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Apologo sull’onestà nel paese dei truffaldini: indagati in 17 tra poliziotti e militari: accusati di truffa e sostituzione di persona!!!

Un paese disonesto, già… da chi ci gioverna a chi dovrebbe di fatto assicurare il rispetto della legge!!!

Non è la prima volta che scrivo argomenti del genere, mi riferisco a uomini e donne “infedeli” che dovrebbero – attraverso quel loro incarico – far adempiere il rispetto dei principi di legalità!!!

Ed invece ecco che degli aspiranti poliziotti, agenti della penitenziaria, carabinieri, vigili del fuoco,  per superare alcuni concorsi pubblici, hanno preferito trovare alcuni espedienti “illegali” pur di intrappresendere queste professioni di controllo e sicurezza. 

Ora, immaginate quindi con quali presupposti questi soggetti avrebbero potuto operare, già… perchè se queste erano le premesse, c’era da stare tranquilli, sì… l’illegalità in quei loro reparti sarebbe stata certamente garantita o forse no… 

Ora la Procura di Roma ha chiuso le indagini preliminari e si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per 17 soggetti, tutti accusati a vario titolo di truffa o sostituzione di persona. 

La coircostanza assurda è che l’inchiesta coinvolgeva oltre cinquanta candidati ma caso fortuito ha voluto che per alcuni di essi, mancassero le prove di colpevolezza e quindi quei casi sono stati archiviati… 

Parliamo di concorsi che si sono svolti dal 2017 al 2021 e ciascuno serviva per entrare a far parte delle forze dell’ordine; è emerso come alcuni di essi non si siano neppure presentati, ma abbiano fatto sedere al loro posto – durante le prove scritte – altri soggetti chissà forse più preparati (sì perchè – vien da ridere – in quanto è emerso che alcuni di essi non abbiano neppure superato l’esame…) ma certamente come i primi, dobbiamo considerarli non meno “impostori”!!!

E così, i nuovi interpreti “Adriano Meis” fingevano d’essere uno di quei candidati, ma il travestimento non è sfuggito alle forze dell’ordine che hanno smascherato alcuni di quei vincitori di concorso, tra cui un allievo carabiniere, un vigile del fuoco, tre agenti della penitenziaria e sei poliziotti…

Per gli altri candidati “truffaldini” la situazione non è stata favorevole anche perché, nonostante l’espediente utilizzato, non hanno superato la selezione, quindi come si dice: oltre al danno… la beffa!!! 

Alla fine il sostituto procuratore romano, Dott. Carlo Villani ha contestato a ciascuno di essi il reato di truffa, in quanto è stata “indotta in errore l’amministrazione pubblica, procurandosi l’ingiusto profitto dato dal superamento della prova concorsuale con successivo arruolamento nel Corpo, al quale – si legge nel capo di imputazione – cagionavano un danno anche patrimoniale: spese concorsuali, di assunzione, indebito stipendio pagato“. 

Viceversa a chinon ha superato le prove scritte è stato contestato il reato di sostituzione di persona. 

Naturalmente tutti coloro che si sono prestati a quello scambio d’identità, sono rimasti per gli inquirente (ad oggi) “ignoti” e cavandosela, anche se ritengo che i loro volti dovrebbero esser stati sicuramente ripresi da qualche telecamera interna, almeno se il concorso fosse stato fatto in maniera seria e soprattutto trasparente…

Ma si sa – ed il motivo per cui non ho mai partecipato viste le metodologie di controllo applicate a quei concorsi pubblici – che queste potessero esser eseguite anche in posti diversi, ad esempio in una località turistica e ancor meglio se adiacenti al mare: già… come nella mia foto!!!

D’altronde se come accade abitualmente – oltre al caso sopra descritto – ci si dedicasse a ricercare anche i soggetti che non hanno alcuna necessità di metter in pratica metodologie ingannevoli per vincere i concorsi, sarebbe già un passo avanti, perché lo sanno tutti che esiste una casta dei “raccomandati” che gode di costanti privilegi, come ad esempio il sapere anticipatamente le risposte corrette!!!

Perche questo si sa… è un Paese marcio e sono molti a fara a gara pur di diventarne interpreti!!!

L’ennesima inchiesta su magistrati e poliziotti!!!

Quando sembrava che tutto venisse “insabbiato” ecco che la Procura di Messina, converte l’indagine a carico di ignoti – sul depistaggio dell’inchiesta sulla strage di via d’Amelio – iscrivendo nel registro degli indagati alcuni magistrati del pool che indagarono sull’attentato di Palermo. 
Inoltre, agli stessi indagati e alle persone offese, la Procura ha notificato l’esecuzione di accertamenti tecnici irripetibili…
Stiamo parlando della Strage in cui hanno perso la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta… 
Già… dopo aver ascoltato in questi ventisette anni (da quel tragico 19 luglio del 92′), tutta una serie di miriade invenzioni e falsità, ecco che ora vengono iscritti tra gli indagati, i due magistrati che si occuparono della prima inchiesta sulla strage, Carmelo Petralia (procuratore aggiunto a Catania) e Anna Maria Palma (avvocato generale di Palermo). 
Gli accertamenti irripetibili riguardano la verifica di 19 cassette su cui vennero registrati gli interrogatori e che potrebbero essere ora danneggiati; ecco quindi i motivi che hanno condotto a richiedere durante l’esame, la partecipazione dei legali (delle persone coinvolte) con l’ausilio dei consulenti…
Oltre ai due magistrati sopra riportati, sembra che nell’indagine – tra coloro che indagarono sulla strage e che gestirono il “falso pentito” (proprio pochi giorni fa ha ritrattato le accuse rivolte ai pm, dichiarando: “Non furono i pm ad orchestrare il depistaggio sulla strage Borsellino, ma solo i poliziotti. Il dottor Di Matteo non mi ha mai suggerito niente, come neppure il dottor Carmelo Petralia. Sono stati i poliziotti a convincermi di  parlare della strage”) – siano stati inseriti i magistrati Nino Di Matteo (attualmente alla Dna) e Giovanni Tinebra (deceduto).
Risultano altresì indagati per depistaggio (accertato con la sentenza “Trattativa”), tre poliziotti di Caltanissetta: Mario Bo, Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei.
Pensare oggi, che si possa aver inquinato le indagini, addebitando quella strage di Via D”Amelio (successiva a quella compiuta a Capaci al giudice Falcone) a “cosa-nostra” per motivi “oscuri” e da ricercare in ambito politico, che sta evidenziando come siano state costruite a tavolino le dichiarazioni di falsi pentiti, dove molte circostanze sono state del tutto inventate e soprattutto facendo credere a noi tutti, come dietro quell’attentato vi fosse la mano della cupola, in particolare di quel suo boss Totò Riina che peraltro, in ogni sede giudiziaria, si era sempre dichiarato estraneo con quell’attentato… motivando che altri avessero interesse affinché fosse sovvertisse quell’allora democrazia…    
E difatti abbiamo visto tutti cosa è accaduto… 
Un vero e proprio “Colpo di Stato”… ma senza sparare un colpo, sì… un nuovo partito e una piccola rivolta di piazza, a cui hanno seguito le dichiarazioni di quei media “pilotati“, che hanno brillantemente saputo alzare quella già alta tensione sociale, a cui sono scaturite vergognose “monetine” gettate su quei leader di governo, tanto da farli preoccupare sulla loro incolumità, incitandoli a scappare via da questo paese… 
E difatti… improvvisamente e senza comprenderne i motivi, ecco che ci siamo ritrovati tutti catapultati in questo trentennio di nuovi governi – di cui alcuni mai votati – conosciuti come 3° e 4° Repubblica – che certamente non hanno brillato per capacità, ma soprattutto sono mancate – a differenza di quanto avevano promesso in campagna elettorale – nel contrasto alla illegalità, corruzione, criminalità e malaffare…
Ma d’altronde se le premesse sono quelle riportate anche dal sottoscritto in questi giorni, con tutta una serie d’inchieste che vanno dal “CSM” ad alcune Procure nazionali, dai Tribunali a quegli uffici istituzionali, dai magistrati a gli uomini delle forze dell’ordine dimostratisi corrotti, proseguendo ancora con Enti istituzionali e personalità note di associazioni di categorie o di legalità, già con tutto questo lerciume che ogni giorno ci viene evidenziato, dove si pensa di poter andare???
Si dice che nella vita abbiamo quello che ci meritiamo. Io dico che nella vita abbiamo ciò che meritiamo: il dieci percento dipende dalle scelte che abbiamo fatto all’interno di quella cabina elettorale, mentre il restante 90% dipende ahimè da coloro che per nome e per conto nostro: pianificano, programmano, organizzano, eliminano e successivamente insabbiano, danneggiano, distruggono, ma soprattutto occultano!!!

Operazione "Beautiful Hybrid"…

Che le forze dell’ordine siano meno impegnate rispetto agli anni 80′ & 90′ è cosa indubbia…. 
“Cosa nostra” d’altronde ha modificato quelle sue metodologie violente, dedicandosi principalmente al business degli affari, attraverso il riciclaggio del denaro sporco in attività imprenditoriali, quali ad esempio il mondo delle costruzioni, le attività commerciali, industriali, turistiche e di ristorazione, che garantiscono senza sparate un colpo, un elevato giro di denaro che permette loro di acquistarsi tutti i favori politici e personali… 
Ecco perché viceversa, alcuni componenti dell’arma, avendo a disposizione del tempo libero, hanno pensato di dedicarsi all’agricoltura, in particolare alla coltivazione di una particolare pianta, la marijuana…
Purtroppo le cose non sono andate proprio per come volevano… e a causa di ciò, due poliziotti e un carabiniere  Traffico di marijuana e “protezione” per le coltivazioni: in manette 
Sono stati quindi arrestati dalla squadra mobile di Catania, che ha eseguito inoltre un’ordinanza di custodia cautelare (oltre che per loro), anche per 21 persone ritenute responsabili a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla coltivazione, produzione, trasporto, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, a cui si sono aggiunti i reati in materia di armi, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e favoreggiamento personale…
Non c’è che dire… se non fosse che nel gruppo criminale (della zona del Calatino), vi appartenessero per l’appunto questi “uomini dello stato”, che in quel contesto non dovevano esserci, non ci sarebbe nulla di che meravigliarsi…
Ma come ripeto molte volte, nessuno è immune dal dio denaro ed è il motivo per cui da tempo, non mi meraviglio più di niente…
Certo, bisogna dare merito anche ai collaboratori di giustizia, che hanno saputo condurre (la parte limpida) delle forze dell’ordine, a quella struttura adibita alla produzione di sostanze stupefacente (cocaina e marijuana), presidi che erano tenuti non solo protetti, ma informati costantemente da quel sodalizio che garantiva loro eventuali rischi di controlli da parte delle forze dell’ordine… 
Cosa aggiungere… se non quanto avevo scritto a suo tempo,”Servitori dello Stato…certamente NO”: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2017/06/servitori-dello-stato-certamente-no.html
Ecco il perché pubblico queste foto…  sì qualcuno di voi potrà dirmi che nulla centrano con quei soggetti… ma quantomeno posso apprezzare quella divisa dell’arma, portata da un legittimo “corpo” meritevole!!! 

Anche i mafiosi chiedono un risarcimento di 50 milioni di euro allo Stato.

Dando seguito su quanto riportato alcuni mesi fa http://nicola-costanzo.blogspot.com/2018/07/salvatore-borsellino-non-bisogna.html  sul depistaggio compiuto nelle indagini della strage di Via D’Amelio che ha condotto all’assassinio del Giudice Borsellino e della sua scorta e che vede ora coinvolti tre poliziotti accusati da parte della Procura di concorso in calunnia,  ecco… da quanto sopra, all’udienza preliminare il gup del Tribunale di Caltanissetta, ha ammesso come parte civile i familiari del magistrato assassinato.

Secondo la Procura, i tre poliziotti avrebbero creato ad arte, il falso pentito Vincenzo Scarantino, affinché facesse i nomi di alcuni mafiosi, condannati – quantomeno per quella strage.- ingiustamente!!!
Ora gli stessi, avendo appreso dell’inchiesta in corso nei confronti di quegli uomini delle forze dell’ordine, hanno immediatamente avanzato la richiesta di potersi costituire parte civile…
Tra essi vi sono, Natale Gambino, Giuseppe La Mattina, Cosimo Vernengo, Gaetano Murana e Gaetano Scotto…

La circostanza comunque che più di tutte sembra incredibile, è che proprio quei “mafiosi” hanno citato in giudizio (nella qualità di responsabile civile) anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell’Interno!!!

Già… ascoltate un po’: Chiedono allo Stato un risarcimento di 50 milioni di euro!!!
D’altronde pensavo, perché non darglieli… 
Già, sarebbe come non voler riconoscere, il grave danno “morale” subito da essi in questi lunghi anni….
No… no… non è giusto, prendersela così… con i più deboli… no…no…

I Corrotti!!!

Se cercate nel blog (tramite la casella in basso a destra) la frase “poliziotti”, vedrete i post che ho scritto negli anni su quest’argomento, riferendomi in particolare, su quei cosiddetti servitori dello Stato… poco “servitori”, ma molti “infedeli”!!! 

Sono tre giorni che assistiamo (se pur in maniera contenuta o certamente poco visibile…) ad alcune indagini nei confronti di talune organizzazioni criminali che operavano nel centro-nord Italia, ma a differenza dei soliti arresti delinquenziali, in queste circostanze vi erano coinvolti uomini e donne delle nostre istituzioni…
Ci si accorti ad esempio che a Roma, durante le intercettazioni, una cancelliera del tribunale della capitale, spifferava i dettagli delle indagine ad un pregiudicato, che ovviamente ne beneficiava…
Inoltre, durante le perquisizioni, capitava spesso di assistere a strane sparizioni, sia di denaro contante che di stupefacenti… 
Inoltre, dall’inchiesta è emerso che ben sei poliziotti, erano entrati direttamente in affari (illeciti) con alcuni uomini di quelle cosche, grazie ad esempio all’apertura di locali, quali bar o slot machine… 
Quindi non solo regali ricevuti per quella collaborazione, bensì un vero e proprio sistema che fruttava migliaia e migliaia di euro ogni mese…
Analoga circostanza nel nord Italia, dove sono state colpite delle bande criminali che gestivano le piazze dello spaccio di droga e dove anche in questa circostanza, ad essere coinvolti erano 4 poliziotti, i quali, oltre ad incassare un mensile, ricevevano in cambio delle soffiate, partite di cocaina (da rivendere a prezzi di favore…), serate in noti locali (offerte dai pusher) e weekend o viaggi all’estero…
Ora, pur comprendendo quanto sia difficile valutare queste inchieste, ma soprattutto quanto dolorose esse siano sul piano morale e personale, nessuno cittadino può pensarsi di porsi al di sopra della legge!!!
Ancor di più se quei reati commessi, vengono compiuti da coloro che per loro scelta, hanno deciso di sacrificarsi per lo Stato!!!
Mi permetto quindi di concludere quest doloroso post, con quanto riportato lo scorso anno da un magistrato che si era di fatto occupato di una inchiesta delicata, avendo essa come imputati, proprio alcuni servitori dello Stato: Non è consentito in uno stato di diritto quale è il nostro, che la sola appartenenza a una categoria sociale oppure a un corpo meritevole qual’è quello delle nostre forze dell’ordine, renda immuni da ogni responsabilità e autorizzi persino la commissione di reati, mettendosi al riparo dal subire indagini Sono soddisfatto che le misure abbiano colpito un numero ristretto di militari, a dimostrazione dell’impegno, della correttezza, del senso delle istituzioni e dello spirito di sacrificio che normalmente pongono nell’adempimento dei loro molteplici e delicati compiti i militari delle nostre forse dell’ordine, verso i quali esprimo ancora una volta, unitamente ai sostituti procuratori tutti, il più incondizionato e alto apprezzamento”…
Un’ultima incertezza: “Ho sentito dire che questi poliziotti “marci” sono stati trasferiti presso altri uffici??? Scusate… ma non sarebbe il caso di licenziarli, prima che possano realizzare ulteriori danni presso queste altre sedi???”.

Salvatore Borsellino: "Non bisogna indagare solo i poliziotti, ma anche i magistrati. Ho fiducia nel governo"

Quanto emerso in queste ore sulle motivazioni della sentenza del processo Borsellino quater e cioè del “depistaggio” nelle indagini compiute per i fatti accaduti a Palermo 26 anni fa, mi dispiace doverlo dire, ma la notizia era stata anticipata dal sottoscritto il 19 Luglio dello scorso anno con il post: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2017/07/borsellino-e-la-verita-negata.html
Ora, dopo che è passato un quarto di secolo per dare quantomeno una probabile verità, ci si è accorti di come tutto sia stato depistato, da una parte di quello stesso “Stato” deviato, rappresentato da una parte di quei suoi funzionari infedeli!!!
La chiamano nei Tribunali ricerca di verità e giustizia… ma di quale verità e di quale giustizia parlano se a quanto sembra, alcuni Pm hanno costretto un falso pentito a dichiarare circostanze e nomi, per nulla veritieri…
Ci avevano raccontato che Borsellino  era stato ucciso dalla mafia… da quel gruppo mafioso di “Toto Riina & Co”…
Ma evidentemente su quella vicenda, i contorni erano più quelli oscuri che quelli chiari: Troppe incertezze, troppi i ritardi, troppi gli errori e nessuna assoluta ricerca della verità… anzi, la verità ci è stata di fatto… negata!!!
Tutti s’aspettavano da un momento all’altro – a seguito peraltro della strage di Capaci – l’attentato al giudice Borsellino, sì… tutti sapevano e nessuno ha fatto nulla per impedirlo!!!
La mafia un fenomeno criminale che può essere sconfitto, ma per raggiungere questo obiettivo è indispensabile diffondere tra i giovani, la cultura della legalità” erano queste le parole del giudice Borsellino… ed è proprio su questo punto che lo Stato ha dimostrato principalmente di fallire!!!
Quanto successivamente compiuto serve a poco… indagini, arresti, condanne, sequestri, confische, ma come ripeto sempre, “sono cambiati i suonatori, ma la musica resta sempre la stessa”!!! 
Lo Stato deve dimostrare di essere “Stato” e non solo in quei giorni di doveroso tributo per il sacrificio di quei magistrati…
E’ tempo di finirla con i proclami, dobbiamo affrontare i problemi, in particolare quelli della nostra isola, ed è su questi temi che le istituzioni sono chiamati a svolgere il maggior lavoro, tenendo sempre in mente, l’indirizzo dato da quei suoi uomini esemplari… 
“La lotta alla mafia, rappresenta il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, e non deve essere solo una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolge tutti, specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità…”.
Leggere quindi oggi del depistaggio, di qualcuno che ha partecipato direttamente a quella strage, di chi ha ha saputo costruito quella falsa verità, di chi conosceva perfettamente i particolari di quella pianificazione e li ha poi raccontati al pentito Gaspare Spatuzza… 
Dice bene il fratello del magistrato: “Non bisogna indagare solo sui poliziotti coinvolti, ma anche sui magistrati. Ho fiducia nel governo”!!!
Si… forse ora che il governo è cambiato, un po’ di luce potrebbe iniziarsi a vedere…
Non va dimenticato che le stragi compiute in quegli anni, sono servite anche a cambiare gli equilibri di quei partiti da sempre presenti nel contesto politico nazionale, che sono stati all’improvviso spazzati via, mentre altri, nati proprio sulla scia di quella rivoluzione culturale, hanno preso il sopravvento…
Chi sono i magistrati che hanno avallato questo depistaggio??? Come è possibile che molti di loro abbiano fatto una carriera così rapida??? Che fine ha fatto l’agenda sparita dall’auto di Borsellino???  
Credo che abbia ragione il fratello Salvatore Borsellino quando afferma: “Questa sentenza afferma quello che io grido da sempre: la strage fu accelerate per impedire a Paolo di essere convocato e sentito come testimone a Caltanissetta, come lui chiedeva, su quello che aveva scoperto sulla morte di Giovanni Falcone. E l’agenda rossa fu fatta sparire perché si temeva potesse contenere rivelazioni scomode. Eppure a suo tempo La Barbera disse che Lucia, mia nipote, farneticava quando parlava dell’agenda rossa”.
La giustizia ancora una volta ha dimostrato quanto poco uguale sia, a seconda delle circostanze e degli uomini… 
Concludo con un pensiero del giudice Borsellino, riportato nel lontano 26 gennaio 1989:
L’equivoco su cui spesso si gioca è questo: si dice quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto. E no! Questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire: beh! 
Ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest’uomo è mafioso. 
Però, siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. 
Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto. 
Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c’è il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reati!!!

Al servizio dei cittadini…

Non ci sono soltanto i 37 membri arrestati nell’operazione contro il clan gelese dei Rinzivillo, ma a collaborare con quest’ultimi, ci sarebbero anche un avvocato e due carabinieri!!!

Alcuni mesi fa avevo scritto un post a riguardo dei servitori dello Stato: 
http://nicola-costanzo.blogspot.it/2017/06/servitori-dello-stato-certamente-no.html ed ora purtroppo si ripete nuovamente, quanto si credeva impossibile d’avvenire o di pertinenza esclusiva delle fiction…
Ed invece no, non vi è alcuna finzione… questa ahimè è la dura realtà!!! 
Dalle indagini sembrerebbe che i due militari avessero utilizzato le banche dati delle forze dell’ordine, per passare informazioni riservate ai membri del clan… mentre l’Avvocato, sarebbe stato il “trait d’union” tra i mafiosi ed i professionisti e/o imprenditori.
Come solitamente avviene, il blitz è scattato nelle mattinate, ed hanno hanno partecipato circa 600 uomini delle forze dell’ordine, il tutto coordinato dalla Procura Nazionale Antimafia e disposto dalle Direzioni Distrettuali Antimafia di Roma e di Caltanissetta…
Delle indagini e delle attività criminali compiute con i metodi mafiosi non entro nei meriti, d’altronde c’è chi lo fa in maniera più dettagliata del sottoscritto, a me interessa evidenziare quanto riportato dal Procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone: “La corruzione, come la mafia, può e deve essere combattuta e sconfitta“… 
Certo, la frase è ad effetto… peccato però che a partecipare a quelle corruzioni siano proprio gli uomini delle istituzioni o quanti si trovano ad operare con quel sistema noto dei “colletti grigi“, soggetto che per qualche migliaia di euro in più, svendono non solo, la propria professionalità, ma bensì la propria dignità!!!
Qualcuno dimentica che questo stesso clan era stato già una decina di anni fa colpito da una operazione dei carabinieri, denominata “tagli pregiati”, che aveva condotto allora, ad un numero consistente di arresti ed al sequestro di beni per circa 20 milioni di euro…
Ed anche allora, come oggi, vi era stato tra gli indagati un maresciallo dei carabinieri, accusato d’aver passato al clan informazioni riservate…
Ed allora mi viene da dire al Procuratore: sì… è vero che la corruzione, come la mafia, può essere combattuta, ma da ciò… a dire che verrà sconfitta, credo che il passo sia ancora troppo lungo, in particolare per come si è evidenziato, se chi deve combatterla, ci fa… affari!!! 
Bisogna ammettere che molto è stato fatto degli Affari Interni e della Magistratura, ma il fenomeno della corruzione, se pur efficacemente contrastato, non è stato mai debellato del tutto… 
Ecco perché ogni tanto, si scopre qualcuno che avendo compreso come, da quella posizione ufficiale, si possano ricavare vantaggi personali, ecco che da inizio al business dei favori… in cambio di denaro o quant’altro… 
La cosa assurda è scoprire come nessun dei suoi collega s’insospettisca, già… ad esempio di quel cambio d’auto, di quell’orologio al polso firmato, di quegli accessori esclusivi da boutique di lusso, ecc… non capisco, cosa fanno, li coprono… oppure vogliono metterci anch’essi le mani su quella marmellata??? 
Va comunque tenuto conto di un’altra situazione altrettanto grave… e cioè quella in cui si ritrovano ad essere coinvolti dei poliziotti onesti e perbene: questa situazione risulta essere ancor più grave per quei militari, che per quanti nei fatti, hanno commesso   quei reati…
Già, povere vittime, infangate nell’onore dal primo balordo di turno… ritrovandosi ad essere giudicati dai propri colleghi ed etichettati come “corrotti e infami“…
Nessuno tra loro attende le indagini o il giudizio della magistratura… per tutti loro, quelle sono “mele marce” e vanno buttati via!!!
Per molti di questi uomini, ingiustamente arrestati, non basterà l’aver subito perquisizioni, anni di processi, sospensione, lungaggini nelle indagini e come non aggiungere uno sputtanamento generale… già, per ognuno di loro, una eventuale assoluzione, non cancellerà mai… quella macchia professionale, poiché in ogni circostanza, si verrà sempre giudicati affinché non scompaia mai del tutto… quel grave dubbio!!!

Ai professionisti piace la "coca"…

Ovviamente ci sono tutti!!!
Magistrati, Avvocati, Medici, Imprenditori, Giornalisti, ed anche Poliziotti…
Dalla lista sono esclusi ovviamente, pusher, delinquenti e mafiosi vari… quelli si sa, oltre che a spacciarla, un po’ cercano sempre di conservarsela per poterla utilizzare in quegli incontri intimi… sì, permette loro di dargli quella carica, che di loro non possiedono…
Comunque riprendendo con quei professionisti, la lista è lunghissima, come il fiume di coca che scorre nel nostro capoluogo, ma non soltanto lì…
E dire che la chiamano la “Palermo bene”… ma bene di cosa non si comprende… perché i soggetti di cui parliamo sono degli esseri meschini ed insignificanti, personaggi che hanno bisogno di andare ad escort perché non sono capaci di conquistare una donna… anzi, molti di loro, preferiscono andare a “Trans”… chissà forse perché gli piace… BIIIIIPPP!!!
Comunque, come si dice “De gustibus non disputandum est” e quindi ognuno si tenga i propri… ma ciò che risulta assurdo è scoprire come, dietro a quei soggetti così “limpidi” si celino insospettabili professionisti, di cui tra essi alcuni propriamente dedicati al rispetto della legge!!!
Alla faccia del rispetto… se i primi a violarla sono proprio loro, siamo messi proprio male!!!
Nel contempo le mafie siciliane e calabresi s’arricchiscono sempre più… grazie a tutta questa serie di “drogati” che non solo alimentano con quel loro vizio la criminalità, ma sicuramente ne ampliano il giro, attraverso tutte quelle loro ampie e corrotte amicizie…
D’altronde c’è da dire che questo è un vizio che a loro, costa poco… 
Sì perché lo spreco di denaro per quella polvere bianca, deriva principalmente dal riciclo di denaro sporco proveniente da evasione o da pagamenti ricevuti a nero, ed il motivo per cui da quella giostra non si scende mai… anzi tutt’altro, ci si dedica a tempo pieno…  
Difatti, gli agenti della squadra mobile dalle intercettazioni hanno potuto appurare come i pusher di quei clienti fossero dedicati a loro… 24 su 24 ore – e di cui molti erano noti avvocati penalisti, assistenti di polizia (adesso destituiti), imprenditori, venditori di auto lussuose e soprattutto una schiera di ragazze (studentesse e modelle) dai soldi facili, che per pagarsi gli studi o gli abiti griffati, non avevano problemi a concedersi…
Una di loro a raccontato… “a fine mese, raccolgo 2-3000 euro, dopotutto la verità è che gli uomini, tra i 40 e i 50 anni, vengono con me per trasgredire, cercano e realizzano ciò che la moglie non dà più loro; io li accompagno, andiamo a cena, ed infine concludiamo la serata tirando cosa e facendo sesso sfrenato ed io li accontento completamente… anche e soprattutto perché… mi pagano profumatamente bene”!!!
Alcune di esse si sono messe nel business… provvedono loro stesse ad acquistare la coca, ad organizzare i festini, ad invitare le amiche ed ovviamente a giro parola tutti quei professionisti…  
Una lunga lista, personaggi che negli anni si è saputa ben camuffare e non dovete meravigliarvi se un giorno di questi, potreste scoprirete ahimè, che vi sono tra essi… alcuni vostri conoscenti…