantomeno ad una sua definizione!!!

Consiglio a quest’ultimi un link che tratta in generale, quali sono gli strumenti processuali a disposizione del curatore fallimentare per realizzare attivo funzionale al soddisfacimento dei creditori concorsuali:  https://ilsocietario.it/multimedia/le-azioni-di-responsabilit-del-curatore-nel-fallimento

Il boss prepara la fuga…

L’evasione da carcere è riuscita prime dell’alba!!!

Erano le tre e quaranta quando una dozzina di uomini travestiti da poliziotti e carabinieri, armati di fucili e pistole, si sono presentati in carcere motivando che vi fosse il grave rischio di una fuga e che quel detenuto così importante, andasse immediatamente trasferito verso una località più sicura…  

Il commando si è così infiltrato nel penitenziario e dopo essersi fatti indicare la cella dov’era rinchiuso il boss, l’hanno prelevato senza dover immobilizzare le guardie carcerarie, le quali hanno creduto che si stesse trattando di un’operazione autorizzata… 

E così, senza colpo ferire, sono usciti dal carcere e giunti in adiacenza alle autostrade, hanno abbandonato e dato in fuoco quel furgone cellulare – ad uso solitamente della Polizia Penitenziaria per il trasporto dei detenuti – e gli hanno dato a fuoco, unitamente ad un altro autocarro posto nella corsia autostradale opposta. 


A bordo quindi di alcuni Suv di grossa cilindrata si sono dileguati ed hanno così fatto perdere le loro tracce…

Immediatamente appena compreso quanto accaduto, sono stati istituiti posti di blocco e controlli in tutte le uscite autostradali e nel contempo è stata rafforzata la vigilanza ai confini, nell’ipotesi che il boss provasse a scappare all’estero in auto o attraverso un fuoribordo…

Certo, nessuno si sarebbe mai immaginato un blitz come quelli che si vedono abitualmente nei film, anche se parliamo di un personaggio importante, al centro di numerosi fatti criminali e quindi nessuno mai avrebbe potuto prevedere un’azione così intrepida… 

Ora a fatti compiuti si stanno cercando le falle di quel sistema di protezione, ma non solo, si cercano eventuali complici che possono aver partecipato o chi ha permesso che ciò potesse accadere, ed ancora, chi ha dato a quei falsi militari i necessari documenti e le autorizzazione per quel improvvisato trasferimento…

Anche la procura ha disposto un’immediata inchiesta per accertare eventuali responsabilità, certo non sarà semplice giungere ad una celere soluzione e ancor meno trovare quella banda criminale che ha compiuto l’evasione…

Il sottoscritto appresa la notizia è rimasto basito, tanto da aver pensato che era il momento di recarmi immediatamente in quei luoghi e dare immediatamente il mio personale contributo, anche se nello stesso momento in cui stavo pensando ciò, mi sono detto: scusa Nicola, ma cosa cazz… centri tu con tutta questa storia?

E difatti, ecco aprire gli occhi e comprendere che stavo semplicemente sognando, ma appena destato e passati solo pochi minuti, uno pensiero bizzarro ed una forte angoscia mi ha assalito: non è che forse quell’organizzazione criminale o anche parte di quello stato deviato che finora l’ha protetto, stia realmente preparando la fuga di quel boss prima che possa iniziare a parlare coi magistrati???   

Stato deviato, massoneria e mafia: meno male che c’è chi riesce ancora a contrastarli!!!

Vi è un alleanza in Sicilia tra uomini dello Stato “deviato”, celati scimuniti con i “grembiulini”, a cui si sono aggiunti pseudo mafiosi che pensano di comandare, quando alla fine prendono soltanto ordini!!!

Ovviamente nessuno vuole parlare di questi chiari collegamenti, né le istituzioni e ancor meno i media, anzi sono in molti a fare in modo che questo fenomeno e i suoi collegamenti, vengano descritto come un qualcosa che appartiene alla fantasia, a modello dei racconti descritti nei suoi best seller da Gleen Cooper… 

D’altronde fateci caso, la riservatezza sull’argomento e i fatto compiuti che si tengono nascosti dentro quel sistema e non si rivelano mai a nessuno, fanno in modo che poco si sabbia di ciò che realmente avviene dietro le quinte, tra l’altro, anche la Dia nella sua ultima relazione, alla parola “massoneria” dedica soltanto una note a piè di pagina, già… una sola citazione per quelle logge massoniche, comprenderete davvero poco per un fenomeno così da sempre, fortemente radicato nella nostra isola… 

La “massoneria” è all’interno di ogni ambito e fa in modo che chi appartiene ad essa, goda di favori di una rete di protezione personale, avanzamenti di carriere per se e per i propri cari, crescita in ambito sociale, sostegno politico e soprattutto mazzette di denaro da poter spendere per beni di lusso… 

Una cosa è certa, la massoneria è presente, ma non solo in ambito economico e sociale, no… essa interferisce e influenza molti apparati istituzionali, Enti locali, la gestione degli appalti pubblici, la formulazione e il capovolgimento di talune sentenze nei tribunali, le notizie sui media, ma non solo, attraverso uomini “al di sopra di ogni sospetto” si occupa di antimafia, di gestione dei beni sequestrati e confiscati, promuove le nomine degli amministratori giudiziari ed anche di collusi liquidatori… 

Certo, evidenziare i collegamenti non è semplice, d’altronde la maggior parte di coloro che dovrebbero darne notizia preferisce farsela alla larga e chi prova a parlarne, come ad esempio l’amico Giletti, finisce senza più alcun programma (peraltro osservate quanto compiuto dai  suoi colleghi, tutti zitti, in silenzio, guai a voler prendere le sue difese, nessuno di loro lo ha più invitato, d’altronde va detto, se ciascuno di essi lavora per quegli stessi editori a cui le inchieste di Massimo erano rivolte (o si stavano per rivolgere…) e a anche quella parte di politica che purtroppo controlla la Tv pubblica…), in quanto quello stesso sistema “deviato” prevede, come riportavo sopra, la messa in atto della rete di protezione dei suoi “fratelli” adepti!!! 

La verità è che in questa terra infetta si viene ogni giorno condizionati e quei pochi uomini delle Istituzioni che fanno il loro dovere – potrei farvi alcuni nomi, penso tra l’altro che a breve li farò perché è giusto dire chi in questa terra è diverso da tutti gli altri e dimostra con il proprio ruolo e con grande coraggio di meritare quella toga o la divisa che indossano – e sono questi gli uomini e le donne che fanno la differenza…

Questi eroi, perché soltanto così possono essere chiamati ( e sì… perché va detto, non bisogna ahimè diventare “vittime della mafia” per esser così definiti…), beh… questi signori come dicevo, li trovate lì… occupati nelle Procure nazionali di Catania, Messina, Caltanisetta e anche Palermo, ma non solo, anche nelle Pg e in talune Gdf (sì perché… per altre purtroppo è meglio stendere un velo pietoso, naturalmente resto sin d’ora disponibile per evidenziare e far emergere quanto negativamente espresso…), continuando… nel gruppo NOE, ma anche in altri ambiti, come ad esempio quelli relativi alle Guardia Costiere o alle Protezioni Civili…

Ultimamente ad esempio, vorrei lodare gli addetti dell’Ufficio Consultazione Atti del Tribunale di Messina, Sig.ri Triglia e Bonasera, che prima telefonicamente e poi con l’invio delle mail, hanno evidenziato grande disponibilità e soprattutto professionalità nel risolvere le formali richieste formulate dal sottoscritto che seguivano alcune denunce presentate dallo stesso in taluni procedimenti penali e che, a causa della mia assenza per motivi di lavoro dalla regione, non mi permettevano di potermi presentarmi presso quell’ufficio per ritirare i fascicolo di rinvio a giudizio…  

Ecco perché se da una parte c’è lo schifo, l’infezione e quel cancro maledetto che ci attanaglia ovunque, dall’altra parte ci sono persone perbene che ogni giorno compiono il proprio dovere, con alta dedizione e passione…

Sono loro, già quest’ultimi… esigui soggetti che ancora mi danno la forza di combattere e non arrendermi, sì…neppure dinnanzi a situazioni drammatiche o a quelle a cui non crederesti mai, eppure quest’ultime continuano ancora oggi a cadermi addosso, ma come diceva il giudice Falcone: questi fenomeni sono umani e come tutti i fenomeni umani hanno un principio, una sua evoluzione e avranno quindi anche una fine!!!

Ci mancava solo la riforma "Cartabia"!!!

Già… per ingannarci ci hanno raccontato che grazie alla riforma del ministro Cartabia si velocizzerà di molto i processi in Italia, ma la verità è che questa legge si presta perfettamente affinché le persone oneste si stanchino d’inseguire una giustizia inefficace, la stessa che ha dimostrato in molti processi di non essere stata equa, ed ora, offre alla maggior parte degli indagati, una possiamo dire “forma d’immunità”, in particolare favorisce coloro che possono permettersi una protezione extra (ad esempio un sostegno da quel gruppo di fratellanza “massonico”) grazie d un avvocato di grido… 

Quindi alla fine a pagare saranno sempre i più deboli, mentre tutti quei disonesti politici, imprenditori, mafiosi, ladri, etc… vedranno allontanare da se una possibile condanna, ecco quindi il motivo per cui la maggior parte di quei soggetti o quanto lo sono in maniera celata, si sono dichiarati fortemente entusiasti, già… nel aver contribuito all’approvazione di questa riforma!!!

D’altronde cosa ci si poteva aspettare da un Paese dove ila maggior parte pensa che sia sciocco non delinquere e/o arraffare il più possibile e d’altronde, se l’esempio viene dato proprio da quanti ci governano, come si può sperare di migliorare quella mancata cultura di legalità???   

Certo, ora grazie a questa riforma non vi sarà più alcuna sicurezza, tutti gli esposti presentati, le denunce formalizzate dovranno essere nuovamente confermate, comprenderete come saranno in molti a lasciar perder, a non voler insistere con altro tempo e con una giustizia che si dimostra spesso inefficiente o ancor peggio collusa… 

La maggior parte di quei cittadini coraggiosi preferirà ora dedicarsi ad altro e così tutti quei delinquenti di cui si è dimostrata la vena opportunistica, eviteranno grazie a questa riforma le ripercussioni personali e di conseguenza la spade di Damocle giunta quasi sul collo. 

Hanno avuto pure il coraggio di chiamarla legge “spazza-corrotti”, una vera stranezza considerato che la sensazione avvertita è proprio quella contraria e cioè che sia stata fatta proprio per proteggere quei corrotti!!!

Ed allora con la scusa di evitare tempi indeterminati e lunghi processi, si è fatto in modo che la maggior parte di questi venissero di fatto cancellati e quindi estinti, come si dice: alla faccia della legalità!!!

C’erano sicuramente altri modi per far sì che i processi durassero di meno, ma loro hanno scelto la strada più breve o per dire, quella più comoda, quanto difatti realizzato, garantirà a chi se lo potrà permettere di non perdere mai un processo.

Denunciate, sì… denunciate, tanto alla fine passerete da vittime a colpevoli, mentre quest’ultimi, potranno cavarsela senza neanche pagare alcun risarcimento!!!

I processi vedrete ora dureranno (forse…) meno, ma certamente saranno meno giusti di quanto già non lo siano, basti osservare molte delle molte sentenze espresse in questi anni…

Tuttavia, ho il forte timore che nel nostro paese, con l’applicazione di questa riforma, possano accadere dei fatti gravi come quelli accaduti negli Stati Uniti, dove per l’appunto molti cittadini hanno preferito farsi giustizia da se, pensando – così facendo – di evitare processi interminabili o pareri di giudici discordanti nei vari gradi di giudizio…

Comprendere tutti che se il percorso attualmente avviato è questo, penso che sia grave e irresponsabile non prevederne oggi i possibili rischi, in particolare l’eventuali decisione arbitrarie da parte di molti, di far a meno dell’unica giustizia esistente e di procedere senza di essa, compiendo azioni che potrebbero di fatto, determinare gravi conseguenze facilmente intuibili!!! 

Diceva Platone: Il capolavoro dell’ingiustizia??? E’ di sembrare giusto senza esserlo!!!

Lo Stato chiude gli occhi: già… con il tetto del contante più alto, sarà ancor più facile riciclare!!!

A denunciarlo è il procuratore capo del Tribunale di Bari, Roberto Rossi, durante la presentazione in Senato della relazione conclusiva della commissione Antimafia…

Nel presentare il rapporto tra gioco d’azzardo e mafie il Procuratore ha dichiarato: “Non si può più parlare di infiltrazioni. Quello del gioco è un settore ormai nelle mani della criminalità organizzata“. 

Il sottoscritto tra l’altro nel 2019 aveva scritto un post intitolato: Non è che lo Stato sul gioco, sta favorendo la criminalità organizzata??? link: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/01/non-e-che-lo-stato-sul-gioco-sta.html ed ora leggo: “La raccolta di tutte le indagini che abbiamo acquisito ci mostra come la presenza della criminalità organizzata sia diventata pervasiva” (Giovanni Endrizzi, ex senatore M5s, nella scorsa legislatura a capo del IV Comitato della commissione Antimafia. che si è occupato proprio dell’influenza e del controllo della criminalità sulle attività connesse al gioco). 

Continuando: “Con diversi provvedimenti abbiamo verificato come …. il mercato dei videopoker sia in mano alle mafie locali, che li gestiscono e li impongono attraverso imprenditori collusi. Quando siamo andati a vedere gli elenchi dei maggiori vincitori c’erano diversi personaggi della criminalità organizzata, che facevano milioni di puntate. Come è possibile? Semplice, perché si ricicla“!!!

Ma non solo: “Abbiamo trovato poi come molti punti gioco fossero in mano a parenti di malavitosi. Cosa bisogna fare dal punto di vista normativo? Gare per le concessioni, controlli antimafia per chi apre i punti di gioco, tracciabilità per giocatori sia quando versano somme per poter giocare, sia quando vincono”!!!

Secondo i numeri stimati dagli inquirenti e dalla Direzioni investigativa antimafia il volume di affari illegale è cresciuto, un trend confermato e che evidenzia come il confine tra legale e illegale è andato negli anni dissolvendosi; sono circa 130-140 miliardi di euro per quanto riguarda il gioco legale, oltre venti quelli del mercato illegale!!! 

Dinnanzi a  questo Stato cieco, ecco che le mafie riescono sviluppare i propri business, ampliandoli anche verso nuovi  mercati d’investimento tra cui ad esempio criptovalute e bitcoin, nuove conquiste di cui ancora poco si conosce e dei quali sviluppi nessuno è in grado di comprenderne le potenzialità e soprattutto la difficoltà di rintracciarne i reali possessori in quanto coperti da un muro di anonimato!!!

Eppure l’attuale Governo ha deciso d’innalzare il limite del contante e così vedrete, sarà certamente più facile per quelle associazioni criminali poter riciclare!!!

Ma d’altronde questo è un paese in cui la lotta alla illegalità è fatta spesso all’acqua di rose, già… per sconfiggere la corruzione è necessario sconfiggere la cultura che la sostiene, non a parole, ma con il silenzio dei fatti… 

Peraltro va detto, ai nostri governanti interessa poco contrastare, ad essi interessa trasgredire o ancor peggio modificare o violare le leggi o le prescrizioni vigenti, ma nel compiere quelle azioni sanno bene che per essere responsabili o quantomeno corresponsabili, gli sarà sufficiente far finta di non accorgersi di quanto sta accadendo o ancor peggio, accorgersi e non fare nulla, che è per l’appunto ciò che attuano!!!

E così mentre lo Stato chiude gli occhi, gli altri li tengono viceversa… bene aperti!!!

Presidente Mattarella: “diventare più responsabile nei confronti… dei figli e nipoti con gesti contro lo spreco”!!! Già…

Le parole espresse dal Presidente della Repubblica sono di una persona virtuosa: “Ciascuno di noi è chiamato a diventare più responsabile nei confronti del pianeta, dei nostri figli e dei nostri nipoti con gesti contro lo spreco”. 

Parole che incitano alla consapevolezza, che esprimono comportamenti di solidarietà, pronunciate tra l’altro in occasione della Giornata nazionale del risparmio (energetico).
L’iniziativa s’intitola “M’illumino di meno“’ e tenta di promuovere il senso di responsabilità di ciascuno di noi, perché sentirsi responsabili, anche attraverso gesti semplici, come spegnere una luce quando non ve n’è bisogno, consente di evitare sprechi che come sappiamo, costano tantissimo… 
Ma… nell’ascoltare quelle parole ho pensato, perché il nostro Presidente è così fortemente determinato nel ricordare lo spreco dell’energia, viceversa non ricordo (e mi scuso sin d’ora perché non ne ho memoria…) mai una parola pronunciata nei confronti degli sprechi della politica, di tutti quegli esosi stipendi, quelli sì incidono in maniera ragguardevole sul Bilancio dello Stato, parliamo tra l’altro di casse fortemente in crisi, che vanno a intaccare altri indicatori ben più importanti come il reddito medio, la sanità, l’istruzione, i trasporti e per finire i servizi alla persona. 

Perché, se da un lato ci viene chiesto di spegnere una lampadina – ricordo tra l’altro che quell’energia, eventualmente superflua, la paghiamo noi – ci si dimentica di costi ben più esosi, già… come quelli della politica, da quelli nazionali, per continuare a quelli regionali e per finire con i costi comunali suddivisi tra sindaci e consiglieri, a cui vanno sommati tutte quelle voci legate a “energia”!!!

Beh… mi creda Sig. Presidente, sono quelli i costi che il nostro Paese non può, ma soprattutto non dovrebbe sostenere, in virtù soprattutto di quanto riceviamo in cambio da quelle loro professionalità… (e mi consenta… lascio appositamente fuori dal contesto quanto viene illegalmente compiuto da molti di quei soggetti, a danno dello Stato, ma questo come ben sa, rappresenta un altro paragrafo vergognoso che non sto qui a ripetere!!!).
Sig. Presidente, Lei parla di riduzione dei consumi, ma provare ad evitare quelli superflui, non significa migliorare o contribuire il benessere di noi cittadini, mi creda non sono quelli i cambiamenti che portano al risparmio o quantomeno, non sono soltanto essi, ma ben altri, ma ahimè… di quelli nessuno vuole parlare, già… forse perché fa comodo così, in particolare a coloro che appartengono a quella “casta” a cui – mi dispiace sottolineare- appartiene anche Lei…
Spegnere le luci dei nostri meravigliosi monumenti (ho visto l’altra sera il Colosseo spento…) è se non dire osceno, certamente disonorevole, come tra l’altro, osservare di presenza quelle luci pian piano spegnersi dal Palazzo del Quirinale, mi ha dato come l’impressione di una democrazia morente, già… che si stesse spegnendo, per cosa poi, per mandare un messaggio simbolico e quale??? Quello che non siamo capaci di risparmiare come dovremmo???
 

Presidente Mattarella, ciascuno di noi verrà un giorno ricordato non tanto per quello che è stato, ma bensì per ciò che ha fatto durante il proprio incarico, ma ancor più, per ciò che poteva fare e ahimè non ha fatto!!! 

In tal senso mi permetto di riportare una bellissima frase di John Steinbeck che diceva: “Se tu o io dobbiamo scegliere tra il pensiero e l’azione, dovremmo ricordare la nostra morte per provare così a vivere in modo che la nostra morte non porti soddisfazione al mondo”!!!

Presidente… sin da ragazzo ho fatto sì che la mia vita fosse in ogni momento accompagnata da una frase: chi nel corso della vita ha acceso anche soltanto una luce, nell’ora buia di qualcuno, non è vissuto invano…

Io ho soltanto acceso la luce… ora tocca a lei farla splendere!!!

"Striscia la Notizia": Stefania, tu che vieni qui a Campobello di Mazara ricorda che non tutti i siciliani sono mafiosi e non tutti i mafiosi sono siciliani!!!

Ho visto in Tv quanto accaduto all’inviata di “Striscia La Notizia”, Stefania Petix e a quel suo bassotto e allora mi sono ricordato di un post scritto nel 2019 che ora mi permetto di riproporre http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/05/tu-che-vieni-qui-contemplare-ricorda.html 

Per cui, come non mi ha fatto alcuna impressione vedere – dopo troppi giorni – quell’esiguo corteo promosso contro la mafia (è evidente che è stato organizzato a seguito delle  intense sollecitazioni da parte dei familiari delle vittime e dalle numerose insistenze dei media…), così non mi ha turbato (a esclusione dell’oltraggio compiuto dal signore col motorino…) quanto accaduto durante la sua richiesta di “Selfie” in quella cittadina… 
Tra l’altro mi permetto di consigliare alla giornalista Petix che, se proprio vuole farsi un selfie con qualcuno più coraggioso, può tranquillamente chiamare in qualunque momento il sottoscritto, permettendomi però di registrare insieme a Lei un video, nel quale mi sarà permesso di esprimere ciò che penso della mafia, ma soprattutto di quella lotta sterile compiuta dallo Stato e da molti suoi uomini istituzionali, che si ricordano di essa, soltanto nelle giornata in ricordo delle vittime…
Vorrei tra l’altro descrivere meglio quest’ultimo concetto e per farlo ripropongo quanto ho vissuto in qualità di delegato di una associazione di legalità, in Calabria nel 2017, durante una marcia contro la ‘ndrangheta: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2017/03/si-locri-per-un-giorno-libera-e-dopo.html
Oggi a distanza di quegli anni, risento le stesse frasi ed allora mi chiedo: cosa è cambiato???
Ah… si… è stato preso il boss di cosa nostra, Matteo Messina Denaro (ok, va be, crediamo alla favola…) ed allora, dopo questo arresto cos’è cambiato in Sicilia???  Non esiste più la mafia??? Il controllo del territorio è passato finalmente nelle mani dei Stato e quindi dei cittadini??? Debbo quindi pensare che le migliaia e migliaia di uomini e donne delle nostre forze dell’ordine, verranno destinate ad altre mansioni o alla lotta di corrotti e corruttori???
Ma per favore, invece di perdere tempo a fare selfie del caz…, perché non si utilizza quella trasmissione per compiere azioni concrete o quantomeno far comprendere a tutti come mettere in pratica quelle soluzioni definitive che garantirebbero a tutti i cittadini serenità e sicurezza, condizioni quest’ultime che sappiamo bene, sono sempre mancate in quell’isola, forse perché qualcuno – volontariamente – non vuole richiamare alla memoria, che la mafia allo Stato, ha sempre fatto comodo!!!
Ed allora, cara Stefania, facciamocelo pure questo selfie, quantomeno con l’auspicio che da ora in poi, qualcosa possa cambiare!!! 

Niente più bonus, detrazioni e agevolazioni fiscali alle imprese che evadono o che pagano il pizzo!!!

Se lo Stato volesse realmente contrastare l’illegalità ed il malaffare presente nel paese, sì…  come fosse un pugile che fa valere il proprio peso “massimo”, dovrebbe iniziare a cambiare metodologie, applicare regole ferree, senza più non continuare per come sta facendo e cioè mettendo in campo quella forza irrisoria, paragonabile ad un peso piuma… 

Serve una legge che renda sconveniente la connivenza, una norma che inibisca l’accesso ai bonus fiscali agli imprenditori che pagano le estorsioni e soprattutto non denunciano perché conniventi direttamente o indirettamente con quelle associazioni mafiose.

E’ corretto quanto espresso dall’associazione “Addiopizzo” che proprio nel giorno dell’anniversario della pubblicazione della lettera dell’imprenditore Libero Grassi (vittima della mafia per avere detto no alle estorsioni), fa un appello al Parlamento. 

Sono passati ben 32 anni dalla “Lettera al Caro estorsore” di Libero Grassi (pubblicata il 10 gennaio del 1991 sulle pagine del Giornale di Sicilia), un periodo vergognosamente troppo lungo per non prendere ancora una posizione chiara, che conduca in maniera definitiva alla fine di quel mondo sommerso ed estorsivo. 

Riporta correttamente “Addiopizzo”: “Il tempo impone un’analisi sulla lotta al racket delle estorsioni, sui passi in avanti compiuti e su quanto invece ancora deve essere fatto. Sebbene ci sia ancora chi continua a pagare, va evidenziato che oggi la scelta di opporsi alle estorsioni è possibile e non ha nemmeno bisogno del clamore mediatico a cui fu costretto, suo malgrado, Libero Grassi”.

Certo, non tutti la vedono allo stesso modo, anzi c’è chi mette le mani avanti sul pagare il racket (o su chi si pone nella posizione di pagare e tacere), non trovandosi per nulla d´accordo con chi per l’appunto propone di colpire penalmente chi è vittima delle estorsioni e/o sceglie quindi la linea del silenzio, spesso per paura, andando incontro così all’accusa di favoreggiamento.

Secondo alcuni giuristi, il pagamento del pizzo in condizioni di intimidazione non può configurarsi come reato, negare può costituire favoreggiamento, non perché si paga, ma perché non si informano i magistrati sull’estorsione subita. 

In ogni caso è corretto non prendere decisioni approssimative in particolare quando promosse da pregiudiziali sociologiche o ideologiche astratte del tipo: quelli che pagano sono tutti vittime o quelli che pagano sono tutti collusi!!!

È necessario quantomeno sotto un profilo giudiziario distinguere attentamente ogni caso in base a concrete circostanze e al contesto in cui esse si manifestano, anche se comprendo quanto sia difficile distinguere quelle situazioni di ambiguità, tra chi in un primo tempo è vittima e in un momento successivo connivente.

Certamente va ricordato come a seguito del periodo di lock-down a causa della pandemia, le mafie abbiano sostituito quel metodo coercitivo con un nuovo trend; sì… hanno acquistato direttamente tutte quelle imprese in difficoltà e così da alcuni anni la richiesta del pizzo ha ceduto il passo all’acquisizione dei bilanci di esercizio per aggiudicarsi parte dei guadagni; il fine ultimo delle organizzazioni non è più quindi commettere reati, ma ottenere vantaggi economici!!!

Serve quindi a poco invitare imprenditori e commercianti a non pagare, bisogna viceversa definire nuove strategie d’interventi, passando da “futili e  idealizzati” propositivi, ad azioni concrete di prevenzione, ma soprattutto di “rimozione”, con riferimento particolare a tutte queste ultime società improvvisamente rinnovate.

E’ soltanto attraverso l’uso di specifiche funzione di monitoraggio di quelle attività che si potrà colmare il divario in corso tra lo Stato e quelle società “mafiose”; e così, mentre la magistratura proverà a debellare il malaffare in corso ed eliminare dal circuito di mercato quelle imprese, lo Stato potrà viceversa provare a sostenere quelle imprese (ancora operative se pur tra mille difficoltà) “regolari”, sia in termini di sicurezza, che di bonus, detrazioni ed agevolazioni fiscali!!!

Un giovane non trova lavoro perché manca di esperienza!!! Ma non è che manca di esperienza proprio perché non trova lavoro???

Leggo spesso in molte proposte di lavoro per giovani la dicitura: …….. ma “con esperienza“!!!

Mi chiedo, ma come fa un giovane, ancora alle sue prime armi, ad avere esperienza se in quel mondo del lavoro deve ancora entrare???

Comprenderete come trattasi dell’ennesima “presa per il culo”!!!

Difatti, per un lato i datori di lavoro tendono ad assumere giovani affinché le loro imprese possano godere dei benefici previsti quali ad esempio quelli previdenziali vedasi gli sgravi sui contributi previdenziali, non mi riferisco solo alle assunzioni under 36, perché vi sono anche molte altre agevolazioni, l’assunzioni di donne, gli apprendistati, le assunzioni al sud, gli over 50 anni, la sostituzione dei lavoratori prossimi al congedo, i disabili, le rioccupazione, i lavoratori provenienti da aziende in crisi, i percettori Naspi e via discorrendo…

Diciamo che se un’impresa oggi vuole realmente assumere, lo Stato mette in condizione l’imprenditore di beneficiare di parecchie agevolazioni, non solo previdenziali ma anche fiscali, certamente non si può avere tutto e quindi un sacrificio quel datore di lavoro deve doverlo compiere…

In particolare la formazione è alla base di quel rapporto, l’addestramento, istruire il giovane ai compiti richiesti, l’insieme delle misure, provvedimenti, valutazioni e monitoraggi che bisogna mettere in atto durante quei compiti assegnati, debbono rappresentare dei concetti prioritari, aggiungerei fondamentali, già… ancor prima che qualsivoglia lavoratore inizi il suo nuovo incarico. 

Non si può pensare di mandare un neo assunto allo sbaraglio, peraltro è quanto solitamente accade, dimenticando che per quel giovane, quella in atto, rappresenta la sua prima esperienza…

Egli infatti, passa da una condizione che definirei “protetta” qual era fino a pochi giorni prima la propria casa, la scuola, il cortile, a un contesto nuovo, pieno di insidie e rischi…

Bisogna concedere quindi del del tempo, d’altronde avendo essi poca familiarità con il luogo di lavoro, non possiede – per come si vorrebbe – quella necessaria esperienza, ma non solo, egli, proprio per quella sua tenera età, affronta quelle nuove mansioni con incoscienza, l’età infatti lo porta a non prendere sufficientemente sul serio i rischi che da lì a poco potrebbe dover affrontare…

E’ stato dimostrato infatti che i giovani tra i 18 e i 24 anni hanno almeno il 50% di probabilità in più di subire un infortunio sul lavoro, proprio perché sono più vulnerabili e non si tratta di renderli semplicemente edotti o consapevoli sui compiti assegnati, oppure di rispettare i diritti e soprattutto i doveri posti in bakeka, no… si tratta d’impegnare e trasformare quei fanciulli inesperti, in uomini e donne maturi. 

Perché proprio l’immaturità a costituire il loro più grande handicap, non solo dal punto di vista fisico, ma soprattutto psicologico; la mancanza di competenze, la non conoscenza degli obblighi previsti e le proprie responsabilità, a cui va aggiunta il più delle volte, una mancanza di coraggio di fronte ad un’emergenza, ad un problema, nel doversi confrontare con gli altri dipendenti…

Quanto sopra rappresentano vere e proprie insidie, vulnerabilità che vengono il più delle volte  sottovalutate dalla maggior parte dei datori di lavoro, in quanto essi – per loro natura – mirano essenzialmente alla “produzione” o come solitamente accade, non essendo essi i reali interpreti di quel ruolo, ma soltanto di diritto, rappresentando di fatto la figura di meri prestanome, ecco che non hanno in se alcuna capacità imprenditoriale e ancor meno culturale per quel ruolo e sono proprio questi i motivi che comportano a quelle palesi vulnerabilità alle quali non riescono a fornire quelle appropriate soluzioni, che sono rappresentati dalla formazione, supervisione e soprattutto salvaguardie!!!
Cercasi giovani con esperienze”: sì… ma dove sono???

Le leggi valgono ovunque, ma stranamente non in Sicilia!!!

Ai sensi della l.r. n. 18 del 18/10/2018 i parlamentari regionali e gli amministratori locali hanno l’obbligo di dichiarare l’eventuale iscrizione ad una loggia massonica o “ad associazioni similari”.  

Obbligo dichiarativo dei deputati dell’Assemblea regionale siciliana, dei componenti della Giunta regionale e degli amministratori locali

Entro quarantacinque giorni dall’insediamento, i deputati dell’Assemblea regionale siciliana, il Presidente della Regione e i componenti della Giunta regionale che siano deputati nonché i sindaci, gli assessori comunali ed i consiglieri comunali e circoscrizionali sono tenuti a depositare, rispettivamente presso l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea regionale siciliana e presso l’ufficio di Gabinetto del sindaco, una dichiarazione anche negativa sull’eventuale appartenenza a qualunque titolo ad associazioni massoniche o similari che creino vincoli gerarchici, solidaristici e di obbedienza, qualora tale condizione sussista, precisandone la denominazione.

Entro quarantacinque giorni dall’insediamento, i componenti della Giunta regionale che non siano deputati sono tenuti a depositare la dichiarazione di cui al comma 1 presso la Segreteria generale della Presidenza della Regione.

Beh… quanto sopra vale ovunque ma non nella nostra regione, infatti il commissario di Stato ha bloccato l’applicazione della legge regionale di cui sopra, che impone ai parlamentari, sindaci e consiglieri comunali di dichiarare l’eventuale appartenenza alla massoneria!!!

E così nessuno di loro dovrà dichiarare l’appartenenza a quelle logge, le stesse alle quali di fatto sono sottomessi, esercitando così quanto viene loro imposto da quel potere occulto, certamente a scapito del proprio ruolo svolto all’interno delle nostre istituzioni!!!

Già… in Sicilia è come vivere in uno “Stato” dentro lo Stato!!! 

Uno Stato che isola e non sostiene i magistrati coraggiosi, è un potere istituzionale "complice" che di fatto legittima le mafie ed i loro interessi!!!

Sembra incredibile ma è così… lo Stato invece di difendere quei magistrati che si espongono in prima linea, li isola e soprattutto di delegittima!!!

E’ sempre stato così, non c’è bisogno che vi faccia l’elenco di chi è morto per nome della legge… l’elenco è lunghissimo e le complicità sono altrettanto numerose!!!  

Ed allora ecco che grazie a quelle mancate azioni, la mafia e tutte le altre organizzazioni criminali si sono via via riorganizzate estendendo i loro rami tentacolari in tutta la penisola…

Non parliamo delle leggi blande messe in campo e di una mancata professionalità per non dire specializzazione nel comprendere quali evoluzioni stavano per compiere quei suoi affiliati, che a differenza del periodo corleonese non spara più, ma i suoi affari sono cresciuti a dismisura e si sono infiltrati nella parte sana della società civile…

IL giro di denaro è cresciuto e la pandemia da covid ha permesso di alimentare la compravendita di ciò che prima non si poteva comprare, in particolare quelle società commerciali e imprese che nessuno pensava mai di vendere…

A tutto ciò si somma una parte di cittadini, preferibilmente all’interno dei settori pubblici, inclini a farsi corrompere; dirigenti, funzionari, ma anche semplici impiegati di quel pubblico servizio, che per pochi euro si svende per pilotare gli appalti o viceversa non controlla per come si dovrebbe!!!

Della politica non ne parliamo… essi non si occupano di contrastare niente e nulla, d’altronde molti di essi godono dei voti procurati da quelle associazioni criminali e quindi perché occuparsene…

Ha detto bene alcuni giorni fa il giudice Gratteri puntando il dito contro il recente governo Draghi, colpevole a suo dire, di aver dato forma a riforme pericolose che certamente non aiutano la giustizia: “L’hanno definito il ‘governo dei migliori’ ma ha solo fatto disastri sul piano del contrasto alle mafie e alla criminalità organizzata e sul piano delle riforme che l’Europa ha chiesto”. Ad esempio aggiunge: “L’improcedibilità, votata da tutti i partiti, tranne da chi era all’opposizione (Fratelli d’Italia) è terribile,  perché cancella anni di processi. Poi va sommato il tentativo di riforma dell’ergastolo ostativo ed il bavaglio alla stampa inserito all’interno della “presunzione di innocenza”. “I cittadini hanno diritto ad essere informati, ma non potranno più conoscere, né sapere i fatti di un’operazione di polizia. E così tutto diventa difficile. Ma la grande stampa non ha protestato, ciò significa che questa situazione sta bene a molti”.

Aggiungerei: in particolare proprio a loro!!! D’altronde basti osservare a chi appartengono quelle testate…

Le forniture sono alle stelle e le imprese non sanno più come portare avanti gli appalti aggiudicati!!!

Siamo giunti alla frutta… 

Il caro materiali, la mancanza di forniture, il prezzo dei prodotti petroliferi triplicatisi, stanno mettendo in ginocchio la maggior parte delle nostre imprese che non riescono più ad andare avanti con gli appalti in corso!!!

Sì va detto, il governo ha stanziato 10 miliardi per tamponare la crisi, ma per continuare a realizzare gli investimenti programmati ne servono almeno 50 e certamente non potranno essere prelevati – per come qualcuno fortemente desidera – dai fondi del Recovery… 

Ormai quasi tutte le imprese hanno preferito abbandonare la partecipazione alle gare per gli appalti pubblici, la maggior parte di esse vanno deserte e non solo nei Comuni, ma il momento sta colpendo anche tutte quelle opere infrastrutturali che vanno dalle ferrovie alle autostrade, per passare agli impianti tecnologici, etc… 

D’altronde, la maggior parte dei “prezzari” sono fortemente ridotti rispetto alla economia reale di quasi un terzo e se a questa condizione, si applica l’eventuale ribasso da applicare, non si comprende come facciano talune imprese a realizzare quelle opere in perfetta regola d’arte!!!

C’è poi chi in questi mesi si era pure aggiudicato un appalto ed ora rifiuta di firmare a causa di quanto sopra, d’altronde andrebbero come dargli torto, andrebbero subito in perdita ancor prima d’iniziare i lavori… 

Non ne usciamo, non certo nel breve, l’incertezza di una guerra giunta quasi a cento giorni, si è protratta più di quanto ci si aspettava ed ancora nessuno ne conosce i futuri esiti, beh, in questo clima di indeterminatezza, sono pochi gli imprenditori che pensano di dover affrontare i rischi di un certo fallimento!!!

La verità infatti è che nessuno, dal governo alle regioni, sanno come poter intervenire, tutti si preoccupano nel voler ricevere i fondi, in particolare la nostra burocrazia, che vede migliaia di dipendenti pubblici a breve, se continuerà questo stato di fatto, non percepire più nemmeno un euro, d’altronde se le difficoltà continueranno ad aumenteranno, ditemi, dove troverà lo Stato i soldi per far fronte a tutti quei suoi casermoni???

Una cosa è certa, nessuno racconta delle chiusure che ogni giorno si stanno registrando presso le Camere di Commercio, non si vuole creare il panico nella società civile, ma oggi la situazione è questa ed è ancor peggio di quanto abbiamo superato con la pandemia da Covid-19, ma quantomeno, mentre in quella circostanza, tra malati e ahimè vittime, una cura (provvisoria) si è riuscita a trovare, qui viceversa, in questa particolare situazione, non esiste alcun forma di salvaguardia per il nostro Paese, ne politica e ancor meno economica, che ci potrà permettere di riuscire a sopravvivere da questo totale dissesto finanziario da cui non usciremo in maniera celere!!!

Controlli inefficaci sul territorio??? Ecco quantomeno una soluzione!!!

Mi ero ripromesso di scrivere un post a riguardo…

Ed allora eccomi qui a suggerire una soluzione che potrebbe in maniera semplice essere adottare, se soltanto il nostro governo nazionale e di conseguenza le istituzioni poste a quei controlli, decidessero finalmente d’iniziare in maniera seria e soprattutto estesa, quelle verifiche sul territorio che porterebbero sicuramente in pochi mesi a far emergere, tutta una serie di contraddizioni, tra illegalità e raggiri compiuti ai danni dello Stato!!!

La mia idea prende spunto da un’esperienza vissuta in Ucraina, in particolare a Odessa, ma quanto sto per descrivere posso garantirvi avveniva in ogni angolo del Paese: l’iniziativa messa in atto quale  soluzione di controllo era quella di posizionare nei punti strategici della città, in particolare in quelli d’ingresso e di uscita tutta una serie di postazioni, ma invece di usare le forze dell’ordine, già abbastanza impegnate, utilizzavano i militari..

Ogni squadra era costituita da 5 elementi, tra cui due soggetti posti sul veicolo militare su cui era stata posta una mitragliatrice pesante ad ausilio dei tre militari a terra, anch’essi armati e con mitragliatori leggeri, che procedevano a fermare quelle particolari auto su cui pensavano potessero viaggiare soggetti poco chiari o quantomeno da controllare…

Ecco quel particolare sistema potrebbe essere utilizzato qui da noi; tutto il sistema di controllo potrebbe iniziarsi sin dal momento del fermo, con la verifica dei documenti d’identità e della patente del guidatore, della regolarità assicurativa e di revisione del mezzo, ma soprattutto ciò che conta è l’attestazione legale che autorizza quella persona fermata all’uso del mezzo, cioè quest’ultima deve dimostrare di esserne il proprietario, il legale rappresentante, un delegato e/o dipendente, rappresentante o anche un cittadino che ha deciso semplicemente di noleggiare quel mezzo, un rappresentante, un controllo che verrà eseguito on line, che prevede l’inserimento in un database anche per gli eventuali occupanti presenti in quell’auto, il tutto servirà anche successivamente per poter incrociare i dati registrati con provvedimenti che potrebbero essere disposti in un prossimo futuro delle autorità giudiziarie… 

Va precisato altresì che se durante quei controlli l’autista di quell’auto dimostrasse di non aver alcun legame con la proprietà della stessa, ecco che si interverrebbe immediatamente con il sequestro del mezzo, in attesa che il reale proprietario si presenti presso gli uffici di competenza, per spiegare in maniera inequivoca, i  motivi che hanno portato a concederne l’utilizzo ad un soggetto terzo estraneo.

Difatti, basterebbe bloccare la maggior parte delle auto di grossa cilindrata che, in questo giorni circolano nella nostra città, per scoprire come queste siano in mano a soggetti estranei, la maggior parte di essi risultano tra l’altro essere nullatenenti, possibilmente disoccupati e ritengo di aver un alta probabilità d’indovinare, se dichiaro che percepiscono anche il “reddito di cittadinanza“!!!

E difatti viene spontaneo chiedersi: come fa un soggetto come questo (ovviamente la circostanza vale anche se fosse una donna al volante…) a guidare un auto da oltre 50/100.000 euro??? Ed ancora, perché è stato concesso ad egli quell’uso e da chi??? Ipotizzando che quei controlli fossero compiuti in maniera accurata e costante, diventa agevole costatare quando quell’auto viene nuovamente riutilizzata da quello stesso soggetto o da un suo familiare!!!

Per cui, le ipotesi che restano è che egli possa essere di fatto il reale proprietario di quell’auto ed altri invece, se pur registrati ufficialmente nei camerali, siano esclusivamente delle teste di legno, come viceversa, può risultare che essi siano per c/ di quelle società dei semplici prestanome, a cui è data la possibilità (quasi fosse un contentino) di poter viaggiare saltuariamente su quella auto di lusso… 

Naturalmente grazie a quei controlli si potrebbe anche verificare se quei soggetti siano più o meno legati ad una associazione criminale e quindi proprio attraverso quell’auto, gli organi di polizia tributaria potranno procedere alla verificare in maniera diretta della contabilità societaria, analizzando in quali modi quell’auto o il parco macchine sia stato acquistato, se il bilancio ne permetteva l’acquisizione o se viceversa la cassa in quel preciso momento fosse in rosso e quindi non ne permetteva l’acquisto, portando quindi quegli ispettori a dover concludere che l’acquisto era stato potuto grazie ad una extra contabilità in nero parallela.

Resta infine per correttezza da comunicare che chiunque può in maniera legale comprarsi l’auto che più desidera e che si può permettere; il post d’altronde non è realizzato per chi dimostra di aver una propria agiatezza o delle risorse personali/familiari chiare e ben evidenziate, bensì l’analisi compiuta sopra fa esclusivamente riferimento a coloro che non possono dimostrare di avere alcuna capacità economica, ma che attraverso espedienti illegali, di malaffare, corruzione ed evasione, manifestano palesemente “a mo’ di sfottò”, quanto sono stati in grado di compiere, grazie a questo Stato che glielo ha semplicemente permesso…

Peppino Impastato e Aldo Moro: entrambi assassinati per colpa di uno Stato coluso!!!

Desidero commemorare un giorno prima della loro tragica scomparsa, Peppino Impastato e il Presidente Aldo Moro e nel farlo ripropongo quanto avevo a suo tempo scritto in un post, intitolato “Aldo Moro e Peppino Impastato: entrambi assassinati da uno Stato assente!!!http://nicola-costanzo.blogspot.com/2020/05/aldo-moro-e-peppino-impastato-entrambi.html

Domani proverò ad evidenziare come in quel particolare periodo, lo Stato ma ancor più alcuni suoi referenti, si sono dimostrati essere collusi con un sistema trasversale, mafioso e soprattutto illegale, che prediligeva di fatto che tutto restasse così com’era e soprattutto che nessuno provasse a cambiarlo…

Ecco perché questi due uomini furono uccisi, perché ciascuno stava combattendo una battaglia per la legalità che non doveva essere intrapresa, una per ripulire lo Stato da quel marciume politico/economico/finanziario, l’altro per contrastare la mafia che già stava controllando l’intera regione e puntava diretta a sedersi a Roma…  

Questa è la storia del nostro Paese e se qualcuno pensa che con gli anni siamo migliorati è un folle, perché la verità è che nulla sia cambiato d’allora e tutto – basta osservare quanto sta accadendo proprio in questi giorni di programmazione alle prossime elezioni – è rimasto inalterato!!! 

Altro che Covid-19, altro che guerra in corso, qui il rischio è quello di non vedere mai una via d’uscita, eppure basterebbe semplicemente andare oltre quei quei 100 passi!!!      

La scarcerazione del boss Giovanni Brusca, attraverso le parole di don Luigi Ciotti…

Luigi Ciotti a Famiglia Cristiana:” Il dolore dei familiari è assolutamente comprensibile. Ma con la liberazione dell’ex boss mafioso si dimostra una giustizia che non è vendetta e che contempla la rieducazione del condannato”

Don Luigi Ciotti, 76 anni, è stato uno dei primi in Italia a capire l’ importanze di lavorare per costruire un’ alternativa alla mafia. Da quando nel ’ 65 ha fondato a Torino il Gruppo Abele,-  per l’ inclusione e la giustizia sociale coniugando accoglienza e cultura, dimensione educativa e proposta politica – i cammini si sono ampliati e diversificati, Negli anni ’ 90 è nato il periodico “Narcomafie”, nel 1995 “Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. Il 21 marzo 2014 il Papa ha celebrato messa con lui, per la Giornata in memoria delle vittime innocenti di tutte le mafìe.

Don Luigi molte persone sono disorientate dalla liberazione di Giovanni Brusca, feroce killer di Cosa Nostra, poi collaboratore di giustizia….

«Bisogna pensare innanzitutto al disorientamento e, in certi casi, al risentimento dei famigliari delle vittime. Il loro stato d’ animo è comprensibile e legittimo. La maggior parte di loro attende ancora verità e giustizia. Nei loro riguardi occorre dunque una maggior attenzione anche in termini di diritti. Riguardo invece la liberazione di Brusca, credo che si debba tenere presenti alcuni elementi».

Quali?

«Primo. Dalla scelta di collaborare di Brusca lo Stato ha tratto un innegabili vantaggi, come è stato riconosciuto da figure importanti della stessa magistratura. La sua confessione ha infatti permesso una grande quantità di arresti e un netto indebolimento della Cosa Nostra stragista dei “Corleonesi”. Secondo. Decidendo di collaborare Brusca sapeva bene a cosa andava incontro, conoscendo dall’ interno l’ organizzazione criminale di cui svelava i segreti. Andava incontro a una condanna a morte perché la mafia non perdona chi tradisce, a maggior ragione se il “traditore” è stato una figura non secondaria dell’ organizzazione. Terzo. La legislazione sui “pentiti” e “collaboratori di giustizia” è stata voluta fortemente da Giovanni Falcone. Certo si è trattata di un’extrema ratio, ma si è rivelata efficace con la mafia così come si era rivelata efficace con il terrorismo politico. La giurisprudenza deve misurarsi a volte con vicende storiche che richiedono nuovi parametri perché ci pongono di fronte a mali che non possono essere combattuti con strumenti ordinari. Quarto elemento. Concordo con il Procuratore nazionale antimafia Cafiero de Raho quando dice che l’ uscita dal carcere di Brusca non è una sconfitta ma una vittoria dello Stato. Lo Stato deve dimostrare una levatura morale superiore a quella dei suoi avversari o attentatori, e questa superiorità si dimostra anche attraverso una giustizia che non sia vendetta, che garantisca da una parte una giusta pena, dall’ altro uno spiraglio di speranza per chi sconta la pena e dimostra nei fatti di essere  cambiato, di stare dalla parte della giustizia. Del resto si tratta di un principio sancito dall’ articolo 27 della Costituzione laddove si parla di pene che devono tendere alla “rieducazione” del condannato».

E in base alla sua esperienza personale che considerazione fa?

«È il quinto elemento, tratto dalla mia personale esperienza. Bisogna credere nel cambiamento delle persone, nella capacità di riscattarsi dal male, il male subito ma anche il male compiuto. In 56 anni d’ impegno sociale ho visti percorsi di cambiamento e di conversione. Nessuno è irrecuperabile. Certo bisogna richiamare alle responsabilità e stimolare crisi di coscienza, delineando al contempo le opportunità offerte da un cambiamento radicale di vita non solo in termini di vantaggi materiali ma di libertà interiore, possibilità di vivere una vita più libera perché più giusta e più vera. Certo non è facile, e proprio nel mondo delle mafie le conversioni si contano sulle dita di una mano. Ma credo che si debba tentare. Mi auguro che Brusca si sia incamminato in questo cammino di ricerca di verità, non solo sui delitti di Cosa Nostra, ma sul suo esserne stato complice ed esecutore».

Dal suo osservatorio come è cambiata la sensibilità, in Italia, su questo argomento nella comunità ecclesiale?

«È cambiata in positivo, nel senso che in molti contesti la sensibilità è diventata consapevolezza e la consapevolezza impegno. Oggi sono aumentate le realtà ecclesiali impegnate a livello sociale, culturale, educativo. Missione della Chiesa è essere coscienza critica della società in cui vive e voce propositiva dei valori più alti e vitali, non limitandosi alla denuncia del fenomeno mafioso, ma rivolgendo il pressante appello, dando un vero aiuto alla conversione e, soprattutto, formando una nuova coscienza di fronte alla mafia. La strada è in salita perché, in generale, nella società è in aumento una sorta di normalizzazione: il fingere che il problema non esista o sia meno grave di quel che sembra, complice il suo manifestarsi in forme anche nuove e meno aggressive».

Quali momenti, quali prese di posizione che hanno segnato questo tema?

«Per rispondere occorrerebbero molte pagine. Mi limito a enunciarne alcune: già nel 1900 don Luigi Sturzo disse:” la mafia ha i piedi in Sicilia ma la testa forse a Roma. Risalirà sempre più crudele e disumana verso il Nord per portarsi al di là delle Alpi”. Il 3 settembre del 1982, ai funerali del Prefetto Dalla Chiesa,  il cardinale di Palermo Pappalardo denuncia l’ immobilismo e i ritardi della politica: “(…) mentre così lente e incerte appaiono le mosse e le decisioni di chi deve provvedere alla sicurezza e al bene di tutti (…) quanto mai decise, tempestive e scattanti sono le azioni di chi ha mente, volontà e braccio pronti per colpire”. Pochi giorni dopo, il 13 settembre, il Parlamento approverà il 416-bis, legge che per la prima volta parla esplicitamente di “associazione di stampo mafioso”. Nell’ ottobre 1991 la Commissione Giustizia e pace della Cei, pubblica un importante documento: «Educare alla legalità». Un passaggio dice: “Il cristiano non può accontentarsi di enunciare l’ ideale e di affermare i principi generali. Deve entrare nella storia e affrontarla nella sua complessità, promuovendo tutte le realizzazioni possibili dei valori evangelici e umani della libertà e della giustizia”. E ancora,  il 9 maggio 1993, dalla Valle dei Templi di Agrigento l’ invettiva di Giovanni Paolo II dopo l’ incontro  con i genitori del giovane magistrato ucciso Rosario Livatino, oggi beato: “Non può l’ uomo, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, calpestare questo diritto santissimo di Dio. Nel nome di Cristo mi rivolgo ai responsabili: convertitevi! Un giorno verrà il giudizio di Dio!”. Altro passo importante è stato il discorso di Benedetto XVI a Palermo nel 2010 quando definì la mafia come “strada di morte” e soprattutto le parole di Papa Francesco nell’ omelia della Santa Messa celebrata il 21 giugno 2014 alla Piana di Sibari in Calabria, quando definì la mafia “adorazione del male” e dunque i mafiosi “scomunicati”, non in comunione con Dio. Molto importanti sono il documento della Conferenza Episcopale Calabra “Per una nuova evangelizzazione della pietà popolare”, il documento dei Vescovi della Capitanata sulla mafia foggiana:” Giustizia per la nostra terra”, il documento contro il fenomeno della camorra dei Vescovi della Conferenza Episcopale della Campania: “Per amore del mio popolo non tacerò (1982)”, la lettera dei Vescovi di Sicilia a 25 anni dall’ appello di San Giovanni Paolo II: ”Convertitevi!”. Ma, accanto al positivo, permangono come detto eccessi di prudenza, rigidità, zone d’ ombra. E l’ idea che si possa essere cristiani senza un impegno per la giustizia sociale né un forte senso delle responsabilità civili dà luogo, in certi casi, a inquietanti forme di indulgenza – e perfino di copertura – verso forme di religiosità del tutto strumentali, come quelle esibite da alcuni esponenti delle cosche mafiose. Ecco allora la necessità, per la Chiesa, di continuare a saldare con forza il Cielo e la Terra, la dimensione spirituale con l’ impegno sociale e, pur nella specificità del proprio ruolo, di far sentire la sua voce contro le mafie e tutte le forme di “mafiosità” – corruzione, egoismo, indifferenza – che spianano la strada al potere delle organizzazioni criminali».

Formazione ad intra, catechesi, e  annuncio come sono state coniugate su questo tema?

«Dopo un lungo e spesso faticoso cammino sta emergendo la consapevolezza che parole esplicite su questo tema debbano essere pronunciate nel Catechismo, nel Compendio della Dottrina sociale della Chiesa e nel Diritto canonico. Lacuna più che mai da colmare dal momento che una Chiesa che parla al mondo non può non prendere posizione di fronte a un male ormai globalizzato come quello delle mafie. Mi auspico che nell’ annunciato Sinodo della Chiesa Italiana vengano affrontati anche i temi legati a mafie e corruzione».

Quali cammini di collaborazione con uomini e donne di buona volontà, anche di altre comunità di fede? 

«I cammini nell’ arco degli anni si sono intrecciati e moltiplicati  man mano che cresceva, anche grazie all’ opera riformatrice di papa Francesco, la consapevolezza che la fede implica un’ etica, cioè un impegno della Chiesa e del credente nel mondo e per il mondo. Con altre confessioni religiose come la Chiesa Avventista del Settimo Giorno, la Chiesa Ortodossa Rumena, l’ Unione Induista Italiana, la Comunità Islamica, l’ Unione Comunità Ebraica Italiana, l’ Unione Buddista Italiana, la Chiesa Valdese, si sono creati legami stabili e, in certi casi, di lunga data».

Scusate ma non sono d’accordo. Mafiosi per poter godere della protezione dello Stato, bisogna pentirsi prima di essere catturati!

Giovanni Brusca lascia il carcere, grazie a una legge che consente ai mafiosi che collaborano con la giustizia di ottenere benefici, ad iniziare dagli sconti di pena…

Una legge voluta dal giudice Falcone e se la normativa può essere considerata cinica e opportunistica, essa ha portato a importanti risultati, soprattutto ha chiarito molte di quelle pagine vuote di cui non si sapeva nulla…

Ma allora tutto si riduce ad un mero ragionamento opportunistico, tra costi e ricavi, e seppur ne comprendo in pieno i vantaggi del criminale nel tentare di riacquistare la propria libertà, viceversa non ne comprendo i reali vantaggi che lo Stato riceve ai fini processuali…

Come d’altronde non sono minimamente convinto del suo pentimento o che questo individuo abbia di fatto raccontato tutto, già… chissà se si è riservati di raccontare circostanze che avrebbero potuto tirare in ballo noti politici, gli stessi che poi negli anni, hanno sì, affinché si giungesse oggi a quella scarcerazione…

Ecco perché non sono convinto di quel pentimento, certo non ho elementi per poterlo escludere, ma come ripete spesso mia moglie, “chi nasce quadrato, non muore tondo“, ma certamente quanto in questi anni ha raccontato agli inquirenti, ha sicuramente portato a condanne eccellenti, a cui lo Stato forse non sarebbe mai giunto!!!

Comunque, anche nel caso in cui si siano ottenuti reali benefici da quel pseudo “pentimento“, il sottoscritto ritiene che nulla cambi moralmente in quei criminali, neppure il tempo trascorso all’interno di quei penitenziari!!!

D’altronde per un soggetto che si è assunto più di 150 omicidi tra cui il piccolo Di Matteo, non posso credere che all’interno di esso si sia conservata quantomeno una piccola parte buona, già… mi riferisco a quella morale!!!

Ecco perché sono in molti a parlare di  “Vergogna di Stato”, perché con questo metodo è facile essere per un periodo criminali e poi quando catturati dimostrarsi “pentiti”!!!

Non condivido nulla di questa doppia possibilità, sì… è come se essi sapessero a priori che esiste in ogni circostanza una doppia occasione, quella criminale e quella da uomini liberi!!!

Lungi da me pensare di poter anche lontanamente condividere quel pensiero criminale o qualsivoglia atto che possa minimamente ispirarsi a quei comportamenti coercitivi, ma viceversa mi sento  di potervi dire, che conoscendo la mia razionalità, difficilmente mi sarei mai pentito se avessi deciso nel corso della mia vita di fare il criminale e sicuramente ne avrei pagato le conseguenze!!!    

Ecco perché non posso credere che Brusca sia oggi pentito nel suo animo, anzi penso proprio il contrario e chissà se tra qualche anno non scopriremo quanto sia stato capace di prenderci tutti per i fondelli, se non noi… certamente questo cosiddetto “Stato quaraquaquà“!!!

E quindi, la legge va riformata! 

Mafiosi per poter godere quindi della protezione dello Stato, bisogna pentirsi prima d’essere catturati, altrimenti è troppo facile così…

La vera antimafia si fa in prima persona, senza dover attendere – per come finora fatto – che siano sempre gli altri a metterci il coraggio!!!

Si parla di contrasto alla mafia, di combattere quella generalizzata omertà, di non sottostare alle estorsioni compiute da quei soggetti affiliati alla criminalità organizzata, ma quando si tratta di mettere in pratica quelle azioni, quando si tratta di denunciare ecco che la maggior parte fugge o si piega!!!

Sì… sento ogni giorno parlare di antimafia, ma quando dichiaro di passare all’azione, di mettere in pratica quei gesti fondamentali per determinare il giusto distacco da quei racket… ecco che improvvisamente vengo guardato con sospetto, quasi fossi un “alieno” ed il discorso cambia improvvisamente su argomenti diversi e superficiali…   

Ecco perché ammiro Giuseppe Piraino, perché in qualità di imprenditore ha deciso di non piegarsi al racket, denunciando gli esattori che gli chiedevano il “pizzo”…

Oggi comunque non è più solo… quel clima di ostilità sta cambiando – anche se va detto… il problema resta ancora presente in tutta la sua gravità, poiché si sa… la cultura mafiosa è ancora ben presente nel territorio – ma egli ha saputo dimostrare di non aver paura e difatti va avanti, sì… oggi insieme ad altri commercianti che come lui dimostrano di non aver paura…

Forse è tempo che all’interno di quell’associazione criminale, ci si convinca che è tempo di modificare quel proprio “modus operandi”, già… quel proprio modello organizzativo di negoziazione con cui finora ha sopravvissuto, in quanto ormai, questa consueta pratica non può più essere applicata, proprio in virtù della circostanza che la diffusione della pandemia sta determinando…

I commercianti stanno chiudendo a causa dei debiti affrontati ed oggi in gioco vi è la loro di sopravvivenza e quindi non sono più disponibili a barattarla con nessuno, in particolare con chi – senza averci messo nulla di proprio, mi verrebbe da dire… come lo Stato – pensa di voler imporre ancora una “tassa“!!!

Basta quindi con esose richieste amministrative, basta con il pizzo e quant’altro, perché se si continua così – sì… con il prossimo eventuale lock-down – saranno i cittadini a porsi dinnanzi alle proprie attività con i bastoni, in particolare perseguitando tutti coloro che proveranno a chiedere loro denaro!!!     

19 Luglio, Via D’Amelio: Il momento più buio della Repubblica!!!

Via d’Amelio, Sicilia, Palermo… sono passati ventisei anni anni da quella strage, dove il giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli e Walter Eddie Cosina, persero la vita…
Già sono passati ventisei anni e abbiamo ascoltato i giudici della Corte d’Assise di Caltanisetta, confermare come dietro a quella strage vi sia uno dei più gravi depistaggi della storia giudiziaria italiana!!!
Resto (come allora…) dell’idea che quel secondo attentato – dopo il precedente del collega Falcone – servì principalmente per ottenere – in maniera “democratica” – un golpe, d’altronde come dimenticare i successivi giorni di black-out, tra Palazzo Chigi e gli apparati di sicurezza, una circostanza quest’ultima mai chiarita…
Quello fu un clima di completo smarrimento, di confusione  generale, non si sapeva a chi dare le responsabilità, se hai terroristi, alla mafia o come riportavano alcuni investigatori che ipotizzavano la presenza dei servizi deviati… uomini certamente legati ai poteri forti, ma pur sempre esterni alle istituzioni.
Abbiamo visto peraltro come dietro quegli attacchi “pilotati”, vi sia stata una corrente politica che aspirava a prendere il potere prima in Sicilia e quindi in tutta l’Italia… destabilizzando quella politica e soprattutto quei partiti della prima repubblica, in cui uomini erano finiti sotto le vicende giudiziarie prima di tangentopoli e quindi sotto il ricatto degli attentati… 
Sì è vero, sono passati ventisei anni… ma non è cambiato nulla o meglio qualcosa è cambiato, ma le domande su quanto accaduto, restano ancora lì…. senza risposte!!!
Infatti, grazie a quel disordine pubblico, si è intervenuti per colmare il vuoto della politica nazionale… in particolare un partito nato dalle ceneri di ciò che restava di quelle superate formazioni politiche, vecchie conoscenze i cui voti ora sono transitati verso questa nuova realtà, hanno dato il via (dalla Sicilia), a quella scalata che portò quel partito “variegato” al governo!!!
Così facendo si garantirono sia gli interessi economici/finanziari del suo leader, che quelli mafiosi dei loro amici politici regionali/nazionali, che di lì a poco, si sarebbero trasformati in scambio di voti e intervento abrogativi, a favore dei boss, come ad esempio il 41bis!!!
Borsellino è morto, ed è morto perché stava per colpire tutti coloro che facevano parte di quel sistema colluso e criminale, lo stesso che ha ordito quel complotto nazionale!!!
Ciascuno di quei nomi era scritto in grassetto, sì… su quell’agenda rossa, che poi, come tutti sappiamo, sparì nel nulla, ma vedrete… un giorno improvvisamente salterà fuori.
Una cosa è certa… “cosa nostra” ha agito seguendo gli ordini ricevuti, gli stessi soggetti con cui aveva suo tempo concordato la nota “trattativa”, gli stessi che ancora oggi, pur di mantenere quel segreto, tutelano il lattante Matteo Messina Denaro e di conseguenza gli interessi finanziari ed economici di quell’associazione criminale, per come si era fatto in precedenza con Riina e Provenzano!!!
Domani saranno in molti a ricordare quanto accaduto, peccato però che in questi lunghi anni, alcuni di quegli uomini istituzionali, hanno potuto partecipare a quella commemorazioni, sì… perché se pur in maniera tacita, sapevano di essere intervenuti in maniera diretta a quella strage, come i loro complici, che sono in tutti questi anni, rimasti in silenzio!!!
Di positivo c’è che nel frattempo gli anni son passati e molti di quegli infedeli uomini dello Stato, sono passati ad altra vita, certo giustizia non è stata fatta… ma quantomeno su quei palchi… si è fatta pulizia!!! 
Certo so bene che qualcuno di loro ancora resiste, ma vedrete non manca molto, a breve potranno iniziare a scontare le loro pene e mi auguro che ciò, possa avvenire laggiù… sì… all’Inferno!!! 

Il Boss scappa, grazie ai servitori "infedeli" dello Stato!!!

Un altro capitolo penoso si aggiunge a quelli letti in questi giorni…
Una nuova inchiesta investigativa sulle fughe di notizie da parte di alcuni servitori dello Stato (marchiati ora come “infedeli”), che coinvolge la regione Campana e alcuni uomini che hanno fatto emergere quelle notizie riservate e coperte da segreto…
Non si riusciva infatti a comprendere come in talune azioni di contrasto, le procedure operative messe in campo nei confronti di quelle organizzazioni criminali… fallivano, a causa di circostanza ambigue… 
Ad esempio, vedasi quelle condotta contro alcuni uomini di un clan campano che decisero improvvisamente di non dormire nella propria abitazione, perché di lì a poche ore, sarebbe scattato un blitz nei loro confronti o come quella riportata alcuni giorni fa, dove una presunta madrina della camorra ha beffato tutti giocando in anticipo e cioè lasciando la propria abitazione alcune ore prima della retata…
L’insieme di detti avvenimenti erano alquanto strani e qualcuno all’interno di quegli uffici istituzionali ha iniziato a insospettirsi, dando il via a quel filone investigativo che ha portato quindi alla fuga di notizie…

Le successive intercettazioni hanno infatti confermato la presenza di contatti proibiti tra esponenti di spicco della camorra napoletana e non meglio specificati esponenti delle forze dell’ordine, soggetti che evidentemente erano a libro paga della camorra. 

Riporta un magistrato dell’inchiesta: “Uno degli aspetti più inquietanti dei gruppi camorristici è rappresentato dalla contiguità con servitori infedeli dello Stato, siano essi esponenti delle forze di polizia o di uffici giudiziari” – ed ancora – “durante la presente attività investigativa venivano captate conversazioni relative a tale preoccupante aspetto”!!!
Stando alla ricostruzione della Procura, uno dei boss della criminalità era a conoscenza di essere finito al centro di un servizio di appostamento, tanto infatti è bastato per attivarsi immediatamente con un’altra fonte (anch’egli servitore “infedele” dello Stato), che naturalmente al telefono confermava i suoi dubbi…
Infatti… è proprio grazie ad un’altra soffiata che quei criminali vengono avvisati di un blitz imminente; nell’intercettazione si sente dire: “entro 48 ore ci arresteranno tutti quanti”!!!
A confermare dei rapporti proibiti con quegli esponenti delle forze dell’ordine, viene di l’ a poco intercettata una discussione nella quale si ricorda il messaggio ricevuto che aveva permesso per l’appunto la fuga del boss: “La guardia ci disse di avvisarla che in serata l’andavano ad arrestare…”!!!
Ora sono oltre 140 i presunti affiliati alla camorra di Secondigliano arrestati e decine i sopralluoghi delle forze dell’ordine in quelle abitazioni popolari nelle quali si pensano possano nascondersi altri pericolosi latitanti…
Certo però che fino a quando ci saranno a proteggerli quei cosiddetti “infedeli” servitori dello Stato, la partita sarà sempre a loro favore, già di quella squadra di casa… e sì, perché loro giocano in 15 contro 7!!!
Ah dimenticavo: hanno pure l’arbitro a favore!!!