Archivi categoria: procuratore

Mattarella padre… uomo d’onore???

Stavo curiosando sul web, quando mi sono imbattuto in questa notizia, alquanto drammatica, poiché evidenza – se fosse vera – una situazione incresciosa e difficile da credere, capace da sola, di mettere in discussione 50 anni di storia della nostra Repubblica… 

Tutto ha inizio, con le dichiarazioni di un pentito di nome Franco Di Carlo, che già vent’anni fa, durante un interrogatorio aveva riportato quanto segue e che ora nuovamente (alcuni anni fa), ha voluto ripetere: “Il vecchio Bernardo Mattarella, padre del capo dello Stato, mi fu presentato come uomo d’onore di Castellammare del Golfo… me lo presentò tra il ’63 e il ’64 il dc Calogero Volpe, affiliato alla famiglia di Caltanissetta, che aveva uno studio a Palermo”. 
Comprendere i motivi che abbiano spinto nuovamente quel pentito (Di Carlo), a parlare di quel periodo è quantomeno sospetto… ma comunque, bisogna riconoscergli che in quel tempo, egli, era parte integrante (in maniera certamente negativa…), di un momento in cui, lo Stato e la mafia, andavano a braccetto…

Va ricordato inoltre, che proprio in quel preciso periodo – parliamo degli anni 50′-60′ – il genitore del nostro attuale Presidente della Repubblica, (patriarca di quella allora democrazia cristiana), era stato, ministro della Marina, dei Trasporti, del Commercio, delle Poste e dell’Agricoltura.

Avevo letto alcuni mesi fa qualcosa in un libro di Alfio Caruso (acquistato in una bancarella), ma nulla sapevo della causa intentata dai familiari, Sergio Mattarella e dai suoi nipoti (Bernardo Jr e Maria), nei confronti proprio del giornalista Alfio Caruso e della Longanesi, autore e casa editrice del volume incriminato “Da Cosa nasce cosa“, che secondo l’accusa, con quel libro, aveva provato ad “infangare la figura di Mattarella padre”, raccontando inoltre in maniera “grossolana”, i rapporti politici del fratello Piersanti, presidente allora della Regione siciliana e ucciso successivamente dalla mafia nel 1980.
Per cronaca va riportato che il capo dello Stato e i suoi nipoti, hanno chiesto al giornalista un risarcimento di 250 mila euro, ed hanno rifiutato una proposta di conciliazione che avrebbe chiuso la causa con la pubblicazione di una nota “riparatoria” sul sito della Longanesi. 
Da quanto sopra però, sembra che il giudice civile Enrico Catanzaro, possa decidere di acquisire un nuovo interrogatorio del Di Carlo agli atti del fascicolo processuale, alimentando così ancor più… lo scontro giudiziario.

Ma riepilogando, cos’è che ha detto il pentito di Altofonte?
“In quei primi anni Sessanta, nei paesi in Cosa Nostra entravano le persone migliori… 
Così era capitato anche a Bernardo Mattarella che era un giovane avvocato perbene. Ciò era avvenuto anche nell’ambito della famiglia della moglie, Buccellato, che aveva al suo interno sia esponenti di Cosa Nostra, sia esponenti delle istituzioni, perfino un magistrato”. 

Poi aggiunge: “In epoca successiva, per evitare di essere attaccato come mafioso, Bernardo si allontanò da Cosa Nostra: il boss di Trapani, Nicola Buccellato, mi raccontò che si era allontanato a causa del sequestro di un suo figlioccio, rapito dalla mafia. 
Ma in realtà si era allontanato prima, perché Cosa Nostra stava cambiando e Mattarella non condivideva quei cambiamenti”.
A far parlare stavolta il pentito di Altofonte (che iniziò a collaborare nel 96′ e oggi vive sotto falsa identità tra Londra e una città del Nord Italia), non è un magistrato, ma l’avvocato Fabio Repici, difensore del giornalista Alfio Caruso, che nei giorni scorsi ha chiesto e ottenuto dal Servizio centrale di protezione il permesso di interrogare Di Carlo, nell’ambito di un’indagine preventiva difensiva: una prerogativa concessagli dal codice (art. 391 c.p.p.) e scaturita dalla preoccupazione di un nuovo procedimento, dopo che l’avvocato di Mattarella, il civilista Antonio Coppola, aveva annunciato nell’ultima udienza di riservarsi “ogni azione nelle sedi competenti” per contrastare le fughe di notizie sui giornali.
Registrata la nuova testimonianza di Di Carlo, poi riassunta in un verbale di cinque pagine, Repici l’ha depositata presso la cancelleria della prima sezione civile di Palermo, chiedendone l’acquisizione.
Nei mesi scorsi, infatti, il giudice Catanzaro aveva rigettato sia l’istanza di sentire in aula il pentito di Altofonte, sia quella di convocare il capo dello Stato per sapere se la madre, Maria Buccellato, “fosse legata da vincoli di parentela con alcuni mafiosi di Trapani”. 
Una tesi, quest’ultima, respinta dall’avvocato Coppola che ha sempre definito “un marchiano errore di persona” il collegamento tra la donna e i Buccellato mafiosi: il legale ha anche prodotto in aula una documentazione anagrafica che manifesta “l’assoluta diversità di tempo, di famiglie genitoriali e di famiglie di coniugi tra Antonino Buccellato (nonno materno di Sergio Mattarella, ndr) e l’omonimo mafioso trapanese” di Castellammare del Golfo. Nel 66′ Volpe e Bernardo Mattarella querelarono il sociologo Danilo Dolci che aveva scritto della loro contiguità con

Cosa nostra. Dolci fu poi condannato per diffamazione dal tribunale di Roma.

Ma ora Di Carlo, che la Corte d’assise di Trapani nella sentenza Rostagno ha definito pienamente attendibile, riporta a galla i suoi ricordi, tra cui alcuni incontri con il vecchio Bernardo: “Insieme a Volpe, ebbi occasione di andare alcune volte a casa di Mattarella, in una piazzetta, forse Virgilio o Isidoro Siculo”. E, a distanza di mezzo secolo, coglie nel segno: l’abitazione del politico all’epoca era proprio in via Segesta, traversa di piazza Virgilio, nel centro di Palermo.
Bisogna dire che parliamo di un periodo nel quale i Procuratori della Repubblica  passavano “informazioni” ai cugini Salvo, che molti giornalisti erano vicini ai boss e che alcuni Funzionari di polizia si erano dimostrati corrotti, a cui vanno aggiunti tutta una serie di Ministri compiacenti  ed una serie di avvocati, consulenti, nobili. medici, docenti universitari tutti a “disposizione” della mafia…

E’ questa la Palermo che ricorda e racconta il pentito Di Carlo…
In quella sua confessione evidenzia i “segreti” di una città, i suoi delitti, le sue trame… le indagini sull’omicidio di Mario Francese, il cronista giudiziario del Giornale di Sicilia ucciso nel 1979, ricorda del procuratore capo Vincenzo Pajno, molto amico di Nino Salvo lo stesso che gli riferì sul Mattarella e di come venivano insabbiate le notizie, grazie alla complicità che si avevano all’interno di quella categoria riguardante l’informazione palermitana….
Nomi su nomi… ed in quei verbali sono finiti in tanti… d’altronde questo boss di Altofonte, è paragonato dagli stessi procuratori di Palermo, “affidabile” quasi a Tommaso Buscetta, ed è tutto un dire quindi, in particolare quando ricostruisce alcuni delitti eccellenti, dal presidente della Regione Piersanti Mattarella, a quelli dei giudici Scaglione, Costa e Terranova, dal segretario provinciale della Dc, Michele Reina… in grado di ricordare un particolare importante sul Mattarella (il Presidente assassinato nel 1980 n.d.r.) che aveva spiegato a Roma, ai suoi referenti, la situazione siciliana ed i suoi cattivi rapporti con Lima….

Ciò… secondo il boss di Altofonte, portò (insieme ad altri fattori) all’uccisione dello stesso (Piersanti Mattarella) che veniva additato, dopo quella esternazione, come uno sbirro…
Il boss, si è riservato di fare i nomi di altri magistrati di Palermo coinvolti, direttamente ai giudici di Caltanissetta…
Certo, rileggendo quanto sopra, diventa difficile comprendere dove sta la verità, non solo per il sottoscritto, ma credo per chiunque voglia riprendere ad esaminare quel periodo storico…
Chissà se prima o poi… riusciremo a mettere la parola fine, ad una vicenda reale con la quale noi siciliani abbiamo convissuto, un momento difficile e tragico, che credevamo d’aver superato, ma che ora, ritorna nuovamente, alimentando in ciascuno di noi ancor più dubbi di quelli che avevamo allontanato e soprattutto ahimè… meno certezze!!!

Sarebbe magnifico aver l’ex Procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, quale Presidente della Regione Sicilia!!!

Ho letto che il governatore Crocetta, sapendo di una possibile candidatura di Pietro Grasso abbia detto “Se si candida io lo sostengo, poiché una sua presidenza sarebbe in linea con la mia visione politica“…

Mi auguro di no… perché se fosse quella la visione politica dell’ex Procuratore antimafia, saremmo tutti rovinati…
Un’altro quinquennio, come quello compiuto dal Presidente Crocetta ed allora si che ci ritroveremo tutti con le pezze nel culo!!!
E’ stato un completo fallimento… anzi un “bluff” e mi pento amaramente di averlo votato!!!
Già a differenza delle mie idee, mi sono fatto ingannare, quando ha parlato di legalità, di contrasto alla mafia, di lotta alla corruzione, tutti programmi e iniziative, che mi trovavano pienamente concorde, ma che nei fatti, non sono mai stati affrontati, anzi si è permesso in questi anni, che l’illegalità e la criminalità, prendesse ancor più il sopravvento…
Quindi mio caro Governatore, il Presidente Grasso, non ha bisogno del suo sostegno… anzi tutt’altro!!!
D’altronde come si può mai paragonare la vita dell’attuale Presidente del Senato della Repubblica a quella di chiunque altro, in lista per quell’incarico.
Solo per ricordare…
Carriera da magistrato che comincia nel lontano 1969 a Barrafranca per proseguire a Palermo nel 1972, iniziando già allora, ad occuparsi di reati contro l’amministrazione pubblica e criminalità organizzata.
Nel 1980 diventa titolare dell’inchiesta sull’omicidio del Presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella e nel 1985 è nominato giudice a latere nel Maxiprocesso a Cosa Nostra nato dalle indagini del pool antimafia: dal presidente Giordano fu incaricato di scrivere la sentenza, che si compose di circa settemila pagine per i 475 imputati… dalla quale sentenza si stabilì in modo inequivocabile l’esistenza della mafia, che ancora molti negavano!!!
Nel 1989 accetta di diventare consulente della Commissione parlamentare antimafia presieduta prima da Gerardo Chiaromonte e poi da Luciano Violante.
Viene chiamato da Giovanni Falcone nel 1991 (Direttore della Direzione affari penali del Ministero di grazia e giustizia) ed in quei mesi, progettarono nuove strategie di coordinamento dell’attività giudiziaria contro la criminalità organizzata: nasce la Procura Nazionale Antimafia, le Direzioni distrettuali e la Direzione investigativa antimafia.
Purtroppo seguono le stragi: Capaci e via D’Amelio…
Pochi mesi dopo viene chiamato a sostituire Giovanni Falcone nella Commissione centrale per la definizione ed applicazione dello speciale programma di protezione a favore dei testimoni e collaboratori di giustizia e successivamente prima come sostituto e poi come aggiunto, presso la Direzione nazionale antimafia…
Nel 1999 e fino al 2005 torna a Palermo come Procuratore capo della Repubblica: in quegli anni vengono arrestate per reati di mafia più di 1.700 persone, e vengono consegnati alla giustizia 13 dei 30 latitanti più pericolosi….
Nel 2005 è a capo della Procura nazionale antimafia, dove viene confermato per un secondo mandato nel 2010 all’unanimità, periodo nel quale avvenne la cattura del boss, Bernardo Provenzano, dopo 43 anni di latitanza…
Decide di dare le proprie dimissioni dall’ordine giudiziario e seguire la politica, impegnandosi con il Partito Democratico per portare la propria esperienza in Parlamento, dando il proprio  contributo al rilancio di quei temi fondamentali importanti come la situazione delle carceri, la lotta alla criminalità organizzata, la difesa della legalità, la sicurezza dei cittadini e la riforma della Giustizia.
Il 16 marzo 2013 viene eletto Presidente del Senato della Repubblica…
Ora ditemi, senza nulla togliere al “Curriculum vitae”… di chiunque, non mi sembra che oggi, tra i nominativi in circolazione per la candidatura alla Presidenza della regione, ci sia un solo nominativo, che possa paragonarsi per impegno sociale all’attuale Presidente del Senato, anzi, tutti coloro che in questi mesi, ci hanno voluto pensare e meglio che si tolgano presto quel pensiero dalla loro testa… 
In questa affermazione, non c’è nulla di personale o di politico, si suole mettere in luce, le capacità di ciascuno di quei candidati… personaggi che di contro, hanno vissuto la loro vita, per puro interesse personali o per ricevere di volta in volta, una qualche poltrona prestigiosa, poi per il resto… si è visto, non hanno mai fatto nulla per questa terra!!!
D’altronde, cosa chiedere a questi soggetti  che non sanno far altro che pugnalarsi a vicenda, cercando di volta in volta, compromessi e rimpasti, promettendo contemporaneamente il proprio sostegno ad alleati e avversari o ancor peggio, rivendicando a se, una eventuale candidatura…
Mirano esclusivamente ad ottenere una posizione privilegiata, tutti indistintamente, nessuno di essi escluso…
Ecco perché c’è bisogno di fare pulizia, sì… è tempo per la Sicilia, di ritrovare persone oneste e perbene!!!
Basta con mediazioni politiche e giochi di potere… siamo stanchi di vedere quelle stesse facce o le solite abituali collusioni mafiose e clientelari!!!
Su una cosa sono d’accordo con l’attuale governatore Crocetta: “La mediazione in politica… non può essere fatta quando è in gioco la dignità delle persone. La dignità non è negoziabile e non può essere tema di trattative!!!

Un uomo… contro tutti!!!

Comprendo perfettamente lo stato d’animo del nostro attuale Procuratore, d’altronde ci sono passato anch’io…
Sì… quel doversi sentire soli, contro tutti!!! 
Questa è la perfetta dimostrazione di come nel nostro paese non esista un’equa misura… passando dalle stelle, alle stalle!!!
Se sei influente… dai fastidio, se sei debole… devi subire, nel contempo, quegli altri inutili personaggi “in cerca d’autore“, sono pronti lì in attesa di pugnalare colui che, negli anni, ha saputo dare dimostrazione delle proprie capacità e che indirettamente, ha oscurato quelle loro vacue personalità…  
Ecco quindi che si viene chiamati a relazionare su quanto compiuto, quasi si fosse commessa chissà quale colpa, se non forse quella, d’aver svolto egregiamente il proprio incarico…
Ma quanto realizzato, è precisamente quanto non si doveva fare… o meglio, si preferiva che quanto scoperto, non venisse fatto emergere in questa maniera esplosiva, sì… così eclatante !!!
Perché qui da noi, in questo nostro paese, funziona tutto all’incontrario…
Ad esempio, si scopre un comportamento illecito, si denuncia quanto si è dischiuso, si evidenziano condotte gravi, si rilevano operazioni irregolari, non ci si blinda dietro quegli abituali atteggiamenti omertosi e soprattutto, si fa emergere quanto sopra ed allora purtroppo… non si va bene!!!
Ah… è questo il problema!!!
Ma come si può pensare di ragionare in maniera diversa o meglio, opposta, a quanto fa la maggior parte degli individui…
Come si può pensare di comportarsi così… facendo bene il proprio dovere, applicando sempre le regole previste, le normative vigenti, rispettando la legge, senza mai volersi ergere a protagonista, ma stando in ogni occasione, un passo dietro gli altri… non si può, almeno non qui!!!
Difatti, ecco che all’improvviso, dopo aver espletato in maniera corretta quanto era nelle proprie funzioni, si viene posti in giudizio,  per essere assolti o condannati…
In questa nuova veste, si è passati da difensori dei principi di legalità, a masnadieri, sempre alla ricerca d’illegali e occulti eventi… 
Incredibile, potremmo definire quanto sta accadendo: la giustizia dell’ingiustizia…
Da quanto sopra infatti, s’intuisce ciò che si vuole realizzare e cioè: creare confusione, alzare la tensione mediatica (per non voler giungere a nulla), mettere in discussione quel concetto di “giustizia” e scegliere quale filo conduttore, non quelle indagini correttamente svolte, ma quanto viene presunto ipoteticamente, dal classico malcostume popolare… 
Quanto si sta tentando di compiere, è voler rendere quel potere istituzionale, non più autonomo e indipendente, ma sottomesso, ad un sistema “infido” politico, che chiede, per nome e conto di quella ingannevole democrazia, che questa libera magistratura, renda loro conto… di tutte le azioni svolte.
Forse è giunto il tempo che una parte di quel potere politico, comprenda come sia ormai tempo di fare un passo indietro, perché è soltanto con il dialogo, che si potranno superare tutte queste attuali frizioni e polemiche!!!
Questo clima esasperato di accuse e divisioni, non hanno fatto altro che lacerare il potere istituzionale, che rappresenta per l’appunto, la peggiore azione che si potesse compiere, per danneggiare ancor più, questo nostro Paese!!!
Non bisogna individuare a tutti costi presunti colpevoli, come certamente non vanno ricercati reati, se questi non esistono!!!
Ma d’altronde non si può e non si deve… obbligare ciascuno di noi a sottomettersi a questo sistema, basato esplicitamente, su quegli scambi illeciti di favori e protezioni politico/amministrative e dove, il più delle volte, si preferisce pur di salvare la faccia, continuare con i… compromessi!!!

Scontro tra Procure…

Questa vicenda dei presunti collegamenti tra Ogn e scafisti, sta facendo incazz… un po tutti!!!
L’ultima notizia è della Procura di Siracusa, la quale ha dichiarato per nome del suo Procuratore Francesco Paolo Giordano, quanto segue: “non risulta nulla per quanto riguarda presunti collegamenti obliqui o inquinanti tra Ong o parti di esse con i trafficanti di migranti, nessun elemento investigativo”!!!
Stessa smentita è giunta dal Presidente del Copasir, Giacomo Stucchi che ha dichiarato: “con riferimento alle notizie circolate circa l’esistenza di un rapporto (dossier) predisposto dai Servizi segreti italiani e attestante rapporti tra scafisti e Ong per il controllo del traffico dei migranti nel Mediterraneo, dopo le verifiche del caso, alla luce di informazioni assunte, ritengo corretto evidenziare come tali notizie risultino prive di fondamento“… 
In definitiva, sembra che non esista alcun dossier da parte dei nostri servizi segreti su presunti rapporti di traffici umani… anzi per essere più precisi, “nessun elemento investigativo che indichi la possibile esistenza di legami tra le organizzazioni in questione e quei trafficanti”…
Ed allora viene spontaneo chiedersi, perché la Procura di Catania, per nome e per conto del suo Procuratore Carmelo Zuccaro, abbia voluto pubblicamente uscire allo scoperto, con quella denuncia???  
Ancor meno chiaro è l’attacco manifestato da tutti contro queste indagini… sia da alcuni nostri politici, che da una parte di quegli uomini della chiesa, che hanno considerato “atto ipocrita e vergognoso”, quanto compiuto a danno delle Ong, poste a loro parere, lì ogni giorno in mezzo al mare, a salvare vite umane…
Già, l’arcivescovo di Ferrara ha detto “è giusto che la Procura e la Magistratura siano vigili e assumano conoscenze sulla situazione attuale nel Mediterraneo, perché i migranti non siano doppiamente vittime“. 
Certo, viene spontaneo chiedersi come sia possibile che i migranti, abbiano deciso di attraversare su precari gommoni quel canale di Sicilia, partendo unicamente dalla Libia…
Ad esempio, molti migranti provenienti dall’Africa potrebbero giungere in Europa attraverso lo stretto di Gibilterra… la cui larghezza minima è di circa 14 km (tra punta de Tarifa e punta Cires); oppure forzare i posti di blocco tunisini, per arrivare da noi tramite imbarcazioni, partendo da Kelibia e solo dopo pochi chilometri trovarsi a Pantelleria, oppure per quanti vengono dall’est, giungere in Albana e da lì attraversare il mare per spiaggiare in Puglia…
Ciò che voglio dire, è che mi sembra alquanto strano, come tutti questi migranti, giungano esattamente in quei porti libici, dove trovano ad attenderli quegli scafisti che provvedono a requisire loro qualche migliaio di euro, per poi finalmente partire, affrontando un viaggio estremamente pericoloso, che non garantisce alcun esito positivo, ma che visto in questi anni purtroppo morire, migliaia e migliaia di persone…
D’altronde, che da quel lato (africano) qualcuno stia effettuando un grande business finanziario è certo e che però, da questa parte, non vi sia nessuno che ne stia (come sempre) approfittando, lasci almeno il sottoscritto con forti dubbi…  
Ovviamente, sperare (per come ho letto), che qualcuno di coloro che operano all’interno di quelle Ong, denunci o si mostri fortemente collaborativo, nel corso di eventuali audizione o interrogatori, è come dire a tutti i nostri mafiosi, di presentarsi spontaneamente domattina, per dichiarare quanto loro a conoscenza, ecco, potrei scommettere e saprei di vincere, tanto… sono certo, che non si presenterà nessuno!!!
La circostanza secondo cui molte Ong dichiarano di non ricevere alcun centesimo, sia dalle istituzioni europee, che dai quei governi di Paesi membri (a cui hanno manifestato il proprio dissenso per alcune politiche UE), ma che basano quel proprio sostentamento, sulle donazioni dell’8 per mille, mi sembra, dovendo valutare i fatti, alquanto marginale…
Innanzitutto perché, se dovessimo valutare i reali costi sopportati da queste strutture non governative, questi, sommati insieme, danno quale importo, centinaia e centinaia di migliaia di euro, che non possono mai essere compensati, da semplici donazioni o dalla grande disponibilità di quegli esigui volontari…
Il sottoscritto resta convinto che la Procura di Catania, su questa vicenda non sia in errore… anche se comprendo come questi attacchi mirati, abbiano quale interesse, quello di mettere in cattiva luce e in grande difficoltà, quello stesso ufficio…
Ma in questo scontro “titanico”, c’è per fortuna chi… può permettersi d’esprimere valutazioni sull’operato di entrambe e l’idea fatta, non è ahimè identica: di una, non si può che parlarne bene, dell’altra, non ci si può esprimere, in quanto ancora oggi, si attendono delle risposte… 
Speriamo che almeno su questa vicenda, non si compia quanto già (per sopra) si è realizzato e cioè, di preferire quella prassi da noi ormai luogo comune: soffocare tutto!!!

Ambigui attacchi alla Procura di Catania…


Da alcuni giorni stiamo assistendo ad una disputa, tra il Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro e una parte di quella politica, che non vuole esser messa in discussione…

Il caso nazionale è quello delle “Ong”, di queste organizzazioni non governative, poste ad emergenza dei migranti, che secondo alcune ipotesi della Procura di Catania, sono finanziate dai trafficanti…
Le dichiarazioni “stranamente”, hanno provocato l’intervento sia del ministro della Giustizia Andrea Orlando che di quello dell’Interno Marco Minniti, a cui si sono contrapposti il Vice Presidente della Camera Luigi Di Maio e il responsabile degli Esteri, Angelino Alfano…
E’ evidente come gli attacchi “vergognosi” portati contro il Procuratore Zuccaro, non provano a comprendere le situazioni emerse e cioè che forse alcune Ong… hanno avuto contatti con gli scafisti, ma bensì, ciò che si sta cercando di fare, è quello di strumentalizzare la vicenda, per mettere definitivamente un bavaglio, ad una delle Procure d’Italia più importanti, la stessa che sta tentando di portare avanti delle inchieste che sappiamo bene, coinvolgono grosse personalità sia istituzionali, che politiche, imprenditoriali ed in particolare mafiose…
Ed allora, proprio per sviare l’attenzione di quelle indagini, si cercano nuove e diverse presupposizioni, per eliminare o mettere in cattiva luce, quei magistrati incorruttibili, conferendo visibilità a notizie e fatti, di cui soltanto quegli uffici istituzionali, ne conoscono le reali prove… 
Tutto il resto, serve esclusivamente ad alzare un polverone mediatico, sperando, grazie a queste strategie d’attacco, di poter allontanare questa figura onesta e decisiva nel contesto siciliano… 
Mi sembra di rivedere, quanto compiuto alcuni anni fa con il collega Giovanni Salvi, promuovendolo (meritatamente) a Procuratore generale di Roma… ma di fatto, allontanandolo da quelle inchieste “particolari” che stava in prima persona seguendo, insieme ai suoi fidati collaboratori, ed ora, nuovamente riprese dal Procuratore Zuccaro!!!
Vi ricordate Cesare Primo Mori, passato alla storia col soprannome di “Prefetto di ferro”, ecco, dopo essersi dedicato -durante quel suo periodo di attività in Sicilia- all’attività di contrasto al fenomeno politico/mafioso, decisero di allontanarlo definitivamente, nominandolo (casualmente) Senatore del Regno…  e solo pochi mesi dopo, posto a riposo “per anzianità di servizio”…
Credo che l’esempio sopra descritto sia perfettamente calzante con quanto sta avvenendo in questa nostra isola… e cioè che quando si comincia a dare fastidio, si determinano tutta una serie di eventi, che fanno sì d’allontanare, l’incomodo di turno…
D’altronde se qualcuno è convinto d’illuderci che, dietro questi migranti, non vi sia celato un vero e proprio business, è meglio che inizia a cambiare strategia…
In questi anni, abbiamo potuto costatare come quei centri di accoglienza straordinaria dei migranti, rifugiati, ecc… dalla nostra provincia di Catania fino a Venezia, passando per Foggia, Crotone e per la Campania, hanno evidenziato, non solo milioni di euro intascati da alcune società di servizi per quella loro gestione, ma soprattutto l’utilizzo di fondi pubblici per molte di quelle cosiddette organizzazioni di volontariato, le quali hanno prodotto migliaia di assunzioni, che a breve vedrete, con le prossime elezioni… si convertiranno in voti!!!
Vorrei terminare con un proverbio, che credo calzi perfettamente, con quanto si sta tentando di compiere in questa nostra città: “Ccà nisciuno è fisso…”!!!

Nuova requisitoria per l’ex Presidente della Regione Siciliana

Eravamo giunti all’ultima udienza (dinnanzi alla terza sezione penale della Corte d’appello di Catania) con la requisitoria del processo all’ex leader del Mpa Raffaele Lombardo (ed ex presidente della Regione Siciliana), condannato, il 19 febbraio 2014, in primo grado a sei anni e otto mesi per concorso esterno in associazione mafiosa. 
In aula, per l’accusa erano intervenuti il sostituto Procuratore generale Sabrina Gambino e il sostituto procuratore Agata Santonocito…
Come sempre, l’ex presidente Lombardo, assistito dai propri legali, si era proclamato innocente!!!
La requisitoria del processo fu aggiornata a questo mese d’Ottobre… ma per l’appunto, alcuni giorni fa, abbiamo scoperto che ci vorrà un’altra udienza, la quarta, per conoscere la richiesta dell’accusa…
I tempi del processo… già finora abbastanza estesi (va ricordato infatti che il processo si sta svolgendo con il rito abbreviato) hanno ricevuto quindi, una richiesta da parte dei sostituti procuratori, per un’ulteriore requisitoria… ribadendo di essere in possesso di quelle prove necessarie, che inchioderebbero Lombardo a precise responsabilità!
Il tutto – secondo i magistrati – è basato su dichiarazioni, incontri, testimonianze ed episodi, che confermerebbero le loro accuse e proverebbero il sostegno “politico” dato, direttamente (o indirettamente) all’ex presidente, da una parte di quegli ambienti mafiosi…
Per cui, l’udienza per adesso è stata rinviata e verrà ripresa intorno ai primi giorni di Novembre… con la formulazione delle richieste dell’accusa, alle quali ovviamente, seguiranno le arringhe degli avvocati difensori…
E’ un momento di grande “fibrillazione” giurisprudenziale questo… in quanto ciò che vi è in gioco, è il “reato di concorso esterno” e cioè dove il soggetto incriminato, non è parte integrante o direttamente affiliato a quel mondo criminale, ma si mette “a seconda delle circostanze” a disposizione –grazie alla posizione privilegiata acquisita– della medesima…
A mio modesto parere, ciò che sta avvenendo – in particolare all’interno delle nostre aule di Giustizia di Catania – è di determinare o ancor meglio “limitare”, quelle regole di partecipazione criminosa…
In particolare ciò che si vuole far evidenziare è la demarcazione “morale”, che punisce per l’appunto colui che, pur non partecipando materialmente al reato… (attraverso proprie azioni specifiche) le avalla di fatto, incentivandole (o suggerendole) a chi di dovere, attraverso messaggi subliminali, mezze parole, cenni d’intesa, strette di mano e omissioni; tutte azioni capaci di rafforzare la volontà di colui (o di coloro) che compiono successivamente quegli atti materiali…
Non bisogna però trascurare, quanto espresso dalla Corte Europea (ma anche da un giudice di Catania per un’altro noto procedimento in corso…), che ha posto in luce un argomento fondamentale e cioè l’assenza di una disposizione normativa sul concorso esterno!!!
Quanto sopra rappresenta un tema fondamentale per la nostra legislazione, che vive esattamente sul dogma del principio di legalità in virtù del quale, nessuno, può essere punito per un fatto che, al momento della sua commissione, non è previsto dalla legge come reato e sono in molti difatti – tra gli studiosi di diritto – a dichiarare che la legge, non contempla il concorso esterno!!!
Non si tratta quindi di doversi schierarsi per l’una o per l’altra interpretazione legislativa, ma far in modo che venga sempre rispettata la legge in maniera corretta!!!
A breve, vedremo cosa accadrà…

Altro che macchina di guerra… qui a Catania ci sarebbe bisogno di ben altro!!!

Sono felice d’ascoltare le parole del Procuratore aggiunto, Dott. Francesco Puleio, da pochi giorni, insediatosi nella Procura di Catania.
In particolare, ho apprezzato la frase a suo tempo riportata dal padre e cioè: “il direttore d’orchestra non è quello che ha la bacchetta in mano, ma quello che ha in testa la musica” e continuando… il Procuratore Capo, Carmelo Zuccaro, “ha in testa la musica dalla prima all’ultima nota”!!! 

Questo riflessione sulla musica e le note è bellissima, perché lascia intravedere nuove composizioni musicali, del tipo…

Ma mi, ma mi, ma mi,

quaranta dì, quaranta nott,
A San Vittur a ciapaa i bott,
dormì de can, pien de malann!…
Ma mi, ma mi, ma mi,
quaranta dì, quaranta nott,
sbattuu de su, sbattuu de giò:
mi sont de quei che parlen no!
Io comunque resto dell’idea… che “per cambiare la musica a Catania, occorre innanzitutto cambiare i suonatori!!!”.
Certamente la prima affermazione è quantomeno grave, ma lo è ancor di più… l’omissione della seconda!!!
D’altronde, se non si sostituiscono i musicisti, la musica non cambia ed allora tutto resta com’è…
Sono quei “musicisti” infatti ad aver portato al degrado questa nostra città… gli stessi a cui ci si era affidati, demandando ad essi, quel rinnovamento mai compiuto…
La verità e che essi sono ormai da troppo tempo “contaminati”… già, potremmo inquadrarli in quei personaggi della serie televisiva “The Walking Dead”!!!

Perché in fin dei conti, sono dei veri e propri morti viventi, che girano in questa nostra città (da troppo tempo “vittima”), all’interno di quei salotti “buoni”, dove personaggi della politica e dell’imprenditoria, insieme ad altri cosiddetti uomini di cultura… fanno sì che, con quella loro congregazione, condizionano di fatto, questo nostro sistema…

Quanto sopra rappresenta la conferma che se non si cambiano i musicisti, la musica non migliora, anzi la si può definire “la sinfonia della presa per il…”!!!
Rappresenta nei fatti… la condizione che stiamo vivendo, dove a causa di pochi e soprattutto per colpa di questo sistema mafioso/clientelare, veniamo quotidianamente soffocati e accerchiati da una continua mancanza di etica… 
Noi “catanesi” sappiamo bene come in questi ultimi anni, la Procura di Catania sia stata una “macchina da guerra”…, ma purtroppo, in alcune occasioni, a causa di un sistema legislativo “inadeguato” e poco efficace, si è determinato di fatto un rallentamento, determinando in alcune circostanze, un vero e proprio ribaltamento!!! 
E’ apprezzabile quindi la storia raccontata del “Pellegrino e dei tre spaccapietre”… e del perché non bisogna mai fermarsi alle apparenze, ma provare sempre a guardare in maniera libera (e da angolazioni diverse), ciò che ci può sembrare a prima vista banale!!!
Ed è per questo motivo che vorrei ricordare il Prof. Keating nel film “Attimo fuggente“… quando in quella sua lezione salì sulla cattedra dicendo “Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse e il mondo appare diverso da quassù… non vi ho convinto? Venite a vedere voi stessi, coraggio, è proprio quando credete di sapere qualcosa, che dovete guardarla da un’altra prospettiva, anche se ci può sembrare sciocco o assurdo, ci dovete provare…. Osate cambiare, cercate nuove strade!”… 

Ed ancora, come dimenticarne il finale… quando cioè, dopo essere stato licenziato… entrò nella sua ex classe per raccogliere i propri effetti personali… ed uno dei suoi brillanti alunni, Todd, mostrando d’aver compreso l’incoraggiamento di quel professore (“guardare sempre le cose da angolazioni diverse“), salì sul suo banco e richiamandone l’attenzione, pronuncio la famosa frase “O capitano! Mio capitano!”

Certo, la reazione del preside fu rabbiosa, ma quelle minacce non ebbero alcun effetto… perché subito dopo, anche gli altri ragazzi compieranno lo stesso gesto… mentre il professore s’allontanava dopo aver detto “Grazie!” con lo sguardo rivolto in basso…
Quindi ben venga la macchina da combattimento e speriamo che, dopo aver assistito ad alcune battaglie perse, si possa finalmente mirare a vincere definitivamente questa guerra fatta di malaffare, criminalità e corruzione…
Una città che partecipa in tutti i modi (o meglio grazie ad una parte di quei suoi collusi concittadini…), ad alimentare direttamente quel cancro, con cui convive e sa di prosperare finanziariamente… agli altri (quelli esterni o non affiliati) non resta che raccogliere le briciole o morir di fame…
Come diceva Sciascia… “Ad un certo punto della vita non è la speranza l’ultima a morire, ma il morire è l’ultima speranza”…

Imprenditori??? No solo "ladri di futuro"…!!!

Un’altra Operazione condotta dalle forze dell’ordine, Carabinieri, G.I.G.O. (GdF) in collaborazione con la Procura di Catania (nella persona del nuovo Procuratore Distrettuale, Dott. Carmelo Zuccaro).

Imprenditori??? No soltanto “ladri di futuro“… con queste parole… sono stati definiti alcuni nostri imprenditori dal Colonnello Manno!!!
Li ha chiamati non solo “ladri di Futuro” ma ha anche aggiunto… più che imprenditori, andrebbero definiti “Prenditori”…
Ricordate… l’ex Procuratore di Catania, Giovanni Salvi, li aveva definiti “rapaci” e come dargli torto…
Molti nostri conterranei appartenenti a quella categoria dei cosiddetti “imprenditori” dimostrano infatti di possedere esclusivamente quell’unica capacità, concentrata nell’interesse di racimolare denaro… anche perché in loro non vi è alcuna presenza di competenza, preparazione e professionalità!!!
Sono come i personaggi di quel film… già forse pochi sanno che “ladri di futuro” è stato anche una pellicola cinematografica, nella quale si raccontava l’esperienza di tutti i giorni di alcune persone comuni…
Gente che tentava di sopravvivere… appunto “ladri di futuro“, perché rubavano al domani quello che non avevano subito…
Erano tutti personaggi che coltivavano la speranza di diventare celermente qualcuno, ma dove alla fine, ognuno di essi, trascorreva in modo banale la vita di tutti i giorni… quell’abitazione dove passare le proprie  giornate, che il più delle volte, scivolavano troppo in fretta ed altre volte… non passano mai!!!
Un desiderato futuro… che ahimè resterà per troppe volte immaginario, quasi fosse un luogo lontano ed irraggiungibile…
E allora a quei personaggi, non resterà altro… che rubarlo quel futuro!!!
Ecco quindi come ognuno di loro si adegua e si perfeziona in un qualcosa che possa concretizzare quei loro sogni, costi quel che costi… anche se per fare ciò… si dovrà commettere qualcosa d’illecito!!!

Debbo aggiungere di aver provato in quella frase del Colonnello, quasi lo stesso rammarico per quanto sta accadendo…

E’ stato difatti da parte sua… molto “nobile” voler esprimere con quelle sue parole, il disagio percepito… 
In quelle parole vi è difatti insito quel sentimento onesto di chi vorrebbe questa terra radiosa e con un futuro pieno di speranza…
Lontano quindi da quella dura realtà che  lo porta purtroppo quotidianamente a scontrarsi con quelle mentalità imprenditoriali che nulla possiedono e anzi mettono in campo, abituali comportamenti vessatori a dispetto di quanto prevede la legge!!!
Anche Papa Francesco si era rivolto agli imprenditori con queste parole:“Siete chiamati a tutelare la professionalità, e al tempo stesso a prestare attenzione alle condizioni in cui il lavoro si attua, perché non abbiano a verificarsi incidenti e situazioni di disagio. La vostra via maestra sia sempre la giustizia, che rifiuta le scorciatoie delle raccomandazioni e dei favoritismi, e le deviazioni pericolose della disonestà e dei facili compromessi. La legge suprema sia in tutto l’attenzione alla dignità dell’altro, valore assoluto e indisponibile. Sia questo orizzonte di altruismo a contraddistinguere il vostro impegno: esso vi porterà a rifiutare categoricamente che la dignità della persona venga calpestata in nome di esigenze produttive, che mascherano miopie individualistiche, tristi egoismi e sete di guadagno”…

Sì… belle parole… ma i fatti dimostrano purtroppo tutt’altro e cioè che questi tipi di comportamenti sleale, hanno permesso di realizzare “vantaggi” sulle altre concorrenti, permettendo così d’aumentare i propri guadagni e di contro causato evidenti perdite a chi, quel rispetto degli adempimenti l’aveva realizzato…

Il bello è che a questi imprenditori “parassiti” è stata data anche la possibilità (tramite i condoni) di “ripulirsi”, permettendo ad essi ufficialmente, di rientrare dalla porta principale…
Non contano quindi i reati commessi, quelle bancarotte fraudolenti patrimoniali e documentali  oppure l’aver distratto e/o occultato beni e denaro dalle casse della società… o anche aver commesso disastri ambientali, inquinamenti, traffico e abbandono di rifiuti pericolosi, omesse bonifica o anche l’eventuale impedimento dei controlli… sono tutti sotterfugi, che hanno avuto quale finalità, quella di creare esclusivamente fondi neri…
Ciò che resta da quanto sopra è una vera tristezza!!! 
Che non venga quindi in testa a qualcuno di parlare di morale o dignità, quella è stata calpestata tanto tempo fa, ormai non esiste più, si è persa strada facendo… per colpa della mala-politica, della corrotta burocrazia, di quella collusa amministrazione e di tutti quegli imprenditori dediti a cosa nostra… 
Ma soprattutto la maggiore responsabilità ricade proprio sui cittadini i quali, con la loro ignoranza (legata ad impauriti silenzi) ha acconsentito che quanto sopra, potesse compiersi tranquillamente…
L’ignoranza d’altronde è proprio ciò che i potenti cercano di inculcare nei cittadini deboli per poterli meglio controllare ed è soltanto attraverso il confronto, la divulgazione e l’informazione, che si potrà definitivamente contrastare quel pensiero omertoso, affinché quest’ignoranza tanto presente, possa finalmente essere… sconfitta!!!
Sono in molti a vedere l’impresa privata come una tigre feroce, da uccidere subito, mentre altri la vedono come una mucca da mungere e sono ancor di meno coloro che la vedono per come è nella realtà e cioè “un robusto cavallo che, in silenzio, traina un pesante carro”…

Una "Catania bene"…

Ho acquistato un libro scritto da Sebastiano Ardita, magistrato e componente della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania ed oggi, Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Messina…
Nel suo libro descrive in maniera meticolosa i collegamenti tra la mafia catanese e quella della provincia di Messina e l’evoluzione che queste associazioni criminali, hanno avuto dagli anni 80′ ad oggi…
In particolare, viene descritto il passaggio di come queste, si siano con il tempo evolute, passando da quella impostazione rigida e violenta (in particolare contro le istituzioni), ad un nuovo modello, moderno e manageriale, che ha permesso loro, d’integrarsi tra le PA e nella società civile…
Già, in quel percorso si è totalmente rinnovata, passando da una immagine “cattiva e violenta” ad una “buona e produttiva”, riuscendo inoltre a convincere i cittadini (con un’attenta opera di persuasione), di come, attraverso il proprio contributo, si sia migliorato il benessere sociale, colmando le lacune dello Stato, come per esempio… sicurezza e lavoro.
Il tutto è avvenuto grazie a nuove alleanze, nello specifico, con i settori dominanti dell’imprenditoria, della politica, della finanza, delle istituzioni, della stampa e di tutte quelle associazioni che con il loro discreto silenzio, hanno fanno sì, che le collusioni ed il malaffare, abbiano potuto estendere quei  propri tentacoli…
Una mafia “rigenerata”, che ha saputo investire i propri profitti illeciti, in nuove e remunerative, attività imprenditoriali e commerciale, le quali, hanno nel corso di questi anni dimostrato, quella propria capacità di realizzare profitti e impegnandosi inoltre, a creare nuove opportunità lavorative…
Un sistema mafioso vincente (diverso e lontano da quello a suo tempo proposto dai “corleonesi”), che è diventato modello da esportare, anche per le altre associazioni malavitose, del resto d’Italia…
Si è trattato di trovare nuove alleanze tra quegli uomini che contavano nei posti chiave… come per esempio quelli “istituzionali” e quando non si è riusciti nell’intento, si è fatto di tutto per allontanare quelli e sostituirli con propri uomini, certamente più disposti ad alleanze e profitti…
Dopotutto non è il denaro che manca… anzi tutt’altro e con quello si può puntare a conquistare uomini e potere… 
Potremmo quindi concentrare in una parola quanto accaduto: trattativa ( che poi è la stessa parola usata in alcune inchieste note, tra Stato e mafia…). 
Certo la sola parola è di per se imbarazzante e ovviamente, all’interno di quegli uffici istituzionali, non la si vuole prendere nemmeno in considerazione…
Ma quando poi, si assiste a certe indagini delle procure, le quali quotidianamente, fanno emergere reati ed infedeltà da parte di quegli uomini pubblici, ecco che allora si comprende come forse, qualcosa di lesionato in quel sistema c’è!!!
Non per nulla… se il nuovo Procuratore Capo di Catania, Carmelo Zuccaro, nel giorno del suo insediamento in Procura ha dichiarato: “Catania soffocata dalla mafia… abbiamo bisogno che le cose cambino”!!! si comprende come ancora purtroppo, di lavoro da fare… c’è ne. 
Certo dinnanzi ad un sistema criminale così perfettamente integrato nella società attuale, diventa difficile slegare quanti sono legati tra essi… sia per rapporti familiari, di amicizia, universitari, politici e anche professionali senza escludere anche personali… mi riferisco ai legami sentimentali… 
Da quanto sopra è evidente che le famiglie mafiose negli anni si sono evolute… i figli si sono laureati e hanno occupato quelle posizioni dirigenziali lasciate nel corso degli anni libere…
Sono in tutti i settori… nessuno escluso!
Ed è il motivo per cui oggi, ancora più di ieri, diventa chiaro comprendere, il perché la mafia, non sia stata di fatto sconfitta!!! 
Perché i suoi uomini (quelli con i colletti inamidati…) partecipano a fare cadere i reati in prescrizione, perché il sistema carcerario è sottodimensionato rispetto al numero di criminali che delinquono, determinando così, quei presupposti continui d’indulti e amnistie, perché il sistema giudiziario fa più paura ai cittadini onesti che agli stessi criminali, perché non si perde mai occasione per criticare le istituzioni, le forze dell’ordine, i magistrati, facendo in modo che si disinteressino e si scoraggino, nell’intraprendere tutte quelle necessarie azioni di contrasto…
Per quanto sopra è ovvio che gli uomini (e donne…) di questo sistema, si vanno regolando di conseguenza… 
Faranno ovviamente il minimo indispensabile, per non aver problemi, personale e/o professionali…
Continueranno in silenzio ad avanzare di carriera con quel minimo sforzo, per giungere finalmente a quella auspicata “pensione” e sperando nel contempo, di poter tramandare quella propria occupazione ad un proprio familiare…
Dopotutto è di questo si tratta… 
Saper convivere all’interno di quelle regole prestabilite e mai scritte della nostra città: sì di quella soprannominata… “Catania bene”!!!

Catania: s’insedia il nuovo Procuratore Capo.

Dopo quasi nove mesi di reggenza, finalmente la Procura di Catania ha il suo nuovo Procuratore Capo..
Il Consiglio superiore della magistratura, ha scelto Carmelo Zuccaro, che rappresenta sicuramente per la città etnea, la migliore soluzione di continuità all’ex Procuratore Giovanni Salvi, visto che lo stesso Zuccaro, ne è stato uno dei suoi più fidati collaboratori…
E’ un giorno importante, in virtù soprattutto, dei riconoscimenti acquisite nel corso della propria esperienza professionale… 
Certo, non si può continuare a pensare che, la lotta alla mafia, possa passare esclusivamente da un pool di magistrati, che tentano di ripulire questa città dai persistenti tentacoli che l’attanagliano… 
Ormai, assistiamo impotenti ai duri colpi inferti costantemente alla criminalità e a quel mondo corrotto all’interno delle PA e/o delle istituzioni e serve a ben poco, continuare a lottare, se come primo obbiettivo, non si cerca di modificare il sistema, le coscienze, mettendo in pratica soprattutto quella certezza… delle pene!!!
Il problema della città non sono i suoi uomini mafiosi… quelli si conoscono tutti, nomi, cognomi, appartenenza e domicilio…
Qui il problema da risolvere, è rappresentato da quei colletti “grigi” che, sotto forma di persone “rispettabili”, violano in maniera celata, la fiducia formalmente o implicitamente attribuita… al fine di assicurarsi vantaggi personali…
Questi, godendo del prestigio raggiunto, utilizzano la propria “rispettabilità” e soprattutto, quella acquisita condizione di benessere, per condizionare anche i propri collaboratori (o subalterni), affinché diventino anch’essi collusi con quel sistema… 
Attraverso le propria abilità e scaltrezze, fanno sì che non si giungano mai a scoprire gli autori di quei reati e nei casi in cui dovessero essere individuati, faranno sempre in modo d’assicurarsi quelle necessarie protezioni (grazie agli amici con i quali si è collaborato negli anni…) affinché si resti totalmente impuntiti, attraverso processi di auto-legittimazione, che giustifichino quella propria condotta deviante…
Ecco è questo il sentiero su cui bisogna puntare ed oggi grazie a questo Procuratore Capo, spero si potrà intervenire incisivamente nelle coscienze di una città, quella di Catania, che più di altre ha bisogno di rinnovarsi!!!
Oggi infatti, c’è bisogno di un rinascita morale e culturale, perché non bastano più le operazioni di contrasto, i sequestri della Dia, gli interventi delle forze dell’ordine tutte… ora è giunto il momento di tracciare un nuovo e diverso percorso, dividendo ciò che è stato da sempre, da ciò che potrà essere per il prossimo futuro…
Non basta quindi procedere per come si è fatto… arrestando di volta in volta, nuovi soggetti, che poi di fatto, avevano sostituito quanti li avevano preceduti e già nuovi ne hanno preso il loro posto, bisogna fare in modo che si punti su una città dove il rispetto delle regole, i principi di giustizia e legalità, siano valori fondanti non solo della vita del singolo, ma dell’intera collettività…
Non ci resta che sperare…

Dott.ssa Lia Sava: finalmente un Procuratore (aggiunto) senza timori reverenziali!!!

Si dice che se non provi paura… significa che non stai facendo nulla d’importante!!!
Ciò è difatti, quanto sta accadendo in questo periodo a molti professionisti, in particolare per tutti coloro che dimostrano con i loro comportamenti, di non voler d’intaccare certi “signorotti prepotenti” o collaudati “meccanismi”, subendo di fatto, quell’effetto paralizzante!
Già, sono in molti infatti… (in particolare tra gli uomini), quelli che pur di non avere conseguenze personali, preferiscono girarsi dall’altra parte o come si dice… farsi i fatti propri
Stanno relegati in quegli uffici, sperando di poter proseguire quelle loro carriere, in modo silenzioso e (disgraziatamente) senza nessun merito…
Auspicano… di non esser sopraffatti da possibili ritorsioni, in cui resterebbero coinvolti, per aver tentato di mettere il “naso”, in situazioni cui non dovevano intromettersi!!!  
Ed è cosi quindi, che quanti sono oggi demandati a compiti istituzionali d’osservazione e di controllo, preferiscono –certe inchieste scomode- schivarle, causa i soggetti coinvolti, ma soprattutto, per quel timore di ripercussioni o strascichi che potrebbero comprometterne la loro imperturbabilità…
Nondimeno, fra tanti “paurosi”, qualcuno esce allo scoperto… una donna, sì, un magistrato antimafia, un procuratore aggiunto, la Dott.ssa Lia Sava!!!
Un magistrato che da sempre è impegnato seriamente a contrastare questo generale costume della illegalità…
Ecco finalmente c’è chi non vuole accontentarsi di semplici risultati, ma che va in fondo nelle inchieste, che non teme, pressioni politiche o di palazzo, ma soprattutto dimostra di non avere paura!!!
Anzi, il solo pensiero di non poter dare il meglio di se, la spronata finora a dare di più, per ottenere quei risultati, che oggi la pongono tra i nostri migliori magistrati…
Infatti, in alcune precedenti esperienze (o come quelle appena fatte emergere) per riuscire a svolgere quanto ha concretamente evidenziato, ha dovuto intaccare particolare collusioni, come per esempio quelle legate a probabili “trattative” tra Stato-mafia o l’inchiesta di questi giorni, sulla gestione dei beni confiscati nel Tribunale di Palermo, che hanno dato il via ad una “rivoluzione”, portando alla luce un sistema, che pare essere, altrettanto colluso, se non peggiore, di quello adottato da quegli stessi soggetti ai quali si era dovuti intervenire, attraverso (l’ormai ben noti) provvedimenti di sequestro/confisca…
Ecco quindi che, a differenza di colleghi che ristagnano in quel loro appartato laghetto, c’è chi –come Lei– scende in campo, immergendosi in quell’ambito pericoloso nel quale in molti (in particolare tra i suoi colleghi), preferiscono rimanere fuori, sperando così di non “bagnarsi”, di non dover affrontare situazioni scomode nelle quali potrebbero finir male… 
La parola d’ordine quindi è… non rischiare… mai!!!
Certo, così facendo si resta illesi, tra l’assoluta indifferenza generale.  
Dopotutto è la stessa manifestazione, che da sempre, in tutta la loro vita, hanno palesato… quella propria viltà che ben li rappresenta e che è evidenziata da quelle continue assenti azioni!!!
Ah… se corressero contro i nemici con la rapidità con cui li fuggono, sicuramente li spaventerebbero…
Procuratore, la prego… non si fermi!!!
Sappia fin d’ora, che per quanto sta compiendo, avrà sempre e in ogni momento, tutto il mio sostegno morale!!!

Dott. G. Salvi: imprenditori… siate meno rapaci….

L’ex Procuratore di Catania, ormai prossimo alla capitale, prima di partire, manda un ultimo appello alla classe imprenditoriale della provincia di Catania, dicendo: imparate ad accontentarvi… siate meno rapaci, questa città va amata un po’ di più…
Per cui, ringraziando per l’impegno che egli in questi anni (in collaborazione con i propri colleghi), ha saputo imprimere nella gestione di una delle più difficili procure d’Italia e ottenendo soprattutto prestigiosi risultati, sono però a chiedermi, quanto di quelle definizioni, avranno poi concretamente effetto, nella nostra vita quotidiana…
Certamente il lavoro svolto è stato significativo, a volte duro, dove si sono visti finalmente – dopo anni di assoluto silenzio – i risultati…, ma se questi risultati, non serviranno a produrre quel radicale cambiamento, ecco che allora, serviranno a ben poco…
Ho letto l’incremento di cifre di coloro che ora pernottano presso le case circondariali, dei sequestri e delle confische per milioni di euro di beni e patrimoni, di come sono stati colpiti duramente i traffici di droga, e di come si è cercato di contrastare il business dell’immigrazione, abbiamo avuto modo anche negli ultimi giorni del suo incarico, di come ha cercato di fare luce su aspetti, non strettamente legati ad attività della criminalità organizzata…, nulla viene messo in discussione sull’eccellente lavoro svolto e l’organizzazione professionale e va premiata inoltre anche l’umanità a la signorilità mostrata nel corso delle sue relazioni e di come ha saputo trasmettere…, quel sentimento di aspettazione fiduciosa per un futuro migliore…
Premesso quindi quanto sopra, ciò che vorrei capire, è quanto di quel sistema “corruttivo”, sia realmente cambiato…
Perché questa generale illegalità è come una piovra…, possiede tentacoli in tutti i settori… per cui, anche quando se ne colpisce uno, due, tre, ecc…, ecco che, tranciati di netto questi tentacoli… in breve tempo, di nuovi, saranno in grado di sostituirli, ricrescendo e riprendendo sotto altre “coperture” quelle situazioni a cui erano saldamente ancorate!
Non basta quindi soltanto contrastare, bisogna trovare nuove metodologie, quelle finora attuate dalle istituzioni si dimostrano in concreto inefficaci, vedasi per esempio la gestione di quelle imprese confiscate, che sin dal sequestro mostrano tutti i limiti della incapacità, della continuità e con il passar del tempo… dell’abbandono!!!
Non sempre è vero… ci si ricorda di esse, soltanto nei casi in cui, queste, debbano dover svolgere, quelle particolari attività, certamente “scomode”, a cui nella fattispecie, nessun nostro “paladino” imprenditore vuole prendere parte ( ma di siffatta circostanza non se ne parla e soprattutto l’opinione pubblica non ne viene informata a mezzo stampa… ), come per esempio nei casi in cui, bisogna operare la demolizione di edifici abusivi di proprietà di famiglie mafiose, oppure quando, si devono recuperare attrezzature, mezzi d’opera, impianti e quant’altro, di coloro a cui sono stati confiscati… Ecco quindi che all’improvviso, ma solo in questi casi, queste “confiscate” società, diventano importantissime…, anzi in questi casi, si rende noto a tutti – ma è solo per promozione – che una società recuperata dallo stato “ha saputo riportare la legalità nel nostro territorio”, ma per favore…  
La verità è una ed una soltanto… e cioè, che nessun imprenditore – ancora oggi – dimostra di sentirsi tranquillo…
Lo si vede proprio dal numero esiguo a cui, solo in pochi tra essi, dimostrano quel coraggio necessario, per iscriversi alle associazioni anti-racket o prendono posizione per la lotta all’illegalità… e chi invece di contro s’iscrive… si scopre con il tempo – vedasi inchieste recenti – che l’ha fatto principalmente per ottenere vantaggi personali e poter mascherare così… l’appartenenza a quelle associazioni criminali…
Ciò che risulta strano, è che queste imprese, evitano di operare, proprio in quelle tipologie di lavori che sono proprie – dopotutto sono intrinseche con l’oggetto sociale del proprio camerale – ma per i quali, potrebbero chissà subire… delle ritorsioni; ed è forse questo il reale motivo che le tiene così distanti…
Ciò dimostra quindi, che la lotta alla corruzione, non si vince soltanto aggredendo i patrimoni economici… che poi in questi anni, si è potuto assodare l’incapacità nel saperli gestire…, ma bisogna soprattutto interrogarsi, su quali sono i veri mali che incidono, imprigionano e condizionano da troppo tempo e negativamente la vita di tutti noi… e quali nuove strategie, possono essere adottate per stravolgere definitivamente questo stato di cose…
Bisogna modificarne la cultura, le istituzioni tutte… debbono cercare nuove sinergie, coinvolgere nuovamente quanti possono ricostruire quella solidarietà e quella fiducia nelle trame della società civile, le famiglie, la scuola, la certezza di un lavoro, dare più forza a quelle associazioni di legalità e di volontariato, di categoria, sindacali, quando questi dimostrano di operare con encomiabile spirito di servizio per gli altri e mai per se stessi…
Perché la mafia si vince solo attraverso la conoscenza… agendo e  impegnandosi anche in prima persona… senza bisogno di attendere coloro che sono demandati, per professione, a fare il loro corretto servizio…, ma facendo ciò che è giusto fare… senza doversi attendere riconoscimenti, coccarde, applausi… ma per quella propria convinzione che ti fa dire… che contro la mafia si vince sempre!!!
Per cui, caro procuratore, a salutarla, non eravamo tutti presenti… almeno fisicamente… ( si è dovuto accontentare delle solite “figurine“, che non penso minimamente qui di elencare…), ma stia certo che con lo spirito, c’eravamo… ed eravamo in tanti, perché come si dice: l’uomo è dov’è il suo cuore, non dov’è il suo corpo…
Vedrà che questa ampia forza d’emozione, l’accompagnerà sempre nei suoi prossimi impegni…, la sosterrà in quelle situazioni decisive e le darà la giusta forza, nei momenti bui…
Lei è giusto che vada… noi continueremo a restare qui appesi ad una speranza… perché la speranza è un rischio che dobbiamo correre, se non per noi stessi, almeno per poter dare un futuro migliore ai nostri figli!!!

Quando l’onestà paga…???

Chiedo scusa a tutti i miei lettori che attraverso le loro email, mi hanno in questi giorni, chiesto i motivi del mio assoluto silenzio… 
Purtroppo come ho spiegato loro, ciò è stato dovuto, ad un “improvviso” blocco del mio dominio: nicola-costanzo.com che stranamente è stato “interrotto”, come se qualcosa ne abbia arrestato il servizio…
Non credo si sia potuto trattare di un qualche hacker… non sono così famoso da ricevere il loro interessamento, ma credo forse di aver intaccato con qualche mia affermazione, qualcosa che forse andava tenuto segretato.
Comunque ora sono nuovamente qui… e restando immutato a quei sani principi di libertà, riprendo da dove avevo interrotto, perché – pur non avendo avuto la possibilità di pubblicare – ho continuato in questi giorni a scrivere quanto ritenevo giusto fare emergere o replicare a particolari situazioni che ritenevo fossero state fatte passare dai media in maniera leggera, suscitando così nel pubblico il benché minimo interesse, orientando o ancor meglio diminuendo, il consenso e l’attenzione di quanti, potevano eventualmente esserne incuriositi…
Ciò di cui oggi voglio parlarvi è la notizia con cui Beppe Grillo ha aperto il proprio Blog e cioè quella dell’immagine del Pm di Matteo, posta volutamente in prima pagina sul Time…
E’ evidente l’intenzione di Grillo, di voler mettere in copertina una persona onesta, cioè quella di aver trovato tra i tanti suoi connazionali… un soggetto per bene, un semplice italiano che con il proprio lavoro è riuscito dove invece in  molti… tanti… mancano!!!  
Ecco per Grillo è lui, l’uomo dell’Anno!!!
Lui… il Sostituto Procuratore di Palermo: Nino Di Matteo. 
Un uomo che viene elogiato perché raro tra i tanti… inusitato nel contesto in cui opera, difficile infatti da ritrovare soprattutto tra certi personaggi pubblici… più inclini ad operare trattative e collusioni, in un mondo disonesto e parallelo, dove da sempre il malaffare la fa da padrone e dove è frequente trovare soggetti, che invece di adoperarsi per la cosa pubblica, si facciano corrompere e si prestano a meccanismi illegali… 
Comunque, nella sua semplicità… per quanto mi riguarda, non rappresenta qualcosa d’irraggiungibile, d’inarrivabile, non possiede chissà quale rara ed unica qualità…
Ognuno di noi infatti ne possiede le caratteristiche, sono presenti sin dalla nascita, è una peculiarità intrinseca, si tratta soltanto di metterla in pratica, di concretizzarla con le proprie azioni, di porre in concreto quanto necessario per, contrastare, fare emergere, allontanare, denunciare e via discorrendo, quanto si ritiene del tutto illegale…
Non si tratta quindi di essere diversi, ma di essere se stessi, senza compromessi e soprattutto senza dover mediare la propria onesta per l’altrui disonesta!!!
Certo, in questo nostro strano paese, nel quale ovunque si guardi, si trovi ad essere circondati da corruzione e disfacimento, ecco che l’essere onesti, diventa stranamente una virtù… 
Ed allora, se da un lato, in questa immaginaria copertina mi sento onorato nell’essere rappresentato dal Sostituto Procuratore di Palermo, Nino Di Matteo, dall’altro mi sento profondamente imbarazzato, nel sapere che quel riconoscimento ricevuto, non è da inglobarsi con la propria attività professionale, ma sottolinea la difficoltà nel nostro paese di continuare a comportarsi in maniera onesta!!!
Anche perché ciò che nessuno osa dire… è che proprio in questo paese, l’essere onesti non è qualcosa da ricercarsi, anzi il più delle volte, attraverso i propri modi, si da scomodamente fastidio ad un sistema, che è profondamente marcio e che pretende di non essere mai messo in discussione da quel semplice e scomodo cittadino…
Si tratta di non perdere proprie posizioni acquisite, ruoli con tanto “sudore” conquistati ( quanto meritatamente e tutto da scoprire…), ai quali ora non si vuole certamente rinunciare!!!  
Dopotutto, se vediamo in quali modi “leggeri” vengono poi trattati, da parte della nostra giustizia, tutti quegli arresti di politici/amministratori/imprenditori corrotti, ecco se paragoniamo i danni realizzati da questi, con le pene ricevute, ecco che capiamo perfettamente, perché la stra-maggioranza preferisce essere disonesta!!!
Fintanto questo nostro sistema, permette con i suoi uomini, di realizzare leggi che non fanno altro che permettere tutti gli abusi a cui quotidianamente assistiamo, ecco che fintanto ci sarà un’impianto legislativo così iniquo e saranno sempre i soliti “fessi” a pagare per tutti (mentre i furbetti verranno nel contempo premiati),  ecco che non si potrà sperare in alcun profondo e necessario cambiamento !
Chissà se avrò la fortuna un giorno… di potere vedere nel mio paese, nella mia terra, l’onestà definitivamente premiata… 
Io comunque, continuo sempre a camminare per la mia strada… senza alcuna necessità di avere modelli da imitare ( se pur apprezzabili come il Pm N. Di Matteo ) e senza aver bisogno ulteriormente di ricevere esempi morali, in quanto da sempre posseduti e soprattutto in tutti questi anni… concretamente manifestati!!! 

Procuratore aggiunto indagato perché accusato di essere una “talpa”…

 Ho appena finito di leggere un libro che racconta la storia di un uomo… passato alla storia con il nome di “ultimo”… un Capitano che grazie alla sua tenacia, riusci a catturare il capo dei capi di “Cosa nostra” Totò Riina…

Ciò che molti hanno dimenticato o che forse è stato volontariamente fatto passare in modo “distratto”, chissà forse perché era meglio eclissare su quanto avvenuto e cioè che proprio un procuratore aggiunto aveva tentato durante le proprie indagini di bloccarlo, lo stesso procuratore aggiunto, che poi fu indagato in varie inchieste, in quanto accusato di essere la “talpa” che informava faccendieri e funzionari pubblici delle inchieste sul G8 e sui Mondiali di Nuoto. 
Infatti, per ben due volte, il capitano Ultimo chiese al Procuratore aggiunto, l’autorizzazione per intercettare i telefoni degli imprenditori e dei funzionari delle opere pubbliche, finiti poi in manette, tra cui Diego Anemone, Angelo Balducci, Fabio Desantis e Mauro della Giovampaola… stranamente però le sue richieste non ebbero mai risposta!!!
Anzi…, come sempre succede da noi quando si rompono i coglioni…, il capitano fu esautorato dall’inchiesta, che per competenza passò così alla Procura di Roma. 
Per fortuna che la vicenda proseguì in gran segreto presso un’altra procura, precisamente quella di Firenze, dove furono svelati gli affari della cricca del G8…, anche perché ci si accorse che, le indagini in corso a Roma dalla Guardia di Finanza, erano “controllate” da un maresciallo “corrotto”, che si scoprì essere al “servizio” di Diego Anemone ( nelle indagini si scoprì che aveva assunto la moglie in una delle sue società… ), informandolo sempre delle attività in corso dalla Guardia di Finanza…. ed ancora, durante una perquisizione presso il proprio ufficio, Anemone informato che gli è era stato preso il proprio computer personale – nel quale era conservata tutta la contabilità delle sue società – dichiarava nell’intercettazione… “c’è questo e l’altro mondo”, ma per sua fortuna… la sua segretaria lo rassicurò: “da quello che sono riuscita a vedere stampavano solo gli elenchi del personale, dei lavori, ste’ cose qua, poi hanno spento il computer e se ne sono andati”.
Quando successivamente i carabinieri del Ros faranno successive perquisizioni, sicuri di ritrovare quel computer… non trovarono più nulla… il computer era scomparso.
Certamente per i colleghi del Ros, verificare e successivamente confermare quegli incontri, scoprire chi erano le talpe, non sarà stato molto piacevole e sicuramente si saranno sentiti fortemente imbarazzati e addolorati per quel disagio, nello scoprire la reale vicenda… ma almeno loro, il proprio compito l’hanno fatto bene!!!
Comunque… alla fine sono stati tutti condannati… mentre l’ex procuratore aggiunto di Roma, Achille Toro, ha patteggiato 8 mesi di reclusione, con pena sospesa, per il reato di rivelazione di segreto di ufficio nell’ambito dell’inchiesta sul G8 e sui cosiddetti “Grandi Eventi”….
Una infame accusa quella per l’ex procuratore, già sapere di essere stato accusato per aver rivelato notizie su un procedimento trattato presso il suo ufficio, non è proprio quanto di meglio uno si aspetti di finire la propria carriera… un futuro macchiato, ma soprattutto quell’onore perso…
I legali – ma quella giustamente è la loro professione – hanno dichiarato che la scelta del patteggiamento “non è un’ammissione di colpa ma una scelta processuale”…, ma non esiste ( per come essi stessi hanno spiegato ) alcuna scelta nel patteggiare… neanche se fatta fatta “per mettere fine ad una brutta storia“… perché la storia non finisce mai, finché la propria coscienza non trova pace con se stessa, dimostrando sempre ed ovunque la propria innocenza!!!
Ma per essere innocenti… bisogna per prima cosa essere onesti… e purtroppo in questo nostro paese, non ci si può più fidare di nessuno… nemmeno di quanti dovrebbero rappresentare quelle fondamenta…veri principi d’onestà!!! 
La verità è che in fondo non serve nessuna lezione morale da certi “uomini di legge“, infatti, poter agire secondo giustizia… permetterà sempre noi, non soltanto di sorprendere costoro… ma soprattutto di poter stupire tutti gli altri!!!
.
.

Il Procuratore aggiunto Gratteri critica il Ministro dell’interno Alfano!!!

Dopo la scandalosa vicenda sull’inchino effettuato durante la processione a Oppido Mamertina, il ministro Alfano, ha voluto prendere le distanze, dichiarando che la lotta alla mafia, inizia proprio nell’allontanarsi il più possibile da essa, opponendosi a quei comportamenti di soggezione e servilismo, che soprattutto in certe occasione anche rituali, riemergono quotidianamente in tutta la loro gravità…
Il ministro Alfano, si è così voluto complimentare con i carabinieri, che hanno saputo condannare quegli atti come “incommentabili”… – ora su ciò mi verrebbe di aprire una parentesi, con riferimento ad un ” particolare ” visita di cortesia, espletata proprio dal ministro qui a Catania, prima delle elezioni…

Mi piace comunque evidenziare, quanto dichiarato dal procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri e cioè che se è vero che lo Stato, attraverso gli esigui mezzi e gli strumenti che ha a disposizione, sta facendo di tutto, anzi di più…per combattere la criminalità è altrettanto vero che le richieste di maggiore sostegno, fatte proprio al ministro dell’Interno ( aveva promesso 800 uomini in più ), avrebbero dovuto almeno questi…vedersi.
Il ministro, aveva anche promesso una task force e 5 sedi necessarie all’estero, che ovviamente, non sono state realizzate… Il Procuratore aggiunto, spera che alla fine, almeno giungano i 100 uomini ed un po di soldi per le volanti…
Alla fine di questa dichiarazione, mi sarei anche aspettato la richiesta esplicita per un po’ di carburante, già per quelle stesse auto che ancora per poco sono in giro a controllare il ns. territorio e poi si vedrà…
E’ logico che ognuno di noi, deve fare il proprio dovere e ancor più lo deve fare, chi è stato demandato a far perseguire tale compito, attraverso un programma culturale, di rinnovamento e cambiamento…
Le parole dette in tali circostanze sono sempre piene di significati molto profondi, sia che queste vengano espresse da Papa Francesco o direttamente dai rappresentanti dello Stato, ma certamente trovano poca valenza se i rapporti, continuano ad essere basati su legami che uniscono uomini delle mafie a politici, religiosi e funzionari dello Stato…

Quindi belle parole, ma che non trovano alcuna pratica nella realtà, dove tutti – direttamente o indirettamente – continuano ad omaggiare i vari personaggi della criminalità organizzata o di quanti stanno loro accanto… ed è per questo – ha spiegato il Proc. Gratteri – che il piano redatto contro l’associazione ’ndrangheta, ideato proprio dal ministro dell’Interno, è del tutto inefficace…, in particolare perché il personale predisposto per tale lotta, potrebbe risulterebbe inadeguato, senza alcuna esperienza sul campo, un territorio infido e ingannevole, pericolo e difficile da controllare, dove la popolazione difficilmente partecipa e dove chi appartiene a quel sistema è legato da rapporti di parentela stretti e quindi non collabora mai con le istituzioni, ed ecco quindi che si vuole gettare nella mischia questi giovani militari, quasi fossero poveri marines da lanciare in guerra nel Vietnam…

Il Procuratore aggiunto Gratteri si è poi detto convinto, che si riusciranno a cambiare le regole del gioco intervenendo sul blocco della prescrizione per le condanne di primo grado, sull’approvazione del falso in bilancio, sulle misure contro il voto di scambio.
Ed ancora, ai parlamentari della commissione dice – in Europa s’indaga poco e questo perché, negli altri Paesi manca l’articolo 416 bis; bisogna quindi insistere affinché l’Europa applichi il ritardato arresto, una regola che in Italia funziona e permette di arrivare ai grandi carichi evitando, magari, di arrestare i piccoli corrieri…
Per finire, è certamente rappresenta il pensiero più importante, ha chiesto di investire nella cultura, ricominciare ad insegnare ai ragazzi quelle materie, storia, geografia, arti, che hanno rappresentato quanto di positivo c’è stato nella società pensante calabrese, una rinascita culturale, necessaria per iniziare quel processo di trasformazione, passaggio obbligato che permetta una radicale eliminazione di quanto ancora presente nelle coscienze e dando finalmente così ai giovani, quella la possibilità di veder prosperare questa loro terra, privata in questi anni, anche dalle più semplici regole di legalità…

Dell’Utri – Parte seconda

Come previsto nel mio recente Post, l’ex senatore Dell’Utri, lì è… e li resta!!!

Era evidente che i tempi di estradizione sarebbero stati no lunghi… lunghissimi, e che la data della sentenza della Cassazione per il 22 Febbraio era fallace…
L’udienza per la convalida dell’arresto da tutti annunciata come imminente è stata rinviata a data da destinarsi… direttamente dal procuratore generale libanese che ha così deciso che l’ex senatore del Pdl sarà sentito soltanto dopo il deposito della richiesta di estradizione da parte dell’Italia…

Vi immaginate ora i tempi e le lungaggini burocratiche prima che tutta la documentazione venga riprodotta, fatta pervenire in libano, tradotta in arabo, messa a disposizione del procuratore…
Come minimo passeranno anni!!!

Nel contempo, l’ex senatore continuerà a vivere la sua “triste” esistenza, nella lussuosa suite del Hotel Phoenicia, tra i più belli della città, 
Il Procuratore generale del Libano, Samir Hammoud che rappresenta la massima autorità giudiziaria del Paese, avrebbe dovuto decidere sulla eventuale estradizione….e poi si dovrebbe passare dal governo…
Mi chiedevo, ma come si è potuto farlo partire???
Perché il Ministero degli Interni non ha prontamente avvisato le autorità doganali sulla possibile fuga???
Ed ancora perché non gli è stato ritirato il passaporto???  
E’ dire che sin dal 2013 si era venuti a conoscenza di una possibile fuga… ma come sempre non se ne fatto niente o meglio non si doveva fare niente!!!

Il bello che proprio durante l’intercettazione si è scoperto che nei dialoghi si stesse valutando quale potesse essere il luogo sicuro per per poter sfuggire ad una eventuale conferma della sentenza da parte della Cassazione che lo condannerebbe a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa!!!
Cercare gli eventuali complici è ormai impossibile…erano in troppi a far finta di non sapere…
Certamente Forza Italia non fa proprio una bella figura, visto che proprio il suo fondatore adesso, se ne scappato con il solito gruzzolo!!!
Adesso quando il Cavaliere parla difendendo l’amico fraterno… quanti sono presenti, pur pensandola in maniera opposta al proprio leader, non hanno ha avuto il coraggio di contraddirlo….
Comunque sono certo che a breve… appena possibile l’ex senatore tenterà di scappare verso paesi dove non esiste l’estradizione, come la Cambogia che se pur con un’alta corruzione, presenta una vita economica poco costosa ed una grande disponibilità dei suoi uomini a farsi corrompere!!!
Ancor meglio se andate alle Seychelles, lì dopotutto l’Ambasciata Italiana manca e quindi la nostra giustizia farebbe un gran buco nell’acqua…
Stessa cosa per le isole Mauritius!!!
Restano ancora gli Emirati Arabi Uniti con Abu Dhabi e Dubai in testa…
Per cui non mi sorprenderebbe che fra qualche anno, verrò a sapere di un suo trasferimento che pian piano porterà a farci perdere le tracce…
Nel frattempo lo Stato ha sopportato spese per processi, indagini, ecc.. che alla fine come sempre non hanno portato ad un bel nulla!!!

Non si finisce mai di imparare…

E’ la chiamavano FORMAZIONE, ma con quale coraggio poi…

Erano soltanto delle associazioni ( a delinquere… ) create ad hoc, per realizzare ingiustamente profitti attraverso la indebita appropriazione dei finanziamenti erogati dalla pubblica amministrazione…
Finanziamenti che avevano quale unico scopo, se non quello di foraggiare un sistema trasversale, utilizzato poi da Partiti, politici, dipendenti pubblici ed Amministratori di società compiacenti, che sotto il nome della formazione, hanno unicamente realizzato truffe e frodi fiscali!!!
Sono circa 60 milioni quelli ricevuti negli anni 2005/2010 da questi cosiddetti “enti di formazione professionale” per la realizzazione di 112 corsi di formazione ( cioè una media di 535.000 Euro a corso!!!), neanche se avessimo mandato tutti questi partecipanti a studiare alle Università di Oxford e/o Cambridge, avremmo speso così tanti soldi…, un vero ladrocinio!!!
Tra questi ovviamente, ci sono anche i contributi erogati dall’Europa ( tanto per fare sempre la nostra bella figura…) ed ora ovviamente ci sarà richiesto di restituirli, sicuramente con l’aggiunta di penali!!!
Ciò che colpisce, sono anche i nomi che a queste associazioni avevano dato…, dotati di particolari attenzione alle attività Psicologiche e Sociologiche, alla Famiglia, agli Emigrati, al Volontariato, all’Istruzione e alla cultura, ai Servizi, ecc…, nomi che dovevano rappresentare, nobiltà d’animo, onestà e giustizia, uguaglianza e fraternità…, si…, peccato che qui la sola nobiltà che si riconosca è l’alterigia e l’arroganza!!!
Infatti questi soggetti rubando, si son permessi di condurre vite agiate e nel lusso ( per se e per i propri cari), a scapito ovviamente e come sempre della comunità!!!
Ostentazioni manifestate in maniera altezzosa, che dopotutto servivano esclusivamente a nascondere quella pochezza, ignoranza e asineria, che costoro hanno creduto di poter superare attraverso la presunzione del voler “apparire”, ma che hanno soltanto accentuato i limiti delle loro mediocri persone e mostrato noi, le loro grandi lacune…    

Le attività investigative hanno visto coinvolti numerosi indagati, ai quali sono stati contestati i reati di peculato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, falso e frode fiscale.

Le indagini eseguite dai Pubblici Ministeri Gennaro e La Rosa e coordinati dal Procuratore Capo Salvi e dal dal GIP Pezzino, hanno permesso di far emergere un sistema collaudato, che era improntato nel realizzare soltanto frodi finanziarie… attraverso società parallele che, legate a vincolo di parentela, intenzionalmente costituite, documentavano spese totalmente false!!! 
Tutto era falso, dai corsi che non esistevano, dai partecipanti che neanche sapevano di essere iscritti, dai docenti che si prestavano (quasi sempre raccomandati o figli di qualche professore emerito), senza averne alcuna capacità, ma essendo in possesso di un titolo didattico, erano stati “selezionati” ( per modo di dire…) per  insegnare quelle materie scelte per il corso ( e di cui non avevano conoscenza… ), ma che tanto loro… non avrebbero mai dovuto esporre!!!
Certamente per realizzare quanto sopra, si ha avuto l’appoggio di funzionari che, dall’interno del palazzo della Regione Sicilia, hanno permesso che questo sistema defluisse senza alcuna interferenza…, sicuramente in cambio di qualche favore personale!!!
Ora come sempre, partite le indagini, scattano le custodie cautelari e gli arresti domiciliari… e quanti ora coinvolti nel malaffare, si ritroveranno a dover riflettere, se quanto compiuto, valesse realmente la pena di essere fatto…
Sembrerà strano ma proprio ciò che non si riesce a far capire è proprio la FORMAZIONE!!!

Cioè quell’insegnamento che non si apprende studiando sui libri e che nessuna pergamena potrà mai riconoscere, ma che sin da bambini dovrebbe essere trasmesso dai genitori ai propri figli e cioè quel semplice principio chiamato onestà…
Una formazione che si basa su pochi concetti elementari, per i quali una persona sceglie di obbedire ai  valori di correttezza e sincerità, anche e soprattutto, se condizionato da difficoltà personali ed economiche…
Comportarsi sempre correttamente e lealmente… seguendo un proprio codice etico, che non sia soltanto teorico, ma che rappresenterà quell’unica qualità di cui poi alla fine tutti si ricorderanno…
La giusta adozione di valori morali che, se praticati, permetteranno sempre di contraddistinguerci da coloro che invece, saranno conosciuti e ricordati, come ladri!!!

Sentenza Berlusconi: un paese… legato ad un verdetto!!!

Sono passati due millenni da quando il nostro paese iniziava ad essere governato da un unico uomo che riuniva in se il grande impero romano…
La storia si è ripetuta fino a giungere noi attraverso un dittatore, che sotto il nome del fascismo, teneva unito e sottometteva questo nostro paese alle sue volontà…
Oggi, in un contesto totalmente diverso, in un paese che dovrebbe aver raggiunto quella maturità, meglio conosciuta con il nome di democrazia, ecco che invece, ci ritroviamo ad assistere ad un processo, che a seconda del verdetto potrebbe portare a destabilizzare questo nostro già fragile sistema…
Cosa è cambiato quindi???
A cosa serve avere un paese diviso in tifoserie, una di centrosinistra, un’altra di centrodestra ed infine tutti coloro che sono la maggioranza che si oppongono ai due sistemi e che ormai sentitisi abbandonati da quanti li governano, preferiscono legittimamente astenersi al voto…
Se guardiamo i nostri ultimi quarant’anni, troviamo un sistema clientelare mafioso, che ha permesso al nostro paese di proseguire sulla base della corruzione, del malaffare, del clientelismo, dello scambio di voti, del business economico suddiviso in responsabilità, tra tutti i vari partiti… 
E’ questo ultimo ventennio, condizionato da un’uomo che si era presentato con il programma del miracolo italiano e di cui invece oggi ne raccogliamo lo sfacelo…, strano che nel contempo, le proprie società ed il suo patrimonio, si è elevato esponenzialmente di migliaia di volte…
Ora si cercherà di condizionarne il verdetto, il cosiddetto esercito di Silvio, vedrete che scenderà in piazza per difendere il proprio leader…, perché da noi, tutto deve essere ricondotto alla figura di un uomo, che dal suo trono possa influenzare e traghettare il proprio popolo verso una nuova speranza…
C’è chi parla di ragionevolezza, chi di annullare la sentenza, chi ancora ritiene che non vi sia alcun reato e chi pensa sia intollerabile soltanto giudicarlo…
Tutti tentano di volersi sostituire ai giudici, all’operato della magistratura, ognuno di loro, tenta di condizionarne l’esito, influenzando la sentenza attraverso l’azione di governo….
Ma poi di quale governo parliamo, di un governo che nessuno voleva, che nessuno ha scelto, di una combine organizzata a Montecitorio senza il consenso dei cittadini…
Qual’è il rischio??? Che il Pdl definitivamente vada a casa??? Che i propri uomini e donne ( ben inquadrati… ) finalmente comincino a cambiare mestiere e vadano finalmente a lavorare…, lavoro ovviamente permettendo!!!
Qual’è il rischio quello di non vedere le solite facce raccomandate??? Ditemi quindi cosa rischiamo??? Forse assistere al fallimento del nostro paese??? Quello sta già avvenendo da parecchi anni ormai e lo sfacelo è visibile in ogni settore…
Soltanto coloro che ancora si possono permettere di mettersi i prosciutti negli occhi, possono far finta di non vedere…, perché tutti gli altri ormai i prosciutti se li sono mangiati da un po’ ed i loro poveri occhi ormai, non hanno più la forza neanche di piangere…
Credo che possiamo ben dire di non essere giunti ad un bivio, ma al capolinea!!! 
Non c’è più niente da fare…
Soltanto dei poveri stolti possono ancora pensare di volerci continuare ad illudere…
Che epoca terribile quella in cui degli idioti… governano dei ciechi!!! 
William Shakespeare

Replica a Servizio Pubblico…

Chissà se domani sera, nel programma presentato da Santoro, ci sarà il Procuratore Capo di Torino, Giancarlo Caselli, ormai infuriato per quanto dichiarato dal neo Presidente del Senato Pietro Grasso…
Io devo dire, che avendo ascoltato l’ex procuratore durante la trasmissione – Piazza Pulita, ho scritto sul loro Twitter il seguente messaggio: avevo dei dubbi… ora soltanto certezze!!! 
Già perché a sentire le vicende raccontate in quel suo monologo, mi sono reso conto, che in un qualche modo, quella presenza invisibile definita ” mafia ” aleggiava su tutti i personaggi descritti, come fosse una essenza odorosa difficile da togliere, sottile presenza di trasformazione dei comportamenti umani, portati a variare quel loro naturale percorso, anelando così dubbi su eventuali trattative, accordi, papelli…, come se si volesse nascondere qualcosa o qualcuno e comunque, che alla fine la verità non debba mai venire fuori…
Dopo le accuse che il giornalista Travaglio, aveva manifestato durante la trasmissione di giovedì scorso, ora anche  l’ex collega G. Caselli, ha denunciato il comportamento di Grasso in una lettera al Csm dichiarando che ” sono state prodotte allusioni suggestive, con il risultato di prospettare in maniera distorta vari fatti e circostanze afferenti la sua attività di magistrato “, e quindi chiede oggi di essere adeguatamente tutelato nei suoi diritti ed immagine”, in particolare là dove si insinua che il suo operato sarebbe stato caratterizzato dalla tendenza a promuovere e gestire processi che diventavano gogne pubbliche, ma che restavano senza esiti…

Il magistrato aggiunge inoltre che in tutta la sua esperienza professionale, si è sempre e soltanto ispirato alla osservanza della legge, al rispetto dei presupposti in fatto e in diritto necessari per poter intervenire e alla rigorosa valutazione della prova… ed inoltre che il comportamento in oggetto risultava, sempre a suo giudizio, ancor più delegittimante nei suoi confronti perché tenuto nel giorno stesso in cui veniva pronunziata dalla Corte d’appello di Palermo, lsentenza di condanna nei confronti di Marcello Dell’Utri, relativa ad un procedimento avviato dalla Procura quando appunto il magistrato ne era a capo…
Speriamo finalmente di scoprire cosa è avvenuto soprattutto nel 2005, quando l’ex Procuratore Grasso,  fu nominato dal Csm Procuratore Nazionale Antimafia. 
Alla fine sembra che le deposizioni fatte da Massimo Ciancimino, nella trattativa Stato-Mafia, non erano poi del tutto campate in aria, ma anzi, cominciano a trovare quelle giuste collocazioni, che per chissà quali motivi, certamente ancora da scoprire, erano state tramutate in calunnie…
Domani certamente assisteremo ancora una volta ad una nuova puntata di veleni e denunce…, ma chissà se alla fine così facendo, certe coperture poste a scudo e a salvaguardia, inizieranno a sgretolarsi, giungendo finalmente così a chiarire, quell’unica verità storica da tutti noi auspicata!!!