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Eloì, Eloì, lema sabactani?

“Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato???”, già… una frase che molti conoscono, ma che – a differenza di come pensato finora – non appartiene a quell’uomo posto sulla croce che pin quell’occasione urla in aramaico le parole del mio titolo dì apertura; esse bensì appartengono a un suo predecessore, a quel re Davide che in punto di morte pregò Dio di sollevarlo dalla sofferenza e dalla morte…

Ed allora iniziamo a parlare di questo Dio che tanto unisce e altrettanto divide gli uomini, un Dio che non interviene nelle vicende umane, che lascia ciascuno di noi al cosiddetto “libero arbitrio“, ma che stranamente viene visto come punto di riferimento per molti popoli, in particolare quando si è trattato di provocare conflitti, stragi, olocausti, etc…

Sì… viene chiamato in causa solo quando serve per i propri fini, c’è chi garantisce in suo nome la vita eterna, altri promettono una vita strepitosa in paradiso, poi c’è chi offre beatitudini celesti che non sto qui a menzionare, segue chi viceversa crede che colui che incontra su questa terra la morte non incontrerà più Dio, c’è chi viceversa si contrappone e crede nella reincarnazione dell’anima attraverso una disanima: se si ci è comportati male nella vita dopo la morte l’anima ritornerà a vivere con un altro corpo per espiare i peccati commessi, mentre viceversa se si ha avuto rispetto per Dio e per tutti coloro che nel corso della vita lo hanno circondato, allora si raggiungerà la pace eterna…

Avrete compreso da quanto sopra come ciascuno abbia provato a dare un senso all’aldilà, a seconda di chi e quanto si è creduto nel corso della vita, di come ci si è comportati con gli altri, ma anche di quanta importanza si stata data a quel voler essere credenti, gnostici, agnostici e atei!!! 

D’altronde quanti tra noi possono dire con certezza di essere giunti a quella corretta via spirituale??? La maggior parte, me compreso è all’interno di una religione perché nato in un determinato paese dove in prevalenza vi era una religione più o meno imposta!!! 

Se ad esempio fossi nato in un paese arabo, oggi sarei musulmano, viceversa sono nato in Italia e mi ritrovo trovato battezzato a una chiesa cristiana “cattolica”, viceversa… se fossi nato a Gerusalemme forse sarei un ebreo e così via discorrendo…

Difatti, durante la mia adolescenza, avendo vissuto ad Addis Abeba in Etiopia, frequentavo abitualmente una di quelle chiese cristiane presenti, non cattolica, certamente cristiana, ma ufficialmente “Copta”; già… una chiesa ortodossa che a differenza della nostra crede in due nature, quella umana e quella divina, unite sì… ma senza alcuna “mescolanza, confusione e alterazione”!!!

Da quanto sopra quindi si comprende che la religione è quasi sempre frutto del caso, di circostanze mai nostre, sì… che non ci appartengono perché non le abbiamo decise noi, ma ahimè altri!!!

Ed allora diventa quantomeno naturale iniziare a ragionare, non dico a rinnegare o abiurare la propria religione, ma quantomeno – in età adulta – dubitare se quanto si sta espletando sia giusto o errato, se le nostre preghiere – in quanto fedeli di una qualche religione abbiano un senso, poiché viceversa quelle nostre orazioni – nei confronti di un qualcosa o di un qualcuno che dovrebbe ascoltarle – potrebbero non trovare il giusto interlocutore…

E allora che fare, come trovare la giusta via, come ricercare quel percorso di crescita spirituale che desideriamo senza più accontentarci di quanto ci hanno insegnato, raccontato, ahimè a volte intimato e comandato, il tutto per far si che da quel percorso non si deviasse…

E’ come per la politica, c’è chi nasce di destra, chi è di sinistra e chi preferisce il centro, c’è anche poi chi si astiene perché non crede alla politica e quindi a ciascuno di quei deputati… 

Qui è lo stesso, ciascuna di quelle religione apporta acqua al proprio mulino, non importa quanto di vero ci sia in quelle loro scritture, l’importante è che si creda ad essi e a nessun altro!!!

Ritengo viceversa sia importante giungere a un compromesso…

A nessuno è data la certezza di poter affermare “io sono nel giusto“; ciascuno di quegli uomini/donne di chiesa, proverà con le proprie argomentazioni a convincervi, già potremmo paragonarli ai cosiddetti “infuencer“, vi diranno cosa credere, quale reliquia comprare, cosa appendere in casa, quale libro tenere, quale quotidianamente pregare e quale viceversa gettare via…

Nessuno di loro vuole che apriate la vostra testa, che leggiate per comprendere fino a che punto vi è stato detto in nome della verità o di quanto celatamente vi è stato tenuto nascosto, sì per tenervi prigionieri, già quasi foste batterie elettriche come in quel noto film intitolato “Matrix”!!! 

Un consiglio quindi, aprite il vostro cuore o meglio dovrei dire il vostro cervello, senza farvi condizionare, iniziate a studiare, leggere, approfondire tutti quegli argomenti che possono interessarvi, in particolare quelli che argomentano sulla vostra religione; scoprirete le altrui opinioni, valuterete le diverse religioni, comprenderete come nessuna di loro sia perfetta e che non vi è alcun necessità di convertirsi ad una diversa dalla vostra, già… perché come dicevo sopra, nessuno è perfetta e soprattutto nessuna e migliore o superiore alle altre…

Alla fine tutto si riduce nel credere o non credere, il sottoscritto prova ad esempio a dare un senso pratico alle parole di un uomo che a modo suo (forse) credeva di essere nel giusto; difatti, poco m’interessa sapere su quanto egli fosse realmente un profeta, qualcuno ha detto che egli era un messia, altri e oggi, la maggioranza dei fedeli di quella religione cristiana, crede ad egli non solo come figlio di Dio, ma insieme nella trinità, la stessa persona!!!  

Di tutte queste ultime sciocchezze proverò nei giorni seguenti a farvi riflettere, ponendo prudenza e equilibrio argomentando su quanto riportato nei vangeli ufficiali (purtroppo quelli “apocrifi” e i vari scritti ritrovati nei secoli sappiamo quanta poca considerazione abbiano avuto negli insegnamenti della chiesa cristiana in particolare in quella cattolica…) in contrasto con quanto realmente accaduto, senza porre preconcetti e/o opinioni personali, ma rivalutando semplicemente i fatti di allora e tenendo conto dei ritrovamenti storici riportati alla luce in questi duemila anni… 

Per concludere, penso dopo quanto ho appreso in questi trent’anni che la nostra chiesa sia giunta ad un bivio: sì… se andare avanti per come ha finora fatto ed osservare così il suo naturale declino oppure viceversa, fare un passo indietro, rivedere il vero messaggio di quell’uomo chiamato Cristo e fare le dovute scelte.

Difatti, bisogna ritornare a fare riferimento alle sue parole, a quell’unico messaggio, tralasciare quanto riportato nei secoli successivi da chi non l’ha neppure conosciuto e cancellare definitivamente dogmi mai rivelati e per concludere (sicuramente la parte più impegnativa e difficile da accogliere) ridimensionare tutto l’apparato ecclesiastico che finora ha evidenziato essere stato il più delle volte fallace…    

Il 25 dicembre è una data pagana???

Natale significa “nascita”… e rappresenta la festività del “Dies Natalis Solis Invicti” (Giorno di nascita del Sole Invitto) che veniva celebrata per ricordare il momento dell’anno in cui la durata del giorno cominciava ad aumentare, sì… dopo il solstizio d’inverno, per l’appunto la “rinascita del sole“.

Senza togliere nulla quindi alla celebrazione compiuta in questi giorni a ricordo della nascita del Cristo, purtroppo in pochi sanno che proprio quella ricorrenza del 25 dicembre, rappresenta una data falsa che venne decisa intorno al quarto secolo per ragioni ideologiche, ovvero per sostituire quella più nota festa dei romani, di cui riportavo sopra: “Natale Solis Invicti“. 

Difatti, è proprio durante il Concilio di Nicea, convocato all’indomani dell’Editto di Milano da Costantino, al fine di stabilire la sua supremazia come capo della chiesa, si trovò tra l’altro a dover stabilire per decreto le date della Pasqua e del Natale al fine di  evitare lotte interne alla chiesa tra diverse fazioni che ritenevano la propria data giusta e quella altrui sacrilega… 

Quindi, affinché le due date potessero coincidere, la prima chiesa cristiana fece in modo, anche attraverso i Vangeli, di considerare quella del 25 dicembre la data corretta, prendendo proprio come riferimento il concepimento di Giovanni che come sappiamo precedette di sei mesi l’annuncio a Maria…

Ciò che viene fuori da quanto sopra è quindi che il giorno deciso per quella nascita, non rappresentò una decisione immotivata, bensì un qualcosa di strategico e preciso, che doveva contenere in se un particolare riferimento, sì… celestiale!!! 

In altre parole, attraverso un approfondito lavoro di ricerca e di analisi dei documenti dell’epoca, si scelse di confermare ciò che poi, per il cristianesimo, è diventato momento cruciale, tramandato per migliaia di anni da tradizioni e credenze…

Una data importante, talmente significativo da essere stata posta in questi mesi in discussione dalla politica, mi riferisco a quanto compiuto dal governo di Kiev che ha deciso di cambiare la data tradizionale del Natale ortodosso del 7 gennaio (secondo il calendario giuliano), per anticiparla al 25 dicembre, così come previsto da quello gregoriano, seguito dalla Chiesa cattolica romana…

Una data simbolo di sfida verso la Russia, un conflitto posto in atto tra due chiese cristiane, quella cattolica e quella ortodossa (insieme a quella greco-cristiana), che si sfidano non su un campo di battaglia, ma su quello della diplomazia, il tutto per voler imporre il proprio potere su tutta la Chiesa cristiana…

D’altronde, basti osservare quanto sta avvenendo: nessuno delle parti in questione evidenzia di far un passo indietro, anzi, ciascuno fa sì che si alimenti nei fedeli dell’altro credo, dubbi e confusione, determinando in quei loro seguaci, una architettata volontà di ribaltamento…

Cosa dire, da vari studi approfonditi si è messo in evidenza come la pratica di festeggiare il Natale sia da attribuirsi alle chiese paleocristiane che proprio con la data del 25 dicembre hanno deciso di contrastare, non tanto il paganesimo, bensì due eresie, quella degli gnostici cristiani e l’altra degli ariani…

“Più studio le religioni più sono convinto che l’uomo non ha mai adorato altro che non se stesso.”

Sir Richard Francis Burton


Dio conosce i nostri bisogni: ah… strano, non me n’ero accorto…

A volte quando scrivo post sulle religioni, in particolare quando gli argomenti trattano o fanno riferimento alla nostra chiesa cristiana (in particolare quella cattolica), ecco che vengo sommerso da decine e decine di commenti nella mail che vorrebbero smentire quanto dal sottoscritto pubblicato, senza però apportare valide argomentazioni, ma basando quel loro pensiero sul sentito dire o su quanto essi credono, senza la più minima riflessione, se ciò su cui basano quella loro fede, sia corretta o falsa…

Ma i messaggi più belli ricevuti sono quelli che provano in un qualche modo ad indottrinarmi, già… sperano di poter indirizzare il sottoscritto verso una possibile retta via, la stessa che secondo loro, da tempo ho smarrito…

Mi fanno sorridere, sì… sono come quei “Testimoni di Geova” che cordialmente incontri per strada e cercano in quei brevi minuti loro concessi, a spiegarti quale sia la giusta via da percorrere e di come non bisogna perdersi in altre dottrine, naturalmente… errate.

Ma posso assicurarvi che serve a poco cambiare fede, d’altronde sono tutte egualmente, ciascuna di loro non porta a nulla, se non a farvi illudere in un necessario benessere spirituale di cui non bisogno (in particolare quando ci troviamo moralmente giù oppure dobbiamo affrontare problemi di salute, anche familiari…) oppure per la speranza che dopo questa vita ve ne possa essere un’altra, certamente migliore di questa terrena…

Illusioni su illusioni, si prova a dare un senso a questa vita, ci si comporta “bene” con l’auspicio che così facendo ve ne possa essere un’altra migliore ed allora si inizia a credere a qualsivoglia stupidaggine (d’altronde va detto… c’è chi marcia su quelle idiozie da migliaia e migliaia di anni), c’è come dicevo… chi spinge affinché si creda in quegli esseri sovrannaturali e di conseguenza a loro, a quei loro templi, a quella cosiddetta “intercessione”, professano messaggi sul bene e il male (mi verrebbe da dire in maniera sarcastica: guarda da che pulpito viene la predica), provando in ogni circostanza a intimorirci, già… su cosa ci aspetta dopo la morte.

Ecco quindi che la maggior parte si rivolge a quelle entità superiori, ma non solo, prova anche con a parlare con i propri defunti sperando che almeno essi possano proteggerli ed aiutarli da lassù…

Lo dico senza alcuna presunzione… è veramente triste pensare che la nostra vita possa dipendere da un qualcosa di sovrannaturale, come se quel nostro libero arbitrio potesse casomai interessare ad un eventuale “Onnipotente”…    

Noi siamo qui su questa terra come gli insetti, come i delfini, come i leoni, le tigri, come i nostri cani, gatti, uccellini che tanto adoriamo e teniamo con noi in casa, niente di più, niente di meno, per quel Dio (che nulla centra con quello proposto dalle religioni…) siamo tutti eguali e mai e poi mai egli interverrà su quanto avviene nell’universo, ancor meno su di noi!!!

Ho letto alcuni post ricevuti da alcuni lettori (cattolici), che evidenziano in quei loro messaggi una profonda ignoranza sui temi affrontati da sottoscritto, sulle discrepanze raccontate sull’uomo Gesu, su sua madre, sulla divisioni principali della cristianità, sulla chiesa cattolica, su Maria Maddalena (nulla a che fare con Dan Brown e il suo santo graal descritto nel “Codici da Vinci“) e via discorrendo…

Ed allora, proverò in parole semplici a raccontare quanto è accaduto ( o quantomeno è possibile che sia accaduto…), provando con scritti alla mano (vecchio e nuovo testamento, vangeli apocrifi, manoscritti di qumran, etc…) a spiegare in quali modi ci hanno condotto fino a questo punto, per farci credere a tutte quelle loro idiozie cui puntualmente ogni domenica sottopongono i loro fedeli, dimenticando come il regno di Dio non sia ne lì e neppure al di fuori, ma bensì si trovi dentro ciascuno di noi…

Ah… proposito di quest’ultima frase: …interrogato dai Farisei su quando verrebbe il regno di Dio, Gesù rispose loro dicendo: il regno di Dio non viene in maniera da attirar gli sguardi, né si dirà: eccolo qui, o eccolo là, perché ecco, il regno di Dio è dentro di voi”!!!


Con la pretesa di sostituirsi a Dio…

Starete pensando… ma Nicola si è dato alla religione… o e stato fulminato per la via di Damasco???

In questi giorni mi è capitato di rivedere alcune film registrati… (tra cui la serie ultima trasmessa da Canale 5 sulla Bibbia, Religius… vedere per credere ed infine Le stazioni della fede) ovviamente resto sempre della mia idea, che è molto lontano da quegli insegnamenti limitati e istruiti da tutte le religioni…
In ognuno di essi purtroppo si cela quel profondo limite… quello volersi cioè considerare (rispetto ad altre religioni), uniche rappresentanti della verità, di quella conoscenza soprannaturale, compimento diretto della volontà di Dio!!!
L’umanità non è mai stata capace di comprendere quali valori deve saper prendere per buoni e quali di contro condannare ed in questo, nemmeno gli uomini portavoce di quegli insegnamenti, sono in grado di trasmetterne il vero messaggio…
Il più delle volte difatti, quegli insegnamenti (dei vari profeti), vengono distorti a seconda delle circostanze, facendo in modo che coloro che parlano per nome e conto di Dio, garantiscano o promettano paradisi per se o per i propri cari, adoperandosi a compiere quella volontà, ora da altri suggeriti…

Il vero messaggio che invece dovrebbe passare è quello dell’amore, della fratellanza, di quella sete e fame di giustizia… 

Nulla quindi centra con quel messaggio tanto richiamato da molti precettori… sulla volontà di dover contrastare gli altrui insegnamenti, giungere anche ad uccidere o a combattere eventuali infedeli, proponendo azioni autolesioniste, al fine di provocare nell’animo umano quelle azioni crudeli, che hanno quale obbiettivo, quello di colpire sempre vittime, indifesi e inermi…   
Dio non ha necessita di alcun appagamento umano… a Lui non serve alcun gesto ulteriore per imporre la propria volontà… e non esiste certamente uomo che possa sostituirsi nelle proprie azioni…
Dopotutto, se non si è in grado di dissetare se stessi, come si può credere di dissetare la verità di Dio!!!
Con quale presunzione si pensa di attuare la Sua volontà… non è Dio a chiedere all’uomo bensì è l’uomo che deve avere fame e sete di Dio, perché solo così (forse) egli potrà intervenire nelle loro vite…
A nessuno è chiesto di convertirsi, come nessuna religione può dirsi migliore delle altre, sono tutte perfette se ognuna di esse innalza il proprio cuore verso Lui, se fa in modo di spingere i nostri gesti verso il prossimo, aiutando e sostenendo chi soffre e sta male…
Amore per amore, più si da e maggiormente si riceverà… perché è in ciò che si rappresenta la vera gioia terrena… che potrà forse un giorno (se compiuta in modo sincera) compensata da quella eterna…

Ma c’è  una cosa che premia tutte le altre… saper donare se stessi agli altri, senza dover sperare di riceverne qualcosa in cambio…
Ogni parola diversa dalla nostra ascoltata, aprirà sempre di più i nostri cuori, ed ogni parola da noi data, farà in modo di trasmettere quella vera fratellanza…
Non ci sarà più differenza di pensiero, di colore di pelle, d’etnia, di religione e quant’altro che potrà dividerci da quella speranza, nella quale tutti saremmo eguali, uomini, donne e bambini uniti in quella unica fede chiamata speranza, così piccola da poterla sempre portare con noi… così grande da trasmetterla a tutto il mondo intero!!!
C’è bisogno del sacrificio di tutti ed oggi più di ogni altro momento, c’è la necessità di provarlo a cambiare questo creato, sperando così facendo, d’eliminare tutto quest’odio, alimentato proprio da chi ha, non solo la pretesa di sostituirsi a Dio, ma ha certamente interessi ben diversi da quelli voluti da Lui e di cui essi con grande animo, ci si proclamano figli…

Ma quale globalizzazione…

Sono anni che ci parlano della globalizzazione, dei suoi meravigliosi effetti, di quanto ciò avrebbe influito nelle culture e di come si sarebbero potuti unire i vari popoli della terra…  
Difatti, il termine globalizzazione indica quel fenomeno di crescita progressiva delle relazioni e degli scambi a livello mondiale in diversi ambiti, il cui effetto principale è propriamente una decisa standardizzazione economica e culturale tra i popoli e i luoghi del mondo.
Il termine, utilizzato dagli economisti a partire dal 1980 era riferito prevalentemente ad aspetti di profilo economico e cioè per quelle interazioni tra i popoli e le  grandi società, in attività di produzione e scambi commerciali..
Oggi, invece il fenomeno va inquadrato nei cambiamenti sociali, economici, tecnologici e politici, che avvengono su scala mondiale…
Nel campo economico la globalizzazione, ha rappresentato una integrazione economica tra i vari paesi, in particolare con l’abolizione delle barriere commerciali grazie all’aumento degli scambi internazionali… 
Le crescenti liberazioni del mercato, l’aumento delle privatizzazioni, le politiche liberiste, hanno modificato lo scenario internazionale, modificando i processi finanziari ed affermando così la presenza di imprese multinazionali nello scenario dell’economia mondiale.
Alla base della fase attuale di globalizzazione ci sono ragioni tecnologiche e scientifiche, a cominciare dalla rivoluzione informatica che ha ridotto enormemente il costo delle comunicazioni e dei trasporti, da ragioni politiche, con il crollo dei paesi socialisti avvenuto a partire dal 1989, da ragioni economico e culturali, con la crescente fiducia nel mercato in grado di risolvere automaticamente il problema della produzione e la distribuzione dei beni e soprattutto quegli interessi economici… che stanno alla base di questa visione.
Gli effetti economici e sociali della globalizzazione sono ampiamente dibattuti e controversi, in quanto da un lato, istituzioni come la Banca Mondiale, ritengono che la globalizzazione abbia portato ad una maggiore crescita a livello globale, migliorando l’economia e le condizioni sociali dei paesi in via di sviluppo, mentre di contro, altre organizzazioni quali l’Organizzazione Internazionale del lavoro, le associazioni ed i movimenti, hanno avuto una posizione molto critica, sottolineando come questa abbia creato un aumento delle disuguaglianze mondiali ed in alcuni casi… la povertà. 
Infatti, se il fenomeno della globalizzazione appare come un fenomeno economico-sociale inevitabile in quanto legato all’evoluzione della stessa società moderna, i contenuti delle politiche economiche di globalizzazione ed i loro effetti sociali su povertà e disuguaglianza, potrebbero essere governati e gestiti in maniera certamente più accorta e diligente.
Per cui oggi per globalizzazione, ci si riferisce non solo allo sviluppo di mercati globali, ma anche e soprattutto alla diffusione dell’informazione e dei mezzi di comunicazione, quali per esempio quelli in rete (con il Web), che oltrepassano tutte le frontiere nazionali e diventano diffusione e conoscenza immediata di temi internazionali.
Il termine, viene così utilizzato anche in ambito culturale ed indica genericamente il fatto che oggi ci si trova spesso a rapportarsi con le altre culture, sia a livello individuale a causa di migrazioni stabili, sia nazionale nei rapporti tra Stati.
Ovviamente la globalizzazione ha favorito lo sviluppo economico di alcuni stati, in particolare quelli industrializzati, dove attraverso il decentramento hanno ottenuto i maggiori guadagni e profitti.
Molti industriali infatti hanno deciso di spostare le loro industrie in paesi sottosviluppati, dove la manodopera ha certamente un costo inferiore, ma così facendo (se pur si è offerto un lavoro in quei paesi più poveri) le multinazionali non hanno permesso a quei paesi, di potersi sviluppare… 
L’unificazione del mondo, in un’ottica di mercato unico… non ha eliminato quelle disparità fra le varie zone del pianeta, anzi tali differenze sono di fatto aumentate, in quanto i meccanismi di un’economia che tiene conto solo dell’andamento del mercato e del profitto,  produce di fatto, notevoli danni alle specificità culturale, economica e sociale tra le varie aree della terra.
I problemi della globalizzazione sono per come dice la stessa parola… globali e quindi vanno risolti globalmente, facendo sedere tutti i rappresentanti degli Stati intorno ad un tavolo e provando a trovare quelle soluzioni che soddisfino tutte le parti in causa: chiaramente ognuno dovrà rinunciare a qualcosa, in quanto non è più pensabile risolvere un problema globale, continuando con gli egoismi nazionalisti o con le classiche politiche protezionistiche, dando luogo ad alzare barriere non solo fisiche ma culturali, religiose e sociali, allontanando così sempre di più, il sogno di un mondo finalmente unito…