Se dovessi definire quella forma di complicità tra vari soggetti di ogni ordine e grado e quei mafiosi, non avrei un termine migliore di quello riportato nell’oggetto: fraternizzazione!!!
Non si tratta di un concetto generalizzato, ma certamente quel legame dimostra come esso sia ampiamente diffuso…
Non so dire se ciò dipenda dall’appartenenza ad un medesimo strato sociale ma per come credo, vi è un comune interesse che agisce all’interno di un vasto e tentacolare contesto relazionale, che configura un sistema di illegalità finalizzato all’accumulazione di capitale e all’acquisizione e gestione di posizioni di potere, che poi si traduce in “consenso sociale” prima personale e poi finanziario…
Sì… un vero e proprio rapporto di “fraternizzazione”, anche se in quel rapporto vi è chi comanda è chi in qualche modo subisce o quantomeno si rende subalterno…
La disgrazia di questo rapporto è che coinvolge anche soggetti che dovrebbero incarnare quei necessari principi di legalità, mi riferisco ai politici, a pubblici funzionari e dirigenti, ma anche ahimè taluni magistrati che attraverso collusi professionisti – referenti si quei soggetti “affiliati” mafiosi, si spiegano per le motivazioni più stravaganti ad accettare quei loro metodi corruttivi, in rottura con la compatibilità di quel loro ruolo istituzionale…
Va detto che quanto compiuto da questi individui corrotti, sopprime quanto di buono viceversa viene compiuto da altri colleghi o da settori di quelle istituzioni o forze dell’ordine, molti dei quali impegnati anche a rischio della vita, in quella attività di contrasto a quella associazione criminale…
Ecco perché più di un generico filo che lega molti a stare connessi a quel sistema corruttivo/clientelare e mafioso, si può parlare di vera e propria forma di complicità, dove tutti sono corresponsabili e ciascuno partecipa attivamente affinché tutto proceda per il meglio… o forse dovrei dire: per il peggio!!!
Certo, a differenza di quanto riportato sopra, sono in molti a dirci che siamo giunti finalmente ad un nuovo ciclo, già… un cambiamento epocale che ha saputo in questi anni contrastare in maniera determinante quel metodo mafioso e di conseguenza, tutta la sua organizzazione criminale, a cui, come abbiamo visto, interagiscono a vari livelli soggetti illegali e legali, dai mafiosi agli imprenditori (per lo più teste di legno), passando a quei cosiddetti “colletti bianchi” e professionisti vari, che da sempre palesano un ruolo fondamentale per quell’associazione mafiosa, affinché essa possa incrementare quello sviluppo necessario per muovere la propria economia…
Sì… questo è quanto ci viene riportato, ma ditemi… è realmente così???
Non si tratta di un concetto generalizzato, ma certamente quel legame dimostra come esso sia ampiamente diffuso…
Non so dire se ciò dipenda dall’appartenenza ad un medesimo strato sociale ma per come credo, vi è un comune interesse che agisce all’interno di un vasto e tentacolare contesto relazionale, che configura un sistema di illegalità finalizzato all’accumulazione di capitale e all’acquisizione e gestione di posizioni di potere, che poi si traduce in “consenso sociale” prima personale e poi finanziario…
Sì… un vero e proprio rapporto di “fraternizzazione”, anche se in quel rapporto vi è chi comanda è chi in qualche modo subisce o quantomeno si rende subalterno…
La disgrazia di questo rapporto è che coinvolge anche soggetti che dovrebbero incarnare quei necessari principi di legalità, mi riferisco ai politici, a pubblici funzionari e dirigenti, ma anche ahimè taluni magistrati che attraverso collusi professionisti – referenti si quei soggetti “affiliati” mafiosi, si spiegano per le motivazioni più stravaganti ad accettare quei loro metodi corruttivi, in rottura con la compatibilità di quel loro ruolo istituzionale…
Va detto che quanto compiuto da questi individui corrotti, sopprime quanto di buono viceversa viene compiuto da altri colleghi o da settori di quelle istituzioni o forze dell’ordine, molti dei quali impegnati anche a rischio della vita, in quella attività di contrasto a quella associazione criminale…
Ecco perché più di un generico filo che lega molti a stare connessi a quel sistema corruttivo/clientelare e mafioso, si può parlare di vera e propria forma di complicità, dove tutti sono corresponsabili e ciascuno partecipa attivamente affinché tutto proceda per il meglio… o forse dovrei dire: per il peggio!!!Certo, a differenza di quanto riportato sopra, sono in molti a dirci che siamo giunti finalmente ad un nuovo ciclo, già… un cambiamento epocale che ha saputo in questi anni contrastare in maniera determinante quel metodo mafioso e di conseguenza, tutta la sua organizzazione criminale, a cui, come abbiamo visto, interagiscono a vari livelli soggetti illegali e legali, dai mafiosi agli imprenditori (per lo più teste di legno), passando a quei cosiddetti “colletti bianchi” e professionisti vari, che da sempre palesano un ruolo fondamentale per quell’associazione mafiosa, affinché essa possa incrementare quello sviluppo necessario per muovere la propria economia…
Sì… questo è quanto ci viene riportato, ma ditemi… è realmente così???
