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Le notizie riportate sui social sono come fili invisibili: quando le nostre opinioni non sono davvero nostre!

Oggi più che mai mi ritrovo a pensare a quanto siamo immersi in una rete di condizionamenti sottili e pervasivi che plasmano le nostre opinioni, spesso senza che ce ne accorgiamo. 

Viviamo in un mondo in cui ogni sistema sociale sembra aver imparato a mascherare i propri obiettivi dietro ciò che appare come spontaneo desiderio individuale, quasi come se fossimo guidati da fili invisibili che ci fanno muovere in una direzione precisa. 

Ciò che colpisce è la capacità di queste strutture di farci percepire le loro esigenze come nostre motivazioni personali, convincendoci che ciò che serve al sistema sia in realtà ciò che vogliamo davvero.

A volte questo processo avviene in modo palese, attraverso strumenti che chiamiamo educazione civica o formazione ideologica, dove i valori di un sistema vengono presentati come universali e imprescindibili. 

Altre volte, invece, tutto accade in maniera più subdola, con modelli di comportamento che ci vengono trasmessi indirettamente, quasi per osmosi, finché non diventano parte delle nostre abitudini quotidiane. 

Questi schemi, una volta assimilati, ci portano a risolvere i problemi e a prendere decisioni in modi che favoriscono la stabilità e la riproduzione del sistema stesso, senza che ci poniamo troppe domande sul perché lo facciamo.

Quello che emerge è un quadro inquietante, in cui il confine tra libero arbitrio e condizionamento diventa sempre più sfumato. Riflettendoci, mi chiedo quanto spesso le nostre opinioni siano davvero frutto di un ragionamento autonomo e quanto invece siano influenzate da chi detiene il potere politico o economico. 

È difficile non vedere come le grandi narrazioni, i messaggi mediatici e le tendenze culturali dominanti siano strumenti potentissimi per orientare le masse in una direzione precisa, spesso a nostro discapito. 

Eppure, continuiamo a credere di essere noi gli artefici delle nostre scelte, mentre in realtà siamo spesso pedine inconsapevoli di giochi molto più grandi. Forse è arrivato il momento di fermarci a riflettere su quanto siamo disposti ad accettare passivamente queste influenze. 

Dobbiamo imparare a guardare oltre le apparenze, a interrogarci sulle origini delle nostre convinzioni e a chiederci se davvero rispecchiano ciò che siamo o se sono solo il riflesso di una strategia ben orchestrata per mantenere lo status quo. 

Solo così potremmo cominciare a riprenderci un briciolo di autenticità in un mondo sempre più condizionato da interessi che non coincidono con i nostri.

La parola d’ordine si sa… è cambiamento!!! Ed anche i media in questi mesi, si sono adeguati!!!

In questi mesi di discussione per la formazione del governo, abbiamo assistito a tutto e anche di più…  
Nella diatriba politica i giornalisti o pseudo tali, hanno dato il loro meglio per passare da una notizia ad un’altra come nulla fosse…
Sarà colpa del “cambiamento” tanto decantato… sarà perché ciascuno di loro serve quel padrone da cui riceve mensilmente lo stipendio,  sarà ancor di più per quella mancata capacità di fare il proprio dovere ispirandosi a quei principi di libertà d’informazione e d’opinione…
E dire che proprio essi, dovrebbero promuovere libertà d’informazione e critica, limitandosi nella tutela della persona altrui, ma soprattutto promuovendo l’obbligo di rispettare sempre la verità sostanziale dei fatti, osservati quest’ultimi in maniera leale ed in buona fede. 
D’altro canto,  tra i loro principi vi è proprio quello di rispettare, coltivare e difendere, il diritto all’informazione di tutti i cittadini; ed è per questi motivi che bisogna ricercare e diffondere ogni notizia o informazione che si ritenga essere di pubblico interesse, nel rispetto della verità e presentando la stessa, con la maggiore accuratezza possibile…
Ora dopo aver letto quanto sopra, pensate realmente che i nostri “giornalisti” svolgano questo in maniera appropriato???
Oppure, per come assistiamo, sono diventati dei “pulcinella”, che saltano di qua e di là, a seconda di cosa chiede loro di fare l’editore???
Altro che governo del cambiamento…  qui il “cambiamento” delle notizie, varia a seconda delle circostanze, senza alcun ritegno!!!
Ho letto in questi giorni di tutto e di più, in particolare quanto scritto contro la formazione di un possibile governo Lega-M5stelle o sull dichiarazioni dei due leader, Salvini e Di Maio…
Hanno pubblicato di tutto, in particolare quanto si erano vomitati in questi anni di propaganda elettorale…
Dopodiché sono passati al Prof. Conte o a quel  suo “ambiguo” Cv. esaminato sotto la lente d’ingrandimento… quindi sono passati alla ipotesi di nomina del ministro dell’economia Savona… per festeggiare e applaudire la decisione del Presidente Mattarella, che aveva deciso di non approvare la lista dei ministri presentata…
Eccoli quindi tutti ad esaltare quella scelta del Presidente della repubblica, per andare contro chi ne aveva chiesto richiesto la messa in stato di accusa, quell’impeachment… di cui pochi conoscono le regole… ed infine applausi, si ancora applausi per il possibile governo tecnico “Cottarelli”!!!
Certo erano in tanti a festeggiare anticipatamente, in particolare quelli che sono stati bocciati dalla competizione elettorale, mi riferisco al Partito Democratico e a Forza Italia, con quei due suoi leader, abbandonati ormai da tutti e sempre più nell’oblio!!!
Ho sentito stamani in radio di un siparietto carino: Matteo Renzi, appena giunto in treno alla Stazione, trovava una folla di giornalista… Per un istante – galvanizzato – era pronto per parlare con loro (a modello comizio elettorale…) ma scendendo da treno si è accorto che nessuno lo cagava… ed allora qualche giornalista amico (che scrive in una testata di colore rosso”)  vedendolo frustato, gli si è rivolto dicendogli: Stiamo aspettando il Prof. Conte!!! Lui, ormai sfiduciato da quella situazione, ha risposto: Sì… sta per scendere!!!
E’ dire che fino a pochi anni fa… si credeva, insieme a quel suo amico cavaliere, il dominatore  di questo paese…
Ed ora, quasi avesse una malattia contagiosa, nessuno – neppure i suoi colleghi di partito – vogliono più stargli vicino!!!
Dove sono quindi ora quei giornalisti che lo avevano osannato, dove sono quei cronisti che inneggiavano a Berlusconi, dove son finiti quei redattori che negli anni dei governi del “cavaliere” e soprattutto in questi anni, dal 2011 ad oggi, hanno acclamato tutti quei governi promossi dal Presidente Napolitano: Monti, Letta, Renzi e Gentiloni???
Spariti!!! Minch… sono spariti tutti, sono ora come imboscati ed allora non sapendo più cosa scrivere s’aggrappano alle parole gravi ed offensive che giungono dall’estero, come ad esempio quelle di un vecchio cadente, presidente della Commissione Ue Juncker “Agli Italiani servono più lavoro e meno corruzione” o anche a quelle dichiarazioni di Gunther Oettinger e di Markus Ferber, i quali hanno detto rispettivamente: “Lo scenario peggiore sarebbe quello dell’insolvenza dell’Italia. Poi la troika dovrebbe invadere Roma e prendere in mano il ministero delle Finanze” e “i mercati insegneranno agli italiani come votare, la mia preoccupazione e la mia aspettativa sono che le prossime settimane mostreranno che gli sviluppi sui mercati italiani, sui bond e all’economia diventeranno di portata così ampia che potrebbero costituire un segnale agli elettori affinché non votino populisti di destra e di sinistra, per poi rincarare la dosa aggiungendo: “Ciò ha a che fare con la possibile formazione del governo. Posso solo sperare che questo giochi un ruolo nella campagna elettorale e che mandi un segnale, affinché non venga affidata alcuna responsabilità di governo a questi partiti populisti!!!
Speriamo che d’ora in poi, l’Eu comprenda una volta e per sempre, che il tempo dei diktat è finito e che l’Italia non può più una loro colonia!!!

La lista degli "impresentabili"!!!

Se dovessimo fare una lista di tutti coloro che oggi sono “impresentabili”, credo che alla fine di quella verifica, non si raggiungerebbe neppure il numero minimo di quei 70 deputati…

Si forse sto esagerando, ma la cosa assurda è che oggi, per colpa di questi soggetti, vengono incriminati anche coloro che di fatto sono, non solo “presentabili”, ma soprattutto limpidi come l’acqua cristallina!!!
D’altronde vorrei dire… come si fa a controllare tutti o meglio, come ci si può difendere quando, pur adottando regole ferree o criteri di legalità come il cosiddetto protocollo della Commissione Nazionale Antimafia, non si riesce poi nell’intento… 
Innanzitutto, si chiede ai candidati di manifestare la propria posizione attraverso una dichiarazione… con la quale si conferma di essere in regola con il protocollo di cui sopra…
Inoltre, si richiede al candidato la presentazione del proprio certificato casellario giudiziale e di quello dei carichi pendenti, dai quali si evidenzia – il più delle volte – che vi è nulla… e poi, come sempre, solo alcuni giorni prima delle elezioni, si scopre che il candidato è stato condannato oppure è in corso sullo stesso un procedimento penale… 
Tralasciando ora le colpe di quel candidato certamente “sleale”, quale colpa ha in questo caso il partito e/o movimento che presenta nella propria lista quel nome…
D’altronde se le istituzioni, non riescono a fare il proprio dovere, consegnando certificati così importanti, dai quali non emerge nulla, secondo voi… la colpa di chi è???
Certo… è più facile ricercare colpe ove non vi sono, se non per potersene avvantaggiare politicamente, tentando di sminuire di volta in volta, la lista o il candidato deputato (o presidente) di cui si ha più timore…
Ma noi cittadini dobbiamo sempre ricercare la verità e non dobbiamo farci influenzare da tutte quelle notizie, prodotte… come si dice… “a fagiolo“, che hanno come intento quello di voler ribaltare la loro opinione…  
Ormai queste elezioni regionali, si sono trasformate in una rissa… dove si aspetta da un momento all’altro la notizia “scoop”, quella da far emergere nelle testate online, affinché si possa incrinare sin da subito, quel giudizio positivo fin lì… espresso da parte degli elettori… e che ora, a seguito proprio di quelle notizie, si ritrovano in grande confusione e non sanno più “che pesci prendere”!!!
Infatti, ascoltando i pareri dei miei concittadini, ciascuno di essi ritiene quanto svolto dalla politica e soprattutto dai suoi interpreti, totalmente fallimentare, ma ciò che preoccupa maggiormente è la mancata di certezza di una ripresa, quella completa sfiducia che si ha su questo sistema e sui programmi necessari per ribaltare questo trend negativo… 
Per altro, cercare di convincere quel 50% di elettori “scoglionati” da tutte queste chiacchiere è veramente complicato, ed è ancor più difficile proporre loro nuovi nomi e cognomi, quando da quelle generalità, si scopre come di volta in volta, siano legati a individui affiliati alla criminalità organizzata, oppure di come gli stessi, siano di fatto “pilotati” all’interno di quel mondo della politica, proprio da parte di quegli stessi soggetti (ex politici…) che a causa dei problemi giudiziari avuti non possono ora presentarsi…
Cosa aggiungere… c’è confusione!!!
Il rischio…??? Sì… è quello quello di vedere nuovamente vincere coloro, che avremmo voluto non rivedere più…
Già… purtroppo è così!!!

Saranno forse degli appassionati piloti di Monster Truck… coloro che ribaltano i processi???

I Monster Truck… sono dei grossi veicoli equipaggiati con gigantesche ruote dal diametro di circa un metro e sessanta centimetri e vengono utilizzati per le esibizioni, in particolare negli Stati Uniti… 
Sono uno spettacolo motoristico che ha per protagonisti dei piloti “temerari”, perché con quei mezzi si esibiscono in salti, piroette e spettacolari evoluzioni, tra cui… ribaltamenti.
Osservando loro… mi è venuto in mente quanto avviene da noi… già nel nostro paese, dove sentenze controverse, vengono anch’esse “ribaltate” in modo assurdo… per non dire spettacolare, ecco quindi che rileggendo quei procedimenti, non ho potuto far altro che paragonare alcuni di quei giudizi… a quelle corse!!!
Tutti noi sappiamo come il nostro ordinamento fa di tutto affinché si possa raggiungere una sentenza che possa definirsi “giusta”, ma quanto poi avvenga di ciò è tutt’altra cosa…
Certo, il nostro sistema giudiziario è tra i più garantisti, in quanto prevede nel processo, tre gradi di giudizio, proprio per poter tutelare sia l’imputato che per garantire le parti offese…
Ciò che però non si riesce a comprendere è in quali modi si giunga a certe sentenze, che per come accade, vengono per ogni grado d giudizio, totalmente ribaltate…
E quindi… per i primi giudici si è colpevoli, per i secondi innocenti… per i giudici della cassazione… nuovamente colpevoli (o viceversa…).
Troppo spesso inoltre le sentenze, vengono ribaltate con una superficialità che definirla “sospettosa” rappresenta di per se un’espressione quasi favorevole, ma che sin da subito, si sa… non è così, in quanto dà all’opinione pubblica, la sensazione che qualcosa all’interno di quei palazzi non funzioni, che la legge non venga pienamente applicata o ancor peggio che quest’ultima, non sia eguale per tutti, bensì permette ad alcuni soggetti la possibile d’individuare degli escamotage che faranno sì che non vengano mai condannati… 
Qualcuno parla di “mala giustizia” e come dargli torto… quando accadono situazioni che vedono imputati prima assolti, poi condannati, poi nuovamente assolti, amplificando quei giudizi critici sul operato di alcuni giudici…
Intanto ritengo che molti di essi… prossimi alla pensione, non dovrebbero nemmeno partecipare a processi di carattere penale (quali per esempio quelli di natura processuale per mafia), per evitare che si possano creare sospetti su giudizi corrotti o condizionati da fattori esterni…
In questi cinquant’anni… si è passati da un 40% di sentenze di primo grado “ribaltate” in appello… ad un attuale 60%. 
E nei casi di giudizi di cassazione, si raggiungono valori ancora più alti… tanto che ormai, è diventata una consuetudine degli studi legali, rivolgersi ai successivi gradi di giudizio… ormai portati ad impugnare le sentenze sfavorevoli, anche quando non esistono di fatto, elementi sufficienti per prendere in considerazione eventuali ricorsi… 
Ed allora, non si comprende il perché con elementi di prova analoghe o con l’inserimento di nuovi elementi sopraggiunti, si possa comunque addivenire a valutazioni opposte se non  differenti… 
Sappiamo quanto a volte i media possano condizionare quei processi… e soprattutto quanto certi particolari “imputati” (legati al mondo criminale) possano influenzare la corte… provocando cambiamenti nei giudizi e quindi nelle sentenze, mettendo così in dubbio la stessa certezza del diritto…
Tentare di convincerci che in questi anni, si sia raggiunto attraverso il nostro ordinamento, quella giusta verità processuale… credo sia una valutazione di parte perché la sensazione che si riceve è più che altro… di una definizione “eufemistica”… in particolare se poi, a quella effettiva applicazione della sanzione, non seguirà mai la certezza di una pena!!!
Credo, che i tre gradi di giudizio siano ancora necessari, in quanto garantiscono l’individuo su un corretto giudizio… ma è altrettanto vero che bisogna eliminare definitivamente la possibilità di poter impugnare tutte le sentenze, anche quelle che si sa a priori, non essere supportate da prove e/o motivazioni realmente giustificate sia nella forma che soprattutto nella sostanza!!!
Diceva Anatole France: La giustizia è sancire l’ingiustizia esistente!!!

Come intervenire sul problema… immigrazione.

L’immigrazione, da quanto sta avvenendo, rappresenta una sfida preoccupante, non solo per il nostro Paese, ma per tutta l’Europa. 

Il fenomeno infatti, presenta varie implicazioni che spaziano da quelle economiche a quelle sociali, da quelle culturali a quelle di ordine pubblico.
Difatti, proprio l’opinione pubblica, corre spesso il rischio di avere una visione distolta del fenomeno dell’immigrazione, in quanto si tende a parlare d’immigrati, solamente quando… accadono gravi fatti che attentano all’ordine;
Quasi sempre… si parla di immigrati collegandoli alla criminalità organizzata, ed è per questo, che il fenomeno viene trattato principalmente come un problema!
Non bisogna però dimenticare, che il fenomeno dell’immigrazione è fatto sostanzialmente da uomini, donne e bambini, dalle loro storie, speranze e paure che s’incrociano, diritti ricercati e desiderio di costruire qualcosa di nuovo per se e per i loro cari.
L’immigrazione inoltre… viene spesso trascurata, anche da quanti vedono in essa una risorsa, poiché nella pratica, quest’ultimi, in virtù dei mancati controlli, calpestano e offendono, quell’intima dimensione umana. 
Da qui la nascita d’interventi verso l’integrazione, cioè di quelle politiche per l’alloggio, l’assistenza sociale e l’istruzione, ma anche, purtroppo, per contrastare quanto si sta realizzando in alcuni paesi europei, con quelle politiche di chiusura… ad iniziarsi da l’innalzamento di barriere alle frontiere…
La verità è che bisognerebbe considerare l’integrazione, non alla stregua di un problema politico, ma di una sfida, che ha come premio la crescita dell’intera comunità…
Certamente un grande disagio prova chi si trova ad affrontare questo difficile passo, soprattutto perché fatto in perfetta solitudine… ad aspettarlo c’è infatti un’altra terra, una cultura estranea, una lingua diversa e tanta voglia di tornare a quelle radici da cui forzatamente ci si è dovuti allontanare… emozioni difficili da ricostruire e sensazioni che se non provate, sono difficile da immaginare!!! 
Ecco perché l’immigrazione diviene necessità di integrazione, ecco perché il problema del singolo diviene problema della collettività, in virtù di questi ultimi mesi, dove è diventata fonte di accesi dibattiti in tutta Europa, poiché non è più soltanto il nostro paese ad esserne interessato, ma anche la maggior parte degli altri stati europei, che attraverso questi flussi migratori, iniziano per la prima volta, a trasformarsi da paesi di emigrazione a paesi di immigrazione…
Bisogna cominciare a risolvere innanzitutto il problema dell’integrazione… a cominciarsi dall’istruzione, infatti, tra gli ostacoli che un immigrato si trova ad affrontare, primo tra tutti c’è quello della lingua…. 
Da qui la necessità di promuovere un programma di accoglienza dell’immigrato, mirato  a fornirgli un bagaglio linguistico sufficiente, almeno, ad un suo facile inserimento nel tessuto sociale e lavorativo, ovviamente basato sulla necessità di fornire all’immigrato una coscienza civile dei propri diritti e la consapevolezza al rispetto dei propri doveri!!!
Tutto ciò è finalizzato all’abbattimento delle discriminazioni da parte dello stesso mercato del lavoro e dei servizi che, non riconoscendo titoli di studio o qualifiche conseguite in patria, impiegano una manodopera di basso profilo o costringono persone altamente specializzate a svolgere mansioni umili e degradanti…
Ecco che, il processo integrativo diviene lotta contro quelle chiusure mentali di derivazione xenofoba, l’istruzione rappresenta per l’immigrato, l’unica arma con cui difendersi da astrusi preconcetti, tenendo conto sia di quanti stanno giungendo, che di quelli già inseriti a pieno nel tessuto sociale…
I paesi interessati, hanno modificato, alla luce di queste nuove esigenze, le precedenti politiche di integrazione, accendendo a questo proposito il dibattito su come promuovere l’integrazione.
Da come lo si voglia intendere, tale processo… deve essere esteso a tutte le categorie di immigrati, tenendo comunque conto soprattutto… delle differenze etnografiche.
Oggi, il nostro governo, si trova ad affrontare non solo i nuovi flussi d’ingresso, ma anche il problema degli stranieri fin qui presenti ed ora disoccupati… che sta di fatto comportando seri problemi tra gli stessi immigrati, creando così ulteriori problemisu aspetti, personali e sociali.
Tra questi, vi sono:
– le cattive condizioni di vita degli immigrati, sia dal punto di vista del lavoro, attraverso bassi salari, sicurezza e diritti precari, sia nella ricerca dell’alloggio, che presenta sempre alti prezzi di acquisto e/o affitto o presenta condizioni poco igieniche o sovraffollamento;
– il peggioramento delle condizioni di lavoro e di alloggio degli Italiani delle fasce più deboli, che entrano in competizione con gli immigrati;
– lo scadimento di un sistema di protezione sociale gravato da troppo assistiti, con conseguenze negative per gli Italiani che non hanno la possibilità di pagarsi tutele privatistiche; 
– la delinquenza degli immigrati senza lavoro, una condizione di cui questi immigrati possono essere parzialmente anche vittime, perché arrivano con speranze non realizzabili e vittime, ovviamente, sono anche i cittadini locali, soprattutto quelli dei quartieri dove si concentrano gli insediamenti di immigrati;
– lo sfruttamento degli immigrati da parte della criminalità organizzata che gestisce i flussi migratori, con l’impoverimento dell’immigrato, che al suo Paese poteva godere ancora di una condizione di vita dignitosa e che ora, spinto dalle conflitti civili e dalle guerre, si è trovato costretto a vendere tutto per pagarsi il viaggio e sperare in un futuro migliore…
– l’impoverimento dei Paesi di provenienza, privati delle risorse umane più intraprendenti e più pronte al sacrificio 
– la violenza sui soggetti deboli nelle comunità-ghetto di immigrati; 
– nuovi conflitti sociali ed economici, soprattutto tra le classi deboli italiane e immigrate, la cosiddetta “guerra tra poveri”; 
– conflitti politici e culturali per l’esistenza di differenze inconciliabili su principi di convivenza e diritti fondamentali: idea della laicità dello Stato, diritti delle donne e dei minori, diversa sensibilità sull’esigenza di isolare violenza e terrorismo, ecc.

Oggi però quelle aspettative… non vengono realizzate, anzi ci si accorge che quelle… erano state enfatizzate da chi li aveva incoraggiati a partire, per poterli così, successivamente, obbligare allo schiavismo e nel caso di donne e ragazze (indotte con la promessa di un lavoro) costrette alla prostituzione… 
Si badi bene… come quelli sopra riportati, sono problematiche derivanti da un’immigrazione smisurata ed incontrollata, la stessa che in questi anni…. stiamo ahimè subendo.
Bisogna trovare quindi nuovi stratagemmi e non bastano più quei centri d’accoglienza che, abbiamo visto, come il più delle volte, sono stati gestiti da chi apparteneva alla criminalità organizzata…
Molti di questi problemi, potrebbero essere evitati, gestendo in modo diverso il fenomeno, per esempio, beneficiando di questi soggetti, destinandoli all’utilizzo di manodopera nei settori in cui c’è carenza, incrementando la loro creatività, lo sviluppo delle loro idee, a limentare quello spirito laborioso e di sacrificio propriamente tipico della loro vita, da un reciproco miglioramento culturale, ma soprattutto da quel dovere morale chiamato… “solidarietà”, che deve essere sempre pronto ad accogliere le persone, in condizione di bisogno!!!