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Sono il Signor Wolf e… risolvo problemi!!!

Vi ricordate il film Pulp Fiction il Signor Wolf… quello che veniva chiamato per risolvere i problemi… oppure Jules che prima di uccidere le sue vittime proclamava: il cammino dell’uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te” (Ezechiele 25:17).
Vi starete chiedendo a cosa sia dovuto questo mio risveglio biblico… a nulla… o meglio, si direbbe a margine di una trama a me sconosciuta, che alcuni giorni fa, girovagando sul web, mi è pervenuta… sotto gli occhi.
Ciò che mi ha interessato, sono i nomi delle società e i soggetti ai quali si faceva riferimento… che sembrano in un primo momento tra di essi scollegati, ma che alla fine si comprende perfettamente, come  fossero tutti tra loro legati in quella tela di ragno…   
Si parla di un’area immensa… (quasi 1.400.000 mq), l’ex area Falck, dove sorgevano le acciaierie più famose d’Italia!!!
Ora finalmente, dopo tante disavventure, sembra aver preso forma il progetto di riqualificazione della Bizzi & partners development, la società di sviluppo immobiliare guidata da Davide Bizzi, con un investimento complessivo di 2,6 miliardi di euro è il piano di recupero urbanistico più ambizioso in Europa. 
E dire che questa, è la stessa area che ha visto nascere a suo tempo un’inchiesta dalla Procura di Monza, su odor di tangenti… e da quella indagine venivano indagati due professionisti, considerati dai Pm, organici alle cooperative emiliane; erano precisamente: Francesco Agnello e Gianpaolo Salami.
Nel 2011 “LiveSicilia” riportava quanto si diceva su Francesco Agnello: “un professionista di origini siciliane, rappresentante di politici del centrosinistra, che si era proposto come mediatore tra la proprietà e le cooperative che erano intenzionate ad acquistare una parte delle aree Falck” -secondo indiscrezioni, era legato al senatore democratico, Giuseppe Lumia- ed è stato iscritto nel registro degli indagati insieme al suo “gemello”, Gian Paolo Salami: ad entrambi è stata affidata una consulenza che gli inquirenti, ritengono “sospetta”… 
Soldi presi per “per non fare nulla” ha dichiarato Pasini ai magistrati mentre il Pm che si occupava del caso (Walter Mapelli) ha incaricato le fiamme gialle di verificare che fine abbiano fatto quei 2 milioni e 400 mila euro della consulenza… il sospetto è che si sia trattato, anche in questo caso, di un’altra tangente… 
Ricominciamo daccapo…
Giuseppe Pasini è l’imprenditore dell’area Falck, ne è stato il proprietario ed è quello che ha innescato lo scompiglio… avendo dichiarato e fatto mettere a verbale, d’aver versato mazzette destinate a Filippo Penati: è stata la CCC-Consorzio Cooperative Costruzioni, colosso edile di Bologna, a indicarmi i soggetti in questione – tant’è vero che proprio il vicepresidente della CCC, Omer degli Esposti, sarebbe fra gli indagati, mentre la Procura “non smentisce e non conferma”. 
In ogni caso, Pasini afferma d’averli pagati, come consulenti dal 2002 al 2004, versandogli la bellezza di due milioni e mezzo di euro, ma senza una mansione precisa, una sorta di tangente mascherata.
Agnello e Salami – ed è bene dire che rigettano ogni accusa – hanno presentato le fatture ai magistrati, i quali però non ne sono rimasti convinti… 
Peraltro, il Pm Walter Mapelli è andato ancor più indietro…

Parlando con Achille Colombo, storico dirigente della Falck (quando ancora i terreni non erano stati dismessi) ricorda la presenza di quell’avvocato “siciliano” (che poi è Agnello) già nel 2000, ai tempi delle prime trattative…

E dunque, molto interessante scorrere le loro pressoché -più che altro intrecciate- vicende professionali. 
Agnello, avvocato d’affari 58enne è di Palermo, in Sicilia si muove con sicurezza; Salami, 61 anni, è invece di Reggio Emilia, anche se fa base più che altro a Sassuolo, provincia di Modena. 
E si vede che ad entrambi, piace lavorare a stretto gomito: risultano associati in una marea d’imprese, consulenze aziendali e costruzione d’immobili ecc… 
Senza contare che, Agnello ha partecipato alle attività societarie di veri colossi della cooperazione come la Cmc di Ravenna – ma questo è solo uno dei tanti esempi… 
In ogni caso, significativo risulta essere proprio il loro giro d’affari siciliano…
I loro nomi compaiono, direttamente o indirettamente, in quella che appare come una catena di società collegate – Sviluppo Messina Srl, Sviluppo Trapani Srl, e poi Sviluppo Catania, Sviluppo Palermo, Sviluppo Licata… 
Una ragnatela che copre pressoché l’intero territorio dell’isola. 
Francesco Agnello direttamente, Gianpaolo Salami, attraverso una società che ne detiene percentuali di quote, la Servizi Globali Generali-SGG Srl, con sede proprio a Sassuolo – che peraltro annovera fra i soci anche un Mario Agnello.
Proviamo dunque a seguire le attività delle società che sopra abbiamo elencato… ed anche in questo caso, tutte risultano strettamente collegate a quelle delle cooperative emiliane. 
In sostanza: c’è il progetto di aprire un centro commerciale – Ipercoop, per dire – in un determinato Comune, e allora si dà mandato alla società di Agnello e Salami (Salami attraverso la SGG, ripetiamo) affinché sbrighi le pratiche burocratiche e sistemi le cose sul territorio –contrattazioni col proprietario del terreno, beghe comunali,  eventuali contenziosi-. 
Poi, una volta spianata la strada, ecco che parte il progetto, in genere realizzato dalla coop di turno…
Uno schema che però non sempre va a buon fine. Prendiamo Messina: lì, nell’area di Pistunina, era per l’appunto in progetto la realizzazione di una grande Ipercoop. 
Chi si prende in carico la faccenda?
La Sviluppo Messina Srl., che peraltro, oltre ad Agnello e alla SGG, annovera tra i soci anche Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia – questo per dire che i due indagati a Monza non sono proprio gli ultimi. 
Comunque: la coop che dovrebbe realizzare il centro versa una caparra alla Sviluppo Messina perché si attivi, e questa a sua volta versa un’altra caparra alla società proprietaria del terreno, la Decon Spa.
Pare vada tutto per il meglio, quando il Comune decide che, invece, quell’area rientra nel piano legato al porto di Tremestieri. 
Un canovaccio già visto: ecco la vicenda della la Sviluppo Trapani – fra i soci sempre Agnello e la SGG di Salami. 
In questo caso succede che la Immobiliare Grande Distribuzione, società quotata in Borsa i cui soci di maggioranza sono Coop Adriatica e Unicoop Tirreno, sottoscriva un contratto preliminare per l’appunto con la Sviluppo Trapani, sempre in vista della realizzazione di una galleria commerciale che ospiterà anche un’Ipercoop. 
Alla Sviluppo Trapani viene versata nel 2005 la consueta caparra, 5 milioni e 467mila euro, corrispondenti al dieci per cento dell’investimento complessivo. 
Solo che la faccenda non decolla, in Comune si scontrano e la burocrazia si mette di mezzo. 
E nel gennaio 2009 la IGD si ritrae, comunicando che otterrà la restituzione della somma versata. Ancora lo stesso schema: la coop, per costruire il centro commerciale, dà mandato ed eventualmente soldi ad Agnello e Salami affinché risolvano i problemi locali (ecco spuntare nuovamente il Signor Wolf…) , poi – se va tutto come deve – si parte col progetto.
Analogo schema viene riproposto in provincia di Catania, dove nel 2009 viene inaugurato il Centro commerciale Katanè: 100 milioni di euro di investimento complessivo, 33400 mq di area di vendita, una galleria commerciale di 70 negozi, 1300 posti auto. 
Per realizzare il Centro commerciale di Gravina di Catania, vengono rilasciate varianti che ai sensi del regolamento urbanistico sembravano difficili da ottenere, difatti, la stessa Confcommercio di Catania, denunciò le frettolose procedure con cui, verranno concessi i pareri autorizzativi…
Altri (per lo più concorrenti… siamo negli anni in cui a Catania si realizzavano più centri commerciali di quelli di cui aveva bisogno Parigi…), fecero ricorso al TAR per la violazione di alcune norme urbanistiche, quali per esempio il rispetto della tangenziale (o per esempio, le linee aree di alta tensione che sormontano l’edificio…), ma i giudici amministrativi, giudicarono il ricorso inammissibile… 
Aggiungerei inoltre che, proprio nel 2005 la magistratura fosse a conoscenza di una rivelazione da parte di un pentito… e cioè, che si stava dando il via in tutta la Sicilia alla costruzione di enormi centri commerciali, per riciclare centinaia e centinaia di milioni di euro, attraverso un sistema che legava tra loro, mafia, finanza e politica e colui che dichiarava quanto sopra, non era certamente un “pinco pallino” anzi tutt’altro, era un pentito di primissimo livello: Francesco Campanella.

Era lo stesso consigliere comunale di Villabate che falsificando alcuni documenti d’identità, permise al capo mafia, Bernardo Provenzano, di recarsi in Francia per compiere un intervento chirurgico…
Ed alla fine, come abbiamo visto, quei centri commerciali furono quasi tutti realizzati (si manca all’appello quello di San Gregorio, ne ho parlato in un mio precedente post…) e per molti di essi (basti guardare le vetrine chiuse in questi anni…), sta già iniziando a percepire quella pericolosa fase discendente… vera e propria causa d’implosione per colpa della crisi ed anche, della troppa concorrenza …

Comunque, ciò che è emerso e che questa coppia, Agnello-Salami, ha gestito per conto del mondo cooperativo, appalti tutt’altro che irrilevanti!!!
Peraltro, sempre la SGG, non ha operato esclusivamente in Sicilia ma si è occupata di realizzare un polo turistico nel territorio di Castellammare del Golfo (hotel e residence e servizi, cinquanta di milioni d’investimento) e la gestione (attraverso un’altra società di nome Phaedora) della Fortezza Vecchia di Livorno (e dire che anche lì… l’allora candidato sindaco Marco Taradash, denunciò l’appalto, adombrando il dubbio che questo fosse stato ottenuto per i collegamenti indiretti fra SGG e ancora IGD quest’ultima titolare anche di un altro progetto proprio nel livornese… ma non servi a nulla…).
Concludo infine con un intervista: “temo che quello di Sesto San Giovanni sia un modello collaudato (suggeriva l’esponente politico emiliano che accettò, in modo anonimo, di parlare con il giornalista di “LINKIESTA”), nel quale, personaggi come Agnello e Salami, altro non sono, che meccanismi di un complesso sistema di gestione del potere, su cui la classe dirigente avrebbe dovuto intervenire ben prima che la magistratura aprisse le inchieste!!!
La verità è che le gare d’appalto sono per alcune persone… una vera e propria passione. Già, appena ne sentono parlare, partono per la tangente!!!




Ristorante "Dal Cavaliere"…

Nel mio post di ieri avevo parlato di Bill Gates e di Warren Buffet… riportando il loro impegno di solidarietà verso i più poveri…
Mi ero dimenticato che però… nel 2010, lo stesso proprietario della Microsoft aveva detto in chiare lettere: “L’Italia è nella mia lista della vergogna per gli aiuti ai poveri” e in particolare, Bill Gates sosteneva che proprio l’allora premier italiano non facesse abbastanza, in particolare per quei paesi che più di altri, hanno bisogno…
Ed era proprio a causa di questo comportamento che Gates…  aveva creato una lista nera della vergogna… dove figurava “casualmente” un solo paese… il nostro!!!
Lo stesso Bill Gates successivamente, nel corso di alcune interviste era ritornato sull’argomento motivando le proprie accuse…
Ha fatto cioè sapere (tramite il quotidiano Frankfurterche) che nella comunità internazionale… un solo paese aveva ridotto gli aiuti allo sviluppo nel mondo e questo paese, era proprio l’Italia… spiegando che lui (Gates) aveva chiamato per i sopraddetti motivi la propria lista “lista della vergogna“, anche se di contro, era felice di sapere che in quella sua lista c’era soltanto il nostro Paese…. già soltanto se ce ne fossero stati altri 10 di paesi come il nostro…  allora sì che sarebbe stato molto grave…
Ed infine, rivolgendosi direttamente al Cavaliere, gli lancio un appello: “Caro Silvio, mi dispiace che ti devo rendere la vita così difficile, ma tu trascuri i poveri di questo mondo e non credo che gli elettori italiani siano d’accordo con i tuoi tagli ” (aggiungerei non solo con quelli…). 
Ed inoltre, non appagato di quanto dichiarato ha aggiunto: i ricchi spendono molto di più per i loro problemi personali, come la calvizie, che per la lotta contro la malaria … 
Si potrebbero integrare tutti quei costi e quelle spese sostenute dal Cavaliere e di cui proprio il Pm Ilda Boccassini ne ha fatto emergere –nelle varie inchieste che lo hanno visto indagato– un elenco così lungo, che farebbe paura a noi poveri semplici mortali… 
Quindi se oggi… dopo anni, il Cav. ha deciso di diventare finalmente filantropico (non per esclusive contingenze personali) ecco come questo avvenimento “miracoloso” fa comprendere che.. (chissà forse perché ormai si è coscienti di essere quasi giunti al tramonto della propria esistenza…) alla fine… si cerchi sempre –come fanno quasi tutti gli anziani– quell’ultimo riscatto morale dinnanzi agli occhi di DIO…
Già un’incosciente convinzione che porta gli uomini (nell’ultimo istante della propria vita) di sperare, una volta ancora, in quella possibilità… di cambiare il proprio destino!!!

La sensazione è che ci sia un’Antimafia che più che gli ideali, persegua interessi particolari…

In tutti questi anni, si è cercato di convincere i cittadini, che combattere la mafia non solo fosse giusto, ma soprattutto utile. 

Nessuno immaginava però, che da quei professionisti di quella lotta, si sarebbero creati dei nuovi soggetti, che avrebbero cercato sì… quel “utile”, ma principalmente per se stessi, per come difatti sta emergendo…
Sembra effettivamente, che la famosa invettiva di Leonardo Sciascia contro i professionisti dell’Antimafia, abbia dimostrato essere, quanto mai attuale… 
Già, riprendendo quanto dichiarato dall’ex Pm Antonio Ingroia proprio in questi giorni: ecco se pur Leonardo Sciascia in una occasione sbagliò… colpendo l’allora giudice Paolo Borsellino, dimostro comunque con la sua dichiarazione… un’intuizione profetica.
In tanti citano i nomi dei due magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ma secondo lei, chi sono i veri eredi e chi, invece, si fa soltanto bello… con i loro nomi?
Per me non ci sono veri eredi, ma ci sono troppi aspiranti eredi…
Ci faccia qualche nome…
Un elenco troppo lungo e non basterebbe lo spazio… mi riferisco anche a qualche importante ex magistrato oggi entrato in politica…
Adesso che è tornato a fare l’avvocato, non ha paura di finire vittima di uno sbaglio dei suoi ex colleghi togati?
Sinceramente sì, soprattutto oggi mi rendo conto di tanti errori giudiziari… le inefficienze del sistema sono più gravi di quanto non sospettassi da magistrato; per esempio, nel procedimento che sto seguendo a Roma, anche se dimostreremo l’errore degli inquirenti, ci troveremo di fronte a danni irreversibili con società fallite, uomini ammalati e imprenditori rovinati!!!
Ci sono delle furbizie che i pm usano per incastrare gli indagati? Mi risulta che non di rado i nomi sul registro generale vengano iscritti il più tardi possibile per allungare i termini delle investigazioni… come si dice… ci sono le astuzie dei difensori, ma anche quelle dei sostituti procuratori, ed ora che sono dall’altra parte della barricata ho il vantaggio rispetto ai miei colleghi avvocati di poter smascherare certi espedienti furbetti…
Tipo… ne può svelare qualcuno?
Si, ci sono i cosiddetti stralci a catena che permettono con un gioco di scatole cinesi di tenere aperto un filone d’indagine facendolo emigrare da un fascicolo in scadenza a un altro….
Forse anche da una procura all’altra?
Già, qualche volta è accaduto pure questo…
Infine, è meglio la vita da magistrato o quella da avvocato?
L’esistenza blindata del pm antimafia è infernale… di quegli anni mi mancano solo (sorridendo…) le “intercettazioni“, mentre da avvocato accertare la verità è molto più difficile, perché si combatte con armi spuntate contro una magistratura che spesso è un muro di gomma rispetto alle istanze della difesa!!!
Cosa aggiungere, questa mattina altri due giudici della sezione beni confiscati del Tribunale di Palermo, sono stati accusati, uno di concorso in corruzione e l’altro per abuso d’ufficio…
Sono due toghe (che hanno operato in quella stessa sezione diretta dall’ex presidente Silvana Saguto, finita in questi giorni, sotto inchiesta della Procura di Caltanissetta) che si trovano sotto la lente d’osservazione della procura nissena… e che rischiano in questo preciso momento, oltre agli addebiti presentati, anche l’avvio della procedura di trasferimento…
Una brutta pagina per la nostra magistratura… diceva bene Indro Montanelli: Per un magistrato italiano, la “Legge” con la “Giustizia” non ha nulla a che fare!!!

Stato-Mafia… ecco le prove…

Proprio alcuni giorni fa, abbiamo assistito alla sentenza del processo sulla presunta trattativa Stato-mafia e dalla quale è stata emessa un’assoluzione per l’ex ministro Calogero Mannino… (non bisogna però confondere che, una cosa è l’essere stato giudicato  innocente in modo definitivo dal concorso esterno ed un’altra cosa è l’esser stato assolto in primo grado per la trattativa… dopotutto si riporta: questa è stata una assoluzione per insufficienza o contraddittorietà delle prove, non per la loro mancanza e bisogna aggiungere che il giudice, con quel tipo di decisione, ha ammesso che la trattativa c’è stata e che costituisce reato…).

Ora all’improvviso ecco che l’ex Pm Antonio Ingroia esce allo scoperto… dichiarando ad una intervista del quotidiano Libero: cosa diceva Giorgio Napolitano, ex Presidente della Repubblica, nelle intercettazioni sull’inchiesta Stato-Mafia?
Ecco… anche se probabilmente un giorno racconterò tutta la verità… (dopotutto in uno Stato democratico certi avvenimenti andrebbero sempre svelati…), ma non ora… e non certo attraverso un’intervista e poi credo che ancora non sia arrivato il momento…
Ed allora quando??? Forse attraverso la pubblicazione di un libro… il cui titolo potrebbe essere “Caro Giorgio come stai?”.
Come si spiega l’applicazione sulla richiesta di distruzione immediata delle intercettazioni???
Lei Dott. Ingroia ha dichiarato, l’applicazione di quella richiesta… un abuso, provando in tutti i modi ad ostacolarne la distruzione (intercettazione di dialoghi tra l’ex capo dello stato Giorgio Napolitano e l’ex ministro Nicola Mancino) ma ora, si è capito come quella fosse di fatto una sentenza politica, che avrebbe comportato non solo una gravissima crisi istituzionale, ma anche le possibili dimissioni del Presidente della Repubblica…
Certo ora anche l’ex Pm è stato abbandonato… (come in molti… in questo nostro paese… soprattutto quando si trattano argomenti scomodi…), si perdono infatti per strada… più di un amico, in particolare proprio per quanto emerso dall’inchiesta sulla trattativa, che dimostrava essere scomoda a molti,  non solo a destra, ma anche a sinistra…
Ed è il motivo per cui hanno trasformato quel lavoro (fatto di quasi vent’anni d’indagini) in un tentativo promozionale personale, di un lancio verso la politica… dimenticando tutti quegli uomini dello Stato e non,  che nel corso di quegli anni… sono rimasti uccisi…
Purtroppo ciò che è grave è trovare ancora oggi, in qualità di  pubblico ministero, dei giudici che non vogliono sentire, vedere, sapere… già un meccanismo di autodifesa corporativa che scatta spesso quando ci sono di mezzo magistrati o altri pezzi delle istituzioni!!!
Detto così si potrebbe pensare che ogni riferimento al procedimento Stato-mafia è puramente casuale… o forse ritiene che in quel processo siano stati protetti pezzi di istituzioni???
No, più che nel processo lo si è fatto fuori dal processo perché quel processo non si celebrasse mai… e difatti, un ruolo fondamentale lo hanno svolto anche la magistratura associata e il Csm a colpi di procedimenti disciplinari nei confronti dei pm che doverosamente facevano quelle indagini…
Come si spiega infine il suo ruolo d’avvocato, avendo dichiarato a suo tempo… che mai avrebbe mai assistito mafiosi e corrotti, ed invece oggi, sta difendendo i presunti complici di Massimo Ciancimino, condannato in via definitiva per riciclaggio del patrimonio mafioso del padre: niente di incoerente perché nessuno dei miei assistiti è incriminato per fatti di mafia, in più aggiungo che sono convinto dell’innocenza di questi imputati che sono rimasti stritolati da quello che io definisco il sistema Cappellano…(l’amministratore giudiziario Gaetano Cappellano Seminara, posto sotto indagine dalla Procura di Caltanissetta per corruzione e altri reati…).
Dall’inchiesta emerge che l’amministratore giudiziario, aveva l’interesse a enfatizzare se non addirittura inventare l’origine “mafiosa” di certi patrimoni, specie se di ingente valore, per ottenere così incarichi e onorari, che poi, venivano rapportati sul valore della aziende confiscate.
Un sistema che consentiva, d’elargire incarichi e benefici a parenti e amici dei magistrati che spesso, erano gli stessi, che avevano nominato quegli amministratori e che in corso d’opera… gli liquidavano quei lauti compensi!!!
Uno di quei magistrati era proprio Silvana Saguto, ex presidente della sezione misure di prevenzione dei beni confiscati del Tribunale di Palermo, dove sul suo conto in queste settimane, sono emerse intercettazioni imbarazzanti…
La sensazione è che ci sia un’Antimafia che più che gli ideali persegua interessi particolari!!!
Ma quella è un altra questione…
continua 

Approvata la legge anti-corruzione: torna il falso in Bilancio…

Se vi ricordate nel 2005, il Cav., tra le tanti legge at personam…, cancellò, con un colpo di spugna, il reato di falso in bilancio…
Il testo, nuovamente elaborato, ha modificato l’attuale art. 2621 c.c., reintroducendo il reato di falso in bilancio e inasprendo le pene fino a 6 anni…, ma nel contempo, è andato ad eliminare quelle cause di non punibilità che proprio il Cav. aveva introdotto ( chissà per quale motivi… forse per salvare le proprie società???) le quali, prevedevano che, chi falsifica il bilancio in misura inferiore al 5% del risultato economico di esercizio, cioè l’utile d’impresa, o nella misura dell’1% del patrimonio netto, non era penalmente perseguibile. 
Ora il testo è stato definitivamente approvato con 280 voti a favore… la restante parte era contraria, astenuta o non hanno votato…
Tra i punti importanti c’è, l’aumento delle pene per reati gravi contro la Pubblica amministrazione, ma anche sconti di pena, per pentiti e collaboratori, ed inoltre la legge, introduce il delitto di falso in bilancio, obbliga i condannati a restituire quanto non dichiarato ed evaso…
Inoltre, le pene per il reato di corruzione aumentano di 2 anni, questo permetterà di allungare i termini di prescrizione del reato, ed, il reato di concussione viene esteso dal pubblico ufficiale, all’incaricato di un pubblico servizio…
Chi denuncia e aiuta a individuare eventuali responsabili o il sequestro delle somme, godrà di una riduzione da un terzo a due terzi, ed ancora è prevista la possibilità di ricorrere al patteggiamento nel caso in cui, venga versato il profitto del reato, ed ancora, il falso in bilancio, torna non solo ad essere reato, ma pericolo…
Certamente il punto più importante è quello relativo alla associazione mafiosa: in questi casi, la condanna di reclusione si eleva, con pene che vanno dai 10 ai 26 anni…
Infine è obbligo dei Pm, informare l’Authority Anticorruzione dando notizia dell’imputazione.
Un plauso a Renzi certamente va dato, ma forse qualcosa in più poteva ancora essere fatta…
Mi riferisco all’impunità lasciata a quanti, continueranno a falsificare i bilanci, non superando quello sbarramento del 5% dell’utile…
E’ ovvio a chiunque, che una distinzione tra le grandi imprese e le piccole andava certamente fatta…
Se prendiamo due imprese una che fattura 500 Milioni l’anno ed un’altra che ne fattura 500 mila, si capisce che la prima potrà ( falsificando il bilancio entro il 5%) creare fondi neri per 25 milioni di euro, mentre la piccola con un utile di €. 50.000, potrà realizzare fondi neri per €. 2.500 una cifra irrisoria… con il rischio inoltre, nel caso in cui dovesse anche soltanto errare i conteggi e quindi superare quello sbarramento del 5% per poche miglia di euro, vedersi scattare automaticamente il reato di falso in bilancio!!!
Alla fine saranno sempre alcuni, per non dire gli stessi, a beneficiare e a trarne vantaggio da questa legge, che certamente, avrebbe potuto essere perfetta, eliminando quelle furbe metodologie di non punibilità, tanto sempre più frequenti nel nostro paese…

Quando l’onestà paga…???

Chiedo scusa a tutti i miei lettori che attraverso le loro email, mi hanno in questi giorni, chiesto i motivi del mio assoluto silenzio… 
Purtroppo come ho spiegato loro, ciò è stato dovuto, ad un “improvviso” blocco del mio dominio: nicola-costanzo.com che stranamente è stato “interrotto”, come se qualcosa ne abbia arrestato il servizio…
Non credo si sia potuto trattare di un qualche hacker… non sono così famoso da ricevere il loro interessamento, ma credo forse di aver intaccato con qualche mia affermazione, qualcosa che forse andava tenuto segretato.
Comunque ora sono nuovamente qui… e restando immutato a quei sani principi di libertà, riprendo da dove avevo interrotto, perché – pur non avendo avuto la possibilità di pubblicare – ho continuato in questi giorni a scrivere quanto ritenevo giusto fare emergere o replicare a particolari situazioni che ritenevo fossero state fatte passare dai media in maniera leggera, suscitando così nel pubblico il benché minimo interesse, orientando o ancor meglio diminuendo, il consenso e l’attenzione di quanti, potevano eventualmente esserne incuriositi…
Ciò di cui oggi voglio parlarvi è la notizia con cui Beppe Grillo ha aperto il proprio Blog e cioè quella dell’immagine del Pm di Matteo, posta volutamente in prima pagina sul Time…
E’ evidente l’intenzione di Grillo, di voler mettere in copertina una persona onesta, cioè quella di aver trovato tra i tanti suoi connazionali… un soggetto per bene, un semplice italiano che con il proprio lavoro è riuscito dove invece in  molti… tanti… mancano!!!  
Ecco per Grillo è lui, l’uomo dell’Anno!!!
Lui… il Sostituto Procuratore di Palermo: Nino Di Matteo. 
Un uomo che viene elogiato perché raro tra i tanti… inusitato nel contesto in cui opera, difficile infatti da ritrovare soprattutto tra certi personaggi pubblici… più inclini ad operare trattative e collusioni, in un mondo disonesto e parallelo, dove da sempre il malaffare la fa da padrone e dove è frequente trovare soggetti, che invece di adoperarsi per la cosa pubblica, si facciano corrompere e si prestano a meccanismi illegali… 
Comunque, nella sua semplicità… per quanto mi riguarda, non rappresenta qualcosa d’irraggiungibile, d’inarrivabile, non possiede chissà quale rara ed unica qualità…
Ognuno di noi infatti ne possiede le caratteristiche, sono presenti sin dalla nascita, è una peculiarità intrinseca, si tratta soltanto di metterla in pratica, di concretizzarla con le proprie azioni, di porre in concreto quanto necessario per, contrastare, fare emergere, allontanare, denunciare e via discorrendo, quanto si ritiene del tutto illegale…
Non si tratta quindi di essere diversi, ma di essere se stessi, senza compromessi e soprattutto senza dover mediare la propria onesta per l’altrui disonesta!!!
Certo, in questo nostro strano paese, nel quale ovunque si guardi, si trovi ad essere circondati da corruzione e disfacimento, ecco che l’essere onesti, diventa stranamente una virtù… 
Ed allora, se da un lato, in questa immaginaria copertina mi sento onorato nell’essere rappresentato dal Sostituto Procuratore di Palermo, Nino Di Matteo, dall’altro mi sento profondamente imbarazzato, nel sapere che quel riconoscimento ricevuto, non è da inglobarsi con la propria attività professionale, ma sottolinea la difficoltà nel nostro paese di continuare a comportarsi in maniera onesta!!!
Anche perché ciò che nessuno osa dire… è che proprio in questo paese, l’essere onesti non è qualcosa da ricercarsi, anzi il più delle volte, attraverso i propri modi, si da scomodamente fastidio ad un sistema, che è profondamente marcio e che pretende di non essere mai messo in discussione da quel semplice e scomodo cittadino…
Si tratta di non perdere proprie posizioni acquisite, ruoli con tanto “sudore” conquistati ( quanto meritatamente e tutto da scoprire…), ai quali ora non si vuole certamente rinunciare!!!  
Dopotutto, se vediamo in quali modi “leggeri” vengono poi trattati, da parte della nostra giustizia, tutti quegli arresti di politici/amministratori/imprenditori corrotti, ecco se paragoniamo i danni realizzati da questi, con le pene ricevute, ecco che capiamo perfettamente, perché la stra-maggioranza preferisce essere disonesta!!!
Fintanto questo nostro sistema, permette con i suoi uomini, di realizzare leggi che non fanno altro che permettere tutti gli abusi a cui quotidianamente assistiamo, ecco che fintanto ci sarà un’impianto legislativo così iniquo e saranno sempre i soliti “fessi” a pagare per tutti (mentre i furbetti verranno nel contempo premiati),  ecco che non si potrà sperare in alcun profondo e necessario cambiamento !
Chissà se avrò la fortuna un giorno… di potere vedere nel mio paese, nella mia terra, l’onestà definitivamente premiata… 
Io comunque, continuo sempre a camminare per la mia strada… senza alcuna necessità di avere modelli da imitare ( se pur apprezzabili come il Pm N. Di Matteo ) e senza aver bisogno ulteriormente di ricevere esempi morali, in quanto da sempre posseduti e soprattutto in tutti questi anni… concretamente manifestati!!! 

Il papà di Yara: In questi giorni dobbiamo pensare solo a pregare per la famiglia Bossetti, perchè stanno soffrendo più di noi…


E’ il pensiero di Fulvio Gambirasio, riportato da don Corinno, parrocco di Brembate e da sempre vicino alla sua famiglia…

Certamente sono delle dichiarazioni molto forti, di un uomo che è riuscito a superare, andando ben oltre quei sentimenti di perdono, difficilissimi da provare ed ancor più da manifestare, nei riguardi di quell’individuo, oggi indagato sull’omicidio della propria figlia.
È stata un’indagine faticosissima, ha dichiarato presso la Procura a Bergamo il pm Letizia Ruggeri, titolare dell’inchiesta, che ha coinvolto, dopo il ritrovamento del cadavere, un controllo sistematico di circa 120.000 persone – precisamente le loro schede telefoniche – e successivamente l’individuazione del Dna l’ormai famoso “Ignoto 1” che ha permesso con 18.000 screening di Dna effettuati sui residenti della zona d’individuare nel Dna del nipote del Guerinoni una possibile traccia. 

Da qui si passati ad effettuare gli screening su tutta la famiglia, fino a giungere, alla riesumazione del cadavere del presunto padre dell’arrestato che ha permesso di confermare che il Dna riscontrato negli indumenti di Yara, fossero corrispondenti con il Guerinoni – ora riconosciuto come padre dell’omicida, e quindi con quello del proprio figlio “ignoto 1”

Ora che – forse –“ignoto 1 “ è stato arrestato, inizieranno i riscontri, si valuteranno tutte le posizioni, anche quelle difensive e speriamo si possa giungere celermente ad una definitiva soluzione.
Certo oggi, la tranquillità di cinque famiglie è sparita… già sono in tanti a dover soffrire per questa situazione, c’è quella dei Gambirasio – certamente la più colpita – per la perdita della propria figlia, poi c’è quella del Guerinoni che oggi – a distanza di 40 anni – scopre di avere un padre “insospettabile”, totalmente diverso da quello a cui avevano sempre creduto e cioè, con 2 figli in più…, mentre l’altra famiglia cioè quella creata dalla madre con il Sig. Bosetti, oggi ad essa, cade un fulmine a ciel sereno, in quanto il marito “forse” ha scoperto di non essere lui il vero padre dei due figli e certamente i ragazzi, Massimo Giuseppe Bossetti e sua sorella, che di questa storia non ne sapevano niente, scoprono ora di avere un altro padre biologico…

Ed infine non bisogna dimenticare delle due famiglie, quella nella quale oggi si trova sotto inchiesta il, marito e padre di tre figli, con una moglie totalmente sotto shok… ed ancora i genitori certamente di Lei, suoceri del M.G.Bosetti, che non accettano di credere a quanto in questo periodo, sta accadendo al proprio genero…

Una vicenda che ha tenuto in questi anni con il fiato sospeso tutti noi, che desideravamo presto che l’assassino venisse trovato, eliminando in particolare così, l’eventuale possibilità che quanto commesso si potesse ancora ripetere, ma dall’altro, la necessità sempre di garantire che nessuna persona innocente, possa erroneamente finire i suoi giorni in carcere… 

Io comunque trovo difficile accettare quanto dichiarato dal padre di Yara…
Già, come si fa a perdonare, in situazioni come queste, in cui emerge una realtà terribile, tale da mettere di fronte una vittima ed un carnefice?
Non vorrei infatti che con questo modo “cristiano – soft ” di condonare e perdonare gli assassini, passasse il messaggio di giustificare questi orrendi atti, come se con questo perdono ci si volesse porre su un piano superiore, quel trono elevato dal quale si possa decidere chi assolvere e chi punire…
A nessuno è data questa possibilità…e nel caso specifico neanche a questi genitori!!!
A loro non è data questa possibilità, non possono parlare per nome e per conto della propria figlia morta ammazzata!!!
In particolare proprio perché, non si è ancora giunti a definire l’assassino… e soprattutto perché finora, questo cosiddetto “perdono” non è stato ancora richiesto!!!
Come si può in genere perdonare loro, se essi non sanno ciò che fanno? Non si ha proprio niente da perdonare…

Friedrich Nietzsche

Se non ci si può fidare dei Giudici… su chi credere???

Un’altra Cupola dopo quella dell’Expo… viene scoperta a Genova…
Un’inchiesta che parte dalla Banca Carige, dal suo ex Presidente Giovanni Berneschi e dei suoi due uomini, secondo l’accusa soci occulti dell’o stesso imprenditore, uno nel comparto assicurativo Carige Vita (Ferdinando Menconi) e l’altro immobiliarista (Ernesto Cavallini), che facevano acquistare, immobili e società a prezzi fuori mercato e successivamente si suddividevano il plusvalore realizzato che veniva depositato presso conti esteri…
Direte e allora??? Niente di nuovo… di truffe analoghe c’è ne sono circa una al giorno… questa cosa ha di così diverso???
Gli appoggi!!! Si, coloro che hanno permesso che quanto sopra accadesse grazie alle protezioni ed alle informazioni che venivano loro trasmesse… da chi???
Sembra che la Procura di Genova sia in possesso di intercettazioni nelle quali i vari soggetti ( banchieri, immobiliaristi e prestanomi vari ) tutti arrestati, utilizzino quali loro scudo quattro fra GIUDICI  E PM!!!
Se quanto emerso fosse vero… credo che non ci sia più niente da dire e da fare in questo paese… ma soltanto da scappare e senza mai voltarsi indietro!!!
Il primo magistrato su cui si sono concentrati gli accertamenti è l’attuale procuratore aggiunto Vincenzo Scolastico ed è un certo Menconi a descriverne la figura parlandone con l’ex condirettore generale di Carige Assicurazioni (Malavasi) dove pur non nominandolo direttamente, lo definisce un carissimo amico con cui prendere il caffè ogni sabato…
Ovviamente il magistrato smentisce tutto…
Un’altro indagato è l’attuale procuratore capo della Spezia Maurizio Caporuscio, dove sembra che da una intercettazione telefonico tra l’avvocato Andrea Baldini (ex componente cda Carige) e l’ex presidente Carige, si confidasse come proprio Caporuscio fece in modo che fosse fornita al Bernaschi la copia d’una denuncia «riservata», che era stata presentata da un imprenditore per truffa…e che proprio grazie al intervento della propria moglie, Pasqualina Fortunato – Magistrato del Lavoro a La Spezia – la Procura chiederà l’archiviazione del fascicolo!!!
L’ultimo togato chiamato in causa è il capo dei pm di Savona, Francantonio Granero, in un’interrogatorio avrebbe suggerito ad un amico del Bernaschi di non rispondere…
Il palazzo è crollato ed a breve vedremo quanti di questi cosiddetti ” amici “, alla vista delle sbarre, riusciranno a tenere  la bocca chiusa… sono gli stessi cattivi presagi che in Carige avevano già percepito per non voler dire che qualcuno l’avesse già avvisato: «…devo uscire… sento odore di Procure: ho delle sensazioni… il vice procuratore di Genova, mio carissimo amico, mi ha detto… non sei …stattene fuori…
Milioni e milioni di euro riciclati in Svizzera…, ed oggi per chi indaga, diventa difficile riuscire a lavare i panni sporchi, fuori da quelle acque… da quel contesto che da sempre ha rappresentato, come una chiesa, una protezione, permettendo ai propri uomini di essere sempre protetti e di occultare le loro mancanze….
E’ poi… si è certi che il numero sia soltanto quello o che all’interno della magistratura non ci siano state ulteriori collaborazioni di talpe che oggi, se indagati, potrebbero divenire pericolosamente confidenti???
Un fiume di parole potrebbe a breve uscire fuori e chissà se tra quei nomi, non saltino fuori dal cilindro, personaggi altisonanti, professionisti intoccabili, che rischiano di coinvolgere non soltanto uomini dello Stato, ma anche del Vaticano o addirittura dei servizi segreti…
Ora, dopo l’ennesima inchiesta, mi chiedevo, ma se quanto accaduto fosse vero, allora di chi possiamo più fidarci…, se tanto poi la legge viene interpretata a seconda delle circostanze e la giustizia mostra i molti pesi e le relative possibili misure, a seconda dei soggetti che dovrebbero essere incriminati…
Forse chissà la stessa frase presente in tutti i tribunali andrebbe rivista e modificata…
Vedremo, cosa e quanto, salterà fuori da questa ennesima e incresciosa vicenda…

Orgoglio Leghista…

Domani nella cittadina di Bergamo, il popolo della Lega, si raduna per acclamare quanti finora avevano ritenuto degni di rappresentarli…ed ovviamente sembra che non mancherà Bossi, lui ovviamente merita di essere applaudito in maniera particolare!!!
Voler credere che questi loro politici, soltanto perché leghisti, possano essere diversi da tutti quelli che finora ci hanno governato, dimostra con quanta leggerezza, il popolo italiano ( perché di questo si tratta…), affidi a persone incompetenti e certamente disoneste la propria volontà elettorale…
Presentarsi con delle «scope», per fare pulizia, quando ancora davanti all’evidenza delle immagini trasmesse nei telegiornali, i fedelissimi incitavano a non abbandonare il partito, non contenti di quanto accertato dai PM,  stanno lì, ancora come creduloni, a lanciare slogan e sbandierare quei manifesti, non volendo prendere consapevolezza di quanto accaduto, ai vertici del loro partito…
Comunque intanto oggi abbiamo assistito alle dimissioni da consigliere regionale Renzo Bossi, detto « il Trota », nessun soprannome poteva risultare più azzeccato di questo, infatti è stato appeso all’amo… e comunque ormai la sua vita politica è finita… per fortuna nostra!!!
Il ” Clan ” del cerchio magico, costituito da tutti i fedelissimi di Umberto Bossi, sta per finire e credo che per tra un po, anche della Lega si sentirà poco parlare, ormai i voti stanno per spostarsi verso Di Pietro e molti ritornano al proprio ovile tra Bersani e Fini…
Certo vedere come l’autista e/o guardia del corpo Alessandro Marmello, abbia registrato i video per il settimanale Oggi… dichiarando che non ce la faceva più a continuare ad incassare sotto il proprio nome, denaro contante dalle casse della Lega, che andava a finire nelle tasche del figlio di Umberto Bossi, che li incassava come se niente fosse, mentre al povero autista restavano ovviamente soltanto le responsabilità…. 
Ormai il nuovo ( ma da sempre vero leader del partito ), segretario Maroni, finalmente si può togliere definitivamente, quel peso “morto” che finora l’aveva sempre attanagliato e che doveva trascinarsi dietro proprio come un palla al piede…
Ora la catena si è rotta e proprio nel caso specifico dell’ex ministro, dopo tanti anni in cui si erano rotti anche i cosiddetti ” maroni “, ecco che finalmente può iniziare a fare pulizia, pulizia, pulizia… si perché ancora siamo all’inizio ma vedrete che tra qualche giorno, altre teste rotoleranno giù…è sempre così, quando la nave affonda, i topi scappano e ognuno di loro cerca soltanto di salvarsi…
Ora se ne escono dicendo che Renzo si era stancato di stare in Regione, poverino un così faticoso lavoro, sempre così sudato, quanto invece desiderava, fare quei turni di notte, dentro una delle tante industrie del Nord, a lucidare metalli e/o a conciare le pelli, con quella divisa da lavoro e quello sporco addosso che tanto sa di gran lavoratore… proprio come un leghista DOC…   
La resa dei conti è finalmente giunta alla fine, ed anche se domani le contestazioni dei militanti saranno come quelle del cane che abbaia, ma che alla fine non morde…, ecco almeno con quelle scope in mano, potrebbero iniziare a ripulire quella meravigliosa Città che li ospita, che  per poco, possono continuare a credere che appartenga ancora alla loro Padania…

THE BOSS…I FAMILY…

Parapapà… clak clak, parapapà…
Vi ricordate una volta c’era ” The Family Addams”… oggi invece abbiamo The family Bossi…
Inizierei innanzitutto con il motto della Lega ” ROMA PADRONA – ROMA LADRONA ” ed ora cosa diciamo a tutti quei poveri fessi che l’hanno finora votata… ehm… scusate è stata una svista… sapete nel voler gestire tutti questi soldi, abbiamo fatto forse qualche errore di valutazione, qualche investimenti un po’ troppo personale, si qualche falsa fatturazioni, bilanci truccati, fondi neri destinati alla famiglia ( minchia… questo nome però chissà perché mi sa un po di MAFIOSO… )… ma come sempre la famiglia viene sempre prima di tutto…., e allora teniamola unita questa famiglia, imparentiamoci con la ‘ndrangheta…
Spartizioni al vertice del partito, denaro che viaggia all’estero, macchine acquistate con soldi, da non si sa quale provenienza, ristrutturazioni, ecc… ecc…
Sembra una novità, ma forse è perché finora qualcuno ha voluto proteggere questo sistema, dopotutto non dimentichiamoci che la Lega raggiunge quasi il 10% alle elezioni nazionali e quindi rappresenta un bel ago della bilancia… e soprattutto se rappresenta un partner nella coalizione, va difeso ad oltranza…
Adesso invece che gli equilibri sono cambiati, il distacco è diventato tangibili e quindi ognuno viaggia da solo… ed ognuno cerca di racimolare in quel territorio chiamato padania, quanti più voti possibili… In ogni caso è bene che le tre Procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria, continuino a fare pulizia!!! 
La sede del partito, è stata perquisita dalla Guardia di finanza, così pure la segreteria personale di Umberto Bossi… ed anche il tesoriere del partito, Francesco Belsito, si è dimesso!!!
Chissà perché, tutti coloro che hanno in mano un potere economico, sono portati a gestirlo in maniera illecita… poi la scelta del nominativo, ricaduta su certi elementi… lasciava già presagire che certamente serviva qualcuno adatto a fare una certa pulizia… e quindi giù con appropriazione indebita, truffa, riciclaggio e finanziamento illecito… gestendo nella più completa autonomia la tesoreria della Lega dal 2004… ed è sempre lui che impiega i soldi pubblici fregati dalle casse del Carroccio, per le esigenze personali dei familiari del leader della Lega Nord… Porshe, Bmw, ecc… 
Ed ancora investimenti fatti da Belsito in Tanzania e a Cipro, soldi questi che secondo gli inquirenti, non sono andati ad aiutare quei poveri cristi…, del continente africano o di quell’isola nel mezzo del mediterraneo, ma serviva per ripulire i “soldi sporchi” dentro lavatrici legali e istituzionalizzate che alla fine hanno ripreso la strada di ritorno per tornare nuovamente disponibilità del tesoriere e della sua family…
Si legge negli atti che ” Egli, ha alimentato la cassa con denaro non contabilizzato e ha effettuato pagamenti e impieghi anch’essi non contabilizzati o contabilizzati in modo falso… e quali in particolare??? Vengono fatti riferimenti ai cosiddetti «costi della famiglia di Umberto Bossi. Tali esborsi, secondo i PM, vengono effettuati per esigenze familiari del leader della Lega Nord in contanti o con assegni o con contratti simulati… ed allora giù con cene, alberghi, viaggi per la moglie e i figli del Senatur, in particolare per la campagna elettorale di Renzo Bossi ( consigliere regionale in Lombardia dal 2010), per ristrutturare la villa di Gemonio e chi più ne ha più ne metta… vedrete quante ne usciranno fuori, ora che la crepa si è aperta!!!
La truffa allo Stato non è da poco…; i rimborsi elettorali per il bilancio 2010 ( ovviamente ritoccati… secondo i PM) lo scorso anno al Carroccio sono stati di 18 milioni di euro… quanti soldi sprecati per questo schifo di politica…, alla fine solo ladri trovi!!! 
Comunque finalmente si comincia a fare piazza pulita, in particolare il Sig. Bossi non è più il segretario nazionale della Lega Nord, infatti ieri alle 16.30 il ” senatur ” si è finalmente dimesso… ahhh, finalmente c’è lo siamo tolti dai co…… iniziamo intanto con lui e speriamo molto presto, anche con tutta la sua famiglia!!!