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Io lavoro, tu lavori, egli lavora, noi lavoriamo…

Come diceva Toto’ in quel film “I soliti Ignoti”: Rubare è un mestiere impegnativo, ci vuole gente seria, mica come voi. Voi, al massimo, potete andare a lavorare!

Ed allora che fare… noi lavoriamo!!!

Ho ricevuto in questi giorni – in qualità di delegato dell’Associazione di legalità “Emanuele Piazza” – una comunicazione a mezzo mail, nella quale venivo informato di fatti e circostanze gravi, i quali, pur essendo stati segnalati a chi di dovere, sono stati insolitamente da quest’ultimi occultati o chissà forse dovrei dire che a causa dei nomi riportati si è preferito tralasciare oppure anche perché viene coinvolta una strttura che di fatto deve restare protetta, per ragioni che vanno dal sociale alla politica, dall’economia alla finanziari… 

Purtroppo il materiale ricevuto se pur in formato “zip” è ahimè voluminoso ed ha quindi necessità, oltre che di essere stampato, di venir principalmente verificato dal sottoscritto e quindi, prima di rivelarne (a Voi tutti miei cari lettori) il contenuto, dovrò sicuramente confrontarmi con chi da sempre non solo tratta eguali argomenti, ma soprattutto li fronteggia abitualmente…

Per cui, ringrazio l’autore della segnalazione e posso sin d’ora promettere ad egli (C.C.) che non mi fermerò, se non prima d’aver raggiunto l’obiettivo e cioè far emergere quanto coraggiosamente riportato, per dar così compimento a questa solitaria richiesta d’aiuto…

Se può consolare, ricordo una frase di un poema che diceva: “Nessuno è solo, finché di notte anche lontano ha chi non dorme per pensare a lui…”. 

Dedicato a Cesare Terranova e un fiore a Lenin Mancuso…

Tra qualche giorno, precisamente il 25 c.m., si commemora a Palermo l’anniversario dell’assassinio del Giudice Cesare Terranova e del maresciallo di Pubblica Sicurezza Lenin Mancuso, unico uomo della sua scorta che dal 1963 lo seguiva come un angelo custode…
Pertanto, nel voler ricordare un grande uomo, ma soprattutto tutti quegli uomini e donne delle scorte che, senza mai lamentarsi e con estremo coraggio, hanno saputo adempiere in ogni circostanza al proprio dovere, ed è per i motivi di cui sopra, che mi permetto di condividere con Voi un bellissimo poema, scritto dal poeta e compositore, Fabio Strinati, dedicato a coloro che hanno donato la propria vita, per questo Paese. 

A CESARE TERRANOVA e un fiore a Lenin Mancuso

E quando al mattino sorge un sole
che assomiglia a una nube
a una chiazza d’olio che opprime
la voce dell’angelo custode
e muore due volte quel giorno scuro
che nasce sotto la bolla 
d’un temporale accigliato,

che soffoca le ali di chi vola in cielo
con l’abito abbinato scalfito
da mano mafiosa e quel fazzoletto puro
in un angolo ripiegato dal vento
intriso di lacrime e da un velo irritato,

uno sbuffo d’aria afosa si alza in volo
al ritmo dello strazio, o del patimento

col tono del rimbombo e quel fragore
del tuono sulla soglia e un goccio
d’acqua amara sul fiore di una tomba.
FABIO STRINATI