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Offresi aspirante regista per film sulla "gestione statale italiana": budget 2 milioni (ma ne bastano 800mila se il film non lo giriamo davvero).

Sì… forse è arrivato il momento di abbandonare la passione del “blogger” e dedicarmi all’arte del cinema… 

Già… potrei esordire come regista con un film dal titolo emblematico: “Truffe ai Danni dello Stato” -una tragicommedia ispirata a fatti realmente accaduti.

D’altronde, se bastano un progetto fasullo e un po’ di fantasia per ottenere finanziamenti pubblici, viene spontaneo chiedersi: perché non approfittarne? 

E magari, per rendere il progetto più autentico, potrei presentare il tutto con uno pseudonimo, un bel “tax credit” già prenotato, e qualche scena girata solo nella mia immaginazione. Peraltro, se lo Stato regala soldi per film che non esistono, chi sono io per contraddire il sistema?

Come dite? La sceneggiatura? Ah… ma quella è già stata scritta nella realtà e la cosa bella è che non servono neppure effetti speciali: basta la solita, squallida normalità italiana!

Lo so… viene da piangere e allora ripartiamo dall’inizio…
Sì… la storia rappresenta un pseudo regista e il suo film fantasma; la perfetta metafora di un sistema che, invece di sostenere la cultura, regala soldi pubblici a chiunque sappia aggirare le regole con un po’ di fantasia e un passaporto falso. Ottocentomila euro svaniti nel nulla, come se fossero stati gettati nel vento, mentre lo Stato fingeva di controllare. 
Eppure, basterebbe un minimo di buonsenso per capire che se un film non esiste, non può aver diritto a un finanziamento. Ma qui, evidentemente, il buonsenso è un optional.

Il trucco era semplice: presentare documenti falsi, inventarsi un regista inesistente, e approfittare di un buco normativo che non richiedeva neppure la prova che il film fosse stato girato. Così, mentre il ministero si illudeva di aver visto “spezzoni” di un’opera mai realizzata, quel pseudo regista intascava (o quasi) un credito fiscale da 836mila euro. Una farsa tragicomica, se non fosse che quei soldi erano nostri, dei contribuenti, e potevano essere spesi per cose reali, come scuole, ospedali, o magari per finanziare veri film.

E mentre qualcuno giocava con identità false, il governo annunciava trionfante il successo del tax credit, senza accorgersi che il sistema era così fragile da poter essere raggirato da chiunque avesse un po’ di malizia. Ma non preoccupatevi: oggi, dopo lo scandalo, il ministro ha promesso nuovi controlli. Peccato che servissero due omicidi e un film inesistente per rendersi conto che forse, già… forse, qualcosa non funzionava.

La cosa più grottesca? Questo non è un caso isolato. È solo l’ultimo di una lunga serie di sprechi, dove i soldi pubblici finiscono in progetti evanescenti, mentre il cinema vero soffre. Eppure, il tax credit potrebbe essere uno strumento prezioso, se solo lo si gestisse con un minimo di serietà. Invece, siamo qui a discutere di come un truffatore abbia preso in giro lo Stato, mentre i politici si affrettano a fare dichiarazioni indignate, come se non avessero avuto anni per sistemare le cose.

Ed allora, invece di finanziare film immaginari, dovremmo produrne uno sulla realtà: un thriller sulla burocrazia italiana, dove i soldi spariscono nel nulla, i controlli sono solo sulla carta, e l’unico finale possibile è l’ennesima beffa per chi crede ancora nello Stato. 

E pensare che a me, per scrivere questo post, non hanno dato nemmeno un euro di tax credit; mi sarebbero bastati poco meno di due milioni di euro per raccontare questa farsa tragicomica. Ma forse è meglio lasciar perdere: la mia vena artistica resterà un sogno inespresso, mentre lo Stato continuerà a finanziare opere che nessuno vedrà mai. D’altronde, in questo paese, l’unica vera arte è: l’arte della fuga… dei capitali.

D’altronde, con le regole in vigore in questo nostro Paese, realizzare truffe è qualcosa di banale, all’ordine del giorno, difatti… basterà a qualcuno presentare un nuovo progetto falso e un nome inventato, ed altri milioni seguiranno la strada della sparizione.

Tanto – lo ripeto da anni come un disco rotto – verifiche non ne fa nessuno. E mentre i fondi evaporano, l’unica “opera d’arte” che ne risulta è la perfezione grottesca del sistema: una macchina che trasforma denaro pubblico in fantasia.

Consentitemi di aggiungere: con un efficienza da “Premio Oscar”!

La corruzione non indossa un uniforme: con il camice, la giacca o la tuta, si è sempre ladri!

Si parla sempre di corruzione come se fosse un male lontano, confinato nelle stanze del potere o nelle periferie dell’illegalità, ma la verità è che il marciume non ha preferenze. 

Già… non guarda in faccia a nessuno, né alla laurea appesa alla parete né alla reputazione costruita in anni di lavoro. 

Gli scorsi giorni, i carabinieri del Nas hanno bussato alle porte di talune strutture sanitarie, pubbliche e private, e quelle porte si sono aperte su un groviglio di accuse che coinvolgono medici e rappresentanti di un’azienda fornitrice di materiale sanitario. 

Sono ora ventidue i nomi attualmente iscritti nel registro degli indagati, ventidue storie che si intrecciano con un’inchiesta coordinata dalla procura.

C’è qualcosa di profondamente amaro nel realizzare che chi dovrebbe curare, chi dovrebbe essere garante di salute e integrità, possa invece tradire quella stessa fiducia per un vantaggio meschino. Ho letto che si tratta di apparecchi sanitari, ma come non ricordare ora quanto accaduto lo scorso anno a Palermo, con l’inchiesta che ha visto al centro delle indagini quei prodotti di sterilizzazione degli attrezzi chirurgici, non soltanto quindi dispositivi medici, ma simboli di un sistema che a volte sembra sordo alle regole, sordo all’etica, sordo persino al rispetto di sé e degli altri. 

Eppure, non è una questione di professione o di status sociale: Un ladro è un ladro, che indossi un camice bianco, una giacca e cravatta, un elmetto da cantiere oppure una tuta da operaio. Già, la differenza sta nella dignità, o meglio, nella sua assenza!

Quel che lascia più sgomenti non è solo l’atto in sé, ma le conseguenze che trascina con sé, perché quando un nome si macchia, non è solo una carriera a crollare, ma un’intera famiglia che si ritrova invischiata in quell’infamia. 

Figli, mogli, genitori: tutti portano il peso di un cognome che ora evoca sospetti e vergogna. E forse è questo il vero crimine, oltre alla corruzione stessa: l’aver condannato chi non c’entra nulla (quando ovviamente quei familiari hanno dimostrato di non esser stati complici di quei benefici o di quelle regalie che venivano costantemente ricevute o portate a casa, quantomeno ciascuno di loro è partecipe nel caso in cui non abbia mai chiesto da dove arrivassero e soprattutto non abbia fatto nulla per farle immediatamente restituire al mittente…) a vivere sotto l’ombra di un’eredità avvelenata.

Le perquisizioni negli ambulatori e negli studi privati dei medici non sono solo un atto giudiziario, ma un monito, un promemoria che nessuno è al di sopra della legge, che nessuna professione è immune dalla tentazione, e che la vera misura di un uomo non sta nel titolo che precede il suo nome, ma nella scelta di agire con onestà anche quando nessuno guarda. 

L’inchiesta è ancora agli inizi, e mentre gli investigatori cercano riscontri, il resto di noi è costretto a chiedersi: quanto vale davvero la dignità di una persona? E soprattutto, perché c’è chi è disposto a svenderla per così poco?

Scandalo corruzione marittima: lo Stato ancora nella rete.

L’ultimo filone d’inchiesta sulle frodi nelle pubbliche forniture ha portato al sequestro di ben 64 milioni di euro a una compagnia marittima. Mentre gli interrogatori davanti al GIP sono in corso, il pubblico ministero ha già richiesto gli arresti domiciliari per alcuni degli indagati.

E ancora una volta, come un copione ormai fin troppo familiare, tra i nomi coinvolti spuntano magistrati, forze dell’ordine e alti funzionari delle prefetture. Molti di loro, si legge negli atti, avrebbero addirittura viaggiato gratuitamente sulle tratte per la Sardegna e la Sicilia.
Per i pubblici ufficiali è scattata l’inevitabile contestazione di corruzione, anche se – almeno per ora – non sono emerse prove definitive sui favori concessi alla compagnia marittima in cambio dei “regali”. 
Le accuse, comunque, sono gravi: frode, falso e corruzione. Purtroppo, grazie alla nuova legge Nordio, il giudice dovrà ascoltare gli indagati prima di emettere misure cautelari, aggiungendo un ulteriore strato di burocrazia a un sistema già farraginoso.
Come sempre, evito di citare i nomi: li trovate ovunque, in ogni articolo, in ogni telegiornale. Al sottoscritto, invece, colpiscono le loro funzioni, i ruoli che ricoprivano, o che ancora detengono. Quelli che dovrebbero essere garanti della legalità, e che invece sembrano averla svenduta per un posto in prima fila sul traghetto, per un favore, per un vantaggio meschino.
E qui, ammetto, la rabbia lascia spazio a un’amarezza ancora più profonda.
Perché ogni giorno, in questo Paese, scopriamo che nessun livello sociale è immune dalla corruzione. Nessuno. Non le toghe, non le divise, non gli scranni del potere. Anzi, più si sale, più l’ipocrisia diventa sfacciata, più il marcio si fa sistemico!
E il dramma è che non è più nemmeno una sorpresa. È la normalità. È la rassegnazione di chi, come me, legge queste notizie e sa già come finirà: con qualche arresto domiciliare, con qualche annuncio trionfale, ma senza una vera svolta. Perché il vero scandalo non è che accada, ma che continuiamo a tollerarlo.
E allora sì, viene da pensare a quei “trenta denari” che hanno venduto l’onore di un intero sistema. Per cosa? Per un viaggio gratis? Per una raccomandazione? Per un po’ di potere in più?
Che misero prezzo per svendere la dignità di un Paese intero…

Il ritorno del re dei paparazzi: Corona scatena il caos con un nuovo scandalo.

Nel 2014 parlando di Fabrizio Corona concludevo un post con questa frase: La legge non può rendere giustizia… quando colui che detiene il potere (esecutivo) tiene in mano anche la legge!!!

Ed ora dopo tanti anni, questo mio coetaneo ed anche amico/conoscente (non so se si ricorda delle serate trascorse insieme da ragazzo nelle tante discoteche di Catania, Recanati (Giardini Naxos) ed anche Taormina, quando il sottoscritto organizzava come PR…), ha deciso nuovamente di far parlare di sé, tornando alla ribalta con le sue solite rivelazioni esplosive.

Sappiamo bene come, alcuni anni fa, durante il periodo più buio della sua vita, già… quando si trovava rinchiuso in un penitenziario (ricordiamolo: senza aver ucciso nessuno), sia stato costretto a pagare caro per alcune dichiarazioni che coinvolgevano uno dei membri di una delle famiglie più potenti d’Italia. Una famiglia che, da sempre, ha avuto un’influenza enorme sulle sorti del Paese, muovendo come fossero pedine, i protagonisti della nostra politica nazionale.

In quell’occasione, Corona fu messo a tacere e sono stati in molti, forse per paura o per non restare coinvolti, ad avergli voltato le spalle, già… quasi che egli avesse la peste; non il sottoscritto che viceversa ha sempre preso le sue difese, basti rivedere alcuni post scritti sin dal 2014:

– http://nicola-costanzo.blogspot.com/2014/05/fabrizio-corona-non-tutti-gli-uomini.html

– http://nicola-costanzo.blogspot.com/2015/06/fabrizio-corona-finalmente-libero.html

– http://nicola-costanzo.blogspot.com/2018/06/non-e-larena-fabrizio-corona-non-tutti.html

Ho sempre pensato (ed il sottoscritto, forse, avrebbe fatto lo stesso…) che, per poter uscire da quella situazione critica, egli abbia dovuto firmare qualche liberatoria, sì… rinunciando di parlare pubblicamente su quanto accaduto quella notte a un noto “rampollo”, ma soprattutto, a non divulgare le prove di cui è sicuramente ancora in possesso.

Ora che è finalmente uscito da quel tunnel, ha deciso di riprendersi ciò che gli spetta, tornando a immergersi nell’ambiente in cui un tempo brillava: quello dei social media.

E così, il “re dei paparazzi” è tornato alla carica!!!

Dopo aver pubblicato il “Libro Nero” su Totti e Ilary Blasi e quello dedicato ai Ferragnez, ha ora deciso di accendere i riflettori su un nuovo caso che coinvolge nientemeno che il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, e la Ministra del Turismo, Daniela Santanchè.

In occasione della presentazione del suo libro alla Mondadori a Milano, Corona ha rivelato di aver ricevuto una telefonata da La Russa, il quale gli avrebbe chiesto di non diffondere il nome di un’amica di suo figlio, coinvolta in una presunta storia di tradimento.

Di per sé, la notizia potrebbe sembrare di poco conto, ma assume un peso diverso se a chiedere il favore è il Presidente del Senato. Questo, naturalmente, solleva non poche riflessioni…

Da parte degli ambienti vicini al presdente La Russa, ovviamente, arriva una netta smentita: nessun contatto con Corona. 

Lui, però, insiste sulla sua versione e promette di rivelare altri dettagli.

Staremo a vedere come andrà a finire…

CONTINUA

Potere e omertà: La politica nelle mani della mafia.

Di poche ore è l’ennesimo processo con rito abbreviato relativo all’inchiesta su presunte infiltrazioni mafiose e casi di corruzione in un Comune alle falde dell’Etna.

In particolare, la Procura ha chiesto la condanna dell’ex sindaco per voto di scambio politico-mafioso e per alcuni presunti episodi di corruzione.

Come già avviene da tempo nelle pagine del mio blog, non intendo entrare nel merito delle inchieste giudiziarie, quelle competono ai Tribunali e ai siti web dedicati alla cronaca. 

Viceversa, come studioso dei comportamenti umani, e in particolare delle condotte che emergono quando fenomeni politici si intrecciano con soggettività mafiose, mi soffermo sugli effetti e sulle gravi conseguenze che tali dinamiche producono non solo nel territorio amministrato, ma anche nella società civile.

Non bisogna mai confondere la posizione di coloro che ricoprono incarichi istituzionali e, al tempo stesso, giustificano il proprio operato infedele attribuendolo a fattori esterni, come le organizzazioni mafiose. Questo atteggiamento permette a tali organizzazioni di stabilire e consolidare un rapporto capace di estendere i propri tentacoli verso la sfera politica e le istituzioni pubbliche.

In questo modo, l’associazione mafiosa acquisisce un carattere di autonomia e sovranità, elevandosi a una posizione di parità rispetto allo Stato. Ciò le consente di imporre le proprie regole, escludendo quelle statuali, e di affermare una logica di dominio che si concretizza nell’accumulazione di ricchezza. Tale ricchezza, a sua volta, le permette di agire come un soggetto sovrano, capace di legare a sé (alcuni) uomini politici o persino intere organizzazioni di potere, come i partiti.

Nel corso degli anni, l’associazione mafiosa ha strutturato un sistema a doppio binario che opera su due fronti paralleli. Da un lato, vi è la manovalanza, impegnata nei traffici illeciti; dall’altro, vi sono i cosiddetti “colletti bianchi”, che si occupano di politica, preferenze elettorali, appalti, raccomandazioni e gestione della manodopera. Si tratta di una struttura dotata di regole, procedure e sanzioni proprie, un vero e proprio ordinamento giuridico parallelo.

Affrontare un problema di tale portata si rivela estremamente complesso… 

Non mancano esempi di illustri studiosi, uomini politici e magistrati che, nonostante anni di impegno e tentativi, non sono riusciti a scardinare questa rete pervasiva. Le continue inchieste giudiziarie sui rapporti tra mafia e politica, regolarmente depositate dai sostituti Procuratori nazionali, rappresentano un drammatico promemoria della profondità e della resilienza di questo sistema. Tuttavia, tali inchieste sono anche un segno che la lotta non è ferma, e che la consapevolezza è il primo passo per costruire un futuro in cui legalità e giustizia possano prevalere.

Massimo Giletti: chi sa non parla, perché gli ha fatto comodo così!!!

Caro Massimo, sai bene quanto ammiro il tuo lavoro, ma l’inchiesta sulla mafia girata in Sicilia e trasmessa ieri sera su La7 intitolata “Abbattiamoli“- con la testimonianza di Calogero Pulici, stretto collaboratore del Procuratore Aggiunto, Teresa Principato, nelle indagini su Matteo Messina Denaro – credimi non ha nulla di scandaloso sotto il piano dello scoop, perché ripete le stesse circostanze ambigue che abbiamo già visto durante l’arresto di Totò Riina, di quel suo appartamento lasciato lì senza alcun controllo, chissà forse affinché lo stesso venisse vandalizzato e quella sua cassaforte defraudata di chissà quale documenti compromettenti…

D’altronde basti vedere la comunicazione nel mese di Agosto trasmessa al Capitano “Ultimo” (Sergio De Caprio – divenuto successivamente Colonnello) al quale, proprio il Comando generale dei Carabinieri lo informava d’averlo ridimensionato dalla guida operativa dei suoi duecento uomini del Noe…

Per chi non lo sapesse, sono uomini addestrati a perseguire reati ambientali, ma soprattutto individui capaci di scovare quelle attività di malaffare e di corruzione, preparati nel saper riconoscere quei reati legati alla circolazione di denaro per il pagamento di tangenti, concussioni, traffico, ecc…

Ed ora, nel vedere quella tua intervista: https://www.la7.it/nonelarena/video/abbattiamoli-giletti-intervista-calogero-pulici-sul-mistero-della-mancata-cattura-di-messina-denaro-11-06-2021-386459 ho ricordato un mio post, scritto nel 2015, in cui raccontavo una vicenda quasi analoga a quella accaduta al finanziere ed ora da te intervistato: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2015/08/non-piu-ultimo-ma-primo-tra-i-primi.html  

Ma d’altronde non è ne la prima e neppure l’ultima novità!!! 

Abbiamo visto quanto accaduto nella trattativa tra “Stato e mafia” e cosa è successo successivamente a Massimo Ciancimino – figlio del politico democristiano Vito Ciancimino, ex Sindaco di Palermo legato alla cosca mafiosa di Salvatore Riina – che dopo essersi proposto a testimone di giustizia in vari processi di mafia (facendo emergere tra l’altro quel noto “papello”) è stato a sua volta (incredibilmente) indagato per calunnia, concorso in associazione mafiosa e quindi condannato in via definitiva per reati vari… 

Non parliamo poi dei depistaggi compiuti durante le stragi dei due giudici Falcone e Borsellino, una vergogna e nessun colpevole… 

Credo che in questo nostro Paese sia impossibile far emergere la verità, perché sono in molti a ritenerla scomoda ma non solo… rischiosa, già perché farebbe saltare molte teste, di cui alcune attualmente sedute in quelle comode poltrone istituzionali!!!

Caro Giletti, provare a ribaltare la storia è quasi impossibile, sì è vero, ci si può provare e tu insieme a molti di noi ci stai provando, ma non sempre si riesce a far cadere quel muro di omertà e complicità, in particolare quando si tratta di provare a far emergere nomi o circostanze ben riportati in quei fogli da tempo ingialliti, furtivamente portati via da quella cassaforte…

Sono certo che chi è entrato in possesso di quei documenti si è potuto permettere in questi anni di manovrare, corrompere, inquinare e soprattutto ribaltare gli uomini e le donne di questa nazione, affinché nuovi equilibri politici, economici e finanziari, potessero proseguire quegli intrecci programmati, a cui sono certamente state fatte seguire, le necessarie posizioni istituzionali e ahimè anche mafiose, affinché il paese potesse giungere dov’è!!! 

Scandalo sessuale "VIP" anche in Italia??? Attrici, modelle e presentatrici, raccontano tutto!!!

In questi giorni, stiamo ascoltando i nomi di alcune donne e uomini, vittime di molestie sessuali…

I soggetti finiti sotto accusa, sono principalmente VIP di Hollywood, che ora, dopo lo scandalo Weinstein, sono finiti anch’essi nel mirino della cronaca mondana, vedasi ad esempio nomi eccellenti come Allen, Spacey, Hoffman, Spears…
Sembrerebbe però che adesso, anche nel nostro paese, “qualcuno” abbia deciso di denunciare chi si è macchiato di quel riprovevole metodo per quei propri scopi, imponendo a quei novizi artisti, di far sesso con loro… in cambio di una carriera tanto desiderata!!!

Dopo anni infatti di silenzio o meglio, di minacce e ritorsioni anche legali subite, ecco che finalmente qualcuna di quel gruppo, chiuso e omertoso, ha deciso di raccontare quanto accaduto in talune serate, nelle quali erano presenti molti nomi famosi…

A raccontarmi di questo prossimo “scoop” è stato telefonicamente stamani un mio caro amico di Roma – di cui ovviamente non posso fare il nome – il quale, da una decina d’anni, si è trasferito nella capitale per svolgere anch’egli la carriera d’attore; all’inizio presso un noto teatro romano e da pochi anni, quale comprimario in alcune fiction nazionali… 
Per cui oggi, parlando su quanto stava accadendo negli Usa, mi ha raccontato di alcune sue colleghe, in particolare proprio una sua “ex fiamma”: gli ha rivelato che quest’anno, era stata scaricata dalla produzione con la quale operava,  in wuanto sembra, non avesse assecondato le volontà del suo produttore!!! 
Motivo per cui, non gli era stato prolungato il contratto…ed ora stanca di quelle sopraffazione e da quanto sta accadendo oltre oceano… avrebbe deciso di svuotare il sacco… 

Ha raccontato infatti di alcune ragazze totalmente sconosciute ai più, giunte in città da altri paesi della nostra penisola o anche da altre nazioni, che verrebbero utilizzate da alcune agenzie di moda e di cinema, per essere mandate in taluni festini privati, principalmente per intrattenere gli ospiti… 

Alcune di loro, da poco maggiorenni, dopo un certo periodo di frequentazioni all’interno di quelle lussuose dimore, si vedono finalmente catapultate in quel mondo dello spettacolo, all’inizio  come comparse nel piccolo schermo e qualcuna di esse, raramente, viene lanciata nel mondo cinematografico, prima nazionale e poi anche internazionale…  
Ovviamente nessuna di loro ad oggi ha denunciato d’essere stata molestata sessualmente, anche perché bisogna dire, che molte di loro purtroppo, sapendo che quella è la consuetudine per fare carriera, preferiscono rendersi consenzienti… pur di uscire da quel cosiddetto mondo e rientrare nell’anonimato!!!
D’altronde la loro prima giustificazione è quella di dire: “se non ci sto io oggi… ci starà domani qualcun’altra”; ed ecco quindi che, quel gioco perverso, ha sempre modo di poter così… continuare liberamente.
Ma ora finalmente, dopo aver visto quanto accaduto negli USA, qualcuna di quelle ragazze –mi permetto di aggiungere “forse”, anche perché finora di sicuro non vi è nulla– ha preso coraggio decidendo finalmente d’iniziare a parlare, facendo tremare, non solo le colleghe di quelle “avventure“, che per altro, si mostrano a noi tutti come “caste e pure” ed anzi, fanno altresì evidenziare come, quella loro notorietà, sia principalmente dipesa da una propria condizione meritoria e non certo da addebitarsi ad una eventuale “spintarella” – o forse sarebbe meglio dire visto l’argomento “bottarella” – che ha dato per l’appunto loro, l’opportunità di farle conoscere dal grande pubblico…   

Comunque, vedrete, c’è ne sarà per tutti, anche perché a detto del mio amico, ci sono dietro nomi altisonanti, non solo di quel mondo del cinema e della televisione, ma anche a ruota, nomi noti d’imprenditori, società di marketing e/ o sponsorizzazioni ed ovviamente, non potevano mancare in quella lista, i nomi di alcuni nostri politici, banchieri, dirigenti e uomini d’affari…

Vedremo a breve accadrà qualcosa d’importante e qualcuno di quei soggetti… forse finirà definitivamente di ridere!!!

La "black list" dei paradisi fiscali e i nomi di quanti hanno i conti cifrati lì…

Sì… di nomi famosi c’è ne sono tanti… 

Da Bono alla Regina Elisabetta, da Hamilton alla Nike, passando ovviamente per gli abituali ministri, segretari di Stato e imprenditori di tutto il mondo…
Sono solo alcuni nomo di “vip” e/o di multinazionali evidenziati nei documenti di quei giornalisti investigativi Ijc che hanno portato alla luce di quelle enormi quantità di denaro, spostate verso paradisi fiscali. 
L’ultimo scandalo si chiama per l’appunto “Paradise Papers”, ma prima vi erano stati i “LuxLeaks” ed i “Panama Papers”.

Un fenomeno che ogni anno sottrae alle casse dei paesi membri una cifra che oscilla tra i 50 e i 70 miliardi di euro!!!

Ora come sempre, dopo che il denaro è traslato verso quei paesi blindati, l’Ue cerca di farsi sentire… e lo fa per bocca del proprio commissario agli Affari fiscali Pierre Moscovici, il quale ha invitato il Consiglio europeo che riunisci i ministri delle Finanze, a definire entro quest’anno la lista nera dei paradisi fiscali. 
Una vera e propria “black list” che dovrebbe essere varata il 5 dicembre, anche se non mancano resistenze e tentennamenti, in particolare proprio dal nostro paese…. 

Il commissario Moscovici ha inoltre dichiarato che nella lista, non ci sarà alcun paese dell’Ue, poiché un paradiso fiscale non è certamente un paese che rispetta gli standard di buona governance!!!
I paesi quindi che compaiano nella lista nera, hanno tempo fino al 18 novembre per rispondere ai rilievi sull’applicazione degli standard fiscali di trasparenza e di contrasto all’evasione….
La stessa Ue ha inviato delle lettere a quei paesi ora inseriti provvisoriamente nelle black list, per ottenere chiarimenti e spingerli a modifiche sotto minaccia di essere esclusi dai sistemi bancari internazionali…

D’altronde lo sanno tutti di come questi paradisi fiscali, rappresentano un mondo parallelo dell’evasione fiscale,  dove la maggior parte di quei suoi clienti, non sono altro che di fatto, veri e propri truffatori!!!
Speriamo quindi che una volta e per tutte, di quanto ora detto, non rimangano soltanto parole… affinché quei giornalisti d’inchiesta autorevoli non diventino vittime di quel sistema organizzato e criminale… vedasi per ultimo quanto accaduto alla blogger Daphne Caruana

Galizia, uccisa in un vile attentato a Malta” il 15 ottobre scorso!!!
Una cosa è certa… “ la battaglia contro evasione ed elusione fiscale va condotta a livello globale, creando un organismo intergovernativo che coinvolga tutti gli Stati, da quelli più ricchi a quelli più poveri…  che sono quelli maggiormente colpiti”.

Solo così si potrà contrastare questa piaga sociale, che distrugge l’economia di un paese…  come  per l’appunto l’Italia, che si posiziona in questa vergognosa classifica, tra le prime nel mondo, quale conseguenza del mancato gettito dell’evasione fiscale…

Bindi all’Antimafia… e la mafia ringrazia.

Sono otto mesi che la commissione antimafia discuteva sulle competenze che l’eventuale Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia avrebbe dovuto avere e così dopo tutto questo tempo…, perso inutilmente ( come tutto del resto comunque…) ecco finalmente giungere ad un nome: Rosy Bindi 

Chi???? Rosy Bindi ma scusate… ma non è la stessa persona che il Sindaco Renzi voleva rottamare???
La stessa che da non so più quanti anni vediamo seduta al Parlamento???
Una che è riuscita a passare dalla vecchia e decrepita Democrazia Cristiana al Partito Popolare, da questo alla Margherita e quindi all’Ulivo per finire oggi nel Pd… incredibile quanta coerenza!!!

La cosa interessante è che si cercava un personaggio che avesse esperienza sul fenomeno mafioso, che capisse di cosa si stesse parlando…

Ma come può una persona del genere capire…; se venisse in Sicilia non riuscirebbe a decifrare neanche due siciliani che parlano in dialetto, figuriamoci entrare nelle loro teste o nei pensieri dei cosiddetti mafiosi…
Una figura incompetente nel settore, come del resto siamo stati abituati in Italia a vedere la suddivisione delle poltrone nei Ministeri…, in Medicina hanno messo ingegneri, alle Infrastrutture… giudici, alla Cultura… showgirl, e via discorrendo, questa è l’Italia, una completa confusione!!!
Ora tutti gridano allo scandalo e vorrebbero le sue dimissioni, annunciando di voler boicottare le sedute della commissione…, ma se poi ascoltiamo da quale pulpito giungono tali dichiarazioni e da quali personaggi insignificanti e lecchini…, allora c’è proprio da stare allegri…

Comunque la mafia ringrazia, continua in maniera operosa a svolgere i propri affari, porta avanti i propri business in maniera lineare, senza alcun contrasto, mantiene una struttura parallela per quanti ne sono affiliati, garantisce quel minimo salariale anche alle famiglie di coloro che si trovano attualmente condannati, una piramide che non viene minimamente scalfita dal lavoro di contrasto da parte dello Stato o di quelle Associazioni e/o personaggi pubblici, che in nome della legalità e della lotta alla mafia, tentano attraverso i media d’impressionare, ma che di fatto poi servono solo a pubblicizzare la propria persona per qualche successivo incarico politico o amministrativo…

Una lotta impari svolta in maniera maldestra… da personaggi buoni a nulla, a modello “Tatarella”, adatti cioè soltanto per stare lì impalati e dire “sissignore… signorsi”.
Mancano le leggi o meglio quelle leggi che non permettano che queste vengano continuamente violate, indirizzate o contrastate da un sistema giudiziario che permette ovunque stratagemmi… Manca un collegamento mirato tra il sistema informativo delle Amministrazioni pubbliche e le Prefetture, introducendo nuovi parametri di controllo su quei soggetti/società che si ha conoscenza essere interessati ai contratti pubblici ed in modo da permettere un più attento esame, circa l’eventuali tentativi d’infiltrazione mafiosa…
Purtroppo i due sistemi viaggiano a velocità diverse, l’una insegue sempre l’altra… e lascio voi intendere chi deve sempre modificare il proprio percorso, per poter ottenere dei reali e importanti risultati…, il resto sono le solite chiacchiere da cortile o la classica pubblicità gratuita!!!
Per combattere la mafia ci vuole ben altro…, non siamo all’interno di uno sceneggiato a modello squadra antimafia, qui ci vuole uno Stato che sappia fare lo Stato e per far ciò bisogna scegliere le persone giuste e non certo questi personaggi che servono soltanto a riempire una poltrona…
Brr… che paura che mi fa… staranno oggi pensando i padrini della cosiddetta “cupola”…
Brrr….indi??? Comu sì chiama…????
Ma cu’ è cchista???
Brrr…indiamo và… ca e megghiu!!!

Quel palazzo scandaloso…

Già un palazzo fatto costruire su un torrente, neanche fossimo stati a Venezia o Amsterdam…
Sarei curioso di sapere, chi ha permesso che questo progetto potesse essere realizzato, chi ha potuto approvare la richiesta di permesso, quali disegni sono stati presentati all’ufficio tecnico e soprattutto come il Genio Civile si sia potuto esprimere favorevole, verificati i calcoli strutturale, su questa pratica… 
Certo capisco che i responsabili dell’ufficio tecnico, innamorati di ingegneria ed architettura, abbiano pensato che per un momento si trattasse di qualcosa di unico e di raro…, paragonando quest’edificio alla casa sulla cascata ( Casa Kaufmann) , cioè di quella villa progettata e realizzata in Pennsylvania dall’Arch. Frank Lloyd Wright e considerata uno dei capolavori dell’architettura moderna…
Ma quella era un’altra storia e la sua bellezza è evidente anche ai profani… 
Qui invece il palazzo di architettonico non possiede nulla, rappresenta anzi qualcosa di orribile da vedersi, pericoloso a mio avviso, anche solo pensarci di abitare…
Un palazzo che ha fatto da tappo ad un torrente, precisamente il torrente Chiaravagna, proprio quello che ha provocato l’alluvione a Genova nel 2010… 
Ecco che finalmente il presidente della Regione Claudio Burlando, nelle vesti di commissario per la gestione dei fondi dell’alluvione, ha firmato un decreto, che prevede fra le varie opere di bonifica, l’abbattimento del palazzo di via Giotto… 
Acquisite le 28 unità, senza fare alcun un esproprio, ora avendo assegnato attraverso una gara d’appalto i lavori, da metà novembre si comincia a demolire…
Certo la prima scadenza del 15 settembre è già passata e secondo il programma lavori, ci vorranno circa tre mesi per demolire la parte superiore del palazzo ed altri 3 mesi per demolire la parte del pianterreno ed i pilastri portanti la struttura…, diciamo che se non ci sono difficoltà, entro il mese di aprile i lavori dovrebbero essere conclusi…. 
Urge sbrigarsi, perché a breve inizierà il maltempo e le lavorazioni potrebbero certamente essere sospese…; bisogna fare in fretta per evitare il ripetersi di quanto già accaduto, prevedere sin da subito, quelle adeguate protezioni e messe in sicurezza, per quest’area adiacente il torrente, proteggere  i cittadini lì residenti, cercare quindi di limitare al minimo i danni, da un possibile ripetersi di quelle condizioni climatiche sfavorevoli…  
Presto e subito è la parola d’ordine, ogni giorno perso in discussioni futili, potrebbe risultare fatale, perché non c’è alcuna ragione e nessuna indennità adeguata, che possa compensare la perdita di una vita…   
Inoltre non bisogna dimenticare che verso valle ci sono ancora di bonifica da realizzarsi e quindi è meglio iniziare ad alzarsi le maniche e cominciare a lavorare, prima che tutto si riduca come sempre, ad un film purtroppo già visto… 

Grande Renata Polverini…

Chiedo scusa a tutti, ai cittadini del Lazio, a tutta la politica onesta, alle istituzioni, alle altre regioni, alle famiglie che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, agli operai della Fiat, ai media e alla mia famiglia…, ecco come si è presentata Renata Polverini, Presidente della Regione Lazio nella seduta straordinaria del consiglio regionale…
Il motivo della convocazione è relativo allo scandalo dei fondi Pdl… minacciando anche di andarsene!!! 
Ovviamente, non tutti hanno sbagliato allo stesso modo, ma ora c’è bisogno di dare un segno… e prendendo ad esempio alla nave della Costa, la Polverini dichiara superiamo questo scoglio o ci sfracelliamo… 
Adesso basta!!! Questi atteggiamenti insopportabili ed indecenti, non possono continuare ad essere perpetrati, bisogna cambiare rotta, iniziare a fare pulizia, tagliare i costi, a cominciare da quelle somme date ai gruppi consiliari, dagli assessori, da tutte quelle auto blu e  fino all’introduzione di un sistema trasparente di certificazione e controllo delle somme allo scopo destinate…
Comunque il Consiglio regionale approva l’ordine sulla riduzione dei costi con 41 voti favorevoli e 26 astenuti ( mi vergognerei al posto di quei 26 che oggi non hanno preso posizione…, quel lavarsi le mani come Ponzio Pilato…). 
Qualcuno dichiara che quanto fatto è del tutto inutile, perché alla fine restano i vitalizi, gli assessori, le indennità, i rimborsi chilometrici, le consulenze…, milioni e milioni di euro sprecati in maniera inutile…, costi che ad oggi sono intorno ai 70 milioni…
Ed infine il coraggio e la determinazione espresso nel paragonare i suoi recenti problemi di salute, ai tumori della sua Regione…, ai primi si è dato rimedio estirpandoli, mentre i secondi debbono ancora essere contrastati…
Ecco che alla fine, una donna dimostra di avere più palle di tutti i suoi colleghi, che da sempre intervistati, si atteggiano a grandi uomini, mentre invece sono come donnette da cortile, che non fanno altro che pettegolare animatamente, cercando di avvelenare l’avversario politico oppure di pugnalare i compagni di partito, tutto ciò, per salvare la propria poltrona ed i benefici che questa posizione ( e speriamo per poco…) a finora loro dato…

Scandalo in Sicilia…

In un momento di crisi economica, pur di sopravvivere, qualcuno s’inventa un mestiere… come quello di attore!!!

Mi direte cosa ci sarà di male a fare l’attore…? Niente infatti se non fosse che il film che si gira è a luci rosse… 
S’intitola ” Scandalo in Sicilia “, ed i protagonisti almeno a sentir dire, sono di Caltanissetta, Gela e Niscemi…
Il DVD è già in circolazione nelle edicole e sembra pure che vada a ruba… chissà forse perché dopotutto gli Italiani così sempre puritani e con una vita esteriore austera e castigata, quando però si trovano ad essere nell’intimo, si trasformano anch’essi in attori, pubblicando su internet, propri video amatoriali, realizzati in maniera casalinga, senza che qualcuno possa immaginare, che si tratta dei nostri vicini di casa…, quelli che ognuno di noi non si aspetta di vedere in un film hard…

E’ quindi via tabù… ed ognuno può partecipare, chiunque può avere una parte, impiegati, casalinghe, commercianti, tutti possono fare la propria parte, si preferiscono ovviamente doti fisiche appropriate, ma comunque non vengono posti limiti….

Nel film si va da una assicuratrice, ad un dentista, da un dipendente statale ad una casalinga…
Ovviamente sono tutti dilettanti, e cercano attraverso il film, di realizzare qualche euro…, infatti anche qualche studentessa universitaria accompagnata da qualche collega, con cui avevano già realizzato un film, hanno nuovamente posato dietro la macchina da presa e forti dell’esperienza precedente, hanno dato il meglio di se….
Che si tratti di un vero e proprio business questo è ovvio, e come dicevano i latini ” Pecunia non olet “, immaginatevi che anche la nostra Chiesa… in particolare quella tedesca sembra aver sposato a pieno il proverbio…., infatti valutando la portata dell’affare, non ha inteso rinunciare alla casa editrice Weltbild, che ha fatto dell’erotismo e della pornografia un vero pozzo da cui attingere sempre più guadagni.

La casa editrice infatti oltre a vantare diverse migliaia di testate a luci rosse, controlla anche un portale su internet che propone materiale pornografico ed ha inoltre anche una società che produce film hard… alla faccia del moralismo…

Certo, qualcuno dice che i protagonisti, anche se con i visi nascosti, sono stati scoperti, chissà forse sarà stata colpa del mancato doppiaggio o forse perché qualcuno, chissà qualche ex, ha riconosciuto quel particolare modo di lasciarsi andare nel privato…, quei gesti espressi nell’intimità che vengono ripetuti, oppure ancora quei segni presenti sul corpo, in particolare tatuaggi, cicatrici, lentiggini che fanno in modo, che nonostante le mascherine che celavano il volto, hanno potuto permettere di riconoscere, coloro che hanno girato il film hard. 

Chissà se oggi è maggiore il timore di essere scoperti oppure l’aspirazione che ciò avvenga presto, forse perché in questa loro manifestazione d’ardore, primeggia la passione di voler esternare quel protagonismo, che rappresenta quanto da sempre li ha contraddistinti, in questa particolare manifestazione di bramosia, lussuria ed esibizione…, ma come dice Woddy Allen… il sesso è sporco soltanto se è fatto bene!!!

THE BOSS…I FAMILY…

Parapapà… clak clak, parapapà…
Vi ricordate una volta c’era ” The Family Addams”… oggi invece abbiamo The family Bossi…
Inizierei innanzitutto con il motto della Lega ” ROMA PADRONA – ROMA LADRONA ” ed ora cosa diciamo a tutti quei poveri fessi che l’hanno finora votata… ehm… scusate è stata una svista… sapete nel voler gestire tutti questi soldi, abbiamo fatto forse qualche errore di valutazione, qualche investimenti un po’ troppo personale, si qualche falsa fatturazioni, bilanci truccati, fondi neri destinati alla famiglia ( minchia… questo nome però chissà perché mi sa un po di MAFIOSO… )… ma come sempre la famiglia viene sempre prima di tutto…., e allora teniamola unita questa famiglia, imparentiamoci con la ‘ndrangheta…
Spartizioni al vertice del partito, denaro che viaggia all’estero, macchine acquistate con soldi, da non si sa quale provenienza, ristrutturazioni, ecc… ecc…
Sembra una novità, ma forse è perché finora qualcuno ha voluto proteggere questo sistema, dopotutto non dimentichiamoci che la Lega raggiunge quasi il 10% alle elezioni nazionali e quindi rappresenta un bel ago della bilancia… e soprattutto se rappresenta un partner nella coalizione, va difeso ad oltranza…
Adesso invece che gli equilibri sono cambiati, il distacco è diventato tangibili e quindi ognuno viaggia da solo… ed ognuno cerca di racimolare in quel territorio chiamato padania, quanti più voti possibili… In ogni caso è bene che le tre Procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria, continuino a fare pulizia!!! 
La sede del partito, è stata perquisita dalla Guardia di finanza, così pure la segreteria personale di Umberto Bossi… ed anche il tesoriere del partito, Francesco Belsito, si è dimesso!!!
Chissà perché, tutti coloro che hanno in mano un potere economico, sono portati a gestirlo in maniera illecita… poi la scelta del nominativo, ricaduta su certi elementi… lasciava già presagire che certamente serviva qualcuno adatto a fare una certa pulizia… e quindi giù con appropriazione indebita, truffa, riciclaggio e finanziamento illecito… gestendo nella più completa autonomia la tesoreria della Lega dal 2004… ed è sempre lui che impiega i soldi pubblici fregati dalle casse del Carroccio, per le esigenze personali dei familiari del leader della Lega Nord… Porshe, Bmw, ecc… 
Ed ancora investimenti fatti da Belsito in Tanzania e a Cipro, soldi questi che secondo gli inquirenti, non sono andati ad aiutare quei poveri cristi…, del continente africano o di quell’isola nel mezzo del mediterraneo, ma serviva per ripulire i “soldi sporchi” dentro lavatrici legali e istituzionalizzate che alla fine hanno ripreso la strada di ritorno per tornare nuovamente disponibilità del tesoriere e della sua family…
Si legge negli atti che ” Egli, ha alimentato la cassa con denaro non contabilizzato e ha effettuato pagamenti e impieghi anch’essi non contabilizzati o contabilizzati in modo falso… e quali in particolare??? Vengono fatti riferimenti ai cosiddetti «costi della famiglia di Umberto Bossi. Tali esborsi, secondo i PM, vengono effettuati per esigenze familiari del leader della Lega Nord in contanti o con assegni o con contratti simulati… ed allora giù con cene, alberghi, viaggi per la moglie e i figli del Senatur, in particolare per la campagna elettorale di Renzo Bossi ( consigliere regionale in Lombardia dal 2010), per ristrutturare la villa di Gemonio e chi più ne ha più ne metta… vedrete quante ne usciranno fuori, ora che la crepa si è aperta!!!
La truffa allo Stato non è da poco…; i rimborsi elettorali per il bilancio 2010 ( ovviamente ritoccati… secondo i PM) lo scorso anno al Carroccio sono stati di 18 milioni di euro… quanti soldi sprecati per questo schifo di politica…, alla fine solo ladri trovi!!! 
Comunque finalmente si comincia a fare piazza pulita, in particolare il Sig. Bossi non è più il segretario nazionale della Lega Nord, infatti ieri alle 16.30 il ” senatur ” si è finalmente dimesso… ahhh, finalmente c’è lo siamo tolti dai co…… iniziamo intanto con lui e speriamo molto presto, anche con tutta la sua famiglia!!!