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Gomorra: La fine della 4° serie: "Senza testa e ne piedi"!!!

Scusate… ma oggi ho voglia di distrarmi e quindi tralascio d’inoltrarmi in inchieste, arresti effettuati, scandali finanziari, vicende di cronaca nera o ciò che riguarda ruberie, agguati, favoreggiamenti, immigrazione clandestina, criminalità e quant’altro…
Sì… oggi ho deciso di parlare di qualcosa che riguarda l’immaginario collettivo, ho desidero riprendere una fiction televisiva molto famosa ed apprezzata dall’opinione pubblica non solo nazionale, ma anche internazionale…
La storia descritta riprende alcuni avvenimenti riportati nel libro dell’autore Roberto Saviano, intitolato “Gomorra”, che racconta nella sua gravità quanto accaduto realmente nel comprensorio di quella regione Campana…
Ho finito quindi di vedere la serie “Gomorra 4”, di cui fanno parte una serie di attori bravissimi, in particolare (senza togliere nulla agli altri…) l’attore che raffigura il boss di Secondigliano, Gennaro Savastano detto Genny, personaggio interpretato dall’attore Salvatore Esposito… e quindi pur tralasciando di raccontare le puntate – per non togliere il patos a quei suoi ammiratori – ciò che desidero evidenziare è la conclusione che s’è voluta dare all’ultima puntata, che ritengo non stia ne in piedi, ne in terra…
Ripeto, non racconterò quanto avviene, ma desidero riprendere alcune parti di quelle puntate, perché a differenza della sceneggiatura fin qui “corretta”, in questa 4° serie taluni passaggi sembrano essere un po’ troppo fantasiosi e visti i personaggi in gioco, sono poco convincenti, anzi potrei aggiungere che non lo erano affatto!!!
Tralasciamo quindi quella fantasiosa trasformazione dell’oro in lingotti – paragonabile al famoso  procedimento di quegli alchimisti, che trasformavano il piombo in oro – ma quel far passare un boss criminale per fesso a scapito di più scaltri gentleman inglesi, sembra qualcosa di improbabile attuazione…  
E cosa dire di quegli omicidi commessi nei confronti di soggetti che fin qui avevo evidenziato grandi capacità in accortezza e perspicacia, ma che ora all’improvviso – non se ne comprendono i motivi– affidano la propria vita a soggetti terzi, totalmente estranei a quel loro ambiente…
Va be… diciamo che alcuni di quegli attori dovevano essere sostituiti (chissà… forse per nuovi impegni oppure perché stanchi di recitare sempre la stessa parte in questa serie che li ha lanciati…), ed allora, li si è fatti passare per “sciocchi”, anche se tra questi uno di essi dimostra – se pur gli errori commessi – quella propria “coerenza”, avvisando l’amico (sangue blu) su un eventuale tradimento… 
Continuando con il personaggio “sangue blu“, che senso ha ricevere un’avvertimento su un possibile attentato alla sua vita nel rifugio nel quale si era momentaneamente nascosto e non avvisare immediatamente del pericolo le persone a lui più care poste lì in sua attesa; già… bastava una semplice telefonata, eppure questa stessa non c’è stata (e dire che stanno ore ed ore dinnanzi a quei cellulari…), cos’è un’altro errore commesso dallo sceneggiatore, oppure serviva anch’esso per eliminare un’altra fetta di attori…
Viceversa, coloro che necessitano per la quinta serie, si son salvati da un analogo attentato: troppo logico!!!
Ed ora passiamo alla più grande cazzata… 
Mi riservo di parlare dei nomi, ma ditemi: cosa spinge un boss a discutere con il genitore di un bambino della stessa scuola di suo figlio, sapendo che quell’individuo è il magistrato che gli sta dando addosso???
E cosa dire di quest’ultimo che pur sapendo d’incontrare il boss, inizia una dissertazione personale da condurlo a raccontare particolari intimi sulla propria vita adolescenziale, neppure se fosse stato un suo amico d’infanzia; una circostanza inconcepibile, ma che stranamente si ripete in maniera costante.
Ed ora passiamo alla cosa più assurda, sì… un boss che appena arrestato decide immediatamente di volersi pentire e s’affida proprio a quel magistrato di cui sopra, richiedendo ad egli la protezione dello Stato, ma nel contempo (non se ne comprendono i motivi) ricerca la libertà chiedendo a quel suo superiore boss di liberarla!!!
Ma chi ha scritto questa parte di sceneggiatura, l’unica motivazione che posso intuire è quella di voler far uscire da quella serie ulteriori attori!!!
Ed anche l’ultima scena, quel frase in cui si ricorda sul “non doversi fidare di nessuno“!!! 
Non vi è alcuna prova su quel tradimento, tutto è basato su una semplice sensazione personale, in quanto nulla possiede quel “capo” a spingerlo a dover reagire in quel modo; manca la certezza o la prova di quell’inconfutabile tradimento… anche perché la testimonianza compiuta, avrebbe potuto coinvolgere esclusivamente la parte avversa di quella criminalità, lasciando fuori i propri amici…
Ecco quindi dov’è che lo sceneggiatore sbaglia!!!
Mi permetto allora (da lettore di thriller) di suggerire l’inizio della 5° serie, affinché si possa rimediare all’errore compiuto alla fine di questa 4°!!!
D’altronde, la giusta conclusione a questa 4° serie avrebbe dovuta essere quella in cui uno degli uomini Istituzionali (e perché no, anche quello stesso magistrato…) presente durante le dichiarazioni spontanee di quel boss pentito, divenuto collaboratore di giustizia, racconti (a Genny Savastano) quanto accaduto in quella stanza, durante la testimonianza… 
Ciò chiarirebbe in maniera inequivocabile la motivazione che ha costretto il boss a eliminare quel suo referente, altrimenti la fine di questa 4° serie, per come riportavo nel mio titolo, evidenzia d’essere: “senza testa e ne piedi“!!!
Ci vediamo alla prossima serie…

Quando fa piacere scoprire di essere nel giusto…


La mia cara amica Romj Bellante mi ha taggato su “Face”… riportando quanto segue: OGGI QUESTO ARTICOLO …RUBA IL TITOLO AL MIO AMICO NICOLA COSTANZO CHE AVEVA GIA’ SCRITTO SU TUTTO CIO’…

L’articolo riportato è di Claudia Fusani, giornalista parlamentare e s’intitola: La notte dei lunghi coltelli nel centrodestra. Venti posti per “poltronari e riciclati”, ma Salvini porta a casa l’abolizione della Fornero.
La “quarta gamba” minaccia lo strappo: “Dateci più posti e dignità”. Girandola di riunioni a Grazioli e poi nella notte. Berlusconi in serata offre 20 seggi. Tutti in quota Forza Italia? Malumori tra i candidati azzurri. C’è chi rimpiange Verdini. E il Cavaliere e il leader della Lega si lanciano messaggi dalle tv

Si mandano messaggi dalle trasmissioni tv. “Salvini? Centroavanti di sfondamento com’è, lo vedrei bene a fare il ministro dell’Interno” dice Berlusconi in mattinata ospite a “L’aria che tira” su La 7. Il centroavanti aspetta il pomeriggio, quando registra “Porta a Porta”, e replica secco: “Quando sarò premier deciderò i ministri e anche quello dell’Interno”. Della serie che chi decide i ministri non sarà certo il Cavaliere. Un paio d’ore dopo Berlusconi va a “Quinta colonna”, ospite di Paolo Del Debbio e la butta là: “Se Strasburgo desse il via libera, è chiaro che dovrei essere io a fare il premier. In alternativa, ho un nome, alto e qualificato, ma non li dico”. Ripicche e sgambetti iniziano di prima mattina quando Salvini si presenta alla Camera – ore 10 e 30 – con un vero asso nella manica: si chiama Giulia Bongiorno, è uno degli avvocati penalisti più brillanti e famosi, l’ultima volta che s’è vista da queste parti aspettava un bimbo che ora ha sette anni, l’aveva scoperta Forza Italia (fortissimo il legame con Niccolò Ghedini) ma poi se n’era andata con Fini in Futuro e libertà. 
Sarà candidata con la Lega di Salvini che vede per lei “importanti incarichi di governo”. E’ un bell’acquisto per Salvini, inaspettato. Anche per Berlusconi che probabilmente non gradisce: il 14 dicembre 2010 Bongiorno votò la sfiducia al governo Berlusconi, fu la prima vera scissione nel centrodestra. E oggi se la ritrova in coalizione. I conti non tornano nella coalizione di centrodestra.   
Riunioni, attese e antefatti 
Sono notti da lunghi coltelli nelle segreterie dei partiti. Anche in quelle virtuali come il sistema operativo Rousseau dove gli uomini della Casaleggio faticano a trovare la quadra tra i tredicimila candidati alle parlamentarie. Gli antefatti si consumano nei corridoi deserti di Montecitorio, tra il Transatlantico e il parallelo corridoio dei presidenti: sembra tutto fermo e immobile, quasi sospeso in attesa del 4 marzo, e invece, racconta un deputato di Forza Italia, “siamo tutti qua, in attesa di un cenno e di un segnale, con l’acidità di stomaco a mille,  sono ore decisive, per le liste soprattutto. I territori aspettano e dobbiamo dire i nomi di chi mettere nelle caselle. Il punto è quanti e quali nomi…”. 
Perché anche nella coalizione che ha “più poltrone che culi” – cioè il centrodestra, frase cult di questo fine legislatura – i conti non tornano. E come diceva ieri un ex ministro Ncd tornato a casa, nel centrodestra, dopo tre anni al governo con Alfano, “la verità è che alla fine le poltrone non bastano mai”.
Lo strappo della quarta gamba?
Sono notti da lunghi coltelli. Ma le lame si affilano di giorno in riunioni supersegrete. I problemi tra Berlusconi e l’asse Meloni-Salvini sono almeno tre: il candidato governatore nel Lazio; il programma che deve essere consegnato al Viminale tra stamani e domenica pomeriggio; l’alleanza con la cosiddetta “quarta gamba”, la lista centrista “Noi con l’Italia” che ha due soci di maggioranza, Raffaele Fitto e Lorenzo Cesa, a loro volta a capo di un gruppetto di signori dei voti locali ma anche di signori della politica, da Tosi a Quagliariello, da Costa a Lupi, dal siciliano Saverio Romano a Iorio. La verità è che Salvini non ha mai sopportato l’idea della quarta gamba. “Poltronari e riciclati” li ha sempre definiti e quando due settimane fa ad Arcore fu dato l’ok alla coalizione, Salvini mise il veto su alcuni nomi. “Mai in lista Lupi e Tosi” disse. Ora invece il punto è che “i poltronari” chiedono seggi (“almeno 30”), il tavolo tecnico – cioè Niccolò Ghedini e Gianni Letta – è arrivato a proporne 20 (ieri pomeriggio erano 13) ma Salvini li vuole mollare tutti nella quota Forza Italia. 
I candidabili azzurri ancora ieri sera camminavano silenti nei corridoi di Montecitorio in attesa di un segnale, un cenno, un messaggio whatsapp. Per sapere come andrà a finire. “Sai qual è il problema? – ragiona una candidabile “Che non abbiamo più Verdini perché Denis il problema della quarta gamba lo aveva risolto in mezza giornata” 
Girandola di riunioni  
Conviene cominciare dalla fine. Dalle 22 di ieri sera quando Salvini lascia palazzo Grazioli. “Buone notizie, abbiamo firmato il programma…” dice uscendo. Lo staff del Cavaliere veicola subito una foto opportunity: Salvini, Meloni, Berlusconi sorridenti con le mani su una cartellina. Erano entrati a Grazioli alle 20. Fitto e Cesa non gradiscono. La lista “Noi con l’Italia” detta alle agenzie un comunicato di fuoco: “Che sia stato firmato il programma non è una buona notizia, noi non siamo stati convocati, non eravamo presenti, continuano a considerarci di serie B”. Sono quasi le 23 quando la “quarta gamba” torna in riunione, per la seconda notte di fila. La tentazione di mollare tutto è forte (Lupi e Fitto) convinti che “possiamo arrivare al 3%”, significa 13 deputati e 7 senatori. Gli altri sono per lasciar fare e provare comunque a prendere posto nella XVIII legislatura. Se nel pomeriggio, dopo una riunione a Grazioli proprio con Fitto e Cesa, lo strappo sembrava ricucito, stanotte era di nuovo slabbrato. 
“20 seggi? Una finta”
I centristi fanno in fretta a scoprire che i venti seggi che sembrano concessi a tarda sera sono in realtà “una finta”. “Una decina sono in posizioni impossibili” spiegano nell’ennesima riunione notturna. Probabilmente Salvini e Meloni hanno anche accettato di ospitare qualche nome nelle proprie quote (35% e 15%), ma sono seggi finti, al sud ma in zone dove i sondaggi danno i 5 Stelle in netto vantaggio. Ed è questo, ancora più del programma firmato in loro assenza, ciò che spiazza la quarta gamba. 
La questione del sud 
Probabilmente Berlusconi farà stamani un altro tentativo per cucire e sopire. Per convincere Salvini che la lista “Noi con l’Italia” è utile alla vittoria perché “portatrice di voti”, ieri sera gli ha mostrato i sondaggi di Alessandra Ghisleri che dimostrano senza se e senza ma che i 5 Stelle hanno il loro bacino di voti soprattutto al sud. E’ qui che vanno contrastati. Ma è qui che la Lega è più debole. Ed è a questo punto che devono entrare in gioco i signori dei voti della “quarta gamba”.  Salvini non ha mai accettato questa analisi. E non fa mistero di considerare il coinvolgimento dei centristi come un modo per tenere bassa la Lega “proprio adesso che abbiamo tolto la parola nord e stiamo diventando un partito nazionale”.
La rivincita di Salvini 
Il leader del Carroccio alla fine è costretto ad ingoiare i venti ospiti non graditi, in parte anche nella sua quota (vediamo se accettano…), e però porta a casa un vero trofeo: l’abolizione della legge Fornero. Nel programma firmato ieri sera sarebbe usato questo termine, “abolizione”, con buona pace per i 17 miliardi l’anno necessari per compensare gli effetti della cancellazione.  Accordo raggiunto anche su flat tax ed elezione diretta del Presidente della Repubblica. Fumata nera, invece sulla scelta del candidato governatore nel Lazio. Il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi non molla la posizione e resta candidato seppur abbandonato oramai da quasi tutti i leader della coalizione. L’ipotesi Maurizio Gasparri non convince, a cominciare dal diretto interessato che comunque si mette sugli attenti e, nel caso, dice: Obbedisco.  Zitto zitto allora prende quota l’ipotesi Fabio Rampelli, l’ala destra di Fratelli d’Italia. Potrebbe essere questa la soluzione…???

I giorni dai lunghi coltelli: Viaggio all’interno del Centro-Destra e la scelta del leader alle prossime elezioni Nazionali del 4 Marzo!!!

Quanto di seguito riportato, servirà a far comprendere in maniera chiara, cosa sta per accadere all’interno di quella coalizione di centrodestra, in particolare si farà riferimento a tutte quelle manovre politiche “sottobanco” che a breve andranno a compiersi all’interno di quei partiti (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia), dove ciascuno di essi, proverà a far confluire su di se, il maggior numero di consensi, chiaramente a scapito dei propri alleati…   

Bisogna innanzitutto iniziare facendo una prefazione e per far ciò, occorre ripartire dall’inizio, affinché si possano comprendere tutti quei giusti passaggi…  
Il leader della “Lega Nord” Matteo Salvini, intuisce prima dei propri alleati (e quindi subito dopo le europee del 2014), che possiede una forte presa mediatica nei confronti di molti cittadini italiani e non solo del suo elettorato…
Sono in molti infatti ad avvicinarsi a quel movimento leghista, attraverso scuole di formazione politica e quant’altro, ed in questo, proprio lo stesso segretario leghista, prova ad estendere quello che rappresenta il modus operandi del partito della “Lega Nord”, che dimostra avere, un’efficace e disciplinato sistema ben funzionante, potremmo definirlo per analogia , a quello militare…
La “Lega” d’altronde è l’unico partito, dove la crescita del militante, avviene in modo meritocratico, bisogna cioè dimostrare sin dalla gavetta, di poter ambire a quella scala gerarchica attraverso un percorso “credibile” e per essere attendibili, bisogna impegnarsi con tutte le proprie forze, attraverso banchetti nelle piazze, manifestazioni nel proprio territorio di provenienza, come se si fosse dei veri e propri inquadrati militari…
Quanto sopra peraltro, rappresenta un fattore fondamentale per la crescita di un qualsiasi movimento politico, in quanto imprime un certo ordine ed costituisce una forma di gerarchia a cui tutti debbono sottostare, in quanto rappresenta la crescita individuale di ciascun militante, che soltanto attraverso il sacrificio può ricevere quella giusta gratificazione personale, per l’operato dimostrato.
Difatti, questo modo di rapportarsi con i propri militanti, ha attratto anche molti cittadini ad unirsi a quel movimento “secessionista” prima, ed ora “autonomista”,  affinché si potesse giungere in maniera celere, ad quel riordino sociale tanto desiderato…
Ecco quindi la motivazione che ha spinto anche molti cittadini del centro-sud italia, ad avvicinarsi a quel rinnovato movimento, proposto ora da Matteo Salvini e a quel pensiero leghista, in quanto gli aspetti positivi sopra riportati e la rigidità espressa, erano di fatto garanzia di ordine e concretezza… 
Quindi da quanto sopra, inizia un processo civile nel quale la gente comune si identifica, iniziando a fare anch’essi politica attiva, partendo dalle strade, proseguendo nelle manifestazioni e nei cortei, per tutelare non più i propri interessi personali, ma guardando al futuro del proprio Paese, dei propri figli e di quei i probabili nipoti, tentando di arginare quel declino economico e finanziario oggi presente e a quanto viene prospettato inarrestabile…    
Nel frattempo, Matteo Salvini, siamo negli anni 2015-2016, decide di far nascere il movimento “Noi con Salvini”, anche se molti di quei militanti contestano a porte chiuse l’iniziativa, non solo quelli del Nord, ma anche la restante parte del paese, in particolare nel meridione, che vede inopportuno quel nome, in quanto si tenta di legare i cittadini alla persona, mentre si sarebbe dovuto legare i cittadini ad un progetto e ad un programma, che poi certamente… veniva rappresentato in quel segretario.
Ecco il motivo per cui in molti iniziarono a dissociarsi da quel progetto, da un movimento che non incarnava più i principi leghisti, che continuavano di contro ad esistere in quel Nord-Est, dei quali peraltro si continuano a seguirne le idee ed il lavoro svolto dai suoi parlamentari, attraverso gli interventi in aula, le proposte di legge, la iniziative compiute per quel proprio territorio, si continuava quindi – seppur distaccati da quel movimento “Noi con Salvini”, ad emulare quelle metodologia (leghiste) di rappresentanza…  
Ecco perché in molti, si sono sentiti traditi da un progetto, quello di Matteo Salvini, che nel tempo, ha completamente stravolto quanto aveva dichiarato durante tutti i suoi convegni… alterando nei fatti tutte le frasi dette a Pontida o a Milano o nei comizi a Bologna, le quali sono state totalmente ribaltate con il tempo e hanno di fatto condotto ad allontanare e a prendere le distanze tutti quei cittadini lontani dalla “padania”, ma che avevano creduto in quell’attivismo politico….
Per molti di loro, erano venuti nella sostanza a mancare i veri contenuti o meglio, non vi era più nulla da condividere con quel progetto presentato, quantomeno quest’ultimi, non riuscivano più a decifrare le sue tematiche… in quanto era stata generata, da parte di quel segretario politico, una assoluta confusione…
Fatta questa premessa, ritorniamo ad esaminare quanto sta accadendo in questi giorni… 
Tutti noi cittadini, abbiamo desiderato in questi anni di poter andare a votare… 
D’altronde abbiamo visto come si è passati dal governo Monti a quello attuale di Gentiloni attraverso una serie di avvicendamenti“imposti” e non scelti dai cittadini, i quali hanno dovuto subire, nomi e presidenti certamente non rappresentativi della maggioranza democratica, ma di una esclusiva rappresentanza partitocratica…
Paradossalmente… succede che viene comunicato che finalmente il 4 Marzo andremo a votare, ed allora bisogna iniziare a tirare le somme, di ciò che è stato in tutto questo periodo seminato, va quindi ripreso quel rapporto comunicativo tra forza politica ed eventuale elettorato… 
Si dovrebbero quindi all’interno di quelle coalizioni serrare le fila, per cercare di portare a casa quanti più elettori possibili… coinvolgendo sia gli elettori “passivi” (coloro che si presenteranno soltanto a quel seggio per concedere benevolmente quel loro appoggio, esprimendo liberamente il loro voto) e quelli “attivi” ( quanti cioè s’impegneranno in prima persona o in gruppo sul territorio, affinché non solo attraverso quel loro voto, ma anche con il loro impegno, si possa apportare un sostegno a quel partito a cui si crede, attraverso l’appoggio dei propri parenti, amici, conoscenti, ecc…  che magari ora sono indecisi o lontani dalla politica e che vorrebbero esonerarsi dal recarsi al voto…).
Ecco perché… in questa situazione, proprio il segretario Salvini, avrebbe dovuto capitalizzare tutta questa incertezza generale, tutti sanno d’altronde – per come egli ha sempre riportato durante le proprie interviste in tv – che durante quei suoi interventi (da Nord a Sud ) le piazza sono piene e questa presenza, dovrebbe di fatto acclarare la vittoria di quel suo partito…
Circostanza purtroppo che finora, quantomeno nella mia Sicilia -se pur con piazze riempite- il movimento non ha minimamente prosperato, ma soprattutto non si è saputo radicalizzare, raccogliendo proprio durante le ultime elezioni regionali, un risultato fallimentare!!!
D’altronde, per come si diceva sopra, la crescita politica non può essere legata ad un solo uomo, ma bisogna legarla ad un programma, a un progetto lungimirante, ad un gruppo di cittadini che conosce bene la realtà e i problemi del territorio, che naturalmente, sono diversi da regione a regione… e debbono essere affrontati in modo particolareggiato e non visti ed esaminati nella sua complessità o in modo generale…   
Ed allora quindi, se pur Salvini si ritrova ad avere un partito fortemente radicato nel Nord-Est (dove possiede uomini e donne validi, che governano in maniera perfetta, soggetti costantemente presenti in quel territorio), a un certo punto egli sa di avere una certezza (siamo in procinto dell’Election Day…), quella di sapere che la Lombardia sarà sicuramente sua, in quanto la ripresentazione di Maroni, che è stato un ottimo Presidente per la Lombardia (ad averne di questi governatori, i cui meriti vanno divisi insieme al suo entourage), promuovendo tutta una serie importanti iniziative, vedasi ad esempio l’adozione delle telecamere negli asili e nelle case di riposo per gli anziani, l’insegnamento del “lumbard” nelle scuole, il raddoppio di molti nodi ferroviari ed ancora, sono stati compiuti importanti investimenti nelle infrastrutture, ecco che diventa chiaro di come, i cittadini lombardi, nel vedere quanto realizzato da quel presidente leghista, sarebbero sicuramente felici di esprimere il loro consenso nuovamente a quel suo partito…
Ecco quindi che Salvini inizia a prepararsi per le prossime elezioni nazionali, mancavano allora all’incirca alcuni mesi, dalla comunicazione del giorno delle elezioni, iniziando ad ambire a quella posizione di premier nel prossimo governo…
Ed allora cosa fa… lo scorso mese di settembre a Pontida (rappresenta la località scelta nel bergamasco da parte dei leghisti, rappresenta un simbolo, dove annualmente si radunano tutti i militanti per riproporre quel senso di militanza in quel partito… come potrebbe essere la festa dell’unità per gli ex comunisti oggi Partito Democratico… ), egli improvvisamente, cancella il colore verde dagli stand, da quei gazebi, un colore che da sempre contraddistingue la Lega sin dalla sua nascita e lo cambia con un blu; inoltre, toglie la parola “Nord” dal simbolo e cancella la rosa bianca della “padania”…
Ha eliminato i quei colori e simboli appartenenti sin dalla nascita del movimento, da sempre rappresentanti di quel partito del Nord-Est e pone tutti quei suoi fedelissimi, in una condizione di disagio, addirittura si sono potute vedere foto di quei gazebi, costretti a coprire la parola nord o a nascondere i simboli sopra descritti, ma soprattutto si sono dovuti sottomettere a evidenziare ovunque quel logo “Matteo Salvini Premier”, accentrando così facendo su di egli, quel movimento politico!!!
Ora, se quanto sopra fosse stato concordato con il gruppo dirigente di quel partito, non ci sarebbe stato nulla di male!!!
Dichiarare di voler di modificare quanto sopra per raggiungere maggiori consensi elettorali (non solo in quel territorio del nord, ma bensì in tutta la penisola, isole comprese…) sarebbe stato certamente compreso anche dai più intransigenti, perché rappresentava nei fatti, la naturale evoluzione di quello stesso movimento, 
Ma ciò che molti non sanno è che questa condizione, è stata imposta in maniera coercitiva da parte del segretario, tanto che molti di quei leghisti della prima ora… che si sono ribellati, sono stati di fatto sollevati dai propri incarichi, potrei aggiungere “estirpati” da quelle proprie sezioni e alcuni di essi sono stati addirittura “declassati”, proprio per quella famosa “gerarchia” di cui si parlava all’inizio, che conduceva “step by step” ogni suo militante… quanto sopra è servito ovviamente, per sostituire quei vecchi leghisti ( legati ancora al vecchio gruppo di militanza Bossi & Co… ) con quelli nuovi, legati direttamente alla sua persona…
Quanto seguirà sarà credetemi bellissimo e per molti ancora oggi… imprevedibile!!!
Se avrete modo di pazientare (soltanto un giorno…), prometto di svelarvi quali meccanismi e quali tradimenti sono in questo momento in atto da parte di alcuni leader del centro-destra ed di tutti quei rientrati esponenti politici appartenenti alla cosiddetta “quarta gamba” (cumulativa di tutti quei partitini -ex “democrazia cristiana”- che ciascuno di noi, sperava di non rivedere più…) e di chi come “Bruto”, sta per pugnalare l’amico alleato, pur di non concedergli la vittoria nella prossima legislazione…
Non crederete a quanto verrà svelato, ma alla fine vedrete… andrà proprio così!!!