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Ci sarà un motivo perché i siciliani non si ribellano??? La risposta è semplice: aspettano il proprio turno!!!

Un mio amico del nord Italia, alcuni giorni fa, mi chiedeva: ma perché voi siciliani non vi ribellate alla mafia? Perché non vi allontanate da quella politica corrotta? Ed ancora, perché la maggior parte di voi non denuncia e non si ribella a quelle imposizioni, come pizzo, tangenti e quant’altro???
Tante domande interessanti, ma a cui è difficile dare delle risposte concrete e immediate…
Io comunque mi sono fatto un’idea sulla maggioranza dei miei conterranei, ed è purtroppo fortemente negativa!!!
Ho compreso come in questi anni, la maggior parte di essi, sia di fatto legata, a quel mondo… fatto di collusioni, di raccomandazioni e di favoritismi…
Ognuno di essi infatti tenta d’affidarsi all’amico di turno o a quel solito politico che da sempre promette (e quasi mai mantiene…), perché si vuole credere (o forse si spera…), come alla fine qualcosa si possa ottenere, ed anche perché… non si vuole “staccare la presa” da quell’unico contatto con cui si è legati…
Si può affermare, senza alcuna esitazione, che esiste una vera e propria compattezza sociale a riguardo, ovviamente, nel senso negativo della frase…
Perché la verità (ed è ciò che in molti non vorrebbero mai sentirsi attribuito; da loro fastidio, sapere d’essere imputati in maniera indegna sull’aver messo in pratica quei miserabili comportamenti…) è che ognuno di essi, aspetta… già… il proprio turno!!!
Sì, “prima o poi dovrà capitare anche a me quello che mi farà il favore richiesto, che troverà quella sistemazione ricercata per me o per un mio familiare… ci sarà un momento in cui, i voti raccolti per quella sua candidatura… daranno finalmente quei giusti frutti”.
Dopotutto se lo fanno tutti… perché non devo farlo io…???” Cosa sono io… più fesso??? Se gli altri godono di quelle amicizie… io che faccio, resto senza???
Le persone ormai, si sentono quasi giustificate…
Parlando con loro si considerano (pur realizzando quei meschini comportamenti) delle brave persone… ma poi come dicono sempre: “se lo fanno tutti, uno più uno meno cosa cambia???”.
Quanto sopra esposto, si può considerare un vero e proprio decadimento della persona, che non fa altro che distruggere qualsivoglia principio morale di legalità e giustizia sociale…
E’ un sistema che induce tutti ad essere disonesti, collusi, senza alcuna dignità e soprattutto omertosi… 
Da un lato si vorrebbe avere una terra pulita, ma di contro, non si fa nulla per renderla limpida… anzi si partecipa costantemente a quella infezione!!!
Quei comportamenti fanno si, che non si operi per il bene sociale, ma si crei un vero e proprio disagio ai cittadini, esclusivamente per poter incassare qualche mazzetta o anche qualche regalia!!!
Il problema reale infatti, non è la presenza della mafia, quella c’è… lo sanno tutti e c’è chi tenta di contrastarla con tutte le forze!!!
Ma ciò che bisogna tranciare di netto, sono i collegamenti con le classi dirigenti colluse, con quei funzionari che dimostrano essere infedeli, con quegli imprenditori che s’affidano ciecamente a quel mondo corruttivo… 
D’altronde, il mondo dei collusi è pieno anche di “strani” personaggi noti come “paladini della legalità” che nel corso della loro vita, non hanno mai formalizzato una sola denuncia… o meglio, hanno dichiarato d’essere stati vittime dalla criminalità, quando però dalle indagini, non è emersa alcuna prova d’aver subito atti intimidatori o azioni delinquenziali; sono bizzarri soggetti che si stracciano le vesti e gridano agli scandali quando s’affrontano taluni temi, ma che poi, con il passar del tempo, si sono dimostrati essere stati legati proprio a quel sistema criminale… 
Non se ne esce purtroppo… perché è la democrazia ad essere marcia!!!
E’ la rappresentazione perfetta del “cane che si morda la coda”, dove cioè, cultura, politica, giustizia, sono legate indissolubilmente a certi personaggi che da sempre condizionano questa terra…
Non si tratta quindi di controllare meglio il territorio o dotare le Forze dell’Ordine o la Magistratura di maggiori mezzi e personale, per contrastare quella forza criminale, ma è il momento d’iniziare a migliorare la prevenzione, modificare quella cultura di libertà e democrazia, che possa spezzare definitivamente quell’intreccio negativo tra politica, affari ed anche informazione…
Tentare (come in molti provano a fare) di negare la presenza di fenomeni malavitosi, illegali o funzionali all’ingiustizia, alimenta ancor di più, la fragilità di questo nostro tessuto sociale e rende quindi, ancor più proibitive, le condizioni di rispetto nei confronti della legge. 
Non si tratta quindi di colpire esclusivamente la struttura mafiosa e le sue modalità: evasione fiscale, intimidazioni ai magistrati, alle forze dell’ordine e agli organi di stampa, riciclaggio, droga, prostituzione, usura, pizzo, ecc…
Qui si tratta, di sopprimere un altro e ben più grave complesso… apparentemente innocuo e meno cruento, ma certamente, ben più sofisticato, in quanto si serve del potere economico, politico e culturale, per costruire domini elettorali, acquisire sempre più potere per sostenere così i propri “amici” associati e per ultimo… distribuire al popolo quelle briciole economiche, che di fatto generano ignoranza, disuguaglianza ed ingiustizia!!!
Se vogliamo combattere efficacemente la mafia, non dobbiamo trasformarla in un mostro né pensare che sia una piovra o un cancro. Dobbiamo riconoscere che ci rassomiglia!!!
Giovanni Falcone

Alla ricerca del voto perduto…


Ci stiamo avvicinando alle elezioni… e tra i vari “movimenti d’ispirazione politica” (guai a chiamarli partiti…) ci s’inizia ad interrogare su quali messaggi bisogna dirigersi, per avvicinare l’opinione pubblica verso di essi…
Si chiama consenso elettorale,,, ed è quanto più preoccupa i candidati, in particolare ciò che maggiormente preoccupa e merita una particolare riflessione è l’alto tasso di astensionismo da parte dei cittadini…
Richiedere ad essi di presentarsi alle urne, ben coscienti che essi sono profondamente delusi dalle riforme messe in atto da tutti questi governi che nel corso degli anni si sono succeduti, da questa inconsistente politica esercitata a parole e mai con fatti concreti, da quell’altissimo livello di corruzione e collusione confermate dai continui scandali e dalle reiterate indagini delle procure…
Un sistema clientelare e mai meritocratico nel quale “sguazzano” i soliti nomi… e dove solo in talune circostanze emergono alcuni nuovi nomi, ma sempre appartenenti a quella diretta casta…
Inoltre ciò che da più fastidio è osservare come a quei procedimenti giudiziari significativi, non intervengano mai provvedimenti disciplinari considerevoli o eventuali dimissioni volontarie… ma ognuno di essi tenta fino all’ultimo di restare aggrappato a quella sedia!!!
Dover aggiungere inoltre, come mai in questo momento la nostra politica, da quella nazionale a quella locale, abbia dato segnali di saper fare poco per non dire nulla… ai problemi (a volte drammatici) dei cittadini è la conferma che a loro, poco importa di quanto avviene intorno, anzi preferiscono risolvere tutti i loro problemi ( per lo più personali) nel breve termine, disattendendo quelli delle giovani generazioni ed in particolare senza creare alcuna prospettiva per il futuro… 
I giovani messi ormai da parte, hanno ben compreso (meglio dei loro padri) quanto difficilmente – con questi interlocutori – si potrà tornare a respirare una rinnovata aria, nella quale equità e giustizia, avranno finalmente il sopravvento…
Sono in molti ormai ad avere intuito che se si andrà a votare… non ci sara alcuna nuova chance di cambiamento… se non forse attraverso quei movimenti democratici che più di altri hanno dimostrato di non volersi piegare alle classiche logiche di compromesso o d’alleanze, strategiche per raccogliere consensi e rimanere in sella…

I gruppi politici… sono entrati in competizione tra loro, sono alle prese con le candidature, dove il Pd di Renzi tenta di ricompattare il partito per evitare nuove lacerazioni interne, preparandosi alla scontro finale, con l’unico baluardo ancora presente rappresentato, non da quel Centro-destra di Berlusconi-Salvini e Co…, ma da quel Movimento 5 Stelle, che oggi rappresenta da solo, l’unico schieramento politico in crescita nei sondaggi elettorali…

Fervono i preparativi, da una parte all’altra degli schieramenti e dove tutti sono convinti dell’incertezza del risultato…e mai come oggi, i protagonisti di questa “offerta” politica, possono pensare -con le solite fragili propagande- d’influenzare o condizionare verso di loro, quel consenso elettorale…
Ed ecco quindi che ognuno di essi tenta d’accrescere la propria popolarità…, 
C’è chi attraverso nuove riforme del “dare” tenta di accaparrarsi quei voti in ballo… e chi invece cavalca l’onda del “malessere” sociale… ed infine c’è chi ripropone quei principi di legalità e di democrazia, fondamenti di rispetto d’eguaglianza e giustizia…
Io comunque mi trovo d’accorso con Roberto Saviano… facendo in particolare riferimento alla mia regione, la Sicilia…
Fintanto si continuerà a voler ignorare la questione delle organizzazioni criminali… tra cui la nostra “mafia spa” difficilmente si potrà avere un risultato giusto e limpido, slegato da quello scambio di voti e dal quel potere economico, a cui finora  in molti s’indirizzano… 
Dopotutto… un voto… un posto di lavoro, un voto… una casa popolare, una pensione, fino alla disperazione attraverso un buono al supermercato o una ricarica telefonica…
È tempo di rendersi conto che è giunto il momento di non accontentarsi, perché la richiesta di candidati non compromessi, va ben oltre la questione morale…
Strappare la politica al suo connubio con la criminalità organizzata non è più una scelta etica, ma una necessità di vitale autodifesa!!! 

Gli ultimi saranno ultimi…

Approfitto del titolo del film appena visto con Paola Cortellesi, Alessandro Gassman e Fabrizio Bentivoglio, per riprendere nuovamente un tema che mi sta molto a cuore… quello del disagio sociale, della povertà, delle disuguaglianze, tra chi ha troppo e chi non possiede nulla… 
Il film è come la nostra vita, dovrebbe raccontare momenti felici e gioiosi… come potrebbe essere guardare al cinema una commedia e di contro invece, nasconde quei momenti amari, che sono di fatto… la realtà di questo nostro paese!!!
Gli attori sono bravi, aggiungerei perfetti nel calarsi nei personaggi che rappresentano in maniera disinvolta, quasi fossero essi stessi a dover rivivere le proprie esperienze quotidiane…
E’ un misto tra quella commedia all’italiana e quel neorealismo nato e sviluppatosi in Italia durante il secondo conflitto mondiale e nell’immediato dopoguerra, negli anni compresi tra il 1943 e il 1955, caratterizzato da trame ambientate fra le classi disagiate, dove si evidenziavano i problemi dei lavoratori e delle lavoratrici, con il più delle volte… riprese all’aperto e utilizzando per le parti secondarie, attori non professionisti o certamente agli inizi delle loro carriere…
Primeggiano le condizioni disastrose economiche e morali, quel tentare a tutti i costi d’andare avanti, facendo i conti con quelle prospettive di una speranza migliore, con il desiderio di una maternità, il più delle volte posticipata… in attesa di una preferibile condizione di vita…
Un’illusione di riscatto, che tenta di lasciarsi il passato alle spalle e di ricominciare finalmente una nuova vita, senza più frustrazioni, povertà e disperazione….
Il marito… senza occupazione, che trascorre la propria esistenza al bar, con gli amici, a giocare, bere e scommettere, mentre lei umile pendolare, che viaggia ogni mattina per recarsi a lavoro, guardando il mondo (come diceva la canzone di Gianni Togni… ) da un oblò… ripercorrendo quella medesima provinciale, centinaia e centinaia di volte, quasi fosse un déjà vu… dove circostanze osservate casualmente, tendono a ripetersi talmente spesso che provocano la sensazione di esperienze in precedenza già vissute… 

Ed in quel guardare fuori dal bus, ecco che si specchia negli aloni del vetro e rivede la sua vita, quei sogni di una donna semplice che sognava soltanto una vita dignitosa, insieme al proprio marito, coronamento di quel desiderato amore, che finalmente si concretizza, quando Luciana (la protagonista) scopre di essere incinta…

Una lieta notizia alla quale seguirà un’altra terribile, la perdita del proprio posto di lavoro…
S’incrociano così due storie, tra lei e quella di un poliziotto anch’egli tra gravi difficoltà personali, familiari, d’adattamento in quel centro Italia lontano dal suo nord, con colleghi antipatici e provocatori, tutti elementi che fanno trascorrere in maniera tediosa le proprie giornate, operando quel suo impegno all’interno delle forze dell’ordine, tra irritazioni e fastidi…   
C’è tutta la tristezza di vivere in quel racconto amaro, che riflette le problematiche che sta attraversando il nostro disilluso paese… e dove diventa difficile ridere a battute… sapendo quante lacrime reali…  sono taciute in quelle frasi ed in quei gesti.
Un mondo a pezzi, dove la giustizia non esiste, i diritti vengono violati, l’amicizia si dimostra ingrata e dove si viene pugnalati e si svende la propria dignità per un pezzo di pane… 
Questo se pur nella sua drammaticità è un film da far vedere, ma soprattutto da consigliare agli adolescenti… così presi dai loro smartphone, nell’inviarsi quei messaggi banali, senza capire che a breve, anche per loro, figli di persone semplici, stia per giungere quel periodo tragico… dove non basterà per emergere, quella propria capacità meritocratica accademica o professionale, ma si dovrà fare i conti, con un sistema corruttivo, basato principalmente su raccomandazioni, favoritismi, amicizie, appoggi, parentele, intercessioni, presentazioni, esortazioni, continue richieste, che hanno quale unico fine, quello ormai consueto di far avanzare il coglione di turno, a scapito sempre e purtroppo, di quello certamente più capace e intelligente!!!
Ma questo è ciò che si vuole in Italia… perché gli ultimi debbano sempre stare ultimi…
Poi però ci si meraviglia, come quegli stessi “ultimi”, partiti via da questa ingrata terra e dislocatisi in altri paesi più civili (e soprattutto meno corrotti) nel mondo, dimostrino con proprie capacità professionali, di meritare il titolo di essere primi!!!
Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze non sono ancora sorti in noi, che già sono colpiti e completamente distrutti dalla crudele realtà…
(Anna Frank)

Si alzano muri contro l’immigrazione…

La verità è che non li vuole nessuno!!! 

Purtroppo, l’opinione pubblica corre spesso il rischio di avere una visione distolta del fenomeno dell’immigrazione, in quanto si tende a parlare di immigrati, solamente quando accadono gravi fatti che attentano all’ordine pubblica; infatti si parla di immigrati collegandoli sempre alla criminalità organizzata, ed è per questo principale motivo, che il fenomeno viene trattato come un problema.

Non bisogna dimenticare però, che il fenomeno dell’immigrazione è fatto sostanzialmente dagli uomini, dalle loro storie, speranze, paure e debolezze che s’incrociano, diritti ricercati e desiderio di costruire qualcosa di nuovo per se e per i loro cari.
L’immigrazione spesso viene trascurata, anche da quanti vedono in essa una risorsa, ma che poi nel mettere in pratica ciò ( a causa di mancanza dei controlli ), calpestano e offendono, quell’intima dimensione umana. 
Alla fine questi migranti, clandestini, rom, ecc… sono visti da tutti come un problema…
Per alcuni portano malattie, per altri creano disoccupazione, per altri ancora aumentano la povertà nel nostro paese, poi ci sono quelli (fortemente integralisti) religiosi, che vedono in ognuno di essi, il rischio imminente di un possibile terrorista ed allora eccoli prepararsi ad uno scontro di forza, modello guerra santa…
E’ cosa dire, di quelle città da sempre blindate, chiuse nei loro confini, con quell’atteggiamento prettamente “xenofobo”, dove gli stessi turisti vengono visti come qualcosa da dover subire temporaneamente, solo per quell’interesse chiamato business…
Ma questi non sono turisti, ecco, di questo flusso migratorio hanno fortemente paura e non li vogliono… se ne devono andare!!!, 
Il problema dell’immigrazione in quest’ultimo periodo sta diventando fonte di accesi dibattiti in tutta Europa, in quanto prima il problema era limitato esclusivamente al nostro paese, ma da qualche mese, le cose stanno cambiando…
Infatti, anche altri stati cominciano ad essere interessati da questi movimenti migratori e proprio alcuni di essi, si stanno trasformando da paesi di emigrazione, a paesi di immigrazione, iniziando a dover affrontare per la prima volta il problema dell’integrazione.
La Francia blocca i confini, l’Inghilterra non ne vuole sapere, la Svizzera manco a parlarne, la Germania apre un piccolo corridoio… ma dopo un po’ li rispedisce a casa con il primo volo… e l’Italia paga per tutti!!!
Poi c’è chi come l’Ungheria che ha deciso di voler costruire una muro al confine con la Serbia, per fermare il flusso di questi migranti…
Lo ha annunciato in questi giorni il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, spiegando che l’immigrazione è oggi il più gravi problemi dell’Unione europea  e l’Ungheria non può permettersi di aspettare soluzioni che non vengono prese da parte dell’Ue.
Dopotutto come dargli torto… 
Dal 2014 l’Ungheria è il paese che ha accolto più rifugiati pro capite di qualsiasi altro, circa 45mila.
L’evidenza di questi giorni ci dice come l’immigrazione stia comportando dei seri problemi, in particolare nelle popolazioni locali, che a causa di ciò, si trovano oggi ad avere, problemi di carattere personali e sociali.
Tra i motivi di quanto sopra riportato ci sono: 
a) le cattive condizioni di vita degli immigrati, sia dal punto di vista del lavoro (attraverso bassi salari, sicurezza e diritti precari), sia nella ricerca dell’alloggio, che presenta, alti prezzi d’affitto e condizioni poco igieniche;
b) peggioramento delle condizioni di lavoro e di alloggio degli Italiani delle fasce più deboli, che entrano in competizione con gli immigrati;
c) scadimento di un sistema di protezione sociale gravato da troppi assistiti, con conseguenze negative per i cittadini che non hanno la possibilità di pagarsi tutele privatistiche; 
d) delinquenza degli immigrati senza lavoro, una condizione di cui questi immigrati possono essere parzialmente anche vittime, perché arrivano con speranze non realizzabili: vittime diventano anche i cittadini locali, soprattutto quelli dei quartieri dove si concentrano gli insediamenti di immigrati;
e) sfruttamento degli immigrati da parte della criminalità organizzata che gestisce i flussi migratori, che produce impoverimento di questi immigrati che al loro Paese avevano una condizione di vita dignitosa, spinti a vendere tutto per pagare il viaggio, ed ora, non vedono realizzabili quelle aspettative di vita, che erano state loro enfatizzate, da chi, li aveva incoraggiati a partire, sino a giungere allo schiavismo e alla tratta delle giovani donne, indotte a partire con la promessa di lavoro e poi costrette alla prostituzione; 
f) impoverimento di quei paesi di provenienza, adesso privati delle risorse umane più intraprendenti e certamente più pronte al sacrificio 
g) violenza sui soggetti deboli nelle comunità-ghetto di immigrati; 
h) conflitti sociali ed economici, soprattutto tra le classi deboli italiane e immigrate, la cosiddetta “guerra tra poveri”; 
i) conflitti politici e culturali per l’esistenza di differenze inconciliabili su principi di convivenza e diritti fondamentali: idea della laicità dello Stato, diritti delle donne e dei minori, diversa sensibilità sulla esigenza di isolare violenza e terrorismo, ecc. 
Ovviamente quanto sopra, nasce a causa di una immigrazione eccessiva e soprattutto non regolamentata; molti di questi problemi infatti, potrebbero essere evitati, se si ci sforzasse di gestire il fenomeno, beneficiando proprio delle risorse che provengono dalla immigrazione, quali l’utilizzo della manodopera nei settori in cui c’è carenza, la creatività e lo sviluppo economico derivata da nuove idee, l’apporto positivo alla stabilità sociale derivante dallo spirito laborioso e di sacrificio tipico degli emigranti, un reciproco miglioramento culturale, ma soprattutto quel dovere morale di solidarietà umana, pronto ad accogliere le persone, in condizione di bisogno.
Tutti fattori che oggi mancano!