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SP102 II per Castel di Judica: Assessore Aricò… molto bene, abbiamo fatto 30, ora facciamo 31?

Quel detto popolare in napoletano rende ancor meglio: “Amma fatt 30 facimm pur 31!!!”

Sì… mi rivogo all’Assessore delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione Siciliana, Dott. Alessandro Aricò, perché ho potuto costatare come proprio in questi giorni – la SP 102 II – è stata oggetto di quella necessaria manutenzione…

Infatti, come potete vedere dalle foto allegate, gli scalini presenti in ben 4 posizioni (di altezza vairiabile tra i 10/15 cm ) che in modo ortogonale interrompevano l’intera carreggiata – costringendo tutti gli autisti a doversi fermare non solo per evitare di distruggere un pneumatico, ma soprattutto per non distruggere le sospensioni dell’auto – beh… debbo sperare che dopo aver letto il mio post del 7 giugno – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/06/forse-e-tempo-che-quellassessorato.html – si è deciso da parte di quell’Assessorato di realizzare gli interventi richiesti dal sottoscritto.

Premesso che non ho alcun interesse a prendermi meriti, d’altronde come ripeto spesso, i cittadini devono sempre fare quanto necesario per aiutare chi ci governa, collaborando in ogni occasione affinchè si facciano emergere i reali problemi del territorio…

Serve poco, già… a volte bastano semplicemente due righe, anche scritte nella propria pagina social per esser d’aiuto, viceversa, demandare sempre agli altri quanto possiamo fare da noi, è certamente qualcosa di errato!!!

Stessa circostanza dovrei dire per tutti quei comportamenti esacrabili, mi riferisco all’essere omertosi, al girarsi sempre dall’altro lato, a ripetere continuamente “non so, non c’ero, non mi riguarda, non ne voglio parlare, chiedete ad altri, e via discorrendo…”, per poi lamentarvi costantemente con i vostri familiari, amici ed anche conoscenti, sì… mentre siete seduti in quel bar cittadino.

Se si vuole qualcosa bisogna chiederla, gentilmente…, ma facendo comprendere a chi di dovere, quali circostanze gravi possono condurre le loro mancanze…

Sarà che il sottoscritto da 30 anni svolge incarichi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e quindi possiedo una particolare predisposizione nel riconoscere anticipatamente eventuali rischi e pericoli, difatti, percorrendo quella strada ho deciso immediatamente di denunciare quelle condizioni critiche, in particolare ho voluto evitare ad un eventuale motociclista (non del luogo) – viste le precedenti condizioni stradali – di perdere la vita, già per una semplice banalità, sì… non me lo sarei potuto perdonare!!!

Ecco perché ringrazio l’Assessore Aricò – che non conosco personalmente – per aver dato prova di prontezza, nell’affrontare e risolvere in maniera celere una situazione che avrebbe comportato certamente forti rischi…

Ed allora, ritorno a quel detto popolare: “Amma fatt 30, facimm pur 31!!!”

Assessore Aricò, sono quindi a chiederLe un’altro favore ed auspico che leggendo quest’ulteriore richiesta, Lei non paragoni il sottoscritto a quel detto che dice: “Se dai un dito, si prendono il braccio!”

No… le assicuro che non è il mio caso, d’altronde posso assicurarle che la mia richiesta non è personale, il sottoscritto risiede a Catania e non quindi a Castel di Judica, con cui ho poco (o nulla…) da fare, sì… forse in un tempo passato – momenti che conservo ancora con particolare affetto – ma ormai quel tempo è passato, ma restano ancora amici che sapendo del mio Blog, mi hanno chiesto personalmente d’intervenire in loro aiuto…

Quindi, riprendo da dove ho lasciato e cioè dalla strada che da Franchetto porta a Castel di Judica – vedasi quanto avevo pubblicato nel post intitolato “Caro Ministro delle Infrastrutture” (Matteo Salvini) & Co. (Meloni e Tajani): prima di parlare di ponte sullo stretto o presenziare in questi giorni per chiederci il voto, ascoltate ed osservate quanto richiesto a gran voce dal Sindaco Ruggero Strano!!! – link:http://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/06/caro-ministro-delle-infrastrutture.html dalle cui foto pubblicate, Ass. Aricò, avrà avuto modo di costatare le terribili condizioni…

Debbo anticiparLe che qualcosa di provvisorio è stato realizzato nei giorni scorsi, ma l’intervento eseguito non è definitivo (già… è stato semplicemente posato dello stabilizzato o misto di cava in alcune buche presenti e in taluni avvallamenti), in quanto non è stato completato per tutto il tratto di strada e quindi come potrà costatare, sono ancora presenti molti abbassamenti “pericolosi”; d’altronde si tratta semplicemente di far depositare non più di 2/3 autocarri di materiale inerte, spianare il tutto con un bobcat e in mezza giornata il problema è risolto… 

Poi naturalmente, se si avrà capacità di realizzare quanto compiuto nei giorni scorsi nella SP102II con la posa del bitume, certo… questa sarebbe la condizone ideale, ma comunque in questa prima fase –  questa soluzione provvisoria – potrà certamente per alcuni mesi bastare…

Per quanto concerne la forniture del materiale, questa potrà esser prelevata da alcune società poste lì a breve distanza, in quanto quest’ultime sono titolari di cave; non vorrei sbagliare… ne ho contate almeno quattro e vedrà che il problema potrà esser da Lei risolto, anche con una semplice telefonata…

Cosa aggiungere, nel ringraziarLa anticipatamente per quanto è stato in questi giorni compiuto e certo sin d’ora della disponibilità che Lei vorrà accordare a questa mia domanda, resto in attesa di assistere agli interventi ora richiesti e mi riprometto di scrivere nuovamente un post a lavori eseguiti, completi ovviamente di documentazione fotografica.

Assessore Aricò, Le auguro un buon lavoro… 

Morti sul lavoro: una vergogna per lo Stato che non si impegna in maniera seria a mettere in pratica le procedure corrette!!!

Presidenti Mattarella e Draghi, basta con proclami o belle parole sulla sicurezza, d’altronde permettetemi di dire che Voi, non ne sapete nulla su questo argomento ed allora mi chiedo, perché non affidarsi a chi da sempre opera in quel settore!!! 

Il sottoscritto ad esempio opera da oltre trent’anni in qualità  R.S.P.P. (oltre che come Coordinatore e Formatore…), ed in questo lungo periodo mi pregio di non aver mai avuto un solo incidente nei cantieri da me seguiti e posso assicurarvi che non si è trattata di semplice fortuna!!!

Ora, se pensavate per un istante che quanto sopra sia stato dovuto ad una mera casualità, no… miei cari Presidenti, mi dispiace deludervi, ma ciò è accaduto in quanto il sottoscritto, perdonatemi la frase scurrile – “ci ha scassato la minch… ogni giorno, sia ai lavoratori che ai colleghi preposti alla sicurezza” affinché ciascuno di essi compiesse in ogni istante il proprio dovere, senza mai distrarsi ma soprattutto mettendo in pratica quelle necessarie misure di prevenzione e protezione e salvaguardia di ogni fase lavorativa proteggendo tra l’altro anche l’altrui lavoro… 

Perché il problema fondamentale è quello di mettere in pratica – in maniera semplice ma soprattutto facilmente comprensibile – quanto riportato in quel testo unico del D.L.vo 81/08 e s.m.i., ma serve a poco conoscere le norme se poi queste di fatto non vengono  applicate o dovrei aggiungere che chi per primo dovrebbe imporre quelle regole, è proprio lo stesso individuo che se ne fotte!!!

Permettetemi altresì di aggiungere che il sistema per come è strutturato, mi riferisco alla gestione della sicurezza sul lavoro (in sigla SGSL) è di fatto totalmente inconcludente poiché se chi dovrebbe controllare e verificarne l’operativa sul campo è di fatti sottomesso al proprio datore di lavoro, il quale ha solitamente come primo obiettivo quello di mirare esclusivamente alla produttività a scapito della sicurezza, è evidente che il sistema della sicurezza implode su se stesso…

Vi è quindi la necessità di cambiare quelle regole, chi svolge la funzione di controllo deve essere slegato da quel rapporto di sudditanza che lo lega all’impresa stessa; quanto riportato vale anche anche per chi svolge la funzione di Coordinatore: comprenderà bene che se nei lavori privati (ma potrei estendere il concetto anche per quelli pubblici), la figura posta a controllo delle procedure previste e dei controlli, risulta troppo rigida o professionalmente distaccata dal Committente che lo ha chiamato (lo stesso che d’altronde paga le sue fatture), se nel suo operare evidenzia un atteggiamento energico, fermo o risoluto, non permettendo alle imprese o ai lavoratori individuali che si possa violare anche uno solo di quegli adempimenti, ecco che questo professionista, difficilmente verrà premiato e quindi nuovamente chiamato per un altro incarico, no…  al suo posto verrà scelto un collega certamente più disponibile a chiudere un occhio…

La stessa cosa vale peraltro per l’R.S.P.P. o per l’addetto “Preposto” che fintanto dipende dallo stipendio ricevuto da quell’imprenditore (mi riferisco a quello “negligente”, perché ve ne sono tanti altri che dimostrano di tenere alla sicurezza della propria impresa) è evidente che il loro potere decisionale vale nulla!!!
Difatti, riuscire a far la voce grossa, imporsi in quelle scelte fondamentali per la messa in pratica della sicurezza sui luoghi di lavoro, procedere con gli acquisti dei Dpi, passa tutto in secondo piano quando quel rapporto – a causa delle continue richieste per far fronte a quella inadeguata sicurezza – comporterà l’allontanamento di quel responsabile o l’eventuale modifica del rapporto contrattuale…

Ed infine la situazione peggiore, i “Committenti”: sì, proprio loro che manifestano ovunque a grandi titoli di voler adottare all’interno della propria società quanto necessario per portare a zero quei rischi connessi alla sicurezza, trasmettendo tra l’altro quel messaggio anche ai partner affidatari e di conseguenza alle loro imprese subappaltatrici…

Ora, come dicevo sopra, se quanto fatto resta esclusivamente sulla carta, se sono proprio quest’ultimi i primi a limitarsi ad adottare la sicurezza, espletandola solo dal punto di vista cartaceo, senza poi intervenire in maniera concreta o in particolare, quando emergono gravi problematiche in quei loro cantieri (ah dimenticavo… alcune di esse fanno altresì firmare agli imprenditori nei contratti d’appalto, limiti di riservatezza, affinché nulla di ciò che accade all’interno di quei lavori venga riportato all’esterno in particolare ai media; mi chiedo, non è che forse dovrei pensare che l’intenzione reale è quella di non far giungere mai nulla all’esterno o direttamente a quegli organi competenti o ancor più giudiziari???)!!!

Permettetemi di aggiungere come la circostanza peggiore è rappresentata quando questi – pur venendo a conoscenza delle criticità presenti nei loro cantieri – non si adoperano minimamente per attuare quelle necessarie risoluzione, viceversa si chiudono a riccio, chissà forse per salvare l’onorabilità di quella propria struttura o forse per tutelare quei loro referenti impreparati o certamente inadeguati per occupare posizioni così strategiche e particolarmente decisionali??? 

Ma d’altronde anche loro cercano di salvaguardarsi il proprio orticello, già… quel posto di lavoro ricevuto certamente in maniera immeritata e che ha come unico fine, non tanto il rispetto delle norme previste dai CCNL e/o quanto riportato nei Capitolati d’Appalto, no…  il loro interesse non è sulla salvaguardia delle vite umane, essi viceversa puntano a procedere nella direzione della produttività, affinché i tempi previsti di quei loro cronoprogrammi vengano rispettati e rimettendo così ad altri – mi riferisco ai referenti delle affidatarie o agli addetti della sicurezza delle altre imprese sottostanti – tutti i problemi connessi con quelle fasi lavorative programmate.  

Sì… cari Presidenti, continuiamo a parlare di Sicurezza sul lavoro, tanto più di parlarne in questo nostro Paese cosa si fa: intanto oggi a causa vostra, piangiamo altri quattro morti, ma vedrete non saranno neppure gli ultimi!!!

Cordialmente, Nicola Costanzo    

P.s. è siamo giunti a – 5

Quali pericoli per la nostra Democrazia???

C’è una ragione che conferma la necessità di controllare in maniera più incisiva il nostro paese???
Mi da l’impressione che, sia di fondamentale importanza che il sistema resti blindato, sotto controllo, cioè, che quanti oggi ne sono addetti alla sorveglianza, vigilino il territorio in maniera minuziosa, verificando in ogni momento un qualche evento ( se pur limitato ) di tensione sociale…
Per cui, si tenta così di soffocare ogni qualsivoglia protesta, anche sfortunatamente per quelle manifestazioni che potremmo definire “legittime”, quali ad esempio quelle portate avanti da associazioni anti-racket, ecc.., 
Le possibilità di esprimere con azioni eclatanti le proprie ragioni, sono ormai ridotte al lumicino…
Non bisogna incentivare e soprattutto autorizzare alcuna manifestazione, la paura infatti è quella di poter dare sfogo a insurrezioni popolari, che soprattutto in questo grave periodo di crisi, potrebbero sfociare in disordini e contestazioni che, se non “contenute”, aprirebbero un varco per quanti da infiltrati, si introdurrebbero per dare inizio a quei possibili scontri di guerriglia…
E’ quindi… di quali pericoli oggi la nostra democrazia ha timore???
Forse, per quanto sta già accadendo in altri paesi europei, cioè, della nascita di nuovi gruppi anarchici che attraverso la violenza e grazie ai loro gruppi eversivi, tentano di creare quei presupposti per riproporre, teorie e movimenti, che fondano la loro ideologia estremista, su principi radicali, razzisti e antidemocratici…
Dottrine che la storia ci ha insegnato a cosa poi hanno portato…
I nostri servizi segreti, grazie ai propri investigatori, sospettano che una eventuale escalation di violenza, potrebbe anche essere sostenuta da altri paesi mondiali, per finalità terroristiche, sia economiche che di eversione…
Per cui, tutti i pretesti sono buoni, l’importante per questi gruppi e poter riproporre quei cosiddetti “anni di piombo” dei primi anni 70′, per tenare di sovvertire questo nostro sistema, creando quei presupposti, attraverso cui poter tentare di giungere al potere…
Certo quanto sopra, sembra uscire da uno di quei libri di Tom Clancy ( purtroppo da poco scomparso…) ma la verità non è poi così lontana come potrebbe sembrare…
Ovviamente, in un momento di crisi come quello che il nostro paese sta vivendo e con una condizione e qualità di vita che va sempre più peggiorando, bisogna capire che soltanto attraverso scelte politiche giuste ed un corretto controllo della finanza pubblica, si può tentare di mettere al riparo da ogni pericolo, quest’attuale rischio di disagio sociale…