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"Imprenditori" rapaci!!!

Cerco sempre di calmare quest’ansia che mi si innesca ogni volta che cammino e mi guardo intorno, ogni volta che salgo le scale, prendo gli ascensori, osservo dai balconi e quando strusciando le suole su zerbini, supero le soglie di quegli ingressi. 

Non posso fermare un rimuginio d’anima perenne su come sono stati e ancora oggi vengono realizzate le nostre costruzioni e se poi ho qualcuno a portata di parola, riesco con grande difficoltà a trattenermi dal raccontare sul come si tirano su quegli appalti, quelle enormi strutture fatte di piani, balconi e coperture. 

Non è un senso di colpa universale che mi pervade, né un riscatto morale verso chi è stato cassato dalla memoria del sentiero della storia, non riesco a non pensarci, ho sempre questo vizio, una vera perversione, già, non riesco a dimenticare come funziona il ciclo del cemento quando vedo una rampa di scale, come non mi distraggo nell’osservare quelle impalcature verticali mal realizzate, no… non riesco a far finta di nulla. 

Penso a tutto, anche a quella semplice malta e alla cazzuola che la genera con quel suo movimento, penso persino ai calli che genera il manico di legno del frattazzo usato sino allo stiramento del polso per spianare l’intonaco. 

Sarà forse che chi nasce in questa terra ha un rapporto con alcune sostanze in modo singolare, forse unico, un legame che altrove non potrebbe che essere diverso. 

Non tutta la materia difatti viene recepita allo stesso modo, già da noi in meridione il cemento è l’elemento portante e non esiste impero economico del sud che non abbia visto il passaggio nelle costruzioni. 

Appalti, gare d’appalto, cave, cemento, inerti, malta, mattoni, impianti, mezzi d’opera, operai rappresentano l’armamentario dell’imprenditore italiano è quest’ultimo vive quel proprio impero costruito quasi sempre dal nulla (grazie non certo alle proprie capacità imprenditoriali, ma soprattutto beneficiando di quel sostegno personale e finanziario offerto loro in cambio d’interessi più generali) quasi fosse il proprio “principato” o dovrei dire un feudo offerto ad egli come semplice “valvassore“!!!

Potremmo immaginare questo imprenditore con la sua valigetta, simile a quella che qualche anni fa produceva quelle famose macchinine, dalla quale aprendola escono  micro betoniere, nano escavatori, terne, autocarri, gru e ovviamente operai lillipuzziani…

Se dovessimo pensare a molti di quei nostri imprenditori siciliani, dovremmo immaginarli così… con quella valigetta,  pronti a volare per diventare “prenditori”, potenti e vincenti!!!

D’altronde questo è il mestiere più semplice per far soldi nel più breve tempo possibile, acquistando fiducia in quegli ambienti mafiosi, assumere persone consigliate per diventare voto di scambio durante le elezioni, accaparrarsi finanziamenti, moltiplicare il proprio volto e soprattutto la propria presenza in quel proprio territorio. 

Ha un talento di quel cosiddetto “prenditore” e cioè quello di essere nello stesso tempo mediatore e rapace, egli possiede la pazienza del certosino compilatore di documentazioni burocratiche, di attese interminabili, di autorizzazioni sedimentate come lente gocce di stalattiti pere poi uscire gli artigli, quel talento rapace capace di planare su terreni insospettabili, sottraendoli per pochi quattrini e poi serbarli sino a quando ogni loro centimetro ed ogni bruco divengono rivendibili a prezzi esponenziali. 

L’imprenditore rapace sa come usare becco e artigli, d’altronde chi c’è dietro di loro accorda il massimo credito, e non mi riferisco ad istituti finanziari o banche, no queste ultime necessitano di garanzie valide ed essi, questi prenditori, di fatto non possiedono nulla, quantomeno nulla è di loro, ecco perché si ha la necessita che vi sia qualcuno “celato” chi garantisca per quella sua società!!! 

Io so bene come viene costruito il nostro Paese, in particolare la nostra regione che presenta ribassi folli oltre il 30%, ne ho le mani in pasta, conosco la maggior parte delle imprese ed i progetti da realizzarsi con quegli pseudo “miglioramenti“, ma non solo, so bene la provenienza degli inerti e da dove essi vengono prelevati per essere utilizzati in quelle costruzioni…

Si sa… i vantaggi che hanno queste ditte e attraverso di essi quei loro committenti sono infiniti; gli inerti vengono saccheggiati portati via abusivamente, mentre le ditte d’estrazione autorizzati per sottrarre quantità minime, in realtà mordono e divorano intere montagne. 

Quintali e quintali di massi e pietrisco a basso costo, finiscono per partire da quei luoghi. 

Sono inerti a costo zero, montagne e colline sbriciolate che vengono impastate nel cemento per finire ovunque.ma non solo, oltre ad aver guadagnato dall’estrazione abusiva, queste imprese creano luoghi per nascondere i propri rifiuti, altro denaro quindi che si somma per rendere le proprie ditte ancor più competenti e al servizio in subappalto delle migliori holding di costruzioni in circolazione. 

Ecco perché quasi tutto intorno a noi ha al suo interno quel veleno, ma si sa… non accadrà nulla sin quando quelle strutture non inizieranno a deteriorarsi ed allora sarà così che forse qualche operaio, intervenuto per le necessarie riparazioni, e nel respirare quelle polveri, chissà dopo qualche anno, qualcuno incolperà per il suo cancro la malasorte. 

Si comprendono i motivi per cui oggi alcune ditte rispetto ad altre sono capaci di stravincere per prezzi e qualità, perché ogni vantaggio viene scaricato sulla gestione della manodopera e sulla scadente qualità delle forniture e dei materiali. 

Ecco in quali modi questi individui si trasformano in manager da auto e barche lussuose (tutte da pagare…), in assalitori di gruppi commerciali, in acquirenti di imprese e società di produzione, ma prima di tutto questo e dietro tutto questo c’è come sempre il cemento, le ditte in subappalto, gli inerti, i noleggi, i trasporti ed i furgoni stracolmi di operai che lavorano senza sosta ed a volte scompaiono al mattino, abbandonati in qualche strada secondaria, dopo esser violentemente caduti da qualche ponteggio di cantiere, realizzato non a norma. 

Non bisogna quindi meravigliarsi di nulla, in fin dei conti è’ questo lo spessore dei nostri imprenditori, peraltro è lo stesso su cui poggia ahimè l’economia, la politica e soprattutto la corruzione nel nostro Paese!!!

"Prenditori" ai tempi di Salvi e "prenditori" oggi!!! Già… un po’ di anni son passati, ma basta osservare per la città e ci si accorge come nulla sia cambiato!!!

Certo, la necessità di affrontare le molte implicazioni prodotte dalla pandemia ha costituito per quei cosiddetti “prenditori” una “prova da stress”, costringendo molti di loro ha cambiare parte di quei loro business…

D’altronde va detto, questi pseudo “imprenditori” non possiedono minimamente alcuna capacità o iniziativa d’impresa e se non fosse che è proprio grazie a quel oleato sistema corruttivo e clientelare, fortemente legato alla criminalità organizzata che permettere loro attraverso gli apparati politico/burocratici di aggiudicarsi la maggior parte degli appalti, sì… difficilmente sarebbero riusciti a superare un momenti difficili come quello appena trascorso… 

Difatti, mentre in molte regioni d’Italia la maggior parte delle imprese hanno chiuso i battenti ( e mi riferisco a società che erano sul mercato da oltre mezzo secolo… ), viceversa da noi, le stesse società – i cui nomi sono stati negli anni legati a vicende giudiziarie – si ritrovano oggi presenti sul mercato e stranamente ancor più floride di prima, quasi che quell’essere stati marchiati dalla magistratura, abbia assegnatogli a loro nuove facoltà, tra cui quelle di aprire porte che fino a qualche tempo fa gli erano state precluse… 

Se andiamo poi ad analizzare nel dettaglio quanto accaduto, ci si accorge come molte di loro si sono coalizzate e quindi quel coretto spirito imprenditoriale di competizione, oggi è andato scomparendo, anzi posso aggiungere che non esiste più tra loro più alcuna concorrenza, in quanto il più delle volte affrontano insieme gli appalti o in molti casi, essi stessi rinunciano per favorire l’impresa amica… 

Qualcuno potrebbe pensare che quanto sopra sia stato dovuto all’esigenza di affrontare queste occorse sfide e che quindi le misure organizzative messe in atto siano state necessarie per rispondere a una situazioni imprevista qual è stata la pandemia, ma credetemi non è così… 

Quanto attualmente in atto, serve esclusivamente a non farsi la guerra, perché gli interessi economici e finanziari vengano prima di tutto ed anche forse perché questi rappresentano gli ordini ricevuti dall’alto hanno e se qualcuno di loro pensasse di fare diversamente, sono certo che soccomberebbe in maniera definitiva nel giro di pochi mesi!!! 

Ed allora come si dice, l’unione fa la forza, già… “uno per tutti e tutti per uno”, affinché nessuno resti deluso, niente più liti e tutti così possono crescere in maniera equivalente, ma soprattutto, la circostanza sicuramente più importante è quella che il sistema resti di fatto inalterato, sotto il loro controllo, già… nessuna ingerenza esterna è permessa! 

Il bello è che sono in molti ad aver chiuso gli occhi, fanno finta di non vederli, anzi no… fanno di peggio, li definiscono “Imprenditori“??? 

Ma per favore, diceva bene il Colonnello Manno, questi nostri imprenditori sono soltanto “ladri di futuro“, aggiungendo inoltre che più che imprenditori, andrebbero definiti con il loro nome: “Prenditori”!!!

Peraltro, come non ricordate le parole dell’ex Procuratore di Catania Giovanni Salvi anch’egli sulla stessa linea del Colonnello, affermando come quegli imprenditori di allora ( che poi sono gli stessi di oggi…) erano esclusivamente dei “rapaci”!!!

Difatti, osservando quanto sta accadendo, come dare torto a quelle parole…

Imprenditori??? No solo "ladri di futuro"…!!!

Un’altra Operazione condotta dalle forze dell’ordine, Carabinieri, G.I.G.O. (GdF) in collaborazione con la Procura di Catania (nella persona del nuovo Procuratore Distrettuale, Dott. Carmelo Zuccaro).

Imprenditori??? No soltanto “ladri di futuro“… con queste parole… sono stati definiti alcuni nostri imprenditori dal Colonnello Manno!!!
Li ha chiamati non solo “ladri di Futuro” ma ha anche aggiunto… più che imprenditori, andrebbero definiti “Prenditori”…
Ricordate… l’ex Procuratore di Catania, Giovanni Salvi, li aveva definiti “rapaci” e come dargli torto…
Molti nostri conterranei appartenenti a quella categoria dei cosiddetti “imprenditori” dimostrano infatti di possedere esclusivamente quell’unica capacità, concentrata nell’interesse di racimolare denaro… anche perché in loro non vi è alcuna presenza di competenza, preparazione e professionalità!!!
Sono come i personaggi di quel film… già forse pochi sanno che “ladri di futuro” è stato anche una pellicola cinematografica, nella quale si raccontava l’esperienza di tutti i giorni di alcune persone comuni…
Gente che tentava di sopravvivere… appunto “ladri di futuro“, perché rubavano al domani quello che non avevano subito…
Erano tutti personaggi che coltivavano la speranza di diventare celermente qualcuno, ma dove alla fine, ognuno di essi, trascorreva in modo banale la vita di tutti i giorni… quell’abitazione dove passare le proprie  giornate, che il più delle volte, scivolavano troppo in fretta ed altre volte… non passano mai!!!
Un desiderato futuro… che ahimè resterà per troppe volte immaginario, quasi fosse un luogo lontano ed irraggiungibile…
E allora a quei personaggi, non resterà altro… che rubarlo quel futuro!!!
Ecco quindi come ognuno di loro si adegua e si perfeziona in un qualcosa che possa concretizzare quei loro sogni, costi quel che costi… anche se per fare ciò… si dovrà commettere qualcosa d’illecito!!!

Debbo aggiungere di aver provato in quella frase del Colonnello, quasi lo stesso rammarico per quanto sta accadendo…

E’ stato difatti da parte sua… molto “nobile” voler esprimere con quelle sue parole, il disagio percepito… 
In quelle parole vi è difatti insito quel sentimento onesto di chi vorrebbe questa terra radiosa e con un futuro pieno di speranza…
Lontano quindi da quella dura realtà che  lo porta purtroppo quotidianamente a scontrarsi con quelle mentalità imprenditoriali che nulla possiedono e anzi mettono in campo, abituali comportamenti vessatori a dispetto di quanto prevede la legge!!!
Anche Papa Francesco si era rivolto agli imprenditori con queste parole:“Siete chiamati a tutelare la professionalità, e al tempo stesso a prestare attenzione alle condizioni in cui il lavoro si attua, perché non abbiano a verificarsi incidenti e situazioni di disagio. La vostra via maestra sia sempre la giustizia, che rifiuta le scorciatoie delle raccomandazioni e dei favoritismi, e le deviazioni pericolose della disonestà e dei facili compromessi. La legge suprema sia in tutto l’attenzione alla dignità dell’altro, valore assoluto e indisponibile. Sia questo orizzonte di altruismo a contraddistinguere il vostro impegno: esso vi porterà a rifiutare categoricamente che la dignità della persona venga calpestata in nome di esigenze produttive, che mascherano miopie individualistiche, tristi egoismi e sete di guadagno”…

Sì… belle parole… ma i fatti dimostrano purtroppo tutt’altro e cioè che questi tipi di comportamenti sleale, hanno permesso di realizzare “vantaggi” sulle altre concorrenti, permettendo così d’aumentare i propri guadagni e di contro causato evidenti perdite a chi, quel rispetto degli adempimenti l’aveva realizzato…

Il bello è che a questi imprenditori “parassiti” è stata data anche la possibilità (tramite i condoni) di “ripulirsi”, permettendo ad essi ufficialmente, di rientrare dalla porta principale…
Non contano quindi i reati commessi, quelle bancarotte fraudolenti patrimoniali e documentali  oppure l’aver distratto e/o occultato beni e denaro dalle casse della società… o anche aver commesso disastri ambientali, inquinamenti, traffico e abbandono di rifiuti pericolosi, omesse bonifica o anche l’eventuale impedimento dei controlli… sono tutti sotterfugi, che hanno avuto quale finalità, quella di creare esclusivamente fondi neri…
Ciò che resta da quanto sopra è una vera tristezza!!! 
Che non venga quindi in testa a qualcuno di parlare di morale o dignità, quella è stata calpestata tanto tempo fa, ormai non esiste più, si è persa strada facendo… per colpa della mala-politica, della corrotta burocrazia, di quella collusa amministrazione e di tutti quegli imprenditori dediti a cosa nostra… 
Ma soprattutto la maggiore responsabilità ricade proprio sui cittadini i quali, con la loro ignoranza (legata ad impauriti silenzi) ha acconsentito che quanto sopra, potesse compiersi tranquillamente…
L’ignoranza d’altronde è proprio ciò che i potenti cercano di inculcare nei cittadini deboli per poterli meglio controllare ed è soltanto attraverso il confronto, la divulgazione e l’informazione, che si potrà definitivamente contrastare quel pensiero omertoso, affinché quest’ignoranza tanto presente, possa finalmente essere… sconfitta!!!
Sono in molti a vedere l’impresa privata come una tigre feroce, da uccidere subito, mentre altri la vedono come una mucca da mungere e sono ancor di meno coloro che la vedono per come è nella realtà e cioè “un robusto cavallo che, in silenzio, traina un pesante carro”…

Un grazie di cuore allo Stato e alla ARS: boom di benessere in Sicilia!!!

Vi è una totale incapacità a comprendere i reali problemi di questa terra e si cerca sempre di addossare questa propria inadeguatezza, attribuendoli ad aspetti terribili, alla crisi in corso e ad altre ben futili motivazioni…

Ecco quindi le colpe date ai… mercati finanziari, alla moneta unica, alle guerre in corso, all’immigrazione, ai vincoli imposti dalla CE, alle regole speculatrici delle banche, al terrorismo, alla lotta alla criminalità organizzata e via discorrendo…
Ci si illude sempre che grazie a questi pretesti ed in virtù di non so quale miracolo, all’improvviso si ci ritrovi fuori dalla crisi… 

Gli italiani da sempre sperano che ci sia qualcuno che li tira fuori dai guai… un tempo vi era chi credeva in Mussolini, poi in Andreotti, Craxi, il Cavaliere, quindi Prodi… Monti… ecc…ecc… 

E’ una particolarità del tutta italiana, quella che porta sempre a voler sperare… vittime di quella forma di dipendenza nella quale siamo da sempre ingabbiati e che fa in modo che nulla possa cambiare…
Qualcuno ci ha provato a cambiarlo questo stato di cose… l’Ing. Mattei, il Presidente Aldo Moro, i Giudici Falcone e Borsellino ed abbiamo visto come tragicamente si sia conclusa quella loro esperienza…

Lasciate ogni speranza, o voi che entrate“, difatti… sperare di entrare in questo sistema per modificarlo è soltanto una pura follia!!!  

Riprendendo i numeri (e non le propagande o frottole per come dir si vuole, che ogni ogni giorno ci vengono raccontate…) dei primi tre mesi dell’anno, si scopre come in Sicilia, siano scomparse dal tessuto produttivo circa 20.000 aziende (per l’esattezza sono 23.294…) contro nuove aperture per circa 3.800… 
Ovviamente l’analisi non tiene conto di tutte quelle che oggi sono in stato fallimentare/liquidazione o che sono sottoposte a sequestro/confisca e che –vista l’ormai acclarata incapacità operativa fin qui dimostrata– rappresentano quel ulteriore numero di società, che a breve andranno ad accrescere il numero di quelle ormai estinte!!!
Lo studio è stato realizzato da Confimprese, ed elabora le aperture e le cessazioni nel primo trimestre di quest’anno, ho letto inoltre che i dati sono stati presentati in un convegno (nel nostro capoluogo) dal titolo: sviluppo e azione – Strategie per il progresso della Sicilia…

Una premessa bellissima… che rapportata ai dati presentati… e come dire al “Palermo Calcio” che si è appena salvato dalla retrocessione (da catanese sono veramente felice per i miei amici palermitani e per tutti i Siciliani che amano lo sport…) che l’anno prossimo la squadra vincerà lo scudetto!!!

Comprendere innanzitutto quali motivi hanno causato la chiusura in questi anni di migliaia e migliaia di società, dovrebbe essere il primo obbiettivo; tentare quindi di mutare quelle produzioni superate in nuove o più ricercate (per destinazioni di mercato) potrebbe rappresentare il secondo punto determinante…
Riutilizzare le aree industriali, artigianali, commerciali in qualcosa di rinnovato, puntando verso nuovi prodotti d’avanguardia o appartenenti al marchio “made in Sicily”, ancora tanto ricercati nel mondo…
Puntare verso una maggiore riqualificazione dei nostri prodotti agroalimentari tipici siciliani, rappresentanti della migliore qualità e tradizione della nostra terra…
Bisogna ridare credito agli imprenditori onesti o ai tanti aspiranti che vogliono iniziare una nuova attività…
Lo Stato deve farsi promotore e garante presso le banche, affinché eroghino in maniera celere quanto necessario a quei soggetti che intendono iniziare in maniera seria una alternativa professionale, senza dover però rischiare di ritrovarsi un cappio al collo per tutta la loro vita, a causa di quelle tante firme poste nei moduli per le varie richieste di finanziamenti…
Dopotutto se gira poco denaro non si pagano nemmeno le scadenze… difatti in Sicilia nel 2015 i protesti ammontano a 67 milioni di euro e tra titoli, assegni, cambiali, ecc… si corre sempre di più il rischio di aver alimentato in questi anni, quel mondo parallelo dell’usura…
Certo, se poi assistiamo a come i maggiori referenti di quelle importanti realtà produttive (Camera di commercio, Confindustria, Ance, ecc…) siano stati da parte delle procure posti a procedimenti giudiziari, capiamo perfettamente quanto sia difficile uscire da questa situazione…

Le soluzioni per risolvere questa crisi ci sono… ma per applicarle servono persone capaci… e questo purtroppo rappresenta ancora oggi… il nostro più grande problema… se si vuole procedere con la  volontà di cambiare pagina…
Eliminare radicalmente quel modo subdolo di procedere, fatto di collusioni, protezioni, favoritismi, clientelismi, scambi di favori, richieste personali… di cui noi tutti siamo ben a conoscenza, anche se il più delle volte, facciamo finta di non saperle queste cose… o meglio ne prendiamo atto come se queste capitano soltanto agli altri… dimenticando quelle che giornalmente andiamo compiendo!!!   

Se per un istante (chi oggi ha il potere di farlo…) si sedesse seriamente a lavorare insieme ai propri colleghi… (invece di pensare esclusivamente a salvaguardare la poltrona nella quale si è seduti…) ecco che (forse) pian piano, qualche proposta inizierebbe a concretizzarsi…
In ogni caso… ci si potrebbe altresì affidare a consulenti professionali esterni (mi riferisco a consulenti “capaci” e non a quei consueti “rapaci” e abituali “amici degli amici” che hanno come fine quello di perseguire propri vantaggi personali e finanziari…), che possono modificare l’indirizzo fin qui negativo !!!
Il premier Renzi ha parlato di 12 miliardi di euro per la Sicilia…
Speriamo che almeno questa volta, non sia soltanto la mafia a ringraziare!!!

Occupazione: emergono i numeri… del lavoro irregolare!!!

E’ vero…

Bisogna dare meriti alla riforma di questo governo sul mondo lavoro…
Infatti, gli sgravi fiscali per le nuove assunzioni, ha permesso di modificare quel trend negativo e sta invertendo i numeri in positivo, di quanti oggi stanno trovando una occupazione …
Ma quanto stiamo assistendo è come si dice “tutto oro colato” o forse si nascondono al suo interno, quei valori, da sempre falsati… e che ora finalmente, trovano quella giusta collocazione??? 
Cosa intendo dire???
L’INPS nel dare in tutti questi anni (correttamente) i numeri di quanti fossero collocati… prendeva come riferimento, coloro che erano in possesso di un contratto di lavoro (a tempo indeterminato, determinato, a progetto…), mentre di contro, la realtà (come tutti sanno e fanno finta di non sapere…), era che, in molti, pur lavorando (anche e non solo 8 ore al giorno), risultavano di fatto… disoccupati, precari, apprendisti, ecc… tutti meccanismi fuorvianti, che nella sostanza, avevano l’obbiettivo per alcuni lavoratori di utilizzare quegli interventi di sostegno (Cig) per fare ulteriore cassa e di contro per l’appaltatori/industriali (il bello è che questi… hanno il coraggio di farsi chiamare “imprenditori”) di evitare non solo i pagamenti fiscali e previdenziali, ma d’incidere anche sulla paghe giornaliere, che non solo non vengono rispettata (o equiparate) a quella previste nei contratti nazionali, ma risultano essere defalcata anche di quelle maggiorazioni dovute ad assegni familiari, straordinari e quant’altro…

Ed è il motivo per cui ancora oggi, molti di questi nostri “rapaci imprenditori“, continuano ad avere nel proprio organico personale a nero… giovandosi, a causa di questa crisi in atto, di quella specializzata manodopera a un prezzo basso, dovuto all’alta concorrenza generata da tale decadimento…

Inoltre, si è potuto sfruttare questi lavoratori, concentrando al massimo le loro capacità, senza dover rispettare, quanto previsto dagli adempimenti sulla sicurezza, gli orari di lavoro ed in particolare, da eventuali liquidazioni sopraggiunte per fine lavori o per problemi emersi durante la gestione degli appalti in corso…
Infatti, il più delle volte… a questi lavoratori, non viene riconosciuto nulla, anzi, non di rado… debbono passare mesi, prima che il lavoratore possa ricevere quanto ancora lui spettante!!!
Ieri sera, ascoltando i Tg nazionali, ho sentito dire che sono 319 mila i contratti a tempo indeterminato in più (nei primo otto mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo nel 2014) e che la differenza tra i nuovi contratti a tempo indeterminato e quelli cessati, sono in positivo di circa 90.000 unità…
A quanto sopra, bisogna aggiungere, tutte quelle trasformazioni (contratti a termine) a tempo indeterminato, per un totale complessivo di contratti fissi in più –soltanto nei primi 8 mesi– di ben 425.000 unità…
Certamente un dato incoraggiante, ma che non dimostra concretamente quella svolta produttiva conclamata per il nostro paese… o meglio, non sono questi i valori con cui confrontarsi rispetto alla crescita economica del paese, che dimostra ancora oggi, di viaggiare su parametri irrisori, di poco più del 0,5% rispetto alla media europea e con una sfiducia degli investitori (non solo per il nostro paese, ma anche nei riguardi, delle altre nazioni europee ed asiatiche) che lascia un indice di borsa… sempre più in rosso!!!

Quindi, in definitiva, ciò che finora si è realizzato… è l’aver esclusivamente regolarizzato un buon 75% di quei contratti irregolari, posizioni lavorative che non avevano parvenza ufficiale, ma che di fatto, costituivano un traino per quella economia sommersa ed illegale…

Indubbiamente (in questi vent’anni) vi sono state forti responsabilità…. da ricercarsi in quanti, hanno propriamente permesso che ciò accadesse…
Mi riferisco al numero esiguo dei controlli sul territorio, alle ridotte capacità operative degli stessi ispettori (il più delle volte debbono muoversi con le proprie autovetture o anticipare di tasca propria le spese… per poi dover attendere eventuali rimborsi da parte dei propri enti che il più delle volte non arrivano…), ai sindacati, già quegli uomini che operano quotidianamente con il mondo del lavoro e che hanno la possibilità concreta di ricevere quelle confidenze da parte dei loro iscritti, i quali evidenziano verbalmente alcuni comportamenti irregolare dei propri datori di lavoro, ed infine… le Stazioni appaltanti o quei committenti privati il più delle volte grosse società “general contractor”, che nell’affidare i lavori, dovrebbero, non solo prima dell’inizio dei lavori, ma durante l’esecuzione, verificare in maniera precisa e puntuale, tutti quegli adempimenti previsti dalle normative vigenti… 
Ed allora… prima di fare proclami o di mettersi al petto “coccarde” immeritate, bisogna saper leggere le cause che hanno determinano quei propagandistici eventi…

Le motivazioni sono da ricercarsi altrove.
Infatti, alcuni “furbetti” imprenditori, proprio per usufruire di quegli incentivi ora concessi dall’art. 12 della legge di stabilità “Sgravi contributivi per assunzioni a tempo indeterminato” (hanno provveduto all’inizio dell’anno a licenziare “ufficialmente” alcuni loro dipendenti) ed ora… attesi i tempi tecnici necessari (sei mesi), si sta procedendo alle riassunzioni…
A questi, si sommeranno anche quanti, erano stati messi a suo tempo in lista d’attesa e che ora (provvisoriamente o almeno per i prossimi tre anni), troveranno una fissa collocazione e nel contempo permetteranno a questi imprenditori, di usufruire degli sgravi fiscali previsti (speriamo di non doverci ritrovare -2018/2019- a dover contare il numero dei licenziamenti –dal sottoscritto ora previsti–  ma di cui si dirà… essere del tutto inaspettati).

Comunque (tanto per ricordarlo), la situazione non è tra le più incoraggianti, infatti, nella classifica degli stipendi europei (dati Ocse) l’Italia si trova al nono posto, con una retribuzione media annua lorda di circa 28.000 euro ma soprattutto con un divario delle retribuzioni -tra operai/impiegati e dirigenti/ quadri- ancora troppo ampio, ma c’è ahimè una cosa… che da ancor più fastidio di questa grave crisi occupazionale… è vedere giornalmente, come una parte di questo nostro “sudore” ( regolare o irregolare che sia) occorra… ancora a mantenere tutti quei signori… seduti lì, su quelle vergognose poltrone!!!

Presidente Mario Fontana…, dia un taglio a questo increscioso stato…

Egr. Dott. Mario Fontana (Pres. dei Beni confiscati del tribunale di Palermo, in sostituzione della Dott.ssa Saguto), prendo spunto da un suo omonimo… (il grande Lucio…) per rappresentare graficamente quanto si sta vivendo nel ns. capoluogo…
La gestione da poco affidata alla sua persona, non rappresenta certamente una delle migliori condizioni cui lei forse aspirava, ma forse, questa gravosa responsabilità affidatale, potrebbe rappresentare un incentivo al compito cui è stato assegnato…
Quanto mi auguro con il suo intervento è racchiuso in un piccolo ma profondo gesto, in quel “taglio” con il passato, con quel sistema che ha dimostrato essere totalmente fallimentare…
Certamente, dovrà attendere le indagini della procura di Caltanissetta e in seguito, potrà analizzare in maniera chiara, il quadro della situazione, le falle presenti all’interno di questo sistema ed infine, valutare quali provvedimenti adottare…
Che il sistema non ha funzionato è ormai cosa accertata e sperare che si passi in tempi celeri a risolvere tutti problemi è un’utopia…
Ho letto inoltre che anche il Csm ha aperto un fascicolo in prima commissione, per verificare se ci siano stati gli estremi per un’eventuale azione disciplinare (a prescindere da possibili responsabilità penali), tali da esonerare definitivamente la permanenza dei magistrati coinvolti…
Adesso Lei, ha il compito arduo di ricostruire l’immagine di legalità di questo sistema giudiziario, in particolare quello della gestione dei beni confiscati…
Non serve a noi sapere che alcuni dei protagonisti dell’inchiesta in corso, stanno lasciando i loro incarichi… ciò che importa, è sapere che verrà limitato l’ingresso a quegli incarichi (amministratori giudiziari) a familiari/parenti, di altrettanti magistrati. 
Analoga situazione deve essere fatta per i consulenti: si dovrà provvedere a realizzare un registro professionale trasparente, cui si attingerà attraverso evidenze pubbliche, soggetti in possesso dei requisiti richiesti che si propongono mediante propria candidatura,  per poter ottenere così, un eventuale incarico…
Non può essere più un’affidamento demandato ai giudici, che poi si è scoperto, assegnare questi, ai soliti… “amici degli amici”.
Gli affidamenti, devono essere dati a soggetti, che hanno dimostrato (attraverso incarichi conferitigli nelle loro precedenti amministrazioni), di aver fornito prova di lealtà, capacità professionale, libertà morale, ecc… e soprattutto, che abbiano provato, di aver migliorato la situazione ricevuta e che quanto da loro svolto… non sia servito esclusivamente a prosciugare il consistente patrimonio societario, con l’unica finalità, di essere riusciti a mandare in fallimento/liquidazione le società loro consegnate… 
Dopotutto in questo, sono già bravissimi di loro, quei cosiddetti “amministratori rapaci”, a cui proprio il ns. ex Procuratore di Catania, Dott. Giovanni Salvi (ora trasferito alla Procura generale di Roma), si era rivolto, manifestando per essi, il proprio rammarico…
Adesso, bisogna trovare i nomi dei sostituti, per quanti hanno richiesto ora il trasferimento…
Trattasi di soggetti poco disposti oggi all’incarico, visto l’alto polverone che con l’inchiesta è stato alzato… ma soprattutto, la difficoltà maggiore sta nel verificare le posizioni di quanti, a tutt’oggi, sono rimasti ancorati alle loro poltrone, le stesse che avevano permesso “indirettamente o direttamente” di partecipare a quegli imbrogli, senza mai denunciare gli abusi…
Centinaia di migliaia di euro che hanno fatto “gola” a tutti e che ne hanno condizionato i silenzi… 
Già, zitti tutti…, in particolare quanti con quelle particolari funzioni di collaboratori, gravitavano intorno a quei magistrati e/o amministratori… ora inquisiti!
Regali per tutti, anche importanti… come per esempio, auto di grosse cilindrate rivendute loro a prezzi fuori mercato, oppure telefonini di ultima generazione e ancora, l’uso privato di alcune auto prestigiose, prese in consegna direttamente da quelle stesse concessionarie sottoposte a sequestro…
Tutte situazioni, monitorate e intercettate, che hanno dimostrato come questo sistema fosse ben “lubrificato”, proprio per evitare che qualcuno tra essi, potesse rimanere insoddisfatto e con il tempo iniziare a lamentarsi!
Ed allora, Presidente Fontana, a completamento di quanto riportato sopra, le suggerisco una frase che dice… “certe volte per avere un futuro migliore… bisogna dare un “taglio” netto con il passato…“.
Quindi… buon lavoro!

Imprenditori (amministratori)… fortemente rapaci!!!

Quando si parla di dissesti societari, di crisi economica, d’imprenditori non più capaci di assolvere alle proprie obbligazioni o a quella interminabile lista di pagamenti… tra Stato (contributi, imposte, tasse varie..), pagamenti vari (banche, utenze, forniture, spese) o personale dipendente (impiegati e operai), ecco che il più delle volte…, per molte di queste società, questa è una condizione alla quale essi per primi, preferiscono indirizzarsi, un collaudato meccanismo nel quale la prima regola è “non pagare” e procedere così verso la chiusura societaria…
In particolare, nel far ciò, ci si dimentica di coloro, che nel corso degli anni, hanno permesso proprio a queste società di poter crescere…
A causa di quanto sopra, anche i cosiddetti indotti… sono tra i primi a pagarne le conseguenza… e purtroppo, il più delle volte (a causa dei debiti realizzati per soddisfare le commesse richieste), sono costrette a fallire…
Ciò che in molti infatti non dicono è che il più delle volte, questi fallimento o eventuale richieste di ammissione alla procedura di concordato preventivo, costituisce una iniziativa preparata a tavolino…, che da atto a quella procedura d’incamerare la maggior parte dei fondi e dirottarli così verso ben noti paradisi fiscali o reinvestiti in nuove società (quasi sempre intestate a prestanome), appositamente costruite per realizzare, nuove ed insolite, metodologie illecite…
Per cui, nei casi più frequenti, il tracollo finanziario, non è da attribuirsi ad una errata gestione o a scelte squilibrate da parte dell’amministratore (o dei suoi soci…), ma, ad una irregolare tenuta delle scritture contabili, che hanno realizzato negli anni, costi fittizi, canalizzando di fatto la società verso periodi più o meno lunghi e tra difficoltà economiche, frutto di quelle premeditate procedure gestionali, che dovevano realizzare cospicue perdita del capitale sociale con la conseguente determina, del crack societario…
Si dice sempre che l’amministratore dovrebbe avere comportamenti conformi alla diligenza del buon padre di famiglia, dovrebbero gestire cioè la propria società, con oculatezza, intervenendo quando necessario in maniera tempestiva e contrastando quelle crisi a cui l’azienda dovesse trovarsi… e soprattutto avendo quale unico obbiettivo, quello di salvaguardare sempre la continuità aziendale… e non, come di solito viene realizzato, esclusivamente per ottenere il massimo profitto,
E’ onere quindi degli amministratori, vigilare affinché l’andamento della gestione, garantisca tutte quelle misure atte ad impedire o a contenere, eventuali perdite patrimoniali della società stessa…
Belle parole certo…, ma la verità e tutt’altra… e chi ha avuto modo di approfondire (attraverso gli incarichi professionali ricevuti), quanto avviene all’interno di una di queste società, ecco che allora sa benissimo di cosa parlo…
L’irregolare tenuta delle scritture contabili, sommate alla mancanza di adeguati controlli, rappresenta la prima faccia di quella collaudata medaglia, che porta al declino delle società, mentre la mancanza di pene severe sommate all’esiguo e inefficace risarcimento richiesto all’amministratore ( per aver tenuto gli atti contabili in modo sommario) rappresenta la seconda faccia di quella medaglia, a cui proprio alcuni gli studi, commercialistici e legali, sanno di poter contare…
Per cui succede che, gli adempimenti obbligatori previsti dalla legge a carico degli amministratori di una società, mi riferisco in particolare alla tenuta regolare e completa tenuta delle scritture contabili (secondo principi di chiarezza e veridicità), il più delle volte, non viene vista come una violazione, anzi proprio nei casi in cui la società dovesse giungere al fallimento, farebbe sembrare del tutto legittimo, la valutazione per la quale, non esista una vera e propria responsabilità da parte dell’amministratore della fallita, soprattutto qualora l’incompletezza contabile sia tale da assurgere ad una vera e propria omissione, rendendo di fatto impossibile anche per il curatore fallimentare, fornire la prova del nesso di causalità tra il danno e la condotta dell’ex amministratore…
La maggior parte delle volte infatti, lo sbilanciamento patrimoniale di una società insolvente, ha cause riconducibili al comportamento illegittimo degli amministratori, conseguenza diretta della loro condotta inadempiente.
C’è inoltre da aggiungere quelle responsabilità che sono – nei casi di società di capitali – imputabile ai sindaci, per aver omesso i necessari controlli su operazioni illegittime o irregolarità, nella contabilità, occultamenti, ecc…, sfociate quindi nell’assoggettamento della società a procedura di liquidazione o concorsuale, per mancato accertamento “colposo” della totale erosione del capitale sociale in ragione di perdite totalmente “fittizie”.
Il più delle volte infatti, questi cosiddetti amministratori, pur conoscendo o potendo conoscere la perdita del capitale, sono i primi a non adottare quei necessari adempimenti, affinché si compiano quelle operazioni necessarie che permettano il proseguimento dell’attività… ma preferiscono ( per finalità che non sto qui a spiegare… ma che sono ben chiare ai cosiddetti operatori nel settore… ) dedicarsi alla mera conservazione dell’integrità o del valore del patrimonio.
Per cui, in linea generale, ne deriva che il più delle volte, il dissesto societario, sia causato da comportamenti colposi degli amministratori, determinato da un’attività distrattiva sistematica, che ha avuto come finalità, quella di erodere il patrimonio sociale…

In questi giorni, ho letto che qualcuno si sia offeso, nel sentire affibbiare quell’aggettivo “rapace” alla propria professionalità…, ma forse debbo credere che quest’ultimo, operi al di fuori dal contesto nel quale è inserito… e non conosce perfettamente la realtà di quel sistema… o forse debbo pensare, che non voglia prendere coscienza, di quanto sta avvenendo proprio intorno a questi gruppi per le continue inchieste giudiziarie, cui proprio la categoria degli imprenditori si trova in quest’ultimo periodo, a causa della “stretta” osservazione, da parte degli organi inquirenti…
Recita un vecchio proverbio popolare… “tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare…” che significa che a volte si ha tendenza a parlare molto senza costrutto ovvero… sapendo di dire cose che poi nella realtà, si sa, non verranno mantenute….
I latini sintetizzavano il concetto in “Aliud est dicere, aliud est facere“, altro è dire, altro è fare… e chissà… forse è giunto il momento che questi cosiddetti “rapaci” imprenditori, invertano questo loro modo di condurre le aziende ed incomincino a fare sul serio…, sempre…, se ne sono capaci!!!

Dott. G. Salvi: imprenditori… siate meno rapaci….

L’ex Procuratore di Catania, ormai prossimo alla capitale, prima di partire, manda un ultimo appello alla classe imprenditoriale della provincia di Catania, dicendo: imparate ad accontentarvi… siate meno rapaci, questa città va amata un po’ di più…
Per cui, ringraziando per l’impegno che egli in questi anni (in collaborazione con i propri colleghi), ha saputo imprimere nella gestione di una delle più difficili procure d’Italia e ottenendo soprattutto prestigiosi risultati, sono però a chiedermi, quanto di quelle definizioni, avranno poi concretamente effetto, nella nostra vita quotidiana…
Certamente il lavoro svolto è stato significativo, a volte duro, dove si sono visti finalmente – dopo anni di assoluto silenzio – i risultati…, ma se questi risultati, non serviranno a produrre quel radicale cambiamento, ecco che allora, serviranno a ben poco…
Ho letto l’incremento di cifre di coloro che ora pernottano presso le case circondariali, dei sequestri e delle confische per milioni di euro di beni e patrimoni, di come sono stati colpiti duramente i traffici di droga, e di come si è cercato di contrastare il business dell’immigrazione, abbiamo avuto modo anche negli ultimi giorni del suo incarico, di come ha cercato di fare luce su aspetti, non strettamente legati ad attività della criminalità organizzata…, nulla viene messo in discussione sull’eccellente lavoro svolto e l’organizzazione professionale e va premiata inoltre anche l’umanità a la signorilità mostrata nel corso delle sue relazioni e di come ha saputo trasmettere…, quel sentimento di aspettazione fiduciosa per un futuro migliore…
Premesso quindi quanto sopra, ciò che vorrei capire, è quanto di quel sistema “corruttivo”, sia realmente cambiato…
Perché questa generale illegalità è come una piovra…, possiede tentacoli in tutti i settori… per cui, anche quando se ne colpisce uno, due, tre, ecc…, ecco che, tranciati di netto questi tentacoli… in breve tempo, di nuovi, saranno in grado di sostituirli, ricrescendo e riprendendo sotto altre “coperture” quelle situazioni a cui erano saldamente ancorate!
Non basta quindi soltanto contrastare, bisogna trovare nuove metodologie, quelle finora attuate dalle istituzioni si dimostrano in concreto inefficaci, vedasi per esempio la gestione di quelle imprese confiscate, che sin dal sequestro mostrano tutti i limiti della incapacità, della continuità e con il passar del tempo… dell’abbandono!!!
Non sempre è vero… ci si ricorda di esse, soltanto nei casi in cui, queste, debbano dover svolgere, quelle particolari attività, certamente “scomode”, a cui nella fattispecie, nessun nostro “paladino” imprenditore vuole prendere parte ( ma di siffatta circostanza non se ne parla e soprattutto l’opinione pubblica non ne viene informata a mezzo stampa… ), come per esempio nei casi in cui, bisogna operare la demolizione di edifici abusivi di proprietà di famiglie mafiose, oppure quando, si devono recuperare attrezzature, mezzi d’opera, impianti e quant’altro, di coloro a cui sono stati confiscati… Ecco quindi che all’improvviso, ma solo in questi casi, queste “confiscate” società, diventano importantissime…, anzi in questi casi, si rende noto a tutti – ma è solo per promozione – che una società recuperata dallo stato “ha saputo riportare la legalità nel nostro territorio”, ma per favore…  
La verità è una ed una soltanto… e cioè, che nessun imprenditore – ancora oggi – dimostra di sentirsi tranquillo…
Lo si vede proprio dal numero esiguo a cui, solo in pochi tra essi, dimostrano quel coraggio necessario, per iscriversi alle associazioni anti-racket o prendono posizione per la lotta all’illegalità… e chi invece di contro s’iscrive… si scopre con il tempo – vedasi inchieste recenti – che l’ha fatto principalmente per ottenere vantaggi personali e poter mascherare così… l’appartenenza a quelle associazioni criminali…
Ciò che risulta strano, è che queste imprese, evitano di operare, proprio in quelle tipologie di lavori che sono proprie – dopotutto sono intrinseche con l’oggetto sociale del proprio camerale – ma per i quali, potrebbero chissà subire… delle ritorsioni; ed è forse questo il reale motivo che le tiene così distanti…
Ciò dimostra quindi, che la lotta alla corruzione, non si vince soltanto aggredendo i patrimoni economici… che poi in questi anni, si è potuto assodare l’incapacità nel saperli gestire…, ma bisogna soprattutto interrogarsi, su quali sono i veri mali che incidono, imprigionano e condizionano da troppo tempo e negativamente la vita di tutti noi… e quali nuove strategie, possono essere adottate per stravolgere definitivamente questo stato di cose…
Bisogna modificarne la cultura, le istituzioni tutte… debbono cercare nuove sinergie, coinvolgere nuovamente quanti possono ricostruire quella solidarietà e quella fiducia nelle trame della società civile, le famiglie, la scuola, la certezza di un lavoro, dare più forza a quelle associazioni di legalità e di volontariato, di categoria, sindacali, quando questi dimostrano di operare con encomiabile spirito di servizio per gli altri e mai per se stessi…
Perché la mafia si vince solo attraverso la conoscenza… agendo e  impegnandosi anche in prima persona… senza bisogno di attendere coloro che sono demandati, per professione, a fare il loro corretto servizio…, ma facendo ciò che è giusto fare… senza doversi attendere riconoscimenti, coccarde, applausi… ma per quella propria convinzione che ti fa dire… che contro la mafia si vince sempre!!!
Per cui, caro procuratore, a salutarla, non eravamo tutti presenti… almeno fisicamente… ( si è dovuto accontentare delle solite “figurine“, che non penso minimamente qui di elencare…), ma stia certo che con lo spirito, c’eravamo… ed eravamo in tanti, perché come si dice: l’uomo è dov’è il suo cuore, non dov’è il suo corpo…
Vedrà che questa ampia forza d’emozione, l’accompagnerà sempre nei suoi prossimi impegni…, la sosterrà in quelle situazioni decisive e le darà la giusta forza, nei momenti bui…
Lei è giusto che vada… noi continueremo a restare qui appesi ad una speranza… perché la speranza è un rischio che dobbiamo correre, se non per noi stessi, almeno per poter dare un futuro migliore ai nostri figli!!!