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Volto gli occhi per non vedere più nulla fermarsi nella sua apparenza…

E l’aria è nuova!!!
E tutto, attimo per attimo, è com’è, che s’avviva per apparire… 
Già, volto subito gli occhi per non vedere più nulla fermarsi nella sua apparenza e morire… 
Solo così soltanto posso vivere ormai…
Rinascere attimo per attimo e impedire che il pensiero si metta in me di nuovo a lavorare, e dentro mi rifaccia il vuoto delle vane costruzioni…
Ma la città è lontana… 
Me ne giunge a volte nella calma del vespro il suono delle campane, ma ora quelle campane le odo non più dentro di me, ma fuori, suonano… si suonano per se, fremono di gioia nella loro cavità ronzante in un cielo azzurro pieno di sole, pesanti e così alte su quei campanili aerei…
Pensare alla morte, pregare… 
C’è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane… 
Io non l’ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo… e rinasco nuovo e senza ricordi: vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori…
Viviamo oggi una realtà in perpetuo mutamento…
Nulla può essere fissato da schemi precisi e preordinati, onnicomprensivi del tutto…
Ogni immagine globale che pretenda di sistemarla, non è altro che una proiezione soggettiva di ciò che non esiste… 
Osservate… la realtà non è più chiara, anzi è divenuta multiforme, versatile, non esiste più alcuna prospettiva privilegiata da cui osservarla, mentre al contrario, le prospettive possibili sono divenute infinite e tutte assimilabili…
D’altronde in un mondo divenuto relativo, non vi è più una verità oggettiva che possa andare bene per tutte le condizioni… poiché ciascuno orienta la verità in modo soggettivo, a seconda delle circostanze o di come si dispongono le circostanze o gli individui…
Ne deriva quindi un’inevitabile incomunicabilità fra gli uomini: essi non possono intendersi, perché ciascuno fa riferimento ad una realtà che va bene per lui e poco interessa se la questa possa andare bene anche per per gli altri, si vive in un mondo certamente soggettivo, che gli altri non comprendono ed è il motivo per cui, la maggior parte delle volte lo evitano…
La realtà dimostra quindi di non essere più organica, ma si va sfaldando in una varietà di frammenti che non hanno più alcun senso complessivo.
C’è sfiducia in ciò che è reale, mentre ciò che è relativo diventa l’univo vero valore di collegamento al soggettivismo assoluto, vissuto in questa nuova realtà, mediante i nuovi strumenti della razionalità…

Tutto ciò che vediamo, tutto ciò che siamo, tutto ciò che ci circonda… non esiste, ma rappresenta semplicemente una momento isolato di un qualche esperienza indefinita…
Non resta quindi che prenderne atto, accettare la totale incoerenza dell’uomo e convivere con la mancanza di quel senso del reale.
L’Io ha perso ormai ogni sua consistenza e pian piano inizia a frantumarsi, fino ad annullarsi totalmente in una serie di piccoli frammenti, dove ciascuno di essi, resta slegato dal resto…
La crisi dell’individuo evidenzia che egli ha raggiunto il suo apice negativo e come un’automa viene inghiottito da questo sistema che lo vuole sempre più incerto e superficiale…
Ecco il motivo per cui la maggior parte utilizza una maschera, in particolare se questa rappresenta un altro soggetto, già… anche di qualcuno che forse si conosce davvero: Servirà a darsi una aria diversa, chissà forse potrei dire… una parvenza di ciò che non si è, ma che si vorrebbe essere!!!
D’altronde diceva William Shakespeare: Nascondi ciò che sono e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni. 

Il Cavaliere è uscito allo scoperto… è mostra la sua vera natura!!!

Berlusconi… ha buttato giù la maschera: “Per quanto ci riguarda noi rimaniamo coerenti e fedeli al voto del popolo di centro-destra e saremo, perciò molto rigorosi nell’opporci a tutto quello che giudicheremo non positivo per l’Italia e per gli italiani. 
Per questo noi non possiamo che votare ‘no’ alla fiducia a questo Governo”. 
Ed ancora: “Ci opporremo al pauperismo, al giustizialismo, ad ogni atto che metta in pericolo i conti pubblici, il ruolo internazionale del nostro Paese, il lavoro e il risparmio degli italiani, la nostra libertà”.
Speriamo che giunga presto la sentenza definitiva da parte del Tribunale di Strasburgo… così finalmente non lo sentiremo più parlare!!!
Anche perché di quello che ha da dirmi, quell’ex premier incandidabile, io… – mi permetto di rispondere, utilizzando la sua stessa frase quella che ha utilizzato per dare seguito alle domande dei giornalisti (lasciando la sede all’Ance a Roma): “Me ne frego“!!!
Si per quanto mi riguarda… d’altronde insieme al sottoscritto c’è l’80,34 % degli italiani (dal momento che se la matematica non è un opinione, il suo partito Forza Italia ha preso 14,01 % dei voti che sommati insieme al partito FdI 4.35% e NCI-UDC 1.30% non superano il 20% dei consensi… precisamente il 19.66%!!!)…
Mentre quelli dei cosiddetti populisti ed ex alleati sommano rispettivamente il 32.68% M5Stelle e 17,37% la Lega, a cui vanno sommati ovviamente i voti, di quei partiti da sempre a lei contrari, mi riferisco a quel centrosinistra costituito da Pd, Leu…ed altri, che sommano ben il 22,85%, a cui tra l’altro vanno sommati, quella fetta importante d’astenuti… che certamente non vuole vederla neppure nel libro di storia…
Quindi Lei ed i suoi intimi collaboratori, potete dire e fare, quanto più volete… ed anche se dovesse giungere una sentenza per Lei positiva da parte della Cedu (Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali), sappia, che non le servirà a un cazz… perché ormai lei… è il passato di questo paese e non conta più nulla!!! 
Cosa aggiungere, spero che per questi ultimi suoi anni… se ne faccia una ragione!!!  

In Sicilia…??? No… nemmeno uno su mille ce la fa!!!

A differenza di altri paesi dove la presenza dello Stato è certamente più solida… da noi, quando si tratta di far applicare quella propria autorità, mi riferisco a procedimenti della semplice quotidianità, ecco, c’è qualcosa che sfugge e si sente quella mancata rappresentanza…
Non parlo dei momenti di crisi o i periodi di “défaillance”, come ad esempio quando si è trovato a difendersi da quelle stragi, messe in atto dall’associazione criminale “Riina & Co“; No… in quei precisi momenti lo Stato si rinsalda e compatta tutte le proprie istituzioni e quei suoi uomini…
Da noi questa sensazione è più forte rispetto ad altre realtà del Paese, il nostro come si sa, è un territorio dove lo Stato viene visto in maniera distaccata, si pensa ad esso come a qualcosa che sta lontano, a Roma e non qui da noi… 
Chissà forse la colpa va data agli anni passati, a quando lo Stato dimostrava la propria strafottenza, senza riuscire mai in maniera energica, ad imporre quella sua presenza… 
Quindi con uno Stato assente… è naturale che cosa nostra abbia preso il sopravvento… 
D’altronde se la forza dello Stato è data dalla legge, ma quando la giustizia evidenzia tutte le proprie lacune, attraverso continui processi con ribaltamento delle sentenze e con giudizi sempre più incerti, ecco che quei principi sono diventati agli occhi dei siciliani, sempre più imbarazzanti…  
Pian piano i suoi cittadini si sono sentiti tradire, hanno iniziato a non fidarsi più dello Stato, sono diventati ancor più omertosi, ed è proprio a causa di quella fragilità e soprattutto è a causa di quelle ambigue conclusioni giudiziarie, di quei procedimenti che hanno permesso a parecchi indagati di restare impuniti…
Ed allora, ecco che è scattato in molti di quei cittadini il pensiero di doversi adeguare a quel sistema, è nato il desiderio di lasciarsi corrompere, hanno consentito a quella associazione mafiosa di partecipare alle varie collusioni, intervenendo nelle intimidazioni e influenzando i giudizi su taluni uomini dedicati alla politica…
La loro è di fatto una vera e propria partecipazione attiva… certamente negativa, che porterà con il tempo, alla devastazione di questa terra… 
Un fiume di denaro pubblico che è stato dilapidato e che continua a finire nelle tasche di quella associazione mafiosa!!!
La stessa che poi provvederà a far defluire nelle tasche dei propri amici “associati”, nelle casse di quelle imprese “affiliate”, nelle mani di quei dirigenti delle PA ed una parte di quel denaro servirà a sovvenzionerà i propri politici corrotti!!! 
Ed è per questi motivi che nessuno da solo potrà vincere su questa terra, non ci sono riusciti uomini grandi come Falcone e Borsellino o tutti coloro che con la propria vita li hanno preceduti, perché erano soltanto uno… ed è vero quanto riporta il testo di quella canzone… “ma quanto è dura la salita, in gioco c’è la vita“!!!
Sì… nulla dopo le stragi sarebbe stato più come prima, questo almeno era quanto tutti gridavano, quando le coscienze erano alte…
Ma il tempo si sa, è bastardo!!!
Cancella la memoria e così quel rinnovamento culturale e morale tanto decantato è completamente fallito!!!
Ci si è venduti… per poco, direi per nulla, per quel concetto pittoresco di “democrazia”, sapendo quanto di quest’ultima si sia più interessati a fattori prevalenti, come la spartizione e il potere!!!
Per far ciò, molti siciliani illustri, hanno cercato sin da subito di trovare quel necessario sostegno… ricambiandolo con vincoli e legami personali (talvolta pericolosi…), ma che hanno permesso a quei soggetti di potersi rafforzare e aumentare a dismisura quella propria influenza…
Si sono circondati di un gran numero di persone importanti, di amici e conoscenti ricercati tra gli uomini che contano, da quelli di governo a quelli istituzionali, dai politici ai burocrati, dal clero ai dirigenti, dagli imprenditori agli editori, tutti uomini influenti, necessari per raggiungere quel proprio scopo… 
Ciò che importa ad essi realmente si chiama popolarità, ed ecco perché ciascuno di essi, punta ad ottenerla…
E’ lo stesso motivo perché oggi vediamo quei loro visi sui cartelloni stradali… già, ciò che cercano di ottenere, si chiama con un nome… potere!!! 
Tutto il resto non conta… l’intelligenza, il talento, la propria genialità, non conta nulla, se essa non si adegua alle componenti di quel potere… 
Ecco perché in Sicilia siamo come in quella canzone: “devi contare solo su di te, uno su mille ce la fa…??? ma quanto è dura la salita, in gioco c’è la vita. Il passato non potrà tornare uguale mai, forse meglio perché no, tu che ne sai, non hai mai creduto in me, ma dovrai cambiare idea. La vita è come la marea ti porta in secca o in alto mare… Se ti diranno: sei finito…non ci credere, finché non suona la campana… vai!!!“.

Catania: Siamo nelle mani di nessuno!!!

Questa sera vorrei dedicarVi un libro…
Un libro per le tante vittime che attendono giustizia da questo paese e che proprio a Catania trovano, nei cosiddetti tutori della legge o in quanti di fatto la rappresentano con quelle toghe… l’assoluta indifferenza!!!
Non ho paura di dire quanto dico… e non mi nascondo nel farlo, perché non vi è una sola persona, tra quelle che dicono di voler perseguire la giustizia, che può paragonare se stesso – nelle assiduità di ogni suo gesto e/o nei comportamenti personale – ai fatti e alle circostanze quotidiane che, con tanta tenacità e determinazione, va compiendo il sottoscritto… 
Perché c’è una profonda differenza da chi è tenuto a fare il proprio dovere in quanto, egli stesso, la sua figura, il proprio incarico, rappresenta in se… l’istituzione, e chi di contro, a differenza di egli, non riceve alcun compenso, ne morale e neppure economico, ma soprattutto, non riceve quei meriti o quelle coccarde che altri, senza alcuna propria virtù, propagandano e ostentate, svolgendo quanto sentono in prima linea, esclusivamente quale loro dovere!!!
Ma a cosa serve fare il proprio dovere….
Già a cosa serve contrastare ogni giorno tutta questa illegalità… questo marciume che ci sta seppellendo vivi, queste connivenze clientelari che fanno sì che coloro che rubano e delinquono alla fine vincono e gli altri, già tutti gli altri, sono da soli a combattere in silenzio le battaglie che questo “sistema” non vuole fare o quantomeno si astiene dal compiere…
E’ bellissima vedere a Catania questa “Giustizia negata”!!!
O meglio… non è proprio così, qualcuno la giustizia (o meglio l’ingiustizia) abbiamo visto in questi inizi di settimana è riuscita ad ottenerla, basti vedere ad esempio in quali modi si ottengono i processi segretati… credo proprio che deve averla scritta qui la canzone Vasco Rossi… sì, mentre si trovava a Catania, forse proprio in quel Hotel prospiciente la Piazza Giovanni Verga ed il suo panorama di fronte, come faceva…??? “Va bene, va bene, va bene… va bene così”, d’altronde a chi può interessare… a nessuno, perché così che deve andare!!!
L’importante è ricordarsi di avere sempre gli avvocati “buoni” messi a disposizione (تلك التي تبيع للمال حتى أمهاتهم)!!!
Ma non importa, anche se il sistema non funziona e come si ripete a Catania… “ie tuttu pessu“, al sottoscritto non gliene fotte un cazzo, io… continuo lo stesso!!! 
Stamani ad esempio ero a Messina, precisamente in un “Ufficio” presso il Tribunale… e non importa se ciò che faccio, non verrà portato avanti… o chissà, forse finirà insabbiato in qualche cassetto sperduto probabilmente in un piano interrato, ma, non ha alcuna importanza cosa accadrà, perché l’importante è non essersi fatto sottomettere da questo sistema irriconoscente, che prova a tutti i costi di limitare l’operato di ciascuno di noi e soprattutto tenta di modificare la personalità del sottoscritto… 
Ma io per fortuna (o chissà per sfortuna…) sono dissimile a molti miei conterranei omertosi… anzi mi vedo come quell’amico di Palermo, sì… quell’uomo che non si è voluto piegare alcuni anni fa a quel sistema corruttivo e criminale presente nella sua città…
Avverto ogni giorno quel suo modo di vivere, credo ormai che mi appartenga, ed è il motivo per cui mi sento di dover continuare, chissà… forse perché anch’io sono come Lui… nato LIBERO!!!    

A trovarlo uno soltanto che per corruzione… sia finito in galera!!!


In tutti questi anni siamo stati bombardati da messaggi nei quali si parlava di lotta alla corruzione, di mafia capitale, di tangentopoli, di mani pulite, di giustizia amministrativa, di antimafia, sequestri e confische, ecc…

Quante belle parole con cui sciacquarsi la bocca, a cominciare da quei nostri politici posti in prima fila e a seguirli tutta una serie di addetti ai lavori, che dietro a improvvisate conferenze, ci hanno portano a conoscenza sulla conclusione di quelle inchieste o su quella serie di arresti eccellenti…  
E noi tutti pronti lì ad ascoltare, a leggere quelle notizie, a carpire e immaginare nuovi scenari, a individuare quei legami di interconnessioni politico/mafiose/imprenditoriali…
Ci si aspettava quindi delle condanne… ed erano in tanti ad augurarsi di non veder più quelle facce di  delinquenti…
Già speravano che quelle chiavi delle celle fossero gettate per sempre… perché l’importante era vederli condannati quei malfattori… certamente colpevoli… perché mai alcuna manifestazione “garantista”, potrebbe sostituirsi o rivedere da quella posizione… 
Ed allora in questa visione di giustizia “ferrea”, ci si aspettava di vedere applicate almeno quelle necessarie condanne…
Ed invece dopo tutto quel clamore… nulla…
In pratica… nessuna condanna è stata mai eseguita!!!
Non sono io a dirlo… ma quanto sopra è una riflessione di uno dei protagonisti della stagione di “mani pulite”, Piercamillo Davigo, già Pm del pool di Milano, giudice in Cassazione ed ora presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, che a quasi 25 anni di distanza ha dichiarato: “In carcere per corruzione non ci va nessuno”!!!
Ha aggiunto inoltre… una considerazione disorientante: “Sulla corruzione oggi la popolazione è rassegnata perché pensa che tutti la facciano franca… Praticamente nessuna condanna è stata eseguita: il 96% delle condanne è nei limiti della sospensione condizionale della pena, per la parte fino a 3 anni è previsto l’affidamento ai servizi sociali e per l’1% è intervenuto l’indulto che ha ridotto le pene”. 
Questi dati riportati non sono presunti, ma ahimè reali… 
Li trovate nel libro “La corruzione in Italia. Percezione sociale e controllo penale”…
L’unica cosa che è cambiata (a dirlo è l’ex pm di mani pulite Di Pietro…) “è che adesso c’è desolazione da parte dell’opinione pubblica perché non crede più che possa cambiare qualcosa”!!!
Ed allora, con leggi che permettono di passare da condanne minima di pochi giorni a massime di qualche anno e con avvocati capaci di far passare -quasi sempre- la pena minima… di quale lotta alla corruzione stiamo parliamo???
Sono tutti ben disposti a compierli quei gesti corruttivi… d’altronde le pene sono così irrisorie che rappresentano di per se, una vera e propria presa per il culo… per la giustizia e per i pochi cittadini onesti…
Anzi il messaggio che passa è quello di compierli quei reati, di lasciarsi condizionare da quei livelli corruttivi e clientelari, di beneficiare di questo sistema marcio, anche perché se non siete voi a compierli quei gesti, ci sarà sempre chi sarà disposto a sostituirvi…
Dopotutto ripeto, cosa si rischia… qualche giorno ai domiciliari, il proprio nome pubblicato su qualche testata giornalistica e va beh… tanto va di moda… 
E difatti, anche l’attuale presidente dell’Anac ha dichiarato: “Corruzione e mafia vanno a braccetto, la corruzione è un male serio, radicato, ma c’è un risveglio delle coscienze che è la prova della reazione. Bisogna mettere in campo tutti gli strumenti. Purtroppo dopo Tangentopoli abbiamo ritenuto che molti problemi fossero superati e invece non era così”…
Scusi Presidente, ma a che punto siamo contro le mafie???
Oggi – aggiunge Cantone –  sono molti gli strumenti di prevenzione, però appena si abbassa la guardia si ritorna punto e a capo ci sono una serie di strumenti, ma il problema è tenere in vita un’azione di contrasto. 
In Sicilia per esempio, l’ANAC ha fatto diverse indagini, ad esempio sul settore della sanità o su quello dei rifiuti, ma va detto che la regione, almeno dal punto di vista normativo ha fatto dei passi avanti”…
Peccato però che la corruzione rimanga sempre al massimo delle aspirazioni di gran parte dei siciliani ed è proprio su questi valori che la mafia conta… sapendo in ogni momento, di poter contare su ciascuno di quei volontari…
Non si tratta infatti d’applicare azioni intimidatorie, ma di corrompere tutti i vari soggetti che necessitano, con promesse e bustarelle varie, dalle quali finora nessuno, dimostra di saper dire no!!!
Dopotutto alla fine… quando e se scoperti, cosa si potrà mai subire…
Nulla… ed allora… continuiamo così, già proprio… come fan tutti!!!

Nessuno è profeta in patria. Ancor più, se la terra in questione… si chiama "Sicilia"!!!

Gesú, rispondendo alle domande poste dai Nazareni, disse loro: «Nessun profeta è bene accolto nella sua patria» e aggiunse, “in verità io vi dico che c`erano molte vedove in Israele ai giorni di Elia, quando il cielo stette chiuso per tre anni e sei mesi” (Lc 4,25). 
Qual’era il significato di quelle parole?
Elia era un profeta e si trovava in mezzo al popolo giudeo, ma nel momento di compiere un prodigio, benché ci fossero parecchie vedove in Israele, egli le trascurò tutte e andò a trovare una vedova di Sarepta, nel paese di Sidone (cf. 1Re 17,9); una povera donna pagana, che raffigurava in se stessa l`immagine di quella attuale realtà; infatti, il popolo di Israele, era in preda a una “fame e sete, non di pane e d`acqua, ma d’ascoltare la Parola di Dio” (Am 8,11)…
Quando il Profeta Elia andò da quella vedova, disse: “I figli dell`abbandonata sono più numerosi dei figli della maritata” (Is 54,1); dopo di che, fece il miracolo di moltiplicare il pane e il cibo di quella donna…
Eri tu la vedova di Sarepta, nel paese di Sidone, nel paese da cui viene fuori la Cananea (Mt 15,22) che desidera veder guarita la propria figlia e che, a causa della sua fede, merita di vedere accolta la propria preghiera. 
Difatti… “c`erano molte vedove in Israele… ma a nessuna di esse Elia fu inviato, se non alla povera vedova di Sarepta” (Lc 4,26)!!!
Già la locunzione latina “Nemo propheta in patria” (sua), è perfetta per indicare la difficoltà ad emergere o a veder riconosciuti meriti, in un ambiente o rispetto ad un ambito, nel quale si è considerati (proprio perché non si adegua… ) estranei… 
Analoga circostanza viene attribuita dai 4 evangelisti a Gesù, allorché si recò in visita a Nazareth, la città in cui era cresciuto… 
Quando egli nella Sinagoga lesse le profezie di Isaia e le riferì a sé… venne rifiutato dai presenti, in quanto riconosciuto come il figlio di un povero falegname Giuseppe, andato in giro a predicare… invece di rimanere in casa sua ad aiutare la famiglia, e fu il motivo che suscitò in lui… l’amaro commento!!!
Nel mio portafoglio tengo custodita l’immagine di Padre Pio…
Nel retro, vi è scritta questa frase: La vita è una lotta dalla quale non possiamo ritrarci…

Nessuno si salva da solo…

E’ proprio vero…
Riprendo il titolo di un romanzo di Margaret Mazzantini, per affrontare un tema che mi è stato proposto ieri sera dalla mia amica Chiara (di Addio Pizzo Catania) e che ovviamente mi sta molto a cuore…
Si tratta di realizzare un Parco giochi al “Villaggio Dusmet” di Catania…
Poche migliaia di euro per fare felici dei bambini ed anche le loro mamme che ora, grazie a questa realizzazione, avranno un posto sicuro dove stare… 
Sì…grazie a tutti noi, questo progetto può diventare realtà!!!
Immaginatevi la gioia che si avrà a breve in quell’area (adesso abbandonata…) appena questo parco giochi sarà completato… 
Un rincorrersi di voci e di risate di bimbi, un posto allegro e colorato in un quartiere (abbandonato) se non fosse per la presenza dell’Aeroporto,  reso famoso dagli allagamenti che ha dovuto subire in questi anni e che l’hanno reso ancor più incolore…
Si parla tanto nel consiglio comunale di riqualificazione dei nostri rioni, ma poi ci rendiamo conto di come, quel nostro denaro pubblico, venga utilizzato (il più delle volte) in progetti sconclusionati… vedasi per esempio l’ultima iniziativa… quella “pista ciclabile” sul lungomare… ma poi, quando si cerca di creare per i piccoli residenti un’area giochi, uno spazio adatto a loro, ecco che allora… ci viene comunicato che mancano i soldi…
Sono piccoli sogni nel cassetto… che hanno necessità di pochi euro per essere realizzati…
Decidiamo quindi di partecipare a quel sogno, con una piccola offerta a quel progetto… potrà diventare anche il nostro progetto e sapremo in cuor nostro, d’aver contribuito alla sua realizzazione…
Sapere sin d’ora che, quel giorno, si verrà ripagati da tutti quei piccoli occhi felici e da quelle faccine sorridenti… penso non abbia prezzo!!!
Non dimentichiamoci inoltre dei bambini disabili che troveranno in questo posto, un momento di spensieratezza, in un quartiere che manca appunto di luoghi ricreativi…
Purtroppo si pensa poco a questi bambini con disabilità e difatti la maggior parte dei nostri parchi pubblici non garantiscono nemmeno l’accesso al gioco ai bambini con difficoltà motorie. 
In alcuni casi… non possono neppure accedere ai parchi perché non esistono quelle necessarie condizioni minime affinché si possano superare quegli ostacoli fisici o quelle barriere architettoniche presenti, il più delle volte, costituiti da scalini o pavimenti senza caratteristiche antiscivolo…
Non parliamo poi di salire su quei giochi… per esempio uno scivolo o un’altalena: vedo ancora realizzare dei parchi giochi fuori norma, che non rispettato neppure i necessari accorgimenti per permettere a tutti i bambini la loro fruibilità…
E’ dire che il diritto al gioco… dovrebbe rappresentare uno dei diritti fondamentali per i bambini, in quanto permette loro di crescere in maniera sana, di imparare a relazionarsi con gli altri, sono liberi di muoversi in autonomia, giocando insieme e scoprire che si può imparare gli uni dagli altri, che non si è diversi… ma eguali, ognuno con i propri pregi e difetti, rispettando sempre durante quei giochi, turni e regole…
Già, una disciplina che crescendo ci si è dimenticati… e lo si vede!!!
Sarebbe opportuno infatti per molti miei concittadini… ritornare in quei parchi, per riprendere nuovamente quei comportamenti civili che d’adulti sono andati persi…
Vi prego quindi, leggendo questo mio post, di partecipare attivamente con un contributo (bastano anche soltanto 5 euro) e che potete inviare direttamente tramite il link: 
Inoltre vi chiedo di fare un’ulteriore sforzo e cioè quello di sensibilizzare il maggior numero di persone possibili, affinché questo progetto venga in maniera celere realizzato, permettendo così a quelle famiglie di poter godere di qualche ora di divertimento.

Spero quindi che aiuterete AddioPizzo Catania, in particolare perché, come diceva il Giudice Antonino Caponnentto (ed è la frase che viene appunto riportata nella loro pagina web…): “la mafia teme la scuola più della giustizia” e teneva sempre a ricordarci che sono i bambini… il nostro futuro!!!

Lo sono tutti… non soltanto quelli privilegiati, quelli cioè che –sorretti e posti dai propri familiari in alto su quella torretta… sono già pronti a scendere veloci su quello scivolo– ma soprattutto gli altri, quelli che devono farsi da soli… arrampicati a salire su quei pioli in legno… con le loro uniche forze!!! 

Impegniamoci sempre sul fronte sociale… perché “nessuno si salva da solo” e la solidarietà è una ricchezza per tutti!!!
Io l’ho già fatto…

Catania: terra di nessuno, nelle mani di nessuno, dove non parla nessuno!!!

Mia figlia l’altra sera mi ha fatto notare un video musicale di un rapper che parla di Catania…
Guardalo… cosa ne pensi… non è troppo bello??? Lui si chiama Don Cash…
Mai sentito prima, si qualche hanno fa conoscevo Don Johnson, quello di Miami Vice,  la famosa serie televisiva interpretata insieme a Philip Michael Thomas… ed ancor prima, c’era il famoso Don Camillo… ma questo no… comunque vediamo di che si tratta…
E’ fatto bene…., si è veramente simpatico, aggiungerei esclusivo… , anche perché ciò che mi ha colpito sono le parole, usate a mo’ di scherno, un singolo racconto che tra un sorriso e un’altro, descrive perfettamente la nostra città… 
In questo suo modo di canzonare l’amore per Catania, sorprende con quanta semplicità si fanno emergere i problemi  quotidiani, quelli che ormai tutte le città possiedono, ma che da noi, vengono svolti in maniera celata, quasi furbesca… a catanisi…

Si passa da un punto ad un altro, muovendosi tra uno spazio che attraversa storia e cultura, quei riflessi del mare che contrastano le problematiche del lavoro, i colori forti di una cucina, contrapposti all’indigenza, i ragazzi sorridenti pieni di vita e lo spaccio di droga, il fuoco dell’Etna maestosa e la movida di piazza Teatro, la fiera dei vucumprà e la vita nella pescheria.

Da quei volti che esprimono disagio economico, alla famosa granita di mandorla, da una gioventù che non procede verso il futuro… ma che torna indietro sui suoi passi, da una santa padrona ovunque presente, a quei quartieri degradati e da tempo abbandonati, dai sorrisi spensierati ad una squadra di calcio che se pur in B….è nel cuore di tutti….

Per una C che ti sorride… c’è ne un’altra…si chiama Crisi e non sparisce, Villa Bellini e come noi… sempre più al verde oramai…, per una economia sempre più giù, iphone5 e macchinine sempre di più…

Questa è Catania ed è così bella, così cercata così vissuta…
Questa è Catania a volte amata a volte svenduta… 
Una Catania terra di nessuno, nelle mani di nessuno, dove non parla nessuno, ma tutto quanto è di Qualcuno!!!
Già la nostra Catania che è come la lava, quando sembra che muore è soltanto addormentata e prima che tu possa accorgertene si è già risvegliata!!!