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MESSINA: Quei "professionisti" dell’evasione fiscale…

In questi mesi ho scritto più volte sula città di Messina, in particolare su quel sistema “giustizia”, che in questi ultimi anni, non mi è sembrato ( ma forse mi sbaglio…) abbia brillato efficacemente, si paragonandolo ad esempio al nostro sistema giudiziario (etneo), posto in evidenza dal grande clamore mediatico…

Mentre lì… in quella cittadina, sembra non accadere nulla, un silenzio tombale, mai un’inchiesta o meglio una sola inchiesta, come se quel mondo peloritano fosse esente da corruzione, criminalità, malaffare…
Ma forse è realmente così… forse quei suoi magistrati all’interno di quel tribunale non hanno di cosa occuparsi, perché in quella loro cittadina tutto procede in maniera regolare e soprattutto legale…
Ed invece no!!! Ahi, ahi, ahi… anche lì ahimè c’è corruzione e ad eserciate quelle attività fraudolenti sono proprio taluni suoi “professionisti”… se così possono essere definiti, avvocati e commercialisti a cui fanno seguito quegli abituali imprenditori…
Chissà perché mi sarei aspettato anche qualche nome di magistrato… ma forse non è questa l’indagine giusta, ma vedrete, come solitamente prevedo ( disgraziatamente finora le mie previsioni sono state azzeccate…), non passerà molto tempo che vedremo qualche nome in prima pagina… 
Ed allora leggiamo di quest’ultima inchiesta…
I finanzieri del comando provinciale di Messina hanno portato all’esecuzione di 16 misure cautelari (2 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 11 ordinanze di divieto temporaneo di esercitare attività professionali o imprenditoriali) e al sequestro di beni per di circa 15 milioni di euro nei confronti dei componenti di un’organizzazione criminale accusati di bancarotta, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, riciclaggio e auto-riciclaggio, falso ideologico in atto pubblico e appropriazione indebita…
come direbbe qualcuno: “di tutto… ci più“!!!
Le indagini hanno permesso d’individuare un’associazione per delinquere, con al vertice due avvocati messinesi e un commercialista peloritano che, anche avvalendosi di soggetti “prestanome”, hanno predisposto per i loro clienti, una serie di strumenti illeciti per sottrarre i loro patrimoni ai creditori e soprattutto al Fisco.
Nel corso dell’attività investigativa sono state ricostruite numerose operazioni illecite effettuate, nel periodo che va dal 2014 al 2017, dai professionisti messinesi per conto di importanti gruppi imprenditoriali presenti in diverse regioni italiane. 
Secondo un consolidato schema operativo i professionisti indagati hanno provveduto a svuotare grosse poste patrimoniali da diverse società in difficoltà trasferendoli in altre di nuova costituzione, lasciando i debiti alle società originarie.
Queste, poi, venivano messe in liquidazione dagli amministratori, perlopiù individuati nei prestanome e, successivamente, chiuse nel più breve tempo possibile, all’insaputa dei creditori in modo da evitare che, nel termine di un anno, potessero presentare istanza di fallimento.
Sono stati ora sottoposti a sequestro preventivo i patrimoni immobiliari e mobiliari di quelle società, costituiti da alberghi, aziende, terreni, quote societarie e somme di denaro per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro…
Ecco dimostrato come anche a Messina, non si sfugge a quel sistema collaudato della disonestà, dove individui e gruppi sociali, vivono quotidianamente al di fuori della legalità e celati sotto quell’immagine di persone perbene, operano affinché quei meccanismi corruttivi e clientelari, possano realizzarsi…
Si racconta che i professionisti corrotti di solito sono dei cattivi oratori: sì… quando perdono il filo del discorso, partono per la tangente!!!.