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Messina: sotto questo sole…

Dopo essermi recato  a Messina e aver saputo d’esser stato rinviato (per l’ennesima volta) a causa di uno sciopero degli avvocati penalisti – hanno disertetato le aule di giustizia per protestare contro l’emergenza carceraria – ecco che ho deciso di fare diversamente dalla volta precedente e cioè uscire da quel palazzo e mettermi sdraiato, già …come diceva quella canzone di Francesco Baccini, di cui purtroppo non ricordo bene tutte le parole… 

Ed allora, disteso in quella panchina, ho iniziato a cantare quelle strofe: Sotto questo sole è bello rimanere sì, ma c’è da sudare… Sotto questo sole, rosso e col fiatone, e neanche da bere…

Già… nel ripensare a quanto per l’ennesima volta mi stava accadendo, per non rammaricarmi per una giustizia che si prende beffa di chi viceversa s’impegna a riportare in questo Paese un po’ di legalità, beh.. ho cercato di superare l’empasse, provando a curare le ferite, cantando quella canzone:      

La faccio finita, è meglio sparire, vi lascio la fotografia e saluto tutti là…

La faccio finita e fammi il piacere, cosa dovrei dire io, sorpreso da questo sciopero quà…

Mi sento chiamare e Carlo che dice: “dai…”; non te la prendere, vedrai… la prossima volta andrã bene lo sai!

Allora prendo e gli dico, rubiamo una bici e vai… 

mi prende sul serio, partiamo alla grande, partiamo da quà!!

Ma sotto questo sole, è bello rimanere sì, non accellerare…

sotto questo sole rosso e col fiatone si… senza mai sapere…

Sotto questo sole è bello chiacchierare ma, c’è da sudare

sotto questo sole, un mondo di colore c’è, ma senza godere…

Allora  facciamo che andiamo, perchè non può finire così…

ti stanno chiamando, va bene t’aspetto lì…

ehi… ferma un momento, cos’hanno quelli là, 

ti guardato storto, si chiede e mi chiedo… chissà???

Sotto questo sole è meglio riposare ma, mi chiama l’usciere…

sotto questo sole, mi sento un leone ma, attento a cadere

Sotto questo sole è bello rimanere sì… ma quante preghiere

Sotto questo sole, bello come Adone ma… mai un piacere!!!

Distrazioni, aridità e accidia, non solo nella preghiera, ma in tutto ciò che facciamo!!!

La distrazione che ci prende quando vorremmo cominciare a pregare, ma la mente inizia a viaggiare per conto suo, “la preghiera convive spesso con la distrazione. Infatti, la mente umana fatica a soffermarsi a lungo su un solo pensiero.” 

Ovviamente questo non riguarda solo il pregare, ogni cosa ha bisogno della giusta concentrazione, come lo studio; è una disciplina mentale e nel Vangelo viene dato un consiglio, quello di essere sempre vigili: “Gesù richiama i discepoli al dovere di una vita sobria, guidata dal pensiero che prima o poi Lui ritornerà […] Non conoscendo però il giorno e l’ora del suo ritorno, tutti i minuti della nostra vita sono preziosi. In un istante che non conosciamo risuonerà la voce del nostro Signore”, ecco perché essere sempre vigili.

Vi è poi il tempo dell’aridità, che viene descritto perfettamente dal Catechismo: “Il cuore è insensibile, senza gusto per i pensieri, i ricordi e i sentimenti anche spirituali. […]  Spesso non sappiamo bene la ragione. I maestri spirituali descrivono l’esperienza della fede come un continuo alternarsi di tempi di consolazione e di desolazione.” Ma attenzione, con un cuore spento non possiamo pregare perché non ne avvertiamo la consolazione: “il cuore dev’essere aperto e luminoso, perché entri la luce del Signore.

Ed ecco infine l’accidia, “una forma di depressione dovuta al rilassamento” che non a caso è uno dei 7 vizi capitali, da combattere. “Il vero progresso della vita spirituale non consiste nel moltiplicare le estasi, ma nell’essere capaci di perseverare in tempi difficili”, senza avere paura di chiedere a Dio perché? ricordando che “anche le nostre espressioni più dure e più amare, Egli le raccoglierà con l’amore di un padre, e le considererà come un atto di fede, come una preghiera.”

I magistrati dovrebbero seguire l’esempio di Gesù, operando in ogni occasione con integrità!!!

Nelle intenzioni di preghiera, Papa Francesco, chiede ai magistrati di riflettere sugli effetti delle delle loro decisioni: Dai giudici dipendono scelte che influiscono sui diritti e sui beni delle persone.
Bergoglio afferma che per essere un buon magistrato occorre evitare favoritismi e pressioni che possono contaminare le decisioni da prendere: La loro indipendenza deve tenerli lontani dal favoritismo, dalle pressioni che possono contaminare le decisioni che devono prendere.
Come Gesù, questi pubblici ufficiali non devono mai contrattare la verità!!!
I Magistrati devono seguire l’esempio dato da Gesù, che non negozia mai la verità…
Il Papa esorta ciascuno di noi fedeli a pregare per coloro che gestiscono la giustizia: Preghiamo perché tutti quelli che amministrano la giustizia operino con integrità, e perché l’ingiustizia che attraversa il mondo non abbia l’ultima parola.
Certo anche il Papa… leggendo di quelle molteplici inchieste che hanno coinvolto uomini della magistratura, sarà rimasto frastornato… perché mai e poi avrebbe pensato che quei professionisti integerrimi, sarebbero potuti cadere così in basso!!!
Ogni tanto penso che sia un vero peccato che il sottoscritto non creda alla giustizia “divina”, sì… perché non mi sarebbe dispiaciuto potere vedere in un’altra vita, alcuni di quei togati, continuare la loro esistenza in uno di quei noti gironi dell’Inferno… 
V’immaginate la scena… posti lì a bruciare per l’eternità dentro quel calderone d’olio bollente per tutte le colpe commesse in questa terra… 
Ma Papa Francesco ci chiede di pregare per loro… 
Il sottoscritto aggiunge che una preghiera la si potrebbe anche fare per taluni di essi, in particolare per quei magistrati e/o uomini delle Istituzioni che hanno dato la vita per questo loro ingrato paese, ma dedicare oggi una preghiera generalizzata a tutti gli uomini di quell’ordine, mi viene alquanto difficile, già… è come voler pregare per tutti i prelati, sapendo che molti di essi hanno compiuto atti spregevoli nei confronti dei minori!!!
Quindi facciamo una cosa… per il momento lasciamo perdere le preghiere e pensiamo ai fatti, valutiamo chi sta operando in maniera corretta – vedasi ad esempio alcuni uomini e le donne della nostra procura etnea – e chi di contro meriterebbe di essere preso a calci in culo e purtroppo di questi – vi assicuro – ve ne sono tanti, anzi troppi!!!
Cosa aggiungere, io da tempo non credo più a nulla (anzi ho iniziato a scrivere un libro sull’argomento… ) ma una piccolissima parte di me vuole sperare, sì… che forse anch’io possa sbagliarmi e che le colpe commesse in questa terra da molti uomini e donne togati, vengano finalmente da essi espiate!!!
Almeno lì… in quell’altra vita, visto che in questa vita terrena, sono riusciti dopotutto – grazie a quei loro colleghi – ad evitare di esser condannati!!! 

Un grande gesto per Natale…

Natale è appena passato… anche se c’è chi sta ancora festeggiando…
I regali sono stati dati ed il cenone con il relativo pranzo del 26 ora si cerca di smaltirlo…
Per molti è stato un momento di gioia, per altri purtroppo, un momento triste, costernato dal dispiacere di un lutto…
Ed oggi quindi il mio pensiero va a quel  ragazzo di 18 anni, deceduto nel pomeriggio del 25 dopo aver trascorso tre giorni nel reparto di rianimazione di Varese…
Aveva 18 anni Alessandro Giani ed è morto per una fatalità… precipitando dal tetto di una fabbrica dismessa, mentre insieme a due amici stavano osservando dall’alto il panorama… senza accorgersi sciaguratamente di un foro che gli ha fatto compiere un volo nel vuoto di 6 metri… 
Muore Alessandro… ma riesce a donare i suoi organi a dieci persone.
I medici, in virtù dell’autorizzazione concessa dai familiari, si sono messi subito in moto per l’espianto degli organi, che andranno a salvare la vita di altre persone…
Il mio pensiero va quindi a questa famiglia, che nella disperazione, ha saputo dimostrare un gesto di grande generosità…
Non è facile in quella circostanza pensare a donare… soprattutto quando ha perdere la vita è la persona che più di tutte si è amata…
Dover decidere in così breve tempo, in quel difficile momento fatto di profonda sofferenza, pensare cioè ad altri, ai bisogni di qualcuno che non si conosce… ma che si sa stare altrettanto male,non è cosa facile… pur sapendo che, l’arrivo proprio di quell’organo forse potrà salvarlo…
Questa famiglia, i genitori di Alessandro, Davide e Daniela e la sorella Serena, con un atto di grande civiltà e di rispetto per la vita e per il prossimo, hanno saputo fare spontaneamente il più grande regalo di Natale! 
Ho letto che i familiari, hanno chiesto di rivolgere una preghiera per loro ed in particolare per il figlio Alessandro…
Credo che ognuno di noi, in cuor suo, saprà compiere spontaneamente quanto richiesto…
Perché se pur in un momento particolare di gioia per tanti di noi, non posso che augurare alla famiglia Giani, pace e serenità, sperando che forse, attraverso coloro che hanno ricevuto in dono gli organi di Alessandro, possano nuovamente rivedere il loro meraviglioso ragazzo.
Grazie Alessandro…
Io dormivo e sognavo che la vita era pura gioia;
mi sono risvegliato, per vedere che la vita era servizio…
Allora ho servito ed ho visto che servire era gioia!
Tagore