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Parchi, riserve ed aree naturali protette in Sicilia: si passa dalla meraviglia al totale abbandono!!!

La Sicilia non dovrebbe essere conosciuta soltanto per il suo patrimonio culturale, per la sua cucina, per la maestosità dell’Etna, per il mare cristallino, ma anche per i suoi itinerari turistici, quali parchi, riserve naturali, oasi verdi, marine ed aree protette… 

A differenza di quelle località famose del nord e del centro Italia, particolarmente pubblicizzate e con tutta una serie di infrastrutture capaci di soddisfare qualsivoglia desiderio, tale da far giungere in quei luoghi migliaia di turisti da tutto il mondo affinché possano ammirare quelle loro bellissime catene montuose…
Viceversa la nostra isola, pur godendo d’interessanti rilievi tra cui il vulcano attivo più alto d’Europa, bellissime vallate, colline, parchi, stranamente non riesce a valorizzarli per come dovrebbe, offrendo non solo nel periodo estivo, ma anche d’inverno, un ventaglio di soluzioni che potrebbero soddisfare le esigenze di migliaia di ospiti, dalle più lussuose a quelle economiche e senza pretese…
Iniziare a pensare d’utilizzare la nostra isola non soltanto nel periodo estivo ma anche durante l’inverno, potrebbe rappresentare un interessante giro di boa per la nostra economia, ahimè disastrata, potendo alimentare così una nuovo impegno su quei patrimoni naturali, fonti di guadagno principale di quasi tutte le regioni di alta montagna…
Puntare sul cosiddetto “eco-turismo” potrebbe aprire a tutta una serie d’iniziative interessanti e soprattutto andrebbe a colmare quella forte richiesta occupazionale dell’isola…
Già… poiché per soddisfare quelle richieste, si potrebbero realizzare in prossimità di quelle aree e senza distruggerne le bellezze naturali, nuove strutture ricettive come Centri Benessere & Spa, con all’interno hotel, residence, palestre, centri sportivi, ma soprattutto offrendo una serie di fruizioni quotidiane per le famiglie e per gli appassionati di sport, anche estremo…
Sci, alpinismo, free ride, escursionismo, arrampicata libera, bouldering, sono solo alcuni esempi a cui potrebbero seguire fuoripista, torrentismo, kajak, hydrospeed, rafting, mountain bike, parapendio, downhill, scalate, trekking a piedi e in bicicletta, deltaplano, ecc… 
Poter rendere indimenticabile quel periodo tra le bellezze della natura e quelle strutture ricettive capaci di saper coccolare il proprio ospite, affinché egli possa godere ampiamente di quel benessere spirituale e fisico, perfetto mix di relax dove la bellezza della natura si fonde con il benessere artificiale dell’acqua calda, dei vapori e dei profumi…
Ora saranno in molti a gridare al disastro ambientale, a come la realizzazione di quelle attività avrebbero un impatto, diretto e indiretto, sull’ambiente circostante, sui rischi dovuto all’assetto idrogeologico e sulla biodiversità, a causa dell’aumento della presenza umana in quei territori indisturbati, facendo crescere anche i rischi di sicurezza per le persone che andrebbero a recarsi in quei luoghi… 
Sì quanto sopra è in parte vero e non sarà certamente il sottoscritto a sollecitare il nostro Presidente della Regione Siciliana a trasformare i nostri parchi, oasi, riserve ed aree naturali in parchi divertimenti e strutture wellness… ma di contro, non si può neppure pensare di voler far passare quei territori in ciò che oggi non sono!!!
Infatti… basta recarsi in quei luoghi, per scoprire come la maggior parte di quei territori siano di fatto totalmente abbandonati a se stessi, dove la maggior parte di essi siano nelle mani di pastori “mafiosi” che ad ogni estate provvedono a incendiarne i boschi e campi per rinnovare l’erba, ma non solo, a volte quegli interessi personali si legano a quelli del sistema di governance e agli assetti istituzionali nella gestione delle risorse boschive…
E cosa dire dei rifiuti lasciati ovunque, di quelle aree di parco adibite a discariche, di migliaia di metri quadri utilizzati abusivamente per l’estrazione di pietra o terra vegetale… 
Ed allora se sono queste le aree protette a cui si fa riferimento… ben vengano non uno, ma mille strutture turistiche, che nel compiere quella adeguata bonifica, daranno quantomeno decoro a quell’ambiente attualmente malsano…
Mi riprometto in un mio prossimo post di elencare tutte quelle zone attualmente definite “protette” i cui siti che presentano non solo un alto rischio di degrado, ma con tutta probabilità, sono caratterizzati da contaminazioni del sottosuolo… 
Ma tanto (come ripeto sempre) a chi importa…