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Sono 6 i Comuni in Sicilia sciolti per mafia!!! Ah… soltanto sei???

Ho scritto alcuni mesi or sono che se si fossero intraprpese tutte quelle necessarie verifiche da parte del governo nazionale in carica, si sarebbe potuto scoprire come, non solo nella mia terra – parlo della meravigliosa Sicilia – erano presenti comuni a rischio di infiltrazione criminale, ma tutta l’Italia ne era piena, in particolare quelle regioni in cui il giro del denaro e di conseguenza il business economico/finanziario risulta essere più elevato…

Ed ora finalmente, dopo che parzialmente quei controlli sono stati effettuati, parliamo ancora di numeri certamente esigua, sono 25 i Comuni sciolti per mafia e precisamente: 8 in Calabria, 6 – come dicevo – in Sicilia, 5 in Campania, 4 in Puglia e 2 nel Lazio. 

A dichiararlo presso la commissione Antimafia è stato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha aggiunto come nel corso degli anni, la misura preventiva è stata applicata non solo nelle regioni meridionali, ma anche in alcune settentrionali e del centro, a conferma della capacità infiltrativa della criminalità organizzata in aree geografiche diverse da quelle di tradizionale ingerenza…

Sono certo che ancora molto si deve fare, tra l’altro vi sono realta nel nord italia ed anche al centro che meriterebbero un maggior controllo, ma forse – a causa di particolari ingerenze politiche – le indagini su quei comuni sono stati per il momento rimanadati, chissà forse qualcuno avrà chiesto a quegli organi di polizia di chiudere un occhio o quantomeno di prorogare le opportune verifiche… 

D’altronde non bisogna scandalizzarsi, stiamo parlando del nostro Paese, dove sono più le circostanze ambigue che vengono quotidianamente compiute e non certo l’applicazione delle regole di diritto, che come osserviamo, vengono palesemente violate da tutti, in particolare proprio da chi ci governa…

Ah dimenticavo… alla lista di cui sopra, oltre a mancare i nominativi di quei comuni che a breve andranno a sommarsi, mancano anche i nomi di talune Aziende ospedaliere già sciolte per mafia!!!

L’ennesima Corruzione a Catania

Sono sicuro che nei prossimi 72 giorni, da quì alla fine dell’anno, la nostra Procura di Catania, avrà già in serbo, altrettante inchieste che nei giorni a venire, verranno portate a nostra conoscenza…
Parlando di quella di stamani e cioè dell’operazione “bloody money” siamo all’interno di un meccanismo corruttivo, nel quale viene coinvolta la nostra sanità…
Il 23 Luglio dello scorso anno, avevo pubblicato un post intitolato la “Fiera delle sanità”, nel quale evidenziavo  la corruzione presente all’interno di quel mondo… 
Oggi, ma era solo una questione di tempo, è emersa la notizia dell’inchiesta della Guardia di Finanza!!!
Come dicevo prima… siamo a Catania (casualmente…) e gli indagati, (posti adesso agli arresti domiciliari), dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata a una serie di episodi corruttivi per atti contrari ai doveri di ufficio, tra il 2014 e il 2015.
Tra i nomi vi è uno che incuriosisce… in quanto omonimo del più ricercato latitante di cosa nostra, il “Capo dei Capi”… Messina Denaro. 
Dalle indagini sembra che l’arrestato sia un diretto parente del boss (ma quella è un’altra storia…) e che insieme ad esso, siano stati posti in arresto altri quattro soggetti…
Si tratta come sempre di imprenditori e dirigenti (ma…  in questo caso, di medici).
Per le società private coinvolte nell’inchiesta una di Assago la “Diaverum Italia S.r.l.” e l’altra con sede a Catania “Le Ciminiere S.r.l.” verrà nominato un commissario giudiziale…
Dalle indagini della Gdf, risulta che che questi medici, in ragione della propria professione e soprattutto avendo contatti diretti con i pazienti affetti da particolari patologie nefrologiche e bisognosi quindi, di continue terapie dialitiche, consigliavano o meglio orientavano, verso strutture private (quelle di sopra) quelle necessarie terapie… 
Tralasciando il conflitto d’interesse, che da noi è totalmente sconosciuto, ognuno di essi, con altrettanti dipendenti -certamente corrotti o quanto meno compiacenti tra medici e/o infermieri- hanno fatto sì che, dalla struttura pubblica ospedaliera, quei pazienti si recassero in quelle società private…
Quei meschini collaboratori dipendenti, venduti per chissà forse un posto di lavoro ad un proprio familiare e/o qualche bustarella o ancor peggio, esclusivamente per far piacere al proprio diretto superiore, ecco, questi, si sono collusi a quelle metodologie vergognose…  
Certo, considerato che attraverso quei pazienti dialitici, si intascavano circa 40.000 l’anno attraverso i contributi pubblici, si capisce l’interesse a procacciare e trasferire, sempre più pazienti, verso quelle strutture!!!
Sono in molti ad aver “convertito” se stessi, da famoso giuramento d’Ippocrate, ad un nuovo giuramento, già, di affiliazione a tutte queste “derivate”… associazioni “criminali”!!!
Se avessero adempiuto ad alcuni di quei giuramenti riportati quali ad esempio:
Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo, giuro: 
  • di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento; 
  • di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze; 
  • di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza e osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione; 
  • di affidare la mia reputazione esclusivamente alla mia capacità professionale e alle mie doti morali; 
  • di evitare, anche al di fuori dell’esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della categoria; 
  • di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica; 

Forse oggi, sarebbero certamente più poveri , ma certamente liberi e pieni di dignità…

Come diceva Nonno Kuzja (dal libro Educazione Siberiana): “la fame viene e scompare, ma la dignità una volta persa non torna mai più” e questi signori, che nemmeno nomino… l’hanno persa da un bel po…
Per correttezza, riporto che nessuna responsabilità penale è emersa in capo alle strutture ospedaliere catanesi dove prestavano servizio questi corrotti “Dirigenti medici e infermieri”…
Purtroppo… a causa di pochi delinquenti, ci vanno di mezzo le persone perbene; è corretto ricordare a tutti che, questi tipi di soggetti, rappresentano in quelle strutture Ospedaliere (per fortuna), la parte minoritaria!!!