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Ecco perché Giletti è stato fermato!!!

“Preparavamo tre puntate sulla mafia, ci hanno fermati”!!! 

Ed allora… «Chiediamoci perché ci hanno chiuso. Stavamo preparando tre puntate importanti, delicatissime, deflagranti. Siamo stati fermati»!!! E giù coi temi che in redazione conoscono tutti: «la strage di via D’Amelio, Marcello dell’Utri, l’ex sottosegretario D’Alì».

Massimo Giletti si sfoga in una riunione di redazione coi suoi 35 giornalisti e collaboratori. 

Lo conferma la giornalista (sospesa) Sandra Amurri: «Mi chiedo: c’è davvero qualcuno disposto a credere che la ragione di una tale decisione della rete possa essere dipesa dal pagamento di Baiardo per le sue partecipazioni al programma? E non sia, invece, scaturita dalle inchieste in cantiere su altre verità nascoste sui cosiddetti “intoccabili?”».

Tra i motivi che hanno portato alla chiusura anticipata della trasmissione di La 7 non c’è sicuramente quello relativo al pagamento di Salvatore Baiardo, il gelataio di Omegna pregiudicato che coprì la latitanza dei fratelli Giuseppe e Filippo Graviano (in carcere), reato per il quale scontò ben 4 anni di carcere negli Anni Novanta. 

La procura di Firenze, che indaga sulla strage di via Georgofili pianificata dal boss Messina Denaro (la cui malattia e l’imminente arresto furono «profetizzati» da Baiardo a novembre in trasmissione) ha accertato che i gettoni di presenza furono due entrambi tracciabili perché effettuati con bonifici. 

Uno è di 10 mila euro, per la puntata del 5 novembre 2022, e uno di 5 mila per quella del 5 febbraio, tra l’altro il procuratore distrettuale antimafia di Firenze Luca Tescaroli sta indagando per capire che cosa si nasconde dietro le affermazioni di Baiardo. 

Su quanto ha detto in maniera chiara e celata ho già realizzato ben 5 post in questo mio blog e quindi preferisco soprassedere, ormai è talmente semplice comprendere quanto è accaduto che soltanto chi fa finta di non capire è perché ha paura che l’acqua “sporca” intorpidisca tutto il mare… 

Cosa è successo l’hanno capito anche i più stupidi di questo Paese, le connivenze, gli intrecci, i sabotaggi, gli incontri, le sparizioni di molti documenti, etc… hanno fatto parte di un piano premeditato che ha permesso a molti di quei boss latitanti di restare tali per anni e solo ora, qualcuno ha finalmente deciso di fare piazza pulita!!!   

Giletti è solo una pedina messa in gioco da chi vuole modificare questo stato di cose, egli non sa minimamente i reali  motivi che hanno spinto il Baiardo, ma anche altri, di cui finora poco si sa… a intraprendere questa strada che dovrebbe condurre a una verità scomoda, la stessa che nessuno vuole fare emergere e difatti, la stessa Procura che ha intervistato il giornalista, per ben due volte (il 19 dicembre e il 23 febbraio, come persona informata sui fatti e potenziale parte offesa) non avrà sicuramente potuto aggiungere nulla a quanto già detto…

Ho letto anzi che la Procura di Firenze non nasconde la preoccupazione per la sicurezza di Giletti a causa del suo impegno giornalistico contro la mafia, ma ritengo che ci sia poco da preoccuparsi sotto quella direzione, bensì potrebbero essere altri soggetti, quelli legati al mondo massonico e deviato a creare i presupposti affinché egli termini di portare avanti questo suo giornalismo certamente spettacolare, ma fortemente pericoloso!!!

Difatti le notizie che vengono ormai costantemente riportate dalle varie testate giornalistiche si stanno espandendo come l’acqua e come essa non si fermano più, cambia forma e scorre attorno a tutte le cose, trovando ogni giorno sentieri nuovi, a volte segreti, a cui nessun più aveva pensato, basta un piccolo pertugio o un piccolo buco in fondo ad una notizia che subito dopo ne arriva un’altra che può dilavare quelle complicità e favoreggiamenti che hanno consumato e distrutto le speranze di ciascuno di noi, e che ha fatto si che quanto di più orribile abbia potuto fino ad oggi sopravvivere!!!

Per par condicio, pubblico le dichiarazioni alle quali ha risposto alle frasi di cui sopra l’editore Urbano Cairo (patron di La7): «Giletti ha condotto in 6 anni 194 puntate di “Non è l’Arena” dove ha potuto trattare in totale libertà tutti gli argomenti che ha voluto inclusi quelli relativi alla mafia sulla quale ha fatto molte puntate, con tutti gli ospiti che ha voluto invitare. Gli auguro di trovare la stessa libertà incondizionata nella sua prossima esperienza televisiva o di altro genere».

Come ho riportato fino a pochi giorni fa nel mio post: in Italia si può parlare quanto si vuole di mafia, criminalità, droga, pizzo, prostituzione, arresti e anche di talune inchieste che hanno a che fare con corruzione e malaffare, l’importante però è non provare mai a salire di livello, ad esempio prendendo di mira la politica, quei suoi referenti, uomini delle Istituzioni o del governo, magistrati, militari, forze dell’ordine, etc…

Il mantenimento e la quiete nazionale, sommata ad una eventuale diffusione di notizie certamente pericolose, in quanto dalla loro eventuale elaborazione si potrebbero ricavate informazioni che pongono a rischio la tutela della sicurezza nazionale (in quanto coinvolgono taluni soggetti che appartenevano di fatto al gruppo di cui sopra o di cui ancora oggi fanno parte…) ecco, per evitare che queste particolari circostanze possano creare nei cittadini attività destabilizzanti (di qualsiasi natura…), si fa in modo che quando ciò possa accadere s’interviene immediatamente, silenziando quei cosiddetti provocatori, siano essi giornalisti, opinionisti, cronisti o anche semplici “blogger”, perché il sistema va in ogni momento protetto e quest’ultimi soggetti vanno “eliminati”, se non proprio fisicamente, sicuramente attraverso imposizioni e quindi per quei timori vanno mandati via, buttati fuori, allontanati e se possibile, anche licenziati!!!

Ahi…ahi… ahi: Giletti, ecco come si finisce quando si toccano argomenti di cui non si dovrebbe mai parlare!!!

Massimo, ma come hai potuto pensare che in questo paese ti avrebbero fatto svelare segreti che nessuno vuole che emergano???  

D’altronde, quando si tratta di far arrestare qualche mafioso oppure quando si vuole evidenziare l’ottimo lavoro delle nostre forze dell’ordine e di qualche magistrato, quando le circostanze fanno emergere gravi situazioni di corruzione o malaffare, ecco che va tutto bene e potremmo dire che vi è una certa celerità sia nelle inchieste che negli arresti…

Ma quando si prende di mira la politica, alcuni suoi personaggi influenti, quando ad esempio ad essere presi di mira sono taluni Tribunali, alcuni suoi uomini o donne magistrati, quando si scopre che quei suoi addetti sono corrotti, ecco che improvvisamente in questo Paese s’inizia ad insabbiare tutto e chi ha voluto portar avanti certe notizie viene distrutto!!!

Ecco quindi che anche a La7 non si fanno sconti… e dire che che lo stesso Massimo Giletti, durante quel suo programma “Non è l’Arena”, si è fortemente limitato nel far esporre ai suoi ospiti quanto fossero a conoscenza, eppure con tutto questo riserbo egli non è riuscito a fare in modo che il programma andasse avanti, già dalla mafia, dal boss Messina Denaro ora si stava salendo di livello su quelle complicità che gli avevano permesso di rimanere latitante per trent’anni… ed allora, viste le prove o quantomeno gli stratagemmi messi in campo in questi trent’anni per celare quanto era stato compiuto nel perdio stragista, grazie ad un sistema deviato, ecco… ora che stavano per emergere quegli inganni, incredibilmente si è deciso di stoppare quella voce e quindi  quel programma televisivo!!!         

Ecco con quale motivazione l’azienda ha scaricato il giornalista : “La7 ha deciso di sospendere la produzione del programma “Non è l’Arena” che da domenica prossima non sarà in onda. La7 ringrazia Massimo Giletti per il lavoro svolto in questi sei anni con passione e dedizione. Massimo Giletti – si specifica – rimane a disposizione dell’Azienda”

Ecco cosa accade a chi vuol essere ad esempio come il sottoscritto: ribelle!!!

La verità non la vuole sapere nessuno, in quanto la maggior parte delle persone è fortemente compromessa e quindi odia chi sanno non essere ricattabile, perché quei soggetti, a differenza loro, sono liberi, ma soprattutto possono fare ma soprattutto dire ciò che vogliono, perché nessuno mai potrebbe farli tacere, ancor meno comprarli!!!

Leggo ora la giornalista Gruber affermare dal suo programma: “Noi a La7 stiamo bene, facciamo ottimi ascolti che è sempre una garanzia di autonomia… e però per fare buoni ascolti bisogna essere anche molto liberi. E abbiamo un editore Cairo che ci dà una grande libertà, questo ricordiamolo sempre. Altrove, chissà. Chi ha orecchie per intendere, intenda…”.

Si nulla a che dire sul suo programma che trovo molto interessante, ma non mi sembra – ad esclusione delle interviste compiute al giornalista Marco Travaglio – che si sia mai entrato nello specifico di situazioni gravi che intaccavano uomini delle nostre Istituzioni o che avevano a che fare ad esempio con taluni gruppi imprenditoriali…

Già… cose da raccontare ve ne sarebbero tante, ricordo di palazzi svenduti, di una crisi finanziaria milionaria di un noto gruppo editoriale, di ricorsi finiti malamente, di indebitamenti e prepensionamenti, di azioni legali negli Usa e via discorrendo…

Ecco, di questo e di molto altro in quella sua trasmissione non ho mai sentito parlare, sicuramente sarà perché la brava giornalista non può certo conoscere tutti i fatti che vengono portati a conoscenza dell’opinione pubblica e qualcosa, nel preparare quella sua trasmissione, sarà certamente sfuggita, ma sicuramente ci sarà tempo per recuperare…  

Comunque alla fine ciò che resta è che la trasmissione di Giletti è stata chiusa, ma d’altronde vi sono altri sistemi per far emergere le notizie, in particolare taluni social, alcuni di essi per fortuna restano ancora “liberi” ed è possibile pubblicare su di essi le proprie notizie o i documenti di cui si è in possesso, che non si vorrebbero far circolare…

D’altronde pensare che la libertà di espressione in questo paese non venga censurata, sia nel “pubblico” a causa dell’ingerenza politica che in quella “privata”, manipolata costantemente dai suoi editori, è voler essere disonesti e chi dichiara il contrario si rende con le proprie affermazioni certamente ridicolo!!!

Maxi truffa del Bonus facciate!!!

Incredibile come la Guardia di Finanza di Treviso, attraverso controlli  sui conti correnti, quote societarie, beni e soprattutto crediti fiscali, si sia immediatamente attivata per giungere a provvedimenti di sequestro da capogiro…

Viceversa, in altre regioni, quanto sta accadendo non riesce a trovare celere soluzione, già… presso gli uffici istituzionali (un vero peccato che Giletti sia attualmente impegnato a galoppare l’audience su La7 in particolare nell’inchiesta su Matteo Messina  Denaro, poiché se dedicasse un po’ di quel tempo nella sua trasmissione per far emergere quanto già (ad egli) segnalato, ecco che forse improvvisamente si avrebbe su talune vicende incresciose, quel cambiamento di rotta auspicato…), ma forse la vera ragione è da attribuirsi alla distanza che separa il nostro Paese, già… tra nord e sud, non solo fisica, ma ahimè culturale!!!

Come riportavo, i finanzieri sono arrivati attraverso le investigazioni a scoprire come sul trevigiano vi fossero attività poco chiare, in particolare attraverso i controlli effettuati sui dati nella piattaforma dell’Agenzia delle Entrate sono emergevano i nomi e i collegamenti di quelle imprese iscritte al fine di ricevere i crediti fiscali del Bonus. 

Crediti che secondo le Gdf erano già stati monetizzati dopo la cessione alle Poste, ad altre imprese o istituti di credito o ancor più spostati all’estero, con il fine concreto che la circolazione indiscriminata di quei crediti d’imposta, si sia prestata a rischi concreti di frode e di riciclaggio!!!

Tra l’altro, quelle attività illecite hanno visto coinvolti non solo gli imprenditori, anche professionisti esterni e  uomini legati ad associazioni criminali… 

La Gdf trevigiana ha finora, hanno scoperto 230 milioni di crediti fittizi divisi tra vari Bonus, ed è già partita la caccia all’estero dei proventi, grazie anche agli accordi di collaborazione internazionale tra le forze di polizia. 

A questo punto ritengo che – per evitare a subire tutte queste ormai accertate frodi fiscali – sia fondamentale  comprendere chi ci sia dietro a questo sistema fraudolento e per mettere un freno a tutto ciò…

Consiglio quindi, appena si ha il dubbio di trovarsi (o di subire senza volerlo…) all’interno in un contesto analogo di meccanismo illegale, di procedere non solo attraverso le forze di polizia giudiziarie abilitate (che mi dispiace dirlo ma in talune circostanze, danno l’impressione come di restare imbambolati a guardare, già in attesa di non si sa che cosa, già,,, mi verrebbe da suggerire: chiedete sostegno personalmente al Dott. Francesco De Giacomo, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Treviso), ma di comunicare tempestivamente al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), i procedimenti di cui avete certezza di abuso, d’altronde quest’ultima svolge propriamente le funzioni di indirizzo e di regia della politica economica e finanziaria complessiva dello Stato ed titolata per  svolgere le funzioni e i compiti d controllo su tutti gli investimenti pubblici, quantomeno attraverso di essa, si potranno bloccare tutti quei pericolosi finanziamenti illeciti!!!.

In tal senso, mi permetto di  evidenziare i diversi canali di comunicazione utili per entrare in contatto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e ricevere da essi assistenza.

Ministero dell’Economia e delle Finanze, via XX Settembre, 97 – 00187.
Ufficio passi: dalle ore 7:00 alle ore 20:00
Telefono centralino: +39 06 476111 – dalle ore 9:00 alle ore 15:00

Baiardo: “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”!!! Terza parte.

Chi ha mandato Baiardo da Giletti per riportare quella “profezia”?

Su questo punto egli è stato chiaro, non sono stati i Graviano, d’altronde ditemi: se sono internati al 41bis come avrebbero potuto farlo??? Quindi è stato qualcun altro, forse chi ha preso (da tempo…) le redini  di cosa nostra, quello stesso soggetto che per agevolare la transizione a un carcere meno duro, ed avendo intuito che i tempi fossero finalmente quelli giusti, ha dato l’approvazione a riprendere i contatti politici lasciati da tempo sospesi, già… sin da quando venne a formarsi quel  cosiddetto “governo tecnico” del presidente Monti…

Ricordiamo tutti cosa è accaduto in questi lunghi anni: lo scioglimento anticipato delle Camere, il proseguo del governo di larghe intese, l’ascesa del M5stelle e dei suoi due governi e ancora, il Covid-19 ed infine… il governo Draghi.

Quindi, dopo oltre dieci anni di attesa e inazione forzata, ecco che finalmente sopraggiungono le nuove elezioni nazionali, ed allora, si può dare il via a quei contatti politici a suo tempo interrotti o quantomeno accantonati, causa le vicissitudini di cui sopra…

Ed allora “eccitati” dalla imprevista notizia della fine del governo Draghi, iniziano a riallacciarsi quei passati rapporti, in particolare viene riproposto quel sostegno elettorale con la promessa in cambio di ricevere da quei loro “alleati” politici (in un paio d’anni e nell’assoluto silenzio generale…) una norma che abolisse l’ergastolo ostativo.

Affinché questa richiesta venga accolta, “cosa nostra” promette a quei referenti politici (facenti parte della nuova coalizione di governo) due cose: la prima il sostegno attraverso i propri voti, la seconda, un particolare “regalino”, che di fatto è quanto poi hanno mantenuto!!!

Viene quindi spontaneo chiedersi: ma è stato realmente Matteo Messina Denaro a farsi arrestare, avendo dovuto subire la richiesta formale della “Commissione”, giunta ufficialmente attraverso quel loro “passepartout” chiamato Salvatore Baiardo??? Un messaggio, fatto pervenire ad egli, non con un pizzino, ma durante una nota trasmissione televisiva presentata da Massimo Giletti e quindi dobbiamo credere che quanto occorso successivamente in questi giorni, sia la diretta conseguenza di una promessa data ed ora mantenuta e cioè che quel boss “stragista”, è stato venduto??? 

Tra l’altro, vi sono alcune circostanze che mi fanno pensare che egli non fosse così pronto a volersi consegnare…

Per prima cosa non credo che egli (seppur parliamo di un soggetto non certo da prendere quale esempio sotto il profilo morale…) fosse così egoista, dal non avvisare quantomeno chi lo avevano in tutti questi anni “coperto”, concedendo a quest’ultimi, la possibilità di allontanarsi celermente (insieme ai propri familiari) dal nostro paese…  

Inoltre, quella enigmatica scatola di “Viagra” trovata nel covo, comunemente utilizzati in presenza di una disfunzione erettile e quindi quella sua presenza ed il suo presunto uso, manifesta di fatto all’opinione pubblica quello sgradevole concetto di “impotenza”!!! 

Ora dico… egli – se fosse stato a conoscenza dell’arresto – quella scatola l’avrebbe fatta sparire e forse anche tante altre cose presenti in quel covo oppure – come penso – qualcun altro ha posto appositamente lì quel prodotto per farci intendere che nulla era concordato e che quindi egli fosse discorde a consegnarsi agli organi di polizia…

Peraltro, vorrei aggiungere, un soggetto che non ha mai trascorso un giorno in carcere e che ha fatto di tutto per restare libero, ora improvvisamente – solo perché malato – ha deciso di farsi catturare, ma poi ditemi, per farsi curare in una cella di un carcere, ma quelle stesse cure, anzi sicuramente di migliori le avrebbe ricevute standosene tranquillamente libero… 

E quindi, man mano che giungono nuove informazioni, mi convinco sempre più che Matteo Messina Denaro, a  tutto pensava tranne che a farsi catturare!!!
Fine Terza parte 

4) A tutto c’è una spiegazione… 

Massimo Giletti: chi sa non parla, perché gli ha fatto comodo così!!!

Caro Massimo, sai bene quanto ammiro il tuo lavoro, ma l’inchiesta sulla mafia girata in Sicilia e trasmessa ieri sera su La7 intitolata “Abbattiamoli“- con la testimonianza di Calogero Pulici, stretto collaboratore del Procuratore Aggiunto, Teresa Principato, nelle indagini su Matteo Messina Denaro – credimi non ha nulla di scandaloso sotto il piano dello scoop, perché ripete le stesse circostanze ambigue che abbiamo già visto durante l’arresto di Totò Riina, di quel suo appartamento lasciato lì senza alcun controllo, chissà forse affinché lo stesso venisse vandalizzato e quella sua cassaforte defraudata di chissà quale documenti compromettenti…

D’altronde basti vedere la comunicazione nel mese di Agosto trasmessa al Capitano “Ultimo” (Sergio De Caprio – divenuto successivamente Colonnello) al quale, proprio il Comando generale dei Carabinieri lo informava d’averlo ridimensionato dalla guida operativa dei suoi duecento uomini del Noe…

Per chi non lo sapesse, sono uomini addestrati a perseguire reati ambientali, ma soprattutto individui capaci di scovare quelle attività di malaffare e di corruzione, preparati nel saper riconoscere quei reati legati alla circolazione di denaro per il pagamento di tangenti, concussioni, traffico, ecc…

Ed ora, nel vedere quella tua intervista: https://www.la7.it/nonelarena/video/abbattiamoli-giletti-intervista-calogero-pulici-sul-mistero-della-mancata-cattura-di-messina-denaro-11-06-2021-386459 ho ricordato un mio post, scritto nel 2015, in cui raccontavo una vicenda quasi analoga a quella accaduta al finanziere ed ora da te intervistato: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2015/08/non-piu-ultimo-ma-primo-tra-i-primi.html  

Ma d’altronde non è ne la prima e neppure l’ultima novità!!! 

Abbiamo visto quanto accaduto nella trattativa tra “Stato e mafia” e cosa è successo successivamente a Massimo Ciancimino – figlio del politico democristiano Vito Ciancimino, ex Sindaco di Palermo legato alla cosca mafiosa di Salvatore Riina – che dopo essersi proposto a testimone di giustizia in vari processi di mafia (facendo emergere tra l’altro quel noto “papello”) è stato a sua volta (incredibilmente) indagato per calunnia, concorso in associazione mafiosa e quindi condannato in via definitiva per reati vari… 

Non parliamo poi dei depistaggi compiuti durante le stragi dei due giudici Falcone e Borsellino, una vergogna e nessun colpevole… 

Credo che in questo nostro Paese sia impossibile far emergere la verità, perché sono in molti a ritenerla scomoda ma non solo… rischiosa, già perché farebbe saltare molte teste, di cui alcune attualmente sedute in quelle comode poltrone istituzionali!!!

Caro Giletti, provare a ribaltare la storia è quasi impossibile, sì è vero, ci si può provare e tu insieme a molti di noi ci stai provando, ma non sempre si riesce a far cadere quel muro di omertà e complicità, in particolare quando si tratta di provare a far emergere nomi o circostanze ben riportati in quei fogli da tempo ingialliti, furtivamente portati via da quella cassaforte…

Sono certo che chi è entrato in possesso di quei documenti si è potuto permettere in questi anni di manovrare, corrompere, inquinare e soprattutto ribaltare gli uomini e le donne di questa nazione, affinché nuovi equilibri politici, economici e finanziari, potessero proseguire quegli intrecci programmati, a cui sono certamente state fatte seguire, le necessarie posizioni istituzionali e ahimè anche mafiose, affinché il paese potesse giungere dov’è!!! 

Non è l’Arena: fatture pagate più volte dalla Sanità calabrese, falsi in bilanci e quel galantuomo di Consolato Campolo morto per cause sconosciute!!!

Ieri sera come molti miei connazionali, ascoltavo la trasmissione presentata da Massimo Giletti sulla sanità calabrese e sulle vicende portate alla luce da parte degli ex commissari…

Milioni di euro per avere una condizione totalmente carente… sia in strutture che attrezzature, ma anche il personale e sotto dimensionato, in particolare quello specializzato per combattere l’attuale emergenza sanitaria…  

Dall’inchiesta realizzata lo scorso anno dal giornalista Gaetano Pecoraro, il problema anrebbe ricercato nella totale mancanza di un bilancio dell’azienda sanitaria!!!

Sì… avete capito bene… sembra che dal 2013 gli ospedali dell’ASP di Reggio Calabria non avrebbero realizzato alcun tipo di contabilità… e quindi in assenza di controlli amministrativi – verrebbe da chiedersi cosa fanno tutti quei dipendenti all’interno contabili – molti fornitori privati hanno intascato più volte la stessa fattura… non una… ma bensì due, tre ed anche quattro volte!!!

Una follia completa e nessuno che indaga e arresta… nel frattempo i nostri soldi pubblici vengono ogni giorno da anni defraudati!!!

Altresì non parliamo di gare d’appalto per le forniture ospedaliere o per le manutenzioni… queste sono di fatto bloccate da anni… contrariamente a quanto prevedono le normative attuali in particolare quelle previste dall’anticorruzione!!! 

Un soggetto aveva provato a cambiare questo stato di cose… ma purtroppo è misteriosamente deceduto!!! 

Già… Consolato Campolo era riuscito a ricostruire quei flussi di denaro pubblico, affinché il tutto venisse portato a conoscenza della Procura Nazionale… 

Che dire… morì in maniera sospetta prima di riuscire a portare a termine il proprio compito!!!

Ovviamente nessuno lo ha ancora sostituito in quel suo ruolo; certo sapendo quale fine egli abbia fatto, non credo che saranno in molti a fare la fila!!!

D’altronde, sono certo che saranno pochi coloro che si faranno avanti… la maggior parte di essi preferirà evitare contrasti personali per non subire minacce o intimidazioni da parte della criminalità organizzata che ormai ha preso il controllo sulla sanità calabrese!!!

Certo, come sempre avviene nel nostro paese, soltanto dopo che Consolato Campolo è deceduto si è intervenuti e l’ASP di Reggio Calabria fu sciolta per infiltrazioni mafiose!!!

Si ripete quanto a suo tempo accaduto nel 2010, quando cioè la sanità calabrese venne commissariata in seguito all’emergere di bilanci truccati e infiltrazioni mafiose da parte dell’ndrangheta…

Certo… ora per contrastare quel sistema infetto, si cerca d’imporre la forza ponendo la regione come “rossa” se pur il numero di contagi sia particolarmente ridotto!!!

Per ultimo abbiamo visto lo scandalo che ha costretto il commissario Saverio Cotticelli a rassegnare le dimissioni dopo aver ammesso in un’intervista di non sapere nulla del piano di riorganizzazione della terapia intensiva, anzi, di essere convinto che quella mansione spettasse al presidente della Giunta regionale…

Siamo alla frutta… e al nostro Stato, non sono bastati dieci anni di commissariamento per eliminare da quella già di suo cattiva gestione, anche la criminalità organizzata… 

Una cosa è certa… l’infezione in quella sanità è ovunque e poco o nulla centra con l’infezione da coronavirus, anzi, potremmo dire che in questo caso vi è un fattore ancor più grave, quello di non aver alcuna possibilità di cura, in quanto nessuno vaccino potrà eliminare quel livello di corruzione e dissolutezza che ormai ha di fatto avvelenato, gran parte di quegli uffici pubblici!!!

Non aver incaricato immediatamente a capo del "DAP" l’ex Pm Nino Di Matteo (ma essersi fermati soltanto ad una semplice proposta), è una vergogna!!!

Altro che legalità…
Ma veramente dobbiamo pensare che sono bastate delle semplici pressioni di quegli affiliati alle organizzazioni mafiose per frenare un ministro di Giustizia!!!

Ed allora viene spontaneo chiedersi, a quale accordo si è dovuti sottostare???
Già… quale nuovo “papello” è stato firmato questa volta, forse che se quei delinquenti si fossero comportati bene durante questi anni di governo, avrebbero usufruito di permessi o come di fatto accaduto, sarebbero potuti uscire appena possibile, anche taluni noti criminali detenuti con il 41-bis???
Certamente è una vergogna quanto accaduto, soprattutto pensando a quale imbarazzante circostanza sia stato coinvolto un emblema del nostro paese, un uomo che ha messo a rischio la propria vita per combattere la mafia e quindi una persona che avrebbe meritato ben altra considerazione… 
Ecco perché  il guardasigilli ha richiesto le dimissioni immediate del Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede!!!
Io stesso l’altra sera mi trovavo dinnanzi alla Tv per seguire la trasmissione di Giletti, dove tra l’altro era stato invitato il Comandante “Ultimo” ed ecco che all’improvviso è giunta a telefonata dell’attuale consigliere del Csm, Dott. Di Matteo, che ha voluto precisare – con modi impareggiabili e con la massima educazione – di come il Ministro lo avesse contattato per offrirgli un incarico e cioè di scegliere se diventare direttore del Dipartimento degli affari penali oppure Capo del Dap…
L’allora Procuratore Di Matteo, pur avendo in quella telefonata richiesto al Ministro 48 ore per pensarci, dopo neppure un giorno, a richiesto un appuntamento, confermando al ministro di scegliere di fare il capo del Dap per ragioni inerenti con il proseguo delle attività d’indagine portate avanti negli anni contro le organizzazioni mafiose… 
A quel punto il ministro però confermava che quell’incarico sarebbe andato ad un altro collega, ma che avrebbe potuto diventare direttore del Dipartimento degli affari penali, incarico che il magistrato ha rifiutato… 
Certo ora la feroce polemica sta scatenando le ire anche di chi non vede l’ex Pm Nino Di Matteo di buon grado…
Ho appena letto un articolo su “ilriformista” che attacca il magistrato: “Di Matteo è il pm di Palermo che credette a Scarantino e mandò a puttane l’inchiesta sull’omicidio di Paolo Borsellino, quello che ha costruito il grande processo sulla trattativa Stato-mafia che poi è stata demolita in moltissimi altri processi. E’ quello che andò alla procura nazionale anti-mafia ma che dopo qualche mese fu mandato via dal procuratore poiché “parlava troppo” rilasciando troppe interviste”!!!
Ora per chi come il sottoscritto che in piena diretta ha potuto ascoltare quelle parole, con Giletti che provava in tutti i modi ad uscire da quel primo piano (chissà forse debbo credere per suggerire a qualche suo collaboratore di contattare immediatamente il ministro per un confronto in diretta Tv, circostanza quest’ultima che poi è realmente accaduta…) e difatti, appena riapparso sullo schermo, sollecitava gli altri suoi ospiti su quelle rivelazioni e sulla forte preoccupazione di quei boss (alla prospettiva che potesse diventare il Di Matteo a capo del Dap) e quindi continuava con l’intervento del ministro che presentava una ricostruzione molto “generica” e poco specifica che coinvolgeva il “popolo italiano“, ma che lasciava il sottoscritto ancora più frastornato, tanto da essersi convinto che qualcuno si si fosse lasciato “condizionare” dalle parole pronunciate in carcere da un qualche boss mafioso…
Già – debbo confidarvi – il dover vedere il Capitano “ultimo” celato da una protezione che gli occultava metà del viso…  mi irritava parecchio… d’altronde il sottoscritto pensa che un’uomo coraggioso come d’altronde egli è stato, non debba nascondere il proprio volto, perché sono altri che debbono coprirselo per quei loro comportamenti indegni: egli è un eroe ed è giusto che come tutti gli eroi vengano presi a modello, in particolare dai bambini di questo paese che debbono sapere a chi dire grazie e chissà forse un giorno ispirarsi…   
Questo camuffarsi… da quasi l’impressione che si possa avere ancora oggi paura di quella organizzazione criminale – che non rappresenta certamente il suo caso – come peraltro quello del Pm Di Matteo, perché siamo tutti a conoscenza di come essi abbiano agito sempre a viso aperto nella lotta alla mafie, come d’altronde testimoniato dalle loro vite…
Certo qualcosa di grave è accaduto… nessuno noi avrebbe mai pensato che quest paese sarebbe giunto a scarcerare dei boss… non uno, non due, non tre… ma ad oggi sono ben 376 tutti trasferiti ai domiciliari, per ragioni di salute…
Non entro nel merito delle dimissioni richieste dai molti politici in particolare da quelli dell’opposizione, non m’interessa d’altra parte si sa… rappresentano inutili chiacchiere portate avanti in questo paese per far comprendere che essi sono presenti…
Diversamente… interessa che si prendano immediatamente provvedimenti, riportando nuovamente all’interno di quelle strutture penitenzierie tutti coloro che debbono ancora scontare la loro pena, con l’auspicio ovviamente di curarli nei migliori dei modi…
Sicuramente non si può pensare di continuare per come finora si è fatto, altrimenti il messaggio che passa è quello che ciascuno di può fare qualunque cosa contro questo Stato, perché d’altro canto sarà esso stesso col passar del tempo e attraverso i suoi uomini, a mitigare l’eventuale condanna ricevuta…
Già… basterà attendere anche un semplice virus influenzare per sperare di poter uscire da quel penitenziario ed festeggiare così la ritrovata libertà…

Non è l’Arena: Fabrizio Corona, non tutti gli uomini sono uguali dinnanzi alla legge!!!

L’altra sera assistevo alla trasmissione presentata da Massimo Giletti… “Non è L’Arena“, che ha dimostrato essere stata dalle 23.21 quella con il più alto grado di preferenza, facendo schizzare l’audience di La7 in alto tra i programmi più seguiti!!!
Avrei voluto scrivere su quanto accaduto ieri sera, sul racconto, sulle sensazioni trasmesse, sullo scontro con il giornalista Mughini, ma quanto accaduto ieri sera, rappresenta perfettamente quanto il sottoscritto aveva evidenziato in questo blog, quattro anni fa…
Ed allora, vorrei riproporre quel post, per far comprendere come non sempre “gli uomini sono uguali dinnanzi alla legge”!!!
Esprimere il concetto di “due pesi due misure” è proprio l’esempio calzante di come la ns. giustizia valuti in modo diverso, persone e/o situazioni nei confronti delle quali occorrerebbe attribuire lo stesso peso e soprattutto lo stesso metro di misura, ovvero di giudizio…

Ciò purtroppo non è quanto avvenuto per Fabrizio Corona, dove i reati contestati (sicuramente la maggior parte dei quali legittimi e per i quali ha scontato la pena…) sono stati a mio modo di vedere, giudicati in maniera troppo severa, paragonati ad altri ben più gravi, commessi abitualmente da alcuni soggetti successivamente incriminati per omicidi, sequestri, associazioni mafiosa, a delinquere, corruzione, ecc…
Assistiamo difatti ogni giorno a come criminali, assassini, politici, godano di benefici (domiciliari o libertà vigilata con l’uso di braccialetti elettronici) per poi scoprire successivamente che appena liberi, hanno continuato a commettere reati, con le stesse modalità per le quali, erano stati già condannati!!

Sembra che l’aumento delle condanne nei confronti di Fabrizio Corona siano dovute alla “pericolosità sociale” del soggetto, ma vorrei comprendere di quale grave pericolosità sociale si parla…
Neanche fosse un capo della mafia… ma ditemi, chi sarà mai questo individuo???
Un pericoloso narcotrafficante che gode di appoggi dei cartelli colombiani, uno a cui è stata data la possibilità di controllare i trasporti del narcotraffico che viaggiano  dalla Colombia verso il ns. paese…???
Nel dettaglio, si è parlato di frequentazioni criminali (l‘ultima sentenza si è espressa pronunciando che il fatto non sussiste…) o di atteggiamenti fastidiosamente inclini alla violazione di ogni regola civile di convivenza, a cui andrebbero sommate le cospicui precedenti penali…
Ma scusate… abbiamo scoperto nel corso di questi anni come, alcuni nostri giocatori di calcio, abbiano avuto frequentazioni pericolose o anche di politici, banchieri, imprenditori, presidenti, ecc…  che in questi anni sono stati incriminati per le loro frequentazioni, che hanno evidenziato una vera e propria affiliazione con alcune associazioni mafiose…
Ed ancora, come dimenticare quelle inchieste su festini e “bunga bunga”, a base di escort, transessuali, cocaina (con relativo pagamento a nero di quelle prestazioni, ovviamente denaro certamente di provenienza illecita…), notizie che appena hanno cominciato a circolare, visti i soggetti coinvolti, sono state immediatamente rimosse o insabbiate…
D’altronde mi è sempre sorto il dubbio che alcune di quelle condanne (ripeto molte delle quali certamente giuste…. ) nei confronti di Fabrizio, siano state dovute principalmente per aver preso di mira alcuni personaggi “intoccabili“!!!
Chissà, forse certe documentazioni video/fotografiche, non dovevano essere portate a conoscenza di tutti… già, chiunque altro al suo posto, le avrebbe barattate con dei favori personali…
Certo, la magistratura ha contestato che quei documenti sono serviti per estorcere – da quegli ignari protagonisti coinvolti in “imbarazzanti” vicende personali – somme di denaro…
Ma non si tiene conto del fatto che egli avrebbe potuto ugualmente riceverli, se pur in misura inferiore, se fossero state vendute ai media, che si sa… sono sempre in cerca di scandali…
Quanto poi quelle testate avrebbero pubblicato le notizie è da dimostrare!!! Sì, non dobbiamo mai dimenticare che in Italia le testate giornalistiche sono nelle mani di esigui editori, che in queste circostanze dimostrano solitamente di proteggere quei loro amici… 
Ora per lui, questo è un momento particolare, in quanto deve riuscire a vivere questi giorni come un momento di riflessione, con la convinzione che all’esterno c’è ancora tanto da fare…
Sono emozioni importanti da cogliere, persone con cui condividere la propria vita ed altre certamente dimostratesi false, che vanno buttate nel cassonetto dell’indifferenziata… 
Potrà confortarsi con le persone che gli hanno voluto bene, ad iniziare dai propri familiari e giungendo a tutti gli amici che in questo periodo gli sono stati vicino… 
C’è un tempo per ogni cosa… ed ora forse è il tempo di riporre le armi.
Si dice che amore e odio, costituiscano da sempre gli estremi della esistenza di un uomo e che proprio attraverso le avversità e le contraddizioni della vita, si possa giungere ad avere un momento positivo, che incoraggia verso quella definitiva pace interiore… 
Concludo quindi caro Fabrizio con una frase di William Shakespeare che molto si attiene con le vicende raccontate ieri sera e che evidenziano quanto accaduto in quest’ultimo anno: La legge non può rendere giustizia… quando colui che detiene il potere (esecutivo) tiene in mano anche la legge!!!