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La mafia in Sicilia si dedica all’agroalimentare e alla pastorizia…

Da sempre in quest’isola vi è stata una particolare predisposizione dei siciliani verso il proprio territorio soprattutto verso quelle attività agroalimentare e pastorali che producono non solo sostentamento ma anche benessere e lauti profitti…

E difatti, avendo scoperto quest’escamotage e cioè di ottenenere guadagni illeciti attraverso i contributi di sostegno concessi per lo sviluppo rurale da parte dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura che taluni soggetti, legati alla criminalità organizzata, si sono infiltrati per ottenere l’accaparramento di terreni agricoli, sì… per farle diventare vere e proprie aziende “mafiose”.

Secondo la Dia infatti, nel nostro territorio siciliano il comparto agropastorale rappresenta il settore di traino per l’economia che di conseguenza attira l’interesse delle consorterie mafiose affiancate da prestanomi e professionisti compiacenti. 

Difatti, in questo ambito le indagini hanno evidenziato il coinvolgimento di parecchi soggetti incensurati e quindi non legati direttamente a quelle organizzazioni criminali che hanno di fatto negli anni cercato di accaparrarsi una serie d’ingiusti profitti attraverso false attestazioni o certamente a seguito di condotte fraudolenti.

Ovviamente nessuno di loro porta l’abito del pastore, quel tempo è ormai finito da un bel pezzo, ora viceversa ciascuno di essi si è adeguato ai cambiamenti e alle nuove modalità operative, intuendo ogni variazione per trarne il massimo beneficio. 

D’altronde la mafia siciliana, approfittando dell’ingente disponibilità fnanziaria realizzata dalle tradizionali attività illecite, può ora cogliere le opportunità offerte dai fondi dell’Unione Europea, ma non solo, ciò le permette di avere il controllo del territorio perpetrato non più – per come avveniva in passato – attraverso il ricorso di attività recrudescenti, bensì orientando le proprie attività negli appalti pubblici, grazie alle colluzioni presenti politicamente e amministrativamente nei processi decisionali degli enti locali, gli stessi soggetti che poi beneficeranno di queste società per favori personali, in particolare per accrescere il proprio consenso (con lo scambio di voto) tra la popolazione…

Quanti di quei fondi del PNRR stanno andando nelle mani di “cosa nostra” è difficile oggi a dirsi, sono certo comunque che tra qsicuramente tra qualche anno si scoprirà il buco economico e finanziario che è stato ahimè determinato…

Pio la Torre: se dovessimo applicare in modo analitico quella sua legge, molti suoi connazionali oggi starebbero in carcere!!!

Era il 30 Aprile 1982 quando il segretario del “Partito Comunista Italiano” in Sicilia, Pio la Torre, veniva ucciso dalla mafia.

Fu lui a introdurre nel codice penale la previsione del reato di “associazione di tipo mafioso” e la confisca dei beni, una legge che permise di colpire la mafia su ciò che egli riteneva più importante e cioè il denaro…

Era il disegno di legge 1581, “Norme di prevenzione e di repressione del fenomeno della mafia e costituzione di una commissione parlamentare permanente di vigilanza e di controllo” nella quale veniva definita l’associazione di tipo mafioso quando, coloro che ne fanno parte si avvalgono della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri, ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali.

Ed allora leggendo quanto sopra, ma soprattutto, osservando ciò che accade quotidianamente, la sensazione ahimè avvertita dal sottoscritto e che egli (insieme alle altre vittime di mafia) sia morto invano!!!

Mi dispiace dover manifestare questo pensiero, ma purtroppo la realtà ha evidenziato come questo Stato e ancor più le Istituzioni, abbiano concretamente realizzato sì quella legge, ma nel metterla in pratica, ci si è appositamente dimenticati di colpire coloro che pur non legati a quel cosiddetto vincolo “mafioso” sono perennemente predisposti nel compiere, insieme ad altri loro colleghi, quella gestione controllo di molte attività economiche, in cui vi è la necessità di ottenere concessioni, autorizzazioni, assegnazione di appalti o di servizi pubblici con la cnseguenza di realizzare ovviamente profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri legati proprio a quella forma di vincolo associativo… 

D’altronde vorrei ricordare come l’articolo 416 bis del codice penale stabilisce che chiunque fa parte di un’associazione (non solo di tipo mafioso) formata da tre o più persone, è punito con la reclusione da dieci a quindici anni e coloro che promuovono, dirigono o organizzano l’associazione siano puniti con la reclusione da dodici a diciotto anni, a cui segue in entrambi i casi la confisca dei beni!!!

Ora ditemi, ad esclusioni dei mafiosi chi sono coloro che hanno in questi lunghi anno pagato??? 

Mi riferisco a quelle migliaia di soggetti tra uomini/donne dello Stato, a quanti tra essi svolgono la funzione di parlamentari o rappresentano un qualsivoglia organo esecutivo territoriale locale, ad esempio regionali, provinciali o anche comunale e cosa dire di quegli amministratori giudiziari, dei dirigenti di Enti e di tutti quei funzionari o semplici dipendenti delle pubbliche amministrazioni??? 

Ecco se a questi poi sommiamo coloro che operano in altri settori  pubblici importanti come la Sanità, l’Università, la Scuola, gli Enti previdenziali, i Consorzi, le Partecipate etc… è emerso come dalle numerose inchieste giudiziarie e da un approfondimento dettagliato di di quei soggetti, il numero di coloro che di fatto appartengono a quel “vincolo associativo” sia numeroso e consistente, rappresentando la vera infezione grave a cui questo nostro Paese dovrebbe porre da sempre rimedio!!! 

Mi chiedo quindi: se chì commette quei delitti è le stesso che dovrebbe fare in modo che questi non si realizzino, come si può pensare di risolvere il problema quando la stessa legge “Rognoni-La Torre” non viene mai applicata a questi particolari soggetti, in quanto – se pur essi profondamente indegni – non risultano ahimè censiti all’interno di quelle note famiglie mafiose…

Già… come si dice: fatta la legge, trovato l’inganno!!!

Ong: ciò che non fa il nostro Governo, viene compiuto dalla Marina libica!!!

Che alcune di quelle Ong si fossero specializzate nel traffico internazionale di migranti è ormai una certezza e nessuno più si meraviglia di quelle complicità…

Infatti… nei giorni scorsi, molte di quelle imbarcazioni delle Ong, sono state allontanate dalla Marina Libica in quanto all’interno delle proprie acque territoriali… e difatti, a differenza dei giorni precedenti, molte di esse, sono rimaste in attesa di quei barconi che però alla fine, non sono mai giunti all’appuntamento… 
E’ ovvio, poiché determinare una piccola imbarcazione in un mare immenso, non è cosa semplice, se non si conosce perfettamente la posizione… o quantomeno se non si viene direttamente contattati dalla stessa…
La stessa Marina libica, ha difatti dichiarato di aver rilevato all’incirca una mezz’ora prima, delle trasmissioni tra alcune di quelle Ong e coloro che trasportavano i migranti… 
Ormai è certo… se la Marina libica inizia a fare il proprio dovere e soprattutto, se si destina una grossa fetta di quei milionari indennizzi Europei alla Libia, si vedrà diminuire in maniera drastica quei viaggi, e soprattutto si limiteranno definitivamente quei profitti dei trafficanti, derivanti principalmente dai continui viaggi, compiuti da quei poveri migranti…
Certo, non saranno in molti nel nostro paese ad essere felici di questa possibile soluzione… 
Milioni e milioni di euro che non entreranno più nel nostro paese o meglio nelle tasche di tutti coloro che finora ci hanno ben guadagnato con questo “vergognoso” business…
Non parlo della solita criminalità organizzata, ma di tutte quelle “associazioni” varie, camuffate da volontariato, che sono servite principalmente a creare contratti d’appalto, posti di lavoro, ed ovviamente voti da poter richiedere e destinare alle prossime elezioni!!!

Come superare la crisi…???

Innanzitutto bisogna esaminare gli aspetti globali che hanno condotto a questa crisi… 

Individuati questi, bisogna ovviamente capire come agire per superare il panico che si è creato, sia a livello di imprese che di famiglie, ricercare quelle rapidi soluzioni che possano contrastare e salvaguardare il nostro sistema finanziario, trovare quei giusti rimedi per modificare le logiche dei profitti facili, dando così  priorità ad una nuova flessibilità nella politica economica monetaria, che porti nuovamente a stabilizzare l’economia e che salvi nel contempo la produttività ed i posti di lavoro.
Diventa quindi di primaria importanza, la collaborazione tra tutte le parti coinvolte, per evitare che soltanto una parte si salvi, salvaguardando i propri interessi, a discapito invece di quanti a causa di ciò, sono costretti a soccombere…

Bisogna creare quel nuovo circolo virtuoso che permetta la ripresa, che coinvolga quanti fanno parte di questo sistema perché si induca nuovamente a produrre sviluppo… 

Creditori e debitori, debbono trovare quel giusto equilibrio, se desiderano migliorare il proprio e l’altrui business ed in questo, proprio le banche, dovrebbero modificare quel loro esclusivo atteggiamento di finanziatori, ma cominciare ad abbandonare quelle uniche logiche per loro possibili e cioè quelle del profitto e dell’interesse, ma iniziare a collaborare con gli imprenditori, affiancandosi nei rischi dell’impresa ( …valutandone ovviamente i vari casi ) e verificare le prospettive reali all’interno del mercato in cui l’impresa opera. 

Da parte loro invece le imprese, debbono programmarsi in maniera chiara, valutando le reali necessità finanziarie, producendo piani di risanamento, riducendo quei costi e quelle voci di spesa che risultano superflue, migliorare infine la produttività e contrastarne le criticità…

Le variabili coinvolte purtroppo sono tante e diverse, ma soltanto attraverso la disponibilità di tutti, si può giungere a definire quelle possibili soluzioni, che riportino ad una ripresa di sviluppo in maniera celere, in linea con un mercato di grande competitività e dove le nostre imprese sono rimaste indietro in tecnologia ed investimenti…  
Cambiare questo trend negativo è possibile, valorizzare il management, modificare le linee produttive, trasformare i nostri prodotti, individuare nuovi mercati, diversi da quelli con cui finora si è operato, potrebbe rappresentare l’inizio di quel necessario cambiamento, per poter nuovamente vedere competitive le nostre imprese…, un tempo famose in tutto il mondo!!!