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Operazioni fraudolente in Sicilia: Un’analisi sulle segnalazioni sospette a Palermo e Catania.

Le operazioni fraudolente rappresentano una minaccia significativa per l’integrità del sistema finanziario. 

Nel corso dell’ultimo anno, una regione del sud Italia, ahimè la mia Sicilia, si è posizionata tra le prime nella classifica nazionale per segnalazioni di operazioni sospette, con un aumento rispetto all’anno precedente. 

In particolare, due città sono emerse come epicentri di questa attività illecite, registrando un numero elevato di segnalazioni.

Secondo i dati recenti, questa regione ha registrato un incremento nelle segnalazioni rispetto all’anno precedente. 

Le due città principali, Palermo e Catania hanno guidato la classifica provinciale, seguite da altre città. Certo… a livello nazionale, altre regioni si sono confermate ai primi posti per numero di segnalazioni, ma qui poco importa su chi supera chi… il problema restano di fatto le continue azioni disoneste. 

Difatti, un dato interessante è l’aumento delle segnalazioni da parte di istituti di pagamento, istituti di moneta elettronica e professionisti legali. Anche gli operatori di cripto-attività e del settore dell’oro hanno registrato incrementi significativi. Al contrario, il settore bancario ha visto una flessione, pur rimanendo il principale canale di segnalazioni.

L’aumento delle segnalazioni in settori come le cripto-attività e l’oro potrebbe indicare quindi un cambiamento nelle strategie dei criminali, che si spostano verso asset meno tracciabili. D’altra parte, la diminuzione nel settore bancario potrebbe essere il risultato di una maggiore efficienza nei controlli interni, ma anche di una migliore capacità degli illeciti di eludere i sistemi di rilevamento.

La lotta alle operazioni fraudolente richiede un impegno costante e coordinato tra istituzioni finanziarie, autorità di regolamentazione e forze dell’ordine. L’aumento delle segnalazioni in alcuni settori evidenzia la necessità di adattare le strategie di contrasto alle nuove minacce. La vigilanza finanziaria rimane uno strumento cruciale per proteggere l’economia legale e garantire la trasparenza delle transazioni.

Ecco perché ritengo che in un contesto in cui le tecniche di frode diventano sempre più sofisticate, diventa essenziale che tutti gli attori del sistema finanziario collaborino tra di loro per identificare e quindi prevenire le operazioni sospette.

Vorrei aggiungere, ahimè con molto dispiacere,  che è proprio grazie a quanto accade in questa regione che si potranno ancor meglio comprendere le dinamiche di questo illegale fenomeno, affinchè si possano sviluppare nuove e migliori strategie efficaci di contrasto!

A.S.A.E.C. (ma non solo… ), sulla nomina del Prefetto di Catania!!!

Ho finito di leggere l’articolo pubblicato su Meridionews:

e vorrei segnalare un’ulteriore post dell’Associazione Antiestorsione di Catania, pubblicato ieri su Fb, che riprende per l’appunto, la nomina del Prefetto di Catania: “Apprendiamo dagli organi di stampa della parentela del nominato Prefetto Claudio Sammartino con il deputato regionale Luca Sammartino.  
Certamente, prudenza, delicatezza istituzionale ed opportunità, avrebbero suggerito la scelta di una figura prefettizia che fugasse ogni dubbio – anche il più remoto – sulla terzietà che tale autorevole figura è chiamata ad assolvere.
Ma non vogliamo avere una posizione pregiudiziale, proprio per il rispetto del ruolo che tale figura istituzionale ricopre.
Piuttosto, attenderemo gli atti e le azioni concrete che il Prefetto vorrà mettere in campo.
Sottoporremo e solleciteremo la risoluzione di atavici problemi che da troppo tempo attendono di essere risolti. Predisposti al confronto, vigileremo e denunceremo eventuali abusi ed omissioni.”
AS.A.E.C. Associazione Asaec Antiestorsione Di Catania
Non ho ben compreso con quale criterio si sia giunti a questa nomina, anche se da alcuni articoli pubblicati nei quotidiani e nel web, una risposta me la sarei fatta, se pur restano presenti in me, alcune perplessità…
Casualmente, mi son venuti in soccorso alcuni estranei, che si trovavano seduti accanto al sottoscritto all’interno di un bar, mentre stavo sorseggiando il mio abituale tè delle 17.00, in attesa che mia figlia finisse la sua ora di palestra…
Erano accanto a me in quattro, sì proprio come quelli della canzone di Gino Paoli, “eravamo quattro amici al bar” e stavano discutevano – in maniera animata – sulla nomina del Prefetto appena formalizzata…
Cerco di descrivere quella loro “contorta” argomentazione…

Uno di loro diceva: “Cerchiamoci di fare un ragionamento; sì… basta semplicemente analizzare quanto emerso nel breve periodo e vedrete che troveremo dei fatti importanti”!!!
L’altro interrompendolo… ha immediatamente dichiarato: “Hai perfettamente ragione… difatti… Lombardo viene ripescato dalla Cassazione per ritornare ad essere imputato per voto di scambio; Ciancio viene messo alla gogna dal procuratore Nazionale Zuccaro che poi è lo stesso che tuona sull’operato dei suoi predecessori ad esclusione di Salvi…..
Ed il terzo.: “Sì… parlava ovviamente di D’Agata….”!!!
Riprende nuovamente il secondo:  “Viene riaperta l’ inchiesta sui voti di scambio prima su Riccardo Pellegrino, segue quindi l’arresto di Pippo Nicotra d’Acicatena – è stato Sindaco e secondo la Procura (quindi…Zuccaro) ha convivenze con personaggi mafiosi….
Prende la parola il quarto che fino a quel momento era rimasto in silenzio: “Certo questo Zuccaro sta rompendo gli equilibri del sistema… e se fosse li per lì, per riaprire l’inchiesta su Luca Sammartino??? Sul voto di scambio?
Ah… riprende il primo: “Ecco perché all’improvviso è giunta la notizia del nuovo Prefetto,  zio di Luca… 
Ed il secondo che sembra tra i quattro il più informato: “Sammartino zio di Luca ha esercitato ad Acicatena e Mascalucia…. a ciò va aggiunta l’inchiesta sulla Massoneria con Labisi & Co.; poi c’è il Presidente della Commissione Antimafia, Claudio Fava, che fa pubblicare una legge all’ARS con la quale obbliga i politici isolani a dichiarare se si è affiliati ad una associazione massone e poi c’e quell’intervista a Cappellani… sì quella che parla del Cantarella (fino a poco tempo fa… Sindaco di Mascalucia,,,), ‘uomo di Salvini’ in Sicilia!!! Ed ancora, il ministro Salvini che sceglie come Prefetto per Catania, un signore che si ritrova alcuni familiari sottoposti a indagini giudiziarie…
Interviene il terzo: “Scusate… ma così il procuratore Zuccaro per le sue prossime azioni giudiziarie avrà bisogno del Prefetto che metta gli uomini delle forze dell’ordine giusti per tali operazioni….
Interviene il primo: “Scusate… ma non e’ che si vuole fare in modo di bloccare le operazioni in atto della Procura e spedire il più lontano possibile Zuccaro ad esempio ad Udine?
Certo, quanto discusso da quei signori ha aperto nel sottoscritto nuovi e imprevedibili scenari…
Ma come scrivevo ieri nel mio post, su ogni azione che accade in questa terra, sembra che si muova la mano di un direttore d’orchestra: Sì… un uomo che in maniera celata dirige quella composizione e fa sì che ciascun pezzo di quel puzzle, alla fine… vada al proprio posto!!!
Ed allora per approfondire quanto sopra, sono andato alla ricerca di notizie e guardate un po’ cosa ho trovato su Sudpress, LaSiciliaWeb, La Sicilia, Laspiapress:
http://www.sudpress.it/claudio-sammartino-e-il-nuovo-prefetto-di-catania/#5Lp4XpCjjuOtJGdR.41
http://laspiapress.com/mascalucia-cantarella-vice-sindaco-leghista-quota-pd/
http://www.lasiciliaweb.it/2018/10/15/sammartino-nuovo-prefetto-a-catania/
https://www.lasicilia.it/news/sicilian-comedi/190432/io-sono-qui.html#.W8epOUJtnw0.whatsapp
Che dire… altro che perplessità!!!
Ora dopo aver letto quanto sopra, sono ancora più confuso di prima!!!

La dimensione economica realizzata con il falso in bilancio…

L’Evasione rappresenta il primo problema che il nostro stato possiede!
Già, la correttezza e la chiarezza nel tenere i conti in ordine, la realizzazione di una contabilità e di un bilancio che rappresenti il vero budget d’esercizio è uno dei problemi a cui quotidianamente i nostri ispettori sono costretti ad analizzare in particolare nella ricerca di quei dati falsi o inattendibili…
Ci troviamo sempre davanti a situazioni nelle quali l’aspetto economico e patrimoniale viene ritoccato, per poter nascondere quanto illecitamente si è messo da parte…
Nel far ciò, purtroppo ci si affida proprio a coloro che sono demandati al loro realizzo e mi riferisco a quei professionisti che rappresentano il supporto necessario perché ciò possa essere realizzato…
Tralasciando i requisiti legislativi, sappiamo che il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società, risultato economico dell’esercizio…
Per cui chiarezza, verità e correttezza, rappresentano i principali requisiti nella sua compilazione…
Possiamo quindi ben capire che non è di fondamentale importanza la compilazione numerica dei valori o l’assoluta precisione nel corso delle registrazioni, infatti è constatato che le attività bilanciano passività e che i costi bilanciano i ricavi, la differenza tra le voci ovviamente identifica l’utile o perdita di esercizio, ma ciò che è di fondamentale importanza è in che modo venga rappresentata, in maniera veritiera, la situazione economico-patrimoniale della società.
Per cui il concetto numerico espressione di una determinata misura, deve rappresentare una valutazione non soltanto numerica, ma che non permetta possibili errori in considerazioni e che in tale giudizio, questa, venga misurata con il giusto strumento o unità di misura, in modo tale che l’attivo ed il passivo si bilanciano, nel senso che, l’attivo esprime come è stato impiegato il capitale sociale… 
Per cui in definitiva è la chiarezza, il requisito di qualità che sopra qualunque altro da senso a verità e correttezza, per cui se da un lato è necessario tenere i conti in ordine, dall’altro tutte le voci che costituiscono costi, ricavi, attività e passività, dovranno essere sempre espresse in maniera chiara e veritiera…
Non per niente è sul mancato rispetto di questo concetto che vengono ad esistere le cosiddette poste di bilancio false, che hanno l’effetto di alterare i valori attraverso operazioni inesistenti, perché si possa giungere ad un risultato diverso da quello veritiero…
Purtroppo queste operazioni ” false” non si scoprono analizzando il bilancio, ma controllando ogni singola operazione, ma purtroppo se queste vengono mascherate in maniera “perfetta” ecco che, diventa difficile giungere alla corretta verità, ed è proprio per questo che le nostre forze dell’ordine demandate al controllo, hanno da sempre difficoltà a scovarle…
Inoltre visto il numero consistente di società che da sempre evade e rapportato all’esiguo numero di ispettori e controllori messi in campo da parte dello Stato, ecco che il gioco è fatto… la possibilità di essere colpiti è inferiore all’1%…
Se poi si considera che, tra i nostri politici si è tentato di giustificare la possibilità di evadere dando la colpa di tale atteggiamento all’esoso carico fiscale del nostro paese ed ancora sommando a ciò, come il falso in bilancio è stato in questi anni trattato, attraverso tante modifiche legislative, da permettere anche a coloro che sono stati condannati, di non subire alcuna pena severa, ma di godere di sconti e riduzioni, pagando sì amministrativamente quanto sanzionato, ma di restare impuniti, continuando per poter compiere nuovamente, attraverso altre società o prestanomi, quanto finora svolto.