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Il problema arabo-israeliano parte da lontano…

Ascolto in questi mesi, in particolare nel mio Paese, quanti fanno parte dei due schieramenti attualmente contrapposti, ciascuno a difesa di una o dell’altra parte contendente quel conflitto che come sappiamo sta generando uno grave scontro n quel territorio medio orientale… 

Già… ho come l’impressione che siano in pochi coloro che conoscono la storia, in particolare su quanto è accaduto in quel territorio da sempre conteso, sin dalla fine della seconda guerra mondiale… 

Ed allora, senza voler prendere posizione e soprattutto lasciando ciascuno di voi libero di valutare in maniera obiettiva le conseguenze tragiche di quanto sta accadendo, provo a raccontare i motivi che hanno portato ora a quest’ultima tragica condizione…

Siamo nel 1947 quando l’Assemblea generale delle Nazioni Unite approvò una risoluzione che prevedeva la suddivisione della Palestina in due stati, uno arabo ed uno ebraico!!!

La risoluzione (181) prevedeva la possibilità ai suoi residenti di scegliere la cittadinanza dello Stato, arabo o ebraico, una comunità comunque che secondo quella direttiva prevedeva una gestione economica unica, con la città di Gerusalemme, da sempre unione di quelle tre religioni monoteiste, posta sotto il controllo internazionale, affinchè ciascun fedele (appartenente ad una di quelle diversi fedi), potesse in qualsiasi momento, recarsi per poter pregare il proprio Dio…

La risoluzione venne condivisa da trentatrè membri delle nazioni unite, mentre dieci si astennero e tredici votarono contro, tra cui la Gran Bretagna, che aveva governato quel territorio sin dal lontano 1920…

Permettetemi in questa sede di rievocare un periodo storico che soltanto pochi anni prima aveva determinato l’Olocausto (Shoah in ebraico, lett. “catastrofe, distruzione”, una condizione che aveva provocato nei secoli precedenti, condizioni storico-politiche-religiose da provocare quel diffuso antisemitismo…), cioè il genocidio di sei milioni di ebrei, i cui responsabili sono stati individuati e processati come, autorità tedesche “naziste”, alleati e collaborazionisti. Ricordiamo come proprio gli “ebrei“, furono le principali vittime tra i gruppi ritenuti dai nazisti “indesiderabili” o “inferiori“, per motivi politici o razziali.

Comprenderete quindi – dopo quanto accaduto negli anni che vanno dal 1930 al 1945 – con quanto entusiasmo venne appresa la notizia straordinaria, da parte di tutti gli ebrei nel mondo, per l’evento che garantiva finalmente loro – dopo tanto girovagare – una patria, già… la concretizzazione millenaria di quanto predetto ai loro antenati.

Viceversa per gli arabi, quella risoluzione dell’Assemblea delle nazioni Unite, fu considerato un vero e proprio tradimento, che aveva di fatto consegnato una parte di quel territorio nella mani di un popolo invasore!!!

E quindi, mentre una popolazione festegiava, un’altra iniziava a compiere dimostrazioni violente!!!

Difatti, lo stesso Vicepresidente del Supremo comitato arabo, Jamal Al-Husseini, dichiarò: “siamo fermamente  determinati a combattere fini alla morte contro l’esistenza nel nostro paese, di un qualsiasi stato ebraico, non importa quanto piccolo sia”!!! Ed ancora: “se questo stato deve essere costituito, allora si fonderà sui nostri cadaveri”!!!

Poco tempo dopo, lo stesso Supremo comitato arabo espresse in un comunicato: “Gli arabi hanno nelle loro mani la soluzione definitiva al problema degli ebrei; il problema sarà risolto solo con il sangue e il fuoco. Gli ebrei saranno presto cacciati via“!!!

Ecco, è così che si diede inzio al conflitto palestinese, che iniziò all’indomani dell’approvazione del “Piano di partizione” e terminò il 14/05/1948 con la fine del mandato britannico.

Quindi seguì la seconda parte del conflitto che iniziò tra la notte del 14-15 maggio del 1948, poche ore dopo la proclamazione dello Stato di Israele e comportò un attacco congiunto delle forze armate di Egitto, Siria, Libano, Iraq, Trasgiordania e di un contingente saudita: questo conflitto termino il 20 luglio 1949 con la firma dell’armistizio, tra Israele e gli Stati arabi confinanti…

Spiegherò nel prossimo post quali complicazioni ebbe questa guerra, ma soprattutto quali conseguenze determinò in quei nuovi territori ora conquistati dagli ebrei, certamente più ampi di quelli a suo tempo assegnati con il “Piano di ripartizione”, che provocarono sulle popolazioni locali l’allontanamento di metà della popolazione araba verso luogi diversi della palestina (vedasi ad esempio la Striscia di Gaza..) e all’esodo di oltre un milione di uomini, donne e bambini, nei paesi arabi confinanti. 

Ancora una volta si ripetono i silenzi e le ambiguità della chiesa cristiana!!!

Si è provato dal dopoguerra a celare i silenzi della Chiesa nei confronti del nazismo che, come sappiamo, sono stati oggetto di dibattito e di critica nel corso degli anni, ed oggi incredibilmente quei silenzi si ripetono, ancor più intensi, attraverso le dichiarazione dei Patriarchi e dei Capi delle Chiese di Gerusalemme!!!

Dopo l’attacco di Hamas a Israele, questi uomini di chiesa hanno commentato quanto accaduto, senza però che da quel messaggio si potesse comprendere in maniera chiara quanto fosse accaduto, chi fossero gli aggressori e soprattutto chi le vittime!!!

L’uso ambiguo delle parole, il non menzionare la milizia di “Hamas”, la scelta di rimanere in silenzio o per meglio dire adottando posizioni ambigue su quelle questioni che sappiamo essere rilevanti, come ad esempio i diritti umani, la pace, la giustizia, qualcosa di veramente preoccupante e aggiungerei per l’ennesima volta: insopportabile!!!

Una chiesa e quei suoi leader spirituali che invece di promuovere la pace e la riconciliazione tra quei due popoli, decidono di rimanere in silenzio o di adottare posizioni ambigue per una serie di fattori diplomatici, storici e ahimè culturali; leader religiosi che invece di far prevalere quel loro ruolo nella promozione dei valori fondamentali come giustizia, uguaglianza e pace, preferiscono tacere per evitare che quelle loro parole o quelle loro azioni, possano influenzare la percezione pubblica, alimentando nelle popolazione di entrambi gli schieramenti, la volontà di prendere una precisa posizione…

Indubbiamente si tratta di una situazione complessa, ma se da lato posso comprendere i motivi che spingono quei leader religiosi a riflettere attentamente sul loro ruolo, dall’altro, non posso pensare che restando neutrali essi possano contribuire a risolvere il conflitto in corso o promuovere una eventuale convivenza pacifica. 

E’ tempo di essere consci di quel loro potenziale, di quanto quelle loro parole possano essere d’impatto sulla pace, sui diritti umani e sulla giustizia, già… la consapevolezza dell’importanza di non ignorare o negare le questioni in gioco è essenziale, non è più tempo di esimersi…

Qualcuno si starà chiedendo cosa hanno scritto il 7 ottobre i Patriarchi di Gerusalemme? «La Terra Santa, luogo sacro per innumerevoli milioni di persone in tutto il mondo, è attualmente immersa nella violenza e nella sofferenza a causa del prolungato conflitto e della deplorevole mancanza di giustizia e rispetto dei diritti umani, lo storico e legale “Status Quo” dei sacri santuari. In questi tempi difficili, ci uniamo per alzare la voce, facendo eco al messaggio divino di pace e amore per tutta l’umanità. Siamo solidali con i popoli di questa regione, che stanno sopportando le conseguenze devastanti dei continui combattimenti. La nostra fede, che si basa sugli insegnamenti di Gesù Cristo, ci obbliga a sostenere la cessazione di tutte le azioni violente e militari che danneggiano sia i civili palestinesi che quelli israeliani. Condanniamo inequivocabilmente qualsiasi atto diretto contro i civili, indipendentemente dalla loro nazionalità, etnia o fede. Tali azioni vanno contro i principi fondamentali dell’umanità e gli insegnamenti di Cristo». 

Per gli israeliani a pesare su quelle frasi è l’assenza di menzione di “Hamas” ed anche la solidarietà “verso i popoli della regione“; ma d’altronde sono le stesse parole non dette di Pio XII, il non aver condannato quando poteva in modo forte il nazismo e soprattutto non aver fatto abbastanza per fermare l’Olocausto!!!

Sì… in questi ultimi anni si è cercato da parte del Vaticano di ripulire quell’immagine “torbida”, sostenendo che egli (il Papa), abbia agito in modo discreto per proteggere e salvare gli ebrei o altri perseguitati; si… vabbè, dimentichiamoci non solo di quei silenzi, ma anche di come vi siano stati atteggiamenti di supporto, nei confronti del regime nazista….

Ed oggi a distanza di quasi ottant’anni tutto si ripete, già… come allora; ma d’altronde quanto ora esploso rappresenta una situazione estremamente complessa e soprattutto difficile da risolvere, in quanto questo conflitto ha radici storiche profonde, a cui si sono sommate non solo le questioni territoriali, ma anche situazioni politiche, religiose e culturali che rendono la sua risoluzione un compito estremamente complicato.

Osservando quanto sta ora accadendo, non credo proprio che la comunità internazionale riuscirà a promuovere una soluzione pacifica per le parti coinvolte, no… ritengo viceversa che quanto sta per succedere, cambierà profondamente le nostre vite, perché vedrete difficilmente si giungerà a una stabilità nella regione, se non forse dopo che, una cospicua popolazione palestinese, residente in quei territori occupati, verrà costretta ad immigrare verso altre nazioni limitrofe ad Israele, come Egitto o Giordania!!! 

27 gennaio 1945: “Arbeit macht frei”!!!

In questo giorno di 75 anni fa, i soldati ucraini sfondarono il cancello di quel “campo di sterminio“chiamato Auschwitz!!!
Già… chiamarlo semplicemente “campo di concentramento” sarebbe troppo riduttivo e non rappresenterebbe in maniera perfetta quanto in quel luogo è stato realmente compiuto: lo sterminio di oltre un milione di ebrei!!!
Come non ricordare quindi oggi quel complesso di morte e di tortura, e quella frase riportata sul portone d’ingresso che si faceva beffa di quanti vi stavano per entrare: “ARBEIT MACHT FREI”, già… “Il lavoro rende liberi“!!!
In quella frase possiamo riassumere quella natura criminale nazista che ha avuto tra i suoi aguzzini, da Hitler all’ultimo militare presente in quel campo e non solo…

L’immagine che si voleva dare a quei detenuti era quella di serenità, si prometteva loro che prima o poi sarebbero usciti… per ritornare nuovamente liberi!!!
ma purtroppo nessuno, se non poche migliaia sopravvissero a quei forni crematori… e quell’immagine crudele iscritta sopra a quel portone, forma con quell’ambiente circostante un tutt’uno, qualcosa d’inseparabile che resterà impressa nella storia, a monito delle future generazioni…
Nessuna libertà quindi, nessuna promessa mantenuta, ma solo morte, sin dal loro ingresso nel campo…
Già… venivano uccisi immediatamente, appena entrati in quelle stanze appositamente camuffate da docce, dalle quali uscivano quei gas del cosiddetto “Zilon B”, che altro non era che un agente fumigante a base di acido cianidrico!!!

Nulla potrà mai essere perdonato a quei criminali e a quanti ancora oggi inneggiano ad essi… che evidenzia come non bisogna mai abbassare la guardia, affinché situazioni come quelle accadute ed in parte ripetute in questi anni, non abbiano più a ripetersi!!!
Ma come vado ripetendo spesso, la natura dell’uomo e peggiore di quella animale, ma soprattutto a farmi più paura è quel sentimento di codardia ahimè sempre presente,  anche in quelle circostanze dove non vi è alcun rischio personale già… perché non va dimenticato come anche noi italiani in quel tragico momento storico abbiamo avuto le nostre colpe!!!
In tal senso vorrei riprendere una frase di Primo Levi: “Sarà bene ricordare a chi non sa, ed a chi preferisce dimenticare, che l’olocausto si è esteso anche all’Italia, benché la guerra volgesse ormai alla fine, e benché la massima parte del popolo italiano si sia mostrata immune al veleno razzista”.

Infatti, possiamo considerare l’Olocausto come il più terribile crimine che si sia mai commesso, nella storia e non mi riferisco al solo popolo ebraico, ma a tutta l’umanità!!!
Un fatto così orrendo e mostruoso, non dovrà più essere ripetuto da alcun essere umano!!!
D’altronde penso che ciascuno di noi porti ormai in se quel peccato grave, credo che faccia parte indelebile del nostro “dna”, sì… e verrà trasmesso ai posteri per l’eternità!!!
Ma oggi voglio aggrapparmi a quella speranza e desidero quindi immaginare come intorno a quel filo spinato vi possa essere quell’istante di libertà allora negata…