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Siciliani… non basta essere "cives" (cittadini) per essere “società”!!! E’ tempo di far seguire alle parole i fatti!!!

Il problema della democrazia in questo Paese e in particolare nella mia isola, è propriamente rappresentato dai suoi cittadini, sì… perché sono loro ad essere custodi di questa terra, del bene comune e della promozione del senso civico, evidenziando quel necessario contrasto alla illegalità…

Ed è il motivo per cui ritengo del tutto inutile parlare di “società civile“, un’espressione che potremmo definire superata in quanto non basta essere “cives” e quindi cittadini, per essere “società!!!

Ciò che bisogna mettere in evidenza ed è ciò che bisogna insegnare ai propri figli, è essere sempre ed in ogni circostanza, cittadini onesti e responsabili!!!

Serve a poco scaricare le proprie responsabilità su altri individui, come ad esempio le forze dell’ordine, la magistratura, le associazioni di legalità, oppure dare sempre la colpa di quanto avviene in questa terra a quella presenza capillare chiamata “mafia”, dimenticando tra l’altro che essa basa tutta la propria forza su questa presenza debole, ben rappresentata dai suoi omertosi conterranei!!!

Se quella associazione criminale si è così perfettamente inserita nel mercato legale e nel sistema economico e politico, lo si deve principalmente a quei suoi attori, mi riferisco innanzitutto ai cittadini, ma soprattutto a quei cosiddetti imprenditori affiliati a cui si somma la complicità di tutti quei professionisti esterni di cui si avvalgono ogni qualvolta le circostanze lo richiedono…

D’altronde vorrei ricordare come quei soggetti criminali, mancano di fatto delle capacità e delle competenze tecniche e/o informatiche necessarie per muoversi in quei business, gli stessi che utilizzano finanziamenti pubblici e fondi dell’Ue, che sono per l’appunto quelli che oggi garantiscono alla mafia i maggiori profitti!!!

Difatti in questi anni, la nuova “Mafia 2.0” è riuscita a riciclare gran parte del denaro proveniente dalle classiche attività  di business, come il traffico di droga, l’usura, il racket, la prostituzione, la tratta dei migranti, in attività legali, le stesse che ora garantiscono crescita finanziaria e permette altresì un controllo capillare del territorio, già… attraverso nuovi legami politici e soprattutto l’elargizione di posti di lavoro.   

Ecco… è questo il legame che bisogna interrompere, sapere di poter fare a meno di quei favori, rompendo qualsivoglia collaborazione anche indiretta e soprattutto evitare di girarsi dall’altro lato, evidenziando omertà, complicità, omissioni e silenzi!!!

In questi giorni passeggiando per la mia città, Catania, ho modo di ascoltare molti miei concittadini, gli stessi che manifestano atteggiamenti di disgusto su quanto sta accadendo nella nostra politica regionale, sì… tutte forme di corruzione e di potere che mettono in risalto una politica collusa con certi ambienti mafiosi, politici che con i fatti dimostrano – ad esclusione di qualche eccezione – una mancata coerenza, già… nel voler combattere quell’infezione!!! 

Siciliani, è tempo quindi di fare valere chi siete e cosa siete, iniziando ad esempio dalla cabina elettorale nelle prossime elezioni europee!!! 

Basta quindi con i ricatti, dite “ALT” allo scambio di voto in cambio di 50 euro, non barattate il vostro diritto per una busta alimentare, perché è venuto il tempo di rompere con tutta questa politica marcia e soprattutto con quei suoi referenti “immorali“, ma non solo, allontanate da voi quei procacciatori di voto che come sappiamo sono legati alla criminalità organizzata, è quindi giunto il tempo di rompere il silenzio, ma per farlo non dovete parlare come abitualmente accade e cioè a vanvera, ma far seguire alle parole finalmente… i fatti!!!

Ed allora, mi rivolgo a chi urla ogni giorno dichiarando di essere “SICILIANO”: sì… è venuto il tempo di dimostrarlo, altrimenti siete eguali a tutti quei personaggi che vedo atteggiarsi nei vari social, già… veri e propri “pisciabriodi”!!!   

Messinese??? No… Catanese!!!

Alcuni giorni fa mi hanno raccontato una barzelletta… che vorrei oggi condividere con voi:
– Un “catanese” mentre si trova a Messina incontra di mattina un amico e gli racconta un avvenimento accadutogli durante la notte…
Sai, ieri sera ero ad un “Caffe” all’aperto, vicino Via Cannizzaro, sì…sì… proprio lì accanto al Tribunale, quando dopo aver ordinato un mojito, siede accanto a me un signore distinto…. 
Dopo alcuni minuti, iniziamo a parlare e mi dice di essere di Messina, e così discutiamo del più e del meno…
Si fanno le tre e dopo aver bevuto entrambi all’incirca 15 cocktail, mi ha chiesto: “Ma tu… di dove sei?”.
Ed io: “Come di dove sono… sono Siciliano come te”.
E lui: No…no… non intendevo la regione, ma la provincia. Lo sento dall’accento che non sei di qua…”. 
Ed io, leggermente infastidito: “Sono siciliano… ripeto della nostra meravigliosa terra: LA SICILIA”!!! 
E lui: “Sì… Sì… lo capito, della Sicilia, ma di dove precisamente???”
Ed io: “Sono della città con il mare più bello del mondo e con il vulcano più alto d’Europa”… e continuando leggermente irritato, passando QUESTA VOLTA al mio dialetto: “sugnu a differenza to’… da provincia chidda spetta: Sugnu CATANISI!!!”. 
E lui: “A Catania siete tutti mafiosi!”
Allora gli dico: “No, mi spiace, guarda che è un luogo comune del tutto infondato”…
E lui mi ripete: “A Catania siete tutti mafiosi!” 
“No…” gli dico io “ti assicuro di no, che non è così… “si tratta semplicemente di un luogo comune per antonomasia…”, aggiungendo ancora: “I mafiosi sono un’esigua minoranza”!!!
E lui ribattendo: “A Catania siete tutti mafioooosiiii…”. 
Guarda,  ti assicuro che la maggior parte dei catanesi sono brave persone”!!!
E lui, sempre più insistendo: “Te lo dico io, a Catania siete tutti mafiosi!!” 
Credimi… non ne potevo più: “Guarda che se hai intenzione di continuare così., mi stai facendo incazzare e se provi a seguitare con questa stupida frase interrompo qualsivoglia discussione, ma vorrei… prima di ciò, assicurarti che i tuoi pregiudizi sono vittima di una visione parziale della realtà e se mi permetti vorrei dimostrati che… “
E lui: “No, no… te lo dico io… non c’è nulla da dimostrare: A Catania siete tutti mafiosi!”.
Ancora, ancora con quella frase assurda… continuava imperterrito senza fermarsi, pareva “na machinetta…”!!! 
Siete mafiosiiii… a Catania siete mafiosi, i Catanesi sono tutti mafiosiii: Tu sei un catanese mafiosoooo!!!
Minch… credimi, non c’è lo fatta più!!! 
La mia pazienza era colma, sopportarlo mi era impossibile!!!
Ed allora -mi ha chiesto l’amico- che hai fatto???
Ed io: “Niente… l’ho ammazzato!!!”.

La Sicilia… come la Catalogna??? Purtroppo no!!!


Abbiamo gli stessi colori, il rosso e il giallo… 

Abbiamo in comune una parte di storia: quel Regno di Sicilia, governato dalla dinastia borbonica, nel periodo che va dal 1734 al 1816, a seguito dell’incoronazione il 3 luglio 1735 di Carlo III di Spagna nella cattedrale di Palermo (col titolo di Rex Utriusque Siciliae) allora capitale di quel regno…
Abbiamo quale Palazzo del governo, sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, la stessa antica residenza reale, dimora imperiale di quei sovrani del Regno di Sicilia (Federico II e Corrado IV) ed anche del primo storico “Parlamento Siciliano”… 
Abbiamo ereditato, proprio dal catalano, una parte del nostro dialetto siciliano, vedasi ad esempio molte parole e verbi utilizzati ancora oggi: “abbuccari, accupari, addunarisi, affruntàrisi, anciova, arrascari, arricugghìrisi, arriminari, capuliari, cascia, fastuchi, muccaturi, nzirtari, pila, priàrisi, sgarrari, stricari“…
Ah dimenticavo… entrambe godono della cosiddetta “Autonomia”, anche se quella catalana è un po’ più imposta: hanno infatti un proprio inno, una propria bandiera, una lingua… il catalano diverso dallo spagnolo, che viene difatti parlata dai dipendenti pubblici ed è usata negli atti ufficiali!!!
Ora da quanto sopra, ho cercato di evidenziare con alcuni esempi, quanto in comune abbiamo con quella terra al di là del mare…
Ma tra noi e loro c’è una profonda differenza…
Loro stanno combattendo per la propria libertà, facendo riferimento a quella propria indipendenza, noi di contro, ci siamo adeguati a quella sottomissione iniziata con i famosi “mille”, comandati dal generale Garibaldi, il quale, sovvenzionato dai Savoia (i cui eredi molti anni dopo… scapparono con i forzieri dello Stato, nella vicina nazione elvetica…), condusse malauguratamente la nostra isola, ad essere inserita in quella proclamazione del Regno d’Italia (17 marzo 1861)

Per cui, mentre altre regioni rivendicano in questi giorni la propria indipendenza, (vedasi quanto sta compiendo la Lega di Salvini, che in questi giorni proverà a chiedere l’autonomia per alcune regioni della “Padania”… sì, in questi anni hanno abbandonato l’idea di secessione del loro vecchio leader Bossi & Co.), contrariamente da noi, tutto passa nell’indifferenza generale, senza alcun sussulto…

Anzi, in tal senso, c’è chi ha suggerito a noi siciliani, d’abbandonare questo nostro Statuto Speciale (ultimo baluardo d’indipendenza e libertà…) per legarci ancor più ad uno Stato, quello italiano, che dal dopoguerra ad oggi, ha dimostrato soltanto d’aver trascurato ciascun cittadino di questa terra…
Ho letto in una nota: “il sicilianismo… intreccio perverso tra arrogante senso di superiorità e inconcludente vittimismo rivendicazionista, deve diventare lo sforzo umile e pieno di concretezza personale di un popolo che voglia accettare la sfida della modernità… 
Per diventare finalmente adulto, il popolo siciliano farà bene a liberarsi al più presto di questo statuto speciale che continua a contrapporre l’isola al resto del Paese per un’autonomia collaborativa in cui Stato e Regione Siciliana devono continuare a stare insieme condividendo responsabilmente un progetto comune di crescita economica e sociale; Paradossalmente, oggi più di ieri, la Sicilia ha bisogno dell’Italia!!!”.
E dire che tra il 1945 e il 1951 c’era stato un movimento politico indipendentista Siciliano “M.I.S.”, che auspicava alla realizzazione di uno stato siciliano, separato dall’Italia…

Ma come sempre avviene qui da noi, è bastato comprarsi quei suoi esponenti (assorbiti in quella Democrazia Cristiana…), che quello spirito d’indipendenza, venne sepolto definitivamente nel dimenticatoio, per la grande felicità, di tutta quella politica corrotta e dei suoi esponenti mafiosi…
Ai giorni nostri e precisamente nel novembre del 2016 è stato creato un nuovo partito politico tra tre gruppi, Movimento per l’Indipendenza della Sicilia, Fronte Nazionale Siciliano, Sicilia Nazione in Movimento Nazionale Siciliano, ma si è ancora lontano dal ricevere quel consenso generale di quei suoi conterranei…
Oggi, dopo anni di studi, sono in molti ad aver compreso come per questa nostra terra, non vi sia stato – in più di un secolo e mezzo – alcun vantaggio sotto l’unità d’Italia; viceversa, il divario che si è venuto a creare non solo con il nord Italia, ma anche con le altre regioni europee, si è fatto progressivamente sempre più ampio ed ora quella distanza è diventata impossibile da colmare…
Ecco il motivo per cui negli anni, durante i vari governi nazionale succeduti, si è cercato di far dimenticare a noi siciliani, che questo nostro Statuto Siciliano, era stato stipulato (15 Maggio 1946, con decreto reale) ancor prima della Costituzione Italiana, affinché ciascuno di noi, non abbia a sentirsi moralmente “libero e indipendente” da quello stato nazionale…
Se poi a quanto sopra, si aggiunge un popolo ben disponibile a chinare in ogni circostanza la testa, a non ribellarsi mai, a non combattere… ne contro la mafia e neppure contro quella sterile politica, corrotta e clientelare, ecco quindi, che non ci dobbiamo meravigliare, se in questi settant’anni, l’ascensore sociale è tornato indietro ai tempi del dopoguerra…

Stiamo ormai in profonda recessione, con una classe media totalmente scomparsa o quantomeno sopraffatta dai debiti, a cui non riesce più a fare fronte!!!
Siciliano, la natura non ti ha detto… “Non essere povero” e ancor meno “Sii ricco”; ma grida tuttavia: “Sii indipendente”!!!

Grazie Vittorio… hai fatto la cosa giusta!!!

Dando seguito alla lettera aperta (da “Siciliano Libero”) inviata a mezzo email al Prof. Vittorio Sgarbi e pubblicata in questo mio Blog alcuni giorni fa, sono veramente felice di avere appreso stamani, dal quotidiano La Sicilia, della sua rinuncia alla candidature di presidente della nostra regione…
Nell’articolo si evidenzia inoltre la possibilità che Egli possa diventare assessore ai Beni culturali, sempre nell’eventualità che… diventi presidente Nello Musumeci.
Certamente un vero peccato per il neonato movimento “Rinascimento” a cui in molti speravano, visto quale “quarto polo” di questa competizione elettorale, ma bisogna riconoscere altresì che i tempi erano ridotti al minimo, e dispiace vedere il progetto “MIR” arenarsi, perché rappresentava davvero qualcosa di unico e interessante…
Sono profondamente compiaciuto di ascoltare dalle parole del Prof. quanto dichiarato dal candidato Musumeci, sulla volontà di voler contribuire alla promozione del nostro patrimonio culturale…
D’altronde era l’unico motivo d’interesse per il sottoscritto, anche perché sono pochi i soggetti che potrebbero rappresentare con grande passione i nostri capolavori…
Certo, mi auguro che questa eventuale possibilità, non finisca in maniera eguale a quanto già accaduto con il governatore prossimo a scadenza, Rosario Crocetta, che decise di revocare l’incarico ai due assessori “immagine” della giunta che doveva cambiare la Sicilia: Battiato e Zichichi!!!
Infatti il vero problema oggi, per il candidato di centro-destra è rappresentato da tutti coloro che lo stanno sostenendo e che ovviamente vogliono una poltrona di assessore… senza poi averne i requisiti e ancor meno i meriti!!!
L’importante come ripeto sempre, per molti di essi… è sedersi!!! 
Quanto poi siano capaci (e si è visto in tutti questi anni…) è tutt’altro discorso, anzi non ha alcuna importanza…  
Della Sicilia…??? Ma cosa può fregare loro di questa terra… non l’hanno mai amata, hanno soltanto pensato a sfruttarla ed oggi, come ieri, non faranno altro che distruggerla, altro che bellezza, vedrete… come si dice: “ai posteri ardua sentenza“!!!
Comunque, il sottoscritto resta sempre convinto che la vittoria del centro-destra non è così scontata… e non mi meraviglierei che quel giorno, durante le votazioni, possano uscire delle sorprese eclatanti!!! 
Per altro, sono in attesa di vedere pubblicate alcune notizie “shock” che a breve influenzeranno il giudizio finora dato su quello schieramento… ed inoltre, ho quasi la certezza, che all’interno di quel centrodestra, qualcuno stia facendo il doppio gioco, facendo mancare al momento opportuno, quei necessari voti al candidato presidente…   
D’altronde non dimentichiamoci che questa candidatura è stata proprio dal diretto interessato “forzata”, perché sapevamo tutti (quantomeno coloro che si interessano di politica…) che vi erano altrettanti nomi “importanti” da proporre: vedasi Stefania Prestigiacomo, Gaetano Armao oppure Roberto LaGalla che in una nota, aveva dichiarato la propria contrarietà: “IdeaSicilia” esprime ancora una volta la sua critica al metodo di lavoro delle principali forze politiche che, attraverso designazioni imposte dall’alto, svelano l’intreccio degli interessi politici nazionali ai quali la Sicilia viene subordinata e penalizzata. Non un’idea programmatica, non una condivisione coerente di obiettivi strategici ma solo sterile ritualità di una politica di fronte alla quale i siciliani restano stupiti e fortemente critici!!! 
Quindi, se pur sono in molti ormai a scommettere che il centro-destra vincerà, io resto ancora perplesso e non darei questa vittoria scontata!!!
Non dimenticatevi inoltre che la vittoria di Nello Musumeci, potrebbe fare saltare i programmi d’ascesa di molti attuali gregari, che vedono in questo uomo (certamente più preparato di loro) un possibile antagonista -non solo- a quella corte di Palazzo D’Orleans… 
Infatti, una parziale disfatta a queste elezioni del centro-destra o quanto meno della mancata nomina a Presidente, da una parte farebbe certamente perdere alcune poltrone già prefissate all’interno di quello schieramento, ma avrebbe quale conseguenza, quella di consentire ad alcuni di essi, d’eliminare – una volta e per tutte – questo scomodo collega “avversario“, dalla scena politica regionale e soprattutto nazionale!!!     
Diceva Umberto Eco: Quando i veri nemici sono troppo forti, bisogna pur scegliere dei nemici più deboli…


 , 

Sempre… menza parola!!!

“Non c’è bisogno di dire àutru… semu d’accordu supra tutto, ie allura menza parola…”!!!
Sì… non c’è bisogno di tanti giri di parole per mettersi d’accordo, basta avere soltanto qualcosa che li accomuna e loro dimostrano di possederlo questo fattore comune, già… il denaro!!!
Ecco chi sono quegli uomini a cui basta una “mezza parola” per mettersi d’accordo…
Politici, imprenditori, uomini delle istituzioni, dirigenti, funzionari ed anche semplici dipendenti delle PA, ognuno di essi, meravigliosamente assistiti in quei loro incarichi da volti noti, in materia di consulenza, legale e amministrativa (sì… meglio essere preparati, non si può sapere oggi, cosa potrà accadere domani…).
Naturalmente, ai Sig.ri di  sopra, vanno sommati sia i  cittadini consenzienti che gli “amici degli amici“… cioè i mafiosi!!!
Il quadro evidenziato, rappresenta perfettamente, quel complesso sistema intrigato di potere, che vede legati, ciascuno di essi, a quel unico obbiettivo rappresentato con la voce: affari!!!
Ma, parlare di un sistema gestito esclusivamente per la concretizzazione di un business… non sarebbe corretto.
Qui si tratta di voler condizionare il sistema, attraverso il voto dei cittadini (quest’ultimi visti unicamente come semplici elettori) in un quadro generale che gestisce e decide come spartire il potere nei vari uffici, situazione che è stata fatta risaltare, dalle recenti inchieste da parte delle procure nazionali… 
Quando ci riferiamo a quegli uomini, parliamo di un gioco d’interessi che è al di sopra della nostra comprensione… 
Questi soggetti, sono capaci d’influenzare tutto, dalle istituzioni, agli appalti, garantendo agli imprenditori “amici”, le aggiudicazioni a cui aspiravano.
Sono personaggi che, dal livello più basso a quello più alto, riescono a camuffarsi sempre, restando il più delle volte celati e fuori dalle inchieste, sono nomi troppo importanti che ovviamente non possono facilmente comparire…
Ognuno di loro cerca d’insinuarsi in quel sistema illegale, vogliono entrare a far parte di quegli affari che passano dalle loro mani, tentano di gestire quelle proprie carriere, concedendo favori in cambio di ricche prebende…
Possiamo definire quel sistema ormai consolidato, un vero e proprio sodalizio, che ha il compito principale di garantire agli “amici” di quel gruppo ristretto, tutti gli strumenti necessari, affinché si giunga positivamente, alla definizione di quelle richieste…
Fanno tutti parte di quello stesso fuorviante “meccanismo”… e ognuno di essi si prodiga a scambiare favori, posti di lavoro, voti elettorali, promesse di carriere (politiche e/o dirigenziali) e mazzette; una mano amica sempre pronta a dare un aiuto a chi appartenente a quel gruppo lo richiede… garantendo soprattutto affidabilità e omertà…
Davanti a questo quadro generale, non si può parlare di un fenomeno di corruzione limitato o che riguarda unicamente pochi soggetti, ma di una vera e propria struttura d’interessi complessi, che riuniscono in se, tutti gli uomini e donne necessari, affinché si giunga in maniera certa al risultato richiesto!!!
Comprendo bene, quanto non sia facile individuare questi “corrotti”, ma fateci caso, forse un sistema ci sarebbe…
Già, ogni qualvolta che siete costretti ad affrontare delle situazioni “ambigue” dove vi sono questi personaggi, vi ritroverete come immersi in un libro di spionaggio, dove i protagonisti sono di volta in volta, coinvolti nella trama e dove ognuno di essi recita la propria parte intrecciandosi con gli altri, in una sorta di tela di rete dove, nomi e cognomi sono “casualmente” ripetuti per non dire… sempre gli stessi…
Sì… sono loro difatti gli attori principali di quel sistema di potere: ssshhh… mi raccumannu… menza parola!!!

Pippo Fava, un vero "Siciliano"…

Ricorre oggi il 33° anniversario dell’assassinio del giornalista Giuseppe Fava. 
Sono molte le manifestazioni commemorative che in questi giorni l’hanno ricordato…
Cosa dire, non si finirà mai di ringraziarlo per quella eredità di valori e per gli ideali che ha saputo trasmettere a ciascuno di noi…
Giuseppe Fava per gli amici “pippo”, prima di essere una giornalista di eccezionale cultura era soprattutto un grande uomo… ucciso in quel lontano 1984, proprio per quella umanità che riusciva a trasmettere, a questa sua amata città…
Poco prima di morire aveva detto-, “vorrei che gli italiani sapessero che non è vero che i siciliani sono mafiosi. I siciliani lottano da secoli contro la mafia…. I veri mafiosi stanno in parlamento, i mafiosi sono ministri, i mafiosi sono banchieri, sono quelli che in questo momento sono al vertice della nazione. Nella mafia moderna non ci sono padrini, ci sono grandi vecchi i quali si servono della mafia per accrescere le loro ricchezze, dato questo che spesso viene trascurato.

L’uomo politico non cerca attraverso la mafia solo il potere, ma anche la ricchezza personale, perché è dalla ricchezza personale che deriva il potere, che ti permette di avere sempre quei 150mila voti di preferenza. La struttura della nostra politica è questa: chi non ha soldi, 150mila voti di preferenza non riuscirà ad averli mai! I mafiosi non sono quelli che ammazzano, quelli sono gli esecutori. Ad esempio si dice che i fratelli Greco siano i padroni di Palermo, i governatori. Non è vero, sono solo degli esecutori, stanno al posto loro e fanno quello che devono fare. Io ho visto molti funerali di Stato: dico una cosa che credo io e che quindi può anche non essere vera, ma molto spesso gli assassini erano sul palco delle autorità…”.

Ecco da queste parole, comprenderete i veri motivi che hanno condotto alla sua uccisione… Sono state queste le parole che lo hanno ucciso… parole che allora – come oggi – non vanno dette, verità che devono ad ogni costo restare celate e mai “sputtanate” ai quattro venti…
Un paese come il nostro omertoso e soggiogato, non può permettersi che qualcuno si presenti con la propria faccia e denunci quei politici e colletti bianchi, che passeggiano a braccetto con noti esponenti mafiosi…  
Questa sera, avrei desiderato partecipare ad un dibattito “La città (im)possibile” (condotto da Adriana Laudani), non solo per gli ospiti invitati, ma soprattutto perché tra essi vi erano degli amici, come Giovanni Tizian, Claudio Fava e Michele Gambino; purtroppo, alcuni problemi personali mi hanno impedito d’esserci…
Riprendendo il titolo del dibattito… il sottoscritto crede che ad ognuno di noi, è data la possibilità di onorare quanti hanno dato la loro vita per questa terra, trasmettendo per esempio, quei valori di dignità e moralità, senza doverla ogni qualvolta ricercarla negli altri… 
Bisogna dimostrare attraverso i quotidiani gesti, d’essere degni di poterci paragonarci (nel nostro piccolo…) a loro!!! 
Ricordarli viceversa, senza mettere in pratica quegli insegnamenti di vita, operando sempre in maniera indegna e cancellando ripetutamente e con molta superficialità quei illegittimi comportamenti… sarebbe come averli uccisi una seconda volta…
Vorrei concludere riproponendo un ritaglio di un bellissimo poema di U. Santinò… intitolato “Ricordati di ricordare”: 
Ricordati di ricordare
coloro che caddero
lottando per costruire un’altra storia
e un’altra terra
ricordali uno per uno
perché il silenzio non chiuda per sempre
la bocca dei morti
e dove non è arrivata la giustizia
arrivi la memoria
e sia più forte
della polvere
e della complicità…
Ricordati di ricordare
quanto più difficile è il cammino
e la meta più lontana
perché
le mani dei vivi
e le mani dei morti
aprono la strada…

I ricchi s’arricchiscono. I poveri s’impoveriscono. I giovani scappano, non c’è lavoro e in più, c’è la mafia!!!

Cosa vuoi di più dalla vita… “Un siciliano“!!!
Ho ricevuto un’email da parte di Telejato – la piccola emittente televisiva comunitaria siciliana gestita dalla famiglia Maniaci dal 1999 sotto la guida di Pino Maniaci “visibile sul canale 273 dell Digitale Terreste” lo stesso giornalista premiato come eroe dell’informazione e che ora lo vede indagato per estorsione ad alcuni sindaci in cambio di favoritismi – un’esplorazione minuziosa e meditata, sui malesseri di questa nostra terra…scritto da Roberto Orioles e che desideravo condividere  con voi… 
Telejato come sapete, trasmette da Partinico e copre un bacino d’utenza fortemente caratterizzato da sempre da una forte presenza mafiosa: Alcamo, Castellammare del Golfo, San Giuseppe Jato, Corleone, Cinisi, Montelepre!!!
Tra i temi trattati vi sono quelli relativi alla gestione amministrativa, ambientale, economia, al degrado del clima politico ed alle varie speculazioni sul territorio…
Punto di riferimento per redazioni e giornalisti nazionali che ricercano notizie in quell’area…
Tra i collaboratori troviamo Letizia Maniaci – insignita del premio intitolato a Maria Grazia Cutuli- come giovane giornalista emergente e Salvo Vitale, già conduttore con Peppino Impastato di Radio Aut della trasmissione Onda Pazza!!!
Quindi:
Della mafia, il sindaco “democratico” (esattamente come quelli “fascisti”) è non diremo complice, ma perlomeno osservatore simpatico. 
Due episodi precisi: l’inaugurazione della discoteca Empire e l’appoggio a Mario Ciancio… 
In entrambi i casi, interrogato, “niente vidi, niente saccio”.
(A proposito di Ciancio: a Catania c’è la stessa libertà di stampa che c’era sotto il vecchio fascismo. In più, anche qui, c’è la mafia).
Noi non facciamo finta di niente. Noi non vogliamo né soldi né sedi da questo sindaco. 
Noi la verità la diciamo tutta, nomi e cognomi, su mafiosi, politici e imprenditori (che spesso sono le stesse persone). 
Noi siamo quelli di Pippo Fava.
Cittadini, svegliatevi. Compagni, fate il vostro dovere. 
Non chiacchiere generiche, non dibattiti ameni, ma: Via Ciancio, via Bianco, via la mafia dalla città
W il 25 aprile,
W l’antimafia che lotta,
W la liberazione che verrà…

L’autore:
RICCARDO ORIOLES

Direttore Responsabile di Telejato, è un giornalista italiano, punto di riferimento nel panorama delle firme giornalistiche in Sicilia, impegnato a contrastare la mafia e la corruzione. Alcune delle sue inchieste più notevoli riguardano i rapporti tra mafia e massoneria.

E’ la mafia che ha preso dai siciliani o sono i siciliani che hanno preso dalla mafia?

Quando si parla di mafia nel mondo… si pensa sempre a noi siciliani…

E’ difficile individuare con questo termine un reale significato, perché l’argomento ed il fenomeno che ne rappresenta, unisce al suo interno, una molteplice e varia tipologia d’eventi, che è difficile comprenderle in una sola parola… appunto la parola “mafia”…
Ciò di cui invece siamo sicuri è a chi appartiene questo termine… ed ecco che qui, entriamo in ballo, proprio noi siciliani…
Secondo alcuni studiosi, la parola Mafia, deriva da un modo di intendere noi siciliani, cioè di comprendere con una frase quei modi propri, quegli atteggiamenti che sono insiti negli individui che appartengono ad questo territorio….
Siamo nel 827 e da lì inizia la conquista islamica della Sicilia, attraverso lo sbarco a Mazara del Vallo che dura fino al 902, anche se l’ultima città bizantina a cadere fu Rometta nel 965… 
Ecco, in quel periodo, gli arabi, avendo modo di conoscere i siciliani, li definirono “Ma-Hias” cioè spacconi, anche se altri studiosi, hanno riconosciuto, la parola mafia, in un’altro atteggiamento dei siciliani, in quella loro predisposizione (sempre e ovunque), di saper aiutare gli altri, in particolare coloro che sono in difficoltà, ed ecco quindi che la parola mafia, tradotta in arabo Mu’afak, ha come riferimento quello di saper proteggere i deboli…
In tempi più moderni, intorno al 1282… (durante la conquista del regno angioino), alcuni ribelli (vedasi mio post del 12.11.2011 – Sicilia e i Vespri siciliani), gridano in battaglia la parola “mafia” che significava “morte” ai francesi…
Ed ecco quindi giungere al 1863…, dove per la prima volta, la parola mafia è legata al soggetto, al mafioso, a colui cioè… che è uomo d’onore, che con il suo coraggio si contrappone alle istituzioni…
Qualche anno dopo, la mafia, unisce tutti questi uomini d’onore “mafiusi” in una associazione… la mafia…
Quindi, abbiamo visto come c’è una corrispondenza biunivoca, tra i siciliani e la mafia e viceversa…
La mafia, seppur se ne dica… è dentro ognuno di noi… è quell’atteggiamento proprio, metaforico, è rappresentativo della nostra indole, che ovunque vada… non ha paura, non si tira indietro, coraggioso anche quando è solo!!! 
Il siciliano è un modello raffigurativo, a volte emblematico, che con i suoi modi ha catturato e trasmesso negli altri… quel senso di superiorità…
Egli rappresenta quel soggetto, che se pur perennemente soggiogato, ha dimostrato di non essersi mai sottomesso, ha conservato quella propria dignità che ha sempre voluto esprimere, facendo valere le proprie ragioni, a tutte quelle potenze che nel corso dei secoli l’hanno conquistato…
Possiede quell’unico mix di Dna, caratterizzato dalla mescolanza storica, provenienza di quelle molteplici culture… determinate dalle continue invasioni, dai greci ai fenici, dai romani ai vandali, dai bizantini agli arabi, dai normanni agli angioini e quindi aragonesi, spagnoli, piemontesi, austriaci, borboni ed infine Garibaldi e la sua unità d’Italia…per giungere ai tempi nostri… 
Questo esempio diventa esportabile ed ecco quindi che i nostri conterranei, emigrano, verso gli stati uniti, nei paesi latino americani, in sud america… e da lì tentano “riuscendoci”la scalata economica al potere…
Sono gli stessi boss siciliani, “incarcerati” negli Stati Uniti, che vennero contattati dalla CIA, durante la seconda guerra mondiale, per favorire lo sbarco degli Alleati ed il controllo della stessa… e da lì inizio nuovamente quel potere, che era andato scemando nel periodo fascista, con il prefetto Mori… 
Negli anni i veri valori  – quelli diciamo “giusti”(rispetto, cultura, famiglia), sono andati pian piano scomparendo, fino a trasformarsi, annullando anche quei valori, su cui era stato impostato l’impianto della mafia… come l’onore, la segretezza, la lealtà, il rispetto dell’amicizia, delle altrui  mogli, ecc… divenendo sempre più una cozzaglia di criminali, nel quale, l’unico valore è rappresentato dal dio denaro… con cui si pensa di comprare, tutto e tutti…, e dove per ottenere ciò che si vuole, non ci si pone limiti… omicidi, furti, sequestri, prostituzione, gioco e droga, diventano regole fondamentali, del nuovo uomo d’onore…
Violenza che produce altra violenza… una continua evoluzione con l’alternarsi di nuovi proseliti, che trova sempre ed ovunque, soggetti disposti a piegarsi alle regole del malaffare e della corruzione…, una società dentro la società civile… che vive in simbiosi con essa, trasformando quei principi di legalità, quella promozione delle istituzioni, come qualcosa da contestare, su cui non si può contare… perché è proprio con lo Stato o con i propri rappresentanti, che non si riesce più ad interloquire, un rapporto sempre più distaccato che ha condotto allo scontento popolare…, ed è proprio su questo, che il fenomeno mafioso, creare il suo punto di forza…  …
Quindi, mi chiedo, ma come pensano le nostre istituzioni, i ns. governanti, i detentori della cultura, quanti di fatto influenzano con le loro scelte il nostro paese, ecco, quali metodi verranno attuati per combattere definitivamente questo fenomeno???
Come si può pensare di cambiare questa cultura, che per quanto sopra esposto, ha dimostrato d’essere “intrinseca” con la nostra stessa natura…
In quale modi o con quale “effetti magici” si potrà eliminare questo nostro cancro, che ha sviluppato i propri tentacoli, anche in quei soggetti che finora hanno mostrato d’essere onesti??? 
Mi sto convincendo ogni giorno di più… che diventa difficile credere, per la maggior parte di noi uomini siciliani, – di poter estirpare, ciò che da sempre appartiene organicamente al dna della nostra vita…, accettato nei secoli, dal corpo e dalla mente… potrei dire… metaforicamente… che è ormai… una “cosa nostra”!!!

MIcci…chè???

Sogno Siciliano o Sugnu Sicilianu…, ecco lo slogan apparso nei manifesti di Gianfranco Miccichè, candidato alla presidenza della Regione con il partito dei Siciliani… ed ancora quel io voto perché…, prefigura la rima, io voglio Presidente Miccichè… 
E’ bello vedere questi cartelloni dove vengono espressi, per ogni tipologia i problemi che attanagliano la nostra Sicilia, si va dalla agricoltura, all’energia, dai giovani allo sviluppo e via discorrendo…
Mi chiedo quindi, avendo oggi  coscienza dei problemi della Sua terra, in tutti questi anni, perché non ha alzato la voce??? Perché non si è fatto sentire… denunciando questo sistema politico-mafioso, che non permette a questa terra, di potersi risollevare??? Perché non manifestare il proprio dissenso, organizzando manifestazioni, scioperi, proteste, Sit-in!!! Perché non ha contrastato quelle classi politiche o quelle classi dirigenti, incapaci ed inaffidabili, distanti dal risolvere i problemi dei cittadini, rendendo sempre più difficili, con la loro negligenza, questo disagio e queste condizioni sociali…, perché??? Forse chissà, perché anche Lei appartiene allo stesso sistema… e non può andarci contro…??? 
Come vede, tanti sono i perché, ma per ognuno di essi, non si ha avuta alcuna risposta…   

Poi ci si chiede, cosa a potuto portare al distaccamento dei cittadini dalla vita politica quotidiana…, a cosa è dovuta questa assoluto allontanamento dalla politica e dalle istituzioni, a questo non voler più credere a niente ed in particolare su coloro che ci hanno governato, creando soltanto incertezza e precariato!!!

Ormai siamo così abituati a vedere i politici come     “ ladri e corrotti “, a vedere la politica come una cosa lontana, che non ci appartiene più e che ormai ha finito di essere vissuta attivamente…
Sono finite quelle passioni e quegli attivismi, perché ormai i partiti ed i loro uomini suscitano soltanto indifferenza…, d’altro canto bisogna aggiungere che proprio questi politici non hanno fatto nulla per incentivare questa partecipazione, che, ad esclusione di Beppe Grillo, oggi sono in pochi se non forse nessuno, tra quei leader di partito, che riescono ancora ad animare le piazze e le folle…
Abbiamo visto proprio in questi giorni cosa è accaduto a Santa Caterina di Villarmosa, nella Provincia di Caltanissetta, dove Lei, Sig. Miccichè, candidato alla più alta carica di Presidente della Regione Sicilia, si è trovato a parlare ad un pubblico assente, non c’era nessuno, ad eccezione di quel gruppo di contestatori, che almeno hanno fatto numero… chissà forse era meglio non parlare ed andarsene!!!
Ma questa sensibilità Voi politici non l’avete, non volete riconoscere che il tempo passa e che anche gli uomini passano…, è lo stesso errore che viene sempre ripetuto storicamente dai dittatori, che non vogliono mai accettare di andarsene… vedasi per ultimo la Siria, con il cosiddetto ” Presidente ” Bashar al-Assad… 
La verità che una volta presa quella poltrona, non la si vuole più lasciare… anzi si spera di tramandarla per eredita ai propri figli ed eventualmente anche ai nipoti…, troppo comoda e impossibile da rinunciarci!!!
Pensare che queste ragioni, siano da noi percepite, come qualcosa da accettare è quanto di più errato si possa commettere…
Ormai anche i più fedeli a quel sistema linfatico, i cosiddetti quaquaraquà, servitori di voti, da poter successivamente barattare, con quelle raccomandazioni a cui ormai non crede più nessuno…, ma da cui loro invece, ancora sperano…
Purtroppo, ancora qualcuno di loro resta, ma ormai rappresentano la minoranza di questo sistema marcio, dove invece ormai in tanti, sono a richiedere quel cambiamento radicale e con cui vogliono identificarsi…
Un nuovo rinnovamento politico è in corso, nuove proposte radicali, che parlino finalmente di programmi certi e che portino a soluzioni concrete…
Debbono finire, quei giochi di potere, quegli scandali, quegli opportunismi, quelle ingerenze, quei meccanismi perversi, quei favoritismi, tutto quello schifo con cui finora abbiamo dovuto convivere e che oggi ha creato, questa altissima  indifferenza e rabbia, nella politica e nei suoi uomini…


Oggi c’è bisogno di una svolta, dopotutto questi partiti non sono riusciti a combinare niente di buono, in tutti questi anni, nulla hanno modificato al loro interno, neanche una vera pulizia sono stati in grado di fare…, né indicarci il leader e neanche con chi saranno poi fatte le alleanze….
Ovviamente temono Beppe Grillo e quelle forti astensione che sanno di esserci…, sperano che il Prof. Monti, tiri ancora per altri mesi, creando quelle nuove leggi, che hanno portato con l’aumento della pressione fiscale, il nostro paese verso ormai condizioni estreme…   
Ora tutti sperano nelle nuove elezioni, come se queste possano cambiare la rotta…, ed i partiti, cercano di recuperare l’elettorato, manifestando, l’intima espressione d’iniziare proprio con i tagli alla politica e da quei costi pubblici sempre più inutili…, nuova propaganda elettorale per incantare quei poveri vecchi illusi…
Vede il marketing da lei utilizzato per la sua propaganda non era male…, trovo infatti il messaggio azzeccato…, ma lontano anni luce dalla realtà che viviamo…
Ecco oggi, il vero messaggio è semplice… basta invertire le sue parole: Perché io voto…, quale motivo mi spinge ancora oggi ad andare a votare??? Perché votare, per chi, per cosa dopotutto??? e se non votassi???  Il motivo è semplice, ma la verità è che a voi… fa sempre comodo far finta… di non capire…!!!

Prendiamo atto della precisazione…

Cera una volta una barzelletta che faceva così:

due amici, s’incontrano dopo circa vent’anni e nel ricordare i momenti trascorsi insieme, cominciano a chiedere l’uno dell’altro…
Ad un certo punto un amico chiede della famiglia, in particolare di quella santa donna della moglie… non me ne parlare ti prego risponde l’altro, una gran putt…., immagina che mi ha lasciato con due figli da accudire e se ne andata con uno più vecchio, ma pieno di soldi; l’amico dispiaciuto allora, comincia a chiedere della bambina, tanto carina e brava a scuola, specie in matematica…, ma dai con una madre come quella… tale madre tale figlia, pensa che è partita per Milano per fare la modella, ma ho scoperto che fa la escort, altro che studiare matematica quella è diventata esperta in Zoologia, con specializzazione in Ornitologia, infatti è diventata esperta di Uccelli…; l’amico ancora più mortificato, non sapendo più cosa dire e quali argomenti toccare, spera così, di poter salvarsi da quella ambigua e disperata situazione, chiedendo infine del figlio e sperando che almeno lui si sia salvato da questa incresciosa situazione… e l’amico: allora non hai ben compreso la mia disperazione, pensavo che i miei insegnamenti fossero bastati ed invece di trovarmi un figlio medico,  mi sono ritrovato con un tossico  che si prostituisce pure con gli omosessuali…

L’amico, ormai con le lacrime agli occhi chiese allora: ma veramente mi dici tutto ciò??? 

E’ come no… rispose l’altro: sull’onore della mia famiglia!!!
Ho voluto iniziare con una barzelletta perché in questi giorni ho letto in un mensile Catanese un’articolo, dove si faceva riferimento a presunte collusioni mafiose, inerenti la gestione degli appalti da parte di una società, all’interno di una committente, in particolare l’articolo riportava la frase ” strani affari “, facendo intendere sia per la società, che per i soci, un coinvolgimento a tutti gli effetti di carattere mafioso…

Ovviamente la società, affidava la risposta ( che veniva quindi pubblicata ) direttamente al proprio Amministratore Unico ed anche socio, il quale oltre che presentare la regolare e legittima trasparenza della propria società, precisava che nessuno delle persone elencate nell’inchiesta giornalistica, era stato mai coinvolto in indagini per fatti di Mafia… anzi aggiungeva … neanche per fatti diversi, in verità!!!
Ma volevo porre l’attenzione in particolare su quanto dichiarato dall’Amministratore: ” in considerazione del gravissimo danno all’immagine della società e dei soci arrecato dalle vostre propalazioni, vi invito a verificare quanto da me oggi rilevato, attività che, in verità avreste dovuto espletare anteriormente alla pubblicazione dell’articolo contestato, ed a porre in essere tutto quanto necessario per ristabilire il buon nome della società e dei soci “…

Ah… il termine propalazioni è bellissimo… perfettamente indicato, per quelle divulgazioni, fatte senza alcuna verifica e controllo, come quelle che ormai abitualmente vedo pubblicate in questo mensile…, se non ricordo male proprio il mese scorso, ne avevo letto un’altra analoga…
Comunque è veramente assurdo che chiunque possa essere gettato nel fango ed al giudizio dell’opinione pubblica, soltanto perché un cosiddetto giornalista, abbia erroneamente pubblicato il vostro nome o la vostra fotografia, in una qualsiasi notizia…, è proprio come la barzelletta, con la differenza che non si parla della propria famiglia, ma di quella degli altri…

E’ un completo schifo e forse cominciare come hanno fatto nel mondo con il SUN, cioè con il boicottare quel  giornale, potrebbe essere un’idea anche per quello nostro…
Comunque sapete quale stata la risposta del giornale…??? Pensate forse a delle scuse, alla correzione, ad un chiarimento dell’articolo, alla presentazione per l’errore casualmente formulato, Nooo…un semplice:
PRENDIAMO ATTO DELLA PRECISAZIONE