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Oltre le cazzate sul Paradiso…

Albert Einstein, quando gli veniva chiesto se credesse in Dio, rispondeva spesso con una frase tanto semplice quanto enigmatica: “Credo nel Dio di Spinoza“.

Per molti, questa risposta potrebbe sembrare poco chiara o addirittura priva di significato, ma in realtà racchiude un intero universo di pensiero, una visione che trascende la religione convenzionale per abbracciare qualcosa di profondamente razionale e naturale. Per comprendere il senso di questa affermazione, dobbiamo immergerci nel pensiero di Baruch Spinoza, filosofo del XVII secolo e figura centrale del razionalismo.

Spinoza, vissuto in un periodo dominato dalla fede e dalla dogmatica religiosa, concepì Dio in un modo completamente innovativo, identificandolo con l’ordine geometrico del mondo, manifestazione suprema della perfezione della Natura. Una delle sue massime più celebri, Deus sive natura (Dio ovvero la Natura), riassume il suo pensiero: Dio non è un’entità separata e trascendente, ma è immanente, presente in ogni aspetto del mondo naturale. Egli è la legge stessa che regola l’universo, la logica che permea ogni cosa.

Immaginando il Dio di Spinoza parlare, potremmo attribuirgli queste parole:

“Smettila di pregare e di batterti sul petto. Divertiti, ama, canta e goditi tutto ciò che questo mondo ti può dare. Non voglio che tu visiti i templi freddi e bui che chiami la mia casa. La mia casa è nelle montagne, nelle foreste, nei fiumi, nei laghi e sulle spiagge. Lì è dove esprimo il mio amore. Non farti ingannare dai testi scritti che parlano di me: se vuoi trovarmi, guarda un paesaggio, senti il vento e il calore sulla tua pelle.

Non chiedermi nulla: non ho il potere di cambiare la tua vita. Tu, però, sì. Non avere paura: non giudico, non critico, non punisco. Non credere a chi mi riduce a un elenco di regole. Quelle servono solo a farti sentire inadeguato, colpevole, e a controllarti. Non pensare al mondo dopo la morte: non è lì che troverai la bellezza. Questo mondo è pieno di meraviglie, e sta a te scoprirle. Non voglio che tu creda in me per fede cieca, ma che tu mi senta sempre in te e intorno a te.

È facile intuire come il pensiero di Spinoza fosse radicale per la sua epoca, e lo rimane tutt’oggi. 

Il Dio che descrive è un Dio di libertà, estraneo alle dinamiche umane del perdono e della punizione, un Dio che non richiede sottomissione ma che invita alla celebrazione della vita. Questo spostamento di prospettiva – dalla paura del giudizio alla valorizzazione della bellezza del mondo – restituisce l’esistenza nelle mani di chi la vive.

E allora, è inevitabile chiederci: quanto delle religioni istituzionalizzate si basa su una narrazione di controllo e paura? Quante dottrine promettono un aldilà glorioso a patto che si rispettino determinate regole, spesso arbitrariamente dettate? Queste idee non sembrano servire tanto a elevare l’anima umana, quanto a vincolarla, a tenerla incatenata al timore di una punizione eterna o alla speranza di una ricompensa ultraterrena.

Ma se, come diceva Lavoisier, “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” allora non è più liberatorio pensare che siamo energia in continuo mutamento? Un’energia che non scompare con la morte, ma che si reintegra nel grande disegno dell’universo, proprio come la Natura di Spinoza.

Forse è tempo di abbandonare le cazzate di chi ci promette un paradiso celeste in cambio della nostra sottomissione. 

Forse è tempo di guardare il mondo per quello che è: un luogo straordinariamente bello, ricco di opportunità per amare, gioire e vivere. 

La vera spiritualità non risiede in dogmi e templi, ma nell’esperienza diretta della vita, nel riconoscere il divino in ogni respiro del vento e in ogni raggio di sole.

Carichi pendenti e casellari: l’altra faccia del successo in Sicilia!

Dott. Costanzo, buonasera.

Ho letto ieri sera il suo interessante articolo e ho deciso di scriverle per condividere una riflessione che, credo, possa ampliare il dibattito. Lei tocca un tema cruciale: il problema di questa terra non è più soltanto quello di denunciare, ma quello di far giungere le denunce nelle mani giuste, ammesso che ne esistano ancora di realmente affidabili.

Chi, come me, vive questa terra, percepisce ogni giorno il peso di un sistema che, lungi dal favorire la trasparenza e la legalità, sembra voler avvolgere tutto in una cortina di inefficienza e indifferenza. 

La White list, che dovrebbe rappresentare un argine contro le infiltrazioni mafiose nelle imprese, rischia paradossalmente di includere chi di quell’odore non si è mai liberato. E non è solo la Prefettura a destare preoccupazione: anche la Procura, spesso, sembra restare in silenzio, lasciando che i nodi si stringano sempre di più attorno a una cittadinanza già sfiduciata.

Ma c’è un punto ancor più dolente: la percezione diffusa che, ormai, in pochi siano rimasti disposti a combattere. Quanti cittadini, davvero, sono pronti a fare la propria parte? Quanti, al contrario, scelgono la via più comoda: quella dell’indifferenza, o peggio, della complicità con un sistema corrotto e corruttivo?

Le attuali normative, anziché incentivare la denuncia, spesso agiscono come un muro scoraggiante.

Burocrazia interminabile, tempi infiniti per ottenere una giustizia che, troppo spesso, arriva tardi – ammesso che arrivi – e una società che sembra non saper distinguere più tra vittima e colpevole: tutto questo porta molti a ritrarsi, a desistere, a lasciar perdere.

Mi verrebbe da dire che in Sicilia, i carichi pendenti e i casellari giudiziari “positivi”, fanno curriculum!!!

A questo si aggiunge una desolante constatazione: troppi preferiscono non vedere, girarsi dall’altra parte, accettare quel compromesso che, seppur piccolo, contribuisce ad alimentare un sistema marcio. Il senso civico si svuota e il cittadino, che dovrebbe essere il pilastro della società, si trasforma in un ingranaggio di un meccanismo corrotto.

La domanda, allora, è una sola: possiamo ancora parlare di una speranza di riscatto per questa terra? Esistono ancora quelle “mani giuste” a cui affidare le nostre denunce? La risposta, forse, è sepolta nel coraggio di pochi che, nonostante tutto, continuano a combattere.

Questo è un richiamo, non solo a chi ha il potere di agire nelle istituzioni, ma a tutti noi: cittadini, professionisti, genitori. 

Recuperare il senso del dovere, ricostruire la fiducia, e soprattutto scegliere, ogni giorno, di fare la cosa giusta – anche quando sembra non servire a nulla. Perché solo così possiamo sperare di riaccendere una scintilla in un contesto che sembra aver spento ogni luce.

Lettera firmata

RISPOSTA:
Gentile lettore, la ringrazio di cuore per il suo intervento. Le sue parole, lucide e incisive, non solo arricchiscono il dibattito, ma evidenziano con forza quei nodi critici che troppo spesso rimangono in ombra.

Condivido pienamente la sua analisi: il problema non è più solo denunciare, ma far sì che le denunce arrivino nelle mani giuste, in un contesto dove la sfiducia nelle istituzioni sembra aver scavato un solco sempre più profondo. La sua osservazione sulla White list e sulla latitanza della giustizia è un promemoria doloroso ma necessario: le norme, anziché proteggere, talvolta scoraggiano chi avrebbe il coraggio di esporsi.

Le sue riflessioni sull’indifferenza e sul senso civico sono un richiamo che dovremmo fare nostro ogni giorno. 

Non possiamo più permettere che l’abitudine al compromesso e la rassegnazione prendano il sopravvento.

Mi auguro che voci come la sua possano continuare a farsi sentire e, in qualche modo, ispirare altri a non arrendersi, perché solo con il contributo di cittadini come lei, come me, determinati e disposti a fare la propria parte, che possiamo sperare in un futuro diverso per questa terra.

Quindi, grazie ancora per aver condiviso nel mio blog questo suo pensiero.

Mi permetta di riprendere una sua frase che mi ha particolarmente colpito, quella sul “riaccendere una scintilla“. Da sempre, una riflessione accompagna il mio percorso di vita: chi, nel corso della sua vita, è riuscito ad accendere anche solo una luce, nell’ora più buia di qualcun altro, non è vissuto invano.

Concludo salutandola, con l’auspicio di ricevere presto altri suoi preziosi contributi.

Nicola Costanzo

Il prezzo della "distanza fisica" condurrà immediatamente a una "distanza sociale" a cui vedrete seguirà una profonda disuguaglianza!!!

Parlando stasera con una amica al telefono le raccontavo una sensazione che ho provato in questi giorni di “libera uscita”… sì ora che il governo ci ha permesso di riprendere – se pur in maniera ancora limitata – con le nostre vecchie abitudini…
Dicevo Lei che ciò che notavo, era come questa protezione attraverso la mascherina non ci permette più di comprendere più i segnali visivi, già… quel poter osservare il viso di una persona per intuire se chi ci parla è sincero oppure ci sta nascondendo qualcosa…
Ma non solo, questa distanza fisica sta determinando una distanza sociale, ha di fatto diminuito in maniera drastica quel desiderio di contatto, quella voglia d’interloquire anche con eventuali soggetti estranei, si ha talmente paura di restare infetti che ci si tiene lontani da tutti, come si dice… ad opportuna  distanza, anzi un po’ più di quel metro tanto fortemente consigliato!!!
Peraltro, il rischio di questa cosiddetta “distanza sociale“, sta portando le persone – a causa della forte crisi economica/finanziaria – a non essere più attigui, ma ogni giorno di più le differenze tra privilegiati ed emarginati stanno determinando quelle pericolose “disuguaglianze sociali” che potrebbero sfociare – se non presi gli opportuni provvedimenti – in veri e propri dissidi… 
D’altro canto, le differenze di benessere attualmente in corso stanno determinando grande disparità tra i cittadini, anche se ho l’impressione che ciò non sia correttamente avvertito, in particolare da quanti dovrebbero viceversa il controllo del territorio e quindi il polso della situazione!!! 
Vi è come un freddo e distaccato comportamento tra queste due distinte classi, da un lato si osserva l’indifferenza di coloro che si trovano in una condizione di benessere e se ne fregano di quanto sta accadendo, dall’altra troviamo tutti coloro (e sono la maggioranza) che a causa di redditi limitati, si ritrovano a dover sopravvivere e a limitarsi in tutto, ad iniziare dai consumi per continuare con le semplici necessità quotidiane…. 
Posso dire con assoluta certezza che è proprio questa disuguaglianza ha rappresentare uno dei problemi più urgenti con cui il nostro paese dovrà a breve confrontarsi..
Il Presidente Conte deve fare in modo che questa emergenza sanitaria possa essere di ausilio affinché si ristabilisca quella corretta parità, dove chi è già ricco non diventi ancor più ricco e chi si sta trovando in difficoltà, non raggiunga la pericolosa soglia di povertà…
C’è bisogno quindi di contrastare questa enorme disparità che proprio i rapidi avvenimenti di questi giorni stanno determinando sulla maggior parte dei cittadini. 
Il governo deve predisporre un’azione di politica seria che determini non soltanto un cambiamento economico, ma che sia voce e speranza di consapevolezza, affinché questa terra non sia solo disuguaglianza, ma rappresenti qualcosa di meraviglioso su cui continuare a vivere, godendo di tutte quelle opportunità che offre, le stesse che hanno avuto i nostri genitori… perché vivevano in un paese unito, in cui le difficoltà si superavano aiutandosi e dove lo Stato era in grado di rispondere alle aspirazioni ed ai bisogni dei suoi cittadini. 
Non si può più continuare con questo questo squilibrio, con questo sistema iniquo ed ingiusto, dove la politica e i suoi referenti si dimostrano ancora oggi insensibili, è soprattutto aggravano con ambigue atti e procedure il rischio della democrazia…
Già… in questi giorni si ha come l’impressione che con la scusa del “coronavirus” si stia provando a limitare la libertà dei cittadini, attraverso controlli assidui e certamente asfissianti, che stanno di fatto determinando una nuova forma di “terrore”, già… eguale a quello condotto da alcuni paesi repressivi…  
Ciò che forse nessuno ha il coraggio di dire è che si sta utilizzando quel “divieto di assembramento“, non per limitare la diffusione del virus, ma per contrastare qualsivoglia pensiero divergente dalle attuali politiche di governo…
D’altronde pensateci un istante… nessuna manifestazione culturale può essere organizzata, anche se i suoi autori ed ospiti stanno tra loro a distanza di sicurezza e con le opportune protezioni, perché il problema reale non è rappresentato dalla diffusione del “virus”, bensì dalla concreta possibilità che l’idea trasmessa possa sì viaggiare nell’etere e “contaminare” le coscienza dei cittadini, conducendo ciascuno di essi a scendere nuovamente in piazza e a partecipare a quel profondo cambiamento che possa finalmente portare alla fine delle disuguaglianze e ad una reale partecipazione democratica della parte sana dei miei connazionali…

A differenza nostra, per secoli le "rivoluzioni", sono state una caratteristica della vita pubblica francese…

Già… c’è un’enorme differenza tra lo Stato Francese e quello nostro… 
In particolare, ciò che ci differenzia storicamente, è la volontà dei suoi cittadini di protestare agli abusi e alle ingiustizie…
Non per nulla il motto “Liberté, Égalité, Fraternité”, in italiano, Libertà, Uguaglianza, Fratellanza è diventato oggi il pensiero nazionale della Repubblica Francese!!!
D’altronde se ci pensate, queste stesse tre parole, rappresentano l’antitesi di quanto avviene nel nostro paese da sempre, dove cioè, la mancanza di fratellanza (se non esplicitata durante qualche partita della nostra nazionale ai mondiali…) ha creato una vera e propria disuguaglianza tra i ceti sociali e soprattutto la demarcazione di quella libera espressione di pensiero…
E quindi mentre da noi (come tante pecore…), ci si è sottomessi alle decisioni di quei partiti e soprattutto di quei suoi deplorevoli politici, molti dei quali – non dimentichiamolo – condannati, in quel paese, solo per aver aumentato le tasse sul carburante di pochi centesimi, sono scesi in piazza…
Da quanto sopra si comprende che stiamo parlando di un’altro livello morale, che noi tutti ancora oggi, sconosciamo…
Certo, dispiace aver letto della morte di due cittadini e soprattutto di oltre 750 persone rimaste ferite, di cui 13 agenti delle forze dell’ordine, ma la presidenza di Macron ha dimostrato con i propri gesti, di essere totalmente fallimentare….
Peraltro, guardate con quanta semplicità sono andati quei dimostranti per le strade, indossando delle giacche ad alta visibilità, sì… famiglie intere che sono scese pacificamente per protestare e che sono state accolte nei modi che abbiamo visto…
E’ vero, all’interno di quei cortei si sono nascosti gruppi anarchici, anti-capitalisti, no-global, meglio conosciuti con il nome di “Black Blok”, ma si sa, quando inizia una rivolta, si mettono in luce tutte le frustrazioni di un paese, ed emergono i reali contrasti contro quei poteri economici e finanziari che governano il mondo, in particolare quelli bancari, ma soprattutto si alimentano le politiche di stagnazione della spesa pubblica e la mancanza dei servizi essenziali, che determinano in maniera negativa, tutte quelle differenze sociali e culturali di un paese… 
Macron, ora sotto pressione ed è ai minimi storici per popolarità…
Sta cercando di mediare con la presentazione di un nuovo piano energetico, che mirerà a rendere più “accettabile” il passaggio dal consumo da carburante derivato dal petrolio, verso energie tecnologicamente più pulite.
La volontà che sta passando dai suoi consiglieri è quello che: “Abbiamo compreso quel disagio e desideriamo ascoltare il messaggio lanciato dai cittadini”!!!
Ho l’impressione che una volta tanto, queste rivolte siano propositive, sì… tanto per ricordare a qualcuno – seduto da troppo tempo in quelle poltrone vellutate – chi comanda realmente un paese… per evitare di dover assistere nuovamente, ad un altra “Place de la Concorde” o nel nostro caso… “Piazzale Loreto“!!!

Iscritti del Pd??? Per una volta, fate la cosa giusta!!!

“Stamattina mi sono alzato, o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao…” , interessante riproporre quel canto di ribellione popolare “antifascista”, contro gli estremismi filo-nazionalisti di destra…
Diventato celeberrimo dopo la resistenza, poiché  associato idealmente a quel movimento partigiano italiano…. 

Certo sarebbe bello, se soltanto uno… all’interno di questi attuali cortei, avesse vissuto in prima persona quell’esperienza tragica del nostro paese nel 1945 fino alla formazione della Repubblica Italiana… 
Ma nessuno di loro oggi sa niente d’allora, ma ripropone un testo che parla di un partigiano morto per la libertà…
Ma loro… già proprio loro, cosa sanno di libertà, in particolare di pensiero… sì, cosa ne sanno di democrazia, perché tale diritto include non solo la libertà di manifestare isolatamente o in comune, in pubblico o in privato, ma soprattutto tale diritto include la possibilità libertà di “cambiare”… ma ciascuno di loro, non ha mai cambiato idea, perché è fortemente radicato a quel concetto che da sempre gli è stato inculcato, quasi fosse giusto e corretto, il migliore, l’unico a cui doversi affidare…
Difatti nel nostro paese gli orrori prodotti dal comunismo sono sempre stati un tabù, peraltro considerato in quale modo è stata alterata la storia nei libri o osservando i programmi demenziali che vengono proposti dalla nostra Tv nazionale, si comprende come poco interesse vi sia stato, nel far emergere quanto accaduto non solo in quegli anni… ma fino ai giorni nostri, in tutte quelle nazioni governate sotto l’emblema del “comunismo”!!!
Non aver compreso che Fascismo/Nazismo e Comunismo, sono due specie all’interno dello stesso genere… significa non aver compreso nulla di storia!!!
Entrambi hanno provato a costruire una cosiddetta “società perfetta“, eliminando nel contempo, tutto ciò che si opponeva al raggiungimento dello scopo!!!
Eppure stranamente, dei primi ci si ricorda perfettamente (e non viene mai tenuto conto che proprio in quel periodo, nel nostro paese, erano tutti fascisti e quei pochi ed esigui individui che si erano voluti ribellare a quel sistema dittatoriale, erano stati -nelle migliori circostanze- esiliati dallo stesso…), mentre del secondo gruppo, ,quello per l’appunto comunista, tutto è stato diabolicamente rimosso dalle coscienze. 
Se ciascuno di quegli attuali iscritti, avesse dedicato un po’ del proprio tempo a scoprire cosa fosse realmente accaduto, senza limitare il proprio giudizio artefatto, ecco forse avrebbero compreso come i crimini del comunismo, in questo nostro paese, non sono mai stati sottoposti a una valutazione legittima e corretta, né dal punto di vista storico e neppure da quello morale…
La storia ha preferito dedicarsi sull’argomento in maniera superficiale, in particolare se paragonato al grande approfondimento che è stato fatto sul nazismo, ma anche senza voler utilizzare quel paragone, certamente va detto che su quest’argomento si è trattato troppo poco!!!
Non voler parlare nella storia dei regimi e dei partiti comunisti, dimenticare i viaggi dei nostri esponenti di sinistra in quella loro amata URSS, non apri bocca sui finanziamenti ricevuti negli anni e di quella politica imposta da quella potenza o di quei rapporti sottomessi con quelle rispettive società internazionali comuniste, non riducono le dimensioni criminale di terrore e repressione compiute in quella “democrazia popolare” da quel dittatore Stalin oppure quanto realizzato dall’amico cinese Mao Tze Tung…
Se qualcuno volesse conoscere in cifre gli orrori perpetuati da quei regimi sotto il nome di “comunismo”, sappia che – pur essendo ancora largamente approssimativo per difetto – attraverso di esso, si potrà comprendere la portata dell’enorme gravità…
Già, in URSS: 20 milioni di morti; Cina, 65 milioni di morti; Vietnam, 1 milione di morti; Corea del Nord, 2 milioni di morti; Cambogia, 2 milioni di morti; Europa dell’Est, 1 milione di morti; America Latina, 150.000 morti; Africa, 1,7 milioni di morti, Afghanistan, 1 milione e 500.000 morti, movimento comunista internazionale e partiti comunisti non al potere, circa 10.000 morti…
Il totale come potete vedere si avvicina ai 100 milioni di morti!!!
Ecco, questi sono i numeri di cui nessuno vuole parlare…ma cosa ne sanno di comunismo i nostri partiti di sinistra… o quei suoi leader (o ex leader…) loro vanno con lo Yacth a mare, possiedono lussuose ville e auto da sogno, minch… bello fare il comunista in questo modo… e quei loro iscritti che ancora li votano!!! 
Ma d’altronde – parlando di loro – se per un istante pensate in quali modi viene imposta quella tessera di partito, soprattutto in quelle regioni “rosse”, dove l’iscrizione garantisce vantaggi personali e familiari a quei propri iscritti, mentre di contro lascia a casa quanti la pensano diversamente politicamente…
Prendete ad esempio il sistema “COOP”…  il sistema si comporta come una banca (senza possedere alcun titolo), raccolgono denaro dai soci, che poi rinvestono in scelte finanziarie, il più delle volte errate, le quali stanno provocando fallimenti a raffica… e chi ci rimette sono sempre quei loro soci di minoranza, pensionati e famiglie.
Come dice la pubblicità, “La COOP sei tu”…  ma i soldi non ti ritornano più!!!
La notizia è talmente sconvolgente… che fanno tutti a gara per tenerla nascosta.
Come riportavo sopra, le coop si sono trasformate in banche, senza poterlo essere… ma non essendo formalmente banche, hanno potuto ignorare tutti quei parametri di bilancio che invece le banche devono avere…
Peraltro come non tenere conto dell’ultima manovra finanziaria del governo “Renzi bis” (ovviamente di sinistra…) che ha tenuto conto del debito miliardario necessario, per salvaguardare quelle banche (degli amici degli amici) o anche quanto compiuto nella giornata di ieri… dal governo “gentiloni” (mai legittimato), che ha previsto l’aumento delle imposte indirette nel 2019 e in minor misura, nel 2020, il tutto ovviamente come sempre… a scapito di tutti noi cittadini!!!
Ma d’altronde invece di ribellarsi per quanto compiuto in questi anni di governo Reni-Gentiloni, quei suoi iscritti perdono il loro tempo a cantare “Bella ciao”… nel frattempo questo nostro paese rischia di non uscire più da questa recessione!!!   
Cari iscritti del Pd, ricordatevi che “la libertà di manifestare non può essere oggetto di restrizioni diverse da quelle che sono stabilite dalla legge e che costituiscono misure necessarie in una società democratica, alla pubblica sicurezza, alla protezione dell’ordine, della salute o della morale pubblica o alla protezione dei diritti e della libertà altrui”!!!
Per una volta quindi… provate ad essere moralmente liberi e a fare il bene di questo nostro paese, anche se chiederlo è uno come il sottoscritto, certamente diverso da voi, non avendo mai posseduto alcuna tessera di partito e neppure del supermercato, ma voi provateci lo stesso… ad essere finalmente voi stessi!!!

SILENZIO ELETTORALE!!! SSSHHH…. NON SI PARLA!!!

Siamo giunti al “silenzio elettorale“… e quindi non si può parlare di politica, di preferenze, non vi sono premier da ascoltare in televisione e non ci sono soprattutto comizi nelle piazze!!! 
Di tutto ciò bisogna ringraziare il cosiddetto “silenzio elettorale”, una pratica che vieta di fare propaganda elettorale, qualche giorno prima e durante le elezioni..
La legge difatti stabilisce che, nel giorno in cui si vota e in quello precedente, non si può fare propaganda in televisione e in radio, non si possono tenere comizi in luoghi aperti al pubblico e non si può fare alcuna forma di propaganda elettorale entro 200 metri dai seggi… sarei curioso di sapere poi chi è controlla fuori di quei seggi, visto che le forze dell’ordine solitamente le vedo solitamente sedute all’interno di quelle circoscrizioni o al massimo dinnanzi all’ingresso degli stessi…
Comunque di buono c’è che in questi due giorni ci riposiamo un po e non sentiamo tutte quelle cretinate che ci hanno in questi mesi promesse… 
D’altronde, se queste ore debbono servirci per riflettere, non si comprende il perché attraverso noti social o App, ci continuano a tempestarci di note o messaggini varie, propagandati da quei ridicoli sostenitori di quelle segreterie “partitiche”…
Il sottoscritto a differenza di quanto accade nel nostro paese o anche in altri paesi europei come Francia o Spagna, avrebbe preferito assistere come ad esempio negli USA, ad un confronto televisivo tra i vari leader, trasmesso a reti unificate nelle reti nazionali, dove ciascuno di essi, avrebbe potuto esporre il proprio programma e nel contempo, venire osteggiato dagli altri presenti avversari politici, ai quali si è costretti ahimè a rispondere…
Da noi invece si sceglie questo strano “meccanismo”… forse perché si ha paura che i cittadini – facilmente influenzabili – possano stravolgere quella propria decisione, iniziando a farsi una idea diversa da quella suggerita o certamente imposta, da quel nostro sistema corrotto e clientelare…
Ecco, quanto sopra, rappresenta il vero motivo di questo “silenzio elettorale“, a cui tutti noi, dobbiamo di fatto sottostare… 
Ma d’altronde cosa possiamo fare, rappresenta l’ennesimo tentativo di bloccare ogni nostro “libero pensiero”, obbligando ciascuno di noi – in modo coercitivo – a subire questa decisione imposta, che certamente nessuno di noi, di fatto vorrebbe…
Diceva Bukowski: La differenza tra dittatura e democrazia è che in democrazia prima si vota e poi si prendono ordini, in dittatura non dobbiamo sprecare il nostro tempo andando a votare…
Buon Voto a tutti…

Presidente Pietro Grasso… poteva esprimersi prima!!!

Ma… ritengo che serva a poco al presidente del Senato dichiarare ora: Rosatellum violenza inaccettabile“!

Non riconosco più né il merito né il metodo del Partito Democratico, quanto accaduto con la fiducia sul Rosatellum è stata una sorta di violenza”.
Ora, dopo quanto accaduto, il presidente del Senato, a voluto esprimere il proprio pensiero sulla decisione di lasciare il Pd, causa le scelte operate sulla legge elettorale…
Certo se avesse espresso questa sua riflessione anticipatamente, forse qualcosa di diverso sarebbe potuto accadere… e chissà se forse, quella stessa fiducia all’interno del Senato, non sarebbe venuta a mancare… 
Ma come sempre da noi… le cose si fanno quando ormai non servono più a nulla, come si dice a fatto compiuto, ed ora quindi a cosa serve aver informato tutte le cariche istituzionali sulla sua decisione d’abbandonare i Dem.
Ha detto che la scelta è stata fatta dopo il voto e non prima “per rispetto delle istituzioni”!!! 
Ma vorrei dire, un presidente del Senato che prende coscienza di una legge redatta da un’altra Camera, senza che quella che presiede possa cambiare quantomeno una virgola… sarà certamente una sorta di violenza, ma a cui Egli, sì proprio egli, ha partecipato fattivamente!!!
Il resto… come si dice, sono chiacchiere inutili!!!
Me ne frego di sentire parlare di “scelta sofferta” o di aver voluto aspettare la votazione della legge elettorale per il rispetto del ruolo istituzionale che di fatto impersona e che l’hanno limitato in quei suoi convincimenti, per rispetto di quel suo ruolo…
Troppo comodo!!!
Nella vita bisogna avere coraggio di esprimere quanto si pensa sempre, in ogni circostanza, in particolare proprio quando si rappresenta lo Stato!!!
Ci sono casi in cui il silenzio diventa complicità, non parlare in tempo è voler essere correi di quell’atteggiamento, si diventa con quella propria incomunicabilità… favorevoli con quel viziato sistema. 
E dire che proprio egli dovrebbe saperlo, dal momento che nel corso della propria vita, ha saputo contrastare proprio quel mondo politico “clientelare e mafioso”!!! 
Ora a fatto compiuto dichiara: “se non fossi stato il presidente del Senato non avrei votato né la legge elettorale, né tanto meno la fiducia“!!!
Sa…mi sembra di rivedere la storia di quel giovane che bastona una vecchietta e non s’interviene solo perché, si riconosce il viso di quel ragazzo, sì… figlio di un nostro caro amico…
Mi dispiace dovere scrivere un post del genere sulla sua persona, ma oggi sento una grande amarezza in quel suo comportamento, è come se all’improvviso sul suo profilo umano e professionale, si fosse determinata una macchia indelebile… ed anche se comprendo che questo mio giudizio, conta per Lei… nulla, quanto sto attualmente scrivendo, resterà eternamente sul web senza che nessuno potrà cancellarlo!!!  
Concludo, riprendendo quanto ho letto ieri sul suo futuro… 
Mi creda, per manifestarle quanto sto provando, mi permetto di ricollegarmi ad una sua frase, che riassume perfettamente questo mio attuale pensiero su di Lei: “Politicamente e umanamente la misura è colma. Io non mi riconosco più nel merito e nel metodo di questo Pd. Assisto a comportamenti che imbarazzano le istituzioni e ne minano la credibilità e l’indipendenza. Non mi riconosco nemmeno nelle sue prospettive future”!!!

Chissà perché… ma tra i due mali, scelgono sempre il peggiore!!!

Il termine più esatto sarebbe “l’insostenibile leggerezza dell’essere umano“…
Una scadente personalità di chi manifesta quel proprio imbarazzo nel dover decidere… ciò che è giusto, da ciò che è sbagliato!!!

Sono sempre loro, te ne accorgi dai loro comportamenti… li senti man mano che si avvicinano… hanno addosso quell’odore di vecchiume, fateci caso, sembra di essere in quelle vecchie cappelle cimiteriali, dove ci sentiamo circondati da quell’odore acre e fastidioso, che ci costringe ad uscire immediatamente da quella sala…
Sono come gli ormai decrepiti “democristiani”, personaggi che hanno vissuto quelle loro vite sul filo del compromesso, del ricatto, del favoritismo, alimentando così nel paese, corruzione e malaffare…

Ciò che mi ha sempre incuriosito di questi soggetti e che hanno manifestato esternamente nel corso degli anni un comportamento neutrale ed una profonda esibizione di rispetto per l’altrui libertà di pensiero… ma nei fatti, con quel loro “savoir faire“, vogliono di fatto condizionare gli altri…
D’altronde essi si sono già schierati, hanno scelto il carro su cui aggrapparsi, quasi sempre quello più comodo… dell’illegalità o meglio quello che alla fine  garantisce loro sicuri vantaggi…  

Infatti, messi di fronte alle scelte della vita, optano sempre per quella che può risultare più semplice o quantomeno, che non presenta conseguenze personali…
D’altronde, per loro, tutta la vita si riduce a questo: una estenuante ricerca del male minore!!! 

Loro non si espongono, non decidono ciò che è giusto, per loro la lotta si riduce a ciò che è male e ciò che è peggio… e difatti al peggio non c’è mai fine!!!

Già, ci sono loro!!!
Durante quei loro “imbarazzanti” interventi, si dicono predisposti al cambiamento… ma il dubbio di poter sbagliare li assilla…
Per loro cogliere la veridicità delle cose, analizzarle con la dovuta responsabilità è qualcosa che non li aggrada… perché a loro non interessa approfondire, mancano infatti di quella estrema capacità di giudizio equo e indipendente…
Loro non provano neppure ad andare oltre o per lo meno, non provare minimamente a farlo… la loro è una esistenza all’insegna della rinuncia!!! 
Così, malgrado i numerosi tentativi da parte di molti coraggiosi, amici e/o conoscenti che vorrebbero far aprire loro gli occhi, essi restano e resteranno sempre, a supporto di questo sistema sociale, inutili individui… pronti a barattarsi in ogni circostanza, per quella propria sopravvivenza…

Essi infatti dimostrano di odiare l’azione e di conseguenza, odiano tutti coloro capaci di fare quelle azioni, gente che crede di invertire il pensiero di questa terra faziosa, individui che portano nuove idee e obbiettivi pratici che sono alla portata di tutti, soggetti che credono nella legalità e non accettano alcuna forma di compromesso…
Ma purtroppo i sogni come ben sappiamo, si scontrano con la realtà… con coloro che, per l’appunto, tra questi soggetti, preferiscono non agire…
Ecco la “puzza” di cui parlavo… quel dover a volte stare lì ad ascoltare personaggi, che hanno basato tutta la loro esistenza sul profitto, la coercizione ed il denaro!!!
Ciò che non vogliono comprendere è che scegliere un male, non è altro che la maniera migliore di volerlo prolungare…
Infatti… non lo si elimina, non si devia da quella strada, ma si prosegue sempre nella stessa maniera, quella cioè di accettare quanto di più è sbagliato, perseguendo quindi verso l’unica via conosciuta, quella conservatrice…
Passano dal male minore in male minore, accumulando anni in quella logica di sottomissione, riflettendo quotidianamente su quale male scegliere… e decidere incredibilmente sempre tra due mali…il peggiore!!!

D’altronde la differenza tra un grande uomo e uno mediocre è che il primo teme di peggiorare e il secondo non pensa neanche lontanamente a migliorare!!!
Diceva Jean Rostand: Ciò che temi non succederà, succederà di peggio…

Bisogna pensare da saggi e agire da folli…

Sta arrivando finalmente il 2017… e vorrei per una volta che provaste ad essere unicamente voi stessi…
Già… fermatevi, non siate ciò che gli altri desiderano o quanto si aspettano che voi siate…
Concedetevi un giorno di tregua e di pace con voi stessi, lontani da questo caotico mondo nel quale ogni giorno siete coinvolti e che assorbe la maggior parte del nostro tempo…
Basta ascoltare quelle notizie di politica o di cronaca, che d’altronde sono le stesse che vengono quotidianamente ripetute…
E’ il momento per riflettere, di stare calmi e comprendere cosa sta accadendo intorno a noi…
Si tratta d’oltrepassare i limiti imposti dal sistema, di elevarsi da questa quotidianità che pretende d’essere tutti conformati ad un processo che pretende di legarci ai suoi metodi corruttivi e mai meritocratici…
Ora, per cambiarlo (mi rivolgo ovviamente a quelle poche persone rimaste ancora moralmente libere e indipendenti da quegli schemi preimpostati) dobbiamo perseverare, perché soltanto così, potremmo non fallire!!!
Perché ciò che importa è soprattutto essere se stessi, onesti e seri, iniziando per esempio ad allontanare quanti facevano parte della nostra sfera professionale, lavorativa ed anche sociale…
Bisogna cominciare ad avere nausea di tutte quelle persone inutili, le stesse che negli anni vi hanno circondato ed avvelenato ogni giorno con quella loro presenza… 
Debbono rappresentare per voi, un fascio di ricordi e d’abitudini di cui ora sapete poter fare a meno… 
D’altronde, negli anni trascorsi insieme non vi hanno minimamente migliorato, anzi tutt’altro…
Con quella loro insolenza ed una personalità irrispettosa, in particolare sui più deboli, hanno dimostrato essere, egoisti e limitativi… ad ogni vostra potenzialità…
Una persona che viceversa ha fiducia in se stesso, sa di poter garantire fiducia e libertà, a chi sta lui vicino, perché capace di comprendere i propri errori e fa -se necessario- un passo indietro, ricercando nuove soluzione a affrontando i problemi che man mano gli si presentano; soltanto l’ignorante e il presuntuoso, continua a perseverare lungo la strada intrapresa errata… 
Ma come si dice, ad un ego “malato” non potrà che corrispondere un male, lo stesso che allontana da quei principi di libertà… in quanto può soltanto impedirli…
Occorre ricordare che l’unica libertà che possediamo, è quella di identificare noi stessi con le nostre azioni, siano esse anche folli, ma che abbiamo deciso saggiamente di determinare nel tempo… 
Soltanto così saremo capaci d’esser liberi d’assorbire quanto più di perfetto c’involge: anche quel “nulla”… a cui la maggior parte delle persone, senza alcuna comprensione, non da importanza…
Proprio su quest’ultima frase, vorrei raccontarvi un passaggio descritto da un asceta “Sufi”… 
Vi è un banchetto in onore del re. 
Tanti invitati sono riuniti e ognuno seduto secondo il suo rango. 
Vi è un solo posto libero per l’arrivo del re. 
Un discepolo “sufi”, vestito di stracci, entra e si siede sulla sedia destinata al re. 
Il primo ministro è indignato e avvicinandosi al “sufi” gli chiede:
Come osi sederti sulla sedia riservata al re? 
Sei un importante ministro?
Sufi: No, non sono un importante ministro, ma molto di più.
Primo ministro: Sei il re?
Sufi: No, non sono il re. Sono molto più importante.
Primo ministro: Sei il Profeta?
Sufi: No, non sono il profeta. Sono molto più importante.
Primo ministro: Sei Dio?
Sufi: No, no sono Dio. Sono molto più importante.
P.M.: (indignato) Come puoi dire questo? Non vi è nulla di più di Dio.
Sufi: Ecco… sono quel “Nulla”!!!

Morire per le proprie idee…

Morire per delle idee, l’idea è affascinante, per poco io morivo senza averla mai avuta, perché chi ce l’aveva… quella folla di gente, gridando allora “viva la morte”, proprio addosso mi è caduta.
Mi avevano convinto e la mia musa insolente abiurando i suoi errori, aderì alla loro fede, dicendomi peraltro in separata sede, moriamo per delle idee e va bé… ma di morte lenta.
Approfittando di non essere fragilissimi di cuore andiamo all’altro mondo bighellonando un poco perché forzando il passo succede che si muore per delle idee… che non han più corso il giorno dopo.
Ora se c’è una cosa amara, desolante è quella di capire all’ultimo momento che l’idea giusta era un’altra, un altro movimento e non per morire per delle idee, già di morte lenta… sì di quella morte lenta…
Gli apostoli di turno che apprezzano il martirio lo predicano spesso per novant’anni almeno… poiché morire per quelle idee sarà il caso di dirlo è il loro scopo di vivere, non sanno farne a meno.
E sotto ogni bandiera li vediamo superare il buon matusalemme nella longevità per conto mio si dicono in tutta intimità moriamo per delle idee, sì va bé… ma di morte lenta!
A chi va poi cercando verità meno fittizie… ogni tipo di setta offre moventi originali e la scelta è imbarazzante per le vittime novizie, morire per delle idee è molto bello ma per quali???
E il vecchio che si porta già i fiori sulla tomba vedendole venire dietro il grande stendardo pensa… “speriamo bene che arrivino in ritardo”!!!
Si è vero… moriamo per delle idee, ma sempre di quella morte lenta…
E voi gli “sputa-fuoco”, già voi i nuovi santi… crepate pure per primi perché noi vi cediamo il passo… però per gentilezza lasciate vivere gli altri, la vita è grosso modo il loro unico lusso… tanto più che la carogna è già abbastanza attenta, non c’è nessun bisogno di reggerle la falce… basta con le garrote in nome della pace!!!
Moriamo per delle idee, quelle nostre idee… sì moriamo… ma sempre di morte lenta!!!
Perché se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee… o le sue idee non valgono nulla… o non vale nulla lui!!!

Percorso politico comune…

Ecco… è con questo nome che prende a chiamarsi quello scambio collusivo di favori tra i politici!!!

Non potendosi presentare con un partito, si sono inventati questa stronzata del percorso comune… o ancora… prendendo a modello vari nomignoli tra quanti già proposti ( vedasi per esempio i 5 stelle…) ed aggiungendo alla parola movimento l’aggettivo “culturale” o di “legalità”, “alleanza” e quant’altro, girano l’ostacolo di definire la nuova entità proposta… come partito politico!!!
Già, sono in troppi a non aver il coraggio di dirci da che parte essi stiano, se appartengono alla destra, sinistra o di centro ( o come dicono alcuni centro-destra/centrosinistra solo per raccogliere più consensi…).
Sembra (o meglio loro la fanno passare quasi fosse in’amnesia…) una cosa di poco conto, ma un motivo per quanto sopra… c’è e contraddistingue quella possibilità successiva, cui potranno avvalersi quando decideranno di cambiare schieramento, da una parte ad un’altra… come nulla fosse, con quelle stessa metodologia frivola che hanno le prostitute nel cambiare i loro clienti! 
Qui è la stessa cosa, dai il tuo sostegno ad un deputato del Pd… e dopo un po’ te lo ritrovi in Forza Italia… oppure voti per gli esponenti dell’auto-proclamatosi “Stato della Padania” e si ritroveranno ad affrontare temi e problemi meridionali e viceversa…
Ma non basta, perché non sono soltanto in quei partiti minoritari che accadono le situazioni sopra descritte, ma anche a quelli più rinomati ed autorevoli, dove si evidenziano beghe di corrente, altrettanto cruenti…
Un tempo almeno ci si confrontava con la diversità di pensiero, su quei princìpi, sulla visione di società desiderata, su ispirazioni politico/filosofiche nettamente contrastanti…
Oggi invece non esiste alcuna differenza… ne politica e ne di pensiero e nemmeno d’ispirazione… fanno tutti parte di uno stesso modello e la cosa assurda è che anche sul piano delle riforme si trovano pure d’accordo… nessuno che faccia una reale opposizione!!!
Quindi, considerato che è evidente ormai a tutti, che i nostri politici fanno circa le stesse cose, sarebbe opportuno che non si parlasse più di politica nel senso di orientamento (destra o sinistra), ma si cercasse di convincere l’elettore, giustificando le proprie scelte e azioni, quale esclusiva scelta elettorale…
Dopotutto i problemi quotidiani, economici, sociali, di legislazione… verranno affrontati successivamente nei percorsi di governo…
In fin dei conti  sono sempre gli stessi… la politica estera, il welfare, l’immigrazione, il lavoro, l’istruzione, il controllo della spesa pubblica, la ricerca, la laicità, la tutela della stabilità tra le coppie di fatto, la sicurezza, ed oggi anche il terrorismo… temi a cui i cittadini chiedono da ormai troppo tempo… delle risposte certe!
Insomma, a noi… “non c’è ne può fregar di meno” di quei paraventi ideologici senza alcuno spessore, pretesti realizzati per celare quei giochini di potere a modello “Suburra” fatti dai soliti politici meschini e interessati…
Ciò che interessa e che sembra risultare di difficile comprensione e come sia possibile ( da parte di molti di essi ) non pensare –anche soltanto in minima parte – al nostro paese, alla salvaguardia di questa sua democrazia, a proteggere questo Stato e quanti operano tra i suoi uomini, ed infine noi… poveri cittadini, costretti a vivere in un sistema sempre più indebolito da continui metodi corruttivi e collusivi e da un capitalismo finanziario globale che ci sta da troppo tempo attanagliando…
Non si tratta quindi di salvare soltanto la politica o i suoi partiti… ci si deve impegnare per ricostruire quel distaccato sentimento di sfiducia verso l’anti-politica ed i suoi interpreti, bisogna salvaguardare con scelte oculate quei principi che ledono le fondamenta delle stesse istituzioni…
Il rischio è che molti, comincino a credere che, una democrazia, possa fare a meno dei suoi partiti, rischio quest’ultimo che deve essere percepito come un segnale d’allerta… anticipatore di manifestazioni pericolose che potrebbero indirizzare il paese verso direzioni autoritarie e/o dittatoriali…
I partiti oggi più di ieri, tutti e nessuno escluso, sono chiamati a difendere la democrazia in Italia, recuperando il rapporto con i propri cittadini, quella credibilità nelle istituzioni non più fatta a parole… ma con i fatti!!!
Non è più tempo di percorsi comuni, di creazioni innovative partitocratiche… giacché il rischio in corso… non sono i Partiti o le loro poltrone, ma la nostra stessa democrazia!!!

Auguri… Gianfranco.

Ci sono tanti modi per conoscere una persona, ovviamente il più semplice è quello di frequentarla personalmente, scoprirla, conversare… guardandola negli occhi, ma ovviamente, se fosse così semplice, tutti noi saremmo capace di capire i nostri interlocutori…., mentre sappiamo bene che poi nella realtà, non è mai così…, anzi a volte non basta una vita intera, per aver cognizione di una  persona…
Esiste anche un’altro modo di intendere una conoscenza, un modo diverso ed unico, che non tiene conto del contatto, ma che si basa principalmente sui dialoghi e sugli scritti, con cui questo soggetto si sia fatto conoscere….
Quindi, quasi fossimo dei lettori o degli spettatori tentiamo di, comprenderne i contenuti, analizzarne i temi, esplorarne i messaggi, monitorare anche attraverso una pagina web, quanto egli  possa esprimere d’interessante…
Si, a volte ciò, potrà risultare in contrasto con le nostre opinioni, ma il giudizio su un pensiero altrui, deve sempre essere espresso in maniera corretta, valutato in modo meritevole e mai essere influenzato da pregiudizi o ancor peggio da compromessi…
Questo infatti è alla base di quanto cerco di fare quotidianamente, purtroppo non sempre ci riesco, anzi il più delle volte do l’impressione di essere di parte, ma ciò dipende dal mio modo di essere, dal fatto che apprezzo e ricerco sempre la chiarezza, proprio in contrasto con certe situazioni poco chiare, che vado osservando ed a cui tendo in tutti i modi di oppormi, esprimendo giudizi che risultano a volte aggressivi e drastici…
Qualche amico mi dice che manco di conciliazione, che sono impetuoso e che a volte, con i compromessi bisogna convivere, perché essi… fanno parte della vita di ognuno di noi, ma io non sono fatto così…, ed una volta fattami un’opinione e presa una decisione, mi piace andare fino in fondo!!!
Quando allora mi ritrovo in questo mio Blog, ad esprimere giudizi in contrasto con qualche personaggio pubblico ( ultimamente più soggetti politici… ), tento sempre di tenere distinte, la celebrità… dall’individuo, ed è per questo che oggi, mi rivolgo all’uomo Gianfranco Miccichè e non al politico…, a quell’uomo che ho anche a volte criticato, ma ad un’uomo oggi, che affronta purtroppo improvvisamente, la vulnerabilità della vita…
Oggi quindi, in questo mio volergli scrivere, scopro quanto sia difficile, trovare le parole giuste, quelle più appropriate e tentando di manifestare il proprio augurio di ripresa, provo a trasmettere in modo alquanto spontaneo, quel sostegno morale ed affettivo, che potrà indubbiamente sembrare scontato… per quanti ne sono intimi, ma certamente non lo è per il sottoscritto…
Dubito persino di esserne all’altezza ed in questo mio frastornato abbraccio, mi rendo conto di quanto il disagio che provo, riduca la mia capacità di esprimere quanto sento, ma vorrei comunque che giunga questo mio spontaneo abbraccio, che farà certamente meglio, di queste mie… mille parole. 
Oggi comunque non è tempo di sfide, oggi le nostre divisioni non contano, oggi ci sei soltanto Tu e la tua famiglia… ed è questo ciò che conta!!!
Io staro qui ad aspettarti…, con calma senza fretta, il tempo che riterrai necessario, finché, sorretto nella mente e soprattutto energico nel corpo, riprenderai ad esprimere nuovamente i tuoi pensieri…
Per adesso comunque auguri… Gianfranco.