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Vien da ridere nel leggere quali misure sono state adottate contro i patrimoni mafiosi!!!

Permettetemi stamani di dare una onoreficenza allo Stato, sì… una medaglia per evidenziare il totale fallimento di una normativa la cui ispirazione doveva condurre ad una azione concreta nei confronti di tutti quei soggetti indiziati di reati di tipo mafioso!!!

Già… diamo questo premio a quei suoi referenti che con le loro azioni hanno crediuto di ergersi a “paladini”, mentre nei fatti hanno evidenziato non solo collusioni, ma un’incline dedizione nel voler gestire in maniera illegale quel patrimonio confiscato, loro affidato!!! 

Sì… solo una cosa dovevano attuare, assolvere alla loro funzione di mera prevenzione affinchè si potesse ripristinare – attraverso semplici procedimenti legali – quel patrimonio oggetto della misura patrimoniali di sequestro e/o confisca.

Si trattava quindi d’indirizzare verso nuove finalità e quindi diverse destinazioni quelle proprie funzioni, a compensazione del danno risarcitorio che proprio quelle società avevano arrecato di fatto all’economia nazionale, attraverso continue violazioni di mercato e/o di libera concorrenza.

Ed inveve nulla è stato fatto, anzi viceversa quel compito di “ripulitura” e di totale ripristino della legalità è stato disatteso, anche se la maggior parte di quei referenti istituzionali sono andati propagandando tutt’altro (sì… attraverso commissioni e soprattutto in parecchi convegni –appositamente- organizzati), perché la verità è che nulla è stato realizzato per limitare quella presenza criminale e ancor meno è stato fatto per limitare quelle sue influenze nel contesto dell’economia nazionale!!!

Ovviamente a pagarne le conseguenze siamo stati noi cittadini “perbene” – sono esclusi dal sottoscritto tutti coloro che fanno parte di quel sistema “sanguisuga che non s’interessano di nulla, in particolare di come vanno le cose, tanto a loro interessa solo giungere a fine mese, per fottersi quello stipendio pagato da noi contribuenti (sì… senza mai – a differenza di come diceva Paolo (Borsellino) – chiedersi se se lo siano meritati…), pur sapendo che è proprio grazie a quelle loro negligenti azioni che veniamo costretti a subire ogni giorno i risultati di quell’insuccesso…

Vedasi difatti l’aumento delle forniture, la qualità dei prodotti e dei servizi, i danni creati sull’occupazione, in particolare quella giovanile, ed ancora, la mancata sicurezza e l’aumento costante della criminalità con particolare riguardo a tutte le misure di contrasto poste in campo di natura penale, civile ed amministrativa, a cui si somma quella generale e diffusa corruzione!!!

Già… i provvedimenti adottati si sono dimostrati del tutto sterili o quantomeno poco concreti, tanto che poco o nulla è stato compiuto contro i patrimoni di quei soggetti appartenenti o referenti a quelle organizzazioni mafiose e difatti ad oggi, ben il 99% di quelle imprese a suo tempo confiscate, operano nel mercato legale come nulla fosse, anzi ciascuna di esse negli anni è di fatto cresciuta esponenzialmente, accrescendo nuovamente così la propria influenza territoriale.

Viene spontaneo chiedersi: sarà stata colpa dell’inadegua capacità dello Stato? Di quei suoi referenti (non soltanto scorretti) incompetenti? Degli strumenti messi a disposizione dell’autorità giudiziaria e delle forze dell’ordine? Dell’inesperienza nel gestire in maniera professionale quell’immenso patrimonio e quindi nel dover affrontare i vari problemi ad esso connesi, non solo nella fase preventiva della misura patrimoniale di sequestro, ma anche in quella successiva di confisca; mi riferisco alle implicazioni di carattere economico, finanziario ed occupazionale derivanti dalla gestione diretta di quei beni produttivi che, come abbiamo potuto osservare in questi anni, hanno accompagnato con la manina la maggior parte di quelle società “interdette”, sì… fino alla loro cessazione!!!

Ecco perché non posso far altro che ridere su quanto ahimè accaduto, perché questa vicenda rappresenta solo in parte il completo fallimento del nostro Stato e soprattutto dei suoi rappresentanti politici, gli stessi che hanno da tempo preferito astenersi alla lotta contro quella criminalità organizzata, pur di ricevere in cambio proprio da quest’ultima, i voti necessari per i propri referenti di partito e affinchè tutto resti inalterato così comè!!!

Sì… meritate proprio una bella medaglia!!!

Nuova bancarotta fraudolenta: sequestro per oltre 15 milioni di euro.

Nel dettaglio, attraverso svariate alchimie contabili e stratagemmi giuridici concretizzatisi nella svalutazione di crediti, erogazione di ingiustificati finanziamenti, distrazione delle rimanenze di magazzino e cessione di immobili, gli indagati hanno complessivamente distratto o comunque dissipato da cinque società fallite, somme per un importo complessivo di circa 36 milioni di euro, destinando le risorse ad impieghi estranei alla loro attività.

Ho letto inoltre che i responsabili, allo scopo di rendere oltremodo difficoltosa la ricostruzione delle operazioni commerciali e, quindi, il recupero dei beni da parte degli organi della liquidazione, hanno omesso di consegnare parte delle scritture contabili obbligatorie, al punto da non richiedere tempestivamente la dichiarazione di fallimento al competente Tribunale, aggravando così la situazione di dissesto delle società.

Però a conclusione delle complesse attività d’indagine la Gdf è riuscita ad identificare un complesso immobiliare, avente un valore commerciale stimato in oltre 15 milioni che era stato sottratto al patrimonio di una fallita attraverso una compravendita simulata per un valore di 4,5 milioni di euro, così da evitare le azioni di recupero dei vari creditori, per poi esser ceduto in modo irregolare, ad una nuova società… 

Provo a spiegare in maniera semplice, in quali modi si sviluppa l’imprenditoria mafiosa…

Ed allora, partendo dall’attuale condizione e cioè che non esistono nella mia regione (ma la regola vale anche per tutte le altre…) soggetti capaci di sviluppare dal nulla “strabilianti” attività imprenditoriali a cui nessuno aveva pensato prima e tralasciando altresì di evidenziare capacità di miei conterranei di cui non ho mai sentito parlare e cioè capaci di generare improvvisamente sviluppi economici e finanziari tali da alterare lo stato sociale di noi isolani, beh… ciò che resta è una manipolazione del territorio in ogni suo aspetto quotidiano, iniziando da quel sottomesso meccanismo clientelare/mafioso a cui si lega il degrado morale della nostra classe politico/dirigenziale.

Vediamo quindi in quali modi “eccezionali” si son venuti a creare quei processi finanziari che hanno permesso  a talune attività imprenditoriali di cresciere in pochi anni maniera considerevole, sapendo che nessuno di quegli imprenditori abbia mai posseduto un patrimonio personale (e/o familiare) tale da consentirgli di investirne – anche solo una parte – per quei propri progetti innovativi!!!

Per cui, mancando di fatto il pressuposto fondamentale per iniziare una qualsivoglia attività – mi riferisco alla disponibilità di denaro per dare avvio alla propria attività idealizzata – ecco che si prova a ricercare (senza alcun risultato…) quelle risorse finanziarie presso noti Istituti di credito, i quali però, senza alcuna garanzia non rilasciano neppure un fido di poche centinaia di euro!!!

Ecco quindi che quella ricerca fiduciosa di capitale viene indirizzata verso (ahimè) taluni soggetti, solitamente legati ad ambienti criminali…

Premetto comunque che questa prassi non può esser sfruttata da chiunque, già… non tutti possono usufruire di quelle risorse finanziarie che si sa esser di provenienza illecita, poichè bisogna innanzitutto far parte di quell’associazione o quantomeno dimostrare di volerne condividene tutte le azioni…

Parliamo quindi di soggetti che intendono accettare e quindi perseguire quell’obiettivo comune, nel caso specifico criminoso, sì… sapendo che quanto viene ora consegnato per esser investito proviene da attività illegali quali riciclaggio, estorsione, contraffazione, spaccio di stupefacenti, prostituzione, lavoro a nero, etc…

Ecco quindi che se si inizia ad operare per quel sistema, si permette attraverso la propria attività di riciclare risorse (illegali) in circuiti legali dell’economia reale e della finanza.

Ecco quindi che quel denaro comincia a realizzare interessanti profitti ed una parte di esso – mi riferisco agli utili generati – vanno a mutare in qualcosa di concreto, attraverso l’acquisizione di beni immobili come capannoni, negozi, uffici, terreni, etc… ma anche attraverso investimenti particolari come metalli preziosi, monete e diamanti… 

Ed allora, quell’impresa (di cui nessuno sapeva…) inizia improvvisamente a compiere dei passi importanti nell’economia locale, ma non solo, si espande ora anche in altre regioni e in settori diversi, il tutto a scapito di quella concorrenza che viene – anche con modi coercitivi – limitata o eliminata!!!

Tra l’altro nessuno deve provare a bloccare la crescita di quell’asset imprenditoriale, perché tutti ormai sanno che dietro quella “testa di legno” vi è il vero proprietario, cioè quel “boss” che ha di fatto sborsato il denaro, lo stesso che al momento opportuno, si riprenderà quella “fresca creatura” per dar vita ad altre nuove imprese, tutte collegate tra esse come scatole cinesi, affinchè si possa permettere di celare l’espansione e rendendo sempre più occulti gli investimenti dei capitali. 

Sì… perché uno dei principali sforzi che deve compiere quell’impresa (per sfuggire ai controlli) è rappresentato dalla mimetizzazione degli investimenti dei capitali, affinchè le forze dell’ordine – preposte a quelle verifiche – abbiano difficoltà nel risalire alle origini illecite, già… sin dalla loro iniziale movimentazione e difatti, quanto celatamente compiuto, rende (successivamente) ahimè difficoltoso agli organi giudiziari per  procedere con i noti provvedimenti giudiziari di sequestro e/o confisca!!!

Ecco il motivo per cui esiste un meccanismo che lega entrambi quei poteri; già… imprenditori e mafiosi uniti in un unico scopo, sì… determinato dal calcolo utilitaristico, evitando altresi soluzioni che potrebbero generare conflitti o che potrebbe trasformare in perdenti, sia gli imprenditori che i criminali.

Già… sono certo che ora avete intuito come alla base della formazione di molte nostre imprese (a partecipazione mafiosa – grazie ai loro capitali) vi siano motivazioni dil potere; mi riferisco al meccanismo di controllo non solo dei mercati locali, ma soprattutto del territorio; già… perché ora, quella posizione economica conquistata, permette all’imprenditore (e al suo socio occulto…) di indirizzare (quando richiesto) la propria influenza verso quei referenti del potere politico i quali, evidenziano in ogni loro circostanza, di esser sempre disposti a offrire qualcosa in cambio, pur di ricevere quel pacchetto preparato di preferenze elettorali… 

Infine, per il resto non cambia nulla, solite briciole ai cittadini per i voti concessi, sottosviluppo e criminalità ovunque, ed ancora, disoccupazione e sfruttamento della manodopera, ma soprattutto ciò che da maggiormente fastidio è quell’obbligata subalternizzazione del governo nazionale (di quello regionale non si sente neppur parlare…) a progetti di sviluppo capitalistico, sì… finalizzato – come da sempre accade – agli interessi delle imprese del Nord ed a tutte quelle imprese che sono state in questi anni (appositamente) create,  per generare propriamente quegli inevitabili baratti di potere!!!

E’ guerra fratricida all’interno della "Massoneria"

Sì… sembra che all’interno di quei “liberatori muratori italiani” sia in corso una lotta interna per prendere il potere…

Parliamo della principale associazione nazionale di massoneria, quel “Grande oriente d’Italia” che da sempre fa parlare di sé e che sta provando a modificare le principali cariche poste a capo di quella piramide…

Non si tratta quindi di far fuori le vecchie fila o quantomeno di mandarle in pensione, qui il gioco si è fatto duro e a pagarne le spese sono principalmente gli avversari politici di ogni ordine e grado, già… da semplice apprendista a compagno e quindi maestro…

Ed allora ecco che si è provato ad attingere a fratelli iscritti ad altre obbedienze, circostanza che è espressamente vietata dall’articolo terzo della costituzione del GOI (Grande Oriente d’Italia), anche perché non si comprendere a quale ordine e quindi loggia, questi nuovi fratelli dovrebbero dare obbedienza, avendo giurato durante quel rito d’iniziazione per entrambi…

La verità è che gira parecchio denaro, grazie anche al patrimonio fin qui accumulato e sul quale in molti vorrebbero mettere le mani, difatti, proprio alcuni anni fa è stata costituita una “Fondazione” (onlus), con lo scopo di conferire gradualmente tutti gli immobili…

Parliamo di un patrimonio immobiliare stimato intorno ai trecento milioni di euro e chi non può metterci le mani sta passando con gli oppositori, viceversa a goderne sono altri massoni che ora – grazie alle epurazioni in corso – sono stati elevati di grado …

Certo, hanno provato a lavare i panni sporchi in casa ma la cosa non è propriamente riuscita, anzi possiamo dire che molti di quei grembiulini sono ora macchiati del sangue di quei loro fratelli, visto che hanno preferito il tradimento a principi quali lealtà, fedeltà, onestà!!!

Ma d’altronde parliamo di soggetti non certo integri, la maggior parte di essi negli anni si è venduta e si è dimostrata corrotta e quindi compromessa… 

All’interno di quella loggia non vi è alcuna fedeltà, attaccamento, dedizione o ancor più devozione per una realtà che evidenzia tutt’altro, soggetti senza dignità, pronti a vendersi al miglior offerente, legati alla politica corrotta e deviata, ma non solo, questi soggetti evidenziano avere legami anche con il crimine organizzato e ad alcuni gruppi terroristici…

Ho letto il mese scorso nel web un articolo dell’Espresso in cui si faceva riferimento alla testimonianza di un professionista siciliano che dichiarava: La mentalità mafiosa è qua, dentro le colonne. È dentro le telefonate di minaccia, con cui si cerca di sapere chi c’è in una chat. È dentro quelle ispezioni che non hanno né capo né coda. Questa è mafia, fratelli, è mafia e abuso di determinate posizioni per incutere timore. I fratelli hanno paura e quanti messaggi devo continuare a leggere di fratelli che mi dicono “non vengo perché il giorno dopo mi tormenterebbero”, in Sicilia e in Calabria e non altrove. Parlando di accostamento mafia massoneria, che ci importa se si parla di masso mafia? L’istituzione va bene perché illuminiamo campetti di calcio. Questa vi assicuro è la realtà. È necessario ribadire che non avere condotto una ferma condanna del fenomeno mafioso con iniziative importanti ha alimentato l’uso di un termine che è un’offesa per tutti noi e di chi ci ha preceduto fra le colonne”!!!

Già…

Se tutte le imprese fossero sottoposte a precisi controlli di sperequazione finanziaria, il 90% di queste… verrebbero domattina sequestrate!!!

Il calcolo della sproporzione si effettua raffrontando  il valore dei singoli beni con il reddito del soggetto (ritenuto pericoloso) dichiarato a fini fiscali e/o quello delle sue attività economiche.

L’accertamento segue un iter logico che ha inizio con l’individuazione del patrimonio nella disponibilità del proposto (o viceversa con l’accertamento del reddito).

Già… basta eseguire delle semplici indagini patrimoniali per accertare in breve tempo l’illecita formazione accumulata del patrimonio finanziario, evidenziata da una notevole sperequazione finanziaria tra il reale valore societario e l’eventuale reddito dichiarato, verificando altresì il tenore di vita dei soci, amministratore, familiari, etc… la maggior parte di essi se non compiutamente giustificabili, dimostreranno esser stati generati, attraverso il riciclaggio di proventi illeciti…

Certo si tratta di un’operazione particolarmente complessa a causa della varietà delle fonti di reddito che dovranno essere minuziosamente esaminate, a cui si somma ahimè il frequente ricorso a prestanome o ad altre forme di occultamento del patrimonio, anche attraverso transazioni nazionali e internazionali. 

Ecco perchè oltre alle consuete interrogazioni delle banche dati a disposizioni delle forze di Polizia come Camera di Commercio, Anagrafe tributaria, Catasto, Conservatoria Immobiliare, ACI, Motorizzazione, assumono particolare rilievo la lettura degli atti dei procedimenti penali (in particolare i provvedimenti giudiziali e gli atti di indagine) da cui si possono ricavare importanti informazioni sui beni nella disponibilità del proposto/i, sulla origine delle risorse e sulle intestazioni fiduciarie, è importante risalire al compendio patrimoniale, cui vanno considerati l’insieme dei beni immobili, mobili registrati, società, disponibilità finanziarie (conti correnti, titoli, tributi statali), a qualsiasi titolo nella disponibilità del proposto. 

I beni dovranno essere valutati secondo i valori di mercato ricorrendo a parametri oggettivi (es. per i beni immobili, la borsa immobiliare) e nel caso in cui si manca di riferimenti certi, l’organo preposto può utilizzare un certo margine di discrezionalità a cui potrà seguire, nella fase successiva al sequestro, la nomina di un perito, per una più precisa ponderazione dei valori!!!

Ovviamente in base al principio di proporzione, se il proposto è titolare di quote minoritarie il sequestro verrà effettuato pro-quota, se invece ha la maggioranza oppure se esercita un controllo effettivo sull’intera società, il provvedimento riguarderà l’intero complesso aziendale!!!

A proposito dell’elefante, si… nella cava!!!

Quanto emerso stamani e riportato dai Tg nazionali e dalle note testate web, da seguito a quel mio post intitolato “Cave abusive…??? Sono come “l’elefante nella stanza” il cui link è http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/01/cave-abusive-nel-parco-delletna-sono.html
D’altronde come si vuole definire una cava abusiva estesa 90.000 metri quadrati e profonda in alcuni punti (rispetto al piano originario) oltre 20 metri con l’aggravante di essere stata realizzata in un’area sottoposta dalla regione siciliana a vincolo archeologico…
A guardare il video del gruppo “NOE” ripreso dagli elicotteristi del Comando Carabinieri Tutela Ambientale, si resta senza parole… già, perché anche il più novello cittadino comprende perfettamente che lì… è stata rasa una montagna!!!
Non parliamo quindi dei cosiddetti “esperti” del settore che ovviamente non possono definirsi “incompetenti”… bensì collusi!!!
Sì perché ciò che adesso è importante fare emergere da questa inchiesta, non è soltanto conoscere i nominativi dei responsabili di quella azienda – ora denunciati per inquinamento ambientale aggravato, esecuzione di opere su beni con vincolo paesaggistico senza la prescritta autorizzazione nonché di deturpamento e distruzione di bellezze naturali – no…  ciò che adesso vogliamo sapere sono i nomi di tutti quei responsabili del settore che hanno fatto finta di non sapere!!! 
E’ sono tanti… da quei dirigenti posti all’interno degli assessorati della regione siciliana, a quanti operano nei distretti minerari, ai loro funzionari, responsabili, al personale forestale addetto a quell’area, alle società terze che si sono rifornite in questi anni di quelle forniture e per finire, i nomi di quei liberi professionisti addetti alla gestione, controllo e sicurezza sul lavoro…
Se dovessimo contare tutti i nomi che hanno partecipato direttamente e indirettamente a quelle collusioni, penso che la lista sia così lunga, da far crollare immediatamente quell’apparato… ma certamente insabbiare una circostanza così eclatante non può più essere consentito, occorre quindi che il governo Nazionale intervenga immediatamente a sanare una posizione di legalità, che l’attuale governo regionale non è riuscita finora a contrastare!!!
Un settore quello dell’estrazione, vagliatura, trasporto del materiale lavico e calcareo, destinato inoltre ad alimentare il ciclo della produzione e fornitura di calcestruzzo è difficile se non impossibile da controllare, non solo, in quanto crea un ingente danno al patrimonio ambientale, ma soprattutto determina in quel settore, una sleale concorrenza che influisce sia sui prezzi di mercato che sul rispetto delle normative previste…
Ma sono contingenze quest’ultime non sempre portate ben a conoscenza, difatti basti cliccare la parola “cave” su google e vedrete che difficilmente – prima di quest’anno solare – troverete notizie che trattano sulle metodologie “illegali” applicate a quel settore… anzi viceversa troverete poco o nulla!!!
Difatti quei pochi post a riguardo, sono stati scritti dal sottoscritto; basta semplicemente scrivere nella voce “cerca nel blog” la parola “cave”, che si aprono tutta una serie di post sull’argomento e chissà se forse nel suo piccolo, questo mio blog, non abbia dato un esiguo contributo a quei sequestri di cave, che da un anno a questa parte, sono stati portati alla luce…

Ma che fine hanno fatto quei beni confiscati alla mafia???

Una cosa è certa, le confische hanno superato in questi anni, i provvedimenti di destinazione!!!
Sì… avrebbe dovuto rappresentare una grande opportunità alla lotta della criminalità organizzata, mentre invece si è dimostrata essere  totalmente fallimentare…
In particolare quanto svolto dalle istituzioni – che per l’appunto avrebbe dovuto far funzionare quei beni confiscati – ha fatto emergere gravi criticità operative, seguite da veri e propri interessi personali, ancor più disonesti di quanto compiuto da quegli stessi soggetti, a cui erano stati sottratti!!!
Non voglio ripetermi, ma soprattutto non voglio fare l’elenco di tutti quei presidenti, magistrati, prefetti, custodi, amministratori, consulenti, ecc… che con quel sistema “giudiziario”, ci hanno mangiato copiosamente…
Ma da noi si sa come finiscono quelle inchieste: “A tarallucci e vino”!!! 
Già, chi dovrà essere “coperto” affinché non faccia emergere quella corruttela di cui era a conoscenza, sarà trasferito presso un altra sede e pian piano, tutta quella vicenda di malaffare compiuto, verrà insabbiata…
Nel frattempo “cosa-nostra” ride e con loro ridono anche i suoi affiliati, che continuano a godere di quei beni confiscati (sono all’incirca 5.000…), in quanto gli stessi non vengono dallo Stato destinati ad alcun utilizzo…
Immobili, società, fabbricati industriali, terreni, macchinari, attrezzature varie, sparsi in ogni angolo della Sicilia, giacciono lì, come abbandonati… 
NO!!! Pardon… non abbandonati, ma a disposizione di quegli stessi uomini a cui erano stati di fatto confiscati!!!
Già… lo so, viene da ridere, ma se lo Stato e ancor più quei suoi referenti, si sono dimostrati succubi… come potrà mai cambiare questa nostra terra???
Non so se ci avete fatto caso, ma da alcuni anni non si parla più di beni confiscati… già è come se quell’Agenzia Nazionale (per l’amministrazione e la destinazione di quei beni) abbia subito una battuta d’arresto, rispetto agli anni precedenti, in cui ogni giorno si sentiva parlare di provvedimenti giudiziari.
Lo Stato purtroppo ha dimostrato in questa lotta il proprio fallimento!!!
I soggetti incaricati hanno evidenziato forti incapacità ma soprattutto “assoggettamento” non solo nei confronti di quei soggetti per i quali era intervenuto il provvedimento di restrizione, ma anche nei confronti di quel sistema, che li aveva posti lì affinché si salvaguardassero le continuità aziendali, ma soprattutto, non andasse perduto quel patrimonio immobiliare e mobiliare… 
Ed invece le società hanno chiuso i battenti, i lavoratori – come carne da macello – sono stati mandati a casa, senza ricevere da quello Stato – per il quale si era continuato ad operare durante il periodo di confisca – i propri compensi: Già basti sapere che il sottoscritto possiede un credito nei confronti di una società amministrata dallo Stato di ben €. 35.000 e nessuno di loro (SI NESSUNO ) si è fatto avanti per dire, scusi sa… ma forse abbiamo sbagliato!!!
E dire che quell’Agenzia era stata istituita per gestire i beni patrimoniali sottratti alla criminalità organizzata e fare in modo che quelle società, quei beni immobiliari non restassero improduttivi, ma fossero portati avanti attraverso politiche mirate e non per come avvenuto, con inconsistenti programmi che hanno trasformato il tutto, in qualcosa di sterile e improduttivo…
Certo, esistono anche ulteriori problematiche legate a quei provvedimenti (di cui negli anni ho scritto ampiamente), ad esempio tra questi, lo stato di fermo di quei beni a causa dei tempi della giustizia che subiscono solitamente lungaggini, nei processi di mafia…
Ecco perché quel contrasto tanto propagandato, ha subito non solo uno schiaffo morale, ma certamente una sconfitta sociale, sia per il grave danno che ha determinato nella nostra economia siciliana, che per la piaga occupazione colpita in maniera considerevole da quei provvedimenti giudiziari…
E’ evidente che c’è bisogno di una svolta e forse sarebbe il caso di chiedere aiuto a chi ne ha conosciuto nella pratica tutte le sue implicazioni e non rivolgersi a Enti o a dipendenti o consulenti delle istituzioni, che nulla comprendono in gestione o attività imprenditoriale, perché essi, per quel loro ruolo solitamente “inquadrato”, hanno da sempre svolto incarichi d’ufficio, senza aver dovuto mai prendere decisioni o iniziative personali, che abbiano successivamente avuto, ripercussioni anche all’esterno, in particolare sugli altri…
Analoga considerazione va fatta per molte “Associazioni di legalità“, che hanno evidenziato in questi anni, di non essere in grado di gestire quei beni sottratti alle mafie… anzi tutt’altro!!!
Ma alla fine so già come finirà…
Non cambierà nulla… perché a tutti va bene così!!!
D’altronde non si dice che: Tutto deve cambiare, perché tutto resti come prima”???
E allora continuiamo così…

Finalmente… il "Codice antimafia" diventa legge!!!


Non sembra vero, ma dopo tanto “inutile” discutere, il codice antimafia è diventato legge!!!

Sì… la Camera ha approvato il ddl di modifica al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione…
Erano presenti in 394 in 28 si sono astenuti (chissà perchè…) mentre gli altri 366 hanno votato…
Certo vedere che soltanto 259 erano favorevoli mentre 107 hanno votato contro, fa comprendere quanta pulizia ci sia ancora da fare, a cominciare proprio da quel palazzo!!!
D’altronde se qualcuno ancora tra essi, preferisce non comprendere quanto sia importante per il nostro paese, contrastare non solo la criminalità organizzata, ma anche tutti quegli uomini dai colletti “grigi”, che garantiscono in questo paese, corruzione e collusioni, debbo pensare che forse hanno interessi personali affinché nulla cambi… 
Dopo gli errori gravi commessi dalle nostre istituzioni, nella gestione dei beni sequestrati, con l’adozione di  misure di prevenzione, personali e patrimoniali, che abbiamo visto quanto inconcludenti siano state, si è deciso di cambiare pagina…  
La nuova riforma infatti, punta a velocizzare le misure di prevenzione patrimoniale, rendendo più trasparenti le scelte degli amministratori giudiziari, ridisegnando l’Agenzia per i beni sequestrati e includendo soprattutto – è questa l’importante novità – tutti quei soggetti che si macchiano di reati di corruzioni, circostanza quest’ultima che impegna il governo a rivedere quella nota equiparazione tra mafioso e corrotto…
Rosy Bindi (Presidente della Commissione Antimafia) ha commentato “È un regalo al Paese“, mentre il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha parlato di una svolta che fornisce in primo luogo trasparenza ed anche nuovi strumenti contro la mafia, garantendo inoltre coloro che sono stati sottoposti a misure di prevenzione. 
Lo stesso ministro ha scritto nella sua pagina social: “Una buona notizia per la lotta alla criminalità organizzata e per lo Stato di diritto; da oggi ci sono più strumenti per combattere la mafia, più trasparenza nella gestione dei beni confiscati, più garanzie per chi è sottoposto a misure di prevenzione”. 
Ora, sono tutti soddisfatti, dalle associazioni di legalità, ai sindacati, da quelle organizzazioni antiracket e antiusura, che vedono nell’approvazione della riforma “un atto di responsabilità politica importante, un deciso passo migliorativo nell’azione di prevenzione e di contrasto alle mafie e alla corruzione. Fenomeni che minacciano da troppo tempo la nostra democrazia, la nostra sicurezza e che sottraggono ingenti risorse alla collettività, impedendo uno sviluppo economico e sociale, sano e diffuso, in tutto il nostro Paese“. 
Tralascio quanti hanno dimostrato sentimenti di avversione per questo testo, che era stato difatti in tutti modi contrastato sin dal novembre 2015, quando aveva ricevuto alla Camera il suo primo via libera, ed era stato successivamente il 6 luglio bloccato al Senato in seconda lettura… passando definitivamente in terza lettura alla Camera senza subire modifiche, per concludere il suo iter e diventare legge…
I numeri dicono che sono ben 20 mila i beni confiscati alle mafie (tra terreni, aziende e immobili) tramite sequestro preventivo, di cui fanno parte circa 3.000 società…
Un patrimonio immenso di quasi 30 miliardi, ma di cui è stato dimostrato, attraverso quella gestione amministrata … come oltre il 90% di quelle società, giungono in fallimento!!! 
Per quanto concerne le novità, la legge estende i possibili destinatari di quelle misure di prevenzione, non solo a chi si è prestato a fare il prestanome o aiutando i latitanti di associazioni mafiosa a delinquere, ma inserisce anche tutti coloro che commettono reati contro la pubblica amministrazione, come peculato, corruzione (ma solo nel caso di reato associativo) anche in atti giudiziari e concussione!!!
Ancor più importante è l’applicazione di un ulteriore controllo e cioè l’accertamento del patrimonio dell’autore del reato, soprattutto se questo risulta sproporzionato rispetto al reddito o se il condannato non è in grado giustificare la provenienza di quei beni… 
Per cui, anche se non viene applicato il provvedimento di “confisca”, si potrà procedere con l’amministrazione giudiziaria e il controllo giudiziario. 
La confisca diviene obbligatoria anche per alcuni reati, quali quelli ambientali o di auto-riciclaggio, vere e proprie attività dell’ecomafie e della criminalità organizzata…
Il provvedimento si applicherà anche in caso di amnistia, prescrizione o morte, di chi l’ha subita…
L’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali è resa inoltre ancor più celere, prevedendo per questi reati una “trattazione prioritaria”; verranno cioè istituiti nei Tribunali dei capoluogo (sedi di Corte d’Appello), sezioni o collegi specializzati per trattare in via esclusiva tali procedimenti… 
Viene introdotto inoltre, l’Istituto del controllo giudiziario delle aziende in caso di pericolo concreto di infiltrazioni mafiose: controllo previsto per un periodo che va da uno a 3 anni e può essere chiesto volontariamente dalle stesse imprese.
Si passa quindi alla fine di quel clientelismo e parentopoli… 
Viene stabilita una maggiore trasparenza nella scelta degli amministratori giudiziari (che abbiamo visto negli anni, essere stati in molte occasioni, veri e propri prestanome compiacenti di coloro che avevano subito i provvedimenti interdittivi… oppure erano imparentati con i giudici delegati o con quanti facevano parte di quel cerchio magico…), scegliendo coloro che hanno dimostrazione durante la loro esperienza, non solo di avere quelle necessarie e idonee competenze professionali, ma soprattutto, garantire quella necessaria indipendenza morale…
Inoltre è fondamentale che le nomine prevedano la “rotazione negli incarichi“, affinché non si determinino quei presupposti di naturale confidenza, per come in questi anni si è visto.. ed è accaduto!!!
Per cui… la nuova norma prevede che l’incarico non potrà essere dato a parenti, né a “conviventi e commensali abituali” del magistrato che lo conferisce…. si cerca di evitare l’ennesima brutta figura, commessa nel Tribunale di Palermo e non solo… 
L’hanno infatti chiamata “norma Saguto”, riprendendo il nome dell’ex Presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale del capoluogo siciliano, sospesa e indagata per corruzione… 
Sembra inoltre che il governo è delegato a disciplinare un regime di incompatibilità da estendere ai curatori fallimentari: stop a chi ha parentela, affinità, convivenza o assidua frequentazione con uno qualunque dei magistrati dell’ufficio giudiziario che conferisce l’incarico…
Infine, il problema della gestione e la salvaguardia delle commesse e dei posti di lavoro…
Per favorire la continuità delle aziende sequestrate nasce un fondo da 10 milioni di euro l’anno, per aiutare quelle aziende a proseguire le proprie attività…
Gli imprenditori del settore matureranno, dopo un anno di collaborazione, un diritto di prelazione in caso di vendita o affitto dell’azienda con la possibilità di un supporto tecnico gratuito. 
Grandi novità a breve ci saranno a breve anche sulla segnalazione di banche colluse con la malavita…
A conclusione, viene riorganizzata l’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati.
La sede centrale sarà a Roma e avrà un direttore che si occuperà dell’amministrazione dei beni dopo la confisca di secondo grado; verranno ridefiniti i compiti, potenziata l’attività di acquisizione dati e il ruolo in fase di sequestro con l’obiettivo di consentire un’assegnazione provvisoria di beni e aziende, che l’Agenzia può anche destinare beni e aziende direttamente a enti territoriali e associazioni.
Non sembra vero, ma forse questo nostro Stato ha deciso di cominciare a fare vedere i muscoli ed era ora…, dopo anni e anni trascorsi in maniera sterili (direi per lo più “inconcludenti”…), soprattutto dopo aver fallito nella scelta di quei propri uomini e donne…
Chissà, forse finalmente, grazie a questa norma, possiamo iniziare a credere che in breve tempo, si potrà vedere limitato quel sistema corruttivo e soprattutto quel potere economico/clientelare di quella nota organizzazione criminale!!!

Lettera aperta da un "Siciliano libero" a Vittorio Sgarbi…

Caro Vittorio, sì… so bene che dovrei chiamarti “Professore” ma per questa volta perdona quest’eccesso di confidenza e consentimi quindi di sottrarre un po’ di quel divario…
Quanto sto per esprimere d’altronde, rappresenta il pensiero di un semplice cittadino, che desidera esclusivamente il meglio per la propria terra e che vuole quindi usufruire del miglior Prof. Vittorio Sgarbi…
Vorrei cioè ottenere a proprio vantaggio o per meglio dire, a vantaggio di tutti i miei conterranei, l’uomo di cultura, la persona meritevole e capace, che ha saputo dimostrare esser per quest’isola -nelle circostanze in cui è stato chiamato- professionale.
Sono state situazioni che hanno evidenziato, non solo quelle sue competenze…  ma hanno permesso a quelle nostre meraviglie, di poter essere apprezzate dal mondo intero… 
Ecco quindi il perché chiedo oggi a Lei, d’abbandonare quella competizione regionale in corso, allontanando da se quell’infausta idea di diventare presidente della nostra regione, ruolo che certamente non è consono alla sua persona, poiché non premierebbe in alcun modo quel suo ingegno…
Lei d’altronde incarna in se valori come bravura, competenza e preparazione, che certamente poco si addicono ad una veste politica… che dimostra essere predisposta al clientelismo e mai alla meritocrazia!!!   
Dimenticavo, ma solo perché ritenevo superfluo doverlo rimarcare…
Lei è soprattutto una persona perbene e onesta, lontano da molti suoi colleghi, come per esempio alcuni titolari di cattedre di atenei italiani, che hanno dimostrato proprio in queste ore (mi riferisco ai 59 colleghi professori universitari indagati) non solo d’esser corrotti, ma di di aver manipolato quelle procedure di Abilitazione all’insegnamento…
Comprendo quindi, quanto sia difficile per Lei rinunciare a quella candidatura, in particolare viste le richieste pressanti di molti amici siciliani, che vorrebbero averla Presidente, per vedere questa terra finalmente libera da compromessi e soprattutto lontana da quella politica condotta attraverso accordi sottobanco e promesse varie…
Ma Lei, oggi, non ha alcun motivo di dover scendere in campo, quantomeno non in questo confusionario momento…
Perché se da un lato è vero che la Sicilia ha necessità di avere un uomo moralmente retto, dall’altro è auspicabile, per poter valorizzare quello stesso uomo, puntare su ragioni certamente più valide…
Mi riferisco alla promozione del nostro patrimonio naturale, artistico e culturale, ed a quanto offre in bellezza la nostra isola… 
Una regione che può diventare, grazie al turismo, veicolo trainante della nostra economia, attraverso innovative politiche di sviluppo e mirati programmi d’intervento che permettano l’ingresso di investimenti esteri, affinché si soddisfino tutte quelle richieste, sia nazionali che provenienti dal mondo intero…
Oggi quelle esigenze chiedono sempre più d’implementare e migliorare quei servizi essenziali, che vanno dalle infrastrutture alle strutture alberghiere, dai villaggi turistici ai bed & breakfast, passando per le case vacanze, gli agriturismi, i lidi, le strutture di enogastronomia, ristorazione, per concludersi infine con le visite guidate, presso le nostre città, musei e patrimoni archeologici…
Spero veramente di cuore che questa mia missiva, la dissuada dal continuare con quel meditato e valido percorso politico, che certamente a breve Lei potrà nuovamente riprendere (insieme ai suoi amici/conoscenti e collaboratori…), in quanto prototipo positivo di quei valori tanto voluti dai cittadini di questo paese, che oggi manifestano in maniera inefficace – esprimendo quel voto di astensione o di protesta– considerando quel espediente, l’unico modo di contrasto ad una politica sterile, che disattende quotidianamente ogni loro esigenza…
Certo, sono cosciente che questa mia richiesta Le farà perdere oggi un’importante battaglia… ma come diceva Isidor Feinstein Stone: “Il solo tipo di battaglie degne di essere combattute sono quelle che andrai a perdere, perché qualcuno deve combatterle e perderle… e perderle… e perderle… fino a che un giorno qualcuno che crede come tu stai credendo… le vince!!!
Ci rivediamo quindi alle prossime competizioni nazionali…

L’Amministratore di Condominio e l’ipotesi di rinnovo tacito dell’incarico…

Ultimamente ho assistito ad una Assemblea ordinaria di condominio nella quale l’Amministratore procedeva pur avendo escluso dall’ordine del giorno, uno dei punti fondamentali previsti nel Regolamento Condominiale, che riportava: “L’Assemblea ordinaria si riunisce ogni anno per approvare il preventivo di spesa, il relativo stato di ripartizione, per approvare il consuntivo dell’anno precedente, e per deliberare  in merito alla conferma  o sostituzione  dell’amministratore.  
Lo stesso amministratore altresì, a seguito della contestazione di cui sopra, consegnava a sua giustificazione una nota che riportava “L’amministratore di condominio resta in carica un anno e l’incarico si intende rinnovato per eguale durata” (articolo 1129, comma 10, del Codice civile).
Da queste sintetiche parole, si evidenziava come si fosse dinanzi ad una generalizzata ipotesi di rinnovo tacito dell’incarico…
Comprenderete bene come  sia stato abbastanza agevole per quell’amministratore, far passare questa Sua tesi… d’altronde la maggior parte dei condomini presenti, non possedevano alcuna specifica tecnica su riforme condominiali e soprattutto, non erano esperti legali…  
Quindi a parte il sottoscritto che in un qualche modo ha impugnato questa sua tesi… c’è stato da parte di tutti i presenti il manifestato silenzio…
Ma quanto ha detto quell’Amministratore corrisponde a verità? E’ proprio vera quella sua affermazione?
Provo quindi a chiarire quanto sopra…
Prima della recente riforma realizzata con L. 220/2012 si riteneva che l’accettazione potesse essere espressa oppure tacita; in particolare si realizzava un’accettazione tacita quando l’amministratore nominato cominciava la gestione del condominio e riceveva dal precedente amministratore la contabilità.
A seguito della nuova riforma invece, il nuovo articolo 1129, quattordicesimo comma, c.c., esclude espressamente l’accettazione tacita o per fatti concludenti, in quanto prevede che l’amministratore, all’atto dell’accettazione della nomina o del suo rinnovo, deve specificare analiticamente, a pena di nullità della nomina stessa, l’importo dovuto a titolo di compenso per l’attività svolta.
Inoltre, egli anche in occasione del rinnovo dell’incarico è tenuto a comunicare i dati di cui al secondo comma dell’articolo 1129 del Codice civile (dati anagrafici e professionali, codice fiscale, sede legale e denominazione se si tratta di società, locale in cui sono tenuti i registri condominiali, orari in cui è possibile prenderne visione) oltre per come si diceva sopra a «specificare analiticamente… l’importo dovuto a titolo di compenso per l’attività svolta» (articolo 1129, comma 14, del Codice civile). 
Adempimenti, questi, difficilmente conciliabili con un tacito rinnovo. 
Per altro verso, l’amministratore è pur sempre obbligato a convocare l’assemblea in prossimità della scadenza del suo incarico, affinché si determini in merito alla successiva gestione, tanto che “il ripetuto rifiuto di convocare l’assemblea per la nomina del nuovo amministratore” configura un’espressa ipotesi di “grave irregolarità” (articolo 1129, comma 12, n. 1, del Codice civile) che legittima ciascun condomino ad agire per la revoca giudiziale. 
A questo punto, si ritiene ovvio che non è possibile ipotizzare la proroga dell’amministratore per un altro anno nei casi in cui:
– l’assemblea conferma l’amministratore uscente senza alcuna determinazione in merito al rapporto e all’incarico;
– l’assemblea, magari riconvocata (per scrupolo del professionista o perché gli sia stato richiesto dai condomini), non raggiunge i quorum richiesti per la sua costituzione e per l’adozione della deliberazione di nomina.
Senza questo passaggio procedimentale, la scadenza del termine può determinare solo quella situazione, comunemente indicata, di “prorogatio imperii” a cui, con la riforma, fa ora espresso riferimento l’articolo 1129, comma 8, del Codice civile: «alla cessazione dell’incarico l’amministratore è tenuto… ad eseguire le attività urgenti al fine di evitare pregiudizi agli interessi comuni senza diritto ad ulteriori compensi».
Come avrete potuto comprendere, la nuova disciplina, non tollera “manovre dilatorie o evasive” da parte dell’amministratore in scadenza, prevedendo, in queste situazioni, precisi effetti: la stringente delimitazione dell’ambito di operatività dei poteri dell’amministratore in regime di prorogatio (solo attività urgenti al fine di evitare pregiudizi agli interessi comuni…) e il mancato riconoscimento di un ulteriore compenso costituiscono chiare indicazioni dirette a dare impulso all’iniziativa dell’amministratore in scadenza, tenuto a convocare l’assemblea per le necessarie determinazioni sulla successiva gestione.
Va ricordato inoltre come la revoca dell’amministratore può essere sia deliberata in ogni tempo dall’assemblea (attraverso la maggioranza e con le modalità previste dal regolamento di condominio), ma può essere raggiunta attraverso l’autorità giudiziaria, su ricorso di ciascun condomino, nel caso previsto dal quarto comma dell’articolo 1131, se non rende il conto della gestione, ovvero in caso di gravi irregolarità…
Infatti, nel caso in cui siano emerse gravi irregolarità fiscali (evidenziate quest’ultime da un professionista nominato quale Revisore contabile) oppure per mancata ottemperanza su quanto disposto dal numero 3) del dodicesimo comma del presente articolo, i condomini, anche singolarmente, possono rivolgersi all’autorità giudiziaria…
Nel caso di accoglimento della domanda, il ricorrente, per le spese legali, ha titolo alla rivalsa nei confronti del condominio, che a sua volta può rivalersi nei confronti dell’amministratore revocato.
Vorrei ricordare inoltre quali altre situazioni costituiscono gravi irregolarità:
1) l’omessa convocazione dell’assemblea per l’approvazione del rendiconto condominiale, il rifiuto di convocare l’assemblea per la revoca e per la nomina del nuovo amministratore o negli altri casi previsti dalla legge;
2) la mancata esecuzione di provvedimenti giudiziari e amministrativi, nonché di deliberazioni dell’assemblea;
3) la mancata apertura ed utilizzazione del conto di cui al settimo comma;
4) la gestione secondo modalità che possono generare possibilità di confusione tra il patrimonio del condominio e il patrimonio personale dell’amministratore o di altri condomini;
5) l’aver acconsentito, per un credito insoddisfatto, alla cancellazione delle formalità eseguite nei registri immobiliari a tutela dei diritti del condominio;
6) qualora sia stata promossa azione giudiziaria per la riscossione delle somme dovute al condominio, l’aver omesso di curare diligentemente l’azione e la conseguente esecuzione coattiva;
7) l’inottemperanza agli obblighi di cui all’articolo 1130, numeri 6), 7) e 9);
8) l’omessa, incompleta o inesatta comunicazione dei dati di cui al secondo comma del presente articolo.
Ed infine, in caso di revoca da parte dell’autorità giudiziaria, l’Assemblea non potrà nominare nuovamente l’amministratore revocato!!!

Un "Codice Antimafia" tra mille ostruzionismi… alla faccia della legalità: Il nostro è un paese d’ipocriti!!!

Se passassero realmente quel loro tempo, a far sì… d’approvare i provvedimenti necessari per debellare questa corruzione ed illegalità tanto presente nel nostro paese, ecco, basterebbe veramente poco, per far fare quel salto di qualità verso una integrità, di cui oggi manca totalmente…
Sembra assurdo eppure è così!!! 
Già, anche solo per approvare una riforma indispensabile, qual’è quella del “Codice Antimafia”, si è dovuto ricorrere ad una votazione, passata nell’aula di Palazzo Madama, con il minimo dei voti e tra mille polemiche…
Sono stati 129 i voti a favore con 56 no e 30 astenuti… come dicevo sopra, il minimo storico per un voto al Senato, su un provvedimento così importante…
Viene da chiedersi il perché di questa disputa… ma soprattutto, visti ora i tempi tecnici necessari, la pausa estiva, il provvedimento che dovrà ritornare alla Camera per la terza lettura, nessuna data certa indicata… ecco, sono quasi certo di dire che alla fine… questa normativa, verrà arenata!!!
Se pensate difatti che vi sono ancora oggi, soggetti che ritengono il provvedimento “invotabile, intriso di neogiustizialismo e insopportabile”, comprenderete da voi, quanto questo paese, abbia poca voglia di cambiare pagina o di seguire principi di incorruttibilità e rettitudine…
La verità in concreto è che non si vogliono estendere  le misure di prevenzione come la confisca dei beni, anche ai corrotti e agli stalker…  
Il motivo è semplice… sì… comprenderete da voi stessi come questa riforma, mette a rischio il patrimonio di tutti i soggetti indagati per corruzione… di cui (come ben sappiamo) una grossa fetta, fa proprio parte di questa nostra classe politica, nominativi già accusati di corruzione in atti giudiziari che costituiscono l’80% dei nostri rappresentanti politici, presenti e passati… da quelli nazionali a quelli locali!!!
Ecco quindi qual’è la vera motivazione di quell’ostruzionismo, di quegli atteggiamenti “intimidatori”, sul perché la relazione, non sia mai giunta nelle mani del Presidente dell’Anac, Raffaele Cantone… sono tutte circostanze alquanto ambigue, in un paese enigmatico e oscuro, com’è quello nostro… in particolare quando si devono trattare temi come questi, dove vi è la presenza e l’ingerenza di quella gestione “mafiosa”…
Mi trovo concorde con chi ha osservato come sia triste vedere la politica “non serena” nel legiferare su questi temi, visto il suo frequente coinvolgimento in casi di corruzione…. ma ciò evidenzia come per l’appunto, nessuno o quantomeno la maggior parte dei nostri uomini di governo, non hanno mai avuto interesse in tanti anni, di portare avanti una lotta seria alla criminalità e alla corruzione… 
Ed è per questi motivi, che noi tutti, in particolare noi Siciliani, siamo qui a soffrire per una condizione sociale di malessere economico e di disagio morale… 
Sì… proprio perché nessuno tra quegli uomini al governo, ha mai voluto di fatto modificare quei perenne intreccio politico/mafiosi, basati principalmente sullo scambio di voti, sul malaffare e sulle collusioni… ed è il motivo per cui ancora oggi, comprensibilmente, la mafia… gongola!!!

Decreto di sequestro a Catania, per gli Amministratori giudiziari!!!

Stasera, avrei voluto pubblicare la seconda parte di “Ecco… questa è la lista di quanti sono ricattabili“, ma avendo letto la notizia (pubblicata sui quasi tutti i nostri quotidiani on line), ed avendo a cuore questo argomento, ho preferito dirottare, su questa ultima notizia, la mia attenzione… 

Il provvedimento è stato emesso nei confronti di nove indagati, di cui tre, erano di fatto, amministratori giudiziari…
Il decreto di sequestro evidenzia il reato di bancarotta fraudolenta scaturito da condotte di distrazione, dissipazione e occultamento di risorse finanziarie della società Aligrup S.p.a., sottoposta sin dal 2001 ad amministrazione giudiziaria…
Non ho alcun interesse a ripetere quanto trovate perfettamente riportato nei quotidiani, bensì voglio riportare l’attenzione sulle condotte illecite contestate… dalle quali, si è potuto accertare come, la gestione di quegli amministratori giudiziari nominati dal Tribunale, operava sostanzialmente negli interessi della famiglia interdetta… appoggiando non solo le operazioni degli eventuali soci (che avevano subito il provvedimento interdittivo), ma operando in modo arbitrario, sulle società del gruppo imprenditoriale ad essi collegate… 
Abbiamo negli anni potuto verificare come in circostanze analoghe, questo tipo di società, siano state condotte con la manina… a quel naturale processo di liquidazione o indirizzate verso quel di concordato preventivo, il tutto eseguito, previo l’intervento di taluni amministratori (corrotti e compiacenti), nominati per l’appunto, per alterare appositamente i dati posti a bilancio negli anni. 
Sempre durante quei periodi, vi è la consapevolezza –da parte di quegli amministratori collusi– di procedere con la distrazione delle poste in essere, ma soprattutto, si rivolge quella propria attenzione, verso i restanti beni immobiliari, i quali permettono di realizzare una vendita finanziaria interessante in quanto il bene viene venduto (a qualche amico o conoscente) ad un prezzo irrisorio, rispetto al valore di mercato e la parte residua di quel valore reale… viene consegnata brevi mano in contanti… 
Ovviamente quanto sopra determina un depauperamento delle risorse economiche e la sparizione di quei beni patrimoniali delle società, a vantaggio esclusivamente di quanti sono di fatto interdetti o sotto la lente delle istituzioni…
Abbiamo già avuto modo di vedere, con il caso “Saguto” di Palermo, la connivenza di quegli amministratori giudiziari (nominati dal Tribunale) e di come, si è provveduto ad eseguire i sequestri (sui conti correnti, a deposito e nelle varie cassette di sicurezza), intestati ad essi o a propri familiari e comunque nella disponibilità di quegli indagati… ed ora, per l’ennesima volta… la storia si ripete anche qui da noi!!!
Bisogna dare atto alle procure di non fermarsi dinnanzi a fatti del genere che oltre ad essere gravi, condizionano il giudizio che ognuno di noi ha, nell’operato degli uomini e donne… scelti dalle nostre istituzioni.
Sono tempi duri quindi, per il “mestiere” di amministratore giudiziario, perché, oltre al rischio – in caso di comportamenti sleali – di non ricevere quel compenso maturato negli anni, si rischia, di restare esclusi (nei casi di fallimento…) da quei benefici che li faceva rientrare tra i cosiddetti “privilegiati” (come ad esempio per i dipendenti…)…
Inoltre, da quanto sopra, emerge il rischio, non solo di subire un provvedimento di sequestro e/o di confisca dei propri beni, ma di restare coinvolti (a seconda della gravità delle loro compiute azioni) in quei reati previsti dal nostro codice penale. quali ad esempio, l’associazione a delinquere o il concorso esterno in associazione mafiosa…
Sono certo che in questo momento, molti tra loro (di quella categoria) stanno tremando… e chissà se in questo momento, non stiano cercando di far sparire dai propri conti bancari, quanto in maniera disonesta avevano fin qui realizzato…
Riporto quanto avevo scritto nel post del 11 dicembre dello scorso anno: “diceva mio padre… i soldi rubati si piangono tutti… e sono ahimè… lacrime amare”!!!
Ho letto di un amministratore giudiziario (pentito) che rispondendo alle domande del Procuratore della Repubblica ha dichiarato: “Ho rubato, corrotto, ingannato, concusso e mentito”… ed il Pm, “La pianti di vantarsi e venga al dunque”…

Altro che Vatileaks 2… c’è una Chiesa allo sfascio!!!

Povero Francesco… in tutti i sensi, già…come il santo d’Assisi…

Un papa contro tutti… un uomo che in completa solitudine si trova a dover gestire e lottare, contro quei poteri millenari…
Chi lo conosce sa che è determinato… irremovibile, deciso a realizzare quelle riforme per le quali, forse chissà proprio il destino, l’aveva scelto!!!
Avevamo già letto degli scandali sulla pedofilia e sull’abuso sui minori, sui rapporti sessuali ed omosessuali, sugli intrecci con la criminalità organizzata, sul riciclaggio di denaro sporco per conto della mafia… con operazioni finanziarie realizzate attraverso i propri istituti e celate sotto l’attività di insider trading e/o manipolazione del mercato.

Anomalie che ora sono state ampliate dallo scandalo del patrimonio immobiliare e sugli investimenti realizzati in questo mercato, nel corso di questi anni…

Una gestione, quella del patrimonio immobiliare e degli affitti, che ha dimostrato come all’interno della Chiesa, ci siano oggi dei soggetti fortemente aggrappati al denaro, al lusso, al vizio…
Una chiesa che… dovrebbe essere testimonianza di povertà e che di fatto ha, in alcuni dei suoi uomini, indegni personaggi, che conducono uno stile di vita che dimostra privilegiare lo “status symbol”, l’esaltazione cioè di quella propria condizione sociale raggiunta, ostentazione di ricchezza e di potere…

Vescovi, sacerdoti ed anche dipendenti della Santa sede, approfittatori delle debolezze umane… e favorite in questo, da quel ruolo “innaturale” che le da la presunzione di conoscere il volere di Dio!!!

Uomini che si permettono di vivere in case lussuose… che non si vergognano di mettersi quell’abito talare, personaggi infidi e traditori del proprio ruolo… 
La prego… Francesco… gli infedeli non sono da ricercare in coloro che hanno saputo fare emergere la verità (Lucio Angel Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaouqi) – questa manipolazione… la lasci al nostro paese… che mostra sempre di saper colpire chi… fa bene il proprio dovere (a differenza piuttosto di chi partecipa con i propri silenzi alle collusioni) e che però, a causa di quei modi virtuosi, ci si trova spesso ad essere soli e soprattutto ad essere bollati come “incontrollabili” ( il sottoscritto ne è un chiaro un esempio…) e con il passar del tempo emarginati!!!

Quindi, non ha motivo di sentirsi amareggiato… per non aver potuto pulire i panni sporchi all’interno delle proprie mura… perché non vi è stato tradimento o infedeltà da parte dei due indagati… non sono loro che hanno tradito la Chiesa… ciò che preoccupa, non è il contenuto di quelle carte o di quanto sta emergendo, oppure il modo in cui queste sono state divulgate… quello non è l’aspetto essenziale… anzi forse… è il meno importante… perché ciò che è fondamentalmente grave e da ricercarsi, in quanto è successo… ed è su queste motivazioni che andrebbero rivolte e approfondite le Sue indagini… 

Bisogna colpire principalmente quei “giuda” cardinali, vescovi e quanti altri, che si sono macchiati di colpe certamente ancor più gravi dei due delatori… 

Non cerchi infedeltà dove non esistono… non pensi a complotti esterni… sono finiti i tempi in cui si era timorosi o creduloni… la Chiesa che Lei oggi rappresenta… deve dimostrare se vuole ancora continuare ad esistere, d’essere in grado di fare pulizia nel suo parco… e tra i suoi giardinieri!!! E’ finito il tempo di chiedere… e non vi sono più promesse che potete mantenere… è tempo ora di riforme e bisogna fare presto… perché con quest’ultime situazioni emerse… i fedeli a breve, andranno sempre più allontanandosi, diminuendo ogni giorno, sempre di più…

Resteranno legati a quella chiesa… quell’esiguo numero “timoroso” d’anziani, che continueranno a partecipare regolarmente alle vostre funzioni… ma solo… per quell’umana debolezza interiore, che spinge loro – prima di quell’ultimo respiro di vita – di mettere in salvo la propria anima…

Già… quell’anima, che mentre il suo corpo ancora caldo si prepara al funerale… si trova per quella vita vissuta, nel fondo degli abissi…

Maledetta gioia di un attimo, svanita come un lampo e che li farà bruciare in quel fuoco, lontano da Dio… per sempre! 
Cosa direbbe se potesse parlare quell’anima: ah… se non avessi coltivato quelle amicizie… se avessi pregato di più, se avessi ricevuto più spesso quei sacramenti… forse, non mi troverei in questo luogo di estremi tormenti! 

Maledetti piaceri… maledetti beni!!!

Ho calpestato la giustizia e la carità per avere un po’ di ricchezza in più… ed ora, saranno altri a godersi i miei beni ed io dovrò scontare qui… tutta l’eternità. 
Speravo d’aver più tempo… di poter rimettere le mie colpe e salvarmi… sì finire in grazia; sapevo che rischiavo la dannazione, ma ho preferito continuare a peccare….
Se potessi ritornare in vita, come cambierebbe la mia condotta…
Parole… parole… parole… troppo tardi ormai… perché si sa… l’inferno è una morte senza morte, una fine senza fine…

Abusivismo = permissivismo

Quando si realizzano interventi edilizi in assenza di permesso di costruire o di denuncia d’inizio lavori, si sa di commettere un’infrazione.
Ora, commettere un abuso edilizio…, costituisce di fatto un reato e quindi si è soggetti a sanzioni severe, non solo amministrative ma anche penali, con pene che possono giungere nei casi più estremi fino all’arresto a due anni ed un multa di quasi 50 mila euro a cui dovrà seguirà l’ordinanza di demolizione!!!
In questi giorni, nella nostra regione, è salito l’interesse per le costruzioni abusive, in particolare per quelle realizzate in questi anni, in prossimità di quell’area archeologica, meglio conosciuta come “Valle dei templi”…
Infatti, dopo aver fatto costruire in maniera scellerata su quell’area, grazie in particolare alla negligenza di quanti avrebbero dovuto controllare ( ma hanno fatto finta di non vedere… forse perché più interessati ad intascarsi qualche regalia da parte di quanti ne stavano realizzando i lavori ) e certamente usufruendo della complicità di quegli impiegati, responsabili di quegli uffici pubblici (tecnici, della polizia municipale, dei forestali, della sovraintendenza) cioè di quanti possedevano quella necessarie qualifica per poter denunciare tali omissioni…( in particolare quando questi erano legati a vincoli paesaggistici, zone sismiche o altri siti come quelli archeologici sottoposti a tutela …).
Ed invece, ognuno di essi, si è solo messo in fila a prendersi lo stipendio, ma nessuno di loro però, che sia andato a denunciare qualcosa d’insolito…, come per esempio, centinaia e centinaia di abitazioni che spuntavano come funghi… in quella zona. 
Sono meravigliosi questi controlli sul territorio…, che poi sono gli stessi che provocano i disastri naturali a cui andiamo assistendo quotidianamente…
Adesso… come per incanto, quello Stato finora assente… si ricorda improvvisamente (circostanza molto strana…, forse qualcuno cerca attraverso la lotta alla illegalità, di raccogliere consensi e quindi voti… per le prossime elezioni…???) di dover riportare la legalità su questi territori, in particolare su quell’area interna al Parco Archeologico, per ripulire finalmente quella meravigliosa ed unica Valle dei templi, dal quell’abusivismo di fatto, risultato poi… a tutti permesso!!!
Hanno iniziato i lavori di demolizione… chiunque abbia visto in televisione la metodologia adottata per l’esecuzione dei lavori – se appartiene a quest’ambiente – avrà certamente sorriso, nell’osservare come un mini-escavatore debba eseguire i lavori di demolizione per strutture in c.a., si capisce già da se, come la vera intenzione è quella di creare sì… un punto d’inizio, ma da cui, si sa già… non voler dar seguito… 
Demolire circa 650 abitazioni (di cui alcune ville su due elevazioni) con quel giocattolo… dimostra la mancanza di alcun programma lavori… è infatti palese, che con questi mezzi, per completare i lavori di demolizione ed il trasporto dei materiali a rifiuto presso la più vicina pubblica discarica… ci vorranno almeno dieci anni!!!
Ma la verità è che non si vuole demolire nulla… in particolare non si vogliono toccare certe “pericolose” abitazioni di cui si conoscono i nomi dei proprietari (legati a certi ambienti) che è meglio non indisporre…
Ed allora ecco che tutti se la fanno alla larga… e per eseguire questi lavori “rischiosi” che ovviamente nessuna impresa del luogo vuole compiere… si obbliga la solita impresa confiscata dallo Stato e la s’invia – tanto per fare teatro… insieme ai soliti due/tre dipendenti, un mini escavatore e un autocarro da rottamare… – per dimostrazione all’opinione pubblica che lo Stato è presente e che si dato inizio ai lavori di demolizione!!!
Statene certo… che tra meno di qualche settimana…, lì… ad operare, non ci sarà più nessuno!!!
Ovviamente dispiace vedere demolite alcune di quelle abitazioni, mi riferisco a quelle famiglie indigenti, che con grandi sacrifici personali, avevano realizzato quelle dimore nelle quali tutt’oggi vivevano… e forse sarebbe corretto che lo Stato, provvedesse a garantire – prima di pensare a demolire – almeno per queste famiglie, una collocazione alternativa, perché mi sembra corretto che, non bisogna soltanto pensare di dare i nostri alloggi popolari ai poveri migranti, ma si deve anche pensare ai bisogni dei nostri concittadini!!!
Mentre, per tutte quelle altre costruzioni, residenze utilizzate per svago o villeggiatura…, ecco per quelle, non nutro alcun rammarico…, anzi ritengo che se dichiarate abusive, debbano essere celermente abbattute!!!

Svendita Italia…

Prima di giungere al totale fallimento, il nostro Presidente del Consiglio Enrico Letta, gioca l’ultima carta e cioè prova a piazzare una parte del ns. patrimonio ai Paesi del Golfo. 
Sentivo ieri che sono 470 le eccellenze italiane che hanno cambiato padrone in questi anni, l’ultima è stata la Poltrona Frau, storica azienda marchigiana che produceva poltrone famose in tutto il mondo… e adesso cosa possiamo venderci???
Certo le quote di minoranza delle nostre aziende pubbliche, ormai entrate nel programma dalle privatizzazioni e poi perché non aggiungere anche il nostro patrimonio immobiliare che a causa della crisi, può rappresentare un’opportunità di investimento…
Letta ha dichiarato che la crisi è finita e che adesso ci aspetta un periodo di ripresa in Europa e in Italia, sottolineando l’opportunità di investire nel nostro Paese e di rafforzare i legami già esistenti tra i paesi degli Emirati e l’Italia.
In questa ambiziosa “svendita” ci ricorda la crisi di questi ultimi cinque anni, il debito pubblico, la mancanza di crescita… ma le prospettive dicono ( si vede che siamo in procinto di nuove elezioni… giungono nuove promesse ) che ci sara una crescita irrisoria…
Tra le liquidazioni ci sono buone opportunità, ad iniziare dai trasporti con l’Alitalia per poi passare alle Ferrovie, alle Poste, ai Porti da realizzare, ai grandi gruppi come Fincantieri, Sace, ecc…, a quelle società che possiedono ancora per poco, capacità tecnologica all’avanguardia… un tempo eccellenza delle nostre imprese che godevano di una grande considerazione all’estero attraverso la vendita di attrezzature e macchinari innovativi…
Con questa visita il presidente letta ha siglato un’intesa di collaborazione per legare l’Expo Milano previsto nel 2015 ( ma con i lavori che vanno a rilento… ) all’Expo di Dubai nel 2020.
L’accordo rappresenta una eccezione tra due Esposizioni Universali, e dovrebbe permettere l’unione di competenze tra i due paesi… sui sistemi e sui processi che porteranno all’organizzazione di questa nostra Esposizione Universale…
Comunque in questa ricercata modalità, improntata principalmente nel sostegno finanziario al nostro paese, sono stati siglati alcuni accordi tra i ns. gruppi ed il Fondo d’Investimento Governativo dell’Emirato, sono inoltre previste cooperazioni in varie gare d’appalto ed accordi sulla realizzazione di Resort, Hotel, Centri fitness, ecc..
Un paese che si sorregge da anni sui prestiti finanziari della Cina, degli USA e della Comunità Europea ed ora… anche dei paesi arabi.
Per quanto se ne voglia dire purtroppo… il nostro è un paese in svendita… e purtroppo i nostri governanti non sanno ancora oggi, quale rimedi apportare ( se non chiedere l’elemosina in giro per il mondo… ) per tentare di cambiare questo stato di fatto!!!

La dimensione economica realizzata con il falso in bilancio…

L’Evasione rappresenta il primo problema che il nostro stato possiede!
Già, la correttezza e la chiarezza nel tenere i conti in ordine, la realizzazione di una contabilità e di un bilancio che rappresenti il vero budget d’esercizio è uno dei problemi a cui quotidianamente i nostri ispettori sono costretti ad analizzare in particolare nella ricerca di quei dati falsi o inattendibili…
Ci troviamo sempre davanti a situazioni nelle quali l’aspetto economico e patrimoniale viene ritoccato, per poter nascondere quanto illecitamente si è messo da parte…
Nel far ciò, purtroppo ci si affida proprio a coloro che sono demandati al loro realizzo e mi riferisco a quei professionisti che rappresentano il supporto necessario perché ciò possa essere realizzato…
Tralasciando i requisiti legislativi, sappiamo che il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società, risultato economico dell’esercizio…
Per cui chiarezza, verità e correttezza, rappresentano i principali requisiti nella sua compilazione…
Possiamo quindi ben capire che non è di fondamentale importanza la compilazione numerica dei valori o l’assoluta precisione nel corso delle registrazioni, infatti è constatato che le attività bilanciano passività e che i costi bilanciano i ricavi, la differenza tra le voci ovviamente identifica l’utile o perdita di esercizio, ma ciò che è di fondamentale importanza è in che modo venga rappresentata, in maniera veritiera, la situazione economico-patrimoniale della società.
Per cui il concetto numerico espressione di una determinata misura, deve rappresentare una valutazione non soltanto numerica, ma che non permetta possibili errori in considerazioni e che in tale giudizio, questa, venga misurata con il giusto strumento o unità di misura, in modo tale che l’attivo ed il passivo si bilanciano, nel senso che, l’attivo esprime come è stato impiegato il capitale sociale… 
Per cui in definitiva è la chiarezza, il requisito di qualità che sopra qualunque altro da senso a verità e correttezza, per cui se da un lato è necessario tenere i conti in ordine, dall’altro tutte le voci che costituiscono costi, ricavi, attività e passività, dovranno essere sempre espresse in maniera chiara e veritiera…
Non per niente è sul mancato rispetto di questo concetto che vengono ad esistere le cosiddette poste di bilancio false, che hanno l’effetto di alterare i valori attraverso operazioni inesistenti, perché si possa giungere ad un risultato diverso da quello veritiero…
Purtroppo queste operazioni ” false” non si scoprono analizzando il bilancio, ma controllando ogni singola operazione, ma purtroppo se queste vengono mascherate in maniera “perfetta” ecco che, diventa difficile giungere alla corretta verità, ed è proprio per questo che le nostre forze dell’ordine demandate al controllo, hanno da sempre difficoltà a scovarle…
Inoltre visto il numero consistente di società che da sempre evade e rapportato all’esiguo numero di ispettori e controllori messi in campo da parte dello Stato, ecco che il gioco è fatto… la possibilità di essere colpiti è inferiore all’1%…
Se poi si considera che, tra i nostri politici si è tentato di giustificare la possibilità di evadere dando la colpa di tale atteggiamento all’esoso carico fiscale del nostro paese ed ancora sommando a ciò, come il falso in bilancio è stato in questi anni trattato, attraverso tante modifiche legislative, da permettere anche a coloro che sono stati condannati, di non subire alcuna pena severa, ma di godere di sconti e riduzioni, pagando sì amministrativamente quanto sanzionato, ma di restare impuniti, continuando per poter compiere nuovamente, attraverso altre società o prestanomi, quanto finora svolto.