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Si cambia: basta con società "confiscate"… si passa finalmente alla "legalizzazione"!!!

Sono anni che vado riportato come, il sistema di prevenzione giudiziaria non abbia dato in fondo, quei frutti sperati…
In particolare ho ritenuto che a fare fallire il sistema dell’amministrazione controllata, siano stati proprio alcuni suoi uomini… che di fatto, sono venuti meno a quanto avrebbero dovuto compiere…

Ed allora forse oggi, avendo compreso quegli errori del passato, si sta iniziando a cambiare rotta, adottando finalmente un nuova metodologia, certamente più efficace…
Molto di questo merito ritengo, sia da attribuire per la prima volta a livello nazionale, proprio alla nostra Procura etnea…
E’ il caso della società Tecnis Spa, una grande realtà della nostra città, a cui il Tribunale di prevenzione di Catania, ha accolto per l’appunto la richiesta della Procura, disponendo la restituzione della società e dei beni della società, ai suoi proprietari, gli imprenditori Mimmo Costanzo e Concetto Bosco…
La nuova procedura prevede difatti che, la stessa viene “legalizzata”, limitando ogni operazione nei prossimi tre anni, per valori superiore ai 250 mila euro, i quali dovranno essere comunicati direttamente alla Questura e alla Guardia di Finanza…
Correttamente infatti i due Pm, Antonino Fanara e Agata Santonocito (gli stessi che negli ultimi anni sono stati interessati nel seguire i maggiori provvedimenti di sequestro e confisca nel nostra provincia), sono giunti alla conclusione che ad essere pericolosi, non sarebbero stati i due imprenditori, ma le loro aziende, molto desiderabili dalla mafia, a causa di tutti quegli appalti aggiudicati, nel corso degli anni…
Certamente il provvedimento di commissariamento prefettizio adottato a suo tempo per questa società, a differenza dei classici interdittivi compiuti con il sequestro delle quote societarie e la nomina degli amministratori giudiziari (che, come abbiamo potuto vedere in alcuni casi in questi anni, non sono stati perfettamente adeguati a quel loro incarico…), ha permesso alla “Tecnis Spa” di poter proseguire nelle attività, senza perdere così gli appalti in corso, ma soprattutto, salvaguardando tutti quei dipendenti e le loro famiglie che, grazie proprio a quel lavoro sopravvivono!!!
Ed è proprio questo il primo impegno che lo Stato deve saper fare per contrastare la criminalità organizzata: dare certezza di continuità, non soltanto lavorativa, ma soprattutto sociale, permettendo a chiunque di comprendere che è proprio grazie alle istituzioni e alle sue procedure legittime, che si può cercare tutti, di vivere in modo dignitoso, ma soprattutto onesto!!!